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Non lo sapranno mai...


bagnosp

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Saramandasama

Ma non sono solo i “poveri” a migrare. Sono anche i poveri. Molti non hanno presente della portata di quanti negli ultimi mesi, anni ad es. dalla Sicilia siano emigrati in Germania. Migliaia di persone. In pratica non esiste possibilità di farsi una vita lì e nel sud in generale. Dal neurochirurgo all’ultimo dei lavapiatti. 
Da destra a sinistra si tace sulla portata di questa piaga. Perché in realtà non esiste soluzione. 
A proposito dei prezzi che non sarebbero saliti in maniera insostenibile.. Una delle domande di alcuni immigrati lgbt in Europa: “meglio andare in una città lgbt-friendly ma non riuscire a campare e pagare un affitto spropositato  o andare in realtà più piccole forse meno gay friendly ma riuscire a campare?”

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11 minutes ago, Saramandasama said:

Una delle domande di alcuni immigrati lgbt in Europa: “meglio andare in una città lgbt-friendly ma non riuscire a campare e pagare un affitto spropositato  o andare in realtà più piccole forse meno gay friendly ma riuscire a campare?”

Alla fine quando hai unioni civili, legge anti-discriminazione, un bar gay,

una discoteca gay, un'associazione gay e uno scopatoio; ti puoi far andare bene un po' tutto.

 

 

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Se un gay decide di emigrare per principio puo‘ anche scegliere dove emigrare, se farlo in un posto friendly o se andare un un posto dove deve vivere nascosto come potrebbe essere in paesi arabi ricchi che hanno bisogno di lavoratori stranieri ma che scarseggiano in diritti umani.

2 hours ago, Almadel said:

 

ma non esistono famiglie pugliesi che smetterebbero di pagare l'università a Bologna

al figlio gay per farlo tornare in Puglia a potare gli ulivi;

per il semplice fatto che nessuna famiglia omofoba vuole un figlio gay al paesello.

Le "ripercussioni economiche" sono tutte nella testa di chi non vuole dichiararsi.

 

E @bagnosp

Mai generalizzare. Ricordati che l‘utente carota e‘ sparito nel momento in cui e‘ tornato al sud e ha fatto CO in famiglia.

Edited by marco7
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10 hours ago, freedog said:

Per quanto volemo prova' a schiodallo in tutti i modi

State parlando di Bullfighter4?

Ma bagnospugna sarà intimorito dalla cascata di post che sono comparsi

11 hours ago, freedog said:

Per esempio, ti piace perculare gli utenti vintage come me...

Ma io non parlavo di me... 

Comq, se mi permetto di fare considerazioni personali è solo un piccolo apostrofo tra le parole scialla, a' zio ;).

1 hour ago, Saramandasama said:

“meglio andare in una città lgbt-friendly ma non riuscire a campare e pagare un affitto spropositato  o andare in realtà più piccole forse meno gay friendly ma riuscire a campare?”

Sì, ma poi dipende dalla definizione di vita da gay: "Grindr che prende bene" o "Presentazioni di libri su Butler o conferenze su Michela Murgia, Morton Smith..." ?

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2 hours ago, MARIO8530 said:

Sì, ma poi dipende dalla definizione di vita da gay: "Grindr che prende bene" o "Presentazioni di libri su Butler o conferenze su Michela Murgia, Morton Smith..." ?

Quando hai la seconda delle due opzioni certamente hai anche la prima, mentre non è sempre vero il contrario

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40 minutes ago, freedog said:

un petulante non a caso

Comq a me non risulta che tutti gli abitanti dei cocuzzoli di montagna abbiano le idee confuse, anzi. Allo stesso modo non è detto che gli abitanti delle metropoli sappiano intervenire opportunamente in ogni discorso...

54 minutes ago, schopy said:

Quando hai la seconda

Mah, chissà se è vero...

 

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Bullfighter4
17 hours ago, Almadel said:

Le "ripercussioni economiche" sono tutte nella testa di chi non vuole dichiararsi.

 

E @bagnosp non parla neppure di queste: parla della "reputazione della famiglia".

In pratica dell'opinione che una cricca di fascisti di provincia potrebbe avere della madre di un gay.

 

Appunto. Sono tutte scuse.

Comunque mi fa specie che in molti posts il punto di riferimento sono gli studenti universitari fuori sede. Non la gente che va a lavorare e si mantiene da sola, che secondo me e’ la maggior parte. Tra l’altro andare a fare l’università fuori sede è una specie di vacanza, non è trasferirsi. Veramente problemoni del popolino.

