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IKEA , pubblicità gay anche in Italia


Akcent

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Si anche perchè è così evidente dato l'avanzamento dei diritti che ci sia una lobby gay che è proprio un'idea giustificata :) (risata amara)!!!

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Io li manderei al manicomio!!! Perchè non li riapriamo?? Solo per la gente così XD :)

 

Come diceva mia nonna: "I matti son fuori, non dentro. Fuori!" (dai manicomi, s'intende) :kiss:

 

Comunque ragazzi gli ignoranti ci sono ovunque...il problema è quando chi decide dà loro corda. :cry3:

Edited by ICanFly
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Ma io penso che in fondo certe persone meritino un pò di comprensione. Sono stati educati in realtà chiuse, dove la famiglia era il riferimento centrale, su cui basare tutta la propria vita. Poi, gli sconvolgimenti sociali e culturali che hanno iniziato a prender piede dal '68 hanno messo tutto all'aria. Immaginate voi come si devono essere sentiti: gli era stato insegnato che la donna era un essere inferiore, che il sesso era peccato, che il matrimonio era per sempre e che il capofamiglia (padre, marito) era padrone. Hanno dovuto stravolgere tutte queste convinzioni secolari e accettare la donna come essere pari (o quasi) all'uomo, che le famiglie non sono più fatte di un padrone una sguattera e più schiavetti di quanti ce ne stiano nelle dita di una mano, ma di due persone e uno o massimo due figli(ok sempre essere inferiori, privi di volontà, da plasmare a propria immagine e somiglianza, ma in fondo con anche dei diritti). Poi l'ateismo, la scienza, il divorzio, gli extracomunitari. Cosa è rimasto del mondo in cui erano nati questi cinquanta-sessantenni? Nulla. Si sono trovati un equilibrio precario con tanta fatica e adesso? Arrivano gli omosessuali che non si riproducono ma chiedono il matrimonio, poi ci sono anche "quegli altri lì", i trans, che vogliono cambiare addirittura il proprio sesso biologico. Come reagisce uno, a sessant'anni, quando non ha più voglia di cambiare la propria testa? Aggrappandosi ai propri schemi, magari anche quelli più antichi, con tutta la forza della tradizione famigliare, e così si ha gente che va da papa Ratzingher e accetta che gli africani schiattino di aids per colpa di uno che dice che usare il preservativo è peccato pur di sentirsi dire che no, che gli omosessuali sono malati e peccatori, che la famiglia tradizionale è il bene e tutto il resto è il male. Tutto questo pur di trovare un cantuccio caldo e accogliente in questo mondo in continuo divenire. Non si può cercare di far ragionare chi non vuole ragionare, chi ha paura di ragionare. Si può solo aspettare che le nuove generazioni soppiantino le vecchie e prendano il coraggio di lasciare indietro i propri schemi famigliari. E secondo me è proprio quello che sta avvenendo.

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Ikea ha fatto arrabbiare il Giornale. La pubblicità che vedete qui a fianco non è piaciuta al quotidiano di Alessandro Sallusti, che sul suo sito web ha criticato pesantemente l’iniziativa catanese della catena di negozi di mobili svedese:

 

Cosa c’è dietro? Non certo la sensibilizzazione dei diritti per le coppie gay, ma una chiara strategia di marketing. L’importanza della terminologia Se l’Ikea approda a Catania pubblicizzando il proprio punto vendita con una coppia omosessuale, di certo non lo fa a casaccio. C’è dietro uno studio.

 

L'Ikea vuole vendere! In effetti a pensarci è scandaloso! :)

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dovrebbe già essere una cosa consolidata da tempo l'idea che i gay possano essere una famiglia :)

ma vabbè!!

 

intanto complimenti ad ikea.

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Mi sorprendo che ci sia ancora qualcuno che scriva su cose del genere. E' appurato che le multinazionali estere in Italia hanno delle politiche molto più gay frendly e certo non è l'omofobia italiana a bloccarle.

