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Religione e Idiozia


AndrejMolov89

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Bene, allora se alcune cose non si sanno perchè dire a un credente di non credere senza offrire un'alternativa?

Ci sono cose che non si possono sapere e mai si sapranno.Proprio per questo non accetto che mi venga dato dell'ignorante quando parlo del Divino.Visto che le possibilità sono due, che esista e che non esista, se non si può provare che il mondo funzioni benissimo anche senza di esso allora è inutile e offensivo criticare chi, nel buio più totale, perchè questa è la situazione in cui ci si trova, si diriga da una parte o da un'altra.

Io sono certo della divinità, ma non cerco di imporre la mia visione agli altri, perchè non ho prove.Ora, voi che volete imporre queste cose a me, che prove portate?Perchè negare la mia visione senza alcuna prova è fanciullesco allo stesso modo.

 

In effetti, la scelta più saggia sarebbe quella dell'agnosticismo, che è poi la posizione di Almadel se ho letto bene fra le righe, visto che dice che la cosa migliore è ammettere di non conoscere, che io non ho fatto perchè ho il dono della fede.Ma io che l'ho, so benissimo che è qualcosa di irrazionale, perchè non si può fare alcuna affermazione sul Divino usando la ragione.Infatti la fede non può essere definita fanciullesca: non è una spiegazione che qualcuno si da al mondo, ma è una certezza che non ha alcun motivo di essere.Io non mi sono mai fermato a ragionare sull'esistenza o sull'assenza di una divinità per poi in seguito scegliere.E' arrivata da sè la risposta.Infatti, se qualcuno ci ha fatto caso, quando parlo la includo sempre fra i presupposti.Quando chiedo agli altri come si origina l'universo, lo faccio conoscendo in anticipo la vera risposta, ma mai cerco di imporla, ben sapendo che non è stata ottenuta con la ragione e che quindi non è comprensibile agli altri.Per me il Divino è sempre la partenza, mai l'arrivo.Non sussiste in me la domanda "dio esiste?", perciò quando penso al mondo cerco di capire come il Divino ha operato e come l'ha disposto, e nel caso discuta con altri dell'esistenza di Dio, cerco indizi che potrebbe aver lasciato di sè per poter ottenere la conoscenza della sua esistenza anche tramite la ragione, e non solo per fede.

 

Questa è una cosa che tengo sia chiara, e che è riassumibile così: la fede non è frutto di una scelta, perchè questa presuppone un pensiero, mentre essa è data senza che ci sia macchinazione alcuna al riguardo.

 

Scusa, Dreamtime; ma perché dovrei offrirti un'alternativa? :)

 

Siamo di fronte a una Scatola Nera.

Io ti dico che non so cosa contiene

e tu mi dici che contiene un drago.

Io ti dico che i draghi non esistono

e tu mi rispondi: "Beh e allora cosa contiene la scatola?"

Io la prendo in mano e sento che è leggera

ti rispondo: "Credo non ci sia nulla".

E tu mi parli di un "drago che ha un peso che solo tu senti".

Capisci che io consideri la cosa assurda?

 

Sì, ovvio. Lo capisci.

Ma non ti devi stupire se poi gli Atei

vi trattano come se vi credeste Napoleone....

 

Io non sono Agnostico, sono Ateo.

Non so cosa ci sia nella Scatola Nera;

ma qualunque cosa ci sia non sarà un drago...

"Ciò che viene affermato senza prove, senza prove può essere rifiutato"

 

E' come il Mostro Sotto il Letto.

Lui sparisce ogni volta che la mamma accende la luce;

ma tu sai che lui c'è e quindi la mamma

non potrà mai dimostrarti che non esiste.

 

Io non sono agnostico riguardo al Mostro Sotto il letto.

Sono convinto sia solo frutto della paura del buio.

Diciamo che Dio è il Mostro Sotto il Letto

per la paura della morte...

 

Scrive Cassius:

Almadel da come parli si capisce che conosci la filosofia, compresa quella che sta alla base del cristianesimo, dovresti quindi sapere che secondo i cristiani Dio ama tutti incondizionatamente, quindi se un cristiano fa il bene, non lo fa perché in tal modo Dio gli vuole bene e quindi lo accoglierà nel regno dei cieli, ma semplicemente perché ama Dio e quindi vuole seguire la sua parola. Nel caso dei bambini e della nonna c'è il terzo bimbo che va dalla nonna semplicemente perché le vuole bene, non per il premio ne per maturità.

Chi crede per paura semplicemente non crede, perché non ha compreso la sua fede (parlo dei cristiani non avendo una preparazione adeguata nelle altre religioni)

Per quanto riguarda la frase "Sono venuto per i malati e non per i sani" dovresti sapere che in quanto uomini siamo tutti soggetti ad errore e quindi tutti potenziali "malati" e quindi Gesù viene per tutti. (Chiedo scusa se sembra una lezione del catechismo per bambin ma non so come altro spiegare il concetto)

 

Dio non ama tutti incondizianatamente.

Dio ama solo coloro che seguono la Sua Parola.

 

L'esempio del bambino e la nonna era la versione soft.

Realisticamente bisognerebbe dire che la mamma dice al bimbo:

"Se vai dalla nonna, ti porto alle giostre

e se non ci vai andrai a letto senza cena"

 

Questo è quello che dice Dio nei Testi Sacri.

(Non mi sfidare sulle citazione della Bibbia o del Vangelo :))

 

E Dio non si limita a volere "che tu vada dalla nonna"

(altrimenti sarebbero immortali anche gli Atei buoni);

Lui pretende che tu lo faccia perché te lo ha detto Lui.

 

E questo sarebbe il meno...

1) Devi fare il bene agli altri (o il male ma pentirtene)

2) Devi credere che Lui esista e sia buono

3) Devi fare del male a te stesso (digiuno, cilicio, martirio, castità, clausura, etc...)

 

La Morale Atea è molto diversa:

1) Devi fare del bene agli altri.

2) Non devi volere nulla in cambio

 

Possiamo fare moltissimi esempi.

 

1)

Per te è meglio non fare la carità e non bestemmiare.

Per me è meglio fare la carità e bestemmiare.

Perché?

Perché per te è più importante "rispettare il Capo"

piutto che "aiutare il tuo prossimo".

 

2)

Per te è meglio essere un pedofilo e poi pentirsi

rispetto che essere uno che fa le orge con adulti e non se ne pente.

(A dire il vero per la tua religione addirittura "è meglio pentirsi che essere buoni"

- C'è più festa in Cielo per un convertito che per 99 giusti... -)

Per me il pentimento non ha un reale significato;

se c'è un reato contano gli anni di galera;

se non c'è un reato conta la sofferenza altrui

(e in un'orgia non soffre nessuno).

 

3)

Per te è fare l'elemosina e rispettare la Quaresima,

sono due cose più o meno sullo stesso livello.

