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Blocco dello studio


Lichee87

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Long story short.
Ho 35 anni, 36 a luglio e sono a 7 esami dalla laurea in medicina ma è da un anno e 4 mesi che non verbalizzo più un esame. Ho sempre studiato con qualcuno e quando ho dovuto preparare un esame da solo l'ho fatto ma con più difficoltà. Ci sono tanti motivi per cui non riesco a sbloccarmi o per meglio dire tanti motivi che mi bloccano. 
Ho sempre avuto paura del giudizio dei prof nonostante io abbia già sostenuto 30 esami ( e se consideriamo che molti sono divisi in più moduli arriviamo a 50 interrogazioni diverse). Sono ormai al quinto anno fuori corso, ho una media buona (28) che ho cercato di alzare perché nel mio ateneo dal 27,3 ci si laurea con 110 e lode. 
Sono una persona estremamente ansiosa e perfezionista che poco è incline al mettersi alla prova senza avere la certezza di superare l'esame. Per questo quando studiavo con qualcuno poi verbalizzavo esami, venivo spronato dall'altro a presentarmi all'esame, ed andava sempre bene.
Ora tutti i miei colleghi si sono laureati e del mio anno accademico non c'è più nessuno. Inoltre non conosco i ragazzi dei nuovi anni.
Io vivo con i miei genitori ed è una realtà la mia che farebbe impallidire chiunque. Ci sono molti problemi in casa, sia economici che nei rapporti coi miei genitori. Tutti sono concordi nel dirmi "scappa da quella casa, laureati e vattene". Eppure quei dannati libri io non riesco più ad aprirli.
Ho paura del futuro che mi aspetta, delle responsabilità, del non sentirmi all'altezza, di non prendere 110 e lode (lo so che non è necessario ma per me sarebbe come fare una torta e non metterci la ciliegina). Quest'ultima cosa poi mi manda in bestia perché sono perfettamente consapevole della stupidità della cosa, eppure per me ha un suo peso. Ci sono delle ragioni che mi portano a pensarla così.
Sono cresciuto in una famiglia dove l'affetto e l'attenzione si ricevevano se si faceva qualcosa di "perfetto" e non per puro amore incondizionato. Bisognava meritarsele le attenzioni, e io ne ero affamato e probabilmente lo sono tutt'ora.
Ancora ricordo il primo 30, un voto sudatissimo preso ad un esame difficile. Tornato a casa ero felicissimo, soddisfatto come non mai fino a quando mio padre (un uomo narcisista con la terza media) mi ha detto in tono quasi ironico "beh ma 30 e lode sarebbe stato meglio...".
Io so che i miei genitori non riuscirebbero nemmeno a capire il senso di un paragrafo di una pagina qualsiasi di un mio libro di testo eppure pendo dal loro giudizio. Sono così irrimediabilmente attaccato e bisognoso della loro approvazione che non riuscirei a tollerare di prendere meno di 110 e lode e sentirmi dire "sì ma sei un dottore a metà".
Ripeto: so che non sarebbe così, ma se me lo dicessero sarebbe una pugnalata.
Sono anche molto stanco, ogni esame diventa sempre più noioso e faticoso da superare. Le belle materie interessanti sono finite da tempo, ora restano quegli esami noiosi tipo sanità pubblica o medicina legale. L'ambiente dell'ospedale poi non mi sta piacendo più, trovo solo un ammasso di gente nervosa e presuntuosa. Ragazzi più piccoli di me che sono già strutturati e che se ne vanno in giro per le corsie con la puzza sotto il naso. Professori sempre incazzati incapaci di insegnarti qualcosa e pronti solamente a sminuirti, farti sentire incompetente e fuori luogo.
Probabilmente queste ultime cose cambierebbero dopo la laurea, non tutti gli ospedali sono così ovviamente e non c'è solo l'ospedale come prospettiva lavorativa, e forse iniziando a lavorare e guadagnare qualcosa mi permetterebbe di passare sopra a queste sgradevolezze del mestiere ma qui sto andando fuori discorso.
Il problema è non riuscire ad aprire i libri, a studiarli, a non sentire l'angoscia di accettare un voto basso, abbassare così la media e vedere sfumata ogni occasione di prendere quel c***o di 110 e lode. 
Non riesco a studiare in un posto che non sia casa mia, ho provato mille volte la biblioteca ed altri posti ma non fa per me, non riesco proprio. Io devo stare a casa mia per studiare, il problema è che ora non ho più la capacità di impormi la cosa. Ho anche un cane che per me è una figlia e stare troppo tempo lontano da casa per me non è fattibile. Questo è un altro dei motivi per cui non riesco ad andare avanti. Se mi laureassi starei lontano da casa molto tempo e non mi perdonerei mai quella solitudine a cui esporrei la mia cagnolina. Non giudicatemi per quest'ultima cosa, per me è come mia figlia.
Passo le giornate intere a fare tutto tranne che studiare, perdo tempo con cose virtualmente utili ma che alla fine non mi portano da nessuna parte. Un affaccendamento inutile che mi da l'illusione di sentirmi occupato ed utile. In pratica un continuo stagnare in un lago di m***a da cui non riesco ad uscire, da cui vorrei uscire ma da cui non esco perché preferisco lo schifo che conosco che affrontare ciò che c'è fuori e che non conosco. Una confort zone che mi sta erodendo e mi sta facendo iniziare a dubitare del mio futuro quando in realtà amo la medicina.
Che cosa posso fare?

