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Eterosessualità auto-indotta: esiste?


Casper

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Prendendo spunto da un intervento di Isher in un'altra discussione:

 

Anche oggi è possibile cambiare e soffocare il proprio orientamento sessuale, oppure costruirsi un sembiante di orientamento etero, posticcio

finché vuoi, ma a certuni riesce; ad alcuni addirittura istantaneamente, dato che la cosa viene realizzata nella prima adolescenza tramire reazioni

d'ordine psicologico (è una cosa che penso).

 

per gettare una pietra nello stagno.

E' veramente possibile, in un periodo così complesso come l'adolescenza, trasformare la non accettazione della propria omosessualità in una eterosessualità di riflesso, sostanzialmente per imitazione di quelli che dovrebbero essere i comportamenti del maschio "standard" (stante il fatto che un omosessuale ha per ISTINTO attrazione per individui del suo stesso sesso).

 

Io credo che la cosa possa avvenire, come scrive Isher, ma non si possa raggiungere una trasformazione completa. A differenza della passione per un cibo, che ne so... il cioccolato, che può indurne all'abuso facendolo poi detestare, i rapporti con le persone e tanto più quelli di amore coinvolgono una sfera che attiene molto più al nostro subconscio che non alla ragione, quindi non penso sia possibile cancellare completamente quel fenomeno empatico che ci fa sentire attratti sia fisicamente che emotivamente più da persone del nostro stesso sesso che da quelle dell'altra metà del cielo.

 

A voi la parola... :sorriso:

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Credo che sia una cosa assolutamente soggettiva.

O meglio,tutti possono fingere di essere cio' che non sono, ma da qui a "trasformarsi" in eterosessuali vuol dire fare veramente un lavoro molto profondo ( o se vogliamo,una violenza molto profonda).

Senza giudicare comunque, anche queste sono scelte.

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La discussione è molto complessa, quindi una risposta

troppo semplice rischia di soffocare la riflessione.

 

Ad esempio parlare di fenomeno empatico che coinvolge

ad un livello complessivo la persona significa parlare

già di un risultato acquisito di non poco conto...un

risultato rispetto al quale l'eterosessualità difficilmente

può essere autoindotta e realisticamente sarà una mera

copertura sociale ( cioè una scelta opportunistica ).

 

Questo risultato acquisito intanto deve esistere storicamente

Deve essere una possibilità disponibile sul piano storico e poi

bisogna vedere se io - come individuo, ci arrivo...o mi fermo prima.

 

Qui bisogna essere consapevoli del fatto che la censura

non è soltanto un giudizio negativo, ma anche la cancellazione

sistematica dell'omosessualità dall'immaginario pubblico e

privato, anzi questa è la forma di censura più efficace.

 

Leggendo Quando eravamo froci, il libro che vi ho segnalato

si scopre ad esempio che la stampa scandalistica omofobica

era una fonte preziosa di informazione per gli omosessuali

del tempo ( tale era la cappa del silenzio ) e che in quei

tempi era possibile "fare" sesso, ma era difficile "parlare"

anche in privato di ciò che si faceva. Non esistevano le

parole per definire un orientamento ed una identità.

 

Il risultato storico che abbiamo raggiunto è quindi

una acquisizione importante, ma rispetto alla mia semplificazione

è stato molto più graduale e ha cambiato gli strumenti disponibili per

i singoli omosessuali ( che peraltro ad età diverse hanno avuto diverse

possibilità a seconda dei contesti )

 

Ecco, non vorrei che si trascurasse lo spessore storico che questo

tema implica...poi ovviamente c'è il discorso individuale, con i suoi

risvolti anche psicologici, ragionevolmente tanto più autentico quanto

precoce.

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ForbiddenLove

io lo vedo come un auto-inganno, che magari col tempo può anche cessare di essere tale e condurre ad una vita affettiva e sessuale etero appagante... ma in questo caso parlerei più di confusione e di bisessualità e non di omosessualità in sè... perchè se sei gay non puoi scegliere una possibilità che non hai e farlo con naturalezza senza che costituisca sforzo per te mentre se sei bisessuale non ti costa poi tanto fare l'etero... e forse anche diventarlo rimuovendo la tua parte gay.

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A me non è capitato per "conformarmi";

mi è successo di avere storie eterosessuali

perché ero sensibile alla seduzione.

E se una ragazza con cui mi trovavo bene

ci proivava con me, avevo difficoltà a respingerla.

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Posso considerare due fasi della mia pseudo-eterosessualità.