Per me il "piacere personale" è indifferente dal punto di vista etico.

Se sei un bravo ragazzo e ti masturbi, per me sei "bravo" allo stesso modo.

Per i Cristiani sei più bravo se non lo fai (anche se nessuno ci guadagna).

 

(Ho citato il Cristianesimo, ma questo vale per tutte le religioni.)

 

E' questa la cornice morale che mi fa rigettare la Religione.

Non tanto perché la sua cosmologia è irrazionale;

quanto piuttosto perché è irrazionale la sua Etica.

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purospirito

Tu appunto guardi all'etica in sè della vita del buon cristiano...

 

Ma se una persona è buona, il dato oggettivo è che sia buona...

 

Più persone buone nel mondo allora si ha un mondo più buono...

 

Questo è a prescindere del perchè si debba essere buoni... Il problema sorge perchè ormai di buoni non c'è più nessuno... perchè ormai i bambini si fottono della nonna!!!! è questa l'amara verità!!!

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Almadel, hai fatto un errore, e sai quale?

Che nemmeno tu puoi sollevare la scatola per sentirne il peso.Entrambi possiamo solo guardarla.Io penso che dentro ci sia un drago, tu pensi che sia vuota, ma tanto nessuno dei due può toccarla, alzarla o aprirla.

"Ciò che viene affermato senza prove, senza prove può essere rifiutato"

 

Riguardo alla paura della morte, ho già spiegato che non si tratta di ciò, e ho motivato.

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A me sembrava pure di essere stato gentile :)

La maggior parte delle affermazioni teologiche

(quella sul Creazionismo è la principale)

sono state ormai già ampiamente confutate.

Altro che: "Nessuno può sollevare la scatola..."

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Cassius Hueffer

Purospirito allora ti chiedo scusa perché effettivamente non avevo capito il tuo discorso. Almadel la tua analisi del cristianesimo poteva essere valido per il medioevo ma non per la situazione attuale. E' vero, secondo i cattolici chi non crede in Dio non viene salvato, ma se una persona non crede in Dio, non crede neanche nel paradiso e nell'inferno, quindi non vedo come tale convinzione possa danneggiarlo. Resta il fatto che chi si professa cristiano dovrebbe accogliere tutti anche chi ritiene un peccatore e quindi la credenza o meno in Dio non dovrebbe essere motivo di discriminazione (sto parlando della chiesa attuale e non quella di Bonifacio VIII).

Al contrario molto spesso sono proprio gli atei a discriminare i credenti, etichettandoli come idioti e/o ignoranti

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E' vero, secondo i cattolici chi non crede in Dio non viene salvato, ma se una persona non crede in Dio, non crede neanche nel paradiso e nell'inferno, quindi non vedo come tale convinzione possa danneggiarlo.

 

Non è mica questo il punto...

Questa convinzione nel Paradiso e nell'Inferno non danneggia me (che non ci credo)

danneggia te che ci credi, pensavo di essere stato chiaro.

E non ti danneggia per il fatto che "non ti permette di fare quello che vuoi";

ti danneggia perché ti impedisce di essere veramente buono.

 

Io posso scegliere se dare o non dare un euro a un povero.

Tu hai un Dio con una pistola in una mano e cento euro nell'altra:

ti dà cento euro se gli fai l'elemosina e ti uccide se non la fai.

Il sistema premio-punizione distrugge la vostra libertà.

 

Dio ti dice: "Sei libero di scegliere"

Ma intanto ha una pistola e una banconata di grosso taglio...

 

Sai cosa fanno le persone veramente buone?

Rifiutano la ricompensa.

 

Il sistema premio-punizione funziona solo se non hai la Fede.

Come nelle favole in cui si scopre solo alla fine

che la povera mendicante è una fata o il ranocchio è un principe.

Se l'eroe lo sapesse fin dall'inizio, sarebbe solo un furbastro.

Resta il fatto che chi si professa cristiano dovrebbe accogliere tutti anche chi ritiene un peccatore e quindi la credenza o meno in Dio non dovrebbe essere motivo di discriminazione (sto parlando della chiesa attuale e non quella di Bonifacio VIII).

 

Non volevo parlare nello specifico della Chiesa Cattolica.

 

Al contrario molto spesso sono proprio gli atei a discriminare i credenti, etichettandoli come idioti e/o ignoranti

 

Ti ricordo che noi Atei siamo solo il 7% della popolazione italiana.

Dire che discriminiamo il restante 93& degli Italiani

è un po' come dire che i gay discriminano gli etero :)

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La maggior parte delle affermazioni teologiche

(quella sul Creazionismo è la principale)

sono state ormai già ampiamente confutate.

 

Sì, ma quella non mi interessa, perchè io non sono cristiano.Io voglio sapere come potete confutare la possibilità dell'esistenza di Dio, che oltretutto dovrebbe esistere di per sè per la sua stessa essenza.

Tutti gli atei che ho incontrato finora mi hanno sempre detto "eh ma ci son delle ricerche" oppure "eh no, quello è gia stato confutato" e cose simili, ma nessuno mi ha mai spiegato come.

Non è che avete così tanta fede nella scienza da credere a scoperte non ancora fatte?Vorrei vederle proprio queste "ampie confutazioni".

Onestamente, ti consiglio di lasciar perdere prima di fare brutta figura...mi sembra che tu ti stia arrampicando sui vetri, senza offesa.

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come ho già detto, un ateo non deve dimostrare nulla. così come un cattolico non deve dimostrare che vishnu non esiste.

com'è sarebbe possibile dimostrare che non esiste? ma il fatto che non sia dimostrabile non dimostra il contrario, ovviamente, prima ho già citato l'argomento della teiera di russell.

voglio dire che non è necessario crederci.

ad esempio l'argomento sull'origine dell'universo. le nostre conoscenze sono ovviamente limitate ma non è necessario metterci un dio di mezzo, farlo è lo stesso errore di chi credeva che il vento corrispondesse ad un dio che soffia e i fulmini ad un dio che si arrabbia, è il cosidetto "dio dei buchi": ciò che non si sa lo si attribuisce ad un dio.

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voglio dire che non è necessario crederci.

 

Infatti, è quello che sto dicendo da stamattina XD Non si può provare nè che Dio esista nè che il mondo possa farne a meno.Ognuno in questo campo è libero di fare le proprie scelte.Io non critico l'ateismo, infatti, ma critico quegli atei che credono di poter dimostrare in modo assoluto la veridicità delle loro affermazioni.

 

le nostre conoscenze sono ovviamente limitate ma non è necessario metterci un dio di mezzo, farlo è lo stesso errore di chi credeva che il vento corrispondesse ad un dio che soffia e i fulmini ad un dio che si arrabbia, è il cosidetto "dio dei buchi": ciò che non si sa lo si attribuisce ad un dio.

