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Giovanardi e le adozioni da parte delle coppie gay


DarKoiria

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trovano sempre il modo per complicare la vita alla gente...

Ci sono un sacco di bambini che non hanno i genitori o che sono stati abbandonati e quindi si trovano negli orfanotrofi, soli e senza una vera guida per crescere!

Un bambino ha bisogno di amore, indipendentemente da chi lo riceve.

 

Ieri a Le Iene hanno fatto vedere un bel servizio di una coppia datata di due gay innamoratissimi. Che conducano una vita di stenti e sono legati piu che mai.

Loro hanno "adottato" un loro nipote. E' cresciuto senza alcun problema e alla fine si è sposato con figlia a carico.

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Vorrei proprio sapere, su quali diavolo di dati si basa per affermare ciò. Spero che la Concia valuti bene se proporre una mozione di sfiducia nei suoi confronti. E' inammissibile anche il fatto di criticare altri paesi. Naturalmente, non merita alcuna replica da parte di altri stati.

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Vorrei proprio sapere, su quali diavolo di dati si basa per affermare ciò.

 

Probabilmente Sissy gli fa da consulente.

 

Abbiamo tutto: le coppia etero vale di più della coppia gay; le donne sono migliori genitori degli uomini; le coppie lesbiche sono tendenzialmente misandriche; il bambino effeminato è gay quindi diamo lui alla coppia gay; il bambino virile [sic] e sportivo non va privato di un padre etero; la madre tenera e il padre autorevole* rappresentano il non plus ultra della perfezione familiare; i gay sono separati e vanno accoppiati per ruolo e genere (passivo = gaya = mammo = donna); e, dulcis in fundo... le adozioni gay spesso non sono altro che inseminazione artificiale e mamma surrogata (non sarebbero sinonimi, ma vabbè).

Purtroppo ci sono "molti gay che volgiono [sic] essere ciechi" e non accettano queste verità.

 

Ho dimenticato qualcosa, Sissy? Che i gay sono più sensibili degli etero l'hai già scritto da qualche parte? :gha: Senza questa ciliegina la torta "banalità e luoghi comuni" non è completa.

 

* corretto errore fattomi notare.

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io da consulente a Giovanardi? ma stai zitto che è meglio e vatti a leggere che ho scritto su Giovanardi!!!  :gha:

 

...e poi le donne non è che sono per forza migliori genitori degli uomini, solo che di solito è più importante avere la mamma che non il papà.

 

...inoltre Loup o sei un falso o sei un ignorante... perché io ho detto che l'ideale come genitori è la madre tenera e il padre autorevole e NON AUTORITARIO   ...se non ti è chiara la differenza ripassati un po' di italiano!  :asd:

 

...riguardo alle madri surrogate, sì tratta di adozioni per almeno di uno dei due genitori che non ha nulla a che fare biologicamente con il bambino.

 

P.S. forse è vero che i gay sono più sensibili dei maschi etero, ma tu, orso Loup, sei l'eccezzione che conferma la regola.

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Sì, ma discutere in questo modo rischia di essere autoreferenziale.

 

Resistendo a un attacco di depressione mattutina, io ho letto almeno una parte dell'articolo della Stagetti.

Emergono due problemi obiettivi:

- il primo se la campionatura è sufficiente,

- il secondo l'affidabilità della metodologia utilizzata.

 

Non costei, ma le fonti che riporta, ammettono, in alcuni casi, che il campione è insufficiente, il che

è già un punto molto rilevante, e che la metodologia d'interpretazione dei dati possa essere soggetta a dubbio.

 

Mi riferisco implicitamente al video sul gay parenting che è stato postato in questo Forum e che io stesso

espongo nel mio sito. Per quanto ben fatto, è semplicistico, perché questi due problemi non sono nemmeno sfiorati,

e invece bisognerebbe auto-assumerli, cercando di dare risposte, per essere veramente credibili.

 

Se ragioniamo in termini di post politici (e nessuno più di me sarà disposto ad ammettere che questo è un terreno

di scontro eminentemente per non dire quasi esclusivamente culturale, quindi politico) ben vengano post LGBT

contrastanti post reazionari. Ma se ragioniamo in termini scientifici (per chi creda nella neutralità della scienza, o

anche per chi non vi creda, come me) bisogna fare uno sforzo per assumere il più possibile dati e osservazioni

avversarie invece di ignorarle o liquidarle ideologicamente.

