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Essere lesbiche e femminili


btw

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Non vi sembrano imprecise, e indotte?

 

Certo! è inevitabile.

 

L'essere umano porta in sè il maschile ed il femminile. Per ognuno di noi le quote di femminilità e mascolinità sono diverse (ed è proprio questo che ci rende tutti diversi). Relativamente alle etichette è inevitabile rientrarci, che ci piaccia o no, dal momento che ognuno di noi volutamente o meno oscilla tra i due poli.

Per capirci meglio: oltre alle influenze culturali, è normale, ad esempio, che la grazia venga associata alla donna piuttosto che all'uomo, poichè statisticamente parlando è la variabile che si manifesta con maggior frequenza nella popolazione femminile. è quindi naturale trovare una sua corrispondenza nel linguaggio.

Io credo, ad esempio, che non esista il bello e il brutto, il bene ed il male, il maschile ed il femminile, se non negli occhi di chi guarda. Ma se cominciamo a togliere i confini alla complessità (che non è altro che la continua oscillazione tra i due poli), si rischia una babele. Se dovessimo eliminare tutti i concetti dicotomici, tutto diventerebbe piatto, informe ed irriconoscibile.

La complessità dev'essere in qualche modo categorizzata, solo così può essere compresa da tutti.

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quello che volevo far capire è: ha senso che ci si divida tra di noi in lesbiche di serie a e lesbiche di serie b, solo perché le lesbiche femminili combattono lo stereotipo "lesbica=maschio mancato", mentre quelle mascoline lo confermano agli occhi della società bigotta?

Ha senso nella misura in cui nel mondo penso che le persone si rapportino agli altri in termini di affinita'. Tu femminile = simile a me, tu maschile = diversa da me. Diversa, non migliore o peggiore, ma innegabilmente diversa.

Mentre nel modo in cui gli uomini vedono questi due estremi c'e' una chiara connotazione di migliore/peggiore, le donne non credo lo facciano. Come prova il lungo post di toraepantote, che da una parte riconosce le diversita' e riconosce il diritto a chiamare le cose con nomi diversi, fermo restando che chiunque ha uguale diritto di stare al mondo ed essere chi vuole. Insomma non e' nel categorizzare che sta la discriminazione ma nel dire che una di queste categorie sia piu' giusta dell'altra o migliore dell'altra. Ricordati pure che il discorso che ho quotato qui sopra e' applicabilissimo anche nel mondo omosessuale maschile, dove i gay si dividono tra quelli che si vantano di essere "machi" (quindi insospettabili) e quelli che invece aderiscono agli stereotipi che possono essere: effeminato, mingherlino, efebico.

 

Un altro discorso farei per le "altre categorie stereotipate" quali ebrei, neri, polentoni e le altre che hai citato, perche' non so quanti ne conosci tu in ciascuna categoria, ma io sono abbastanza cosmopolita da poterti dire che a nessuno "non importa niente" del modo in cui viene stereotipato. Anzi. Piu' uno si allontana dallo stereotipo e piu' ovviamente combattera' per provare che lo stereotipo sbaglia.

 

Resta sempre la questione di "chi ha inventato lo stereotipo della lesbica" perche' mi sembra che la maggior parte delle persone pensino che comunque anche questo deriva dagli uomini/la societa' maschiocentrica-sessista. Io la vedo diversamente: esistono DUE stereotipi della lesbica - quello degli uomini, e quello delle lesbiche e quando io posto e parlo di stereotipi, sto parlando dello stereotipo della lesbica creato dalle lesbiche stesse, perche' quello creato dagli uomini (ovvero la donna "un po' porca e da redimere perche' non ha ancora conosciuto l'uomo giusto") nemmeno lo considero.

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ma queste persone sono diverse dalle stereotipo essendo semplicemente se stesse o perché si allontanano volontariamente da esso??

 

il fatto di rientrare o meno nello stereotipo dovrebbe essere un caso, è proprio questo a dimostrare che lo stereotipo non esiste. o meglio che è un errore basato su categorizzazioni approssimative.

 

poi, magari sbaglierò a pensarla così, ma io sono dell'idea che sia più importante difendere la libertà di essere come si vuole piuttosto che dimostrare che uno stereotipo è sbagliato.

far capire che ogni donna, al di là del suo livello di femminilità/mascolinità secondo criteri standard, è donna al 100%.

E mettere in discussione questi criteri standard.