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Bè sinceramente non ho visto in giro tante pubblicità in cui l'omosessualità fosse chiaramente collegata a un'immagine familiare. Per lo più quando si è utilizzata "un'immagine gay" è stato come cosa in sè.... ma assolutamente non della serie coppia gay=famiglia. Mi sbaglio? :cry:

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Guest burro.e.miele

È una mera strategia commerciale, basata sul semplice principio "due (e forse più) piccioni, una fava": la fava ovviamente sta nell'interpretazione del messaggio passato dalla pubblicità, per i piccioni il discorso, a mio parere, si fa più complesso...

 

La multinazionale svedese opera le proprie strategie di marketing principalmente su una determinata fascia di popolazione, grossomodo inquadrabile in quattro parametri: estrazione socio-economica medio-bassa, età media (20<e<45), 'famiglia' giovane, stile di vita moderno. Entro questi parametri, a parer mio, è possibile inquadrare il consumatore medio Ikea, o meglio la densità massima di distribuzione dei consumatori Ikea.

 

Affianco a questi individui, che rientrano appunto negli standard del consumatore medio Ikea, ci sono altri potenziali consumatori "da sbloccare": sono gli individui di quelle famiglie che vedono principalmente ridotto il proprio potere di spesa, per svariate ragioni, ma, oltre al parametro economico, non si riconoscono nei restanti parametri. Si parla di individui/famiglie che possono tuttavia essere inquadrati in un sistema di valori paradossalmente diverso da quelli proposti da Ikea, spinti appunto solo dalla circostanza economica a rivolgere il proprio interesse alla multinazionale svedese. E in quale modo migliore si può diffondere, tramite pubblicità, l'interesse, se non creando una sorta di scandalo? Io penso sia una trovata astuta per sbloccare appunto questa fascia di consumatori potenziali, ma insoliti, proprio pizzicando il loro interesse, tramite una pubblicità così forte e che tanto divide le opinioni. Insomma, nel bene o nel male, se ne parla, genera scandalo, curiosità, interesse, forse anche l'indignazione di alcuni, ma è pur sempre pubblicità. Il fatto che vengano venduti prodotti di qualità media, a prezzi convenienti (rispetto ai classici mobilifici nostrani), incentiva ulteriormente la cosa. E il primo piccione, ossia i consumatori potenziali non abituali, quelli che erano "da sbloccare", viene catturato.

 

Più semplice, il discorso rivolto verso le famiglie o gli individui omosessuali, ossia il secondo piccione: il messaggio qui è diretto, pare dire "Ikea loves gays", inoltre, qui lo dico, ma senza certezze, posso suppore di far ricadere le tipiche coppie/famiglie gay (e forse anche gli individui single), proprio in quel pool di consumatori inquadrato dai 4 parametri di prima. Quindi, quasi per natura, il gay è consumatore medio Ikea (e chi di voi ha avuto occasione di andare in giro per le Ikea delle grandi città durante la settimana, avrà notato che ci sono più gay a passeggio per il labirinto commerciale, tra antine della cucina e reparto casalinghi, che palline nello spazio bimbi...).

 

Il terzo piccione (forse meno inconsapevole dei suoi precendenti compagni) è l'informazione e il dibattito pubblico: questa pubblicità, che di fatto comunica un messaggio forte, qualsiasi sia l'interpretazione, ha scaldato interesse e animo di molti opinionisti e di molti individui, che ora si ritrovano a discutere ed emettere giudizi. E non è anche questa pubblicità, forse perfino più potente ed efficace del misero cartellone con due uomini che si tengono per mano, al di sotto della scritta "... a tutte le famiglie"? Insomma, una pubblcità di un'Ikea locale, per giunta appena inaugurata, è diventata argomento nazionale, tanto da essere discusso su un quotidiano nazionale e su forum e siti in rete... E chissà quanti, dopo aver letto la notizia, dopo aver letto questo forum o dopo aver sentito parlarne, pensano di occupare le prossime ore libere a disposizione, impelagandosi in uno di quegli scatoloni blu-gialli, ingozzandosi a metà passeggiatà di köttbullar e succo di mirtilli? Io penso parecchi.

