Jump to content

Gravidanze oltre una certa età: pro e contro.


Akira86

Recommended Posts

@ _stravinskij

Non è affatto vero...perché una donna che fa una

carriera artistica può volere o dovere ritardare la maternità

per mille motivi che la renderanno una madre migliore di una

giovane artista!

 

Questo era lo scopo del riferimento alla professione della madre

 

Non sto accusandovi di voler processare la Nannini, per

quanto di fatto..mi è parso sia stata criticata per i motivi

sbagliati e difesa su punti che invece potevano essere discussi.

 

E' il discorso "contro natura" che obiettivamente per un gay

dovrebbe essere un argomento scottante.

 

@ Akira86

Per mille motivi fra cui quelli detti prima e precisati ora la

Nannini può essere una splendida madre 54nne.

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 74
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Sissy

    11

  • Ariel

    9

  • Akira86

    8

  • Fenix73

    8

Gesù non ti è piaciuto come esempio?

Vuoi dirmi che la Provvidenza ha sbagliato

a scegliere un genitore anziano?

 

Potevo anche citarti Abramo e Sara, col figlio Isacco.

Oppure Berlusconi con la figlia Barbara

(anche se non è proprio un personaggio biblico,

per quanto si autodefinisca "unto dal Signore").

 

Ariel ha ragione: se è il padre ad essere anziano

- sarà per l'esempio del Vangelo? -

allora nessuno fa una piega.

 

La tentazione di additare la "femmina egoista"

è sempre troppo forte.

Link to comment
Share on other sites

Guest I_am_igor_stravinskij

E' il discorso "contro natura" che obiettivamente per un gay

dovrebbe essere un argomento scottante.

 

Questo te l'appoggio.

 

Ora, ammettiamo che una persona 50enne abbia un figlio. Per quanto mi riguarda, non m'importa:

 

-come avviene la fecondazione

-il sesso della persona

-la professione

-il tenore di vita

-lo stipendio

-il colore dei capelli

 

bensì, il divario di erà genitori/figli. E' la discriminante principale su cui viene fatta leva da quelli che tu definisci "criticoni".

Link to comment
Share on other sites

Ritengo in generale che ognuno abbia diritto di sbagliare, poiché ciò che è un errore per uno potrebbe non esserlo per un altro. "Sbagliato" è una parola che rimanda a una morale, che dovrebbe essere scelta liberamente e non imposta dall'esterno.

 

Ciò premesso, passando al caso concreto...

Qualsiasi limitazione deve essere giustificata. Questo vuol dire che dovrebbero essere condotti studi sui genitori anziani con figli giovani per vedere se ci siano effettive problematiche che giustifichino una restrizione. Invece, il discorso che molti fanno, sia qui sul forum che fuori, è basato sulla morale ("è sbagliato", "è contronatura", "è egoista"), sul buon senso ("vengono acciacchi con l'età") o su esperienze personali ("ho un amico che..."), il che va rigettato senza esitazioni.

Inoltre, una volta ammessa l'introduzione di limiti, questi non dovrebbero essere rigidi (es. "solo fino a una certa età"), ma rimessa a un'analisi della situazione che tenga anche conto delle peculiarità specifiche, che possono annullare le problematiche riscontrate nello studio del punto precedente. Insomma, il concetto non è diverso da quello applicato nel caso dell'adozione. Per esempio, è evidente che è ben diversa la situazione del genitore anziano solo o con sostegno (coniuge, compagno, famiglia allargata), con i mezzi o senza, eccetera.

Va poi considerato in che misura la repressione sia efficace. In una situazione in cui una donna è ancora in grado di avere figli, avrebbe senso proibirgli di averli artificialmente? Io non ritengo abbia molto senso. Ma se rispondiamo di no, si aggiungono problemi di uguaglianza. Quale età di "infertilità" bisognerebbe considerare: quella tipica degli uomini o delle donne? È giusto rifiutare l'inseminazione artificiale a una persona perché non fertile, ma ammetterla per una sua coetanea perché eccezionalmente ancora fertile? E nei casi di infertilità non dovuta all'età come ci si comporta?

 

Finché qualcuno non mi fornisce una risposta soddisfacente alla luce dei punti esposti sopra, io rimanderei la valutazione dell'opportunità o meno dell'inseminazione artificiale alla diretta interessata.

L'unico limite immediatamente applicabile è quello dei rischi per la salute della madre (e del bambino).

Link to comment
Share on other sites

Grazie Loup-garou, con le competenze che io non ho hai spiegato perfettamente perché dal punto di vista legale, al giorno d'oggi, è giustamente impossibile impostare dei limiti arbitrari all'età genitoriale.

 

Rispondo dal punto di vista 'morale', per così dire, non per forza tentando di cambiare un'opinione che può anche essere diversa, ma per esporre più chiaramente perché non si può sparare a zero sulla questione.

 

Non sono d'accordo. E' vero, il genitore perfetto non esiste, ma non si può nemmeno negare che la differenza di età è un fattore che può andare a pesare molto sulla vita di un ragazzo (forse un bambino lo sente di meno).

[...]

