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Il caso Eluana Englaro


Shamrock

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http://it.wikipedia.org/wiki/Stato_vegetativo_cronico

 

io non credo che lo stato vegetativo cronico sia una vita degna di essere vissuta, o anche solo "vita". Infatti, non c'è più nemmeno un soggetto che possa giudicare se sia o no degna d'esser vissuta. Il soggetto non c'è: a tutti gli effetti pratici  è morto.  Se il recupero avviene entro i sei mesi, ci sono possibilità di riprendere una vita abbastanza normale; passato l'anno  in quello stato le possibilità di recupero calano progressivamente. Dopo dieci anni sono  praticamente nulle. Lo stato vegetativo cronico è una condizopne di Non-vita della persona, una condizione tale che qualunque essere umano ragionevole, all'idea di trovarcisi, preferirebbe "staccare la spina".

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io non credo

 

Come prima. Tu credi ciò, ma devi lasciare la libertà all'individuo di scegliere, tramite testamento biologico. Non parlo di vita o non-vita, parlo della libertà di decidere del singolo secondo la propria coscienza e morale, sulla sua vita...

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Se proprio vogliamo essere pignoli nemmeno il testamento biologico è tanto affidabile. E' facile parlare ora, ma chi vi dice che trovandovi in una situazione del genere non cambiereste idea? Emblematico il caso della dottoressa francese che lavora a Milano (mi sfugge il nome), la quale ha addirittura scritto un libro a favore dell'eutanasia e poi, dopo aver scoperto di avere il cancro, si è rimangiata tutto quanto.

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Ma vi pare così strano che sia la persona stessa a SCEGLIERE cosa sia in suo diritto e cosa no???

 

Per te, Sugar, non è un diritto (ed anche per me, intendiamoci), ma la nostra visione delle cose non può e non deve essere assoluta...lo Stato in quanto istituzione dovrebbe rispettare anche la diversità di pensiero delle persone che lo Stato lo costituiscono, persone capaci di intendere e di volere che hanno il sacrosanto diritto di esprimersi in tali situazioni.

 

Non c'è dubbio che ognuno ha un opinione in merito e che queste possono essere diverse tuttavia la realtà dei fatti c'inchioda di fronte ad un fatto e cioè l'altissima probabilità di irrecuperabilità del paziente

 

Mmmmmhhh, questa giustificazione non mi convince; :P

 

Non nascondiamoci dietro un dito: non mi pare che Eluana in questi 10 e passa anni di agonia (almeno io penso che per lei sia un'agonia), abbia contribuito alla morte di qualcun altro solo perchè "occupava" una macchina.

Fortunatamente casi tragici come il suo si possono contare sulle dita di una mano, e, anche se sono assolutamente d'accordo sul fatto che la sanità italiana è carente ed andrebbe rafforzata, non mi pare non sia in grado di fronteggiare a situazioni del genere, soprattutto dal punto di vista degli strumenti e dei macchinari che ha a disposizione.

Non è plausible che Eluana venga staccata dalla macchina perchè "deve far posto" a qualcun altro perchè a) i posti, fortunatamente ci sono :asd: Eluana deve essere staccata dalla macchina per altri e BEN PIù importanti fattori.

 

Forse non mi sono spiegato: non parlo della sanità italiana ma della Sanità: anche un sistema sanitario perfetto potrebbe non venire incontro alle necessità dei malati se il testamento biologico venisse approvato. Dici che Eluana non ha tolto il posto a nessuno? Tu che ne sai? Sai quanti medici non attaccano alle macchine i pazienti per motivi che possono benissimo essere non medici? Pensaci su questo e pensa cosa accadesse se una parte consistente della popolazione italiana facesse testamento biologico ed imbrigliasse il sistema sanitario in una morsa legale per cui è costretto ad attaccare alle macchine tutti e con quale costi (semmai questi costi siano sostenibili)

 

Inoltre vorrei sottolineare che la sanità non è solo un bene di consumo, ma è soprattutto, fortunatamente in questo paese, un diritto di ogni cittadino. Non si può arrivare addirittura a discriminare i cittadini per le condizioni cliniche, è troppo mi sa... :asd:

