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"sintomi" e tempistiche dell'omosessualità (coming out con se stessi)


Extra

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Fino ad ora ho vissuto da etero, se così si può dire..

Vorrei condividere con voi la mia esperienza e confrontarla con la vostra:

- c'è stato un momento nella vostra vita nel quale vi siete sentite lesbiche....qui mi rivolgo a chi non ha sempre saputo di esserlo....come avete vissuto il sorgere del dubbio fino a diventare certezza????

- quanto tempo ci avete messo per prenderne davvero coscienza piena?

- non temevate di avere preso un granchio...forse era solo un momento particolare della vostra vita???

Mi scuso se posso non avere usato termini appropriati come sintomi e tempistiche, prendetela nel senso buono di una persona che ha perso il bandolo della matassa e ora sta cercando di fare chiarezzaGrazie :rotfl:

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uhmmm no, non c'è stato un momento in cui ho subodorato il tutto... ne ho preso atto quando mi sono messa con la persona con cui sto adesso.

Sono stata con altre donne prima, ma non ho mai pensato a me come lesbica in quei casi, e neanche come bisessuale...i e comunque sono stata lo stesso con qualche ragazzo (che tanto è durato al massimo una decina di giorni al massimo XD), dopodichè ho cominciato a frequentare una mia (ora ex) amica, ma anche li è durato un paio di settimane... e non rimpiango affatto che sia finita, amore non era proprio... era più non voler deludere le sue aspettative su di me... e comunque non ha aiutato per niente a capire, anzi, neanche mi è venuto il dubbio in realtà (di nuovo).

Poi mi sono messa con la mia attuale ragazza. Tempo un paio d'ore e sono tornata a casa a fare il coming out... non è prima non mi piacessero le donne, comunque... credo mi piacciano davvero da sempre a ben pensarci... dovevo solo capire che le donne erano quello che volevo veramente, e visto che sono piuttosto torda mi è servita una donna in particolare per arrivarci davvero o, meglio, per prendere piena consapevolezza del mio essere.

Però io sono un caso un po' atipico... insomma chi è che dopo due ore che ha capito di essere lesbica va dai genitori e gli dice: sono lesbica!! ? XD

Per me è stato un po' come aprire una porta all'improvviso e capire lì per lì, non mi sono fatta domande dopo, non mi sono imparanoiata, ho capito proprio sul momento che quello ero e quello volevo essere, alla luce del giorno e senza psicodrammi inutili... come dico sempre per me, in realtà, è stata una gioia capire d'essere lesbica, non l'ho mai vissuto come un problema, e credo che, a questo punto, non potrei mai viverlo come problema.

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Non può essere che non accettavi il fatto di essere lesbica? in fondo se andavi con delle donne...qualche dubbio ti sarà pur venuto?

 

Anche io sto vivendo una situazione simile alla tua per quello che riguarda il sollievo, quasi la gioia di avere capito la fonte del mio malessere...il problema è che il mondo esterno a fatica ti accetta e quindi ti si crea il problema di essere diverso...

In fondo credo che a nessuno dovrebbe interessare cosa succede nel letto di un alrto!

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Fino ad ora ho vissuto da etero, se così si può dire..

Vorrei condividere con voi la mia esperienza e confrontarla con la vostra:

- c'è stato un momento nella vostra vita nel quale vi siete sentite lesbiche....qui mi rivolgo a chi non ha sempre saputo di esserlo....come avete vissuto il sorgere del dubbio fino a diventare certezza????

Per me le cose sono andate così. Avevo 17 anni e avevo appena finito il liceo, c'era un'amica con cui parlavo per lo più per chat ma ci si era già incontrate di persona alcune volte e ho capito che mi stavo innamorando di quella persona. Fino a quel momento neanche mezza volta mi aveva sfiorato il pensiero di essere lesbica ma quando poi ho avuto questo innamoramento l'ho accettato in maniera molto naturale. Per me tutto si riduce a un'equazione... mi sono innamorata di una ragazza, ah vabbè, sono lesbica allora.

 

- quanto tempo ci avete messo per prenderne davvero coscienza piena?

vedi sopra... pochi minuti però se vedi anche la risposta sotto probabilmente per la coscienza piena ci sono voluti 2 anni.

 

- non temevate di avere preso un granchio...forse era solo un momento particolare della vostra vita??

Il dubbio mi è venuto quando le cose con quella ragazza sono finite parecchio male, abbiamo smesso di frequentarci e ho iniziato a frequentarmi con un ragazzo, dapprima in amicizia poi dopo un po' è stato chiaro che lui mi veniva dietro e io ho deciso di "starci", non so se per debolezza, probabilmente sì perché dopo essere stata abbandonata mi faceva piacere vedere che qualcuno mi trovasse interessante. Comunque eravamo abbastanza compatibili caratterialmente altrimenti se solo di debolezza si fosse trattato sarebbe durata molto meno. Due anni dopo però sono riaffiorati i sentimenti per una ragazza e quindi ho capito che era il ragazzo la "parentesi", il "momento", non il contrario...

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Non può essere che non accettavi il fatto di essere lesbica? in fondo se andavi con delle donne...qualche dubbio ti sarà pur venuto?