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ecco quanto è scientificamente attendibile costanza stagetti: http://www.lagerusalemme-in-visibile.net/Studi-biblici/chi-sono-gli-angeli.html

 

che senso ha portare in un forum gay delle affermazioni di un'integralista religiosa come fossero cose serie?

 

a parte questo a me interessano solo gli studi seri effettuati su coppie reali, non su pensieri basati su idee poco concrete. se gli studi mi dicono che i bambini nelle coppie gay vivono bene quanto in quelle etero quella è l'unica cosa che mi interessa. le priorità nelle adozioni sono di diverso tipo e riguardano la capacità delle persone di accudire un figlio e che sono indipendenti dal sesso dei genitori.

 

per il resto le dichiarazioni di giovanardi hanno un duplice scopo: da una parte l'omofobia, dall'altra è il poter dire "stiamo dalla parte della famiglia" senza fare assolutamente nulla nelle politiche familiari. perchè alla gente fa più presa dire "stiamo dalla parte della famiglia perchè siamo contro i froci" piuttosto che "siamo dalla parte della famiglia perchè nel nostro punto del programma c'è il finanziamento degli asili nido"

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se gli studi mi dicono che i bambini nelle coppie gay vivono bene quanto in quelle etero quella è l'unica cosa che mi interessa.

 

Quello che deve interessare è se le risultanze ottenute da qualunque tipo di studio sono effettivamente affidabili,

cioè ottenute con metodi ineccepibili e credibili.

 

Quanto alle idee religiose della Stagetti, lasciale perdere. Lei è schierata religiosamente tanto quanto noi lo siamo

ideologicamente. E tutti, in generale, lo sono.

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Io mi permetto di dubitare, non della serietà delle fonti,

ma della serietà delle citazioni...questo in base a due fatti.

 

Il primo la sequela omofobica delle opinioni dell'Autrice delle

citazioni : su AIDS, promiscuità sessuale, incesto etc. etc, che

seguono quelle citazioni sull'omogenitorialità ;

 

Il secondo il fatto che autorevoli Corti Supreme americane che

hanno preso in esame fonti simili, sono di diverso avviso;

 

Dopodichè è vero che andrebbe fatta una verifica più attenta

e scrupolosa, prima di scegliere di ignorare l'articolo in questione.

Ma dalla nostra parte ci sono comunque pronunciamenti molto

più autorevoli e imparziali, che l'A. ignora bellamente

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Ma ha senso l'impostazione "scientifica" della Stagetti, al di là delle sue ideologie? Ha senso una ricerca di tipo statistico?

 

Prendo un esempio a caso: secondo gli studi citati dalla Stagetti, la coppia omosessuale ha una maggiore tendenza alla promiscuità. Ammesso e non concesso che la promiscuità comporti problematiche nel crescere figli, questo dato ha una qualche rilevanza?

No, perché rimarrebbe la promiscuità ad essere motivo di cattiva genitorialità, non il sesso dei genitori. Genitori omosessuali promiscui sarebbero cattivi genitori e genitori eterosessuali promiscui sarebbero cattivi genitori: semplicemente i genitori omosessuali non promiscui sarebbero più rari.

 

Non ha senso prendere un campione casuale, anomimo, in una parola rappresentativo dell'universo omosessuale. Se si parte dal concetto che la promiscuità è un male, bisogna selezionare coppie eterosessuali e omosessuali che si trovino nelle stesse condizioni. Anche perché, vorrei aggiungere, i dati che cita la Stagetti non sono dati legati a ricerche sull'omogenitorialità, sono un collage di studi su vari aspetti di vita dei gay: chi le ha detto che gli omosessuali promiscui desiderano adottare un bambino?

Prima di adottare un bambino mi risulta che venga condotta un'indagine sulle condizioni in cui si troverebbe. Escludere a propri i gay perché la maggioranza è promiscua ha tanto senso quanto concedere senza alcuna indagine il bambino a qualsiasi etero che ne faccia richiesta, solo perché proporzionalmente il pericolo è minore.