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MyleneFarmer
On 8/17/2023 at 8:39 AM, Saramandasama said:

Ma non sono solo i “poveri” a migrare. Sono anche i poveri. Molti non hanno presente della portata di quanti negli ultimi mesi, anni ad es. dalla Sicilia siano emigrati in Germania. Migliaia di persone. In pratica non esiste possibilità di farsi una vita lì e nel sud in generale. Dal neurochirurgo all’ultimo dei lavapiatti. 
Da destra a sinistra si tace sulla portata di questa piaga. Perché in realtà non esiste soluzione. 
A proposito dei prezzi che non sarebbero saliti in maniera insostenibile.. Una delle domande di alcuni immigrati lgbt in Europa: “meglio andare in una città lgbt-friendly ma non riuscire a campare e pagare un affitto spropositato  o andare in realtà più piccole forse meno gay friendly ma riuscire a campare?”

ma è sempre la stessa cosa... 

quando una persona decide di trasferirsi altrove fa sempre riferimento a due variabili che sono tra loro inversamente proporzionali: la velocità con cui si trova lavoro (LAVORI BEN PAGATI E CON GARANZIE e non lavoricchi...) e la quantità di soldi che uno ha già da parte e che può spendere. Se la prima è bassa allora la seconda è alta. Ma comunque qualcosa devi sempre avere per partire perché tra viaggi, cibo, arredo e agenzie e caparre i soldi vanno via. In assenza, uno resta dove si trova. 

Le famiglie investono soldi per far studiare i figli fuori (e non tutti se lo possono permettere perché costa, quindi chi studia per la maggioranza o fa il pendolare o viveva già in città sedi d'università) o per farli andare fuori a lavorare quando hanno finito di studiare. Nessuno parte ad mentula canis, neanche gli africani che per la maggior parte pagano per esempio migliaia di euro per fare le traversate del mediterraneo che dal loro punto di vista è un investimento notevole e comunque un investimento che fanno. A meno che uno non sia cosi pieno di soldi e frequenta solo persone ricche che non ci fa neanche caso a quanto spende e a tutto il contesto in cui vive e quindi non fa neanche i paragoni che chiunque altro farebbe o talmente disperato che finisce a dormire nei dormitori caritas e a vivere di elemosina, ma non è il caso di nessuno italiano che parte (al nord, nella metropoli o all'estero)... o ha la fortuna di avere qualcuno che lo fa campare a proprie spese.

Anche nell'esempio del lavapiatti siciliano che va in Germania, quasi sempre c'è sempre una famiglia e una comunità attorno che fa un investimento (grande o piccolo che sia e proporzionato alle proprie entrate) e - spesso ancora - dei parenti già fuori o degli amici che danno degli appoggi (quindi cibo e casa gratis per x tempo) e degli agganci (altri locali italiani dove andare a farsi sfruttare vitto e alloggio e consapevolmente sperando di trovare subito altro) trattandosi di lavori poco qualificati e dove c'è la fila di disperati arrivati prima di te.

Motivo per il quale ho scritto che se uno sta davvero in una famiglia di merda, omofoba, violenta, e tutto quello che vuoi tu, in una provincia sperduta e fa una vita che non gli piace andare a fare coming out invece di spremerli finché si può, per la grana se c'è o semplicemente come appoggio, è solo amore per il martirio che di certo non ti migliorerà la vita... è piuttosto inutile. Dopotutto in certe zone è già così: la gente non fa facilmente coming out a parte chi è già sistemato e quei gay che ci sono sono pochi e sparsi ed esistono solo sulle app. Neanche nelle metropoli è pieno di coppie gay per strada figuriamoci in provincia. Mica facendo coming out sul famoso cucuzzolo della montagna, il giorno dopo hai la fila di pretendenti sotto casa e ti ritrovi pieno di amici gay. 

Mi sembra assurdo fare certi discorsi, mi chiedo in che mondo vivano alcuni.

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4 minutes ago, MyleneFarmer said:

Mi sembra assurdo fare certi discorsi, mi chiedo in che mondo vivano alcuni.

sicuramente non nel tuo, per nostra fortuna.

-raga, una curiosità: solo io trovo più gratificante sbrinare il frigorifero piuttosto che cercare di far ragionare sto testone qua?-

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21 hours ago, Bullfighter4 said:

Comunque mi fa specie che in molti posts il punto di riferimento sono gli studenti universitari fuori sede.

Ma che hanno pure studiato Storia del Teatro, neanche Ingegneria :D

Ci sta che se ti mantengono a Bologna per laurearti a 29 anni in una facoltà senza prospettive,

poi torni a Catanzaro a vivere coi tuoi. E sono di sicuro situazioni frequenti.

