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La morte


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tempo fa giunsi ad una convinzione: l'anima non esiste. Noi siamo il prodotto del nostro corpo e, quando esso perisce, svaniamo.
Sono curioso: dove trovi la forza di alzarti dal letto la mattina?Nel senso, pensando: "di tutto quello che farò oggi non rimarrà l'ombra di un'ombra; il buco nero della morte annullerà infine me e tutti gli altri e nulla di ciò che compio avrà un valore ultimo"Oppure cerchi di assordarti con i "rumori" del mondo esterno per distrarti e dimenticare?Cerchi di cacciar fuori dalla tua testa quel pensiero e tirare avanti lo stesso anche dopo aver toccato con mano il nulla che sta alla fine di ogni cosa?Per cosa esattamente varrebbe la pena di uscire dalle coperte la mattina?Un leopardiano senso umanitaristico stile "giacchè siam qua vediamo di darci una mano per soffrire il meno possibile mentre percorriamo questa sentiero verso il niente"?Nessuno trova che una concezione di questo tipo privi completamente di valore la nostra vita e quella degli altri?In non riesco a capire dove sia il lato seducente la popolarissima filosofia "la morte è la fine di tutto, tutto ciò che potrai mai avere ed essere è in questo pugno d'anni che è la tua vita quindi vedi di godertela".Riesci a goderti un film avendo la certezza che nella calca dell'uscita qualcuno ti ruberà il portafoglio?Riesci a goderti una notte d'amore con la persona che ami avendo la certezza che il giorno dopo questa persona ti lascerà?Riesci a goderti la vittoria dello schieramento politico che hai a lungo sostenuto avendo la certezza che nel giro di un mese il governo cadrà e le persone in cui hai riposto fiducia si riveleranno degli incapaci?Ciò che io penso è che la sopracitata filosofia non sia altro che una frase nel vento: nessuno di coloro che la pronunciano ci crede davvero (poi ovviamente ci sono anche quelli che non si sono mai fermati ad analizzarne il significato profondo). Anche quelli che la professano la smentiscono andando al lavoro o a scuola la mattina perchè se ci credessero davvero anzichè in ufficio o in aula si recherebbero su un ponte del fiume più vicino con un bel sassone legato al collo.
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Dr_Funkenstein

Oddio, la morte... beh, come un pò tutti, spesso passo nottate intere a rifletterci su. Alla fine tanta paura di morire non ho, ho paura di farlo all'improvviso, senza "salutare" le persone a cui tengo e senza fare quelle cose che vorrei fare. Ah si, mi terrorizza il fatto di svegliarmi dopo essere stato seppellito, è già capitato (non a me, eh xD)... e sinceramente il solo pensarci mi fa fare la pupù sotto :asd: per questo dentro la bara mi farò mettere un cellulare, se non altro non resto la dentro a crepare di asfissia :asd:. La cosa che più mi manda in crisi è pensare a cosa ci sia dopo la morte, mi piace pensare che ci sia qualcosa, mi va benissimo tutto, paradiso, inferno, reincarnazione o tutte 'ste cose così. Odio pensare che tutto finisca e non ci sia più niente... boh, non ci trovo un senso :salut:

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Guest PianoForte

In risposta a The_Morning_StarDalle tue domande, ho come la sensazione che tu viva in funzione del domani e che per te la vita sia priva di valore qualora non abbia un senso o uno scopo. Per me non è così: la vita non ha un senso “divino”, bensì è frutto del caso, ma non per questo la svaluto fino a rigettarla, anzi, tutto l’opposto. Apprezzo la vita molto di più oggi che in passato, quando ero credente e mi confortavo dell’esistenza di un possibile paradiso o di una seconda chance. Credere in un’eventuale redenzione ultraterrena o nella reincarnazione non penso apporti incentivazioni a vivere, (e con questo non sostengo il contrario!); se si conservasse la propria identità nel passaggio fra un’esistenza e la sua successiva sarebbe molto più semplice prendere in considerazione il suicidio, contrariamente, invece, sarebbe da folli annullare l’unica occasione offerta d’Essere, giacché la sofferenza che può indurre un uomo in tentazione della morte ha certamente una fine (che sia la morte stessa o il ritorno della felicità), mentre il nulla no, poiché quest’ultimo non ha ritorno.D’altronde, non sei d’accordo anche tu che una rarità ha maggior valore di una cosa diffusa?Nella consapevolezza che il privilegio concesso è limitato, a maggior ragione ogni istante va apprezzato nella sua totalità e pienezza.Non solo non concepisco razionalmente l’ipotesi di un aldilà, in quanto trovo inconcepibile sperare di sussistere nel momento in cui la combinazione che ti determina si trasforma, ma la ritengo persino inutile: perché cercare disperatamente l’idea di una prosecuzione? Forse per non avere l’impressione di stare a sprecare il proprio tempo? Se è questa la ragione, non è preferibile sfruttare al meglio il tempo sotto mano, piuttosto che scommettere su un opinabile indomani?All’età di diciassette anni non la pensavo così, e difatti tentai il suicidio nella convinzione che qualunque cosa sarebbe stata migliore del tormento che stavo soffrendo, ma per fortuna la scampai ed ebbi l’opportunità di realizzare quest’ideologia, che in altri momenti bui mi ha aiutato a ricordare che solo se la vita prosegue, persiste la possibilità di nuova gioia e pace tangibili.Laddove affermo che è la vita a spaventarmi, mi riferisco a quegli eventi che minacciano di renderla irreversibilmente dolorosa (ad esempio incidenti disabilitanti, malattie, ecc.).In quest’ottica mi sento in dovere di valorizzare il mio tempo, me stesso e tutto quel che mi circonda; contrariamente invece non la vedrei per forza alla stessa maniera.

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Certo che vivo in funzione del domani!Tu no? ^^Certo che sì, e ta la godi pure tanto, Il Sabato del Villaggio insegna.L'adesso è già finito nel momento in cui pronunci la parola stessa.E sono altresì convinto che le cose prive di senso e scopo siano anche prive di valore. Peccato che noi miseri uomini non siamo in grado di intravedere lo scopo nè il senso della maggior parte delle cose, dunque lungi da me il volermi mettere a dire cosa ha valore e cosa non ce l'ha (anche se saprei dire con certezza "questo ha valore" diversi casi...).Quello che proponi tu è la stessa cosa che John Keating insegnava ai suoi allievi: "carpe diem". Una vera figata... finchè la catena di momenti da cogliere prosegue senza intoppi.Quando Neal Perry si accorge che non c'è più un momento da cogliere si trova davanti a un muro insormontabile e la fa finita qualche ora dopo.E di fatti neppure tu ci credi, tant'è che scrivi:"ebbi l’opportunità di realizzare quest’ideologia, che in altri momenti bui mi ha aiutato a ricordare che solo se la vita prosegue, persiste la possibilità di nuova gioia e pace tangibili"Quindi swicci dal "carpe diem" nei momenti belli allo "speriamo nel futuro" in quelli brutti?E comunque io non voglio contrapporre la morte come annullamento completo di sè all'esistenza di un aldilà o di una reincarnazione o che altro.Io voglio contrapporre la morte come annullamento completo di sè alla semplice frase:"l'annullamento completo di sè è una possibilità, ma io oggi vivo in quanto so che non è l'unica"