 

All'inizio ho avuto esperienze etero... molto a livello fisico e poco a livello sentimentale. (Un po' come ha detto Alma in merito alla seduzione)

Credo anche perché avevo voglia di scoprire il mio corpo (periodo adolescenziale).

 

Crescendo iniziavo a guardare meglio i maschietti, e quando ho iniziato a pensare di poter essere gay, fu allora che mi innamorai più volte di ragazze/donne, con conseguenti relazioni amorose.

Comunque è stato un periodo di confusione e spavento nel quale non mi trovavo bene e che mi ha portato ad autoconvincermi di essere etero ed accantonare la mia vera natura.

 

Solo in seguito ho capito che questo sentimento che provavo per le mie ex non era amore, ma un sentimento di comodo (un sentimento vero però, un forte affetto).

 

Per la mia esperienza anche io mi sento di dire che non esiste una "trasformazione" completa.... anzi... sono arrivato al rifiuto di questa finta eterosessualità e alla piena accettazione della mia omosessualità dal giorno alla notte, complice credo, il colpo di fulmine per il mio attuale Amore.

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Certo che esiste l'eterosessualità auto-indotta! La questione per me è solo se sia una condizione temporanea e non sostenibile a lungo termine o meno.

Farò qualche considerazione basata molto sulla mia esperienza. Ancora prima del periodo adolescenziale, il bambino è in cerca di modelli di comportamento che gli permettano di organizzare la propria vita, e ovviamente li trova in primo luogo nell'ambiente intorno a sé: famiglia, scuola amici, ecc. Parlando di sessualità, sappiamo bene che il modello prevalente se non unico (almeno in Italia) è quello eterosessuale, quindi trovo anche normale che un bambino in quella fase si appropri di quel modello.

Quando però inizia a provare le prime sensazioni, i primi istinti sessuali, e scopre che magari non si adattano a quel modello che si era costruito, può fare 2 cose: rifiutare sé stesso o rifiutare il modello. Io a suo tempo ho scelto la prima opzione, e credo che sia una scelta molto comune, quindi direi che molte persone passano almeno per una fase di rifiuto di omosessualità e "tentativo" di eterosessualità.

Se però le proprie emozioni continuano a collidere con il modello precostituito, credo che sia inevitabile arrivare, prima o poi, ad un punto di rottura e rifiutare questa falsa eterosessualità. A questo punto l'unica incertezza che mi rimane è: possiamo davvero cambiare il nostro modo di essere, quindi le nostre emozioni? Perchè se così fosse quest'ultimo passaggio non sarebbe necessario, potremmo essere noi ad adattarci al modello e non viceversa...

Io sono convinto che non sia possibile cambiarle, ma purtroppo è solo un'opinione personale e non una teoria scientifica! :)

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Avete toccato vari punti interessanti, ma forse io in realtà nel mio ragionamento mi fermavo proprio alla base: questa eterosessualità di riflesso, per mancata accettazione e/o violenza e/o lavoro interiore, può essere una "plasmatura" definitiva della persona?

 

In poche parole, può di fatto "scomparire" la tendenza omosessuale? Non so, mi sto domandando se un processo di questo tipo possa avvenire, per alcune persone, durante la pubertà, periodo che per definizione è fondamentale nella costruzione della personalità di un individuo.

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No, credo sia impossibile soffocare il proprio orientamento fino ad annientarlo (a prescindere dal periodo della "trasformazione", quindi neanche durante l'adolescenza). E' piuttosto possibile assumere un comportamento eterosessuale estremamente credibile (qualcuno potrebbe persino arrivare ad ingannare sé stesso, reprimendo tutti i comportamenti omosessuali e riducendo l'orientamento ad uno stato inconscio, con un processo psicologico molto violento).

Ma comportamento ed orientamento sono due cose distinte, e anche se è possibile simulare il primo, il secondo si può solo soffocarlo, reprimerlo, fino a credere (quasi) di non essere omosessuali (visto che stiamo parlando di questo in particolare), ma la "programmazione originale" rimane, e può essere recuperata o riemergere spontaneamente.

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E' piuttosto possibile assumere un comportamento eterosessuale estremamente credibile (qualcuno potrebbe persino arrivare ad ingannare sé stesso, reprimendo tutti i comportamenti omosessuali e riducendo l'orientamento ad uno stato inconscio, con un processo psicologico molto violento).

 

Ecco, hai centrato il punto! Sì, forse mi sono espresso in modo incompleto... non intendevo che svanisse come per magia, ma che non lo si avvertisse più per un processo di "rimozione" più o meno conscio.

