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Proteste nel mondo della scuola e dell'università


Frattaglia

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9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.

 

A fini perequativi. Vuol dire che la totalità dei finanziamenti pubblici viene spalmata sulle università in tal senso: chi è privato prende meno fondi pubblici, in quanto ne prende già dal privato; chi è pubblico, prende tutta la fetta che invece gli spetterebbe.

Così almeno mi hanno spiegato i ragazzi del gruppo che studia la legge alla nostra occupazione, anche se vorrei la conferma di qualche studente di giurisprudenza.  :)

 

Se la cosa fosse veramente così, vorrebbe dire:

sei un'università, sei un'università fica che riesce ad attrarre fondi e privati che vogliono investire (o per i ritorni delle rette, o per la ricerca, o per altri motivi); prendi pochi soldi pubblici.

Sei un'altra università, ma sei un'università scrausa, che non attira privati perchè magari non produci ricerca o perchè comunque un privato non ci vede ritorno; prendi più soldi pubblici.

 

In pratica, non esiste neanche la meritocrazia, perchè la parte dei fondi che toglierebbero (ad esempio) a noi di ingegneria, che produciamo ricerca e istruzione di qualità, andrebbe a una di quelle università idiote che sono spuntate in tutta Italia nel periodo 2001-2006, i famosi diplomifici che Fioroni l'anno scorso aveva tentato di tagliare.

 

 

Edit:

16:31  Università, spesa inferiore alla media Ocse

La proporzione di tutta la spesa in istruzione sul Pil in Italia è pari al 4,9 per cento, mentre la media Ocse è del 6,2. L'Italia è pertanto 17esima su 24 paesi della graduatoria. E per l'Università tale valore è pari allo 0,9 mentre la media Ocse si assesta sull1,4. E' quanto si sottolinea in un documento approvato oggi all'unanimità dalla Consulta del polo delle scienze umane dell'università di Napoli Federico II.

 

http://www.repubblica.it/2008/10/dirette/sezioni/cronaca/manifestazione/mart-28-ottobre/index.html

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Testi scientifici per elementari e medie, che evolvono? Non evolvono quelli universitari, figuriamoci quelli per le scuole dell'obbligo.

 

Ti assicuro che evolvono eccome, io e mia sorella abbiamo 2 anni di differenza, abbiamo fatto la stessa scuola elementare, avevamo per buona parte gli stessi libri eppure non gliene ho potuto passare nessuno perché nel frattempo erano stati tutti ristampati con differenze qua e là. :)

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Allora. Già adesso le tasse sono divise su fasce di reddito (come sanno tutti gli universitari, probabilmente  :)).

Il problema è che spesso se ne abusa, i figli dei ricchi spesso fanno trucchi per far apparire basso il loro ISEE e quindi pagare meno tasse. Ma qui è un problema di controllo. Come le baronie sono un problema di controllo.

Di questi concorsi, sinceramente, non ne ho mai sentito parlare, ma non penso che ne abbiano mai sentito parlare neppure i docenti, cosa che invece a loro riguarda. Sennò non vedo perchè ieri al mio consiglio di facoltà abbiano insistito sul fatto di essere tutti contro il turn over, e non vedo perchè molti dottorandi con cui ho parlato (anzi, praticamente tutti quelli che conosco) mi dicono che appena finiscono se ne vanno o comunque abbandonano l'università e la ricerca.

Il taglio, dai miei dati, è del 7-8%, ed è sicuramente il taglio più grande che sia stato fatto da anni e anni; solo il primo anno si parla di 600 e passa milioni di euro, fino ad arrivare a 1500 milioni di euro su tre anni. Un miliardo e mezzo di euro.

Idem le statistiche, non so su quali si basa lui, ma da quelle che ho visto il rapporto professori studenti è il più basso dell'europa occudentale (un prof ogni venti studenti contro una media di un prof ogni 15, se non ricordo male), e idem per la spesa.