 

Se si vuole condurre un'indagine sull'omogenitorialità bisogna focalizzarsi sul sesso (inteso come genere, non come quello che si fa a letto) dei genitori: crea scompensi/problemi al bambino non avere un genitore di entrambi i sessi, ma due dello stesso? Questa è l'unica domanda che abbia un senso.

Una volta conclusa l'analisi scientifica, che ci dà i risultati, bisogna interpretarli, e qui si ricade nell'ideologia: mettiamo il caso che la ricerca confermi che il figlio di un coppia gay tende a conformarsi di meno al ruolo di genere affibiato dalla tradizione sociale. È un male? Questo non è la scienza a dircelo, sono visioni del mondo: per me l'abbattimento della divisione di ruoli basati sul genere è solo un auspicabile passo avanti della società. Giovanardi probabilmente lo considererebbe un incubo.

 

Un altro esempio di quanto è fallace l'esposizione della Stagy. Nel suo articolo si riporta il fatto che le relazioni omosessuali sarebbero più violente rispetto a quelle etero. Se questo dato fosse rilevante ai fini di un discorso sull'adozione, non si dovrebbe concludere che sarebbe meglio dare in adozione i bambini a madri single, piuttosto che a coppie eterosessuali? Si sa, gli uomini sono più violenti delle donne, la maggior parte degli abusi avviene in famiglia e senz'altro le probabilità di essere violentate da un partner inesistente sono molto inferiori.

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Forse non mi sono spiegato. Per me la Stagetti non ha alcun rilievo, in sé.

 

La scientificità, o meglio il metodo rigoroso, riguarda i pronunciamenti positivi,

le asserzioni, (da parte di tutti e dunque da parte anche) di chi sostenga tesi positive

sull'omogenitorialità.

 

Dare una rappresentazione assolutamente positiva e felice, aproblematica, dell'omoparentalità,

non è credibile, perché significa negare l'esistenza dell'omofobia nel

mondo, dei problemi e delle difficoltà delle persone omosessuali, e ancora di molto altro.

 

Bisogna distinguere inoltre tra risposte dialettiche (come ti rispondo alla Binetti e a Rosy Bindi)

da affermazioni positive e asserzioni molto impegnative.

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A me risulta che la compravendita di bambini l'abbiano sempre fatta i genitori per raccattare soldi e non solo nei paesi del terzo mondo e questo non certo da qualche anno, ma semmai da secoli se non da millenni...

 

Ma comunque anche ammesso che ci sia uno stimolo a traffici illeciti per il numero di richieste di coppi omo che si aggiungono alle richieste di coppie etero, rimane il fatto che per un bambino disadattato o che è stato abbandonato o venduto dai genitori o che è stato rapito da delinquenti ecc, una nuova vita con una coppia che si è fatta in quattro non solo finanziariamente per adottarlo, è senza dubbio meglio della vita precedente.

 

Mi sembra una discussione sul modo più raffinato di apparecchiare la tavola per uno che intanto muore di fame...

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Mariocaro, lo sai che noi occidentali non abbiamo niente da fare tutto il giorno , non criticare le nostre opulenti discussioni...  :gha::asd: :)

 

No, no per carità!! anche perchè io NON sono orientale...

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...ecco un testo di Costanza Stagetti (con tanto di bibliografia) contro le adozioni gay, da leggere solo se non siete persone irrittabili...

http://forum.alfemminile.com/forum/actu1/__f19523_actu1-No-alle-adozioni-gay-sola-lettura.html

 

 

questo testo descrive gli effetti devastanti di una società omofoba sugli omosessuali

e li ribalta sugli omosessuali stessi sotto forma di "colpa"

facendo la capriola logica che la società è omofoba

solo per difendersi da questi mostri promiscui, violenti, assassini, malati, etc.

 

figuriamoci affidare a questi mostri i nostri figli...

 

la struttura dell'articolo citato è interessante

va bene per qualsiasi cosa

uno mette una parte iniziale in cui si pone in discussione il campione statistico, o le modalità dell'analisi, su qualsiasi argomento che riguardi i gay

poi si aggancia la parte finale con le varie nefandezze degli omosessuali

e il gioco è fatto

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Resistendo a un attacco di depressione mattutina, io ho letto almeno una parte dell'articolo della Stagetti.