Assaggi la libertà ma non hai i mezzi - intellettuali e caratteriali - per renderti indipendente

e rimani incastrato in un limbo dal quale non riesci a uscire.

 

Non stiamo però parlando di un poveraccio senza mezzi.

I poveri non studiano Storia del Teatro, né hanno l'appartamento a Bologna.

I poveri hanno fame di libertà e "non hanno da perdere che le loro catene" come diceva Marx.

Mandare a fanculo una famiglia omofoba è particolarmente facile, se non ti dà nulla;

per quanto l'omofobia interiorizzata non sia certo una cosa collegata al censo.

 

Il fatto che io abbia dovuto studiare nella mia città e che mio fratello si sia invece laureato in Belgio,

non è certo dovuto al fatto che i miei genitori siano diventati improvvisamente generosi:

semplicemente lui ha "perso" svariati anni a fare l'operaio e ha investito quei soldi nella sua avventura formativa.

(Oltre che in un corso di francese, visto che non ne sapeva una parola...).

E ora ha un lavoro per il quale è qualificato (oltre a due bambini piccoli).

 

Conosco un'infinità di storie simili.

Molte di queste storie partono con un lavoro in fabbrica mentre si vive coi genitori.

Alcune - è vero - partono con la prostituzione* o lo spaccio di droga;

altre come lavapiatti nelle mense degli ospedali, cameriere, pescatore (sic) e pizzaiolo.

(*Strano a dirsi prostituendosi si è laureato per vincere un concorso in Polizia 🙂 )

Ci sono ragazzi fortunati che dalla loro fortuna non sono riusciti a trarre nulla,

altri che nella loro sfortuna sono riusciti a ottenere qualcosa.

E pure qualcuno che senza mezzi non ha ottenuto nulla o chi ha investito bene la propria fortuna.

 

 

 

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1 hour ago, Almadel said:

Ma che hanno pure studiato Storia del Teatro, neanche Ingegneria :D

Ci sta che se ti mantengono a Bologna per laurearti a 29 anni in una facoltà senza prospettive,

poi torni a Catanzaro a vivere coi tuoi. E sono di sicuro situazioni frequenti.

Assaggi la libertà ma non hai i mezzi - intellettuali e caratteriali - per renderti indipendente

e rimani incastrato in un limbo dal quale non riesci a uscire.

 

Non stiamo però parlando di un poveraccio senza mezzi.

I poveri non studiano Storia del Teatro, né hanno l'appartamento a Bologna.

I poveri hanno fame di libertà e "non hanno da perdere che le loro catene" come diceva Marx.

Mandare a fanculo una famiglia omofoba è particolarmente facile, se non ti dà nulla;

per quanto l'omofobia interiorizzata non sia certo una cosa collegata al censo.

 

Il fatto che io abbia dovuto studiare nella mia città e che mio fratello si sia invece laureato in Belgio,

non è certo dovuto al fatto che i miei genitori siano diventati improvvisamente generosi:

semplicemente lui ha "perso" svariati anni a fare l'operaio e ha investito quei soldi nella sua avventura formativa.

(Oltre che in un corso di francese, visto che non ne sapeva una parola...).

E ora ha un lavoro per il quale è qualificato (oltre a due bambini piccoli).

 

Conosco un'infinità di storie simili.

Molte di queste storie partono con un lavoro in fabbrica mentre si vive coi genitori.

Alcune - è vero - partono con la prostituzione* o lo spaccio di droga;

altre come lavapiatti nelle mense degli ospedali, cameriere, pescatore (sic) e pizzaiolo.

(*Strano a dirsi prostituendosi si è laureato per vincere un concorso in Polizia 🙂 )

Ci sono ragazzi fortunati che dalla loro fortuna non sono riusciti a trarre nulla,

altri che nella loro sfortuna sono riusciti a ottenere qualcosa.

E pure qualcuno che senza mezzi non ha ottenuto nulla o chi ha investito bene la propria fortuna.

Saggio post

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MyleneFarmer
23 hours ago, freedog said:

sicuramente non nel tuo, per nostra fortuna.

-raga, una curiosità: solo io trovo più gratificante sbrinare il frigorifero piuttosto che cercare di far ragionare sto testone qua?-

e che cazzo commenti a fare allora, sbrina il frigo orsù 

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MyleneFarmer
16 hours ago, Almadel said:

Ma che hanno pure studiato Storia del Teatro, neanche Ingegneria :D

Ci sta che se ti mantengono a Bologna per laurearti a 29 anni in una facoltà senza prospettive,

poi torni a Catanzaro a vivere coi tuoi. E sono di sicuro situazioni frequenti.