 

 

uhmmmm no. La non accettazione presume che io ci debba aver pensato e debba aver rifiutato l'idea cercando di mettermi l'anima in pace in qualche modo... è proprio che non mi aveva neanche mai sfiorato l'idea... non so poi perchè, e sembra strano a me per prima a dire la verità, però ho preso le cose per come venivano senza mai chiedermi: ma sono lesbica o eterosessuale o bisessuale o vegetariana (o qualunque altra cosa sulla faccia del pianeta)?

Forse è anche perchè non erano mai ragazze che mi piacessero realmente, e anche il sesso era uno schifo, e probabilmente ero io il loro tentativo di scoprire cosa fossero (anche perchè credo siano tutte felicemente fidanzate con uomini ora e, probabilmente, anche in attesa di marmocchi XD)... personalmente non mi faceva né caldo né freddo... l'unica domanda che mi sono posta era relativa al fatto che forse ero asessuale XD

Comunque in realtà è un periodo un po' strano della mia vita, avevo altri tipi di problemi grossi a cui pensare e da risolvere e quindi vivevo tutto in modo un po' ovattato, e anche ora, a riparlarne, non sembrano esperienze che fanno perte della mia vita, nel senso che non mi danno nessuna emozione o sensazione.

 

Io il problema della diversità non l'ho mai sentito, non per le mie inclinazioni sessuali almeno. Ci sono tante cose per cui sono diversa dagli altri che forse sono ancora più uguale di loro XD

Poi, certo, il rompi*****oni lo trovi sempre, e ci devi parlare o litigare sempre, e trovi anche chi cerca di rovinarti la vita in ambito lavorativo o scolastico però, secondo me, il problema è loro, non mio. Non ho problemi a parlare della mia ragazza, o a presentarla se capita l'occasione... alla fine è questa la mia vita, è così che sono, e se a qualcuno non sta bene sono rpoblemi che deve risolvere lui, non io per lui.

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Ciao Extra e ciao a tutte  :rotfl:

 

- c'è stato un momento nella vostra vita nel quale vi siete sentite lesbiche....qui mi rivolgo a chi non ha sempre saputo di esserlo....come avete vissuto il sorgere del dubbio fino a diventare certezza????

 

 

Penso che riportarti le nostre esperienze personali possa fornirti ulteriori spunti di riflessione per analizzare la tua situazione. Sicuramente ognuna di noi ha  fatto un percorso unico e quindi diverso dalle quello delle altre, ma spesso in linea generale, l'avvicendamento delle fasi che portano all'accettazione è un pò simile per tutte.

 

Ad ogni modo, i tempi di accettazione dipendono da diversi fattori: capacità di autoanalisi che spesso dipende dal grado di maturità, fattori esperienziali, culturali e credenze (quindi censure/aperture mentali).

 

Per quanto riguarda la mia esperienza personale (e qualcuno di leggerla non ne potrà più... ma il fine giustifica...):

A 17 anni ho iniziato ad avere i primi sentori. In pratica, provavo attrazione per le ragazze, mi appassionavo a personaggi femminili ma non ero ancora pronta ad ammettere di essere lesbica. Dicevo a me stessa che non poteva essere possibile... e finivo col razionalizzare le emozioni giustificandole in termini di affetto e di fantasie passeggere.

Ho eluso la cosa per diverso tempo.

 

A 19 anni mi sono fidanzata con un ragazzo con il quale sono stata 4 anni (avevamo iniziato a parlare di matrimonio). Ho pure pensato di amarlo ma in realtà era solo idealizzazione (l'ho capito anni dopo), in fondo lui ed i ragazzi in generale non mi avevavo mai fatto perdere la testa mentre per le donne sentivo un trasporto imparagonabile (pur non essendoci mai stata).

 

Intorno ai 22/23 anni ho cominciato ad analizzarmi seriamente, stavo veramente male (la repressione mi stava distruggendo), non ero felice ed ho sentito il bisogno di fare qualcosa per me stessa.

Di fronte all'ennesima cotta, questa volta bruciante, per una giocatrice di volley (con la quale non ci siamo mai conosciute) mi sono detta senza più censure (e con tanta sofferenza) "sono lesbica". Ormai per me era chiaro non potevo continuare con una vita da finta etero. Con dolore ho lasciato il mio ragazzo (è stata una decisione molto sofferta). Ero sola e nessun amico di cui mi fidassi veramente.

 

Ero molto arrabbiata, iraconda e furente con Dio. Dissi "Tu mi hai fatta così, io ho cercato la Verità quella che Tu tanto predichi e la sto accettando e Tu mi tiri fuori da questa situazione".

 

Poi, la notte di San Lorenzo, Dio si è ricordato di me.

   

Essere stata con una donna (che Dio voglia l'Unica) mi ha dato la conferma definitiva. Ma, come ho detto poc'anzi, avevo già accettato la mia omosessualità pur non avendo avuto un'esperienza.

 

 

 

- quanto tempo ci avete messo per prenderne davvero coscienza piena?

 

Nel mio caso dai 17 ai 23 anni circa... facendo due conti... :rotfl:

 

 

 

- non temevate di avere preso un granchio...forse era solo un momento particolare della vostra vita???

 

All'inizio sì, tra le varie giustificazioni ho pure contemplato questa possibilità ma con il tempo ho capito che non poteva trattarsi nè di granchi e cetacei varii tantomeno potevo definirlo "un momento".

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Ciao toraepantote e a tutte,

 

la tua esperienza è molto simile alla mia, ma io mi sono resa conto della realtà solo nell'ultimo anno!