Emergono due problemi obiettivi:

- il primo se la campionatura è sufficiente,

- il secondo l'affidabilità della metodologia utilizzata.

[...]

Non costei, ma le fonti che riporta, ammettono, in alcuni casi, che il campione è insufficiente, il che

è già un punto molto rilevante, e che la metodologia d'interpretazione dei dati possa essere soggetta a dubbio.

 

Isher, la domanda che apriva il mio post verteva su questo punto.

 

Le fonti che riporta dicono:

Inoltre Patterson riconosce che "la ricerca in questa area ha presentato varie controversie metodologiche" e che "sono state sollevate domande riguardo il campionamento, la validità statistica e altre questioni tecniche. ( Belcastro, Gramlich, Nicholson, Price, & Wilson, 1993)."

 

Non so quali siano le controversie metodologiche e le altre questioni tecniche, non vengono riportate. Una sola cosa è detta espressamente: lo studio non ha validità statistica. E chi se ne frega? (per i motivi sopra esposti)

 

Non nego a priori che la ricerca possa presentare problemi di campionatura e metodologia. Non lo escludo anche perché la ricerca non credo di averla letta. Vorrei però capire quali sono.

Il fatto che la rappresentazione che emerge sia assolutamente positiva e felice, se è vero, sarà semmai una conseguenza di questi problemi di campione e di metodo.

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Il fatto che la rappresentazione che emerge sia assolutamente positiva e felice, se è vero, sarà semmai una conseguenza di questi problemi di campione e di metodo.

 

Prima di rispondere al tuo post, vorrei capire meglio il significato che dai a questa tua asserzione, perché non sono

sicuro di averlo capito. C'è rischio, tra l'altro, che stiamo dicendo la stessa cosa (relativamente a questa frase).

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Mi spiego meglio: tu dici che le ricerche non sono credibili perché danno una immagine "senza problematiche" dell'omosessualità. Questo vuol dire: poiché i risultati non sono credibili, c'è un errore nel metodo.

 

Può darsi che sia come dici tu. Dico può darsi per due motivi: primo perché non ho letto la ricerca, secondo perché una ricerca in materia, per come la intendo io, dovrebbe focalizzarsi esclusivamente sul punto che ho espresso sopra.

Ma quello che mi interessa veramente sapere è: dove sta l'errore? Nell'articolo della Stagy non ho trovato risposte soddisfacenti, né in quello che dice lei né nelle altre fonti che riporta. Mentre invece tu, dalla parte di post che ho citato, sembravi averne trovate.

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Credo che stiamo parlando di due cose diverse. e anche dicendo cose diverse.

Io non dico che ci siano errori, innanzitutto.

 

Ho letto il tuo post, e visto che tu ti riferisci alle accuse o obiezioni che vengono lanciate alla tesi

favorevole alle adozioni o procreazioni gay. Su queste sono completamente d'accordo con te. E' solo

relativamente a queste che si può rispondere E chi se ne frega? 

 

Viceversa io mi riferisco alle obiezioni di metodo fatte sulla correttezza e significatività delle ricerche

statistiche le quali dovrebbero provare l'assoluta mancanza di controeffetti (o, per quanto ne so io,

effetti) psicologici negativi in figli di gay. Mi riferisco cioè alle obiezioni circa

1. numero insufficiente dei campioni

2. mancanza di campioni casuali

3. mancanza di anonimato dei partecipanti alla ricerca

4. falsa rappresentazione di sé

 

Numero insufficiente di campioniGli studi che esaminano gli effetti della genitorialità omosessuale sono inficiati da un numero insufficiente di campioni. 