 

Ad Ikea non interessa alcunché di famiglie, gay, scandali e democrazia, semplicemente di chiudere l'esercizio con un consolidato positivo e forte, tenendo a bada la possibile penetrazione di nuovi concorrenti. Insomma, "sono aperti ai vostri soldi", tanto per riprendere la pubblicità :cry: .

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Macchè!

I pubblicitari in generale e quelli di Ikea in particolare

sono risaputamente tutti finocchi ed Ikea concede loro piena autonomia.

Tutto qui.

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Bè sinceramente non ho visto in giro tante pubblicità in cui l'omosessualità fosse chiaramente collegata a un'immagine familiare. Per lo più quando si è utilizzata "un'immagine gay" è stato come cosa in sè.... ma assolutamente non della serie coppia gay=famiglia. Mi sbaglio? :cry:

L'IKEA è svedese, è ovvio che lì una coppia gay sia riconosciuta socialmente come nucleo familiare. Se dalla Svezia si danno ordini di una nuova campagna commerciale, detto fatto, avremo una campagna commerciale che, per quanto contrarierà gli scrittori del Giornale, inviterà LGBT a comprare IKEA. Ricordo inoltre che questa non è una campagna nel sociale, e non è un'idea italiana. E' una campagna commerciale svedese.

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Ma io penso che tutta la gran polemica sia più un effetto collaterale (benefico dato l'eco che provoca), ma non una cosa tanto machiavellica. Insomma, l'IKEA ha sempre fatto pubblicità gay-friendly negli altri paesi per non escludere dalla propria clientela fasce di consumatori. Semplicemente l'ha fatto anche in Italia.

Mentre scrivevo ha risposto dreamer_ lol!! Bè ovvio che quoto :cry:

Edited by Dreamer88
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Io amo l'Ikea, è sempre stata così gay friendly.. Io mi diverto a segnare le coppie LGBT che vedo quando vado a farci un giro, è bello perché non si nascondono neanche più di tanto, un pò come se dentro l'IKEA tutto fosse concesso, ho pensato tante volte di chiedere asilo politico "in terra Svedese" :cry::asd:

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Guest burro.e.miele

L'IKEA è svedese, è ovvio che lì una coppia gay sia riconosciuta socialmente come nucleo familiare. Se dalla Svezia si danno ordini di una nuova campagna commerciale, detto fatto, avremo una campagna commerciale che, per quanto contrarierà gli scrittori del Giornale, inviterà LGBT a comprare IKEA. Ricordo inoltre che questa non è una campagna nel sociale, e non è un'idea italiana. E' una campagna commerciale svedese.

 

È assurdo pensare che una campagna commerciale sia gestita centralmente. Ogni multinazionale presenta una divisione marketing e advertising regionale o nazionale distaccata, cui fa capo una sede centrale. Queste divisioni locali operano con un certo grado di autonomia, proprio perché non tutti i Paesi e non tutti i consumatori sono uguali. Pensare che la campagna catanese (per estensione, italiana) sia diretta emanazione della sede centrale svedese è a parer mio sbagliato. Sarebbe una strategia ridicola. Al massimo, può esserci armonia tra le decisioni centrali e locali o imposizioni solo in casi particolari.... Che non si tratti di una campagna sociale, concordo pienamente.

Edited by burro.e.miele
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Se ne parla tanto... su internet.

 

Eppure, io che studio a Catania, questa pubblicità non l'ho neppure vista.

L'apertura dell'Ikea a Catania è stato un "evento", pensate che addirittura a Palermo (200 km circa di distanza) mi sono arrivati i depliant. Catania è invasa di locandine, manifesti di tutti i tipi, e perfino stand al centro della città, ma proprio questo manifesto, io non l'ho visto.