Anche io come te ho inziato a provare interesse per le ragazze intorno ai 18 anni, ma un'autocensura mi impediva di rendermene veramente conto...

Anche io com te facevo delle passioni per dei personaggi femminili, ma niente, non volevo capire

Poi crescendo ho iniziato ad analizzare la cosa e ci sto facendo i conti ora....dopo 6 anni con un ragazzo e 1 anno di convivenza, ho mollato, non ce l'ho più fatta!!

Effettivamente il trasporto che provo per le donne non si paragona minimamente a quello per gli uomini....quindi direi di avere capito....

Il fatto è che anche io come te non ho nessuno con cui confidarmi a parte la mia psicologa e non è facile "uscirne" da sole....io sono anche pronta ad ammettere le cose come stanno, mi dispiacerebbe solo essere allontanata da chi mi sta vicino, in realtà forse non sarebbe una così grave perdita....Stavo pensando di dirlo al mio ex, persona eccezionale, al quale avevo già dato delle avvisaglie....penso che lui, nonostante ne soffrirebbe molto, potrebbe capire, e poi penso si meriti di sapere per primo perchè l'ho lasciato...

Grazie ragazze siete davvere di grande supporto per me in un momento difficile!!!

Vi abbraccio

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Sei stata brava ad uscirne in tempo, non è mai troppo tardi per riprendersi la vita  :rotfl: (certo se uno lo capisce a 50 anni forse un pò tardino è!)!

Più passa il tempo più diventa difficile. Hai avuto coraggio, brava!

Parlarne con qualcuno è fondamentale, intanto mi pare di capire che hai la possibilità di confidarti con la psicologa e qui nel forum. Ma non basta, immagino tu abbia il bisogno di parlarne con qualcuno dal vivo e magari di avere un confronto con ragazze lesbiche.

Qualche tempo dopo aver lasciato il mio ragazzo ho conosciuto l'attuale ragazza con cui sto da 3 anni ma allora vivevamo lontane e il solo contatto telefonico non era sufficiente, avevo bisogno di una persona in carne ed ossa con cui confidarmi. La mia ragazza stessa all'epoca mi spingeva affinchè trovassi un confidente. Ma non riuscivo a trovare la persona adatta... alla fine mi ricordai di una ragazza con la qual avevo frequentato un corso di restauro e che vedevo di tanto in tanto. Per il suo carattere mi sembrava la persona più adatta. Fu difficilissimo dirglielo ma trovai tanta comprensione... alla fine anche lei è omosessuale!!! Comunque valuta chi tra le persone che conosci ritieni più adatta soprattutto in questo periodo iniziale.

Dirlo al tuo ex? Se è una persona comprensiva potresti dirglielo.

Io al mio ex per quanto dolce non ho voluto dirglielo perchè non sapevo come l'avrebbe presa (anche perchè ha sofferto per la nostra separazione) e potenzialmente avrebbe potuto vendicarsi raccontando in giro (e da qui l'avrebbe saputo tutto il paese) della mia omosessualità. Spesso penso che essendo ispettore di polizia sia venuto a saperlo lo stesso (so che controllano facilmente i numeri di telefono).

 

Intanto anche se è una magra consolazione.. noi siamo qui!

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Si da un paio di mesi vado dalla psicologa, ero arrivata al limite e avevo bisogno di parlare con qualcuno liberamente anche se devo dire che un vero e proprio outing l'ho fatto qui con voi sul forum e non dalla psicologa....lo farò tra 2 settimane,ma per ora è stato più facile farlo qui, avere qualcuno di fronte che non è come te e dirglielo non è facile.

Domani vedrò il mio ex e sto meditando se dirglielo, ci siamo lasciati dicendo che non stavo bene, avevo bisogno di un momento mio...e in qualche modo lui si aspetta prima o poi un esito, anche solo perchè mi ama e vorrebbe sapere come sto e cosa mi turba....anche se io gli avevo accennato di questo mio dubbio sulla mia sessualità, lui sembrava rimuoverlo ogni volta...

A te è andata di lusso visto che hai trovato la tua ragazza in tempi abbastanza brevi da quello che ho capito...non sempre credo vada così, penso mi potranno aspettare mesi di solitudine sentimentale....mentre mi piacerebbe poter amare totalmente qualcuno come non sono riuscita a fare fino ad ora :rotfl:

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io per esempio, dal mio ragazzo non ho avuto una buona reazione, nonostante lui fosse tutt'altro che omofobo. gliel'ho detto quando l'ho lasciato per un caso di sincerità patologica (non sono capace di mentire o se ci provo si capisce lontano un miglio che sto mentendo) e lui non l'ha presa per niente bene. sono passati troppi anni da quando è successo per cui non mi ricordo esattamente in che termini lo ha messo ma diciamo che erano deludenti perché non sembrava affatto che avesse preso la cosa sul serio.

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- c'è stato un momento nella vostra vita nel quale vi siete sentite lesbiche....qui mi rivolgo a chi non ha sempre saputo di esserlo....come avete vissuto il sorgere del dubbio fino a diventare certezza????

 

decisamente si, è stato quando finalmente ho realizzato cosa fosse quella cosa che da sempre avevo dentro e non ero mai riuscita a decifrare. non ho mai avuto problemi riguardo all'accettare di essere omosessuale (?), prima di capire di esserlo la vedevo come una cosa naturale e ho continuato a vederla come una cosa naturale anche dopo.