 

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Devi farti violenza e devi farti forza (che sono due cose diverse) e prendere la laurea, altrimenti cosa farai? come potrai lavorare? come potrai andartene via di casa? Non so se con tutti gli esami fatti tu possa ottenere un passaggio a Scienze infermieristiche e laurearti in poco tempo in quella disciplina. Assicura un bellissimo lavoro soprattutto se il lavoro lo si svolge in Ospedale, sia in reparto sia, ancor di più, in TI. Questo per darti un suggerimento e dirti che non è importante in cosa ti laurei, l’importante è concludere il percorso universitario.

Tu ti “trastulli” (permettimi di usare questo termine) con le tue fissazioni un po’ nevrotiche un po’ infantili se laurearti con 110, 110 e lode o 108 o quanto sia, perché sarebbe un problema per te. Ma sottovaluti pesantemente cosa significherebbe per te non laurearti o non farcela più a riprendere gli studi: questo sì che sarebbe un grande problema, che comprometterebbe la tua via; quell'altro è un lusso, che tu ti concedi.

Hai 35 anni, sei molto in ritardo: ma puoi ancora farcela a raddrizzare la situazione. Però ti devi sbrigare.

Rispondo solo a questo perché questa è la prima cosa sulla quale dovresti sbloccarti. Tutte le altre che emergono dal tuo racconto possono essere affrontate solo da un punto di forza, non da una situazione di debolezza, nella quale già ti trovi e cadresti ancor di più se non ti impegni a riprendere.

Il tuo vero atto di forza e anche di risoluzione dai fantasmi che hai con i tuoi genitori sarebbe andare a fare gli esami prendendo anche voti non alti o bassini, laurearti con 106 accettandolo serenamente, ma avercela fatta.

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Effettivamente riconosco di avere degli atteggiamenti infantili a volte, e per quanto riguarda il lusso penso che tu abbia perfettamente ragione. Non dico che questa sia la svolta ma non ci avevo pensato in questi termini ed è un ottimo punto di vista.
Più che altro so di essere in ritardo ma non punto a diventare primario o docente, mi basta andarmene da qui con quel pezzo di carta in mano.

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37 minutes ago, Lichee87 said:

Che cosa posso fare?

Prendiamo la tua storia come se fosse la trama di un romanzo . Tu ne sei protagonista, di conseguenza non riesci a vederne la copertina . Noi siamo i lettori e bene o male abbiamo più dettagli, dettagli che magari hai davanti agli occhi ma ti sfuggono poichè parte della trama .

Uno di quei dettagli è l'ingranaggio di differente misura dagli altri che distribuisce si' il moto, ma lo fa in modo anomalo, difforme, accelerando e decelerando . E tu zoppichi e sussulti in balìa di un moto asimmetrico pensando che la tua trama sia comunque lineare .

Dal poco che ci hai mostrato, io vedo un grosso dente di ingranaggio su cui potresti lavorare .

Il tuo discorso è tutto giusto, ci sono atti che diventano conseguenze di altri atti . La difficoltà nel superare gli esami, la famiglia giudicante, la paura del futuro . Tutto legittimo, ci sono passato in parte e quindi so che cosa significhi .

La nota fuori contesto è solo una, ed è quel 36 . 

A 36 anni lo status di "figlio" è già decaduto . Il bias che distorge tutto il pensiero a valle è non tenere conto di quel numero e pensare di essere ancora nella ventina . L'orgoglio, la famiglia, sono tutti fantasmi di un passato che ci sembra non essere ancora trascorso poiche' ne viviamo tuttora l'eco .

Penso tu sia consapevole che, 110 e lode o (non ricordo quale sia il voto più basso), a questa età non conta più nulla . L'obiettivo post laurea è trovarsi una nicchia e lavorare nelle vicinanze, o di provare il concorso nazionale e andare dove si libera un posto, in qualsiasi specialità .

Cio' non vuol dire che tutto sia perduto, anzi . Semplicemente devi metter sul tavolo la situazione reale . 

Parli del cane, e qui entri in un discorso molto particolare su cui non posso espormi poichè potrebbe essere solo esasperato dal momento . Qualora rispecchiasse il vero, dentro te una critica al pensiero di non poterla abbandonare lo hai o ti appare come un dato di fatto reale ?   Potrebbe altresì essere un freno che ti auto poni per non concludere il tuo percorso ?