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non saprei.

a me è capitato di avere del gran feeling con delle donne, ma restava tutto lì. nel senso che erano forti amicizie.

ma l'idea di andarci a letto o costruire una relazione... no. mi sarebbe sembrato di andare con mia sorella. brrrrrr.

credo che uno possa sì far finta di essere etero. ma dentro lo sai, cosa sei.

Mattia.

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Sì, quello penso sia possibile. Anche se non avvertirlo più, forse è eccessivo. Penso che gli effetti della violenza si potrebbero comunque manifestare in qualche modo (disagio, o altro).

Però, trattandosi di una violenza, credo che non sparirebbe del tutto, sarebbe soltanto "sepolto nei meandri della psiche", creando magari altri problemi di natura psicologica. L'orientamento rimarrebbe soltanto represso (più o meno profondamente), e non sparirebbe, e forse potrebbe anche riemergere, per vari motivi. :sisi:

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semplice, e chiaro, Max.

 

ho un amico che , mah...... reprime.

 

e guarda caso gli vengono sempre un sacco di sfoghi in faccia. bolle, macchie.

come dire " puoi dire tutte le balle che vuoi, ma io mi ribello ".

 

la parte + vera di sè si fa sentire.

 

Mattia.

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Un possibile schema interpretativo, abbastanza diffuso

è quello che ricostruisce o inquadra il tema a partire da:

 

"fai questo, per amore di mamma"

 

Rispetto ad una frase del genere o ad un sistema educativo

che si riduca a questo, io da bambino vengo immesso in una

situazione per la quale c'è il rischio di vivere in funzione

degli altri, diventare "l'ombra di un me stesso mai esistito"

( ovviamente radicalizzo al massimo ). Quindi prima ancora che

il tema della mia identità omo-sessuale si sia posto, si è posto

quello della mia identità sessuale individuale ( cioè la legittimità di

essere un soggetto desiderante...prima che il desiderio assuma

dei contorni chiaramente orientati ) e non è detto si ponga in modo

conflittuale, cioè visibile...esiste una sofferenza che non produce

conflitti visibili ( non sempre essere ubbidienti è una virtù ).

 

Non c'è soltanto il problema di vedere modelli solo eterosessuali

ma anche come mi relaziono ad ogni modello

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personalmente credo che uno non posso essere ciò che non è, può reprimersi ma prima o poi anche in maniera subliminale la cosa verrà fuori.Tra l'altra credo che nemmeno per un bisessuale si può arrivare a reprimere l'attrazione fisica e sentimentale per un ragazzo, perchè quella è qualcosa di innata e la natura va da sè!!!

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No, credo sia impossibile soffocare il proprio orientamento fino ad annientarlo (a prescindere dal periodo della "trasformazione", quindi neanche durante l'adolescenza). E' piuttosto possibile assumere un comportamento eterosessuale estremamente credibile (qualcuno potrebbe persino arrivare ad ingannare sé stesso, reprimendo tutti i comportamenti omosessuali e riducendo l'orientamento ad uno stato inconscio, con un processo psicologico molto violento).

Ma comportamento ed orientamento sono due cose distinte, e anche se è possibile simulare il primo, il secondo si può solo soffocarlo, reprimerlo, fino a credere (quasi) di non essere omosessuali (visto che stiamo parlando di questo in particolare), ma la "programmazione originale" rimane, e può essere recuperata o riemergere spontaneamente.

Concordo assolutamente con la tua tesi.

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Cattolicsexboy

L'eterosessualità auto-indotta non esiste ma quella "indotta" sì.

 

 

Chi è omosessuale non potrà mai AUTO INDURSI A NON ESSERLO, è impossibile, e non ne avrebbe nessuna voglia.

 

 

Al contrario pero' i fattori esterni posso indurti a diventarlo ed esserlo per periodi anche lunghi, se non addirittua per una intera esistenza.

 

 

Esempio:

 

Io ti garantisco matematicamente e te lo metto per iscritto che se ti lascio su un'isola deserta a vita con una donna TU PRIMA O POI CI SCOPI.

 

Ci scopi e godi anche!

La spacchi in 2!!!!

 

E saresti contento di farlo credimi.

 

 

Se ovviamente tu non fossi messo in questa condizione mai e poi mai lo faresti.

 

 

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L'eterosessualità auto-indotta non esiste ma quella "indotta" sì.

 

 

Chi è omosessuale non potrà mai AUTO INDURSI A NON ESSERLO, è impossibile, e non ne avrebbe nessuna voglia.