Non è da sottovalutare un discorso del genere. E' ovvio che un ragazzo con genitori più giovani certi problemi non se li ponga.

 

Di nuovo ti faccio l'esempio di una persona con una storia medica familiare di cancro, che magari ne ha anche sofferto (e basta saperne poco per sapere che il cancro può sempre tornare), che comunque desidera avere un figlio. Dovrebbe reprimere questo desiderio e questo amore che si sente di dare solo perché così suo figlio non si porrà il problema di poter vedere sua madre morire di malattia?

E un poliziotto, non dovrebbe avere figli perché potrebbe essere ammazzato?

Si parla di probabilità in questi casi tanto quanto se ne può parlare dell'anzianità di un genitore percepita.

Cioè, vogliamo veramente misurare tutte le cose che andranno a pesare sulla vita di una persona? Perché se cominciamo non finiamo più. Ognuno può solo misurare la propria vita e il proprio cuore per sapere se è in grado o no di essere un genitore.

 

Se a una quattordicenne è permesso di tenere il frutto di uno sbaglio, a una cinquantaquattrenne dev'essere permesso di fare una scelta ponderata.

 

Non c'è niente che potrebbe convincermi che una differenza d'età potrebbe essere più pesante di una professione difficile del genitore, di un rapporto conflittuale tra i genitori, dell'essere cresciuto da una coppia omosessuale piuttosto che eterosessuale. Tutte cose con cui tanti bambini già convivono, alcuni con più alcuni con meno problemi.

Se si entra in casa di una famiglia a sindacare se dovrebbe o no esistere (e anche solo una madre e un figlio sono una famiglia), si entra nelle case di tutti. 

Link to comment
Share on other sites

...mah secondo me essere il figlio/a di Gianna Nannini non deve essere una brutta cosa...

 

detto questo trovo che si dia troppa importanza al diritto alla genitorialità a scapito del diritto dei figli a conoscere i propri genitori biologici...  Gianna Nannini darà alla luce un bambino biologicamente non suo (alla sua età se anche ha degli ovuli non sono più affidabili per la procreazione) e chissà se questo bambino gli sarà concesso di conoscere le sue origini biologiche quando lo vorrà... io spero di sì però purtroppo questo diritto non esiste...  un figlio di un donatore di sperma non potrà (proprio per le leggi sulla privacy che tutelano i "donatori") mai conoscere il suo padre biologico... 

ciò sembra un dettaglio per chi superficialmente dice "i genitori non sono quelli che ti hanno messo al mondo ma chi ti ha cresciuto", in realtà se non conosci le tue origini biologiche finisci per costruirti in testa tante storie, hai un vuoto dentro e una sofferenza che forse chi non è nella stessa situazione non può capire.

In definitiva per me vengono prima i diritti dei figli e solo dopo il diritto alla genitorialità.

Link to comment
Share on other sites

simply_dreamer

ognuno ha la sua opinione e và rispettata... anche se a volte non la si condivide, ne capisce. ma io personalmente credo che non ci sia niente di male nell'avere un figlio, naturalmente o artificialmente, ne a 20 ne 30 ne 40 ne 50 anni e non critico la scelta di una donna over50 che vuole avere un figlio in età matura. non sempre si è dei bravi genitori a 30 anni o a 20. idem per i genitori maturi. quello che conta è come l'individuo viene cresciuto, sotto tutti i punti di vista. non gli anni di vita che un figlio vive con uno o più genitori. per concludere io credo che sia meglio un genitore 50enne che fa parte della tua vita per 30 o nel migliore dei casi 40 anni, con il quale hai un bel rapporto, piuttosto che un genitore che ti ha avuto a 20 anni, ma che proprio perchè era giovane, negli anni, magari, ti ha trascurato per altri motivi. quindi  non credo che l'età dei genitori, ne tanto meno l'estrazione sociale di essi, siano fattori determinanti per il benessere di un figlio. e qui la chiudo, non voglio andare OT  :o

Link to comment
Share on other sites

Personalmente é una scelta che on farei, proprio perché passati i 50 anni credo sia difficile avere l'energia necessaria per crescere un figlio e la distanza rischia di essere sempre più grabnde quando il figlio crescerà per poter instaurare un dialogo sereno.

Detto questo, non sono d'accordo col porre limitazioni di età, perché alla fine ognuno deve aver salvaguardata la propria libertà di scegliere di fare qualcosa, indipendentemente dall'età.

@ Sissy: non sono d'accordo con la tua opinione sulla necessità di conoscere le proprie radici biologiche...alla fine sapere di essere stato generato da un donatore che non conosce nemmeno la tua esistenza, credo che sia altrettanto traumatico.

Link to comment
Share on other sites

Anch'io tendo a vederlo come un problema derivato dal sessismo, beninteso nel suo emergere presso l'opinione pubblica...