 

Il diritto alla salute deve inevitabilmente scontrarsi con la realtà economica: la sanità è un bene privato offerto pubblicamente ed in quanto tale è limitato altrimenti non sarebbe un bene

 

Sarò ripetitivo e mi scuso in anticipo ma ribadisco il mio concetto: nell'impossibilità oggettiva di arrivare ad una definizione ASSOLUTA e sempre applicabile di cosa è vita e cosa non lo è, preferirei che tale definizione rimanga ad assoluta discrezione del cittadino stesso. Avrei "timore" di uno stato che mi dice: "Fino a 5 anni puoi rimanere attacato ad una macchina, dopo i cinque non è più vita e ti si deve staccare".

 

Non ho mai detto di avere la soluzione in tasca. Ho già detto che è necesario ridefinire il concetto di vita umana e stabilire cosa è qualificante per essere tale: a mio avviso (ma credo sia condivisibile) una vita umana è tale quando esprime delle relazioni di qualsiasi genere tipicamente umane. Quando queste relazioni vengono a mancare per un elevato danno celebrale e questa persona si mantiene in vita solo con un intervento antropico francamente non sò di cosa stiamo a discutere.

 

Io preferirei essere staccato da ogni eventuale macchina perchè l'ho scelto, non perchè è scaduto il tempo e non mi si dà altra possibilità e perchè sono, nella mia tragica situazione divenuto addirittura un peso (e una spesa) per lo Stato, per i miei familiari e per gli altri malati.

 

Ah me francamente non me frega niente. Se uno è morto è morto. Il più grande male di questo tempo è voler rimuovere la morte ed evitarla sorpassando di gran lunga i limiti del ridicolo

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Bene..

Però, una cosa è certa, è ora di regolare queste cose anche in italia, non si possono fare casi mediatici, processi infiniti, botta e risposta tra chi è favorevole e chi no, anche perchè non si fa che discuterne ma poi, in concreto nessuno propone disegni di legge o leggi che regolino eutanasia e testamento biologico..

 

Umh, ho una domanda, forse stupida, è che è una cosa che non so, per cui chiedo a voi che magari ne sapete più di me..

Per quanto potrebbe una persona rimanere in stato vegetativo prima di morire per cause naturali?

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Premetto che penso sia più costruttivo parlare della situazione in Italia, visto che in parecchi altri paesi "occidentali", in un modo o nell'altro, una situazione l'hanno trovata, mentre qui si sta ancora a discutere su casi singoli e su sentenze singole.

 

Forse non mi sono spiegato: non parlo della sanità italiana ma della Sanità: anche un sistema sanitario perfetto potrebbe non venire incontro alle necessità dei malati se il testamento biologico venisse approvato. Dici che Eluana non ha tolto il posto a nessuno? Tu che ne sai? Sai quanti medici non attaccano alle macchine i pazienti per motivi che possono benissimo essere non medici? Pensaci su questo e pensa cosa accadesse se una parte consistente della popolazione italiana facesse testamento biologico ed imbrigliasse il sistema sanitario in una morsa legale per cui è costretto ad attaccare alle macchine tutti e con quale costi (semmai questi costi siano sostenibili)

 

Continuo a pensare che le cose, con l'introduzione del testamento biologico, non evolveranno così tragicamente come pensi te.

Fortunatamente da un lato e sfortunatamente dall'altro, non tutte le persone che eventualmente sottoscriveranno il testamento biologico ne avranno bisogno e lo utilizzeranno praticamente. Per come lo intendo io il testamento verrebbe naturalmente sottoscritto da tutti ma sarebbe utilizzato solo ed esclusivamente nei casi limite (vedi Englaro, Welby e Schaivo negli USA). Ricordando che tali casi clinici, in quanto casi limite, sono da ritenersi pochi sulla media delle persone che usufruiscono della sanità pubblica italiana (ma il discorso può benissimo valere anche per le cliniche private), davvero non riesco a capire come una cosa del genere possa portare ad un danno talmente grave tale da imbrigliare il sistema sanitario.