:cry:

 

Anch'io sono di Catania e nonostante la città sia invasa da ogni forma di pubblicità Ikea questo manifesto non l'ho mai visto... parlo di centinaia di manifesti che hanno riempito tutti gli spazi pubblicitari disponibili della città!!! :asd:

 

Ho la sensazione che sia stato creato per parlarne su internet, perchè a Catania ancora non ho trovato nessuno che abbia visto questo manifesto...

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Famiglia gay: l'Ikea di Catania è friendly

A Catania il nuovo centro Ikea si fa pubblicità aprendo le porte alle famiglie omosessuali. Una novità nel panorama italiano.

 

 

 

 

...intanto sta facendo parlare di se... come si dice che nel bene o nel male, basta che se ne parli. Non dimentichiamo che L'Ikea non è un ente benefattore ma un'importante catena commerciale a livello mondiale e come tale vanno viste anche le sue pubblicità esattamente come fa oliviero toscano con le sue pubblicità. Il fine è solo quello di vendere.

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Bella pubblicità! :cry:

Ho avuto, inoltre, il piacere (perché di piacere si tratta ogni volta che leggo i commenti sul sito del Giornale, nonostante la mia età i pagliacci mi fanno sempre ridere, anche in giornate cupe :asd: ) di scoprire le dotte opinioni dei commentatori del Giornale...

Quei bigotti non immaginano neanche lontanamente che ci siano Paesi dove gli omosessuali sono normalmente accettati, e dove le opinioni ritenute malate sono "altre" (anche grazie a leggi che noi, al momento, ci sogniamo e basta)?

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DoctorNievski

Ho ricevuto qualche giorno fa una mail da una mia cara amica contenente proprio sta locandina..

 

Li per li mi ha entusiasmato, perchè pure se con una chiarissimo fine commerciale (come gia detto da altri utenti, ikea è un ritrovo per omosessuali in un certo senso..), è qualcosa di nuovo nel nostro paese (e nella mia città)..

 

 

Salvo poi la delusione di non aver visto uno (dico UNO) di quei manifesti in giro per la città..Per cui è molto probabile che esso circoli su internet (che è frequentato da giovani e quindi da persone potenzialmente più aperte di mente che la vecchietta bigotta che potrebbe avere uno shock nel vedere qualcosa di simile..)..

 

Per quanto riguarda i lettori del "il giornale", è risaputo il loro basso profilo intelletuale e culturale..per cui non è degno d nota.. :pausa:

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WistonSmith

E' una cosa che continuo a ripetere; nessuno ascolta ma continuano a parlare di questa pubblicità.

 

Effetto riuscito!

 

E senza neppure spendere un centesimo per la carta. :uhsi:

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Già... effetto riuscito!

 

Nonostante noi di Catania diciamo che questa è una pubblicità fantasma qua se ne continua a parlare... :bah:

 

A Catania nessuno ne parla... perchè nessuno ha visto questo manifesto... :boh:

 

Mi chiedo perchè creare un manifesto se poi si ha "paura" di affiggerlo per le strade...

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Molto discutibile come strategia...

 

Aveva senso utilizzare questo manifesto in una campagna a livello nazionale

 

In una campagna a livello locale, dove i mezzi principali di pubblicità sono inserzioni pubblicitarie nei giornali locali e sopratutto manifesti in ogni angolo della città, mi chiedo che senso ha creare un manifesto se poi non lo si utilizza!

 

Hanno ottenuto il loro scopo di far parlare a livello nazionale, ma in questa strategia di nascondere questo manifesto ai catanesi io vedo la loro paura che questo manifesto possa creare a livello locale più danni che benefici... siamo comunque in Sicilia... :muro:

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WistonSmith

Non ho detto che è giusta, ma che funziona!

 

L'avessero fatta a livello nazionale, avrebbero capito subito l'inghippo e nessuno ne avrebbe parlato.

Niente polemiche=niente pubblicità gratis.

 

Per quel che riguarda i catanesi... mah, forse un conto è parlarne, un conto è vederla questa pubblicità.

Ma dubito seriamente che qualcuno non sia più andato all'Ikea in segno di protesta.