Perché è già da vari decenni che vip uomini procreano a 50, 60, 70 anni o suppergiù, quindi si trovano ad averne 70 od 80 quando il figlio è ventenne (mi vengono in mente Berlusconi e Mike Bongiorno, ma vagamente ricordo molti più casi) ...e la cosa non ha mai fatto discutere come i recenti casi delle "mamme-nonne",

quando al limite dovrebbe essere piuttosto il contrario, se consideriamo il fatto-stereotipo che il vigore fisico è ancora più fondamentale nella vita di un uomo, cosicché la tipica aspettativa di fare sport col figlio adolescente o giovane-adulto diviene irrealistica o penosa per un uomo che diventa padre a 50-60 anni.

Nel caso della Nannini poi, essendo lei lesbica, credo accresca la percezione del cosiddetto "egoismo" nella scelta di avere figli... Ma dico, la procreazione non è forse egoistica sempre?

O forse c'è un risvolto paradossale, e cioè il fatto che questi casi riguardano il primo figlio... mentre i figli "tardivi" di vip come Berlusconi o di Mike Bongiorno erano i terzi o quarti o quinti;

ma allora, direi, sarebbe ancor più da comprendere il bisogno di avere figli per una persona che non ne ha mai avuti... La vita è breve, ed è una sola (o almeno ne ricordiamo una sola), dunque la rinuncia mi pare una mutilazione eccessiva per la propria vita.

Link to comment
Share on other sites

 

Isher, non so quanto la ricchezza possa aiutare in certi casi. Delle volte è più importante vedere che tuo padre o tua madre sono forti e grintosi.

 

Isher, scusami, ma il caso della Nannini è stato preso come spunto per una riflessione più generale, allargando a casi di persone di una certa età che vogliono avere figli, indipendentemente da fattori economico/sociali.

 

Ho capito, Akira e Igor, che state parlando in generale di un distacco di età obiettivamente molto grande tra genitore e

figlio, indipendentemente da ogni altra considerazione, e indipendentemente dal caso specifico della Nannini.

Dovete però convenire che ogni caso è sempre un caso particolare, di una data persona, in quelle date condizioni, con determinate possibilità, aiuti, o al contrario problemi, di varia natura. Quindi non è allontanarsi dal tema di fondo riportare

il problema generale di un forte divario di età a come di fatto esso ogni volta si presenta in un determinato contesto.

Ci sono donne che a 40 anni scelgono di abortire perché la fatica della vita davvero impedirebbe loro di portare avanti una gravidanza, men che mai di allevare un figlio, così come ci sono donne che a 54 anni hanno forza fisica, agi e denaro,

appoggi e sostegni di ogni tipo, per potere affrontare una maternità. Il mio richiamo alla situazione ad esempio economica

è un richiamo alla realtà complessiva della situazione quale si presenta, per Tizia, e non si presenterebbe per Caia,

talché per Tizia è possibile prendere in esame la possibilità di una gravidanza alquanto tardiva, mentre per Caia il problema neppure potrebbe sorgere, e non a 54, ma nemmeno a 45 anni.  

 

Indubbiamente il limite del mio discorso "accettante" (per essere stenografici) è e deve essere il riconoscimento

che un problema obiettivo c'è, in una gravidanza molto tardiva, e sicuramente può esserci per il figlio,

altrimenti non sussisterebbe nemmeno il problema di dare una giustificazione plausibile e non puramente

autoreferenziale a una simile scelta. Non è una situazione identica a quella di chi genera a 30 anni,

o entro i 40 o 45 anni: questo è vero.  Per questo hanno un certo rilievo i fattori che prima

elencavo, unitamente ad altri: la salute fisica della madre, la presenza di altre persone accanto a lei, eccetera.

Link to comment
Share on other sites

Mi è piaciuto molto l'intervento di Luop-garou perché probabilmente fra tutti è quello che maggiormente ha colto l'essenza del topic.

Vorrei solo far notare una cosa:

 

Qualsiasi limitazione deve essere giustificata.

 

Io la giustifico in questo modo: secondo me fare un figlio in un'età così avanzata non permette una presenza a lunga durata del genitore.

 

Quello che dice Ariel in parte è vero, e cioè che le probabilità di creare problemi ai figli possono essere molteplici indipendentemente dall'età del genitore. Io però continuo a credere che le probabilità crescano moltissimo nel caso in cui la differenza di età è molto elevata poiché sinceramente l'ho riscontrato in diversi casi (Luop-garou dice che le esperienze personali non valgono ma io non ne sarei così sicuro).

 

Di nuovo ti faccio l'esempio di una persona con una storia medica familiare di cancro, che magari ne ha anche sofferto (e basta saperne poco per sapere che il cancro può sempre tornare), che comunque desidera avere un figlio. Dovrebbe reprimere questo desiderio e questo amore che si sente di dare solo perché così suo figlio non si porrà il problema di poter vedere sua madre morire di malattia?

E un poliziotto, non dovrebbe avere figli perché potrebbe essere ammazzato?

 

 

Però in questo caso stiamo parlando di vere probabilità. Nel senso, una persona che ha avuto il cancro può riammalarsi come rimanere sana per sempre. Un poliziotto può rischiare di morire ma può anche sopravvivere a 10 sparatorie.