 

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nonsochisonoio

Preoccuparsi del giudizio altrui. Bella rogna. Ci sono cascato anche io e ci casco spesso.
Pragmaticamente, la laurea è tua, come è tua la professione e tue sono le scelte.
Avere l'appoggio della famiglia (o chi vuoi tu) è fondamentale, ma non tanto quanto il tuo appagamento e la tua vita.
A chi non farebbe piacere avere il "croccantino" come premio per aver fatto una determinata prova? A tutti. Ma alcune volte la prova la fai senza croccantino, senza il "premietto" (leggi, approvazione e soddisfazione altrui per cose che fai tu).

Capisco, capisco benissimo, la tua voglia di perfezione e la tua voglia di uscire con il massimo dei voti. Ci sei quasi. Attappati il naso, fai questi esami pallosi. Non ti farai mettere in ginocchio da qualche esamuccio del piffero che è nulla in confronto a bestioni madornali, vero?!
Scegli un luogo. A casa? Che sia!
Scegli un compagno di studi. Non ti aggrada? Se comunque ti sprona ad andare avanti, "usalo". Non ti ci devi mica sposare.
Chiudi il ciclo di studi perchè mollare o rallentare ora potrebbe essere deleterio. Già, come dice @Isher, sei in ritardo. Chiudi!

Il resto verrà con la serenità del momento, con la possibilità di nuove situazioni, lavori, ospedali, luoghi.

Se non hai serenità e mente sgombra tutto ti sembrerà più grande, più insormontabile.

Vai! E spacca il mondo!

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3 minutes ago, Ghost77 said:

Prendiamo la tua storia come se fosse la trama di un romanzo . Tu ne sei protagonista, di conseguenza non riesci a vederne la copertina . Noi siamo i lettori e bene o male abbiamo più dettagli, dettagli che magari hai davanti agli occhi ma ti sfuggono poichè parte della trama .

Uno di quei dettagli è l'ingranaggio di differente misura dagli altri che distribuisce si' il moto, ma lo fa in modo anomalo, difforme, accelerando e decelerando . E tu zoppichi e sussulti in balìa di un moto asimmetrico pensando che la tua trama sia comunque lineare .

Dal poco che ci hai mostrato, io vedo un grosso dente di ingranaggio su cui potresti lavorare .

Il tuo discorso è tutto giusto, ci sono atti che diventano conseguenze di altri atti . La difficoltà nel superare gli esami, la famiglia giudicante, la paura del futuro . Tutto legittimo, ci sono passato in parte e quindi so che cosa significhi .

La nota fuori contesto è solo una, ed è quel 36 . 

A 36 anni lo status di "figlio" è già decaduto . Il bias che distorge tutto il pensiero a valle è non tenere conto di quel numero e pensare di essere ancora nella ventina . L'orgoglio, la famiglia, sono tutti fantasmi di un passato che ci sembra non essere ancora trascorso poiche' ne viviamo tuttora l'eco .

Penso tu sia consapevole che, 110 e lode o (non so quale sia il voto più basso), a questa età non conta più nulla . L'obiettivo post laurea è trovarsi una nicchia e lavorare nelle vicinanze, o di provare il concorso nazionale e andare dove si libera un posto, in qualsiasi specialità .

Cio' non vuol dire che tutto sia perduto, anzi . Semplicemente devi metter sul tavolo la situazione reale . 

Parli del cane, e qui entri in un discorso molto particolare su cui non posso espormi poichè potrebbe essere solo esasperato dal momento . Qualora rispecchiasse il vero, dentro te una critica al pensiero di non poterla abbandonare lo hai o ti appare come un dato di fatto reale ?   Potrebbe altresì essere un freno che ti auto poni per non concludere il tuo percorso ?

 

So che quello status è decaduto, lo so bene, o meglio, so che generalmente è così. Vivendo con i miei però c'è ancora quel desiderio da parte loro di manifestare il loro ruolo di genitori e di farmi rimanere nel ruolo di figlio. Considera che i miei  telefonano ancora a mia sorella che ha 56 anni per chiederle quando rientra a casa. Sono due persone i miei che non hanno nulla, nella vita non hanno fatto null'altro che mettere al mondo quattro figli e rompergli le palle. Sono persone che al massimo guardano il grande fratello e discutono su cosa cucinare per cena. E ti posso assicurare che ogni cosa fatta da noi figli sarà sempre fatta male, sarà sempre sotto quella lente d'ingrandimento pronta ad essere giudicata. Perché ripeto, loro hanno solo quello, il loro sentirsi genitori. Oltre a questo sono persone inconsistenti. E mi dispiace anche dirlo ma è così.
Il discorso del cane ti assicuro che non è un freno. Io e lei abbiamo un legame che mi fa sentire in colpa l'uscire di casa 5 minuti, oltretutto non se la sta passando bene, le è stato diagnosticato un plasmacitoma gastrico, sta facendo chemio e tanti esami. Sta bene ma non so per quanto tempo sarà con me, e questo mi distrugge.

