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essere ma non definirsi lesbiche


Chiara86

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essere o non essere... questo è il problema per dirla alla shakespeare ciò che alla base del negarsi di quel che si è c'è la paura... la paura nel non sapersi accettare per quel che si è, fare sesso con una donna (nel caso delle lesbiche) non assolve alla paura di potersi identificarsi... il sesso, e la mente per quanto complementari, corrono su due binari distinti. Fare sesso e facile, soprattutto se la donna sa farci ed essere brava ad ammaliare... prima o poi chi non sa riconoscersi si rinconoscera nel riflesso dello specchio e potrà capire... accettarsi.

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mah.. io penso che è solo questione di tempo. Prima o poi uno a una etichetta ci arriva, chi prima chi dopo.

Tuttavia esistono anche persone che davvero trovano difficoltà ad incasellarsi perchè anche a una lesbica può capitare di innamorarsi di un uomo e quindi da un lato mi metto anche nei panni di chi non vuole etichettarsi o semplicemente non ne ha bisogno, ce ne sono.

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Io non sto classificando tutto come univoco, ma indicando il ricorso a dei termini univoci per l'identificazione del proprio essere.

Nella lingua corrente, che piaccia o meno, una donna che è attratta sessualmente ed affettivamente solo da altre donne è indicata come "lesbica", il che permette a chi si sente tale di definirsi in quel modo e con buona pace di chi invece aborra le etichette.

 

 

 

Univoco era legato ad altro, non alla/e ragione/i dell'orientamento.

Tra l'altro neanche escludo a priori l'eventualità di alcuni condizionamenti o fattori tali da incidere sulla sessualità (e, volendo, sull'orientamento in termini di pratica), ma non capisco perché non trarre delle conclusioni sulla lunga distanza ( = etichettarsi) e limitarsi invece a considerare ciò che siamo derivante dall'esterno.

E' per questo che ho parlato di utilizzo errato/mancato delle etichette: è indubbio come il definirsi prima del tempo possa comportare delle complicazioni inutili per chi non è certo del proprio essere, però dirsi "omosessuali" piuttosto che "attratti/e solo da persone del proprio sesso" non dovrebbe comportare problemi nel momento in cui si è già delineato un certo contorno e si omosessuali anche nella pratica; come scritto anche da @Kyos, si può girare intorno alle etichette ma a lungo andare, se si predilige in maniera spontanea un sesso o entrambi, difficilmente si può scappare alle stesse o ai significati che racchiudono.

Secondo me ciò che è sempre stato A può tramutarsi in B in ogni momento... Un periodo ero convinta mi facessero repulsioni i ragazzi, non ci riuscivo a stare e provavo un forte disagio ad approcciarmi fisicamente con loro. Ero certa di essere lesbica riflettendo su fatti oggettivissimi, causa effetto, più chiaro di così. Eppure dopo poco mi resi conto che semplicemente ero innamorata di una ragazza e non riuscivo ad andare con i ragazzi, ma manco con altre femmine. Ora mi piacciono entrambi anche se prediligo le ragazze. Posso essere definita bisessuale con tendenza lesbo, ma dal mio punto di vista io sono una ragazza che s'innamora di una persona PUNTO a prescindere dal suo sesso. Poi fisicamente mi sento più attratta dalle ragazze.

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fisicamente mi sento più attratta dalle ragazze.

E' proprio questo il punto. Non voglio appicicarti nessuna etichetta, ma prendo spunto da quello che scrivi tu per fare una riflessione.

E' proprio il punto della sessualità fisica. Dopo un tot di esperienze (e parlo al plurale, quindi persone diverse), negli anni si tende a stabilizzarsi - non valido per tutti, eh. Per me l'ago della bilancia è "con chi voglio andare a letto" - nient'altro.

 

E' più facile che una che ha avuto una storia con una ragazza durata dieci anni finisca poi con un ragazzo (non avendo avuto occasione di porsi la domanda, se non in maniera teorica), piuttosto che non che una che ha avuto ragazze, magari anche relazioni stabili.

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Secondo me ciò che è sempre stato A può tramutarsi in B in ogni momento... Un periodo ero convinta mi facessero repulsioni i ragazzi, non ci riuscivo a stare e provavo un forte disagio ad approcciarmi fisicamente con loro. Ero certa di essere lesbica riflettendo su fatti oggettivissimi, causa effetto, più chiaro di così. Eppure dopo poco mi resi conto che semplicemente ero innamorata di una ragazza e non riuscivo ad andare con i ragazzi, ma manco con altre femmine. Ora mi piacciono entrambi anche se prediligo le ragazze.