Invecchiare non è un probabilità. L'insorgenza di "acciacchi" a causa della vecchiaia sono fattori che comunque arrivano e secondo me ostacolano tremendamente il rapporto genitore-figlio soprattutto quando quest'ultimo è in giovane età.

Link to comment
Share on other sites

Guest I_am_igor_stravinskij

 

Indubbiamente il limite del mio discorso "accettante" (per essere stenografici) è e deve essere il riconoscimento

che un problema obiettivo c'è, in una gravidanza molto tardiva, e sicuramente può esserci per il figlio,

altrimenti non sussisterebbe nemmeno il problema di dare una giustificazione plausibile e non puramente

autoreferenziale a una simile scelta. Non è una situazione identica a quella di chi genera a 30 anni,

o entro i 40 o 45 anni: questo è vero.  Per questo hanno un certo rilievo i fattori che prima

elencavo, unitamente ad altri: la salute fisica della madre, la presenza di altre persone accanto a lei, eccetera.

 

 

Circa il fattore "persone vicine" vorrei fare delle differenziazioni (scateno il malato ingegnere che è in me, ma mi viene più facile, chiedo perdono!  :o):

 

Caso 1): Genitori (o persona single) in tarda età + persone accanto:

Il rapporto genitore figlio non credo possa essere mai sostituito dal rapporto che c'è tra il figlio ed un terzo. Per quanto una persona possa aiutare i genitori nella crescita del figlio, non credo si possa mai instaurare un rapporto tale da poter essere sostituito, in caso di decesso dei genitori. Per questo la vicinanza di una persona bendisposta a prendersi cura del figlio non mi convince più di tanto come "ripiego" (brutta parola, lo so).

 

Caso 2): Un genitore in tarda età ed uno no:

Da paura. Nulla da obiettare.

 

Caso 3): Un genitore in tarda età + convivente (sia esso parente o amico stretto o quello che vi pare):

Un po' un mix tra caso 1) e 2). E' vero, il rapporto genitore/figlio è quello che è, ma la convivenza con una seconda persona potrebbe non differenziare più di tanto il rapporto del figlio con quest'ultima piuttosto che il rapporto col genitore. Troppi fattori in causa, ma in linea generale mi sembra accettabile come cosa.

 

Le parti in causa, tornando sul tema generale, sono tante. Però quello che voglio far presente è che la vecchiaia e la morte sono cose che toccano a tutti. Per quanto uno possa avere tutto il supporto possibile (economico, familiare o che so io), non vivrà mai in eterno. Invece, se uno riesce a far si che il fattore vecchiaia in caso di ampio divario d'età passi in secondo piano (un esempio potrebbero essere i casi 2) e 3)) ben venga! Magari eseguire una generalizzazione dicendo "sei vecchio niente figli" è sbagliato, riconosco le mie cappellate, però non è neanche corretto sottovalutare il fattore vecchiaia.

 

Se andassimo a discutere tutti i casi possibili considerando:

-professione (con conseguente reddito)

-cerchia di persone bendisposte

-salute

-età

-codice genetico

-sfiga

-varie ed eventuali

porteremmo il topic all'infinito.

 

Possiamo considerare due estremi (età comune, facciamo 54 che tanto ci piace  :lol:):

Estremo positivo: Genitore straricco con compagno/a giovane e cerchia di amici/parenti bendisposti, mai avuto neanche un raffreddore, superfertile, vincitore 5 volte del superenalotto.

Estremo negativo: Dipendente sottopagato, single e con vita sociale 0, parenti dispersi ai 4 angoli della terra, diabetico, sterile, brutto.

Fattore comune: hanno da morì, chi prima chi dopo, che lo vogliano o no. Ma il primo ha la possibilità di dare una vita più accettabile ad un eventuale figlio piuttosto che il secondo, nonostante l'età.

Link to comment
Share on other sites

quello che voglio far presente è che la vecchiaia e la morte sono cose che toccano a tutti. Per quanto uno possa avere tutto il supporto possibile (economico, familiare o che so io), non vivrà mai in eterno.

 

 

Possiamo considerare due estremi (età comune, facciamo 54 che tanto ci piace  :o):

Estremo positivo: Genitore straricco con compagno/a giovane e cerchia di amici/parenti bendisposti, mai avuto neanche un raffreddore, superfertile, vincitore 5 volte del superenalotto.

Estremo negativo: Dipendente sottopagato, single e con vita sociale 0, parenti dispersi ai 4 angoli della terra, diabetico, sterile, brutto.

Fattore comune: hanno da morì, chi prima chi dopo, che lo vogliano o no. Ma il primo ha la possibilità di dare una vita più accettabile ad un eventuale figlio piuttosto che il secondo, nonostante l'età.

 

Scusami Igor, magari sono io che sono troppo stanco, ma non c'è un contrasto tra queste due affermazioni?

Inoltre mi sembra che con la seconda tu mi dia ragione, mentre con la prima mi dai torto.