Non avendo trovato nessuna significativa differenza fra un gruppo di 9 bambini educati da lesbiche e un gruppo simile di bambini educati da genitori eterosessuali, S. L. Huggins ha ammesso: "Il significato e le implicazioni di questo risultato sono incerti, e il numero ridotto di campioni rende difficile qualsiasi interpretazioni di questi dati."5 Una relazione di J. M. Bailey in Developmental Psychology, commentando gli studi sui figli di genitori omosessuali, indica che "gli studi disponibili non sono sufficientemente ampi da produrre valore statistico." 6 

S. Golombok e F. Tasker ammettono nel loro studio successivo sui figli educati da lesbiche, "E' possibile che il basso numero di campioni abbia portato ad una sottovalutazione del significato delle differenze fra i gruppi a causa di una bassa validità statistica (errore tipo II)" 7 Altrove essi avvisano che gli effetti negativi sui bambini educati da lesbiche "potrebbero non essere stati rilevati a causa del numero relativamente basso di campioni. Ne consegue che, sebbene siano state individuate delle tendenze, è necessario fare attenzione nell'interpretare questi risultati."8 

Nel suo studio pubblicato in Child Psychiatry and Human Development che mette a confronto i figli di madri omosessuali e eterosessuali, G. A. Javaid con franchezza ammette che "i numeri sono troppo bassi in questo studio per trarne delle conclusioni."9 

Nel suo studio sulle "famiglie" lesbiche, Patterson ammette la parzialità dei campioni: "dovrebbero essere riconosciuti alcuni problemi riguardo la scelta dei campioni. La maggior parte delle famiglie che hanno preso parte al Bay Area Families Study avevano a capo delle madri lesbiche bianche, ben istruite, relativamente benestanti e abitanti nell'area della baia di San Francisco. Per questi motivi non pu essere fatta alcuna rivendicazione sulla rappresentatività del presente campione."10 

Al contrario, R. Green in Archives of Sexual Behavior, ha scoperto che i pochi studi sperimentali che includevano un numero di campioni anche solo modestamente più alto (13-30) di maschi e femmine educati da genitori omosessuali ..."hanno rilevato differenze di sviluppo statisticamente significative fra bambini allevati da genitori omosessuali in confronto a quelli allevati da genitori eterosessuali Ad esempio, i bambini educati da omosessuali hanno un maggiore incoraggiamento dai genitori nello scambio dei ruoli di genere e una maggiore inclinazione al travestitismo.11 



La mancanza di campioni casuali 

I ricercatori usano campioni a caso per garantire che i partecipanti allo studio siano rappresentativi della popolazione che viene studiata (ad esempio gay o lesbiche). I risultati che derivano da campioni non rappresentativi non possono essere legittimamente generalizzati. 

L. Lott-Whitehead e C. T. Tully ammettono il punto debole del loro studio sulle madri lesbiche: Questo studio era descrittivo e quindi aveva intrinseci limiti metodologici pari a quelli di altri studi simili. Forse il limite più serio riguarda la rappresentatività .....Il campionamento a caso era impossibile. Questo studio non pretende di portare un campione rappresentativo e quindi non si pu ipotizzare una sua generalizzazione.12 

N. L. Wyers riconosce di non aver usato il campionamento casuale nel suo studio sui partners omosessuali, rendendo il suo studio "vulnerabile a tutti i problemi associati ad una selezione a senso unico dei partecipanti".13 

Golombok scrive del suo studio: "un ulteriore obiezione ai risultati risiede nella natura dei campioni studiati. Entrambi i gruppi erano volontari ottenuti attraverso associazioni e riviste gay. Ovviamente questi non costituiscono un campione a caso e non è possibile conoscere quali parzialità siano coinvolte nel metodo de selezione dei partecipanti."14 



La mancanza di anonimato dei partecipanti alla ricerca
Le procedure di ricerca che garantiscono l'assoluto anonimato sono necessarie per prevenire una fonte di parzialità riguardo chi acconsentirà a partecipare quale soggetto della ricerca e garantiscono la veridicità e la sincerità delle loro risposte: 

M. B. Harris e P. H. Turner osservano sul Journal of Homosexuality: 

"La maggior parte dei genitori omosessuali che partecipano a tali ricerche si preoccupano della loro paternità /maternità e dei loro figli, e la maggior parte ha un'identità gay pubblica. E' difficile identificare i genitori omosessuali "segreti" e i loro problemi possono esser piuttosto diversi da quelli dei genitori più apertamente gay." 