 

Anche dal punto di vista legale, se il testamento fosse "redatto" in maniera seria e precisa, non penso si possano temere ritorsioni dal punto di vista legale da parte di chi non ne ha potuto usufruire.

 

In quanto strumento di fondamentale importanza, il testamento deve essere una cosa seria e se trattato in tal modo, non penso si possa andare incontro a tali problemi.

 

Ripeto: pensare che Eluana Englaro abbia tolto il posto a qualcun altro in questi circa 15 anni è un tantino azzardato. Non ho la certezza al 100% ma mi pare abbastanza evidente, proprio per il numero minimo di casi del genere (e qui ci aggiungerei un "fortunatamente").

 

Dall'interessante pagina Wiki postata da Cosgrove si viene a conoscenza che negli Stati Uniti i pazienti in stato vegetativo cronico sono tra i 15.000 e i 40.000...facendo un paragone con l'Italia son quasi sicuro che il numero cali drasticamente.

 

Il diritto alla salute deve inevitabilmente scontrarsi con la realtà economica: la sanità è un bene privato offerto pubblicamente ed in quanto tale è limitato altrimenti non sarebbe un bene

 

Che il diritto alla salute del cittadino vada a scontrarsi con la realtà economica di un paese è inevitabile. Ma che un paese legiferi in un campo talmente importante eticamente tenendo conto di fattori economici...beh...io non l'ho accetto, se non entro certi ristrettissimi limiti. Personalmente inoltre ti dico che sarei ben felice di pagare qualcosina in più nella convinzione che sia servito a ripristinare un stato di diritto.

 

Non ho mai detto di avere la soluzione in tasca. Ho già detto che è necesario ridefinire il concetto di vita umana e stabilire cosa è qualificante per essere tale: a mio avviso (ma credo sia condivisibile) una vita umana è tale quando esprime delle relazioni di qualsiasi genere tipicamente umane. Quando queste relazioni vengono a mancare per un elevato danno celebrale e questa persona si mantiene in vita solo con un intervento antropico francamente non sò di cosa stiamo a discutere.

 

Allora facciamo così: prendiamo la definizione che dai tu "qualitativa", chiediamo a qualche illustre luminare della medicina di infarcirla di dati, numeri, casi di test, parole, parole, parole.

Pensi che questo basti a mettere TUTTI d'accordo??? Pensi che questo basti a evitare polemiche, discussioni, strumentalizzazioni, e tanto, tanto, tantissimo altro come è accaduto per il caso Englaro???

 

Io so solo che grandi luminari sono pro-testamento biologico (per motivi disparati)....esempio lampante il prof. Veronesi.

 

L'unica cosa che non può essere strumentalizzata e su cui non c'è nè ragione nè possibilità di polemizzare è la decisione del cittadino stesso. Soprattutto in un paese come l'italia che, ideologicamente parlando, è di una segmentazione e di una divisione che va ben oltre, numericamente, la divisione territoriale in regioni. Ci sono davvero troppe, troppe ideologie totalmente diverse per poter sperare in una accettazione unanime di decisoni di tal genere.

 

 

Ah me francamente non me frega niente. Se uno è morto è morto. Il più grande male di questo tempo è voler rimuovere la morte ed evitarla sorpassando di gran lunga i limiti del ridicolo

 

La paura della morte c'è sempre stata e ci sarà sempre e le decisioni che l'uomo prende sulla sua vita o sulla sua morte non sono esclusivamente specchio di quello. Sono anche specchio di una presa di posizione, di un modus vivendi che forse abbiamo un po' tutti dimenticato...essere fautori di quello che accade a noi stessi e non essere solo spettatori di quello che ci accade intorno. Prendersi delle responsabilità, con raziocinio ed intelligenza, prima di tutto su noi stessi.

 

La maggior parte delle persone che sono d'accordo al testamento biologico sono convinti di questo e non lo vedono come un semplice  strumento per allungarsi l'esistenza terrena.