8 minutes ago, nonsochisonoio said:

Preoccuparsi del giudizio altrui. Bella rogna. Ci sono cascato anche io e ci casco spesso.
Pragmaticamente, la laurea è tua, come è tua la professione e tue sono le scelte.
Avere l'appoggio della famiglia (o chi vuoi tu) è fondamentale, ma non tanto quanto il tuo appagamento e la tua vita.
A chi non farebbe piacere avere il "croccantino" come premio per aver fatto una determinata prova? A tutti. Ma alcune volte la prova la fai senza croccantino, senza il "premietto" (leggi, approvazione e soddisfazione altrui per cose che fai tu).

Capisco, capisco benissimo, la tua voglia di perfezione e la tua voglia di uscire con il massimo dei voti. Ci sei quasi. Attappati il naso, fai questi esami pallosi. Non ti farai mettere in ginocchio da qualche esamuccio del piffero che è nulla in confronto a bestioni madornali, vero?!
Scegli un luogo. A casa? Che sia!
Scegli un compagno di studi. Non ti aggrada? Se comunque ti sprona ad andare avanti, "usalo". Non ti ci devi mica sposare.
Chiudi il ciclo di studi perchè mollare o rallentare ora potrebbe essere deleterio. Già, come dice @Isher, sei in ritardo. Chiudi!

Il resto verrà con la serenità del momento, con la possibilità di nuove situazioni, lavori, ospedali, luoghi.

Se non hai serenità e mente sgombra tutto ti sembrerà più grande, più insormontabile.

Vai! E spacca il mondo!

E pensare che do tutto questo peso al giudizio di persone che razionalmente sdegno ma involontariamente (vuoi per lo stile di attaccamento dell'essere umano) invece cerco e desidero.

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1 minute ago, Lichee87 said:

Sono persone che al massimo guardano il grande fratello e discutono su cosa cucinare per cena.

Eh ma sai quanti genitori, soprattutto di quella generazione, sono così? 

Lo sai che sono un mucchio, ovunque .

Sai che sono inconsistenti, e aspiri al loro giudizio positivo . Il giudizio di uno che guarda il Grande Fratello . Aspiri a un giudizio irrazionale, il giudizio di Signorini in pratica . 

3 minutes ago, Lichee87 said:

Io e lei abbiamo un legame che mi fa sentire in colpa l'uscire di casa 5 minuti

Ed è un legame castrante, poichè ti limita in un modo non universalmente riconosciuto . Con ciò intendo che i tuoi sensi di protezione verso il cane sono veri, genuini,  ma non seguono una dinamica "sana", laddove per sana intendiamo non vincolante .

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nonsochisonoio
12 minutes ago, Lichee87 said:

So che quello status è decaduto, lo so bene, o meglio, so che generalmente è così. Vivendo con i miei però c'è ancora quel desiderio da parte loro di manifestare il loro ruolo di genitori e di farmi rimanere nel ruolo di figlio. Considera che i miei  telefonano ancora a mia sorella che ha 56 anni per chiederle quando rientra a casa. Sono due persone i miei che non hanno nulla, nella vita non hanno fatto null'altro che mettere al mondo quattro figli e rompergli le palle. Sono persone che al massimo guardano il grande fratello e discutono su cosa cucinare per cena. E ti posso assicurare che ogni cosa fatta da noi figli sarà sempre fatta male, sarà sempre sotto quella lente d'ingrandimento pronta ad essere giudicata. Perché ripeto, loro hanno solo quello, il loro sentirsi genitori. Oltre a questo sono persone inconsistenti. E mi dispiace anche dirlo ma è così.
Il discorso del cane ti assicuro che non è un freno. Io e lei abbiamo un legame che mi fa sentire in colpa l'uscire di casa 5 minuti, oltretutto non se la sta passando bene, le è stato diagnosticato un plasmacitoma gastrico, sta facendo chemio e tanti esami. Sta bene ma non so per quanto tempo sarà con me, e questo mi distrugge.

E pensare che do tutto questo peso al giudizio di persone che razionalmente sdegno ma involontariamente (vuoi per lo stile di attaccamento dell'essere umano) invece cerco e desidero.

 

6 minutes ago, Ghost77 said:

Eh ma sai quanti genitori, soprattutto di quella generazione, sono così? 

Lo sai che sono un mucchio, ovunque .

Sai che sono inconsistenti, e aspiri al loro giudizio positivo . Il giudizio di uno che guarda il Grande Fratello . Aspiri a un giudizio irrazionale, il giudizio di Signorini in pratica . 

Ed è un legame castrante, poichè ti limita in un modo non universalmente riconosciuto . Con ciò intendo che i tuoi sensi di protezione verso il cane sono veri, genuini,  ma non seguono una dinamica "sana", laddove per sana intendiamo non vincolante .