 

Quando si è adolescenti o poco più è possibile che si riconsideri in questo modo tutta la propria sessualità, perché in ogni caso la persona matura e possono venire meno anche determinati blocchi per accumulo di esperienze o semplice crescita.

 

Posso essere definita bisessuale con tendenza lesbo, ma dal mio punto di vista io sono una ragazza che s'innamora di una persona PUNTO a prescindere dal suo sesso. Poi fisicamente mi sento più attratta dalle ragazze.

 

Non capirò mai più di tanto il dire "mi innamoro della persona, a prescindere dal sesso": per come la vedo io non ci si innamora a prescindere dal sesso, perché si rimane comunque nell'ambito di due o più possibilità che la persona per prima tiene da conto (o comunque non esclude).

E' come se io lesbica dicessi "mi innamoro delle ragazze, a prescindere dall'aspetto fisico" - certo, ma rimane che mi innamoro e provo attrazione nell'ambito di quella possibilità che so essere facente parte del mio essere.

 

E' più facile che una che ha avuto una storia con una ragazza durata dieci anni finisca poi con un ragazzo (non avendo avuto occasione di porsi la domanda, se non in maniera teorica), piuttosto che non che una che ha avuto ragazze, magari anche relazioni stabili.

 

Questo è vero, anche se generalmente dipende dal livello di coscienza che ha la persona della propria sessualità.

 

Mh... no, non sono proprio d'accordo. trovo limitante mettersi un'etichetta solo in base a chi si sceglie per andare a letto.

 

E' un modo "nudo e crudo" di vedere le cose, ma tante volte è quello che è.

La "scelta" è in ogni caso una esternazione spontanea delle proprie pulsioni, quindi è un modo come un altro per iniziare a determinare o fissare dei punti sul proprio orientamento.

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Ianthe, io credo che forse per le bisessuali è diverso. Il discorso "mi innnamoro di una persona a prescindere dal suo sesso" è tipico dei bisessuali. e te lo dico proprio perchè sono bisessuale. E' un ragionamento tipicamente bisessuale perchè per noi funziona così.

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Quando si è adolescenti o poco più è possibile che si riconsideri in questo modo tutta la propria sessualità, perché in ogni caso la persona matura e possono venire meno anche determinati blocchi per accumulo di esperienze o semplice crescita.

 

 

 

Non capirò mai più di tanto il dire "mi innamoro della persona, a prescindere dal sesso": per come la vedo io non ci si innamora a prescindere dal sesso, perché si rimane comunque nell'ambito di due o più possibilità che la persona per prima tiene da conto (o comunque non esclude).

E' come se io lesbica dicessi "mi innamoro delle ragazze, a prescindere dall'aspetto fisico" - certo, ma rimane che mi innamoro e provo attrazione nell'ambito di quella possibilità che so essere facente parte del mio essere.

 

 

 

Questo è vero, anche se generalmente dipende dal livello di coscienza che ha la persona della propria sessualità.

Si ma quello che voglio dire è che le persone eterosessuali o omosessuali tendono ad escludere per forza di cose un determinato genere; per cui non s'innamorano della persona in quanto tale, ma in primis selezionano e scremano un 50% delle possibilità, per cui sotto un certo punto di vista scelgono determinati generi in base a delle caratteristiche sessuali e quindi molto generalizzato non scelgono in base la persona in quanto tale, ma in primis in base al loro sesso di appartenenza. Ciò esclude la conoscenza di molte persona che potrebbero piacere. ( con questo non sto dicendo che la gente si deve sforzare di andare con maschi o con femmine se non vogliono, se non se la sentono o se non riescono per carità, massimo rispetto per la scelta di TUTTI, però dal mio punto di vista, di una che s'innamora del dentro di una persona, rifletto e penso che si escludono molte possibilità essendo omo o etero; vero è che al mondo siamo milioni per cui anche se la scelta si limita ad un 50%, si ha comunque amplia possibilità di conoscere la persona più affine a noi)

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Ma certo, solo che mi sembra un modo come un altro per dire "sono bisessuale".

E' chiaro che andrebbero fatte le dovute distinzioni perché potete essere più o meno preponderanti verso un sesso o cercare aspetti differenti tra un sesso e l'altro, ma rimane che il "a prescindere dalla persona" mi suona più o meno come quanto detto all'inizio. :)

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Ianthe, io credo che forse per le bisessuali è diverso. Il discorso "mi innnamoro di una persona a prescindere dal suo sesso" è tipico dei bisessuali. e te lo dico proprio perchè sono bisessuale. E' un ragionamento tipicamente bisessuale perchè per noi funziona così.