 

- quanto tempo ci avete messo per prenderne davvero coscienza piena?

 

beh, l'ho capito intorno ai diciassette anni, quindi.. però una volta capito ho fatto chiarezza immediatamente.

 

- non temevate di avere preso un granchio...forse era solo un momento particolare della vostra vita???

 

assolutamente no, le ragazze mi han sempre attratto, dovevo solo capire che si trattava di questo, non l'avrei mai potuto considerare un momento della mia vita.

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Per me è andata un po' come per SaintJust, nel senso che sono stata innamorata due volte di ragazze prima di stare con una ragazza sul serio, e starci bene abbastanza da superare i problemi della relazione in sè e concentrarmi più su quello che significava in generale.

 

La coscienza di non essere comunque etero (anche se non la pensavo in questi termini, ma la pensavo più come "di essere innamorata") è arrivata quando a 13 anni appena compiuti ho confessato ad una mia amica di pensare di essere innamorata di una nostra amica comune - il mio primo amore: mi è stato detto di andarci piano, che l'ipotesi ventilata qui era che fossi lesbica, e che cosa me lo faceva pensare? Le ho risposto che volevo baciarla (l'innocenza dei 13 anni. Non andavo molto oltre), ero attratta da lei e comunque l'adoravo, e per me è finita lì, non mi sono messa a ponderare sul mio orientamento.

Ero troppo presa, appunto, dalla persona e da tutti i problemi vari che sono sorti da questa cosa.

 

Ho cominciato a fare un po' più chiarezza con me stessa molto recentemente, anche se non mi dichiaro etero da anni. E ci sto ancora lavorando in realtà xD

Ma non credo che non sia un momento o una parentesi, mai creduto. Sono sempre molto onesta con me stessa per quanto riguarda i sentimenti (mai stata repressa, mai negato qualcosa a me stessa. No denial, yay!), e in questi anni di dubbi in proposito non ne ho mai avuti.

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Come dicevo ieri, oggi ho parlato con il mio ex in merito all'attrazione che provo per le donne.....speravo di trovare in lui una persona che mi potesse capire...e così è stato....

Ho cercato di spiegargli i miei dubbi e le mie sensazioni attuali e nonostante io lo abbia lasciato da solo 1 mese e ne stiamo soffrendo tanto entrambi, anche se per motivi diversi, è stato in grado di ascoltarmi e supportarmi. Ovviamente lui spera che possa essere un momento che passa, ma non esclude che i miei dubbi possano essere delle verità!

Anche lui mi ha consigliato di pensarci su e vedere come vanno le cose, senza forzare nulla...

In ogni caso ha apprezzato molto che io sia stata così corretta con lui, in quanto per il momento la motiviazione della nostra rottura era un pò nebulosa.....

Così scherzando ha detto che con questa confessione lo intrigo ancora di più....che è un bello "spreco", ma scherzi a parte per lui l'importante è che io riesca a trovare una mia dimensione nella quale vivere serenamente dopo tutte le difficoltà familiari che ho passato negli anni scorsi.

Sono sodisfatta di come è andata e so di poterne parlare con lui quando ne sento il bisogno, perchè non mi vuole lasciare sola in un momento come questo....senza illusioni per un nostro possibile futuro riavvicinamento

 

So che c'è un topic C.O. aperto, ma ho preferito inserire qui nel mio topic le impressioni di questa giornata di sintomi e tempistiche ancora da sondare per bene :rotfl:

Ciao!!

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Dunque...

Forse la mia esperienza non si può considerare sotto questi fattori perché io sono sempre cresciuta con mia madre che mi diceva "vivi bene con te stessa, accettati in ogni tuo cambiamento perché se cambi vuol dire che il tuo corpo e la tua essenza sentono di dover cambiare. Non guardare quello che dicono gli altri e se ti innamori di una persona guarda quello che ha dentro, non com'è fatta fuori".

Quindi non mi sono mai posta il problema di cercare un ragazzo al posto che una ragazza.

In realtà è stata la ragazza a trovare me. Ero in un periodo di cambiamenti dopo un incidente subito, mi ero appena rimessa in piedi, letteralmente, e mi sentivo più forte. L'ho conosciuta alla festa di compleanno di un mio compagno di classe e il giorno dopo ci siamo riviste al parco. E lei mi ha baciata.

Non ho mai avuto problemi ad accettarmi, appunto, quindi non mi sono mai posta il problema del "o mio dio, mi piacciono le ragazze, che faccio?".

Anche perché, prendendone coscienza pochi giorni dopo, facendo un'analisi di me stessa, ho realizzato che in realtà non c'erano molti ragazzi che avrei voluto baciare.

E non ce n'era nessuno con cui avrei voluto spendere la mia vita.

Voglio dire, ragazzi? Buoni per giocare a calcio, bere una birra, fumare, magari parlare di qualcosa di frivolo, ma non sono mai riuscita a farci vere conversazioni.

A parte con mio fratello, ma lui non contava.

 

Quindi non ho mai avuto problemi, sono sempre andata avanti a testa alta senza mai domandarmi perché ero così o perché non ero come gli altri.

Al massimo un minimo di incertezza l'ho avuta l'anno scorso quando ho realizzato che, effettivamente, magari qualche ragazzo volevo baciarlo perché era proprio bello.