1 perché tutti aspettavano da tempo (sono già anni che si vociferava di questa aperturà nel catanese) e tutti vogliono risparmiare.

2 basta vedere il casino che trovi tutt'ora, non ci si può neppure mettere piede (cosa che non ho intenzione di fare, non nei primi mesi, almeno) a quanto mi hanno detto!

 

Edit: mentre scrivevo, giusto giusto, ho sentito mia zia chiedere alle amiche "ci siete andate all'ikea?", insomma... per farti capire, è stato un "eventono" questa apertura!

Mia madre stessa ha intenzione di venire da palermo a catania solo per andare lì!

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iknowthepain

Secondo me che in fondo il motivo di questa pubblicità è appunto far parlare, creare lo "scandalo", ma alla fine non mi potrei mai ritenere "insultato" per essere stato usato come trovata pubblicitaria, perchè crea il caso, fa parlare di noi ed è questo l'importante. Parlarne, fare vedere che esistiamo e che lo sanno anche grosse aziende. Secondo me è un'ottima cosa! Se non erro ho anche visto una coppia di ragazzi protagonisti di una presentazione nel catalogo ufficiale italiano, quindi per me è una cosa solo positiva.

 

Riguando la tolleranza in Sicilia, bhè non posso saperlo. Vivo nascosto perchè mi sento un cesso. ahah

 

La cosa grave invece è che ancora non ci sono andato! XD mio fratello è diventato Ikea-Obsessed. C'è stato già un bel pò di volte tornando sempre con qualcosa!

 

Per quanto riguarda il Giornale, è ovvio che dicano stronzate stupidaggini del genere, la vera normalità non deve essere focalizzata da chi legge questa pubblicità. Il solito boicottaggio della vita degli omosessuali da parte della destra in generale.

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E perché mai? Giova a tutti, in fondo.

 

Si, ma visto che il manifesto è veramente bello sarebbe stato carino vederne qualcuno in giro! La loro strategia funziona ma mi ha un pò deluso...

 

Come dice WistonSmith non credo che la gente avrebbe boicottato l'ikea solo per questo manifesto, è stato un "evento" quest'apertura...

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Ho trovato altre pubblicità a tematica gay, sempre al sud tra l'altro (Avellino e Palermo). Stavolta scelta ancor più coraggiosa essendo piccole attività locali e non una multinazionale come la svedese IKEA.

 

AVELLINO - Una coppia di omosessuali freschi freschi di matrimonio, con tanto di bouquet in mano. E' l'immagine scelta da un negozio di oggettistica della cittadina campana per pubblicizzare le sue liste nozze

liste_nozze_avellinoBASE.jpg

 

PALERMO - Un mobilificio del capoluogo siciliano ha realizzato una campagna pubblicitaria rivolta alle coppie. Oltre a quelle etero, nei manifesti affissi in città appaiono anche una coppia gay e una lesbica.

pubblicita_palermoF1.jpg

 

(Fonte)

http://www.gay.it/channel/attualita/31388/Ad-Avellino-le-liste-di-nozze-sono-gay.html

http://www.gay.it/channel/attualita/29510/Palermo-i-mobili-giusti-anche-per-le-coppie-gay.html

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WistonSmith

Quella a Palermo non l'ho mai visto. E dire che nell'articolo parlano anche dell'associazione di cui faccio parte. :rotfl:

 

Quello di Avellino... c'è poi dietro una bella storia, certo, sempre con scopi pubblicitari e d'interessi, ma sticazzi.

La proprietaria, che è poi stata intervistata, dichiara di essere di "destra, tradizionalista e Cristiana", e che ha sempre votato per Berlusconi, anche se non ha più intenzione di farlo. Una bella sfida insomma. Sopratutto qui nel meridione.

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DoctorNievski

..la domanda che alla fine della discussione mi sorge, e se quindi, l'assenza del manifesto "incriminato" costituisca o meno una spia della condizione della comunità lgbt in Italia..

 

>.>

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