 

Ad esempio io su questo punto avrei da ridire.Ma siccome io non posso provare nulla e tu nemmeno è inutile qualsiasi confronto.L'importante è non pensare di avere la conoscenza in tasca e soprattutto non pensare che la propria idea possa essere per tutti l'unica vera e giusta, visto che mai lo potrà essere, già solo per il fatto che è inutile discutere su dio con uno come me: dato che Egli è superiore alla logica, qualsiasi cosa su di lui per me rientra tra le supposizioni e mai potrebbe essere definitiva.

 

Ci sono solo due cose che non sopporto: i credenti che sono talmente fanatici da rovinare la vita agli altri con le proprie convinzioni e gli atei che hanno talmente fiducia nei mezzi umani da sopravvalutarli e, anche in questo caso, imporli.Entrambi gli estremi sono da condannare e non fanno del bene a nessuno, anzi, fomentano i litigi.

Per questo invito chiunque pensi di avere il libro delle verità sul comodino a fare un passo indietro, sia costui fanatico religioso o fanatico ateo.Vorrei far notare che tra i due non vi è nessuna differenza.

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Mi sa che non ci siamo proprio capiti

riguardo alla "dimostrazione che Dio non esiste".

 

E' impossibile dimostrare che non esistono

tutte le cose che non esistono.

 

Non posso dimostrarti che non esistono i Puffi, per esempio.

O portarti le prove che gli unicorni o i draghi sono favole.

Non è colpa mia. E' proprio assurdo che tu chieda simili prove.

 

Se io ti dico che Coeranos è il Figlio di Dio,

tu non puoi fare nulla per dimostrarmi che è falso.

L'unica cosa che puoi fare è pensare che io sia un pazzoide.

 

E poi devi dirmi che cosa sarebbe per te un "fanatico ateo".

Noi non mandiamo i nostri figli al "Catechismo Ateo",

non li bagniamo nell'acqua per lavare la loro testa dalle idee religiose,

non tagliamo loro il prepuzio per renderli parte del "popolo degli Atei".

Cioè non facciamo cose strane come quelle che fate voi credenti.

L'unica cosa che facciamo è dire che le cose che fate sono strane.

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E ridaglie...io non ti ho chiesto di dimostrare la non esistenza di Dio, ma il funzionamento, l'origine ecc. del mondo senza esso.Questo dovresti poterlo dimostrare secondo le tue convinzioni.

 

E poi devi dirmi che cosa sarebbe per te un "fanatico ateo".<----E' colui che, arrogante e presuntuoso, crede di poter provare che il mondo non ha certamente bisogno di Dio, e che questo sia certamente un'invenzione, e ne è tanto certo da permettersi di insultare chi crede.

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AndrejMolov89

Dreamtime, da geologo a profano, il mondo funziona benissimo senza Dio è un dato di fatto. ^^

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AndrejMolov89

Senza offesa, ma per descrivere le dinamiche di un vulcano non invoco la potenza del dio Efesto, o Vulcano XD. Il mondo funziona senza Dio, l'unica cosa che potrei concedervi è che funziona anche senza Dio perché Dio l'ha programmato perfettamente, ma qui è una questione metafisica di cui sinceramente non mi occupo. fine OT

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bè se tu pensi di avere la verità in tasca buon per te, che ti devo dire?

Forse il dio sei tu visto che pensi di sapere persino se dio esiste o non esiste.

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Loup-garou

bè se tu pensi di avere la verità in tasca buon per te, che ti devo dire?

Forse il dio sei tu visto che pensi di sapere persino se dio esiste o non esiste.

 

Hai ragione Divine: forse Greed è l'unico vero dio. E siccome non è possibile dimostrare il contrario, inizierò ad adorarlo, spiegherò l'origine dell'universo in base alla sua greedosa esistenza, sfoglierò la cronologia dei suoi messaggi e tratterò il loro contenuto come la Verità. :hail:

Dopotutto, abbiamo appurato che è un'opzione valida quanto le altre, no?

 

 

Al di là delle dichiarazioni teoriche (Dio potrebbe esistere), arriva il momento di scegliere. Voglio considerare una certa teoria valida e usarla come premessa per costruire altre teorie (e, visto che si parla di religione, per vivere la mia vita in un certo modo) oppure no?

La risposta dell'ateo è: no, se non ho prove (o perlomeno forti e persuasivi indizi) che questa teoria sia corretta.

La risposta del religioso è: sì se si parla di Dio, ma per qualche motivo no se si parla di qualsiasi altra cosa.

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E' purtroppo chiaro che non si troverà mai un capo alla discussione, e questo poichè ognuno parla la propria lingua senza conoscere quella altrui; e la lingua propria di ognuno è la convinzione che si cela dietro al proprio essere atei o agnostici o credenti.

 

Tenendo comunque conto ciò che sappiamo tutti, ovvero che il credente non è solo il cristiano o il cattolico ma chiunque creda in qualcosa per atto di fede, mi piace immaginare tutti questi personaggi divisi per categorie:

 

- il credente per paura della morte, come già citato, è quello che si crea una tana sicura in cui rifugiarsi dallo psicopompo nel discorso per cui "tanto c'è qualcosa dopo"

 

- il credente per tradizione, che forse è quello maggiormente rappresentato. Egli non crede tanto per convinzione, quanto perchè "è giusto così" perchè la mamma l'ha sempre portato a messa, perchè a mezzanotte di Natale si andava in chiesa, perchè l'affetto famigliare, la lasagna della mamma mentre si aspetta di scartare i doni si fonde con l'aspetto simil religioso. Difendere la propria fede di fronte agli atei equivale difendere la propria famiglia.

 

- il credente derivativo, che crede in un pantheon tutto suo derivato da un tentativo di immaginazione, di ragionamento su cosa ci possa essere laddove la scienza non riesce più a scorgere. Spesso può esser visto come una forma di stiracchiato ateismo in quanto talvolta non sono propriamente presenti vere e proprie divinità antropopomorfe.

 

 

- l'ateo illuminista per cui tutto è spiegabile, e ciò che non lo è, è stato semplicemente formulato male. Permea comunque in alcuni come concetto principe un pessimismo di fondo, vissuto di norma con sereno fatalismo, secondo cui l'uomo è solo un animale che, così come non esisteva prima di nascere, è destinato a non esistere più dopo la morte del corpo.

 

-l'ateo ribelle, che confonde anticlericalismo con fede; a volte per sfottò contro il potere Papale si mette a bestemmiare dimenticando che colui che dovrebbe colpevolizzare non è un dio ma l'uomo che vuole parlare in vece di esso, oppure chi si autoconvince di essere ateo per ribellarsi contro la propria famiglia dalla quale sente di aver subito qualche torto (una sorta di "credente per tradizione" incazzato nero col mondo).