Harris e Turner hanno impiegato tecniche superiori di ricerca per assicurare il completo anonimato dei loro soggetti. Come risultato, al contrario di altri studi, essi hanno riportato problemi associati alla genitorialità omosessuale che non erano stati riportati dagli studi precedenti:"Forse l'anonimato della presente procedura di campionamento ha reso i soggetti più disponibili a riconoscere quei problemi rispetto a quelli degli studi precedenti." 15 



Falsa rappresentazione di sé 

La mancanza di campionamento casuale e l'assenza di controlli che garantiscano l'anonimato fanno sì che i soggetti presentino al ricercatore un'immagine fuorviante che si conforma alle opinioni del soggetto e rimuove l'evidenza che non si conforma all'immagine che il soggetto desidera presentare. 

Nel suo National Lesbian Family Study N. Gartrell ha scoperto che 18 studi su 19 riguardanti i genitori omosessuali usavano una procedura di ricerca che era contaminata da questa falsa rappresentazione di sà. Gartrell menziona i problemi metodologici di uno studio longitudinale sulle" famiglie" lesbiche: 

"Alcune possono essersi presentate volontariamente per questo progetto poichà erano motivate a dimostrare che le lesbiche sono capaci di crescere bambini sani e felici. Nella misura in cui questi soggetti potrebbero desiderare di presentare sà stessi e le loro famiglie nella miglior luce possibile, i risultati dello studio possono essere intaccati da tendenziosità ." 16 

Harris e Turner ammettono, riguardo al loro studio: "non c'è modo di conoscere quanto sia rappresentativo il campione......L'alta proporzione di soggetti gay che hanno manifestato la volontà di essere intervistati indica che forse erano interessati agli argomenti trattati nel questionario e che quindi erano desiderosi di rivelare la loro omosessualità ai ricercatori. Inoltre, anche se il questionario era anonimo, i genitori gay avrebbero potuto essere particolarmente interessati a enfatizzare gli aspetti positivi della loro relazione con i figli, immaginando che i risultati avrebbero potuto avere implicazioni in futuro sulle decisioni di custodia. Di conseguenza ogni generalizzazione deve essere considerata con prudenza....Poiché tutti i dati riferiti a voce dalle persone sono soggetti a parzialità e poiché i genitori possono deliberatamente o inconsciamente minimizzare la misura dei conflitti con i loro figli, questi risultati non possono essere presi per buoni." 17

 

Per la 1 non userei l'espressione "inficiano" ma una molto più tenue (non sono soddisfacenti o simili), ma questo ora è secondario. Alcune di queste obiezioni mi sembrano realistiche e fondate. Naturalmente respingo totalmente le conclusioni

(«.....e quindi non possono essere presi per buoni»), che sono ideologiche e di partito avverso, ma non voglio

nemmeno peccare di trionfalismo, fondato su analisi insufficienti, anche perché credo nella fondamentale affidabilità di queste ricerche, mentre basta poco per screditarle.

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Io intanto farei riferimento alle ricerche che hanno superato il vaglio

della validazione forense, invece di far riferimento a studi o edizioni

di studi datati ( anni' 80 - primi anni '90 )

 

Comunque vedo che sul sito dell'APA la Patterson ha già replicato

sugli stessi punti:

 

http://www.apa.org/pi/lgbt/resources/parenting.aspx#

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Viceversa io mi riferisco alle obiezioni di metodo fatte sulla correttezza e significatività delle ricerche

statistiche le quali dovrebbero provare l'assoluta mancanza di controeffetti (o, per quanto ne so io,

effetti) psicologici negativi in figli di gay. Mi riferisco cioè alle obiezioni circa

1. numero insufficiente dei campioni

2. mancanza di campioni casuali

3. mancanza di anonimato dei partecipanti alla ricerca

4. falsa rappresentazione di sé

 

Come ho già detto, per me i punti 1 e 2 non presentano un problema.

Questa non è un'indagine statistica. Per dimostrare che un'affermazione è falsa, basta portare un esempio in cui è vera. Per dimostrare che non è vero che il semplice fatto di avere due figure genitoriali dello stesso sesso di per sé comporti un danno al bambino, è sufficiente un singolo caso in cui non è così.

Certo, 9 casi sono meglio di 1 e 1000 casi sono meglio di 9, ma non c'è alcun bisogno che questi campioni siano numerosi né casuali, perché non stiamo conduncendo un'indagine statistica.

