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Essere un uomo


Lyronesium

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Dato che il tema trans mi è saltato addosso in questi giorni, voglio farvi una domanda. 
Una domanda che in realtà mi è nata mesi fa. Cosa significa essere un maschio/uomo, cioè io per esempio se penso a me stesso non mi sento un maschio, cioè non riesco neanche a capire cosa significhi sentirsi un maschio/uomo. Per me gli altri maschi "sono" maschi, io no, io sono boh. 
Così per sapere se ci fossero altri come me, ho fatto la stessa domanda a vari miei amici maschi. 
La risposta di tutti è stata identica, cioè non sapevano dire cosa dovrebbe significare essere un maschio, e che loro non ci si sentivano, ma riconoscevano gli altri come tali.
Certo so dire se qualcosa è maschile o femminile, ma credo che sia un concetto abbastanza diverso. Per esempio molti gay sono femminili, ma li vedo comunque come maschi. 
Poi mi è capitata anche questa esperienza in cui c'era un ragazzo, (di sesso femminile, e che non aveva cominciato nemmeno la transizione), e io lo identificavo come maschio, nonostante il suo corpo da femmina. 
Ho raggiunto la conclusione che forse quindi sono io a non riuscire a capire che significhi essere maschio o femmina, perché probabilmente non è un problema che mi riguarda.

Un altro aneddoto interessante, mentre stavo discutendo con un mio amico, e parlavamo di mascolinità (vari motivi, non sto qui a spiegare, aveva problemi con le ragazze.), e ci siamo accorti che pensiamo la stessa identica cosa: gli uomini ci sembrano maschili, solo se non li conosciamo.
Cioè quando io guardo un ragazzo per strada, mi sembra maschile, mi sembra un uomo. Dopo averlo conosciuto, invece è come se non vedessi più in lui quella mascolinità.
Voi vi siete mai sentiti maschi, femmine o altro? Cosa ne pensate di questi concetti? Vi appartengono? Insomma, vorrei avere una visione più ampia sulla questione, perché da me, io penso di sentirmi come un boh, più che un maschio e una femmina, e a quanto pare, la pensano così anche i miei amici. Forse mi sento maschio, ma non riesco a collegarlo a quel concetto, oppure non mi ci sento e basta.
Sì lo so che è una supercazzola, però la trovo molto interessante, scusate se sono stato poco chiaro!

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3 hours ago, Lyronesium said:

o per esempio se penso a me stesso non mi sento un maschio, cioè non riesco neanche a capire cosa significhi sentirsi un maschio/uomo. Per me gli altri maschi "sono" maschi

La prima questione sta tutta qui.

Ci sono persone che reputi maschili, quindi riconosci che il concetto di "mascolinità" esiste.

Per lo meno lo riconosci negli altri: come immagino ti capiti con quello di "femminilità".

 

La seconda domanda riguarda invece la tua identità.

Cosa vuol dire "sentirsi maschi"?

Ti sentiresti a disagio con "abiti femminili" o se "ti chiamassero al femminile"?

Su questo "disagio" possiamo costruire il concetto di identità di genere.

 

Chiarite queste cose si può anche proseguire, alla ricerca di una identità che ci soddisfi.

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27 minutes ago, Almadel said:

Cosa vuol dire "sentirsi maschi"?

Ti sentiresti a disagio con "abiti femminili" o se "ti chiamassero al femminile"?

Su questo "disagio" possiamo costruire il concetto di identità di genere.

Ora diciamo che per me potrebbe essere più chiaro. Per estendere si potrebbe dire che, se mi sentissi a disagio quando qualcuno si riferisce a me, con qualcosa che io personalmente ritengo maschile/femminile a livello astratto allora è lì che magari sentirei il bisogno di questo concetto. O meglio, questo concetto si manifesta automaticamente. 
Ci tengo a sottolineare il personalmente perché non credo che gli uomini che si vestono o usano cosmetici da donne, si sentano effettivamente donne. (anche se credo che le tue virgolette servissero proprio ad evitare questo tipo di fraintendimento).