Prendere come modello il sistema americano, invece, mi sembra una gran cavolata, oltre che inattuabile. Come hai detto bene, le tasse sono altissime, ma consideriamo anche che le università là (e le maggiori sono tutte private, le università pubbliche fanno schifo) sono finanziate da privati che hanno intenzione di investire nei cervelli e nella ricerca. In Italia nessuno investe nella ricerca, neppure i privati, tant'è vero che c'è la famosa fuga dei cervelli, che ogni anno aumenta sempre più. Senza contare il fatto che la ricerca pilotata da privati produce solo quello che vuole, ho un brivido quando sento di ricerche mediche sponsorizzate da case farmaceutiche, tanto per dirne una.

E comunque il crack dell'economia americana (che si è riversato sull'economia europea e mondiale) penso la dica lunga sul cattivo funzionamento del liberismo sfrenato. Consideriamo anche che nei periodi di recessione, potenziare lo stato sociale aiuta a uscirne (la famosa politica reganiana) mentre produrre tagli non fa altro che aumentare la crisi economica.

Per curiosità, posso avere il link da cui hai preso questo articolo?

 

 

http://www.corriere.it/editoriali/08_ottobre_28/La_fabbrica_dei_docenti_e055a842-a4b5-11dd-bdb4-00144f02aabc.shtml

 

Da come scrivi sembra che Giavazzi parli per sentito dire e mi pare fuorviante essendo lui uno dei pochi a essere qualificato in italia. Giusto per fare un esempio, tu dici che sono separate per fasce di reddito, ma sbagli tu, non lui. La fascia più alta è comunque bassissima, rendendo il sistema nel complesso regressivo, trasferendo cioè ricchezza dai poveri ai ricchi.

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Veramente sono nella fascia più alta e pago tipo mille e duecento euro di tasse (ma lettere ne paga di più), ma ad esempio ho un cugino al nord che studia in una scuola d'eccellenza che di euro ne paga duemila e rotti. E facciamo anche tutti e due parte della media borghesia, non siamo ricchi.

Esiste anche un limite massimo per le tasse delle università pubbliche che non possono superare, tra le altre cose.

Ti devo scannerizzare i bollettini con cui pago, o ti fidi?  :) O ti sembrano comunque pochi?

Le rette della Luiss mi pare partano da 5000 euro, io vado a un'università pubblica.

 

 

Comunque sia ho letto un documento che hanno passato i professori riuniti in assemblea qualche giorno fa (ce l'ho pure sottomano, lo posso postare se vuoi) in cui dice che invece la spesa per studenti è la più bassa d'europa, come anche il rapporto professori-studenti.

Adesso devo uscire, quando torno lo uplodo da qualche parte e te lo linko.

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Ma 2.000 € per un anno di università sono molto pochi per chi ha redditi elevati. Io non parlo di te, non so quanto guadagna la tua famiglia e nemmeno mi interessa però in generale quando si parla di redditi da 100.000 € l'anno 2.000 € sono niente.

E' per quelle situazioni che il sistema diventa pensatemente iniquo e trasferisce ricchezza dal basso verso l'alto, cosa sicuramente sgradevole.

 

Alla fine è divertente spesso notare come il senso comune faccia pensare come certe azioni siano di natura sociale, quando invece in realtà hanno l'effetto opposto.

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per quanto riguarda l'opzione MAESTRO UNICO sono totalmente a sfavore, pensateci un attimo un unico insegnante che predisposto all'isegnamento di ogni singola materia...secondo voi puotrà essere preparato a sufficenza in tutte??Insegnerà bene italiano e storia...poi cadrà di stile in matematica...lper non parlare delle lingue straniere!!

Piuttosto che affrontare un tale e disastroso taglio del personale...inseriamo gente qualificata che sta in una scuola perchè se lo merita non perchè è il/la figlio/a di un certo pinco pallino.

 

Sostanzialmente sono sfavorevole al taglio imposto (perchè così è) alle nostre università 8 miliardi sono pochi per l'istruzione (se fossero di più come nel resto d'Europa forse anche le rette sarebbero basse)...270 miliardi di evasione fiscali sono troppi...(ma ovviamente essendo i politici i primi a evadere non si può pretendere chissà cosa)...il singolo stipendio di un inutile parlamentare è alto...

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per quanto riguarda l'opzione MAESTRO UNICO sono totalmente a sfavore, pensateci un attimo un unico insegnante che predisposto all'isegnamento di ogni singola materia...secondo voi puotrà essere preparato a sufficenza in tutte??Insegnerà bene italiano e storia...poi cadrà di stile in matematica...lper non parlare delle lingue straniere!!