Poi si possono fare studi approfonditi sui vari aspetti dell'omogenitorialità, non dico di non farli, ma la questione che mi sta a cuore è questa.

 

In ogni caso, fortunatamente, Hinzelmann ci rassicura. :gha:

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Guest burro.e.miele

Inizialmente ero contrario all'adozione da parte di coppie omosessuali, ma riflettendo più attentamente mi sono ricreduto. Quello che dovrebbero capire questi bigotti è che i traumi a cui secondo loro saranno inevitabilmente soggetti questi bambini sono dovuti alla presenza di gente come loro. Se nessuno si prendesse la briga di additare il bambino come diverso, di fargli pesare il fatto di avere due genitori dello stesso sesso, di discriminarlo in questo senso, non vedo per quale motivo non dovrebbe crescere come qualunque altro bambino figlio di coppie eterosessuali. Quindi va bene l'adozione, ma solo dove c'è un'adeguata apertura mentale in questo senso, e dubito che in Italia ci arriveremo mai.

 

 

La penso esattamente come la pensavi tu. Sono tuttora contrario, proprio a causa dell'ambiente esterno e della società, che, almeno in Italia, non sono ancora così mentalmente aperti. Purtroppo è ancora forte il sentimento omofobo e conformismo tradizionalista: sarebbe scandalo, specie nelle piccole realtà locali, una famiglia composta da due madri o due padri, che crescono figli. E se direttamente i grandi, in nome del rispetto, si astengono da commentare, criticare ed offendere una famiglia "inusuale e non conforme", le parole vengono riportate dai piccoli, i quali sono in grado di caricarle di una cattiveria inimmaginabile, creando traumi nei figli di coppie omosessuali. PER ORA, i tempi non sono maturi: prima è il caso di preparare la società, sdoganare l'omosessualità, renderla una tendenza normale, farla rientrare in ciò che è conforme, dopo di che si potrà procedere con il tema delle adozioni. I diritti si conquistano progressivamente e con il lavoro e la perseveranza, non si ottengono per grazia.

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burroemiele ti consiglio di vedere questi video. ho capito che sei favorevole alle adozioni.. ma basta poco per farti capire che cmq in italia basterebbe un minimo da parte di tutti perchè tutti possano vivere serenamente... e cmq le famiglie omogenitoriali già esistono, ma non sono riconosciute.

 

Una coppia gay

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/182125/lucci-una-coppia-gay.html

LE famiglie arcobaleno

adozioni e omosessualità

http://www.youtube.com/watch?v=4av3T32ycoA&feature=player_embedded

 

:salut:

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Guest burro.e.miele

Quindi tu non daresti a due albanesi un bambino

perché per ora la società è razzista?

 

Nel ragionamento che faccio io, le priorità sono dell'adottato e non degli adottanti. Per quanto una coppia gay od una coppia di cittadini stranieri possa dare amore, occuparsi materialmente ed educare un bambino, bisogna sempre tenere in considerazione la società e l'ambiente esterno, che pesantemente influenzano la vita di qualsiasi individuo, specie i più deboli come i bambini. A condizioni ideali di società perfetta, non razzista, non omofoba e dove l'integrazione è una realtà effettiva, nulla dovrebbe impedire le adozioni alle categorie oggi discriminate. Una società non aperta, come accade ad esempio nelle piccole realtà locali, non è un ambiente dove un bambino può crescere serenamente, per quanto i genitori possano essere persone rispettabili, capaci e dotate di mezzi. In piccole realtà, il conformismo tradizionalista regna. Se prima l'omosessualità o la società multietnica non diventano realtà ampiamente accettate, non entrano a far parte di ciò che si può ritenere comune e 'normale', te la sentiresti di gettare un bambino in pasto a persone razziste, omofobe e cariche di pregiudizi? Questo è un discorso che secondo me va al di là del diritto, si tratta di buonsenso: non sempre ciò che è giusto risulta possibile, all'atto pratico. Un bambino non ha le capacità di difendersi dai soprusi e dalle angherie come un adulto. Quando si tratta di una situazione così delicata, bisognerebbe mettere da parte totalmente l'interesse dell'adottante. Non si può combattere la lotta per i diritti su questo campo, perché in gioco non sono solo gli interessi di omossessuali e omofobi (stranieri e razzisti), ma di terzi che poco c'entrano con il confronto.