E magari (so che non è semplice) ma disconnettere questo meccanismo che ti porta ad essere subordinato ad un giudizio che alla fine è inutile ai fini del tuo studio? Ci hai pensato?
Un passato remoto del verbo masticare? Masticazzi

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4 minutes ago, nonsochisonoio said:

disconnettere questo meccanismo che ti porta ad essere subordinato ad un giudizio

non saprei come fare né da dove iniziare

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gianduiotto

Ciao

5 minutes ago, Lichee87 said:

non saprei come fare né da dove iniziare

Forse cominciando a pensare che l'impegno nello studio , nel dare al più presto gli esami e laurearti lo metti solo per te stesso e non per compiacere altre persone

Edited by gianduiotto
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nonsochisonoio
2 minutes ago, Lichee87 said:

non saprei come fare né da dove iniziare

Dare
meno
peso
al
giudizio
altrui.

La vita, non solo quella accademica, è la TUA. E di nessun altro (genitori, compagno, amici, Signorini etc).
Vuoi comprarti una Seat Arosa Rosa Salmone... Ma è da fro**o! La vuoi? La prendi senza attendere e temere il giudizio altrui!
Accetti 30 ad un esame... Ma potevi prendere 30 e lode. A te sta bene aver preso 30? Ti riempie d'orgoglio? Ripaga il tuo sacrificio? Il discorso finisce qui. Se io ti dicessi che non sono soddisfatto di te? Ti cambia qualcosa? 
Se al contrario quel 30 non è commisurato a quello che hai investito in quell'esame... Il discorso cambia... Ma comunque valgono le domande di cui sopra.

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3 minutes ago, Lichee87 said:

non saprei come fare né da dove iniziare

Devi uscire di casa. E per farlo devi laurearti e trovare un lavoro. Se ti impegni a 38 anni ce l'avrai fatta. Anche se ti rimanesse una dipendenza dal giudizio (tuo) dei tuoi genitori saresti in una posizione di forza per lavorarci sopra e migliorare la situazione. Se rimani così ti intrappoli. Pensaci bene, e datti una mossa. Anche farlo meccanicamente andrebbe benissimo per il momento. 

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3 minutes ago, gianduiotto said:

Ciao

Forse cominciando a pensare che l'impegno nello studio , nel dare al più presto gli esami e laurearti lo metti solo per te stesso e non per compiacere altre persone

Il fatto è che gli esami, come qualsiasi altra cosa io sappia fare, viene vista da me come "cosa da fare per ottenere approvazione". Ti faccio un esempio: non nascondo di saper fare molte cose pratiche (disegno, pittura, etc). Queste sono tutte cose che mi portano a quell'approvazione che tanto mi piace ricevere. Il fatto è che se tu mi chiedessi "cos'è che ti piace fare per il semplice fatto di farlo?", io non ti saprei rispondere. 
Quando passi 35 anni della tua vita a cercare di compiacere gli altri per sentirti riconosciuto, per sentirti visto, quello rimane l'unico modo possibile per sentire di avere un senso a questo mondo.
Oltretutto tutte le cose che so fare (ammetto di aver avuto anche un po' di fortuna nell'essere predisposto a qualcosa),  le ho imparate perché oltre al discorso approvazione, da bambino passavo molto tempo da solo. Non avevo molti amici e capitava spesso che restassi da solo a casa perché mio padre lavorava e mia madre andava a chiacchierare dalle vicine (ti parlo di un periodo in cui avevo 6 o 7 anni, immagina la paura di stare da solo). In quei momenti io leggevo, disegnavo etc. E quando i miei tornavano a casa gli mostravo i "prodotti" di quella solitudine per cercare un po' di affetto. 
Non faccio mai niente per me. Questo è il dramma.

5 minutes ago, Isher said:

Anche farlo meccanicamente andrebbe benissimo per il momento. 

Non ho capito in che senso.

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Ciao @Lichee87

Pongo un po' di riflessioni in stile brainstorming.

Non è che hai un po' paura di svolgere l'attività di medico? È un mondo che non conosco e non ti posso dare consigli. Ti piace la medicina, ma mi domando e ti domando se non spaventa tutto ciò che comporta la professione.

Ti sento un po' solo in questa tua situazione. Hai bisogno di una persona che ti ami e che ti dia fiducia. Sicuramente ciò ti consentirebbe di staccarti dal giudizio, in particolare di tuo padre, e anche di crearti lentamente un nucleo, un futuro, oltre che laurearti e svolgere la professione.

Secondo me hai bisogno di fiducia e di affetto e soprattutto di rafforzare la tua personalità. Nel frattempo forse la cosa più immediata che puoi fare è affidarti ad un professionista, credo che tu ne conoscerai di bravi visto che studi medicina, che ti supporti in questo periodo di smarrimento.