Questo concetto mi ha sempre stranito, perché alla fine ognuno vede l'uomo e la donna a modo suo. E anzi queste due immagini nella storia cambiano e sono cambiate, quindi mi confonde ancora di più questo sentirsi maschio o femmina. Perché sono categorie difficilmente inquadrabili, cioè due maschi a prescindere spesso sono molto diversi. Come lo sarebbero due femmine. Però capisco che inconsciamente queste categorie si creano dentro di noi, e poi influenzino come ci rapportiamo con un uomo o una donna.

Edited by Lyronesium
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9 minutes ago, Lyronesium said:

Per estendere si potrebbe dire che, se mi sentissi a disagio quando qualcuno si riferisce a me, con qualcosa che io personalmente ritengo maschile/femminile a livello astratto allora è lì che magari sentirei il bisogno di questo concetto.

Esatto. La questione è tutta qui.

Se io da oggi cominciassi a riferirmi a te al femminile e tu ne rimanessi stranito,

allora avresti la PROVA che la tua identità di genere maschile esiste

e che tale identità produce degli effetti (ad esempio: incazzarti se ti chiamo al femminile).

 

Se invece tale identità non avesse alcun effetto e tu non avessi alcuna reazione a farti chiamare al femminile

forse potresti definirti agender, bigender, non-binario o genericamente poco interessato a simili questioni 🙂

 

A me - per esempio - fa differenza.

Io ci tengo a venire chiamato al maschile considero "bulli" quelli che mi chiamano al femminile

(qualunque sia il motivo  per il quale lo fanno,

io comunque la considero una cosa fastidiosa

e mi impegno per non farlo a mia volta)

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3 hours ago, Lyronesium said:

io penso di sentirmi come un boh, più che un maschio e una femmina, e a quanto pare, la pensano così anche i miei amici. Forse mi sento maschio, ma non riesco a collegarlo a quel concetto, oppure non mi ci sento e basta.

mi sembra che sia molto comune tra voi ranokkietti d'oggidì sentirsi fluidi, no?

evidentemente fai parte del novero.

quanto al resto, passo: la mia dose di blastate quotidiane per oggi l'ho già presa, grazie

Edited by freedog
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2 minutes ago, freedog said:

uanto al resto, passo: la mia dose di blastate quotidiane per oggi l'ho già presa, grazie

Non ancora.

Dì un'altra volta "ranokkietti" e ti infilo una nutria incazzata e bendata nel culo.

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24 minutes ago, freedog said:

la mia dose di blastate quotidiane per oggi l'ho già presa, grazie

Povero. Ti rifarai prossima settimana.

20 minutes ago, Almadel said:

Dì un'altra volta "ranokkietti" e ti infilo una nutria incazzata e bendata nel culo

Ahahahaha. Per adesso nell'elenco ho:
-cucciolotto
-cucciolo di tigre (forse era cucciolo di tigrotto) 
-ranokkietto
e probabilmente altri nomignoli che non avrò notato.

Edited by Lyronesium
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3 minutes ago, Bttmfrancis9 said:

betah

Non ho mai preso in considerazione questa visione delle cose. Quale è la tua visione di beta? E a sto punto anche di alpha e tutte le altre lettere greche che vuoi. 

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1 hour ago, Almadel said:

Non ancora.

Dì un'altra volta "ranokkietti" e ti infilo una nutria incazzata e bendata nel culo.

Oh, mancavi giust'appunto tu!!

Me pareva strano che stavi a perde st'occasione per damme contro....

Edited by freedog
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Ho sinceramente paura di guardare questo video. Soprattutto perché sta storia di alpha, beta c'è gente che la prende proprio seriamente. 
La trasforma da una definizione a un archetipo umano attualmente esistente.

Edited by Lyronesium
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Saramandasama

No, ma infatti. Se oramai i ranokkietti duemila sono tutti fluidi.. Sono distinzioni pseudoscientifiche relegate  tutt’al più alla pornografia..

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Le trovo distinzioni un po' troppo restrittive. E soprattutto che mettono ansie e aspettative totalmente inutili. Basta vedere la follia dietro il sigma male. Che per di più è stato creato da noi ranokkietti...
Mi sembra di star sfiorando i livelli dell'oroscopo. Finché la si usa come descrizione è ok. Quando ci si inizia a credere manco fosse una religione, allora mi inquieta. 
Per di più non ho mai visto fonti scientifiche citare certe categorie per quanto riguarda gli esseri umani. 