 

Al di là di questo, per riassumere quel che penso io,

 

1. io credo che una gravidanza tardiva sia legittima;

2. che presenti però dei problemi e delle difficoltà supplementari rispetto a ogni altra gravidanza, per molte ragioni intuibili,

e che vada affrontata quindi a ragion veduta, avendo almeno il genitore la coscienza di poterli affrontare agevolmente

fin dove arriva il limite dell'umano;

3. che la libertà e potestà di disporre del proprio corpo vada utilizzata per affermare la legittimità di una

gravidanza molto tardiva e non per negare o minimizzare artificiosamente i problemi che potrebbero, ad esempio,

insorgere per un ragazzo di 15 anni che abbia un genitore di 70, oppure un genitore anziano e poco presente,

oppure anziano e malato, e così via.

Link to comment
Share on other sites

Guest I_am_igor_stravinskij

Scusami Igor, magari sono io che sono troppo stanco, ma non c'è un contrasto tra queste due affermazioni?

Inoltre mi sembra che con la seconda tu mi dia ragione, mentre con la prima mi dai torto.

 

Ehm... ti prego di essere più esplicito che magari ho scritto due cose diverse senza rendermene conto  :lol: (ot: sto contemporaneamente tentando di studiare fisica)

 

 

3. che la libertà e potestà di disporre del proprio corpo vada utilizzata per affermare la legittimità di una

gravidanza molto tardiva e non per negare o minimizzare artificiosamente i problemi che potrebbero, ad esempio,

insorgere per un ragazzo di 15 anni che abbia un genitore di 70, oppure un genitore anziano e poco presente,

oppure anziano e malato, e così via.

 

 

 

Edit: ho frainteso  :o rincog*ionito me!

ok, su questo siamo d'accordo  :lol:

Link to comment
Share on other sites

Akira86, le esperienze personali non possono avere valore reale in una discussione logica. Altrimenti bisognerebbe riportare tutti quei casi che a inizio topic sono stati 'zittiti', cioè di tutte le persone anziane arzille e prive di acciacchi che conosciamo.

L'insorgere della vecchiaia è differente per tutti, questo è il fattore legato alle probabilità di cui parlavo.

Tutto dipende, immagino, dalla prudenza del singolo: tu immagino non faresti figli a sessant'anni. L'importante è che gli altri lo possano fare, se lo vogliono :o

Link to comment
Share on other sites

In Italia la legge rinvia all'età fiseologica della fertilità della donna

per le tecniche assistite, ma appunto è un divieto generale che

implicita il concetto che la tecnica deve dare solo "assistenza" perchè

la maternità deve essere "naturale" ( da questa idea poi conseguono

una serie innumerevoli di altri divieti )

 

Se rigettiamo l'idea di maternità secondo natura ( e non vedo come

non potremmo farlo visto che esclude ovviamente gay e lesbiche )

residuano due ipotesi, enunciate da Loup Garou, di cui però solo una

conserva validità.

 

La valutazione di accertamento in concreto di idoneità, che può essere

fatta da un gudice e non dalla legge tenendo conto di tutti i fattori in

gioco, ha senso quando si tratti di selezionare il genitore migliore per un

figlio da adottare. Se non c'è una scelta da fare non può diventare una

autorizzazione-patente dello stato alla filiazione in generale.

 

Resta quindi, secondo me, il criterio che Loup Garou riprende dal mio

precedente intervento: l'unico limite è l'idoneità medica in relazione ai

rischi per la salute e la vita di madre e figlio.

 

Come dice giustamente Ariel ciò non toglie che ognuno di noi resterebbe

libero di dare prevalenza assoluta al fattore età, rispetto ad altri, perchè ad

esempio ha paura della morte o della vecchiaia, e di scegliere per sè di non

procedere oltre una certa età. Non può pretendere però di vietarlo ad altri.

 

Morte e invecchiamento non possono essere demonizzati ( da notare peraltro

come nella nostra società si vada sostituendo all'idea del vecchio-saggio di altre

culture, quella del vecchio-inefficiente....co*lione :o Cioè mentre un tempo la

persona anziana era saggia per definizione, anche quando palesemente stupida

ora si pende per l'eccesso contrario )

Link to comment
Share on other sites

Capisco tutte le problematiche poste da chi ha parlato della ustione a favore o comunue mettendo in luce una grande sfacettatura di situazioni. Le mie remore sono dovute piu che altro al fatto che l'uomo semp're pu usa le sue conoscenze per fare uello che vuole semplicemnte perchè lo ritiene giusto per i propri interesse. Questo per me è un volersi sostiuore alla natura in una sorta di delirio di onnipotenza che potrebbe farci perdere la bussola. Bisogna a mio giudizio accettare i nostri limiti senza voler "fregare". Lo trovo pericoloso perchè cercare di modificare in maniera dissennata tutto cio che che ci circonda, per me rappresenta un grosso rischio perchè poi l'uomo non si ferma e và avanti pensando ai propri interessi. Penso a d esempio se un giorno riusciranno a fare figli su misura a secodno dell'ordinazione, cosa che io trovo allucinante.

Link to comment
Share on other sites

l'uomo semp're pu usa le sue conoscenze per fare uello che vuole semplicemnte perché lo ritiene giusto per i propri interesse.

purtroppo hai ragione. C'è una logica troppo egoistica.