Assaggi la libertà ma non hai i mezzi - intellettuali e caratteriali - per renderti indipendente

e rimani incastrato in un limbo dal quale non riesci a uscire.

io non ho proprio parlato di studenti di teatro, ho parlato di studenti (e persone) in generale.

Che tu studi teatro o ingegneria a 400-500-600-700+ km da casa dei tuoi genitori, lo stesso ti mantengono i tuoi per tot anni e avresti potuto farlo in una delle tantissime università di meno prestigio in cui c'è ingegneria - che sia civile, informatica o gestionale etc.. - ovvero letteralmente qualsiasi, anche telematiche. Fare il fuorisede è un cruccio e un lusso, soprattutto nel paese dei disoccupati giovanili e dove di laureati ce ne sono proprio pochi. Certo col teatro è più difficile trovare lavoro dopo.

16 hours ago, Almadel said:

I poveri hanno fame di libertà e "non hanno da perdere che le loro catene" come diceva Marx.

Mandare a fanculo una famiglia omofoba è particolarmente facile, se non ti dà nulla;

la famiglia omofoba ti da un tetto sulla testa e ti fa da mangiare e ti mantiene, non ti tiene legato al guinzaglio in giardino, che non è poco se sei davvero un gay povero in una provincia depressa. Tu dove sei partito all'avventura a studiare o a lavorare ad esempio? In quale capitale gay: Londra, New York, Madrid o Berlino? 

16 hours ago, Almadel said:

Il fatto che io abbia dovuto studiare nella mia città e che mio fratello si sia invece laureato in Belgio,

non è certo dovuto al fatto che i miei genitori siano diventati improvvisamente generosi:

semplicemente lui ha "perso" svariati anni a fare l'operaio e ha investito quei soldi nella sua avventura formativa.

che la tua città sia una sede universitaria di prestigio (che penso sia Padova) con tanti fuorisede gay e in una regione ricca e ben collegata non pensi che sia già un bel punto di partenza? Soprattutto per un eterosessuale poi che hanno una vita migliore rispetto ai gay anche nelle province peggiori: amori, storie, amici ... tutte cose che ai gay invece sono precluse. Confondi la storia di una persona - tuo fratello ci hai detto - che ha scelto di lavorare e poi di riqualificarsi da adulto e studiare (mentre lavorava per accumulare il capitale speso all'estero dove viveva?) con la storia irreale e da telefilm che proponete da pagine e pagine del gay sfigato che vive in una provincia povera e depressa (e in Italia ce ne sono sia di gay cosi che di province depresse) da una famiglia medio-bassa e comune che molla tutto e scappa via non si sa con che soldi per diventare il gay metropolitano che ha sempre sognato (addirittura pure all'estero). Ancora di più uno se ha invece una famiglia con dei soldi e quindi potrebbe in realtà realizzare davvero qualcosa dovrebbe prima cercare di intascare la grana e poi svuotare il sacco per evitare di perdere la cifra perchè tanto anche se ti cacciano di casa hai il piano b... 🫠

 

mentre se sei povero in una famiglia pessima e ti cacciano davvero di casa finisci appunto o a spacciare o a prostituirti per quattro soldi a rischio di peggiorare ancora di più la propria situazione di partenza, le persone e le storie che citi e con quei modi infatti non è che siano cosi confortanti. Semplicemente o erano talmente disperati che quella situazione era un miglioramento oppure o è andata di culo se stanno cosi bene invece oggi. Il messaggio che si deve far passare invece è che se sei gay o trans in una famiglia di merda e/o in una zona depressa l'obiettivo deve essere quello di spillare quanti più soldi possibile a seconda dei proprio patrimoni e poi sganciarsi quando si hanno dei piani B o il culo al caldo, anche fosse il piatto di pasta al giorno mentre come la formichina metti da parte due lire ogni tanto o cerchi dei piani B. Di storie di gente (soprattutto trans) mort* più sol* e pover* di come erano partit* sono pieni i giornali, anche di gay ma forse meno..

Edited by MyleneFarmer
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Bullfighter4

Mettiamo un po’ di ordine in questo thread.

Nessuno ha detto che un giovane gay con la famiglia omofoba si alzi una mattina e senza soldi in tasca se ne vada sbattendo la porta. Sicuramente avrà una bella decina di anni o forse più per pensare a come andarsene, al momento giusto. Ma andarsene non è impossibile, anzi. Sopratutto se una priorità rispetto al vivere una vita di nascosto ma con le comodità e gli agi che la famiglia ti offre.