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che una donna maschile non sia meno donna di una donna femminile mi sembra un'ovvietà inutile da rimarcare.

 

 

E' un'ovvietà per te, per me, certamente per la maggior parte di noi, ma non per tutti. E non tutti arrivano alle medesime conclusioni con gli stessi tempi, poichè le persone provengono da esperienze e percorsi diversi. E' ovvio anche che gli esseri umani non si dovrebbero sterminare a vicenda, eppure la realtà dimostra che le ovvietà non sono da tutte considerate tali.

 

 

Come prova il lungo post di toraepantote, che da una parte riconosce le diversita' e riconosce il diritto a chiamare le cose con nomi diversi, fermo restando che chiunque ha uguale diritto di stare al mondo ed essere chi vuole. Insomma non e' nel categorizzare che sta la discriminazione ma nel dire che una di queste categorie sia piu' giusta dell'altra o migliore dell'altra.

 

 

Esattamente!

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il fatto di rientrare o meno nello stereotipo dovrebbe essere un caso, è proprio questo a dimostrare che lo stereotipo non esiste. o meglio che è un errore basato su categorizzazioni approssimative.

partiamo da considerazioni completamente diverse. Per me lo stereotipo esiste, eccome, e non e' un errore. E' basato su un fondo di verita'. Tutti gli stereotipi lo sono.

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credo sia un concetto un po' astruso che nella mia mente e che non so se riesco a spiegare bene.

questi stereotipi si fermano all'analisi superficiale. dipingono la realtà in maniera non necessariamente falsa, ma parziale e non approfondita.

sono dell'idea che se conosci una persona che rientra apparentemente in uno stereotipo, in realtà nel suo profondo non ci rientra affatto, vista la complessità degli esseri umani (almeno in potenza, purtroppo alcuni sono assopiti).

 

in ogni caso, credo il discorso più importante sia quello che ho ribadito prima, quello della libertà di essere innanzitutto sé stessi e mettere in crisi i criteri in base alla quale si stabilisce cosa voglia dire essere maschile e cosa voglia dire essere femminile.

 

io, fondamentalmente, credo che non significhi niente. essere donna coincide con l'essere femminile. non c'è donna più femminile di altra, ci sono solo modi diversi di esprimere questa femminilità. e anche modi diversi di intenderla e di vederla.

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Beh,  per molti i termini femminile e maschile associati ad una donna significano moltissimo, anche in funzione delle preferenze, ma qui constatiamo che ognuna assegna un valore ed una sfumatura del tutto personale ai concetti. Cosa normalissima e lecita.

 

io, fondamentalmente, credo che non significhi niente. essere donna coincide con l'essere femminile. non c'è donna più femminile di altra, ci sono solo modi diversi di esprimere questa femminilità. e anche modi diversi di intenderla e di vederla.

 

Dici che essere maschile ed essere femminile per te non significano niente ma poi associ l’essere donna unicamente all’essere femminile. Mi sembra una visione un po’ maschilista e le tue affermazioni sono contraddittorie: se non significa niente l'essere femminile allora non lo puoi attribuire solo alla donna. Inoltre dici tutto ciò senza spiegare cosa intendi per femminilità.

 

Semplicemente non capisco perché dovremmo rivedere, ridefinire il suo significato. Non mi sembra né discriminatorio, né ingiusto, nè limitante per una donna; così come non ci vedo nulla di male nel cogliere caratteristiche maschili in una donna e definirle tali. Non  è un difetto essere mascolina, o una condizione peggiore, solo diversa, rispettabile ed onorabile come l’essere femminile.

Secondo me, più che tentare di far rientrare caratteristiche mascoline nel concetto di femminilità o di eliminare la dicotomia femminile/maschile, sarebbe più auspicabile accettarle, e definirle per quello che sono. Come ho scritto due posts fa, le eventuali “accezioni limitanti” risiedono alla base, hanno cioè a che fare con il concetto di donna, che risente di un maschilismo secolare e che ha veramente bisogno di essere rivalutato e ridefinito.

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non mi sono spiegata bene, mi sa.

 

quando dico che "femminile" non significa nulla intendo dire che, secondo me, non significa nulla di per sé. credo non esistano caratteristiche specifiche che determinino la presenza o l'assenza di femminilità. il fatto che ci sia una idea standard di femminilità è per me da rifiutare. tutte le donne sono femminili. poi che agli occhi del singolo associamo X caratteristiche alla femminilità, è un altro conto.