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Guest PianoForte
Certo che vivo in funzione del domani!Tu no?
Per "domani", intendevo più precisamente un'altra vita. Ad ogni modo, la mia era una constatazione su di te; non escludevo di condividerti, ma con una differenza: tu ammetti sempre un indomani (anche un'altra vita, per l'appunto), io no... la tua la considero parzialmente un'illusione. Quello che faccio io è semplicemente tenere in considerazione il caso peggiore, ma non vivo costantemente con il pensiero di stramazzare morto da un momento all'altro ^^, per carità; sarebbe un incubo!
L'adesso è già finito nel momento in cui pronunci la parola stessa.
Per me il presente neppure esiste! E' un punto privo di spessore su una retta infinita... ma questo è un altro argomento.
E sono altresì convinto che le cose prive di senso e scopo siano anche prive di valore. Peccato che noi miseri uomini non siamo in grado di intravedere lo scopo nè il senso della maggior parte delle cose, dunque lungi da me il volermi mettere a dire cosa ha valore e cosa non ce l'ha
Lo dici tu stesso: l'uomo non è in grado di intravedere lo scopo o il senso delle cose, quindi non può neppure affermare che ne esista uno con assoluta certezza. Per me è indifferente: che ci sia un disegno divino o meno (ed io lo escludo, giacché non credo in Dio), stabilisco autonomamente cosa ha valore o meno; come del resto fai anche tu: "anche se saprei dire con certezza "questo ha valore" in diversi casi..."
Quello che proponi tu è la stessa cosa che John Keating insegnava ai suoi allievi: "carpe diem". Una vera figata... finchè la catena di momenti da cogliere prosegue senza intoppi.Quando Neal Perry si accorge che non c'è più un momento da cogliere si trova davanti a un muro insormontabile e la fa finita qualche ora dopo.
Infatti, non codivido l'evolversi del film; per me non ha senso. Come ho già spiegato: è proprio così facendo che si eliminano tutti i possibili momenti da cogliere. Carpe diem (dici bene) vuol dire sapersi godere il momento, ma non gettare quelli futuri se quello presente è insoddisfacente. E, per presente, ognuno può ineterpretare una cosa diversa; è un concetto soggettivo dato che non è tangibile.
Quindi swicci dal "carpe diem" nei momenti belli allo "speriamo nel futuro" in quelli brutti?
Sì, perché la vita non è infinita, tuttavia questo non mi preclude il diritto di godere del "presente" (la frazione di secondo, i prossimi cinque minuti, dopodomani, ecc. a seconda delle preferenze, ma senza considerare l'aldilà!)
"l'annullamento completo di sè è una possibilità, ma io oggi vivo in quanto so che non è l'unica"
"l'annullamente è una possibilità, ma oggi: cogito ergo sum, quindi, perchè non approfittarne?"
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Io non sono credente, perlomeno non come inteso dalle varie religioni. Semplicemente, dato che tutto sulla nostra origine, la nostra fine è un mistero, non ritengo opportuno e tantomeno intelligente (mi scusino i credenti convinti) affidarsi in maniera totale a qualcosa di non tangibile.RIguardo la morte, ho pareri contrastanti. La temo molto a volte, altre la penso con tranquillità, altre volte la cerco. Ovviamente spero con tutto il cuore che ci sia qualcosa dopo, perchè per degli esseri capaci di pensare l'eternità, è orribile scomparire del tutto. Ma c'è differenza fra speranza e convinzione.

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Io ho paura di non ''vivere'' prima di morire...
Riflessione sincera, giusta, che morde un problema - ma finora caduta nel vuoto.Tu, MF, hai 17 anni, ho visto, quindi hai tutto il tempo per vivere, credi a me!Nondimeno, è questo di cui bisogna aver paura, e via via più su: di sprecare il proprio tempo, di non impiegarlo bene, di non amare abbastanza la vita...
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Non ho paura della morte di per sè. Del sonno senza sogni. Mi terrorizza la malattia, la sofferenza, il dolore e la disperazione di chi mi sta intorno. Mi terrorizza la consapevolezza della morte e la speranza di chi sta per morire.Penso quotidianamente alla morte. Fin da bambino è stato così. Certe volte i miei pensieri sono talmente bui che mi vergogno a parlarne con altri, rimangono qualcosa di assolutamente privato, perchè se così non fosse acquisterebbero più importanza di quanta ne devono avere. Non credo che la maggior parte delle persone che mi conosce sappia questo, ed è interessante che lo venga a raccontare a degli estranei.Quello che mi spaventa è pensare al giorno nel quale sarò consapevole di stare per perdere tutto ciò che mi sta intorno.

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Anch'io non ho paura della morte ma della malattia sì: se mi fosse diagnosticata una malattia incurabile, sarei distrutto. D'altra parte non avrei neppure il coraggio di suicidarmi, vuoi per vigliaccheria vuoi perché amo molto la iota e temo che uno accetti tutto pur di veder la luce del sole, gli alberi e le piante, e una persona bella che passa.Richard, non pretendo di lenire il tuo turbamento, ma molti tuoi terrori sono immaginari. Non è detto che tu sarai consapevole di stare per morire o di essere prossimo alla morte. Molto dipende da chi ti sarà vicino nella vita, se pensi a una tarda età: avere amici, un compagno, familiari, avere interessi e il sentimento di aver vissuto una vita piena o almeno di averci provato. Inoltre il rapporto con la morte evolve positivamente, per quanto strano possa sembrare, con il passar del tempo: io vent'anni fa ero molto più con i nervi scoperti, al riguardo. Infine, cerca di capire che cosa significa, che cosa nasconde, questo tuo pensarci tanto, temerla tanto.