 

Discussione molto stimolante. :asd:   

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è di oggi la notizia della ragazzina inglese 12enne!

che,appoggiata dai suoi genitori ha rifiutato

il trapianto cardiaco, è in ospedale da quando aveva 4 anni

adesso ha dichiarato che non ne vuole sapere di una vita così

i genitori appoggiano la decisione

la ragazzina, intervistata, lascia tutti di m....per la "maturità"

che dimostra a dispetto degli anni biologici, come vedete tutto è relativo!

 

certo è che in Inghilterra viaggiano a livelli altissimi

noi italioti siamo ancora qui a discutere su una legge che non c'è...

PS

prima di dare giudizi tranchant, pensate a voi stessi

e a come si cresce in un ospedale dai 4 ai 12 anni!!!!

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Il convento vuole il testamento biologico «Non si può vivere come vegetali»

 

Suor Ildefonsa: ho visto tanta sofferenza, aspetto il permesso insieme con tre sorelle

 

 

GENOVA - Suor Ildefonsa ha settantaquattro anni, ha preso il velo a diciassette e da allora non ha mai smesso di dedicarsi agli altri, ai più sfortunati: per venticinque anni si è presa cura dei ricoverati del Don Orione, è vissuta a contatto della sofferenza più profonda. Ieri suor Ildefonsa, per tutti suor Ilda, ha ricevuto a Genova un premio come «donna fuori dal coro», e ha mantenuto fede al suo carattere. «Ho chiesto ai miei superiori — rivela — di poter fare il testamento biologico. È stata una richiesta verbale, non l'ho messo per scritto, sono in attesa». Rispetta l'obbedienza suor Ilda, e con serenità ripete «sono dentro alla Chiesa», ma con umiltà ha posto un problema: «Non voglio essere ridotta come un vegetale. Se questo fosse il mio destino vorrei che mi lasciassero andare via in pace, ho letto che anche Papa Giovanni Paolo II avrebbe detto, arrivato il suo momento, "lasciatemi andare"». «Questa richiesta non mi risulta », ha detto brevemente ieri sera il cardinale di Genova Angelo Bagnasco, «in ogni caso — ha aggiunto riferendosi al testamento biologico e al caso di Eluana Englaro di cui aveva appena parlato per ribadire le posizioni della Chiesa — non credo che si tratterebbe di una richiesta in questa prospettiva». Suor Ilda non è la sola, nel suo ordine, ad aver riflettuto sulla fine della vita e a voler mettere per scritto le proprie volontà: «Siamo in quattro sorelle. Chiediamo se possiamo fare il testamento biologico per respingere ogni accanimento terapeutico». La decisione, come ha raccontato ieri Il Secolo XIX, è di poco tempo fa: «È successo questo — racconta suor Ilda —. Una sorella è stata male e si è accasciata a terra nel cortile, aveva avuto un ictus. È arrivata l'ambulanza ed è stata intubata subito, sul posto, e poi ricoverata al Galliera».

 

L'ospedale Galliera di Genova è di una Fondazione presieduta per statuto dal vescovo della città, oggi monsignor Bagnasco. «La sorella è rimasta intubata, attaccata alle macchine quasi tre mesi», continua suor Ilda, «e io ho sofferto tanto vedendola in quello stato. Poi una notte mi hanno chiamato, aveva un febbrone ed è finita. Io ho pensato: non voglio essere attaccata alle macchine, non voglio che la fine sia così. Perché prolungare la sofferenza per sé e per gli altri?». Ha visto tante sofferenze, suor Ilda, ha accompagnato molte persone nell'ultimo viaggio, e parla con grande sincerità: «Ho perso da poco il mio unico fratello. L'ho assistito in ospedale e insieme abbiamo detto tante volte il rosario. Soffriva e mi confidava: sono stanco, basta. Ho pregato perché il Signore aprisse le sue braccia e lo accogliesse a sé. Si dice che gli ultimi giorni di sofferenza possono avvicinare a Dio ed essere una benedizione, ma io non so se portano veramente alla salvezza o alla dannazione. Anche la scienza, la medicina, possono sbagliare. È meglio che la Provvidenza faccia il suo corso ». Questa piccola suora dal carattere intrepido ha fiducia nella Chiesa: «È in cammino, come tutti noi, nel buio e con sprazzi di luce: ma la luce arriva sempre. C'è bisogno di tempo. Sono stata fra le prime a fare atto notarile per poter donare gli organi, ora, per il testamento biologico aspetterò ». Suor Ildefonsa, vuole chiarire il suo pensiero: «Io credo fermamente nella vita. Fin dal primo istante del concepimento. Ho accudito al Don Orione bambini senza alcuna facoltà mentale, senza arti, a volte qualche visitatore diceva: ma a chi serve una vita così? Io rispondevo: serve a te, perché tu ti possa chiedere che cosa sai fare per loro».

