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ma perché sentirsi donne????


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Guest korio

Ma perché dai tanto peso alla forma (il vestito di pailletes piuttosto che il completo da manager) invece che alla sostanza (il senso del pride)?

 

Non è la forma o la sostanza che do io, a me che mi frega? io sono bisessuale e a mio modo sono già abbastanza visto come una persona parecchio eccentrica nel mio mondo. Non è quello che importa a me. Non devi convincere me, che sono già gay.

 

E' il significato del messaggio che tu trasmetti.

 

Se l'obbiettivo del Pride è, alla fine, di eliminare degli stereotipi dannosi, se questi stereotipi li sostieni allora non produci l'effetto voluto.

 

Non si può trascurare il fatto che in un evento pubblico, la forma e la sostanza sono fortemente legati. Si tratta di regole base della comunicazione.

 

Il "Mulino Bianco" pubblicizza la famiglia felice che fa colazione insieme per vendere le Macine, anche se la maggioranza dei consumatori saranno persone che hanno dormito poco, che fanno colazione non insieme e che sono tutto tranne che la famiglia ideale. Eppure il messaggio che arriva è che un angolo di quella tranquillità può arrivare mangiando una Macina.

 

Nel lavoro di tutti i giorni è uguale. Quando vado dai clienti, io vesto giacca e cravatta non certo perché mi piace (anche se, in giacca, beh, mi piaccio :asd: ma odio la cravatta.. ), ma perché trasmetto una sensazione di essere un adulto, efficiente, ordinato, vincente. Quando poi al cliente piazzo il prodotto, anche questo prodotto viene visto come adulto, efficiente, ordinato e vincente, e viene comprato. Se andassi dal cliente con la cresta viola, non entrerei neanche nei loro uffici.

 

E' qui lo stesso discorso: Con il Gay Pride carnevalesco mandiamo il messaggio che essere gay è vivere una fase bambina in cui ci piace giocare con il pisello e provare cose nuove e scappiamo dalle responsabilità di fare una famiglia, figli, e di prendere il nostro posto nella società, che è come ci vede la maggioranza delle persone.

 

Se invece andiamo li con giacca e cravatta, il messaggio che mandiamo è che siamo persone adulte, che siamo responsabili, che viviamo le nostre vite con la dignità e l'efficienza e la serietà di tutti gli altri, e che abbiamo un gusto personale e una affettività differente ma non meno rispettabile perché dimostriamo che le nostre vite sono rispettabili.

 

Il sindaco eterosessuale di Reykjavik e il direttore ( suppongo gay )

del pride:

 

http://www.repubblica.it/persone/2010/08/07/foto/reykjavik_il_sindaco_al_gay_pride_vestito_da_drag_queen-6130546/1/

 

Si è una cosa simpatica, ma è appunto una carnevalata, è una cosa che io reputo triste, non certo positiva.

 

Io non voglio che il sindaco di Reykjavik mi si vesta da donna e si dia ai bagordi. Io voglio invece che nel pieno della sua autorità e della sua immagine pubblica, nella serietà del ruolo che lo compete, mi accompagni nel percorso di conquista della parità dei diritti.

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Se invece andiamo li con giacca e cravatta, il messaggio che mandiamo è che siamo persone adulte, che siamo responsabili, che viviamo le nostre vite con la dignità e l'efficienza e la serietà di tutti gli altri, e che abbiamo un gusto personale e una affettività differente ma non meno rispettabile perché dimostriamo che le nostre vite sono rispettabili.

 

 

Che io sia una persona dignitosa e seria lo dimostro lavorando circa 15 ore al giorno, pagando le tasse allo stato e facendo il mio dovere da onesto cittadino.

 

E considero la vits di chiunque rispettabile a prescindere dal fatto che si metta in giacca e cravatta, in maglietta a maniche corte o in mutande.

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Guest korio

Che io sia una persona dignitosa e seria lo dimostro lavorando circa 15 ore al giorno, pagando le tasse allo stato e facendo il mio dovere da onesto cittadino.

 

E considero la vits di chiunque rispettabile a prescindere dal fatto che si metta in giacca e cravatta, in maglietta a maniche corte o in mutande.

 

Qui tu fai un discorso personale, e non lo è. Stiamo parlando di media, di effetto sociale e di grandi numeri. L'immagine in certe cose conta. E il pregiudizio sui gay non è un pregiudizio tarato sulla singola persona, su te che lavori 15 ore al giorno, è tarato su aspetti di diversità che certamente non vengono attenuati da gonne di paillettes e tacchi.