Le storie della maggior parte dei giovani che si trasferiscono in posti dove potrebbero vivere meglio e trovano una certa tranquillità personale ovviamente non finiscono sui giornali, mentre quelli più sfortunati invece finiscono sulle pagine di cronaca nera. 
Io ho conosciuto molta gente che è partita con molte difficoltà , e dopo qualche anno è riuscita a ritagliarsi una vita soddisfacente. Ho un amico intimo che ha vissuto in uno shelter per due anni (lavorando sempre, partendo da lavoretti sfogato per poi piano piano trovando sempre meglio), e adesso ha il suo appartamento (modesto, ma non una topaia).

 

Capisco sfogare le proprie frustrazioni, ma ripetere le solite cose in ogni posts e’  sfiancante da leggere. Sopratutto se si aggiunge il messaggio che un giovane gay con la famiglia omofobia dovrebbe anche ringraziare la famiglia che lo sfama e gli da un tetto sopra la testa. 

Piccola parentesi: la vita “gay” non è andare nei locali gay alla moda. La vita gay della gente normale è avere la possibilità di incontrare altre persone gay e frequentarle normalmente. Certo che se uno pensa che chi si trasferisce da una realtà omofoba e difficile lo faccia per andare a folleggiare nei locali esclusivi non ha veramente capito una mazza. Essere gay costa pochissimo. 

13 minutes ago, Bullfighter4 said:

Mettiamo un po’ di ordine in questo thread.

Nessuno ha detto che un giovane gay con la famiglia omofoba si alzi una mattina e senza soldi in tasca se ne vada sbattendo la porta. Sicuramente avrà una bella decina di anni o forse più per pensare a come andarsene, al momento giusto. Ma andarsene non è impossibile, anzi. Sopratutto se una priorità rispetto al vivere una vita di nascosto ma con le comodità e gli agi che la famiglia ti offre.

Le storie della maggior parte dei giovani che si trasferiscono in posti dove potrebbero vivere meglio e trovano una certa tranquillità personale ovviamente non finiscono sui giornali, mentre quelli più sfortunati invece finiscono sulle pagine di cronaca nera. 
Io ho conosciuto molta gente che è partita con molte difficoltà , e dopo qualche anno è riuscita a ritagliarsi una vita soddisfacente. Ho un amico intimo che ha vissuto in uno shelter per due anni (lavorando sempre, partendo da lavoretti sfogato per poi piano piano trovando sempre meglio), e adesso ha il suo appartamento (modesto, ma non una topaia).

 

Capisco sfogare le proprie frustrazioni, ma ripetere le solite cose in ogni posts e’  sfiancante da leggere. Sopratutto se si aggiunge il messaggio che un giovane gay con la famiglia omofobia dovrebbe anche ringraziare la famiglia che lo sfama e gli da un tetto sopra la testa. 

Piccola parentesi: la vita “gay” non è andare nei locali gay alla moda. La vita gay della gente normale è avere la possibilità di incontrare altre persone gay e frequentarle normalmente. Certo che se uno pensa che chi si trasferisce da una realtà omofoba e difficile lo faccia per andare a folleggiare nei locali esclusivi non ha veramente capito una mazza. Essere gay costa pochissimo. 

 

Edited by Bullfighter4
Internet mal funzionante
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1 hour ago, MyleneFarmer said:

Che tu studi teatro o ingegneria a 400-500-600-700+ km da casa dei tuoi genitori, lo stesso ti mantengono i tuoi per tot anni e avresti potuto farlo in una delle tantissime università di meno prestigio in cui c'è ingegneria - che sia civile, informatica o gestionale etc.. - ovvero letteralmente qualsiasi, anche telematiche.

eh, ma infatti, pure il Trota s'è laureato in Albania e mò fa il contadino per cercà di far scordare al mondo che esiste...

-ah, lì però pagava Belsito, non s'è mai capito bene con quali soldi...-

 

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17 hours ago, MyleneFarmer said:

Il messaggio che si deve far passare invece è che se sei gay o trans in una famiglia di merda e/o in una zona depressa l'obiettivo deve essere quello di spillare quanti più soldi possibile a seconda dei proprio patrimoni e poi sganciarsi quando si hanno dei piani B o il culo al caldo, anche fosse il piatto di pasta al giorno mentre come la formichina metti da parte due lire ogni tanto o cerchi dei piani B. Di storie di gente (soprattutto trans) mort* più sol* e pover* di come erano partit* sono pieni i giornali, anche di gay ma forse meno..