Edited by Lyronesium
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Saramandasama

Non credo ci siano fonti scientifiche nemmeno per le varie categorizzazioni gay

Eppure sono da molti usate. E più semplice far capire che quello che mi piace è un twink piuttosto che altro. 
Semplificazioni telematiche applicate ormai anche nel real.
 

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1 hour ago, Lyronesium said:

Non ho mai preso in considerazione questa visione delle cose. Quale è la tua visione di beta? E a sto punto anche di alpha e tutte le altre lettere greche che vuoi. 

Mi considero maschio. Mi infastidisce chi mi parla al femminile. Non voglio che qualcuno sminuisca la mia virilità solo perché sono gay. 
Fino a qualche anno fa mi infastidiva l'appellativo di "uomo", ma più per una "sindrome di Peter Pan" mia. 
Maschio beta solo nella sfera sentimentale. ho una visione piuttosto eterosessuale nella coppia

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2 minutes ago, Saramandasama said:

Non credo ci siano fonti scientifiche nemmeno per le varie categorizzazioni gay

Eppure sono da molti usate. E più semplice far capire che quello che mi piace è un twink piuttosto che altro. 
Semplificazioni telematiche applicate ormai anche nel real.

Appunto. Finché la si usa per descrivere è ok. 
Quando ci si crede come verità incontrovertibile della divisione di uomini in alpha, beta, sigma. Allora è un po' inquietante. Soprattutto perché sono molto strette come definizioni.

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2 hours ago, Lyronesium said:

Quando ci si crede come verità incontrovertibile della divisione di uomini in alpha, beta, sigma. Allora è un po' inquietante. Soprattutto perché sono molto strette come definizioni.

Non sta scritto da nessuna parte che dietro l'identità maschile debba esserci una gerarchia.

Non è neanche vero che se mi sento donna allora sono autorizzata

a stabilire che io sono una signora, tu una sciacquetta e quell'altra una troia.

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22 hours ago, Lyronesium said:

Cosa significa essere un maschio/uomo, cioè io per esempio se penso a me stesso non mi sento un maschio, cioè non riesco neanche a capire cosa significhi

Ciao! 

Senza cadere in nozioni varie, il significato è quello che viene inteso come tale dalla maggioranza della popolazione. D'altronde dobbiamo comunicare in un modo standard comprensibile ai più , no? Quindi è inutile usare termini secondo accezioni magari corrette scientificamente ma che il popolo non usa allo stesso modo. 

Uomo e maschio sono quindi termini che si riferiscono a un adulto dai tratti, fisici e caratteriali, che lo fanno riconoscere come stereotipo del dominante che può e che sa. Un macho, un chad, uno che ricalca il ruolo del capobranco. 

È normale quindi che tu possa non sentirti tale. Te lo vedi Stephen Hawking ad auto definirsi maschio sotto quel punto di vista? 

Il nostro sentimento dell'essere è molto più simile agli archetipi dei personaggi fantasy. Così l'uomo, inteso sempre all'italiana, sarà un guerriero, ma ci saranno un sacco di personaggi di sesso maschile che non ricalcano tratti machisti. Un etereo elfo, un orco, un vampiro e via dicendo. 

Non mi preoccuperei più di tanto di complicare la mia esistenza in base a cosa possano pensare gli altri. 

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Personalmente mi son sempre sentito maschio, uomo. Mi sono sempre visto maschile, nei tratti, nella voce. Non mi sentirei a mio agio nel vestirmi con abiti femminili nè tantomeno nel tenere atteggiamenti femminili. E sinceramente non ho mai sentito questa mia mascolinità minimamente sminuita nel sentirmi appellare al femminile (magari scherzando tra amici), ovvio che se la cosa dovesse essere fatta in modo volutamente offensivo avrei una reazione non molto piacevole per l'altra persona, ma per la volontà di offendere, non per altro.

Il sentirsi uomo è un'insieme di tante cose, tanti dettagli, ma fondamentalmente è una questione culturale.. credo che culture diverse vedano il maschio in modo diverso, quindi un discorso generale è un po' complesso..