 

certo che il concetto di donna risente di secoli di fallocentrismo, ma il discorso diventerebbe infinito.

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  • 4 weeks later...

 

certo che il concetto di donna risente di secoli di fallocentrismo, ma il discorso diventerebbe infinito.

 

E come darti torto?

Secondo me femminile e maschile ormai "si giocano" sulle scelte e sui caratteri (dove agisce il patriarcato se non sulle scelte, sull'egocentrismo e sui caratteri?), e non certamente sull'aspetto, l'aspetto non essenzialmente riflette scelte femminili, alternative all'idea del "maschile universale" pensiamo solo alla lingua italiana, il maschile è assoluto e si propone come asessuato, mentre in realtà è sessuato eccome, e le donne che subiscono quel "fallocentrismo" che viene descritto, brevemente, da useless87 è assunto come modello di riferimento, per sintetizzare perché davvero diventerebbe un discorso lunghissimo, avere un aspetto femminile non fa di una donna una donna, piuttosto fa l'aspetto di donna, femminilità oggi, più di ieri, è rifiutare il patriarcato.

Sono stata estremista, ma è quello che penso.

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pierceyourbody

"Estremista" o no è un discorso che fila...il concetto di femminilità è davvero ancora fin troppo influenzato da certi rimasugli di mentalità retrograda e fallocentrica, e quando ci penso mi infastidisce questa cosa. Concordo con la tua visione dei fatti sinceramente...

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secondo me il discorso di Ecate non e' estremista, ma e' molto italianocentrico, l'uso del maschile nel linguaggio come "neutro" ad esempio non e' una cosa che si applica a qualunque societa', e nemmeno il patriarcato di cui state parlando. Io per esempio non mi sento di vivere in una societa' fortemente patriarcale, nel mio campo di lavoro uomini e donne sono perfettamente equiparati, certo non in tutti, si sente di alcuni campi in cui esiste ancora il sessismo ma sono dei settori non rappresentativi della societa' secondo me... E che capisce solo chi ci sta dentro, tutti gli altri stanno a guardare e pensano "boh"...

 

Nonostante questo i concetti di maschile/femminile vengono usati nella vita di tutti i giorni quindi non penso ci sia un diretto rapporto di causa-effetto con la patriarcalita' ma che questi concetti esistano indipendentemente da essa... Poi credo che un po' dappertutto una volta l'uomo fosse considerato il padrone della casa e tutto quello che ci stava dentro ma alcune culture si sono distanziate da questa immagine mentre l'Italia ancora assolutamente no...

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pierceyourbody

Sì che è italianocentrico, ma (purtroppo) l'Italia è il luogo in cui vivo, spero ancora per poco, e a quello mi tocca riferirmi nella mia vita quotidiana. E per fortuna che molte culture si sono distanziate da quest'immagine, se no saremmo nella merda sul serio, perdonatemi il francesismo.

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l'uso del maschile nel linguaggio come "neutro" ad esempio non e' una cosa che si applica a qualunque societa',

 

Questo è vero e lo sapevo, anzi ne sono a conoscenza.

nel mio campo di lavoro uomini e donne sono perfettamente equiparati,

 

 

 

Equiparazione oggi in italia è assoggettamento a canoni maschili, prendiamola alla larga partiamo dalla guerra e dalla sopraffazione.

Secondo voi potevano essere concepiti da una donna?

Ovvio che queste caratteristiche oggi sono quelle di massa, basta pensare al fatto che nel luogo di lavoro ci sono quelle/i che lavorano meno e addossano alla/al collega più brav* i loro compiti, e questa non è una forma di sopraffazione?, un piccolo gesto certo ma che è base della costruzione di un pensiero, poi se nel luogo di lavoro di Sweet questi "ruoli forzati" non esistono allora si è vero lì non esiste il patriarcato, ma dubito che sia così, e parlo io che lavoro con sole donne, non basta essere femmine per avere una cultura femminile e non discriminante. (Qui parlo da femminista, ma anche prima :D).

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Salve a tutte, sono una di quelle ragazze che si innamorano di altre ragazze, che però amano vestirsi femminile e alla quale piacciono solo donne femminili. Per me non c'è nessun problema in questo, del tipo "voler entrare in alcun stereotipo etero o di tipo fallicentrico e politically correct" nel vestirmi femminile, semplicemente mi piace vestirmi così. Amo tutto ciò che è donna e la moda mi piace anche per questo, perché è femminile, però parlo per me.