Dipende però da cosa hai in mente; non è che essere un adulto più povero di quanto fossi da ragazzino sia necessariamente un fallimento...

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On 8/9/2023 at 6:04 PM, bagnosp said:

Ciao... Sicuramente per quello che scriverò qualcuno sarà pronto a "giudicare", altri penseranno "e quindi cazz vuole questo??" E altri proveranno pena, ma tant'è... La mia è solo una riflessione. Ho quasi 40 anni (Sic!). Ho fatto coming out solo 8 anni fa con alcuni dei miei amici, quelli che almeno in quel periodo consideravo i migliori possibili. Con ognuno di loro c'è stata una modalità diversa in base alle varie personalità che avevo di fronte ma tutti sono andati bene. I tempi erano maturi non solo per me ma anche nella mia piccola cittadina di provincia del sud. È andata sempre.bene devo dire.

Con la.mia famiglia nn potrò mai... Al di là della loro età c'è tutto un discorso di aspettative e ceto (non mi massacrate, non siamo né ricchi né poveri ma sia la famiglia di papà che quella di mamma sono conosciute nelle rispettive città di origine...) Per cui la mentalità è chiusa verso gli omosessuali che pure ci sono tra le.amicixie di famiglia (sono ''ben accetti" per dirla alla maniera loro...ma lo sono xk nn fanno parte della famiglia....)

Da parte di papà non ho rapporti con i cugini e i cugini da.parte.di.mia madre sono molto più grandi (tra 10 e 20 anni in più...) E fino a pochi anni fa anche da parte loro pur non essendoci omofobia c'era.quella.mentalita gretta per cui se un loro amico/conoscente era notoriamente gay beh... "Poverino, però è simpatico è buono ecc ecc." Ma era stato sfortunato...

Mio padre è scomparso 2.anni fa e praticamente non ha mai conosciuto suo figlio da questo punto di vista.

Mia sorella, più grande di 7 anni, non se laspetterebbe mai anche xk ha conosciuto un paio di ragazze con cui sono stato anche per qualche anno (loro sapevano di me, in quel periodo mi definivo bisex...) Ma soprattutto non capirebbe e non sarebbe di grande supporto. Un paio di volte durante dei litigi ha usato i dubbi sulla.mia sessualità con frasi che resteranno per.sempre nella.mia.mente "ma se sei gay dillo e basta!!!" E robe simili...

mia madre pur non avendo grandi risorse economiche appartiene comunque a una famiglia conosciuta e alla generazione di fine anni 40... Mi vuole un bene dell'anima e so.che accetterebbe tutto ma so anche che soffrirebbe da morire... Perché mio fratello di 4 anni più grande di me ha dei problemi psicosociali e non metterà mai su una famiglia. Lei spera in me. Le ho solo detto di non sperarci e che nn ho nessuna voglia di farmi una famiglia ma mentirle mi logora.

e la cosa peggiore è che so che finirà come con papà... Non lo saprà mai.

forse un giorno se capiterà una relazione stabile (ne ho avute anche con ragazzi ma non sono mai duratw più di un anno...) Lo dirò a mia sorella, a mio fratello e a quei cugini (sono 4...uno che fa tutto il macho ma la verità è che è un pervertito che si deve scopare una ragazza.alla.srttimana minimo una volta mi disse addirittura che se fossi gay non mi rivolgerebbe più la.parola.. ora hanno scoperto che la figlia di una di loro 4 è lesbica... E sono diventati all'improvviso accondiscendenti...).

ma non sono affatto sereno.ho da poco finalmente ottenuto un lavoro stabile ma.invece.di essere contento e sentirmi realizzato bevo.un sacco di birra per non pensare.......

la vita non è solo "dai forza, ce la farai!"

scusate lo.sfogo

PS... Non volevo la.compassione di nessuno e a modo mio mi diverto con gli amici (pur essendo uno della Vergine introverso di natura ho un ascendente ariete/toro che mi sprona di continuo 😂)...e con la mia famiglia. Adoro viaggiare e quando posso cerco di farlo. 

Però.qusndo vado a dormire la sensazione è sempre quella di aver mentito a.quask tutti.

Con la.consapevolezza che almeno con alcune delle persone cui tengo di più non cambierà mai.nulla e probabilmente mi considereranno sempre un depresso...

Mentre quando.sono.con loro se sono triste è xk.nn posso farmi conoscere con loro x.quello.che sono....ma vabbè

Scusate ancora per.la.pappardella.infijitan

!

 

Ti capisco perfettamente e mi ci rispecchio molto in quello che hai scritto. Non è facile nemmeno parlarne e sopratutto spiegare il perchè uno non ha il coraggio di dire la verità Troppo facile dall'altro lato giudicare ma le cose bisogna viverle in prima persona prima di giudicare.