E' esattamente quello che ho appena finito di scrivere io... La penso esattamente così e anche razionalmente credo sia una nozione imprescindibile... Io credo noi nasciamo tutti tendenzialmente bisessuali, ma che nel corso della nostra vita dei fattori contestuali quali insegnamenti, traumi, un certo tipo di educazione, ma anche la religione, i nostri modelli familiari ci plasmano e ci fanno tendere all'etero o all'omo.

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Si ma quello che voglio dire è che le persone eterosessuali o omosessuali tendono ad escludere per forza di cose un determinato genere; per cui non s'innamorano della persona in quanto tale, ma in primis selezionano e scremano un 50% delle possibilità, per cui sotto un certo punto di vista scelgono determinati generi in base a delle caratteristiche sessuali e quindi molto generalizzato non scelgono in base la persona in quanto tale, ma in primis in base al loro sesso di appartenenza.

 

Sai, non ho mai avuto l'impressione di "scegliere" qualcuno, bensì di essere attratta spontaneamente dalle donne; allo stesso modo, sono "attratta" dai maschi in relazione a tutto, fuorché al sesso e alle relazioni sentimentali.

Quello che stai facendo è un discorso abbastanza forzato se visto dal punto di vista "monosessuale", perché quasi consideri l'attrazione derivante dal dirsi "Ehi, sono lesbica/sono etero!", quando poi l'attrazione stessa è per sua natura un qualcosa di spontaneo.

 

Ciò esclude la conoscenza di molte persona che potrebbero piacere. ( con questo non sto dicendo che la gente si deve sforzare di andare con maschi o con femmine se non vogliono, se non se la sentono o se non riescono per carità, massimo rispetto per la scelta di TUTTI, però dal mio punto di vista, di una che s'innamora del dentro di una persona, rifletto e penso che si escludono molte possibilità essendo omo o etero; vero è che al mondo siamo milioni per cui anche se la scelta si limita ad un 50%, si ha comunque amplia possibilità di conoscere la persona più affine a noi)

 

Confermo la sensazione iniziale: stai facendo un discorso ai limiti del forzato e, perché no, avvilente verso chi non è bisessuale.

Io non ho scelto di andare con le donne e i miei rapporti con l'altro sesso li considero soddisfacenti anche in termini solo di amicizia o grande affetto, perché di fatto non provo altro per loro.

Devo sentirmi limitata o alle prese con una scelta ogni volta che mi interesso ad una donna? Non direi. :)

 

E' esattamente quello che ho appena finito di scrivere io... La penso esattamente così e anche razionalmente credo sia una nozione imprescindibile... Io credo noi nasciamo tutti tendenzialmente bisessuali, ma che nel corso della nostra vita dei fattori contestuali quali insegnamenti, traumi, un certo tipo di educazione, ma anche la religione, i nostri modelli familiari ci plasmano e ci fanno tendere all'etero o all'omo.

 

Io te lo dico, poi vedi tu: definire un orientamento in base a possibili traumi, educazione, religione e via dicendo non si discosta troppo da chi vuole l'omosessualità una devianza causata da fattori esterni, nonché "riparabile" una volta analizzati i problemi o il trascorso della persona.

A te piacerebbe se qualcuno considerasse la tua parte "omosessuale" non facente parte di chi sei? Ne dubito, senza contare che forse potresti iniziare col rispettare le persone per ciò che sono e non per le scelte che tu pensi stiano compiendo nell'andare a letto con un uomo o con una donna.

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Sai, non ho mai avuto l'impressione di "scegliere" qualcuno, bensì di essere attratta spontaneamente dalle donne; allo stesso modo, sono "attratta" dai maschi in relazione a tutto, fuorché al sesso e alle relazioni sentimentali.

Quello che stai facendo è un discorso abbastanza forzato se visto dal punto di vista "monosessuale", perché quasi consideri l'attrazione derivante dal dirsi "Ehi, sono lesbica/sono etero!", quando poi l'attrazione stessa è per sua natura un qualcosa di spontaneo.

 

 

 

Confermo la sensazione iniziale: stai facendo un discorso ai limiti del forzato e, perché no, avvilente verso chi non è bisessuale.

Io non ho scelto di andare con le donne e i miei rapporti con l'altro sesso li considero soddisfacenti anche in termini solo di amicizia o grande affetto, perché di fatto non provo altro per loro.