 

Bisogna a mio giudizio accettare i nostri limiti senza voler "fregare".

...giusto, specie quando chi si frega è il figlio "adottivo" o frutto di donazioni che seppur sempre sospettoso per le proprie origini (è una cosa inevitabile... l'istinto esiste anche in noi esseri umani ed è più grande di qualsiasi menzogna) esse vengono opportunamente celate dai genitori "adottivi" timorosi di pedere l'affetto del figlio (in realtà mentendo otterranno quasi sempre l'effetto opposto).

 

Penso a d esempio se un giorno riusciranno a fare figli su misura a secodno dell'ordinazione, cosa che io trovo allucinante.

...questo però mi sembra il futuro dell'umanità, e sarà inevitabile perché è la nostra giusta evoluzione... figli tutti belli e soprattutto sani e intelligenti... uomini ogm per un pianeta migliore!  :o

 

@ Sissy: non sono d'accordo con la tua opinione sulla necessità di conoscere le proprie radici biologiche...alla fine sapere di essere stato generato da un donatore che non conosce nemmeno la tua esistenza, credo che sia altrettanto traumatico.

Mi dispiace ma non posso proprio accettare la tua opinione...  io per buona parte della mia vita non ho conosciuto chi era il mio vero padre e questo mi ha fatto soffrire tantissimo e mi ha creato un grande vuoto dentro...   e così come è per me lo stesso discorso vale per tantissima gente (che conosco anche direttamente) che non conosce uno o tutti e due genitori biologici...  intanto con i genitori adottivi non sempre vai d'accordo e quando succede questo scatena problematiche e frustrazioni ingigantite rispetto a quelle di un rapporto tra genitori e figli biologici. la biologia non è una cavolata... il DNA, il patrimonio genetico non sono nulla...  io ho visto che da essa si possono trasmettere non solo l'aspetto fisico, e le malattie ma anche il modo di ragionare, il sorriso e il carattere (l'ho notato conoscendo a 20 il mio padre biologico che non avevo praticamente mai visto prima!)  ...quindi basta con queste eresie e manie di onnipotenza relegando la biogenetica alla formazione di esseri in carne vuoti che poi verranno riempiti a piacimento secondo l'educazione... NON E' COSI', esiste anche la naturalità delle cose e va rispettata (cioè non dobbiamo per forza assecondare la natura, spesso crudele, ma rispettarla sì)... e credo che il diritto a conoscere i propri genitori biologici sia un diritto naturale e sacrosanto.

Alcuni genitori manipolano i loro figli adottivi o donati (al 50%: o solo sperma o solo ovulo; al 100% embrione completo) negandogli al verità e la possibilità di sapere quali sono le loro origini... ebbene questi figli solitamente cresceranno con il sospetto, perché certe cose se anche sembrano facili da nascondere, non lo sono affatto... perché il nostro istinto vale molto di più di una semplice bugia.

Link to comment
Share on other sites

E comunque,generare un figlio è il gesto più egoistico del mondo,al di la dell'età.

Ci vantiamo di essere in grado di creare la vita,che la vita stessa è un "dono",e poi in realtà facciamo figli solo perchè:

- la donna vuole soddisfare l'istinto materno

- la donna over 40 sola decide che è il momento di continuare ad essere zitella,ma con figlio a carico

- nella coppia le cose vanno male e si cerca un collante perfetto: il figlio.

 

Vabbeh potrei continuare all'infinito  :o

 

Per riprendere comunque il titolo del thread,penso che,a meno che tu non abbia 70 anni,sopratutto nella nostra società dove la vita si sta allungando,un figlio si possa fare pressoche a qualunque età.

Link to comment
Share on other sites

L'istinto materno è naturale fino ad una certa età. Se questo si protrae oltre la menopausa per me qualcosa che non và c'è. Una ha voluto prima pensare a se per piu di 50 anni, si guarda indietro e dice; tò, mi manca un figlio. Ma sì facciamolo, tanto ci pensa la fecondazione. Ripeto, per me è egoismo

Link to comment
Share on other sites

Beh l'istinto materno ha il 50% di fisico e il 50% di psicologioco.

Se tu per 50 anni hai convissuto con l'istinto materno ma lo hai accantonato per fare dell'altro,la menopausa di certo non basta a fartelo passare.

Un conto è avere già figli,ma se non ne hai te lo porti dietro fino alla tomba.

Link to comment
Share on other sites

La valutazione di accertamento in concreto di idoneità, che può essere

fatta da un gudice e non dalla legge tenendo conto di tutti i fattori in

gioco, ha senso quando si tratti di selezionare il genitore migliore per un

figlio da adottare. Se non c'è una scelta da fare non può diventare una

autorizzazione-patente dello stato alla filiazione in generale.

 

Magari è solo la mia personale esperienza negativa a farmi parlare, ma mi sembra che i giudici, e quindi lo Stato, finiscano volentieri per dare patentini di idoneità genitoriale durante le separazioni. :o

 

 

Io la giustifico in questo modo: secondo me fare un figlio in un'età così avanzata non permette una presenza a lunga durata del genitore.