Io pure temo non dirò mai nulla ai miei (nonostante siano giovani, insomma 60enni) perchè c'è un bene superiore forse al mio coming out: l'amore incondizionato per i miei e specie per la mamma. E' come se li abbia voluto sempre proteggere da questa cosa perchè se sei single e non sei gay, lascia sempre quella speranza ai genitori che forse un giorno darai dei nipotini, ma se sei gay è praticamente impossibile e li distruggeresti.

E' sbagliato tutto questo? Certo che lo è, è tutto sbagliato, un genitore ti ama per quello che sei, e forse i miei mi amerebbero senza problemi, e sono solo flash che mi faccio io, ma non ho mai visto una "mano tesa" da parte loro per quanto riguarda questa cosa. Non posso fare il primo passo se mi accorgo che non mi tendono la mano.

Chi non vive certe situazioni non potrà mai capire

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2 hours ago, gius1989 said:

Chi non vive certe situazioni non potrà mai capire

eh no, bella mia!1 ti ci sei ficcata TU DA SOLA in questa situazione, e siccome non sai come uscirne, preferisci evitare di parlarne perfino coi tuoi.

Pensi DAVVERO che loro siano tanto stupidi da non averlo capito da decenni? non sei più una teen ager da un pezzo, e di fidanzatine e/o amorazzi anche solo ferragostani non se ne parla proprio, nevvero?

Non sarà che magari preferiscono rispettare i tuoi tempi biblici, aspettando che tu sia pronta a vuotare il sacco con loro? già che ti ci troveresti, sarebbe una bella occasione per parlare pure della tua disforia di genere, non credi?

vero, non vivo (nè io, nè molti altri qui scriventi) questa situazione, ma conosco fin troppa gente che sta ancora dando sonore capocciate al muro per aver agito come te, con l'unico risultato di essersi abbastanza rovinati l'esistenza

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3 minutes ago, freedog said:

Pensi DAVVERO che loro siano tanto stupidi da non averlo capito da decenni?

Ma allora perchè a volte se ne escono con frasi del tipo: questa ragazza carina sarebbe per te - tutte le cose di femmine le fai tu - simpatica Tizia (la mia amica), certo piu grande di te, ma bene stareste assieme - ecc ecc. Tutti sostengono che loro hanno capito, ma non ci credo perchè altrimenti non mi direbbero orribili frasi

A questo mi riferisco quando dico che non mi tendono la mano, anzi. Se mi dicesseo "tesoro mio, ma dimmelo, non ci sono problemi" io è da mò che lo avrei detto

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14 minutes ago, gius1989 said:

Se mi dicesseo "tesoro mio, ma dimmelo, non ci sono problemi" io è da mò che lo avrei detto

ecco, esattamente QUESTA sarebbe una forzatura.

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1 minute ago, freedog said:

ecco, esattamente QUESTA sarebbe una forzatura.

Ma ti rifaccio la domanda (e come a te, l'ho fatta a tutti quelli che sanno di me): perchè mi dicono queste cose? 

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34 minutes ago, gius1989 said:

Ma ti rifaccio la domanda (e come a te, l'ho fatta a tutti quelli che sanno di me): perchè mi dicono queste cose? 

Perché funzionano.

Farti vergognare per quello che sei sta funzionando.

Ti stai reprimendo esattamente come loro si aspettano che tu faccia:

perché dovrebbero smettere visto che funziona così bene?

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per quanto ne sappiamo, potrebbe anche darsi che loro son sempre stati open minded e non si sarebbero mai fatti problemi ad avere un figlio gay (o trans che sia), e che gius si sia fatta un mare di pippe mentali fuori luogo perchè aveva paura a dire e a dirsi.

però anche la teoria almy ha senso, eh!

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59 minutes ago, Almadel said:

Perché funzionano.

Farti vergognare per quello che sei sta funzionando.

Ti stai reprimendo esattamente come loro si aspettano che tu faccia:

perché dovrebbero smettere visto che funziona così bene?

Io non mi vergogno affatto di quello che sono nè tanto meno mi sto reprimendo tant'è vero che a chiunque, se capita, dico di essere gay. Il tabù è solo con i miei

44 minutes ago, freedog said:

per quanto ne sappiamo, potrebbe anche darsi che loro son sempre stati open minded e non si sarebbero mai fatti problemi ad avere un figlio gay (o trans che sia), e che gius si sia fatta un mare di pippe mentali fuori luogo perchè aveva paura a dire e a dirsi.

però anche la teoria almy ha senso, eh!