Devo sentirmi limitata o facente una scelta ogni volta che mi interesso ad una donna? Non direi. :)

Per carità proprio questi fraintendimenti avevo paura venissero fuori... Ho premesso che ognuno deve stare solo con chi si sente, quindi con chi gli viene naturale. E questo è appurato credo da ogni persona ragionevole. Poi io la penso esattamente come te e credo che dai miei discorsi non sia mai esplicitamente emerso che una persona non piace in modo spontaneo e naturale... Anzi chi mi conosce sa che è sempre quello che affermo quando si parla di ciò che può far scoccare l'attrazione, ma anche un sentimento. Poi non credo che gli omo siano limitati o non soddisfatti, io ho poca esperienza, ma per ora ciò che mi ha regalato una ragazza non me lo ha mai regalato un ragazzo... E credo che la complicità che può nascere fra due donne sia, per come sono fatta io, imbattibile e non superabile da una complicità tra un maschio e una femmina. Detto questo la faccenda è indubbiamente soggettiva. Quello che stavo cercando di dire semplicemente è che da bisessuale mi sento attratta in modo naturale e incondizionato da una persona... In modo incondizionato che non si limita biologicamente, naturalmente o spontaneamente per il sesso di appartenenza delle persone con cui mi rapporto... Non so se mi spiego.

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I fraintendimenti vengono fuori se si parla di "scelta", ossia un qualcosa di contrapposto alla naturalezza con la quale i bisessuali si innamorano o sono attratti da un sesso o dall'altro.

Non smetterò di ripetere come il parlare di un qualcosa di arbitrario nell'avere un dato orientamento sia a volte simile al parlare di "corda nella casa dell'impiccato": se fosse tale, dubito che tanta gente alle prese con famiglie problematiche o altro ancora sceglierebbe la variante più difficile.

 

E' chiaro che tu come bisessuale sei portata a considerare il tuo raggio di azione molto più "ampio", ma è altrettanto vero che una persona etero/omosessuale serena e tale difficilmente arriva a pensare "oh no, ho solo il 50% delle possibilità di innamorarmi/andare a letto con qualcuno!".

Nel momento in cui lo pensi e reputi l'andare solo con un sesso sia una decisione del singolo o il frutto di qualche fattore esterno a priori, manchi di rispetto all'individuo e a ciò che differisce dal tuo essere.

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s'innamora del dentro di una persona

vedi è proprio questo a cui mi riferivo prima, poi la discussione sta andando a toccare temi che a quest'ora non mi sento di affrontare, quindi vado un po' a braccio.

 

Innamorarsi del dentro. E' un concetto sentimentale. E una persona tende a sviluppare sentimenti facilmente, che, diciamo, "sente molto" (un po' la stessa situazione dell'adolescente) li sviluppa verso uomini e donne, essendo qualcosa del tutto sentimentale.

Per questo parlavo di pura e semplice attrazione fisica. Se si mette la faccenda sul bruto andante, si capisce meglio. E sul bruto andante (pensa che il mio modo è stato definito crudo, mentre io avevo cercato il modo più carino per esprimermi) si fanno facilmente distinzioni. Istintive.

Con una certa consapevolezza, o forse anche una sessualità più spiccata, è il classico tipo di cosa che si intende al volo.

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Dal un bel po' di tempo volevo parlare di questo argomento ed ecco che mi si presenta l'occasione, ho letto tutti i vostri post e ci sono diverse ragazze con cui sono d'accordo ma volevo dire il mio personalissimo parere. (Voglio specificare che ogni cosa che dirò è, come ho detto, il mio parere non una verità assoluta, questo è ciò che penso, ma sono pronta al dibattito e quindi non può essere usato contro di me in tribunale)

Iniziamo dal principio. "Persone che amano persone": quando sento questa frase mi sale giusto un tantino il nervoso ( :angry: ). Per la mia esperienza quando è un ragazzo a dire questa frase allora è gay ed ha paura di ammetterlo, quando è una ragazza la situazione è più complessa (non lo è sempre con le ragazze??). Direi che secondo me esistono due categorie: quelle che sono lesbiche ma si nascondono dietro a questa frase, e quelle che sono ? e che mascherano con questa frase il loro piacere ad attrarre gente di tutti i sessi. Poi ci sarebbe anche il caso di una reale bisessualità, ma non è che io ci creda moltissimo (scusate bisex non voglio offendermi, è un mio limite). Insomma, le donne e gli uomini sono così diversi dal punto di vista fisico (quindi sessuale) e dal punto di vista emotivo quindi non capisco come ti possano piacere contemporaneamente cose tanto diverse! A questo punto mi sono sentita spesso replicare che il "contemporaneamente" è sbagliato in quanto ci sono cose che ti può dare solo un uomo (e quindi vai dall'uomo), cose che ti può dare solo una donna (e quindi vai dalla donna) e delle quali puoi aver bisogno in momenti diversi della tua vita. Ma anche in questo c'è qualcosa che non torna, ok gli uomini e le donne sono diversi però il vecchio clichè uomo=rude e insensibile, donna=dolce e sensibile è ormai superato quindi non vedo cosa ti può davvero mancare in una relazione con una persona con tutti i suoi pregi e i suoi difetti! Non so se mi sono spiegata, farò un esempio: "con gli uomini non mi trovo bene perché non mi capiscono allora voglio stare con una donna che mi comprenda e che sia dolce". Questo è uno sminuire l'omosessualità femminile a bieco ripiego!!!! Io sto con le donne perchè mi piacciono, mi piacciono i loro corpi, i loro spiriti, i loro pregi, i loro difetti ed i loro limiti e così credo che sia per una ragazza etero riguardo agli uomini!