I genitori che vogliono i figli perfetti sono un problema. Mio padre è come il tuo. Ha la terza media ed esige, subdolamente, la perfezione, e il motivo per cui la mia autostima in alcune circostanze non è forte è proprio questo, però può migliorare con un percorso.

Puoi essere la persona più bella del mondo, ma la situazione di insicurezza va affrontata anche per vivere dopo l'Università. Sentirsi sempre giudicati comporta ansia e un calo delle prestazioni ottimali, anche se hai un potenziale enorme.

Amare un animale domestico è importantissimo, attento però se ciò non avviene perché hai bisogno di un amore incondizionato, gli animali non ci giudicano, forse è un modo di amare ed essere amati che però nel tuo caso rischia un po' di farti nascondere dall'affrontare, ad esempio, un fidanzato.

Ti capisco molto.

Edited by Pugsley
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la tua situazione famigliare e di studio l'ho vissuta anche io ma in maniera meno intensa.

genitori un po' ignorantotti, preferivo non dare un esame se non ero pronto che farlo 'rischiando', genitori apprensivi e impiccioni. ho anche avuto cani vecchi e malati.

per me:

- devi decidere se dare la priorità al 110 e lode (che alla tua età come ha detto ghost non vale nulla se ci hai messo 10 anni per raggiungere questo risultato) o se dare la priorità a cercare di laurearti il più veloce possibile

- per il cane devi essere consapevole che importante per il cane stesso ora non è quanti anni vivrà ancora ma la sua qualità di vita negli anni che ancora vivrà. se gli fai trattamenti medici che lo fanno stare male rifletti bene se questo è la cosa migliore per il cane.

- nel rapporto coi tuoi genitori per me in futuro è meglio per te se riesci a staccarti da loro per non finire come tua sorella che a 56 anni viene ancora considerata da loro come la figlia che deve eseguire i desideri dei genitori. se i tuoi genitori ci resteranno male perché tu vuoi essere colui che decide la tua vita peggio per loro, devono accettare che tu sei adulto e se non ci riescono peggio per loro.

Edited by marco7
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Io non sono d'accordo che una laurea presa un po' più tardi e con un voto alto non serva. Il problema non è il voto per l'opener, il problema è il giudizio di chi decide per te e di te. Oggi sono i genitori e i Professori, domani saranno i suoi responsabili, gli amici, i colleghi, forse anche il moroso. 

Siamo in una società che se non si sta nei tempi non vali niente? Non sono d'accordo...anzi, io che mi sono addottorato in 3 anni ero visto peggio dall'Accademia rispetto uno che è uscito fuori corso di 1 anno

Conosco persone che macinavano esami a macchinetta a cui non è rimasto niente in testa e che adesso non sono per nulla interessati ai nuovi risvolti e approfondimenti di quello che hanno studiato

Edited by Pugsley
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forse se apri un tuo studio medico e metti in bella vista la laurea 110 e lode impressioni tanti pazienti.

se però cerchi lavoro in una casa farmaceutica o da qualcuno che ragiona un attimo non credo proprio che una laurea ottima presa nel doppio di tempo degli altri studenti venga considerata molto.

chi ti guardava male @Pugsley in accademia perché hai fatto il dottorato velocemente forse era semplicemente geloso di te, accade a prescindere dal grado accademico di chi ti guarda male.

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20 minutes ago, Pugsley said:

Non è che hai un po' paura di svolgere l'attività di medico?

No anzi, io non vedo l'ora. Avrei timore magari nell'esercitare quelle specializzazioni particolarmente inclini a risvolti legali in caso di malpractice (tipo le chirurgiche) a cui comunque non sono interessato. Mi fa paura solamente l'essere in ritardo rispetto agli altri che cominciano ad esercitare a 25 anni mentre io inizierei a 36? Con tutti questi anni di ritardo e non avendo alle spalle il papà medico che mi lascia lo studio sinceramente so che avrò delle difficoltà. Dal punto di vista economico per esempio avrò 10-11 anni in meno di stipendi e contributi versati e non è poco. Potrebbe sembrare un discorso venale ma è la realtà dei fatti.
C'è sempre la possibilità di andare all'estero ma sarebbe come mettere ancora più carne sul fuoco.

 

23 minutes ago, Pugsley said:

Ti sento un po' solo in questa tua situazione

Abbastanza, sì.

 

19 minutes ago, marco7 said:

per il cane devi essere consapevole che importante per il cane stesso ora non è quanti anni vivrà ancora ma la sua qualità di vita negli anni che ancora vivrà. se gli fai trattamenti medici che lo fanno stare male rifletti bene se questo è la cosa migliore per il cane.

Lei in realtà ora con la terapia sta bene, se non la facesse starebbe male. La cosa più importante per me è che viva la sua vita nel migliore dei modi e questo penso implichi anche il fatto che io passi molto tempo con lei. Sente molto la mia mancanza quando non ci sono.