 

 

Fonte: corriere.it

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a proposito di eluana non so se avete letto quel che ha scritto la mara chefreg*a sul suo blog:

 

E' opportuno che il Parlamento non lasci alla magistratura il compito di decidere e che legiferi sulle cure da fornire obbligatoriamente nella fase finale della vita.

 

giusto, non lasciamo che sia l'organo competente e imparziale a decidere, facciamolo fare ad un parlamento di condannati...

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1) Riguardo alla storia postata da Ish:

è davvero un bell'esempio e una grande testimonianza...se addirittura qualcuno in convento comincia a pensarla così...beh, è un bel passo avanti sicuramente. E' una minoranza e i poteri alti cattolici la pensano in maniera totalmente contraria, ma tant'è, questo è da aspettarselo...

 

2) Riguardo alla citazione postata da ROJ:

questo è l'esempio lampante di cosa io non vorrei mai. Che persone del genere che formano un Parlamento del genere, magari con l'appoggio di luminari di (loro) fiducia, possano metter bocca su questioni talmente importanti e talmente personali. Sfuggo e inorridisco all'idea. Lasciateci scegliere e lasciateci decidere almeno su quel che riguarda noi stessi.

 

 

(Mi permetto un commento OT: La Carfagna è di un'ignoranza politica, oltre che culturale, mostruosa, ne dà conferma ogni giorno, di più)

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in realtà il nostro ordinamento giuridico già prevede degli strumenti che possono essere utilizzati per raggiungere le stesse finalità del testamento biologico.

Tale é ad esempio l'istituto recente della c.d. amministrazione di sostegno con il quale si puo' fra le altre cose fare in modo che in caso di propria incapacità la persona nominata come amministratore di sostegno decida di interrompere il c.d. accanimento terapeutico.

Questa soluzione é stata già sperimentata diverse volte con il benestare del giudice tutelare.

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  • 4 weeks later...

Eluana, casa di cura Città di Udine

"Morirà qui. Decideranno i legali"

 

UDINE - Eluana Englaro morirà a Udine. Lo ha detto l'amministratore delegato della casa di cura 'Città di Udine', Claudio Riccobon, struttura che era pronta ad accogliere la donna già ieri sera. "Avevamo indetto la conferenza stampa per questa mattina - ha detto Riccobon - perché a quest'ora, secondo quanto programmato, avrei confermato che la signora Englaro, su richiesta del padre, in forma gratuita e con l'assistenza prestata da una equipe di volontari, era ricoverata da stamattina in una stanza privata della casa di cura, affinché quanto stabilito dal decreto della Corte d'appello di Milano fosse messo in atto. Come sapete, così non è avvenuto".

 

"Abbiamo sospeso temporaneamente l'iter, in attesa che i legali che tutelano Eluana Englaro e la sua famiglia dimostrino che l'incursione del ministro Maurizio Sacconi non intacca la validità del decreto della Corte d'appello di Milano e della corte di Cassazione", ha detto Claudio Riccobon, riferendosi all'atto di indirizzo che il ministero del Welfare ha inviato a tutte le Regioni. Nel documento, Sacconi sottolinea che interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale.

 

Riccobon ha confermato che "ora la questione è legale, o meglio giuridica. Noi confermiamo la nostra disponibilità ma in un percorso chiaro dal punto di vista legale. Saranno i legali della famiglia a decidere quando. Noi siamo pronti".