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io non ho paura della morte..ci riuniremo a Dio (anche noi gay anche se la chiesa dice il contrario) ne sono sicuro. Dio ha creato l'uomoa sua immagine e somigliaza, ci perdona e non ho paura :sisi:certo preferisco vivere TUTTA la mia vita fino all'ultimo ehh :gha:

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ci riuniremo a Dio [...]certo preferisco vivere TUTTA la mia vita fino all'ultimo ehh :gha:
Detto altrimenti: mi riunirò a Dio ma...il più tardi possibile! :P
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DaveKawena82

Assolutamente sicuro che ci sia qualcosa dopo la morte, che delle anime vaghino per questo (o magari anche in altri visto che questo non è eterno) mondo fino a reincarnarsi in un'altro corpo. Convinto anche nella teoria di Al di là dei sogni che la vita dopo la nostra sia modellata sulle nostre preferenze, che ce la creiamo, ma che possiamo anche far visita negli altri "mondi". Ancora più convinto della comunicazione tra morti e vivi...

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Il paradiso cristiano con il GayParadise.Il paradiso musulmano con 1000 gay vergini... ihihihihTutti hanno paura della morte, ma è bello arrivarci la, no?

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DaveKawena82

Mhm un paradiso con il gaypride?fatemi immaginare mhmecco potrebbe essere pieno di persone così (attenzione link ad immagini contenti nudità)[modbreak=yrian]Link rimossi. Va bene la battuta scherzosa, anche se è off topic, ma quattro link ad immagini di nudo in una discussione sulla morte mi sembrano davvero troppo.[/modbreak]

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Guest PianoForte

Se esistessero delle differenze di genere anche nell'aldilà, sarò puritano, ma uscirei pazzo!Tornando all'argomento "morte" piuttosto, sarei curioso di sentire su cosa fonda le sue convinzioni DaveKawena82. Quando leggo dei "sono convinto che" privi di dovute attestazioni, divento pignolo. :salut:

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DaveKawena82
Mhm un paradiso con il gaypride?fatemi immaginare mhmecco potrebbe essere pieno di persone così (attenzione link ad immagini contenti nudità)[modbreak=yrian]Link rimossi. Va bene la battuta scherzosa, anche se è off topic, ma quattro link ad immagini di nudo in una discussione sulla morte mi sembrano davvero troppo.[/modbreak]
Ups non era mia intenzione offendere nessuno, scusatemi ma proprio non l'avevo inteso in quel modo...[modbreak=yrian]Non preoccuparti, non credo nessuno si sia offeso. Il problema è un altro; anzi, altri due: il primo è che la pubblicazione di link di un certo tipo è sempre una questione delicata; il secondo è che in questo caso era davvero superflua.[/modbreak]
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La prendo molto filosoficamente, con tendenza all'epicureismo. Quando ci sono io non c'è la morte, quando c'è lei non ci sono io. Per quello che mi aspetta dopo, io credo in Inferno e Paradiso. Dove andrò a finire, poco importa sinceramente. Anche se dovessi sopportare la dannazione eterna, mi sentirei lo stesso bene a sapere che i miei cari, quelli a cui tengo, voglio bene e amo sono in un posto migliore. Ciau

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No io non la prendo affatto con filosofia epicurea....Quello che di solito spaventa non è la morte in se... ma è il fatto che si soffra o meno per raggiungerla.. E gli epicureisti questo problema l'anno scavalcato, anzi, hanno semplicemente detto che se il dolore è poco passa, se è molto sopraggiunge la morte... ma è il DOLORE che ci fa paura... o no?!Io non credo affatto in inferno e paradiso... di sicuro spero che la morte dopo la vita sia qualcosa di migliore, ma inferno e paradiso sono pure congetture filosofiche, pure stratagemmi di fede "inventati" per dare speranza e sollevare dai doli della vita terrena.:roll:

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Si ok, forse ho dimenticato di aggiungere qualche faccina per farmi capire. In effetti è vero che la cosa che fa paura non è tanto la morte quanto il dolore che si potrebbe provare nel trapasso. Il concetto epicureo l'ho scritto solo per prendere un po' in giro una persona che conosco.