Secondo me il modo di vestirsi è molto personale e legato anche al proprio modo di sentirsi e viversi, ma anche ai propri interessi, alle proprie conoscenze, alla compagnia con cui si esce, alla nostra timidezza nel mostrarci agli altri, alla considerazione che abbiamo di noi, alla nostra sensualità, al lavoro che si fa. Sicuramente il contesto sociale è fondamentale.

 

Per me, per esempio, essere femminile è importantissimo, ne vado fiera, perché sono fiera di essere donna. Mi piace sentirmi donna a tutti gli effetti, anche nell'aspetto e il modo di vestirmi femminile è un mezzo per sentirmi bene con me stessa, sentirmi donna e mostralo agli altri, però capisco anche a chi non gliene frega niente del modo di vestirsi o preferisce un abbigliamento casual o maschile. Sono gusti e modi di essere.

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secondo me non è tanto il capello lungo, il trucco ecc... a far sospettare se una donna è etero o lesbica.

Secondo me è proprio qualcosa che, il più delle volte, si emana. Io ho visto donne superfemminili e truccate ma che emanavano un non so che di lesbico. Quindi secondo me è piuttosto superficiale metterla solo sul piano fisico.

 

Poi secondo me una può anche essere lesbica e oltre ad essere femminile, non emanare niente e là nessuno se ne accorge. Secondo me ad es. di me nessuno se ne accorgerebbe mai.

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Sono d'accordo con te, dipende molto da quello che si esprime, come dici tu, da quello che si emana al di là dell'abbigliamento e del trucco. E' proprio una cosa di pelle, che viene da dentro e che viene percepita all'esterno. Perchè di te non se ne accorgerebbe nessuno?  ;)

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Sono sempre stata considerata una femme, e mi è capitato spesso di sentirmi dire "ma va, non ci credo che ti piacciono le donne!", proprio per questo motivo, sinceramente la mia reazione è sempre stata quella di ridergli in faccia. Mi vesto in maniera molto femminile, indosso quasi esclusivamente cose attillate e gonne, non esco mai senza almeno un filo di trucco e indosso quasi sempre scarpe col tacco, ho i fianchi pronunciati e quindi delle forme molto "meridionali".

 

Per quanto riguarda la personalità invece il discorso è molto più complesso, poiché non mi definisco semplicemente donna, ma bigender. Questo significa che ritengo di appartenere ad entrambi i sessi, senza che uno prevalga sull'altro, nonostante la mia parte maschile sia molto effemminata. Il discorso è un pò complesso e questo non è il topic adatto dove intraprenderlo probabilmente. Comunque, di solito viene fuori maggiormente la mia parte femminile o la mia parte maschile in base a chi ho di fronte o in base a come mi sono svegliata la mattina, questo però non cambia il fatto che esteriormente appaio sempre come una donna piuttosto aggraziata e non rozza, diciamo.

 

Mi piacciono alcune cose che potrebbero essere tipiche del genere maschile, se proprio vogliamo parlare per stereotipi, adoro tutto ciò che riguarda l'elettronica, per esempio se ci sono dei cavi da attaccare, un antenna da sistemare, io sono la prima ad offrirmi per sperimentare, oppure mi capita spesso di essere più cacciatrice che preda quando vado nei locali con l'intenzione di fare "conoscenze", non sopporto la galanteria nei miei confronti, per esempio quando mi aprono le porte o mi versano da bere, preferisco essere io a farlo, così come preferisco regalare dei fiori invece di riceverli, non sono particolarmente attenta agli anniversari e alle date. Ma ho anche moltissimi aspetti femminili, una cosa a cui non rinuncerei mai è la maternità, e penso sia la caratteristica principale di una donna ( senza offesa per chi non la desidera, ad ognuno le sue convinzioni (: )

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Oggi sono stata ad un incontro dove si parlava di femminismo e lesbismo toccando ed approfondendo molti punti riguardanti il separatismo.