 

Capisco il tuo punto di vista, ma per la mia tendenza a non voler dare nulla per scontato, vorrei chiederti: è necessaria una presenza a lunga durata del genitore? I sostenitori del modello natura ti potranno dire che una volta l'uomo viveva molto meno e i figli diventavano indipendenti dai genitori molto prima.

È ovvio che ognuno di noi vorrebbe che il proprio genitore muoia più avanti possibile, ma questo non perché abbiamo bisogno fino a 50 anni di quell'insostituibile rapporto genitore-figlio, come lo chiama stravinskij, ma perché semplicemente lo amiamo. Un genitore che ti abbia portato fino all'adolescenza direi che ormai ti ha dato quello che ti doveva dare in quanto genitore: se è in vita ti sosterrà sempre, ovvio, ma a quell'età in ogni caso il figlio costruisce la propria indipendenza caratteriale e personale e cerca altre guide, altri esempi, oltre ai genitori.

L'importante è che ci sia comunque una famiglia che ti sostenga nella tua affermazione sociale e impedisca che tu finisca in mezzo a una strada.

 

È un argomento delicato, quindi spero di avere espresso bene quello che volevo dire.

 

 

 

Per quanto riguarda quello che dice Sissy, io ritengo che ogni bambino abbia il diritto di avere un genitore. Non esiste invece per me un diritto a conoscere il proprio genitore biologico.

Link to comment
Share on other sites

http://www.nj.com/parenting/melysa_schmitt/index.ssf/2009/05/66yearold_pregnant_woman_trigg.html

 

Vi riporto questa notizia che ho letto qualche tempo fa. Ci tengo a precisare che la mia intenzione non è fare il moralista, ma mi interessa soprattutto focalizzarmi sull'impatto che una tale scelta potrà avere sulla vita del figlio.

Io credo nella libertà dell'individuo e credo che nessuno debba giudicare il modo di fare altrui ma una cosa del genere la giudico una violenza nei confronti del figlio. Mi dispiace, ma nessuno mi toglierà dalla testa che qui non si tratta di moralismo ma piuttosto di avere a cuore la felicità di un ragazzo che a 20 si ritroverà una madre 90enne.

Si, secondo me tutto questo è ingiusto. Sarà che da quando sono zio (ho un nipotino di 4 anni e ora mia sorella è di nuovo incinta) ho sviluppato una sensibilità maggiore nei confronti di queste tematiche.

 

Morte e invecchiamento non possono essere demonizzati ( da notare peraltro

come nella nostra società si vada sostituendo all'idea del vecchio-saggio di altre

culture, quella del vecchio-inefficiente....co*lione :o Cioè mentre un tempo la

persona anziana era saggia per definizione, anche quando palesemente stupida

ora si pende per l'eccesso contrario )

 

Questa riflessione tirata fuori da Hinzelmann sarebbe molto interessante approfondirla.

Link to comment
Share on other sites

...una cosa però bisogna dirla... avere un genitore anziano ti premette di avere l'eredità prima!  :o  

 

...comunque questo dell'età è un discorso complicato...   mia mamma è così "giovane" da dover lavorare ancora perché non può andare già in pensione, così mia sorella è costretta a pagare la baby sitter per i suoi figli. Forse l'età ideale al giorno d'oggi per fare dei figli è 30/35 anni, così quando i tuoi figli ti daranno i nipoti potrai coccolarti e fare da nonno/a-baby sitter perché sarai già in pensione.

 

Per quanto riguarda quello che dice Sissy, io ritengo che ogni bambino abbia il diritto di avere un genitore. Non esiste invece per me un diritto a conoscere il proprio genitore biologico.

:lol:  ...beh, è facile dire così se uno ha conosciuto per forza i suoi genitori biologici...  però penso che dovresti rispettare un po' di più chi non ha avuto questa fortuna e soffre (anche tanto) per questo   ...io comunque non ho parlato di dovere alla conoscenza delle proprie origini biologiche, ma di diritto, perché io credo veramente nella libertà, e se un figlio adottato (da uno o tutti e due i genitori) non ha desiderio di conoscere i propri genitori biologici è libero di farlo, ma non trovo giusto negare tale diritto (che purtroppo nella nostra società ancora non del tutto sviluppata non è riconosciuto) a chi lo desidera tanto.

Trovo eticamente inaccettabile che un uomo o una donna possano donare (o meglio VENDERE!) i propri spermatozoi o ovuli per generare un figlio che non conosceranno mai...  lasciare al proprio destino una persona che è parte di te è come tradire la propria natura.

Link to comment
Share on other sites

però penso che dovresti rispettare un po' di più chi non ha avuto questa fortuna e soffre (anche tanto) per questo

 

Sissy, a me dispiace per la tua situazione e senz'altro rispetto il tuo dolore. Ma questo non basta a trasformare il tuo desiderio in un diritto.

 

 

Quella del vendere i propri spermatozoi o ovuli è una tematica interessante. Di solito ho sempre concepito solo la donazione.

Link to comment
Share on other sites

Mi fa un po' senso vedere quanti di voi, che l'istinto materno non ce l'hanno, proprio perché non sono di sesso femminile, si mettono qui a discutere su cosa sia.