 

 

Al contrario pero' i fattori esterni posso indurti a diventarlo ed esserlo per periodi anche lunghi, se non addirittua per una intera esistenza.

 

 

Esempio:

 

Io ti garantisco matematicamente e te lo metto per iscritto che se ti lascio su un'isola deserta a vita con una donna TU PRIMA O POI CI SCOPI.

 

Ci scopi e godi anche!

La spacchi in 2!!!!

 

E saresti contento di farlo credimi.

 

 

Se ovviamente tu non fossi messo in questa condizione mai e poi mai lo faresti.

A parti invertite nel Medioevo i guerrieri che stavano forzatamente lontani dalle loro mogli intrattenevano relazioni sessuali tra loro, quindi tra uomini.

 

Non vuol dire niente né l'una né l'altra circostanza.

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ovviamente cattolicsexboy è ladygodeva/uburoi ritornato dopo il ban con un nuovo personaggio con cui trolleggiare, in attesa di un nuovo ban :rolleyes:

 

alla teoria "in carestia ogni buco è galleria" ci credo meno di zero, non credo che i tizi che violentano uomini in carcere siano etero, non credo che un gay si approccerebbe fisicamente ad una donna naufraga se non per farle le treccine.

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Se domandate a un qualcuno che è stato in carcere

in cosa consista la sessualità in cella, vi risponderà:

masturbazione, masturbazione e masturbazione.

 

Non esiste alcuna possibilità che un maschio etero

preferisca il proprio compagno di cella

a una rivista porno e un fazzoletto di carta.

 

Questo per quanto riguarda i racconti che mi sono stati fatti...

La possibilità contraria - gay e donna coattamente insieme -

non credo si sia verificata molte volte nella Storia

quindi possiamo solo fare previsioni un po' campate in aria...

 

E' ovvio però che in una situazione di convivenza forzata

ha poco senso che i bisessuali si reprimano

e non dubito che molte persone che normalmente consideriamo etero

potrebbero avere comportamenti omosessuali.

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questa eterosessualità di riflesso, per mancata accettazione e/o violenza e/o lavoro interiore, può essere una "plasmatura" definitiva della persona?

 

In poche parole, può di fatto "scomparire" la tendenza omosessuale?

 

Dal mio punto di vista può essere "definitiva" nel senso che la persona in questione può decidere di non voler assolutamente uscire dal "guscio" che si è artificiosamente creata attorno.

 

Ma al fatto che la tendenza omosessuale possa "scomparire" e le pulsioni omosessuali sopirsi in maniera completa ed assoluta, non credo; le penso come il famigerato "fuoco sotto la cenere"

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Io ti garantisco matematicamente e te lo metto per iscritto

 

 

 

brrrrrrrr......... queste esternazioni così sicure e categoriche....... paurissima!

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brrrrrrrr......... queste esternazioni così sicure e categoriche....... paurissima!

 

Concordo... ma poi con quale prova?? la matematica? Per caso è recluso in un convento di suore? :rolleyes:

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Prendendo spunto da un intervento di Isher in un'altra discussione:

 

 

 

per gettare una pietra nello stagno.

E' veramente possibile, in un periodo così complesso come l'adolescenza, trasformare la non accettazione

della propria omosessualità in una eterosessualità di riflesso [...]

 

 

È divertente! Sono stato talmente stenografico ed ellittico (in genere l'ellittico è Hinzelmann :sorriso: ), in

quella mia frase, da avere ingenerato un equivoco.

 

In realtà io volevo parlare degli eterosessuali, che diventano etero, non dei gay che cercano in qualche modo

di diventare etero (questo era l'inizio del mio pensiero, che poi si è rivolto però agli etero stessi), cioè della

decisione in favore dell'eterosessualità. E questo nasceva dal discorso che avevo fatto circa l'unione tra

natura e cultura nella formazione dell'orientamento sessuale. Che non è tutto natura, o se volete in quanto

mero orientamento è natura, ma poi non esiste nella realtà solo come natura, perché è sempre impastato,

rafforzato, incatenato, colorato, informato da una cultura.

 

E pensavo agli etero, la cui eterosessualità è spesso basata (per dirla nel modo più spiccio) su un concomitante

netto rifiuto dell'omosessualità. Non è detto però che questo concomitante netto rifiuto ci debba per forza essere

(e io ipotizzavo che, quando c'è, scatta nella prima adolescenza, magari nel confronto con un ragazzo supposto

essere gay, o nel più generico terrore che ossessiona i componenti del branco etero: di essere frocio).