Quindi, se devo essere sincero, non permetterei anche le adozioni a quegli stranieri generalmente vittime di razzismo.

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Guest burro.e.miele

[...] in italia basterebbe un minimo da parte di tutti perché tutti possano vivere serenamente... [...]

 

 

Ma quel minimo è comunque troppo per un bambino.

Tempo fa, avevo visto un documentario ben dettagliato e abbastanza imparziale (BBC) sulle adozioni gay: in Canada, per esempio, è una situazione talmente normale ed accettata che non desta a livello di società scandali o indignazione, mentre in Spagna, per quanto si tenti di mantenere la classica facciata di progressismo zapateriano, la vita per queste famiglie è facile sono in grandi centri urbani, come Madrid e Barcellona, dove la riservatezza e la vita individuale sono meno sottoposte allo scandaglio della comunità locale. Al di là dei video, bisogna secondo me essere intellettualmente onesti con sé stessi e chiedersi se effettivamente in uno sperduto borgo della Val Seriana o in un paesino del profondo Sud un bambino possa crescere serenamente in una famiglia ritenuta non-conforme dal resto della comunità locale.

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Quindi per superare il conformismo la tua proposta è... il conformismo? E per sconfiggere il razzismo proponi di istituzionalizzarlo? E per arrivare alla società multietnica proponi un modello standardizzante di famiglia perbene?

 

La società non è che cambi per intercessione divina, bisogna iniziare a cambiarla. "Cambieremo quando la società cambierà" non è una soluzione.

 

Quello che tu esponi non è buon senso, è senso comune, che generalmente è l'esatto contrario.

 

P.S. Niente doppi post.

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Nel ragionamento che faccio io, le priorità sono dell'adottato e non degli adottanti. Per quanto una coppia gay od una coppia di cittadini stranieri possa dare amore, occuparsi materialmente ed educare un bambino, bisogna sempre tenere in considerazione la società e l'ambiente esterno, che pesantemente influenzano la vita di qualsiasi individuo, specie i più deboli come i bambini. A condizioni ideali di società perfetta, non razzista, non omofoba e dove l'integrazione è una realtà effettiva, nulla dovrebbe impedire le adozioni alle categorie oggi discriminate. Una società non aperta, come accade ad esempio nelle piccole realtà locali, non è un ambiente dove un bambino può crescere serenamente, per quanto i genitori possano essere persone rispettabili, capaci e dotate di mezzi. In piccole realtà, il conformismo tradizionalista regna. Se prima l'omosessualità o la società multietnica non diventano realtà ampiamente accettate, non entrano a far parte di ciò che si può ritenere comune e 'normale', te la sentiresti di gettare un bambino in pasto a persone razziste, omofobe e cariche di pregiudizi? Questo è un discorso che secondo me va al di là del diritto, si tratta di buonsenso: non sempre ciò che è giusto risulta possibile, all'atto pratico. Un bambino non ha le capacità di difendersi dai soprusi e dalle angherie come un adulto. Quando si tratta di una situazione così delicata, bisognerebbe mettere da parte totalmente l'interesse dell'adottante. Non si può combattere la lotta per i diritti su questo campo, perché in gioco non sono solo gli interessi di omossessuali e omofobi (stranieri e razzisti), ma di terzi che poco c'entrano con il confronto.

Quindi, se devo essere sincero, non permetterei anche le adozioni a quegli stranieri generalmente vittime di razzismo.

 

Quindi la tua risposta è "Sì, non darei un bambino in adozione

a una coppia di albanesi in possesso dei requisiti?"

 

Deduco che tu sia contrario anche alla faceondazione assistita

per le coppie di lesbiche, secondo gli stessi presupposti.

E - per gli stessi motivi - anche contrario

alla fecondazione assistita per le coppie di Ebrei.

 

E - perché no? - alle adozioni in Veneto

per le coppie di Siciliani.

Non vorrai mica che il bambino

si senta dare del "terrone", no?

 

Come vedi se il tuo ragionamento funzionassse

arriveremo troppo presto alle "leggi razziali";

quindi è importante respingerlo subito.

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