Boh guarda...non so cosa dire 

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9 minutes ago, gius1989 said:

Il tabù è solo con i miei

Questo va benissimo se hai vent'anni.

Il problema oggi - che di anni ne hai 34 - è che non volerlo dire ai tuoi,

significa che non puoi convivere, né sposarti, né passare il Natale col tuo uomo;

né fare nessuna delle cose che una 34enne normale potrebbe fare.

L'unica cosa che puoi fare è scopare in auto, come - appunto - un ventenne.

Gli anni passano e non cambia nulla per te: nulla tranne invecchiare.

Non vivi a Monaco di Baviera, non vivi libera lontana da casa e fingi solo quando torni dai tuoi per l'estate.

Puoi solo sgattaiolare di notte nel letto di qualche sposato e vivere come vivevo io a 18 anni,

quando salivo in camera dei miei ragazzi dalla finestra come in Dawson's Creek 🙂

 

Io alla tua età avevo alle spalle già dieci anni di convivenza e non perché io viva in Olanda

o perché io sia uomo o perché io sia più bello di te; ma solo perché ho avuto voglia di litigare coi miei.

Tu devi fare una cosa semplicissima, se vuoi essere normale: ribellarti.

Ribellarti ai genitori, alle zie, agli sposati, ai preti: a tutti quelli che ti dicono che non vai bene.

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8 hours ago, Almadel said:

Questo va benissimo se hai vent'anni.

Il problema oggi - che di anni ne hai 34 - è che non volerlo dire ai tuoi,

significa che non puoi convivere, né sposarti, né passare il Natale col tuo uomo;

né fare nessuna delle cose che una 34enne normale potrebbe fare.

L'unica cosa che puoi fare è scopare in auto, come - appunto - un ventenne.

Gli anni passano e non cambia nulla per te: nulla tranne invecchiare.

Non vivi a Monaco di Baviera, non vivi libera lontana da casa e fingi solo quando torni dai tuoi per l'estate.

Puoi solo sgattaiolare di notte nel letto di qualche sposato e vivere come vivevo io a 18 anni,

quando salivo in camera dei miei ragazzi dalla finestra come in Dawson's Creek 🙂

 

Io alla tua età avevo alle spalle già dieci anni di convivenza e non perché io viva in Olanda

o perché io sia uomo o perché io sia più bello di te; ma solo perché ho avuto voglia di litigare coi miei.

Tu devi fare una cosa semplicissima, se vuoi essere normale: ribellarti.

Ribellarti ai genitori, alle zie, agli sposati, ai preti: a tutti quelli che ti dicono che non vai bene.

Però c'è da dire una cosa molto importante: io sono single, non ho nessun uomo libero che magari mi possa spingere a fate co, altrimenti lo farei. Se ci pensi non cambierebbe nulla, stando single, se lo dicessi; l'unica cosa è che cesserebbero le stupide battute.

Non demonizzare così tanto i miei uomini sposati, a loro vado bene eccome e sono loro i primi che pensano che la devo smettere di nascondermi con i miei. Non devi pensare che io sia il loro oggetto sessuale. I preti compresi. Non avere il pregiudizio...non sono affatto omofobi, anzi sono i primi che difendono i diritti. 

Ho visto più omofobia in ragazzi single e gay che non in preti e uomini adulti. 

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@gius1989, davvero non ti rendi conto che vai con uomini sposati e con preti

PROPRIO perché sai che non ti chiederebbero mai di sposarti

e ANZI sono loro stessi che ti spingono a vivere nascosta?

Magari lo fai inconsciamente, ma di sicuro ti esprimi in modo molto esplicito.

 

Non è colpa loro semplicemente perché sei tu a sceglierteli così.

La prima domanda che fai quando conosci qualcuno è: "Andresti mai a un Pride?"

e lo prendi in considerazione solo se la sua risposta è "No, mai".  🙂

Un bisex single o un gay senza tonaca non lo toccheresti mai,

al massimo un poliziotto gay perché speri che non si dichiari.

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Franciss9292
18 hours ago, gius1989 said:

se sei single e non sei gay, lascia sempre quella speranza ai genitori che forse un giorno darai dei nipotini, ma se sei gay è praticamente impossibile e li distruggeresti.

Io pure vengo dal sud ed ho sempre avuto l'impressione che sia più accettata l'omosessualità che non un perpetua condizione di singletudine. 

Qualcuno,vedendomi sempre solo, mi ha anche chiesto "ma non sarai mica uno di quei strani asex" e io così: 😐

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