 

Quando Eluana giungerà a Udine - ha aggiunto l'amministratore delegato della casa di cura - sarà seguita da quindici-venti persone tutte volontarie che la assisteranno 24 ore su 24'. La ragazza - che potrebbe giungere già domani - sarebbe dovuta arrivare a Udine nella clinica friulana nelle prime ore dell'alba. Un'ambulanza era pronta a partire dalla clinica di Lecco dove si trova ricoverata Eluana. Poi c'è stato il dietrofront nel corso della notte per effetto della direttiva del ministro del welfare.

 

L'amministratore Riccobon ha anche aggiunto che "non appena il provvedimento si rivelerà inefficace in termini di impedimento di esecuzione del decreto - come i legali della famiglia Englaro sostengono - Eluana sarà subito trasferita a Udine".

 

Posizione che i legali della famiglia Englaro hanno chiarito di condividere. "Si darà corso alla sentenza senza mettere a repentaglio nessuno, siamo tutti ragionevoli, non vogliamo far correre rischi a nessuno e in questo senso la dichiarazione della clinica di Udine è chiara", ha detto l'avvocato Vittorio Angiolini, intervenendo su Radio Uno. L'atto di Sacconi, ha aggiunto, "va reso pubblico" perché "è stato solo annunciato ed è un deterrente intimidatorio". "In un Paese normale si discute sui casi su cui non c'è una sentenza definitiva che altrimenti - ha detto Angiolini - va applicata".

 

A questo punto però, ha osservato la curatrice speciale di Eluana, l'avvocato Franca Alessio, "l'unica strada che al momento riesco a intravedere è quella di chiedere alla cancelleria della Corte d'appello di emettere una formula esecutiva del decreto". "Vorrei ricordare che stiamo parlando di un caso che ha concluso tutto il suo iter giudiziario - ha detto ancora la curatrice - e che c'è una sentenza emessa nel nome del popolo italiano, dopo quello che è successo ieri mi verrebbe da dire che l'autorità giudiziaria non esiste più".

 

Nella vicenda è tornato a far sentire la sua voce oggi anche il ministero. "Le strutture pubbliche e private - ha sottolineato il sottosegretario del Welfare, Francesca Martini - dovrebbero rispettare il mandato del Servizio sanitario nazionale che prevede il diritto, contenuto anche nella Costituzione, del paziente a ricevere assistenza e cure mediche".

 

Estremamente amareggiato per il provvedimento deciso a sorpresa ieri pomeriggio dal ministro Sacconi Carlo Alberto Defanti, il neurologo che ha in cura da anni Eluana Englaro. "Mi aspettavo manifestazioni di

piazza, presidi, ma non un atto così subdolo e sottile - ha commentato - hanno individuato l'anello debole di tutta la catena, la clinica, attuando una minaccia concreta che potrebbe far presumere il venir meno del finanziamento". "Sembra di essere tornati indietro ai tempi di Montesquieu - ha detto ancora il neurologo - è come non essere più in uno Stato di diritto".

 

(17 dicembre 2008)

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basta con la presenza massicciia

degli interventi sel vaticano sui giornali

all'estero le esternazioni del papa manco le pubblicano!

noi qui a discettare di quanto sia legittimo uno starnuto

per la cc, ma per favore....

 

piùttosto una bella denuncia per interferenza

nel funzionamento interno di uno stato sovrano!!!!

 

e i soliti pecoroni governativi ministri della destra becero clericale

subito sono corsi in appoggio, quello di Sacconi

è un REATO si chiama INTIMIDAZIONE

 

sarebbe meglio parlare di questo e dare meno attenzione

agli sclerati interventi cardinalizi

 

PS

da notare che tutta la critica contro la spagna

 

da parte del vaticano è sui giornali solo da noi

andare sui siti dei principali giornali spagnoli per accorgersene!

riesumando un vecchio slogan

UNA RISATA VI SEPPELLIRA!!!!

e anche una pernacchia

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quello di Sacconi è un REATO si chiama INTIMIDAZIONE

 

Anche io trovo che questa sia una cosa gravissima e sono scandalizzato che nessuno ne parli.