Mi ha un po' destabilizzata perché, da quando avevo 13 anni, sono sempre stata pienamente convinta di essere lesbica senza attrazione per i ragazzi. Al massimo con un buon gusto e degli occhi.

Però vabbè, l'ho superata in pochi giorni. Il fatto che io abbia buon gusto e mi piacciano degli attori o dei cantanti o dei ragazzi non vuol dire che io ci voglia andare a letto insieme o sposarmeli o passarci la vita. Semplicemente vuol dire che ho gli occhi. E buon gusto.

Per il resto tutto ok.

Niente problemi. Ma questa sono io: capace di accettarmi in cose che gli altri trovano inaccettabili. :salut:

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Tu sei cresciuta in un ambiente favorevole alla tua natura, sei stata fortunata...ma non sempre va così....

Nella mia famiglia l'omosessualità non è molto apprezzata e non sarà facile affrontare l'argomento!

Io stessa fino a qualche anno fa non vedevo di buon occhio gli omosessuali e guarda un pò ora credo di esserlo, probabilmente rifiutavo quello che ero inconsciamente....

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Tu sei cresciuta in un ambiente favorevole alla tua natura, sei stata fortunata...ma non sempre va così....

 

Frena.

Io sono stata fortunata, è vero, ma non sono cresciuta in un ambiente favorevole alla mia natura.

Il fatto che mia madre fosse così non vuol dire che non ci fossero altre persone della mia famiglia a guardarmi sempre male.

Ci sono ancora.

Ma qui si parla di accettare se stessi, non di farsi accettare dagli altri.

E, per quello che mi è stato insegnato e per quello che ho imparato, accettare se stessi è la cosa più importante.

Ci sarai solo tu con te per sempre. Non altre persone. Sei tu che devi accettarti. Devi trovare la tua approvazione. Rendere te stessa fiera. Non altre persone. Perché le altre persone vanno e vengono, cambiano, ci sono e non ci sono.

Sei tu che dovrai convivere per sempre con te stessa.

Amen.

:salut:

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Nella mia famiglia l'omosessualità non è molto apprezzata e non sarà facile affrontare l'argomento!

Io stessa fino a qualche anno fa non vedevo di buon occhio gli omosessuali e guarda un pò ora credo di esserlo, probabilmente rifiutavo quello che ero inconsciamente....

 

Era la mia stessa situazione e anche io, usando un eufemismo, non guardavo di buon occhio l'omosessualità, soprattutto quella femminile. La prima volta che ho pensato "sono lesbica" avevo 15 anni e stavo in una pizzeria con una mia amica. Restai a fissare una ragazza per tantissimo tempo, non riuscivo a non guardarla, è stata la prima attrazione forte della mia vita. Per paura, però, lasciai scivolare la cosa e cercai di non pensarci più. Mi sentivo diversa anni luce dalle mie amiche che facevano di tutto per conoscere ragazzi, per baciarli, per uscirci. A me queste cose non interessavano, ma mi pesava tantissimo essere l'unica e cominciai a seguire il loro esempio. Nel frattempo, però, mi infatuavo di qualche ragazza. Ai tempi credevo fosse una forma di venerazione, un "vorrei tantissimo essere come lei, o almeno essere sua amica". Provavo sentimenti contrastanti, ad esempio c'era una tipa che veniva in palestra con me e appena mi si avvicinava diventavo viola e il cuore mi andava a mille. Da un lato avrei voluto con tutta me stessa che mi parlasse, che mi prendesse in considerazione, ma dall'altro facevo di tutto per evitarla, per non provare quelle cose. Al liceo ho avuto la forma più acuta di eterosessualità. Avrei voluto diventare una brava mogliettina, con tanti figli e una famiglia stile "Settimo cielo", hai presente? Se pensavo alle lesbiche mi veniva un senso di terrore/nausea. Eppure non riuscivo proprio ad avere una relazione con un ragazzo. Non riuscivo ad avere una storia che durasse più di una settimana. Mi presi una cotta bestiale per una della mia scuola e per un'altra della mia classe e nonostante ciò, da quel giorno in pizzeria non ho più pensato di essere omosessuale. Desideravo baciarla e non solo, ma non davo peso alla cosa, non mi sono mai interrogata a fondo e quella cosa che provavo per le donne la chiamavo femminismo. Finito il liceo ho conosciuto la mia ragazza e per me è stato tutto molto molto naturale e spontaneo, non mi sono fatta alcun tipo di problema. Dopo circa sei mesi, però, ho cominciato a pensare: "Cavolo ma io sto con una donna, non è normale!!" Lo so è bruttissimo, ma è stato così. Solo allora mi sono messa in discussione. Solo dopo sei mesi. Sono andata in crisi totale. Da un lato ero innamorata persa di lei, dall'altro mi dicevo "ma come è possibile che sono lesbica? proprio io? perchè a me?". Piano piano, dopo infiniti pianti, dopo crisi d'ansia e dopo che la mia ragazza mi ripeteva mille volte: "Smetterai di soffrire solo dopo che smetterai di sentirti in colpa per ciò che sei" sono stata meglio. Mi sono accettata ed ora non ho alcun tipo di problema. Anzi, l'ho detto anche a madre, fratello, amici, estranei. Guardandomi indietro penso a come ho fatto a non accorgermene prima, dato che la cosa era lampante. Beh, meglio tardi che mai no?

 

io mi sto finalmente accettando e mi sembra meno difficile di quello che pensavo!!!