6 minutes ago, marco7 said:

se però cerchi lavoro in una casa farmaceutica o da qualcuno che ragiona un attimo non credo proprio che una laurea ottima presa nel doppio di tempo degli altri studenti venga considerata molto.

C'è da dire che questo è vero soprattutto in Italia. In Germania manco vedono il voto di laurea. Ti mettono in prova, se sei bravo ok sennò ti mandano via.

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Scusate però, ma se una persona ha problemi di salute e tarda a laurearsi, è spacciato?

Se una persona cade in disgrazia economica e deve lavorare e studiare o addirittura lavora e studia già dall'inizio del suo percorso universitario e quindi per forza di cose non si laureerà nei tempi, ha perso in partenza?

Scusate, ma allora un gay che scappa di casa per omofobia dei genitori e che vuole affrontare l'università, ma deve lavorare, ha perso in partenza, perché non si laureerà nei tempi?

Ma vogliamo scherzare?

Ho fatto solo degli esempi, eh...

Edited by Pugsley
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1 minute ago, Pugsley said:

Scusate però, ma se una persona ha problemi di salute e tarda a laurearsi, è spacciato?

Se una persona cade in disgrazia economica e deve lavorare e studiare o addirittura lavora e studia già dall'inizio del suo percorso universitario e quindi per forza di cose non si laurerà nei tempi ha perso in partenza?

Scusate ma allora un gay che scappa di casa per omofobia dei genitori e che vuole affrontare l'università, ma deve lavorare ha perso in partenza perchè non si laurerà nei tempo?

Ma vogliamo scherzare?

Ho fatto solo degli esempi io eh...

Ah, vorrei aggiungere che io ci sto mettendo di più anche perché quando ho cominciato gli studi lavoravo ed ho lavorato fino al quarto anno inoltrato. Oltretutto siamo una famiglia che campa con gli assegni sociali, non è semplice. 

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9 minutes ago, Lichee87 said:

C'è da dire che questo è vero soprattutto in Italia. In Germania manco vedono il voto di laurea. Ti mettono in prova, se sei bravo ok sennò ti mandano via.

Anche in Italia è così ma non lo dicono

9 minutes ago, Lichee87 said:

No anzi, io non vedo l'ora. Avrei timore magari nell'esercitare quelle specializzazioni particolarmente inclini a risvolti legali in caso di malpractice (tipo le chirurgiche) a cui comunque non sono interessato. Mi fa paura solamente l'essere in ritardo rispetto agli altri che cominciano ad esercitare a 25 anni mentre io inizierei a 36? Con tutti questi anni di ritardo e non avendo alle spalle il papà medico che mi lascia lo studio sinceramente so che avrò delle difficoltà. Dal punto di vista economico per esempio avrò 10-11 anni in meno di stipendi e contributi versati e non è poco. Potrebbe sembrare un discorso venale ma è la realtà dei fatti.
C'è sempre la possibilità di andare all'estero ma sarebbe come mettere ancora più carne sul fuoco.

Non pensare al futuro, non è che se uno inizia a 20 anni ha la garanzia che avrà 40 anni filati di contributi, cosa che tu con la professione di medicina avresti e potrai esercitare in privato fino tardi. Un medico può andare anche a 70 anni in pensione e forse può esercitare anche più avanti se lavora in privato.

Io penso che quello che vuoi più di ogni altra cosa al mondo adesso è avere la laurea per lavorare come medico, ma l'ansia ti blocca. Fatti aiutare da un professionista medico psicoterapeuta

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5 minutes ago, Pugsley said:

Scusate però, ma se una persona ha problemi di salute e tarda a laurearsi, è spacciato?

No, ma deve essere consapevole della realtà delle cose. E la realtà è che manca il tempo, superata una certa, per continuare a studiare dopo la laurea e riuscire anche a mantenersi. 

E ovviamente devi mettere da parte tutta quella carriera che faresti laureandoti a 26 anni. Ma è normale, farà altro nella consapevolezza di non poter affrontare determinate strade. Se ti laurei a 38 anni non solo non puoi pensare al primariato o alla docenza, ma anche di fare l'ospedaliero. 

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9 minutes ago, Lichee87 said:

Ah, vorrei aggiungere che io ci sto mettendo di più anche perché quando ho cominciato gli studi lavoravo ed ho lavorato fino al quarto anno inoltrato. Oltretutto siamo una famiglia che campa con gli assegni sociali, non è semplice. 