 

Sicuramente vi sono altri gruppi da aggiungere e sarebbe interessante proporne altri, però da questo piccolo esempio è evidente come si venga a creare una torre di Babele il cui unico effetto è creare discussioni senza capo né coda, proprio perchè non si sta tessendo sullo stesso telaio.

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soledamore

Chiedo venia e faccio pubblica ammenda per avere aperto una discussione che mi è stata chiusa, perché c’era già un thread, giustamente: questo. Se l’ho fatto, è stato con l’ottimismo della volontà.

 

In questo thread mi sono sentito subito aggredito, già dal titolo – onestamente un po’ fazioso, no?E… come cattolico e come queer e anche come libero pensatore,

 

E ho rivissuto quelle tristi esperienze occorsemi in altre community. Da cui fuggivo, dispiacendomi perché mi si impediva sistematicamente di esprimere la mia opinione, con serenità. Senza attacchi prevenuti. Della relazione tra omosessualità è cattofobia ho già parlato.

 

Poi ho scoperto che in fondo qui alcuni cattolici od ex cattolici, presumo, ma con un certo grado di azzeccarla -spesso i più irrisolti con le religione cattolica sono proprio gli ex, lo so per esperienza;

 

penso dunque che se questi gay cristiani discutono del loro rapporto con l’omosessualità e associano il tutto a idee di deficienza mentale, idiozia et similia, ovviamente non sono cretini, se non in senso etimologico. Sono semplicemente cristiani . . . non necessariamente cattolici :)

 

Avevo scritto che probabilmente non sarei più venuto qui, visti i presupposti. Ho dovuto ricredermi:

quando ho letto della teiera di Russell non ho resistitO. Nello spazio volteggiante mi immaginavo il filosofo stesso, eccitato dalla teina, che inventava questa teiera celeste con quel lampo di stupidità che rende poi una cosa geniale – banale. Il dio della tazza. Fantastico, no? Un dispositivo retorico, insomma.

 

La teiera di Russell, nelle sue ellissi fantastiche per lo spazio circumterrestre, esisteva solo nella testa di Russell ed esiste tuttora nella testa di pochi altri, fortunatamente. Il cattolicesimo è nella testa di miliardi di persone, io comincerei a discutere di questa REALTA’.

 

 

Ovviamente chiunque abbia studiato Kant sa che non è possibile dimostrare l’esistenza di Dio (e di conseguenza la sua in – esistenza, non solo fenomenologica! Quando è chiaro che l’in-esistenza di Dio non può essere dimostrata nemmeno fenomenologicamente, dato che Dio è Numeno ). A Dio si arriva facilmente con la Fede. La strada dell’intelletto è più difficile, c’è sempre il rischio della demagogia, ovvero cercare di convincere la massa per fini personali più che collettivi, della sua inesistenza. Dio c’è. E non può essere compreso dalla logica comune, a meno che questa non venga rischiarata dalla Grazia.

 

Un ateo – innanzitutto - non ha l’idea di Dio. O la rifiuta. Ignora che senza l’Idea, ogni suo concetto è intellettuale, quindi retorico, ancora una volta. E deve essere illuminato dalla Grazia se vuole avere questa Idea, che è l’Idea “più ideale di tutte”, tanto che non ha bisogno che la logica la giustifichi, perché è al di fuori del sistema delle categorie. Il motore immobile poi è sempre una macchina, anche se infinita, ma di ORDINE SUPERIORE.

 

Insomma è come se uno scoiattolo volesse costruire un’astronave. Non ci riuscirà mai perché la realtà dell’uomo non è la sua realtà di scoiattolo. Quindi arrivare per via logica a Dio non è da tutti.

 

Ogni realtà ha la sua logica. Le monadi sono proprio le SPECIE 1)naturali (come l’uomo e gli altri animali - fare di Adamo una scimmia è un pettegolezzo intellettuale che lasciamo agli scienziati) 2)paranaturali 3)soprannaturali. Ogni specie ha la sua realtà di monade. Le monadi non scambiano flussi fra di loro.

 

 

Noi ci viviamo l’aspetto monadico di Dio, il suo ordine di realtà superiore per definizione, inizialmente, quando cerchiamo di non credere a Lui, ce lo viviamo come un vuoto infinito, un baratro nella notte cosmica, un buco nero, il buco nero che almadell sognava da bambino forse, come altri, posizionandolo sotto il letto, il buco in cui si perde la stessa teiera del povero Russell…religione è anche questo, il diavolo che non riesce a ingannare Cartesio, però c’è. Esiste nella storia della filosofia. Non è Satana…

 

Per uscire da questa notte in cui tutte le vacche sono nere occorre la luce della Grazia e percorrere il sentiero della conoscenza. Per arrivare a Dio con la strada difficile della logica occorre anche una disciplina intellettuale rigorosa, come sa ogni teologo. Lo studio della teologia richiede un impegno quotidiano. Il concetto si deve incarnare per essere Idea ed accedere a quella possibilità che la Fede ti da immediatamente. La Fede è un dono, quindi ti giunge, inaspettato. La via intellettuale può solo favorire l’illuminazione.

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allora io credo che qualsiasi individuo può creare da sè una sua religiosità più o meno affine alle religioni di massa. un conto è parlare di religione un altro è parlare di religiosità o sprirtualità. posso trovare artificiose, incorrette, omofobe e incongruenti e diciamocela tutta passatiste tutte le religioni ufficiali. Ma non trovo per nulla idiota una religiosità e spiritualità personale, anzi io lo trovo affascinante. Perchè unapersona dovrebbe essere debole se crea dentro di sè, un piccolo spazio per la speranza?? perchè la religione è speranza, una speranza che ahime io non ho, ma ammiro chi la ha e devo dire la verità invidio pure...

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La strada dell’intelletto è più difficile, c’è sempre il rischio della demagogia, ovvero cercare di convincere la massa per fini personali più che collettivi, della sua inesistenza.

 

A me pare che in generale si sia sempre cercato di convincere le masse dell'esistenza di Dio per poterle manovrare e non certo il contrario.

 

Poi non capisco perché se un ateo dice: "Dio non esiste" i credenti ti rispondono di andarci piano e di non offenderli, mentre se un credente mi dice che assolutamente Dio esiste può farlo senza il rischio di offendermi.

 

Premetto il fatto che io non mi sento affatto offesa dai credenti e non capisco questo accanimento verso chi dice che Dio non esiste. Tacciare gli atei di discriminare i credenti mi fa proprio sorridere. Io da atea vivo nelle mie convinzioni e non cerco di mettere in ridicolo chi crede. Ho molto rispetto anzi per chi ha una certa spiritualità e religiosità, anche se non la condivido.

 

Le persone idiote poi ci sono dovunque, tra atei, credenti e agnostici. Non è certo un metro di giudizio per la stupidità di qualcuno.