:salut:

 

Mi fa davvero piacere per te, perchè finchè non ti accetti tu...

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Anche io ho sempre sentito di essere diversa dalle mie amiche e non ne capivo il perchè...inoltre mi infatuavo di certe donne, ma in qualche modo non mi soffermavo sulla questione, probabilmente non ero preparata ad accettarmi..

Solo una volta uscita di casa x convivere con il mio ragazzo e affrancatami dalla mia familia, e dai suoi milioni di problemi, sono riuscita a focalizzarmi su di me e sulle mie necessità...tra queste ora e prepotentemente c'è la voglia di vivere appieno una relazione con una donna!

Quello che non capivo del rapporto tra due donne era la sessualità...il come....ma ora la cosa non mi spaventa più, penso di essere pronta, seppur con diverse titubanze....

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Quello che non capivo del rapporto tra due donne era la sessualità...il come....ma ora la cosa non mi spaventa più, penso di essere pronta, seppur con diverse titubanze....

 

Ma non c'è molto da capire...basta usare la fantasia!  :salut: 

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  • 3 weeks later...

io credo di averlo sempre saputo. Ovviamente fino ai dodici/tredici anni non ne avevo piena consapevolezza, ma io mi ricordo distintamente una me bambina di 10 anni che si prende una cotta pazzesca per un'animatrice bionda del villaggio dove passavo le vacanze. A quell'età non sai definire le emozioni, ma io volevo stare sempre con lei, volevo essere la migliore per essere premiata da lei, e provavo una forte gelosia se si allontanava con altri animatori e animatrici. Per non parlare di quando l'ultimo giorno mi ha abbracciato e baciato. Io ricordo di aver provato una specie di vertigine.

 

Poi verso i dodici è arrivata l'immancabile cotta per la migliore amica, e lì ho cominciato a pensare a cosa stesse succendo.  Mi ricordo che pensavo che forse ero lesbica e poi mi dicevo di no e ho lasciato passare un po' di tempo con queste cazzate.

 

Poi in estate mi piaceva da morire questa ragazza che aveva due anni più di me. Lei mi vedeva quasi come una sorellina e mi coccolava mi sbaciucchiava e io ovviamente la lasciavo fare senza tanti problemi.

 

Poi ho iniziato il liceo e lì completa consapevolezza e autoaccetazione . E infatti ho anche quasi smesso con le finte storie etero giusto-per-mantenere-le-apparenze perchè ero proprio lesbica lesbica lesbica non c'era niente da fare. Stare con i ragazzi proprio non mi piaceva.

 

Ovviamente adesso che sono passati cinque anni dovrei avere una certa esperienza ed evitare certe cose, e invece continuo a prendermi sbandate per etero, a innamorarmi di etero-confuse, a non capire che una è lesbica e ci sta provando e comportarmi con lei da amicona gettandola nello sconforto.

 

Tutto questo per dire che non importa a che età scopriate di essere lesbiche, sarà sempre un casino gestirlo!

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  • 2 weeks later...

Da ciò che ho letto nel primo post, mi sembra di intuire la condizione in cui ti trovi, e penso di intuirla perchè mi sembra di riconoscere la me stessa di poco tempo fa, la me stessa "in bilico sulla linea di demarcazione" tra coscienza di sè e non coscienza...

Ad essere sincera ho sempre "sentito" che in me c'era qualcosa, non ho mai capito di cosa si trattasse effettivamente questa diversità, non ho mai collegato questa sensazione alla mia omosessualità e ad essere sincera non ho fatto il collegamento neanche dopo aver preso coscienza di me... lo sto facendo forse solo ora che mi sto vivendo più completamente... il dubbio di poter essere omosessuale mi si è palesato abbastanza in ritardo sulla media (se mai si può parlare di una media), erano gli anni dell'università, avevo già superato i 20 e per le prime volte mi accorgevo che il mio sguardo si fermava sulle ragazze, però ancora non collegavo il mio interessamento all'universo femminile con una mia possibile/probabile omosessualità... poi, ad un certo punto, ho iniziato ad aprire pian piano gli occhi, sempre in maniera naturale però, non ho mai forzato i "miei tempi", fino a inquadrare l'attrazione che provavo per quello che era...

Insomma, sono arrivata a quel punto in cui sapevo perfettamente di non potermi più definire etero, ma ancora non avevo tutto il coraggio necessario per ammettere a me stessa di essere omosessuale... E' stato un processo molto graduale, ogni giorno cresceva la mia consapevolezza e dopo pochi mesi, non nascondevo più a me stessa ciò che ero, anzi sono... Ma per arrivare a dire a me stessa "io sono lesbica" in modo completamente sincero e convinto, è dovuto intervenire un "elemento esterno" a me... LEI, di cui mi sono innamorata per la prima volta in vita mia. Prima mi ero solo presa piccole cotte che sparivano nel giro di 3 giorni, ma con lei fu diverso praticamente da subito, dal secondo minuto in cui ci siam incontrate si può dire. Mi son persa nei suoi occhi nel giro di pochissimo, e ho perso anche gli ultimi deboli dubbi sul mio orientamento...

Nel periodo in cui non mi sentivo ancora sicura di ciò che ero, non ho praticamente mai pensato alla possibilità che stessi "prendendo un granchio" o che si trattasse solo di un periodo...