L'apparato della giustizia italiana si è pronunciato fino all'ultimo ricorso possibile, nessuno ha più nessun titolo per impedire alcunchè. Le minacce di Sacconi (ora addirittura Berlusconi ha detto che Sacconi parlava a nome del governo) sono parole al vento, io mi chiedo come sia possibile che nessuno gli abbia ancora risposto per le rime.

(oddio, probabilmente qualcuno l'avrà fatto, ma i nostri pluralistissimi media lo avranno ignorato)

Qua non c'entra più il caso di Eluana, qui c'è un bulletto che piscia fuori dal vaso e la gente lo sta pure ad ascoltare, come se quello che sta facendo sia legittimo.

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  • 1 month later...

Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso di Beppino Englaro contro il provvedimento con cui la Regione Lombardia aveva negato la possibilità di eseguire nelle proprie strutture la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiali a Eluana. Il provvedimento regionale viene così annullato.

 

Il Tar ''ha accolto in pieno le nostre richieste'' ha commentato all'Adnkronos il legale di Beppino Englaro, Vittorio Angiolini. Ora la Regione Lombardia "dovrà indicare una struttura sanitaria idonea, dove eseguire il decreto che dispone l'interruzione dell'idratazione e dell'alimentazione forzata per Eluana''.

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Domanda: un medico non dovrebbe avere lungimiranza e saper dare delle stime della possibilità di recupero di un paziente in coma? Spero solo che all'origine di tutto questa baraonda non ci sia stata una specie di estrema volontà medica di operare aldilà delle possibilità della medicina...

Non penso assolutamente che si deva gettare nella spazzatura la vita che termina, l'individuo che diventa un peso per la soccietà...Solo non vorrei che si giocasse con le apparecchiature di rianimazione anche quando ormai les jeux sont faits

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Guest Ickretta

La realtà è che tutti dovremmo avere la facoltà di scegliere. Di scegliere quali cure avere e quali no in questi tragici casi.

 

Eluana a detta del padre aveva sempre espresso la volontà di non subire accanimento terapeutico di nessun tipo, ma è stata costretta per ben 18 anni. E i suoi parenti son stati costretti a vederla morire ogni giorno, sempre di più...

...che riposi in pace e che il suo caso sia da monito...la libertà di scelta è individuale e sacrosanta.

 

Sono completamente d'accordo la libertà di scelta è sacrosanta!

è stata strumentalizzata una vicenda umana, in maniera indegna, ta l'altro se ci fate caso, non viene mai mostrata una foto di Eluana nello stato in cui stà oggi, ma bella come era prima dell'incidente, così da influire negativamente sulle menti delle persone che associano (in maniera bah... davvero condizionata per così dire) quell'immagine alla morte (ma perchè si può parlare di morte se quel corpo oggi non esprime emozioni, non vive tra la gente etc...) insomma strumenytalizzazioni su strumentalizzazioni, davvero ipocrita la campagna che hanno costruito sul dolore altrui, e poi non era gesù che predicava la pietà??? e questa chiesa? come risponde? con "il perdono" dei lefebriani che disconoscono la shoah, che vergogna... (e questa è solo l'ultima in ordine cronologico...)

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  • 2 weeks later...

Eluana, varato il decreto

Ma il Quirinale non firma

Berlusconi: "Legge in tre giorni"