 

La prima impressione viene sempre data dall'immagine. Quando poi si parla di grandi numeri, quando non è più il singolo giudizio umano che conta, ma è la massa, la maggioranza, l'effetto delle immagini si amplifica, in bene o in male, e che ci piaccia o no, spesso l'immagine rimane rispetto al contenuto che non tutti sono in grado di recepire e comprendere senza un adeguato infiocchettamento.

 

Obama ha preso il nobel della pace perchè è negro, ben vestito e sorridente e se una ragazza vestita castamente di grigio cenere, tutta imbacuccata senza che i vestiti facciano trasparire le forme, senza un filo di trucco, si mette a battere in strada, non se la carica nessuno.

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Qui tu fai un discorso personale, e non lo è. Stiamo parlando di media, di effetto sociale e di grandi numeri. L'immagine in certe cose conta. E il pregiudizio sui gay non è un pregiudizio tarato sulla singola persona, su te che lavori 15 ore al giorno, è tarato su aspetti di diversità che certamente non vengono attenuati da gonne di paillettes e tacchi.

 

La prima impressione viene sempre data dall'immagine. Quando poi si parla di grandi numeri, quando non è più il singolo giudizio umano che conta, ma è la massa, la maggioranza, l'effetto delle immagini si amplifica, in bene o in male, e che ci piaccia o no, spesso l'immagine rimane rispetto al contenuto che non tutti sono in grado di recepire e comprendere senza un adeguato infiocchettamento.

 

Obama ha preso il nobel della pace perché è negro, ben vestito e sorridente e se una ragazza vestita castamente di grigio cenere, tutta imbacuccata senza che i vestiti facciano trasparire le forme, senza un filo di trucco, si mette a battere in strada, non se la carica nessuno.

 

Certo che era un discorso personale, in quanto di solito parlo di quel che conosco meglio, ossia della mia relatà e di quel che vivo io.

 

Era solo per dire che non condivido la tua equazione "giacca e cravatta=persona seria e degna di rispetto e considerazione".

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Guest korio

Certo che era un discorso personale, in quanto di solito parlo di quel che conosco meglio, ossia della mia relatà e di quel che vivo io.

 

Era solo per dire che non condivido la tua equazione "giacca e cravatta=persona seria e degna di rispetto e considerazione".

 

Si ma non è la mia equazione. E' una equazione però comunemente accettata, così come tante altre. Non è un mondo perfetto, anche per me l'equazione gay = diverso non la condivido, epperò questa è per la maggioranza delle persone.

 

Personalmente io odio la giacca e la cravatta. Non la uso mai se non per il lavoro e anche li smuso. Ma non posso negare che quando la porto i risultati sono molto maggiori di quando vado in T-shirt, e quindi prendo e mi metto su la mia divisa. Perchè a me contano i risultati.

 

E non si sta parlando della tua realtà di tutti i giorni, si sta parlando di gaypride, ovvero di una manifestazione pubblica che si rivolge al mondo intero, le valutazioni personali lasciano il posto a strumenti e metodi di comunicazione di massa.

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Essendo io gay, beh...un po' della mia realtà quotidiana si sta parlando mi pare.  :asd:

 

Dici che nel tuo lavoro si guardano i risultati ma dici anche che si guarda l'immagine...

 

Però se non si fa nulla per cambiare le cose, queste non si cambiano da sole. E si sa che i tentativi di cambiamento raramente sono "silenziosi", no?

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ma ragazzi, guardate che in giacca e cravatta non è da intendersi letteralmente, è un modo di dire, non vuol dire andare col vestito "buono"

 

per me il discorso del "se il gay pride fosse sobrio ci andrei" non esiste, in tutte le manifestazioni sobrie ci vanno le stesse persone dei gay pride ma molto meno, probabilmente ci sarà qualcuno che va soltanto a quelle altre manifestazioni, ma penso che sia un numero poco significativo di radical-chic.

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Io andrò sempre in giro a cercare di informare le persone su realtà come l'omosessualità e remerò costantemente contro lo stereotipo del gay in paillettes, dannoso per l'immagine. :asd:

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Scusate - 5 pagine e non UNA persona che si sia degnata di segnalare questo topic??

 

Per due motivi:

 

1) il topic esiste già: http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic,8540.0.html

 

2) ho perso il conto di QUANTI topic affrontino già la questione di pride in paillettes vs. pride in giacca e cravatta.

 

3) pride in paillettes vs. pride in giacca e cravatta NON E' l'argomento per cui questo topic è stato creato e pertanto è un OT nato suppergiù a metà delle 5 pagine. Quindi doppiamente sbagliato.

 

Chiudo, scuoto la testa e mi domando come non sia venuto in mente a nessuno di segnalare.

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Guest
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