Questo è direttamente collegato, penso, al fatto che mi sono sempre vissuta in maniera serena, anche nel periodo di maggior confusione e incertezza, non mi sono mai sentita a disagio, nè mi è mai successo di avere una chiusura sul mio orientamento sessuale. Qui ha giocato un ruolo fondamentale il fatto che non ho mai forzato me stessa, anche quando gli interrogativi erano più che semplici interrogativi, ho sempre lasciato che la mia "ragione" e il mio "inconscio" facessero il loro percorso, ho lasciato che il passaggio della famosa linea di demarcazione avvenisse in modo naturale e senza che mi pre-impostassi delle tempistiche.

Tutto questa dinamica però, è venuta da sè, nel senso che questo "lasciar andare le cose come dovevano andare" non è stata una scelta che ho fatto a priori, ma è sorta spontanea. Sono convinta che sia dipeso dal mio carattere, sono una persona piuttosto pacata che male si rapporta con l'eccessiva aggressività, con l'incanalamento forzato... al campo delle emozioni mi viene quasi da applicare il principio di keynesiana economia "laissez-faire"...

Adesso, a 24 anni, sono arrivata al punto di avere la certezza del mio orientamento, di vivere in totale armonia con la mia omosessualità, ma anche al punto in cui "mi sto ancora formando", nel senso che ormai i dubbi li ho fugati, ma ogni giorno mi scopro ad aggiungere un nuovo elemento al mio puzzle... Arrivare a dire "sì, sono omossessuale!" non è il punto d'arrivo, il traguardo, ma bensì il punto di partenza nel percorso che porta ad avere una totale e completa consapevolezza di sè.

Spero di non essermi dilungata eccessivamente e di essere stata utile, anche se stiamo parlando di un processo molto personale, nel senso che varia molto da persona a persona... Quindi le esperienze di ciascuna, potrebbero adattarsi a te, potrebbero adattarsi in parte o potrebbero non adattarsi per nulla...

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Grazie davvero del tuo contributo Sheena!credo che il mio percorso sia iniziato da diverso tempo, nella mia parte più intima e profonda, che non faceva trasparire alla mia coscienza questa sensazione che si tramutava in consapevolezza...lenta come una goccia che però scava una voragine. Ora ho ben più di un dubbio....direi di essere consapevole, anche se una parte di me attende ulteriori conferme....mi prendo il mio tempo, non posso far altro che lasciar fluire le cose nel modo più naturale possibile....

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La prima volta con se stessi. Il primo coming out. Mi sono guardata allo specchio, più o meno 4 mesi fa e mi sono detta: sei lesbica. Confessarlo mi ha reso..non so, libera da un certo punto di vista. Poi, man mano il tempo passa, non so..le persone che frequantavo prima, gli amici etero intendo, non mi soddisfano più. Non per gettizarmi e voler rinchiudermi necessariamente in un circolo chiuso di persone esclusivamente simili a me, ma insomma, non c'è più lo stesso riscontro. Le persone con le quali ne ho parlato, ovvero il mio amico gay (una primadonna esasperata) non mi è di nessun aiuto. Si è limitato a dire, vabè, allora vuol dire che adesso verrai con me in disco e ti poresento i miei amici(tutti uomini gay, e non se ne parla di partecipare a serate con prevalenza donne perchè poi si annoia dice) e poi ha aggiunto: adesso però non fare la solita lesbica paranoica che non ti voglio star a sentire. Aiuto emotivo: zero. Poi l'ho confidato anche ad una mia pseudo amica, una molto aperta di mente, contavo proprio su questo fatto per ottenere comprensione e per non essere vista come un mostro. A posteriori mi son resa conto che sarebbe stato meglio che mi avesse visto come un mostro!! Questa ragazza ha colto l'occasione al volo per utilizzarmi da giochino sperimentale. Mi ha confessato che avrebbe sempre voluto provare il sesso con una donna, e quindi nemmeno tanto velatamente mi ha fatto capire che la prescelta ero io. No, grazie le ho risposto...voglio dire, non perchè sono gay devo andare con la prima disponibile no? Quindi nemmeno lei è molto d'aiuto. Poi c'è tutta la cerchia di amici etero convinti. Quelli un poco ottusi. E a loro preferisco evitare per il momento di dire la verità perchè insomma, vorrei prima mettere alla prova me stessa, verificare come mi sento, cosa provo a stare con una donna. Ad ogni modo tutti questi elementi sommati mi hanno portato ad una situazione paradossale: mi sento sola. Sono attorniata da persone, ma mi sento esasperatamente sola. Non pensavo che potesse arrivare questo momento. Il primo mese, e anche il secondo ero piuttosto serena. Continuavo con la mia vita di sempre, pub, locali, disco (rigorosamente etero) e non faceva differenza. Ora la voglia di sperimentare a mia volta e di mettermi di fronte ad una reale scelta si sta facendo insostenibile. Ma non perchè io sia disperatamente in cerca di una Donna con la quale metter su famiglia..non cerco l'anima gemella, cerco, forse un po' come lo cercano tutti, un mio habitat..possibilmente naturale. E se la mia natura è omosessiale, embè, cerco un ambiente omosessuale. Negli ultimi giorni le mie sensazioni e percezioni del mondo esterno si sono sensibilizzate. Non riesco a parlare con la famiglia e sentir dire "quel frocio, oppure quella lesbicona" senza reagire. Quindi finsico per dare il via a una sequela di litigi infiniti con i parenti. Non sono pronta per un coming out con loro e nemmeno loro sono pronti a venirne a conoscenza. Ma accadrà..devo solo prima stare bene. E non sto affatto bene. Non ce la facci oad andare  in disco e sentirmi mettere le mani addosso dal primo marcione che mi capita appresso. Non ricambio più gli sguardi languidi dei ragazzi che ci provano. Mi fa sentire strana. A disagio. E mi sorprendo a guardare le ragazze di sfuggita anche solo per strada e a sentirmi bene...non saprei descrivere questo "bene" ma è come una sorta di euforia che nasce nello stomaco e sale fino alla testa lasciandomi un brivido intenso lungo la schiena. Mi sento normalissima, la mia sessualità non mi spaventa. Quel che mi fa stare male e che non pensavo sarebbe stato un problema affrontare è il mondo esterno. Non perchè ho paura di essere discriminata. MA perchè prima di subire discriminazione vorrei almeno aver avuto qualche esperienza da difendere dalla discriminazione, qualcosa di cui andare fiera. Invece mi sento le ali tarpate. E questo non poterne parlare mi distrugge. E è ridicolo per una persona come me..mi sento incredibilmente fragile, sull'orlo del pianto sempre più di frequente. Il problema è che voglio trovare miei simili, confrontarmi...avere esperienze..vivere normalmente la mia natura. Invece qui sono sola. E cominciare da zero..come si fa?