Il Consiglio dei ministri, dopo lunga discussione, ha varato all'unanimità un decreto che ordina di proseguire l'alimentazione fino all'approvazione di una legge su testamento biologico. Berlusconi: "Non voglio la responsabilità della morte di Eluana". Ma il Quirinale rifiuta la firma: "Sono rammaricato, ma è un provvedimento incostituzionale, in contrasto con sentenze passate in giudicato". Berlusconi replica duro: "Pronto a cambiare la Costituzione sui decreti d'urgenza. Convocherò il Parlamento per approvare entro tre giorni una legge che contenga la norma sull'idratazione e l'alimentazione prevista dal decreto". Veltroni: "Il comportamento di Berlusconi è totalmente irresponsabile. Si vuole creare un conflitto istituzionale". Il presidente della Camera Fini: "Motivato l'invito di Napolitano. Sono preoccupato per il no del Cdm". Beppino Englaro: "Tormento senza fine". Il premier cita il costituzionalista Valerio Onida che replica: "Strumentalizza, non c'entro nulla con il decreto". Il Vaticano: "Il governo ci ha ascoltato. Delusi dal Capo dello Stato". Nella clinica "La Quiete" è iniziato questa mattina la riduzione graduale dell'alimentazione e dell'idratazione ad Eluana. Il ministero del Welfare invia a Udine gli ispettori. Ci sono solo 48 ore per bloccare la procedura, ma il legale degli Englaro annuncia: "Andremo avanti"

 

 

 

 

---Che i governi garantiscano il diritto alla vita, non so,magari la vita di figli di dei minori come i clandestini,

ma che si ricordino che la vita non è un dovere.

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Guest Ickretta

Un Link per un appuntamento: http://www.rifondazioneperlasinistra.it/?option=com_content&task=view&id=355

 

 

Si la situazione è peggiorata ulteriormente, questo governo prosegue mettendo piedi dove non dovrebbe e nella maniera più errata, e soprattutto calpestando i diritti individuali, ed il dolore di chi ama questa ragazza e vuole rispettare la sua volontà.

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na minucia para Berlusconi, que minutos después ha comparecido ante la prensa y ha escenificado el desafío de gran calado que esconde el decreto de aspecto pío. "Si Napolitano no firma", dijo Berlusconi, "reuniré al Parlamento en unas horas y haremos la ley en dos o tres días; luego llamaré al pueblo a retocar la Constitución para cambiar el método que rige los decretos urgentes". A esas alturas, resultaba difícil saber si hablaba el primer ministro electo de una democracia europea o un militar picado de viruelas de una república bananera.

 

Gianfranco Fini, presidente de la Cámara de Diputados y tercera máxima autoridad del Estado, desaconsejó vivamente al Gobierno que aprobara el decreto. La duda es saber qué hará ahora, ante la convocatoria urgente de las cámaras por un asunto tan poco urgente para una nación como el que se le propone.

 

Para justificar la prisa, Berlusconi ha apelado a motivos variopintos. Entre los personales, ha señalado estos: "No quiero sentirme responsable de omisión de socorro". "No quiero la responsabilidad de la muerte de Eluana. Tiene células vivas en el cerebro, e hipotéticamente podría todavía tener hijos".

 

"No sabemos cómo es de persistente su estado vegetativo", ha añadido, tirando del hilo de la superstición. Luego, ha confesado que había leído un libro de un tipo que estuvo 20 años en coma y se despertó ("es muy bueno, se lo recomiendo"). Al fin, ha proclamado que toda su actuación había sido "profundamente laica".

 

El Pais.

 

Tutto il mondo ci sta guardando facendo fatica a trattenersi dallo sghignazzare delle nostre misere condizione. Siamo alla frutta e al contempo alle porte della Teocrazia Vaticana.

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E' emblematico quello che ha detto il grande Piergiorgio Odifreddi a Matrix e che nessuno si azzarda mai a far notare: la Chiesa si occupa troppo di salvaguardare la vita all' inizio e alla fine di essa, senza prendere provvedimenti seri su quello che minaccia la vita nel "mezzo" , come le guerre che mandano a morire soldati come fossero oggetti.

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se il governo compie qualche schifezza per fermare l'eutanasia di eluana secondo me si varcherà una brutta soglia... non si tratterà più di leggi ad personam e condannati in parlamento fatti passare come santi, ma di un vero e proprio - posso dirlo? - regime che calpesta qualsiasi diritto e autorità, individuale e costituzionale. sì lo so che non c'è niente di cui stupirsi, ma se fanno una cosa del genere allora questa sorta di dittatura si manifesterà in tutta la sua minaccia

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