 

Si può essere etero, ma non avere anche questo netto rifiuto, almeno da parte di persone

più raffinate, o più trasgressive, o semplicemente più serene. Così io sono un gay che non ha un concomitante netto

rifiuto dell'eterosessualità: la mia omosessualità non si è edificata su questo, tutt'altro, ne è rimasta notevolmente

indipendente.

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  • 4 weeks later...
soledamore

Se domandate a un qualcuno che è stato in carcere

in cosa consista la sessualità in cella, vi risponderà:

masturbazione, masturbazione e masturbazione.

 

Non esiste alcuna possibilità che un maschio etero

preferisca il proprio compagno di cella

a una rivista porno e un fazzoletto di carta.

 

Questo per quanto riguarda i racconti che mi sono stati fatti...

.

 

 

Non so chi ti faccia tutti questi racconti strani...

L'omosessualità nelle carceri (come in altre istituzioni in cui ci sono limitazioni di libertà, tipo istituti psichiatrici, forze armate (Marina specialmente) etc.) è una realtà. Si chiama omosessualità coatta. Gli attori di questo tipo di omosessualità sono prevalentemente etero, fra l'altro. Un rapporto sessuale per un maschio è sempre più soddisfacente della masturbazione, anche per questo spesso nell'adolescenza persone che poi sceglieranno definitivamente l'orientamento etero, hanno esperienze omosessuali.

 

Credo che questa realtà ti disturbi perché implica che l'omosessualità possa essere anche un comportamento occasionale, oltre che un'identità.

 

Per il resto, la mia esperienza mi sembra simile a quella di Isher. Non ho dovuto costruire la mia omosessualità sul rifiuto dell'eterosessualità e certamente essere bisessuali, per esempio, non significa essere omosessuali non risolti, come vuole una certa vulgata demagogica gay.

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E se l'omosessualità fosse un desiderio universale, almeno nei maschi?

Che in certe circostanza torna alla luce?

O se universale è eccessivo, almeno genericamente presente?

Non crederei esistano molti maschi che, in determinate circostanze (fascia di età, ad esempio)

o condizioni psicologiche (curiosità) o condizioni empiriche (vita in un ambiente strettamente

o prevalentemente maschile) rifiuterebbero un rapporto omosessuale: episodico o anche non

tanto episodico - purché abbia un termine.

 

Che ne pensate?

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Silverselfer

Credo che l'ambiente esterno non possa indurre nessuno ad essere qualcosa che non si è. Se fosse possibile una cosa del genere ogni indottrinamento coatto avvenuto nella storia dell'umanità avrebbe avuto successo, al contrario ha sempre generato l'effetto contrario.

 

Reprimersi genera un'energia che più si comprime, tanto acquista potenza deflagrante. La sessualità è come un palloncino, se la comprimi si deforma in modi imprevedibili, se la lasci torna alla forma originale, se la comprimi troppo scoppia. Se invece il palloncino lo sgonfi, diventi un santo vergine.

 

La cultura etero che produce etero perché non solo d'istinto è fatto l'uomo ... non lo trovo plausibile.

 

Che io sappia è la cultura che libera l'uomo e spesso dà dignità alle sue naturali inclinazioni. C'è poi la subcultura, quella delle tradizioni, della religione; quella ambientale, il cui scopo è livellare su prototipi comportamentali standard, quella sì che può indurre degli idioti a credersi etero, di riflesso omofobici, tuttavia ancora istintivamente dipendenti da quanto accade nelle proprie mutande.

 

L'altro discorso del dialogo tra sessualità differenti, io la penso come le scimmie bonobo. Qui sì che l'ambiente culturale crea cateratte che arginano bene una sessualità altrimenti dilagante in ogni suo istinto e curiosità. Quello che succedeva negli harem tra le mogli del califfo è noto, allo stesso modo tra i marinai eccetera. Questo poi si nega per quel discorso di non accettare qualcosa considerato estemporaneo e limitato nel tempo; limitato ma anche reiterato nel tempo....

 

Secondo me il sesso più si libera dai condizionamenti culturali, tanto più diventa semplice praticarlo. In tal senso anche l'amore diventa un limite, perché la monogamia è un vincolo, una castrazione di comodo imposta per convenzione sociale, allo stesso modo come ci si definirebbe etero per scelta. Con questo non voglio dire che quando si ama con passione si deve essere promiscui, solo che non è "naturale" rimanere fedeli per tutta la vita. Un'ipocrisia che al più crea dei monogami seriali, ma questo è un altro discorso.

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