 

Il titolo del topic è certo provocatorio e forse esagerato. Questo non lo so.

 

Io però da atea posso dire di non aver mai discriminato un credente in vita mia ma posso assicurare di essere stata messa da parte e derisa per queste mie convinzioni soprattutto nel mio periodo di elementari, medie e primi due anni di liceo. Ovviamente alle elementari non avevo chissà che idee a riguardo (le mie convinzioni sono arrivate verso i 12 anni) ma non andavo a catechismo e alcuni miei insegnanti, alcuni miei compagni di scuola e il prete del paese non hanno certo mancato di farmi sentire diversa e inadeguata in più di un'occasione.

In più io non ho mai cercato di convincere un credente di diventare ateo o della non esistenza di Dio (finché non si fa del male a nessuno credo che ognuno a riguardo abbia tutto il diritto di pensarla come vuole) ma puntualmente, almeno una volta all'anno, mi capita di incontrare qualcuno che faccia il contrario, dandomi della persona incompleta o dicendomi che mi manca qualcosa ma che potrebbe prima o poi arrivarmi.

Sto andando un po' OT mi rendo conto. Chiudo qui.

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Hinzelmann

Sul piano dei comportamenti concreti chiunque può discriminare

chiunque, la differenza la fanno i rapporti di forza.

 

Se c'è l'insegnamento religioso a scuola, questo è già

significativo di per sè della possibilità di discriminare

chi non vi aderisce. Non esistendo un insegnamento dell'ateismo

questa possibilità concretamente non è data.

 

Direi che questo topic presuppone da parte di chi si professa ateo

una posizione di autoidentificazione con il Razionalismo Astratto.

In realtà nel momento in cui, io ateo, dico che la fede è una idiozia

la squalifico sul piano razionale: il senso religioso è solo la espressione

di un sentimento di fede.

 

Ma a quel punto io regalo anche al credente il monopolio sul Sentimento, come

se l'ateismo non potesse essere l'espressione dei miei sentimenti individuali.

D'altronde questo corrisponde ad una tradizione ( illuminismo vs romanticismo )

che è diventata un topos dell'argomento. A Kant, al rifiuto dell'approccio Cartesiano seguono infatti i romantici ( Jacobi etc. )e da questo momento si

realizza una scissione fra sentimentalismo e razionalismo.

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non sono riuscita a fare il multiquote quindi dirò più o meno come la penso...

 

mi piace molto la divisione per categorie proposta da ghosthunter...

ma nei credenti derivativi non capisco quell'associazione con uno "stiracchiato ateismo". Il fatto che non ci siano necessariamente divinità antropomorfe non ne fa, per me, oggetto di associazione con l'ateismo. Io le associerei semmai alla mitologia, o al paganesimo... è cmq una forma di spiritualità.

 

 

a Madoka: non è il dire che dio non esiste che dà fastidio, anche io ho tanti amici atei. E' che spesso chi dice che dio non esiste umilia chi ha idee diverse (non è il tuo caso ovviamente). Si tratta spesso di persone, a mio avviso, che forse in passato avevano le loro idee religiose/spirituali ma per qualche motivo si sono sentite deluse o prese in giro e ora si sono barricate dietro il baluardo del "ciò che non vedo non è scientificamente dimostrabile" facendo sentire GLI ALTRI sciocchi ed ingenui.

 

Io voglio solo dire che ognuno può avere le sue idee, anche io ho amici atei, come dicevo, ma conviviamo senza offenderci reciprocamente e senza che nessuno tenti di sminuire l'altro.

 

Poi ovviamentre ci sono modi e modi di credere in qualcosa, io fanatismi e le esagerazioni (di qualsiasi tipo) non li ho mai visti di buon grado... forse anche un po' per formazione sono stata sempre favorevole alle comparazioni e a farmi poi le mie idee.

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Sulla reciproca tolleranza

E' molto facile non offendersi tra amici credenti e atei:

basta non affrontare mai questo argomento.

Io gioco a poker tutti i venerdì con un Leghista;

ma parliamo solo di flop, all-in e set.

Sfortunatamente in un forum si affrontano molti argomenti

che - se voi foste miei amici - io eviterei.

 

Sul mondo spiegato senza Dio

Riguardo al funzionamente de "l'Universo senza Dio"

devo essere molto sincero: non mi viene in mente nessun fenomeno

che - alla luce delle attuali teorie - debba essere spiegato con "Dio".

A Dreamtime consiglierei "Il Grande Disegno" di Stephen Hawking

o "Il Tao della Fisica" di Fritjof Capra.

 

Su Ragione e Sentimento

Non c'è scritto da nessuna parte che Dio sia "Pathos";

che io sappia invece - persino nel Vangelo - esso è "Logos".

Non è quindi affatto strano accettarlo o respingerlo secondo logica.

Nessuno ha mai sentito col cuore la presenza di Dio:

ad Abramo, a Mosè, a San Paolo e a Maometto; Dio si è proprio manifestato:

i credenti di oggi si limitano a credere a quello a cui altri hanno assistito.

E' probabile che anche io mi convertirei se un arbusto che brucia mi parlasse

(anche se prima probabilmente andrei a farmi vedere da uno psichiatra).

Sulla Grazia

Se io sono Ateo, la responsabilità è ovviamente di Dio.

E' Lui ad avermi negato la Grazia: probabilmente il Suo scopo

è mettere alla prova la vostra fede, facendovi leggere i miei topic...

Nell'economia della Provvidenza - evidentemente - avermi destinato all'Inferno

per migliorare la vostra esperienza religiosa, funziona.

Mi ha persino dotato di un Intelletto che mi fa sembrare demente la Religione.

Mi ha proprio fatto un brutto scherzo.

Se fossi Credente e mi accorgessi che ha donato la Grazia a me e non ad altri,

credo che lo troverei profondamente ingiusto e che perderei la Fede.

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Su Ragione e Sentimento

Non c'è scritto da nessuna parte che Dio sia "Pathos";

che io sappia invece - persino nel Vangelo - esso è "Logos".

Non è quindi affatto strano accettarlo o respingerlo secondo logica.

Nessuno ha mai sentito col cuore la presenza di Dio:

ad Abramo, a Mosè, a San Paolo e a Maometto; Dio si è proprio manifestato:

i credenti di oggi si limitano a credere a quello a cui altri hanno assistito.

Almadel, quello che tu dici si riferisce esclusivamente alle religioni monoteiste occidentali.

Nelle religioni orientali si parla di misticismo, dove Dio appunto è pathos, cioè tu fai esperienza di Dio dentro di te.

Le religioni occidentali si basano sul dogma, sulla dottrina, sulla linearità in senso temporale e l'esperienza di Dio è riservata ai santi (quindi, come tu dici, noi assistiamo... cioè Dio è staccato da noi).