Sei un one man self come direbbero gli statunitensi, sarai più forte nel fare il medico perchè più motivato degli altri che invece hanno seguito le orme di famiglia

Edited by Pugsley
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Vivacia3But

Lascia perdere @Pugsley e vai a leggere un altro topic... sono tutti fenomeni con una tastiera in mano leggendo lo sfogo di un estraneo in difficoltà e si fa presto a dire un sacco di cazzate, probabilmente per frustrazione. Sarebbe bello sapere cosa hanno combinato loro, questi gran fenomeni... e poi magari ti dicono "niente" o "proprio io che ho sbagliato tutto posso dare consigli" EH NO

A maggior ragione se hai sbagliato tutto, prendi in mano il tuo presente e lo cambi. In ogni caso non fingi di dare consigli a un altro che sta facendo il suo percorso e che ti esprime una difficoltà solo per ergerti a giudice da quattro soldi e sentirti importante facendo il saputello per quelle quattro righe di post che hai scritto.

Edited by Vivacia3But
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2 minutes ago, Ghost77 said:

E ovviamente devi mettere da parte tutta quella carriera che faresti laureandoti a 26 anni. Ma è normale, farà altro nella consapevolezza di non poter affrontare determinate strade. Se ti laurei a 38 anni non solo non puoi pensare al primariato o alla docenza, ma anche di fare l'ospedaliero. 

Scusa Ghost ma adesso ad esempio in dottorato prendono intorno i 30 anni e molti si addottorano anche a 35 anni...

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5 minutes ago, Ghost77 said:

Se ti laurei a 38 anni non solo non puoi pensare al primariato o alla docenza, ma anche di fare l'ospedaliero. 

No oddio, non avrei mai ambito al primariato o alla docenza ma come ospedaliero non vedo problemi. Si fanno i concorsi ed in base alla richiesta si viene assunti. Se scegliessi anatomia patologica (una che mi piacerebbe ad esempio) otterrei un contratto dopo 2 minuti. Non la vuole fare nessuno. Dipende sempre dalla specializzazione.

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7 minutes ago, Ghost77 said:

No, ma deve essere consapevole della realtà delle cose. E la realtà è che manca il tempo, superata una certa, per continuare a studiare dopo la laurea e riuscire anche a mantenersi. 

E ovviamente devi mettere da parte tutta quella carriera che faresti laureandoti a 26 anni. Ma è normale, farà altro nella consapevolezza di non poter affrontare determinate strade. Se ti laurei a 38 anni non solo non puoi pensare al primariato o alla docenza, ma anche di fare l'ospedaliero. 

Non mi piace il tuo determinismo. Si può essere bravi e forse anche più umani avendo vissuto sulla pelle certi drammi. Non conosco la medicina, ma non mi sembra che chi arriva ad essere primario alcune volte è un genio della scienza, magari in alcune situazioni aveva appoggi familiari, clientelismi vari, primari che per ragioni varie spingono te e non altri...e succede anche nelle altre alte sfere delle professioni

10 minutes ago, Lichee87 said:

No oddio, non avrei mai ambito al primariato o alla docenza ma come ospedaliero non vedo problemi. Si fanno i concorsi ed in base alla richiesta si viene assunti. Se scegliessi anatomia patologica (una che mi piacerebbe ad esempio) otterrei un contratto dopo 2 minuti. Non la vuole fare nessuno. Dipende sempre dalla specializzazione.

Ragione in più per ambire ad una specialità che ti piace, devi trovare un moroso molto innamorato di te che ti sleghi dai genitori e affrontare un percorso psicoterapeutico con uno psichiatra psicoterapeuta che sono i migliori

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28 minutes ago, Lichee87 said:

C'è sempre la possibilità di andare all'estero ma sarebbe come mettere ancora più carne sul fuoco.

in svizzera c'è da sempre carenza di medici che importiamo principalmente da francia, germania e italia.

io ti consiglierei una volta laureato o quando hai fatto la tua specializzazione in italia di venire a vedere se ti trovi bene in svizzera o anche in inghilterra o altrove così che riesci a staccarti dai tuoi genitori. a quel punto li forse la tua cagnetta sarà morta e non avrai i problemi di doverla abbandonare.

quanti anni ha il tuo cane ?

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6 minutes ago, Pugsley said:

devi trovare un moroso molto innamorato di te

Eh, detto alla romana "è 'na parola" 

1 minute ago, marco7 said:

in svizzera c'è da sempre carenza di medici che importiamo principalmente da francia, germania e italia.

io ti consiglierei una volta laureato o quando hai fatto la tua specializzazione in italia di venire a vedere se ti trovi bene in svizzera o anche in inghilterra o altrove così che riesci a staccarti dai tuoi genitori. a quel punto li forse la tua cagnetta sarà morta e non avrai i problemi di doverla abbandonare.

quanti anni ha il tuo cane ?

La mia cagnolina ha 9 anni. E forse potrebbe davvero essere come dici tu ma non voglio nemmeno pensarci.

Per quanto riguarda la Svizzera sì ma è necessario avere un c1 di francese o tedesco perché in Ticino anche solo con l'italiano ti rimandano a casa. Magari fai una fellowship e ciao. In gran Bretagna ora con brexit è un casino e comunque sono previsti due anni di foundation programme prima della specialistica vera e propria che dura 6 anni. Finirei a 45 anni. 

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