Ovvio, ci sono dei casi particolari, ma i genitori possono andarsene in qualsiasi modo e in qualsiasi momento, con preavviso o no. E anche se si hanno i genitori giovani potresti un giorno ritrovarti a prenderti cura di loro, magari quando avrai 60 anni e dei figli a tua volta, a cui magari non potrai dare molta attenzione per via del tempo che spendi con i tuoi.

Oppure i tuoi genitori, anche se ti hanno avuto in età matura, vivranno fino ai 100 anni senza problemi di nessun tipo.

Chi siete voi per decidere chi può fare cosa in un determinato lasso di tempo?

Allora cosa facciamo, dopo i 40 anni proponiamo la castrazione chimica?

Link to comment
Share on other sites

Mi fa un po' senso vedere quanti di voi, che l'istinto materno non ce l'hanno, proprio perché non sono di sesso femminile, si mettono qui a discutere su cosa sia.

...magari hanno l'istinto materno perché sono grassi... diffatti tutti gli studi dimostrano come il maschio obeso ricco di grasso ha grandi quantità di estrogeni che determinano in lui comportamenti più dolci, umore migliore e ritardo nell'eiaculazione.

http://www.manageritalia.it/content/download/Informazione/Giornale/Marzo%202009/58.pdf

 

p.s.   ...naturalmente la mia era una battuta, però la questione della correlazione grasso-estrogeni è vera, così come molte volte si pensa che maschi e femmine siano estremamente diversi ma in realtà non è sempre così.... esitono madri fredde, autoritarie e violente così come esistono padri dolci e affettuosi.

 

Ovvio, ci sono dei casi particolari, ma i genitori possono andarsene in qualsiasi modo e in qualsiasi momento, con preavviso o no.

 

...per questo sarebbe opportuno avere non uno ma due genitori (quindi non come la Nannini) infatti anche gli studi dell'American Psychiatric Association dimostrano che i bambini con due genitori stanno meglio dei bambini con un solo genitore.

Link to comment
Share on other sites

Sì Sissy, grasso o non grasso, non è questo il punto. Padri dolci e madri autoritarie quanto vuoi, ma si potrebbe benissimo parlare di istinto paterno, non materno.

Sono due cose diverse. E' come sentire un uomo che mi parla della sindrome pre-mestruale. Io lo guardo in faccia e mi viene da ridere, perché per quanto sia giusto che abbia delle opinioni, non saprà mai cosa vuol dire davvero, se non scientificamente.

 

Per quanto riguarda l'avere due genitori beh, è vero, è ovvio che se uno dovesse scegliere la "famiglia ideale" per un bambino ci metterebbe due genitori, perché alla lunga possono offrire un modello di supporto migliore rispetto ad un singolo genitore, ma allora cosa facciamo? Vietiamo alle singole persone di avere dei figli? Vietiamo a uno dei due genitori di morire prematuramente? Vietiamo ai genitori di lasciarsi?

Ovvio, le "condizioni ottimali" esistono, ma non vuol dire che se un figlio cresce da solo con un genitore single e che è già avanti con gli anni quel figlio sarà disagiato o socialmente instabile.

Come non è vero che non potrebbe esserlo in caso di "famiglia perfetta", cioè quella con due genitori di sesso opposto entrambi di età compresa tra i 25 e i 35 anni.

 

Le variabili annullano il giudizio assoluto.

Link to comment
Share on other sites

Devo dire la verità, una volta ero decisamente contrario alla genitorialità (sia maschile che femminile) in tarda età. Poi sono giunto a differente opinione.

 

Qual è il principale motivo di contrarietà che viene addotto in casi come questo? Il fatto che il genitore sarà già vecchio durante l'adolescenza del figlio, e probabilmente morirà prima che abbia raggiunto i 30 anni. Si è dunque paventata l'idea di porre un limite d'età alla gravidanza.

Ecco, mi chiedo: se il problema è questo, non si dovrebbero mettere limiti anche a persone con malattie congenite (diabete, malformazioni cardiache, predisposizione al cancro, quel che volete)? Mi sembra abbastanza evidente che ciò è inattuabile. Se una/o vuol fare un figlio a 54 anni, gli si può ben far notare che il ragazzo si troverà forse con uno o entrambi i genitori anziani a carico ben prima della laurea. Ma allora, uno che fuma tre pacchetti di sigarette al giorno - e magari ha anche metà dei parenti morti per tumore ai polmoni - è nella stessa condizione, se non peggiore. Qualcuno si sognerebbe di vietargli, per legge, di avere un figlio?

Evidentemente non ci si può affidare che al buon senso. Se si ha la certezza di avere sufficienti risorse (economiche, in primis) per non gravare sul figlio negli anni della sua crescita, ben venga. Se si fa un figlio a 50 anni, sapendo di essere di salute cagionevole e magari anche che si percepirà una pensione minima e il figlio dovrà badare ai genitori in un età in cui si suppone debba fare altro, beh... potrei avrei da ridire, ecco, ma niente di più.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...