In oriente tutti fanno esperienza di Dio, o per lo meno cercano di farla, attraverso lo yoga, il buddismo zen ecc. Lì c'è proprio il sentimento interiore di Dio, quello che tu definisci pathos. Il discorso che tu fai è valido solo se riferito alla nostra cultura.

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soledamore

Sulla intolleranza degli atei omosessuali

 

Almadel, evidentemente preferisci avere amici che la pensino esclusivamente come te. O amici che, qualora abbiano idee diverse, non le manifestino, se con loro non riesci ad affrontare l’argomento cattolicesimo. Fortunatamente questo è un forum in cui hanno diritto di parola anche queer e omosessuali cattolici. Che esistono, sono tanti (molto più di atei e agnostici) e che non ti discriminano solo perché appartieni alla minoranza, purtroppo sei senza Fede, e vivi nel peccato - ma ti accolgono con gioia nella loro comunità. E che tu cerchi di svalutare perché ne fai, come altri, il capro espiatorio della tua inadeguatezza e della tua mancanza di tutela giuridica. Non basta proclamarsi atei per azzerare i sensi di colpa.

 

 

Sull’impossibilità di spiegare il mondo senza Dio

 

Infatti proprio Capra, nel Tao della Fisica, ad un certo punto deve ricorrere a un dio della religione indiana per spiegare l'universo, e patla della danza cosmica di Shiva :)

 

Su Ragione e Sentimento

 

Come ho già detto, due sono le vie per arrivare a Dio: la Fede e l’Intelletto. Ovviamente per comprendere una realtà metafisica occorre un metalogica. Le tradizionali prove della scolastica, valgono, come la simmetrica confutazione di Kant, solo per dimostrare su un certo piano (filosofico) che è impossibile tanto dimostrare l’esistenza di Dio, quanto la sua inesistenza. L’in-esistenza di Dio è poi solo un fatto fenomenologico, e non significa che Dio non esiste, ma si riferisce ad un altro livello della sua esistenza, quello mentale. In questo senso, l’in-esistenza mentale di Dio, essendo nella mente di miliardi di persone, ha più valore dell’in-esistenza dell’idea dell’ateismo nella testa di pochi individui (posto che ci sia davvero questo idea, spesso c’è solo ressentiment anticattolico).

 

 

 

 

 

 

 

 

Sulla Grazia

Se io sono Ateo, la responsabilità è ovviamente di Dio.

E' Lui ad avermi negato la Grazia: probabilmente il Suo scopo

è mettere alla prova la vostra fede, facendovi leggere i miei topic...

Nell'economia della Provvidenza - evidentemente - avermi destinato all'Inferno

per migliorare la vostra esperienza religiosa, funziona.

Mi ha persino dotato di un Intelletto che mi fa sembrare demente la Religione.

Mi ha proprio fatto un brutto scherzo.

Se fossi Credente e mi accorgessi che ha donato la Grazia a me e non ad altri,

credo che lo troverei profondamente ingiusto e che perderei la Fede.

 

No, almadel. Anche se ti fa molto comodo pensarla così, lo so.

Sai benissimo che c'è il Libero Arbitrio. Dio non nega la Grazia a nessuno, nemmeno a te.

 

I tuoi topic hanno un effetto contrario, rinforzano la nostra Fede, direi!

 

Il confronto con il miscredente ci conforta sempre - perchè capiamo meglio il dono

che ci è stato fatto e compatiamo chi non si è messo nelle condizioni di riceverlo.

 

Non c'è nessuna economia della Provvidenza che destina all'Inferno. Dio non è Tremonti.

Non ha bisogno di tagliare fedeli e finaziare atei :)

 

L'intelletto che ti fa sembrare demente la religione è solo una tua difesa,

per non soccombere al sacro. Anche se per l'ateo si dovrebbe parlare di deficienza spirituale,

più che di deficienza mentale, a proposito di associazioni. Ma dato che per lui lo spirito è la mente,

spesso, ci si potrebbe sentire autorizzati a parlare di deficienza tout court (mentale e spirituale), da un punto di vista logico.:)

 

Tuttavia la nostra fede cattolica è molto tollerante e tende a non esprimere un giudizio intellettuale o culturale

sull'ateo, ma piuttosto a compiangere la sua mancanza interiore. L'assenza di Dio è anche causa di sofferenza, ne siamo coscienti.

 

 

La Grazia, infine, non è un semplice dono. Bisogna anche meritarsela. Dio non ti ha preso in giro,

sei tu che prendi in giro te stesso, negandolo, per motivi ideologici ed edonistici, probabilmente.

 

Infatti ci sono altri cinque tipi fondamentali di atei, oltre all'ateo illuminista e all'ateo ribelle individuati da Ghost Hunter, a mio giudizio molto più comuni nel mondo omosessuale, mente i primi due non mi sembrano legati ad un orientamento definito.

falsi atei - sono ex cattolici e li riconosci subito nell'accanimento con cui cercano di negare l'esistenza di Dio

e il modo compulsivo con cui attaccano la Chiesa Cattolica.Sono Cattolici non risolti.

atei credenti - la cui antiteologia sistematica scimmiotta la teologia cattolica, senza rendersene conto.

Costoro finiscono col credere che "Ateismo" sia una divinità più potente di Dio e la venerano con la loro retorica

atei ideologici - che non si sono mai posti sinceramente il problema della Fede e per i quali la religione è solo un pretesto per attaccare i cattolici, per un secondo fine politico.Spesso in realtà sono agnostici, o meglio, ignavi.

atei edonisti - questi fanno a meno della religione per una ragione esclusivamente utilitaristica. In questo modo

possono condurre una vita moralmente disordinata e crogiolarsi nel fallocentrismo, se sono omosessuali, e credendosi liberi.

atei vittimizzati - sono quelli che una determinata ideologia ha convinto che la causa dei loro problemi è la Chiesa Cattolica.

A differenza degli atei ideologici, spesso hanno subito qualche brutta esperienza in ambiente ecclesiastico, e tendono ad universalizzare questa loro brutta esperienza per discriminare in toto la Chiesa Cattolica.

 

Credo che ti, almadel, rientri almeno nelle prime quattro categorie. Non so se tu abbia frequentato qualche seminario o se sia stato

traumatizzato, da piccolo, dalla predica di qualche sacerdote, quindi non mi esprimo sulla quinta.

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[/b]Almadel, quello che tu dici si riferisce esclusivamente alle religioni monoteiste occidentali.

Nelle religioni orientali si parla di misticismo, dove Dio appunto è pathos, cioè tu fai esperienza di Dio dentro di te.

Le religioni occidentali si basano sul dogma, sulla dottrina, sulla linearità in senso temporale e l'esperienza di Dio è riservata ai santi (quindi, come tu dici, noi assistiamo... cioè Dio è staccato da noi).