Eravamo lesbiche, gay e transgender a parlare di questo argomento, ad un certo punto del dibattito una lesbica femminista e separatista sostiene che le donne, sia lesbiche che etero, adottando comportamenti e abitudini femminili (intendeva anche vestiario... ma a me lo ha negato quando gliel'ho chiesto) sostanzialmente asseconda la visione maschile di noi donne e si assoggetta ad essi, allora devo dire che io condivido l'idea delle separatiste di trovare luoghi femminili perché gli spazi sono quasi esclusivamente o misti o maschili e quando le donne riescono a "usurpare" quegli spazi replicano comportamenti maschili, ma ho contestato questa idea che se ci vestiamo da donne, e siamo femminili nell'aspetto siamo meno lesbiche o comunque assecondiamo inconsciamente (o consciamente) i dettami maschili-patriarcali, io ho scelto di essere femminile nel vestire e comunque sono una femminista e lesbica.

 

Ah! a proposito, io emano quel qualcosa (eheheheheh) incontrai una donna una volta che mi guardò e capimmo entrambe l'una dell'altra il nostro lesbismo e anche lei era molto femminile, in seguito facemmo amicizia e parlammo di questo particolare dell'emanazione :D :D

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Io mi sono trovata a parlare di questo argomento 3 volte negli ultimi 2 giorni.

 

1) Ieri sera ho trovato un blog dove gay/lesbiche spediscono foto della loro infanzia dove sarebbero visibili le prime avvisaglie della loro omosessualita' (potete vederlo l'ho anche condiviso sulla mia fan page). Ovvero, per i maschi, foto di loro bambini con magari in mano una Barbie o in una posa molto esuberante. Per le femmine le avvisaglie del lesbismo sono camicie a quadri o salopette e cappellini da baseball rovesciati.

All'inizio ci pensi e trovi che sia una cosa carina ma come ci pensi due secondi in piu' ti viene da dire: un momento. Quindi le lesbiche stesse pensano che l'immagine "da lesbica" sia un determinato abbigliamento. Tant'e' che trovano una foto di se stesse in salopette e automaticamente quella per loro e' una foto "da lesbica". Questo giusto per reiterare il fatto che lo stereotipo di come una lesbica debba apparire lo hanno creato e lo tengono in vita le lesbiche stesse - non gli uomini.

 

2) Un mio amico che conosco da qualche anno mi ha detto che oggi per la prima volta ha pensato guardandomi che "sembravo lesbica". In base a quello che indossavo. Che era simile a quello che indosso quasi tutti i giorni, except che avevo una cacchio di camicia a quadri. Me l'ha comprata mia moglie ed e' rosa e bianca quindi non esattamente lo stereotipo da boscaiola. Also, e' della Hollister - notoriamente NON una marca da lesbiche.

ci sono rimasta malissimo ;)

 

3) Al lavoro prima di andare via non so come siamo finiti a parlare di gay-che-non-sembrano-gay. Sono stata trapiantata in un altro ambiente per 3 settimane e il mio attuale assistente e' un ragazzo che non avrei MAI detto che era gay se non me l'avesse detto lui. E stava facendo dei discorsi molto "ai gay non piacciono le donne quindi perche' certi gay vogliono sembrare donne?", io ho risposto che pensavo la stessa cosa ma a sessi invertiti, e ho citato il blog al punto 1, e il modo in cui molte lesbiche vogliono sembrare uomini e mi fanno sentire sbagliata/inadeguata per come mi vesto io. E qui ho sentito un luogo comune mai sentito prima perche' mi hanno guardato dalla testa ai piedi e hanno detto "beh, pero' dai si dice che le lesbiche vestono un sacco di rosa". E io O_____O

 

questo potrebbe essere non strettamente in topic ma mi sentivo di raccontare queste tre storie. Tra l'altro la terza e' rimasta in sospesa perche' avevo talmente tanta fretta di andarmene che non mi sono impegnata a continuare la conversazione.

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Molte lesbiche, c'è anche da dire questo, si vestono femminili per nascondersi, io ne ho conosciute di lesbiche così, che a quel punto non sceglievano la loro femminilità dopo aver fatto coming ma per non farlo, quindi ritengo sbagliato sia lo stereotipo sia questo secondo comportamento che vi ho descritto.

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io ho scelto di essere femminile nel vestire e comunque sono una femminista e lesbica.

 

 

Il modo di vestire riflette il modo in cui ci percepiamo, che a sua volta non dipende da una scelta.

Il vestire è più un assecondarci, un abbinamento necessario, ai limiti dell'automatismo, con il nostro mondo interiore.