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  • 2 months later...

io credo che dopo la morte ci reincarniamo, chi ci riesce in altri corpima chi nn riesce rimane bloccato qua come fantasmae cmq a me la morte nn spaventa affattoho solo paura di spendere male il mio ultimo temponn mi fa paura la sofferenza si viene sempre ripagati per la sofferenza se la si sa gestire

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Io ho tanta tanta paura della morte.....paura che dopo ci sia il nulla, il vuoto.........paura di non ricordare, paura di non essere mai stato.........paura.Epicuro diceva che non bisogna temere la morte, perchè quando c'è lei non ci siamo noi e quando ci siamo noi non c'è lei.....ergo non vi è un incontro face to face.......più che temerla però, mi fa tristezza, mi dispiacerebbe dover rinunciare a tutto e a tutti.....insomma tasto dolentissimo!

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Mah, io sostanzialmente ho paura che la morte possa portarmi via le persone a cui voglio bene, nient'altro. La morte vissuta sul mio corpo non mi fa assolutamente paura. Da buon ateo quale sono, non credo in un futuro nell'aldilà. E in ogni caso, ammesso che ci fosse una seconda vita dopo la morte, sono troppo occupato per pensare alla prima, per cui la seconda può anche attendere. L'unica cosa che mi auguro è una morte rapida e indolore, senza sofferenza. Perchè è l'attesa della morte che spaventa, non la morte stessa...Per essere pessimisti al massimo: se domani esco di casa, mi prende in pieno un autobus e muoio sul colpo...pazienza.

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Non sono mai riuscito ad avere paura della morte in sé. Forse quando sarà il momento, un certo senso di disagio ce l'avrò, ma in sé la morte non mi ha mai spaventato. Certo, mi spaventa l'idea di una morte dolorosa, e quindi spero semplicemente di morire spegnendomi senza tante sofferenze.Non ho mai avuto problemi con il pensiero della morte proprio perché non mi spaventava, e per questo mi sono sempre sentito diverso dagli altri, perché vedevo che invece gli altri ne avevano molta paura e non gradivano parlarne. Sinceramente, sono contento che questa paura per me irrazionale mi sia stata risparmiata.Penso di avere sempre creduto nella vita eterna, di non avere avuto mai dubbi sul fatto che "dopo" c'è "qualcos'altro", anche se non so come potrà essere, ma a volte mi sorprendo a sperare che non ci sia assolutamente nulla, perché penso che nulla impedisce di credere che possano esserci problemi anche nell'aldilà. Soprattutto, mi spaventa l'idea di dover reincontrare tutte le persone che mi hanno fatto del male in questa vita, e di doverle sopportare per l'eternità! So che è una paura irrazionale forse, ma è così. L'idea di dover reincontrare nell'aldilà i miei nonni paterni, i miei genitori, le mie sorelle, le mie zie, i miei insegnanti, i miei coetanei.... puah! Che schifo! Spero che ci sia abbastanza spazio per tutti per starsene lontani da certa gente!La reincarnazione? Mi ha sempre affascinato fin da bambino, e in effetti penso che non sia irrazionale crederci, anche se pone molti problemi. Penso che un'esistenza sola su questa terra non è sufficiente per compiere lo scopo per cui siamo al mondo, qualunque esso sia.

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Guest Hopelandish

Credo alla reincarnazione fin da quando ero un moccioso.. indi per cui il pensiero di morire mi lascia indifferente.Ho invece timore di fare una morte "sofferta" e prolungata. O_OSarà da scemi, ma mi preoccupa anche la reazione delle persone che hanno sempre vissuto accanto a me! ^^

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invidio molto chi non ha paura della morte...io ne ho e parecchia...Certo, non vivo tutti i giorni pensandoci, però è un'idea che non mi piace affatto. Il pensiero che dopo non ci sia nulla, il buio più totale, che tutto quello che uno fa nel corso della propria vita finisca, mi terrorizza... Mi spaventa perché può essere dolorosa e soprattutto inaspettata; capita così spesso cha fa parte della vita. Non so, forse crescendo la prenderò con più filosofia, ma per il momento mi fa decisamente paura...

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Sul credere che esista qualcosa o no dopo la morte, è una questione prettamente personale, che coinvolge anche il nostro lato religioso... Io comunque credo in qualcosa al di là della morte...Quanto all'averne paura, non ne ho. Tutti muoiono: i nostri genitori, i nostri amici... tutti! Quindi reputo ingiusto desiderare di vivere per sempre... Da qui il mio coraggio.Forse ho un pò di timore della morte, in quanto mi dispiacerebbe dare del dolore magari a chi mi vuole bene :love: ma anche questa è una cosa naturale...

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