In oriente tutti fanno esperienza di Dio, o per lo meno cercano di farla, attraverso lo yoga, il buddismo zen ecc. Lì c'è proprio il sentimento interiore di Dio, quello che tu definisci pathos. Il discorso che tu fai è valido solo se riferito alla nostra cultura.

 

Ah... Yoga e Buddismo (Zen, per giunta...)

Queste per me non sono affatto religioni.

In India e in Giappone ci sono anche religioni

assolutamente paragonabili a quelle rivelate.

Come l'Induismo e lo Shintoismo:

con miracoli, feticci, preghiere e il sistema premio-punizione.

Lo Yoga e lo Zen sono discipline di una minoranza infima

che hanno poco o nulla di trascendente, dove la "esperienza mistica"

si ottiene con il controllo del respiro o con il paradosso mentale.

Fossi in te vrei citato piuttosto le droghe dello Sciamanesimo:

quella sì che è una esperienza mistica personale.

 

Sulla intolleranza degli atei omosessuali

 

Almadel, evidentemente preferisci avere amici che la pensino esclusivamente come te. O amici che, qualora abbiano idee diverse, non le manifestino, se con loro non riesci ad affrontare l’argomento cattolicesimo. Fortunatamente questo è un forum in cui hanno diritto di parola anche queer e omosessuali cattolici. Che esistono, sono tanti (molto più di atei e agnostici) e che non ti discriminano solo perché appartieni alla minoranza, purtroppo sei senza Fede, e vivi nel peccato - ma ti accolgono con gioia nella loro comunità. E che tu cerchi di svalutare perché ne fai, come altri, il capro espiatorio della tua inadeguatezza e della tua mancanza di tutela giuridica. Non basta proclamarsi atei per azzerare i sensi di colpa.

 

Io posso parlare di religione con chiunque,

ma mi dispiace se i miei amici credenti se ne risentono;

quindi provo ad evitare l'argomento. Tutto qui.

 

Per adesso sono sempre io ad avere "accolto nella mia comunità i gay cattolici".

La differenza tra un gay ateo e un gay cattolico è che il primo

aiuta a organizzare gli incontri con Don Barbero

e il secondo si offende quando inviti lo UAAR.

Almeno nella mia esperienza.

 

Non ho capito francamente di cosa dovrei sentirmi in colpa;

visto che neppure voi gay cattolici mi sembrate macerarvi la coscienza.

 

Io non mi sento in colpa, tu non ti senti in colpa. Bene, siamo pari.

Io volevo solo spiegare perché sono ateo

e - visto il titolo - perché per noi atei

è difficile parlare con voi credenti di Religione.

Sull’impossibilità di spiegare il mondo senza Dio

 

Infatti proprio Capra, nel Tao della Fisica, ad un certo punto deve ricorrere a un dio della religione indiana per spiegare l'universo, e patla della danza cosmica di Shiva :)

 

Che la Divinità possa essere un Simbolo sono d'accordo.

Ma il vostro Dio non è un Simbolo, ma una Realtà

e questo mi fa ridere.

Io credo che il mito di Edipo sia un buon Simbolo.

ma non credo affatto che sia esistito realmente.

Personalmente io descrivo l'Universo attraverso il Mito di Eurinome;

ma non ho mai pensato che la Dea esista realmente.

 

 

Su Ragione e Sentimento

 

Come ho già detto, due sono le vie per arrivare a Dio: la Fede e l’Intelletto. Ovviamente per comprendere una realtà metafisica occorre un metalogica. Le tradizionali prove della scolastica, valgono, come la simmetrica confutazione di Kant, solo per dimostrare su un certo piano (filosofico) che è impossibile tanto dimostrare l’esistenza di Dio, quanto la sua inesistenza. L’in-esistenza di Dio è poi solo un fatto fenomenologico, e non significa che Dio non esiste, ma si riferisce ad un altro livello della sua esistenza, quello mentale. In questo senso, l’in-esistenza mentale di Dio, essendo nella mente di miliardi di persone, ha più valore dell’in-esistenza dell’idea dell’ateismo nella testa di pochi individui (posto che ci sia davvero questo idea, spesso c’è solo ressentiment anticattolico).

 

(I maggiori pensatori atei sono ebrei o protestanti

quindi non parlerei di risentimento anti-cattolico.)

Non riesco a capire quale sia il tuo problema con la Teiera di Russel.

La mia affermazione: "Almadel ha sempre ragione e chi gli dà torto

semplicemente è privo di quel dono che gli permette di comprenderlo"

è una frase assolutamente inconfutabile.

Una simile frase va rifiutata proprio per come viene formulata.

E' buona norma non prendere mai in considerazione affermazioni

che negano intrinsecamente la possibilità di essere falsificate.

Altrimenti il dialogo va a farsi benedire...

 

No, almadel. Anche se ti fa molto comodo pensarla così, lo so.

Sai benissimo che c'è il Libero Arbitrio. Dio non nega la Grazia a nessuno, nemmeno a te.

 

Spiegati meglio.

Questa Grazia sarebbe un Dono o una Scelta (visto che citi il Libero Arbitrio)?

Come faccio a chiedere a Dio di concedermi la Grazia, se non ci credo?

Se Gli chiedo di donarmi la Fede, evidentemente ce l'ho già...

 

I tuoi topic hanno un effetto contrario, rinforzano la nostra Fede, direi!

 

Il confronto con il miscredente ci conforta sempre - perchè capiamo meglio il dono

che ci è stato fatto e compatiamo chi non si è messo nelle condizioni di riceverlo.

 

E' quello che dico anche io.

Dio non mi ha concesso la Grazia proprio a questo scopo: rinforzare la vostra fede.

Dovreste ringraziarLo per avermi destinato all'Inferno.

Anche io ringrazio spesso che voi Cattolici esistiate:

mi rendete sovente felice di essere Ateo.

L'intelletto che ti fa sembrare demente la religione è solo una tua difesa,

per non soccombere al sacro. Anche se per l'ateo si dovrebbe parlare di deficienza spirituale,

più che di deficienza mentale, a proposito di associazioni. Ma dato che per lui lo spirito è la mente,

spesso, ci si potrebbe sentire autorizzati a parlare di deficienza tout court (mentale e spirituale), da un punto di vista logico.:)

 

Guarda che anche per un Credente la Fede è "demente".

La Logica è la Cattedra del Diavolo.

 

Tuttavia la nostra fede cattolica è molto tollerante e tende a non esprimere un giudizio intellettuale o culturale

sull'ateo, ma piuttosto a compiangere la sua mancanza interiore. L'assenza di Dio è anche causa di sofferenza, ne siamo coscienti.

 

Che fortuna!

Ancora non mi sono accorto della vostra tolleranza,

ma non vedo l'ora che mi capiti.

 

La Grazia, infine, non è un semplice dono. Bisogna anche meritarsela. Dio non ti ha preso in giro,

sei tu che prendi in giro te stesso, negandolo, per motivi ideologici ed edonistici, probabilmente.