In questo caso "la scelta" può avere un'oscillazione minima tra stili affini ma se sei una ragazza femminile e ti percepisci come femminile (nel modo in cui la si intende culturalmente questa femminilità) difficilmente adotterai sistematicamente uno stile maschile, difficilmente ti ci riconoscerai o ti ci sentirai a tuo agio.

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  • 1 month later...

io sono femminile in certe situazioni e atteggiamenti.. e in altre meno..non posso certo definirmi mascolina, affatto..ma rischiando di cadere nell'ovvio dico che in ciascuno di noi c'e' un lato femminile che magari domina in certe situazioni..e un lato piu' rude che domina in altre.. ma pur sempre rimanendo noi stesse..

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mah,non saprei..come prima cosa non bisognerebbe generalizzare,io per fare un esempio non sono affatto mascolina(basta guardarmi XD)e da piccola giocavo con le barbie,a pallone,mettevo lo smalto e guardavo il wrestling e ora mi vesto di rosa ed indosso camicie a quadroni,non porto berretti da baseball ne tantomeno bevo birra da un barile,insomma ognuno è ciò che è,senza doversi per forza rispecchiare in stereotipi che per quanto mi riguarda,sono dettati dall'ignoranza.

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  • 1 month later...
Emilie The Opheliac

Se posso dire la mia, io sono una ragazza di quasi 21 anni lesbica da una vita, ma che ne ha preso davvero consapevolezza circa 3 anni fa...è vero che cmq cresciamo tutti sotto l'ottica "fallocentrica" di questa società, siamo portati conseguenzialmente a vedere come una unica possibilità che ci prospetta il futuro, quella di trovarci un marito e mettere su la bella famigliola felice con tanti pargoli, in gran stile mulino bianco...ed è proprio da questo forse che all'interno delle coppie gay nasce quello sbagliatissimo bisogno di darsi ruoli come si fosse una coppia etero! Va capito che non c'è nulla di sbagliato nel vedere due donne insieme come non c'è nulla di sbagliato nel vedere due uomini insieme. Ed ecco qua la donna si taglia i capelli a zero e sputa per terra cercando di "scimmiottare" le abitudini degli uomi, e un ragazzo magrolino sale sui tacchi a spillo e sculetta emettendo gridolini ocheschi per scimmiottare la donna media etero...quella perennemente insoddisfatta che sclera davanti all'ennesima puntata di uomini e donne mentre stira un enorme pila di camicie di suo marito..No per me non è così. Molte femministe anche travisano con l'estremismo il significato e l'importanza della nostra femminilità che ci contraddistinguono proprio dagli uomini. Parità di diritti significa somigliare a loro fisicamente o nel comportamento? Io non credo. Credo che ogni donna dovrebbe conservare la propria femminilità e sfoggiarla fieramente! Basta con lo stereotipo che una donna con i capelli lunghi, truccata e che indossa una gonna e dei tacchi, sia una bambolona gonfiabile, un oggetto, un'oca, o che sia un cattivo esempio! Io sono a difesa della dignità di tutte quelle donne che pur essendo lesbiche ci tengono a mantenere la propria femminilità senza essere sminuite o criticate da veementi femministe con le idee alquanto confuse. Io sono una donna, che veste femminile, che cura la sua immagine andando dall'estetista, depilandomi, truccandomi, utilizzando lozioni per il corpo, tenendo i capelli lunghi, spesso tinti, e sempre in ordine, che ama i tacchi e mi piacciono le donne altrettanto femminili esteticamente. Ovvio parlo di estetica. Quando scatta l'amore tutto diventa relativo ed irrilevante, ma siccome il topic era sulla femminilità delle lesbiche, beh io ne sono a favore, altrimenti mi sarei cercata un uomo se ne fossi esteticamente attratta non credete?

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Certo, e invece la dignità di quelle persone che al contrario di te e me non hanno avuto il privilegio di nascere con l'amore per le gonne e invece preferivano il calcio, non si piacciono con i capelli lunghi ed hanno un carattere forte, può andare a farsi fottere, vero?

 

Quale lesbica butch, onestamente, proclama che tutte le donne dovrebbero tagliarsi i capelli e smettere di comportarsi da donne femminili?

 

Per quale ragione tu in quanto lesbica femme invece senti di avere il diritto di dire che ogni donna dovrebbe conservare la propria femminilità e sfoggiarla?

Dimenticando che magari il loro concetto di femminilità è diverso dal tuo, e anche non volessero questo non le renderebbe meno donne?