Per quanto riguarda la "fluidità" (ma che significa poi???) della sessualità femminile trovo in questa una spiegazione piuttosto semplice. Gli uomini non sono fluidi per il semplice fatto che l'omosessualità maschile è sempre stata così ferocemente condannata dalla nostra cultura che nessun uomo si sognerebbe MAI di provare la benchè minima curiosità, mentre l'omosessualità femminile è talmente ignorata (o peggio che mai usata dai maschi etero per i loro pensieri erotici) che le donne si creano meno problemi a sperimentare. Anche qui poi bisognerebbe aprire una grande parentesi su questo sperimentare, io ho tantissime amiche etero che non sperimenterebbero mai perché sono sicure come me della loro sessualità senza necessariamente provare...

Per ora concludo, scusate la lunghezza del post. :embarrassed:

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Insomma, le donne e gli uomini sono così diversi dal punto di vista fisico (quindi sessuale) e dal punto di vista emotivo quindi non capisco come ti possano piacere contemporaneamente cose tanto diverse! :embarrassed:

 

perchè evidentemente io finora tutta questa diversità non l'ho notata.

è come dire "se ti piace il dolce non ti può piacere il piccante". dove sta scritto?

 

sono stata con una donna molto mascolina e con uomini piuttosto dolci o piiuttosto duri. Mi è piaciuto tutto di loro.

 

La mia distinzione uomo/donna non è così netta come la metti tu (e come la mettono tante persone che come te si pongono la tua stessa domanda) quindi nel mio modo di vedere le cose è possibile che a una persona piacciano sia gli uomini che le donne.

 

A questo punto mi sono sentita spesso replicare che il "contemporaneamente" è sbagliato in quanto ci sono cose che ti può dare solo un uomo (e quindi vai dall'uomo), cose che ti può dare solo una donna (e quindi vai dalla donna)

 

scusa ma questa mi fa ridere. Gli uomini e le donne non sono dei supermarket.

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scusa ma questa mi fa ridere. Gli uomini e le donne non sono dei supermarket.

Infatti non l'ho detta io, mi è stata detta ed ho avuto la tua stessa impressione. Sarà che tutte le "bisessuali" che ho conosciuto sono tutte su questo genere però io continuo a non capire.

Per altro non capisco anche questa continua similitudine con il cibo, è una cosa completamente diversa! Quello è solo questione di gusto e dico gusto come uno dei 5 sensi mentre per quanto riguarda la sessualità si parla di ben altro, si parla di sfera sessuale ed emotiva.

Per quanto riguarda la sfera sessuale non puoi dirmi che non trovi differenza! Senza scadere nel volgare, parliamo semplicemente di fisicità: il corpo di una donna è completamente diverso dal corpo di un uomo, nelle forme, nella muscolatura e ovviamente in alcuni dettagli...

Detto questo, non escludo assolutamente che a te possano piacere entrambi, ma io non lo capisco. Sono un po' bigotta lo ammetto, in ogni caso non volevo offerti e ti chiedo scusa se l'ho involontariamente fatto.

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ma no figurati, non mi sono offesa.

 

certo che dal punto di vista fisico ci sono differenze ma quello che non capisco io è: se mi piace una cosa perchè non dovrebbe piacermene pure un'altra?

 

è il discorso di esclusione che non capisco.

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Beh, di sicuro il mio errore sta nel ragionare troppo in base alla mia personale esperienza, ma è proprio questo il concetto che infatti mi sfugge: perché non c'è esclusione! Comunque lasciando perdere questo dettaglio che, come ho già detto è un mio limite, tu hai il merito di definirti in modo preciso!

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