 

Che sfiga!

Chissà cosa ha fatto Pinochet per meritarsela

che io non ho fatto!

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Ah... Yoga e Buddismo (Zen, per giunta...)

Queste per me non sono affatto religioni.

In India e in Giappone ci sono anche religioni

assolutamente paragonabili a quelle rivelate.

Come l'Induismo e lo Shintoismo:

con miracoli, feticci, preghiere e il sistema premio-punizione.

Lo Yoga e lo Zen sono discipline di una minoranza infima

che hanno poco o nulla di trascendente, dove la "esperienza mistica"

si ottiene con il controllo del respiro o con il paradosso mentale.

Fossi in te vrei citato piuttosto le droghe dello Sciamanesimo:

quella sì che è una esperienza mistica personale.

 

 

hai ragione. ho dimenticato di citare lo sciamanesimo. Ma tu su quali basi dici che il buddismo, l'induismo ecc. non sono religioni degne di questo nome? solo perchè non sono rivelate? Allora dovresti essere un fan della religione etrusca perchè pure lì ci fu rivelazione. Quindi tu stai facendo delle selezioni! x te ci sono religioni di serie a (che guarda caso sono querlle occidentali) e religioni di serie b.

Cmq fossi in te approfondirei il buddismo perchè ha molto in comune con il cristianesimo e l'islam.

E cmq se certe religioni sono di minoranze è forse perchè gli orientali non si sono messi a convertire violentemente mezzo mondo.

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orodeglistupidi

sei senza Fede, e vivi nel peccato

 

Ti prego di spiegare cosa intendi per "vivere nel peccato": alla discussione sul nesso tra religione e idiozia manca ancora questo tassello.

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soledamore

Due parole sul Libero Arbitrio e sulla Grazia, in modo da rassicurare almadel

sul fatto che il progetto di Dio per lui non è quello che lui (almadel) vorrebbe che fosse:

(mandarlo all'Inferno per rinforzare la fede dei cattolici - quanta superbia, quasi almadel fosse Lucifero :)

Del resto, caro almadel, credo che inconsciamente ti affascinino certe visioni dantesche, alla Doré...

quei muscolosi diavoli master con a disposizione innumerevoli strumenti di tortura

e il peccatore slave che espia con grande sofferenza. Un occasione per trovare un ruolo autentico, senza transiti ulteriori, uno e definito, come piace a te...:)

Sfortunatamente l’Inferno è diverso dalla sua rappresentazione letteraria.

E’ semplicemente un abisso in cui la sofferenza è causata dalla mancanza di Dio.

 

Il Libero Arbitrio è invece la scelta di non peccare. Che è assolutamente libera. E che viene corroborata dalla Fede. Un dono della Grazia. Rispetto alla quale bisogna porsi in modo ricettivo. Non puoi ricevere un dono, se le tue mani sono chiuse. Anche se te lo offre la Grazia.

Bisogna dunque abbandonarsi all’abbraccio di Dio. Rifiutando il peccato. Una grande prova se si è gay, mi rendo conto. Soprattutto quando una falsa ideologia ti ha convinto che la liberazione consiste nel massimo numero di coiti raggiungibile. In un'epoca in cui è stato mercificato tutto: il piano materiale, quello immaginario e persino quello simbolico.

 

Ma la liberazione dalle dinamiche fallocentriche aiuta molto. Una coppia fedele e monogama ha meno occasioni di peccare, soprattutto se è cattolica. E, da un punto di vista evangelico, è già senza peccato, perché unita dall’amore, non dall’utilitarismo della soddisfazione libidica. Gesù non ha mai discriminato i gay (anche se ai suoi tempi non esistevano gay, ovvero omosessuali esclusivi con uno status sociale e giuridico).

Persino sant’Agostino diceva: ama et fac quod vis! Ama e fa’ ciò che vuoi. Dio infatti è Amore.

E questo sesso, territorializzato da tanta “cattiva liberazione”, sarebbe più ragionevole che fosse semplicemente il coronamento di un rapporto sentimentale che coinvolga profondamente, piuttosto che un modo che per riempire il proprio buco interiore attraverso quello biologico. Un riempimento che non avverrà mai, perché il Fallo è simbolico, quindi inattingibile. Si potranno solo collezionare simulacri di questo Fallo, sotto forma di catena nevrotica di peni reali, plastificati e mercificati. Il sistema degli oggetti sessuali parziali, insomma.

 

Per quanto riguarda le religioni orientali, molte sono affascinanti perché non intrise di quella sessuofobia tipica della teologia cattolica e del suo sostrato giudaico-orfico-neoplatonico-manicheo.

Ma spesso non soddisfano quella sete di verità e soddisfazione spirituale che cerca il credente occidentale.

La cui religione “naturale” non può essere che quella cristiana e cattolica. Il protestantesimo è una sorta di cristianesimo “leghista”, legato a certe realtà locali di respiro nazionale che politicamente non volevano soggiacere più al Papato. In Inghilterra, per esempio, si sviluppò per la libidine di un re sporcaccione, il quale voleva farsi santificare i suoi adulterii dal Papa, che ovviamente rifiutò. E il re allora fondò una chiesa tutta sua. Che tristezza. Che serietà può avere una fede che nasce in questo modo?

 

Del resto è un po' squallido, come dice un mio amico, cercare nel supermercato delle religioni la fede più adatta (oggi tra sette e nuove religioni l’offerta è vastissima). Ma la religione è anche tradizione, destino, civiltà. E per un Italiano è difficile trovare sostituti adeguati del cattolicesimo, grazie ai quali possa saziare la sua profonda domanda di spiritualità.

Certo se è anche gay, il problema della sessuofobia incide molto nella sua scelta atea.

La lussuria spinge verso la dark room, non verso il tempio del Signore.

Ma questo ostacolo lo si supera agevolmente privando la sessualità di quell’aspetto soverchio, ideologico e coattivo, che io definisco fallocentrismo.

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A Dreamtime consiglierei "Il Grande Disegno" di Stephen Hawking

o "Il Tao della Fisica" di Fritjof Capra.

 

Si può fare, anche perchè a me interessa moltissimo l'argomento, grazie :)

 

Riguardo al mondo senza Dio: no :) perchè le teorie si basano sul presupposto che le leggi siano immutabili.E per ora è sempre stato così, infatti, ma se non cambiano è perchè il Divino non le cambia.Queste sono leggi che egli ha deciso e infatti non sono aggirabili in nessun modo e nemmeno si possono infrangere, al contrario delle leggi umane, che sono imperfette.

Perciò è buona cosa cercare di scoprire come è stato ordinato l'universo, tenendo però sempre presente che ADESSO è così, ma se un giorno decidesse la Divinità di cambiarle nulla glielo impedirebbe.

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