E se anche fossero meno donne, cioè genderqueer o bigender, ma davvero pensi di poterne parlare così, come se fossero delle macchiette?

 

Per non parlare di come descrivi gli uomini effemminati. Complimenti per il lessico da casalinga ipercattolica omofoba.

 

No, mi dispiace, io ho i capelli lunghi, mi depilo, ho diecimila cremine e lozioni che uso regolarmente, ma non mi sento proprio di essere meglio di nessuno, o di poter dire agli altri come devono essere, solo per questo.

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Emilie The Opheliac

Sei tu che travisi le mie parole e giudichi me dandomi della "casalinga ipercattolica omofoba". Io ho detto che la maggior parte di femministe convinte, confonde il vedere la donna come un oggetto con il conservare la propria femmilità. C'e' tantissima gente etero e femminile che ama il calcio o tenere i capelli corti per esempio. Io stessa quando apro bocca non sono un fiorellino gioia e sono per altro una persona molto alla mano senza troppi fronzoli. PARLAVO DI ESTETICA. Ho detto forse che è sbagliato o che non debbano avere i propri gusti?? Ho detto che è sbagliato farlo solo perchè ritengono che avere i capelli lunghi o indossare una gonna sia l'equivalente della strumentalizzazione della donna, di ciò che un uomo vuole da una donna e credono ke assomigliando a loro esteticamente e nei modi non solo si mettono al loro pari, ma piacciono di più alle altre donne cosa che PER ME non è assolutamente vera. I gay eccessivamente effemminati che isterizzano questa loro parte per cercare di apparire più "donna" possibile, senza pero' essere milf o ne voler passare ad essere donna, lo fanno solo perchè partono dal presupposto che in una coppia gay debbano esserci dei ruoli (quello di uomo e quello di donna) come in una coppia etero. Non leggete nelle mie parole quello che fa comodo per far passare me come l'omofoba o chissà cosa, quando invece porto alla luce solo una confusione che spesso gli omosessuali fanno per colpa dell'indottrinamento della nostra società o per male interpretazione di ideali femministi. Io parlo in base alla MIA esperienza, a ciò che ho visto, a ciò che quotidianamente vivo e non hai idea di tutte le discriminazioni che ho vissuto DAGLI STESSI OMOSESSUALI, specie dalle lesbiche per via del mio aspetto esteriore non conforme a quella della lesbica tipo secondo loro. Altro che io sono l'omofoba., c'è troppa gente che parte in 4 ascoltando solo quello che gli pare è questa la verità.

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Non ti darei mai dell'omofoba, ma posso benissimo giudicare omofobo il tuo linguaggio.

 

I gay eccessivamente effemminati che isterizzano questa loro parte per cercare di apparire più "donna" possibile, senza pero' essere milf o ne voler passare ad essere donna, lo fanno solo perchè partono dal presupposto che in una coppia gay debbano esserci dei ruoli (quello di uomo e quello di donna) come in una coppia etero.

 

Questa frase, ad esempio, è offensiva. Mi dispiace ma non conosco un singolo gay effemminato - o lesbica mascolina, per restare in topic - che non sia così dalla nascita, o che sia stato represso in gioventù e poi abbia liberato la sua vera natura in seguito, di conseguenza uscendo dagli stereotipi di genere.

Se anche tu ne conosci (anche se vorrei sapere come fai ad essere sicura che siano così solo perché indottrinati dalla società e non naturalmente), questo non ti permette di ridicolizzarli con le tue parole.

 

L'estetica è importante. Parità di diritti significa poter adottare l'estetica che vogliamo, a prescindere dal genere con il quale c'identifichiamo e del gruppo sociale che frequentiamo (ovvero: anche le lesbiche ledono i diritti di terzi dicendo che le lesbiche femminili non sono vere lesbiche e discriminandole).

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Emilie The Opheliac

Io ne conosco abbastanza e ne ho visti tanti. Non parlarmi con la prosopopea di chi "tutto sa" perchè nessuno sa tutto. Si parla in base alle proprie esperienze e a ciò che si ha avuto modo di vedere. Esistono quelli dalla nascita che dici tu almeno quanto esistono quelli che inconsciamente devono dimostrare qualcosa ad una società stereotipizzata. Scendi da quel gradino dalla quale ti permetti di giudicarmi perchè io non l'ho fatto, Ho solo espresso un'opinione basandomi sul mio vissuto.

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