 

Ma ditemi di voi..non posso avervi in carne ed ossa, ma sono sicura che le vostre parole mi saranno di aiuto. Quantomeno ora ho qualcuno con cui condividere. Per voi come è stato capire di essere gay? Come vi siete sentite..la sensazione di solitudine la provo solo io? E se no..a voi come è passata?

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Ah, e dire che dal titolo pensavo quasi si parlasse di masturbazione xD Peccato.

 

Calipso, capisco la sensazione di solitudine anche se non ci sono passata per via dell'omosessualità, e ormai l'ho superata da parecchio...ma in realtà al giorno d'oggi la solitudine omosessuale è risolvibile facilmente, perchè a meno che tu non abiti in un paesino di duemila anime (e non credo, dato che descrivi multiple discoteche) di luoghi di ritrovo ce ne sono, e tanti.

Il tuo amico gay non vuole andare alle serate con prevalenza di donne? Prendi coraggio e vacci da sola. Ma sai che esistono, quindi invece di struggerti perchè non ti dai un po' da fare? Cominciando da zero. Senza nessun altro. Vedrai che le persone arriveranno.

E se fallisce il metodo discoteca c'è l'Arcilesbica, o intanto (dato che mi sembra che tu cerchi anche amicizie) c'è in questa sezione stessa una lista di chi abita dove, magari abiti vicino a qualcuno.

Buona fortuna :bah:

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Ah, e dire che dal titolo pensavo quasi si parlasse di masturbazione xD Peccato.

 

Io già mi ero lanciata sulla finestra della Risposta Veloce :awk:

 

Comunque, Calipso, stai tranquilla... come ti ha già detto Ariel, ci sono molti modi per incontrare altre persone come te. Locali, discoteche, associazioni culturali, e la più conosciuta, ossia l' Arcilesbica. Di solito in ogni regione c'è almeno una o due sede dell' Arci, facilmente raggiungibili... potresti provare a partecipare a qualche riunione, oppure agli aperitivi e incontri che si svolgono periodicamente... vedrai che diventerà sempre più facile conoscerne! ^^ Stai tranquilla, e non farti prendere dalla solitudine :bah:

Buona fortuna!

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oddio anche io pensavo si parlasse di masturbazione....mi hanno tratta in inganno quei puntini di sospensione :awk:

 

concordo con quanto detto da Ish e Ariel..hai avuto il coraggio di ammetterlo a te stessa e dunque l'80% del lavoro difficile l'hai superato brillantemente ora devi solo uscire dal guscio e iniziare a fiorire

 

sono poetica vero?? :bah:

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Ciao Calipso, che dirti se non che ti capisco benissimo,quasi ogni tua parola è un film già visto per me....se vai a guardare anche io avevo aperto alcuni topic simili al tuo. E' difficile guardarsi dentro e realizzare, ma una volta fatto ci si sente meglio...tutto torna...anche se poi viene il bello!!!ossia mille domande: come faccio ad incontrare persone come me? esistono?...io non le vedo....e come affrotonto il tutto con gli altri???..una cosa per volta....

Cerca di non farti prendere dal panico....io ho trovato tramite internet (forum, ecc) tante ragazze per bene con le quali trovare un confronto.....poi le cose vengono da sè.....

Per il momento non ho affrontato la questione con parenti e amici, non mi sento ancora pronta, devo essere paziente....e credo lo dovresti essere anche tu....

Quello che posso dirti è non farti prendere dallo sconforto, cerca di essere serena e vedrai che qualcosa si muove....io a differenza delle altre ragazze che ti hanno lasciato un post, non mi sento di andare in un circolo arcilesbica...non sono pronta e non so se vorrò mai farlo...

preferisco vivere privatamente questa mia realtà....

Tante sarebbero le cose da dirti...mi ci vorrebbe un foglio lungo metri per poterti dire come io sto vivendo tutto questo cambiamento, per cercare di darti una mano per quello che mi è possibile....per ora mi fermo qui....

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