 

Sì, però parliamo di elementari, non penso ci voglia un laureato in matematica per insegnare a dei bambini come fare una divisione...

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Alle elementari in genere ci va gente laureata in pedagogia a insegnare, se non sbaglio. Oppure gente che esce dal socio-pedagogico. Non certo in matematica :)

 

Comunque, tanto per dirne una, leggevo ieri un intervista sulla Repubblica a Ammanniti, lo scrittore, che diceva come la sua maestra unica, in prima elementare, lo voleva bocciare in quanto mancino. Era lentissimo a scrivere con la destra e per questo voleva fargli ripetere l'anno; poi l'hanno spostato alle Montessori, e da lì la sua carriera scolastica si è conclusa con una laurea in biologia e una carriera da scrittore.

Io alle elementari avevo due maestre: una era una maestra vecchio stile, ci teneva ai bambini ma era prossima alla pensione e...insomma, non l'amavo. L'altra era più giovane, insegnava matematica e storia ed era un genio. Penso che se avessi avuto solo una, la prima, non credo che sarei arrivata fino alla mia quasi laurea in ingegneria.

 

E comunque, non è tanto il maestro unico il problema, non solo. Qui si tagliano ore di lezione dicendo di voler migliorare la qualità.

 

@Roby: ok, sono abbastanza d'accordo con te :D Per quanto, prima di aumentare le tasse, vorrei aumentare la lotta all'evasione fiscale. E anche chi falsifica l'ISEE per pagare meno tasse universitarie le evade. Già quelli sarebbero un sacco di soldi risparmiati.

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okey...ma calcolate che in una scuola seppure elementare si insegnano tante altre materie..a volte anche due lingue straniere..c'è assoluto bisogno di una pluralità d'isegnamento perchè un unico maestro non saprà mai fornirti il massimo delle informazioni...e poi pensateci..un taglio così netto di ore di lavoro e l'inserimento di un unico docente singifica solo milioni di posti in meno di lavoro!!Tutti quelli che hanno una famiglia da mantenere mi dite come faranno??e ciò non riguarda solo i docenti ma anche il personale ATA.....chi pagherà questa gente??La pagherà Berlusconi??Un maestro di 50 anni che viene licenziato...mi spiegate cosa cazzo fa poi..??

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fortunatamente, si spera, dovrei laurearmi entro la fine dell'anno quindi la riforma non dovrebbe interferire in alcun modo.

e comunque ritengo questa riforma quanto di più deleterio si potesse immaginare in tutti i campi dell'istruzione (pubblica) italiana.

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Sì, però parliamo di elementari, non penso ci voglia un laureato in matematica per insegnare a dei bambini come fare una divisione...

 

Appunto.  :)

Penso che se il mio obiettivo era insegnare mate alle elementari, allora non facevo l'università.

 

E pensare che avevo quasi una mezza idea di andare in Italia a fare un erasmus, o a fare ricerca. Anche gli studenti all'estero che andranno in Italia non se la caveranno bene, a quanto pare...

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Alle elementari in genere ci va gente laureata in pedagogia a insegnare, se non sbaglio. Oppure gente che esce dal socio-pedagogico. Non certo in matematica :)

 

Infatti era per dire che per il livello di approfondimento nelle varie discipline che si affronta alle elementari, una sola persone è più che in grado di insegnare tutte le materie, non servono figure professionali distinte. Lingue straniere è un'eccezione, però c'è anche da dire che l'inglese è tendenzialmente insegnato da cani in Italia, dalle elementari al liceo. La maggior parte degli insegnanti di inglese, magari sa benissimo la lingua, ma non sono in grado di insegnarla.

Io personalmente alle elementari ho avuto tre insegnanti, una per inglese, una per musica e la terza per tutto il resto. E siccome l'inglese fino al liceo (quando mi sono messo a studiarlo per conto mio) l'ho sempre saputo malissimo, non riscontro questi grandi vantaggi al giorno d'oggi nell'aver avuto un insegnante a parte per inglese alle elementari.

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