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2 hours ago, Ghost77 said:

Non mi preoccuperei più di tanto di complicare la mia esistenza in base a cosa possano pensare gli altri. 

Infatti non è qualcosa che mi preoccupa, ma che ha iniziato a interessarmi.

Comunque grazie per i vostri punti di vista! Tranne freedog che si è tirato indietro (scusa freedog).

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22 hours ago, Lyronesium said:

Cosa significa essere un maschio/uomo,

Cosa ne pensate di questi concetti?

Come tutti i concetti debbono essere considerati secondo le culture che li esprimono, non dimenticando che nel tempo ci possono essere variazioni concettuali anche nella medesima cultura.

Peraltro, rimanendo ai significati comuni nella nostra cultura europea, che poi sono quelli che si leggono nei dizionari, sarebbe da distinguere il maschio della specie umana dall'uomo ed uomo nel senso di partecipe del genere umano, indicato in greco con anthropos ed in  latino con homo, dall'uomo maschio adulto e libero, indicato in greco con aner ed in latino con vir.

Tale distinzione non è oziosa, perché il contenuto concettuale è cambiato nei secoli soprattutto per quanto riguarda il concetto di uomo come aner o vir e del resto già tra il concetto greco d'aner e quello latino di vir furono poste dagli scrittori romani alquante distinzioni.

D'altronde è indubitabile che molte assegnazioni di virtù e di vizi o più generalmente di proprietà e d'improprietà piuttosto al maschio che alla femmina della specie umana dipendano massimamente dalla diversa funzione naturale che ciascun genere ha quanto alla generazione ed alla nutrizione della prole.

Ma è anche vero che non poche assegnazioni sono meramente convenzionali, perché dipendenti semplicemente dalle culture diverse, se non addirittura casuali, perché non esplicabili neppure dai concetti prevalenti nella cultura ambiente, come la recente opinione che il color celeste sia proprio dei maschi ed il rosa proprio delle femmine, quando nei secoli scorsi valeva semmai l'inverso.

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On 2/3/2022 at 8:53 PM, Almadel said:

Esatto. La questione è tutta qui.

Se io da oggi cominciassi a riferirmi a te al femminile e tu ne rimanessi stranito,

allora avresti la PROVA che la tua identità di genere maschile esiste

e che tale identità produce degli effetti (ad esempio: incazzarti se ti chiamo al femminile).

Questo è molto corretto, ma l'identità di genere non è qualcosa con cui siamo nati, è qualcosa cui siamo stati...socialmente allenati direi.

La scorsa settimana leggevo quest'articolo sul Venerdì di Repubblica https://www.repubblica.it/venerdi/2022/01/28/news/a_lezione_di_gender_in_texas-335059197/

E' una breve testimonianza da un'università texana molto liberal (per forza di cose in un paese molto di destra al campus universitario ci terranno ad essere molto progressisti direi), e non so che pensare delle istanze più radicali...esempio, dovremmo davvero educare i bambini chiamandoli con un pronome neutro perché solo in futuro possano scegliere il pronome che preferiscono...? Non dovremmo correggere un bambino men che treenne se dice di essere "quasi una bambina"?

 

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32 minutes ago, schopy said:

per forza di cose in un paese molto di destra al campus universitario ci terranno ad essere molto progressisti direi

Non necessariamente...

33 minutes ago, schopy said:

dovremmo davvero educare i bambini chiamandoli con un pronome neutro perché solo in futuro possano scegliere il pronome che preferiscono...?

Sti ragionamenti li possono fa' gli americani, che hanno i pronomi neutri.

In italiano non li abbiamo; ergo, la questione non ci riguarda.

Punto

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19 minutes ago, freedog said:

In italiano non li abbiamo; ergo, la questione non ci riguarda.

Francamente non so cosa ne penserebbe un agender italiano di questa tua chiosa 🙂

Non voglio far quello che grida allo scandalo, né voglio provocare in realtà; mi chiedo davvero se si tratti di scelte più o meno sensate e rispettose di tutte le individualità.

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1 hour ago, schopy said:

dovremmo davvero educare i bambini chiamandoli con un pronome neutro perché solo in futuro possano scegliere il pronome che preferiscono...?

Non so se la questione sia il pronome, lo è magari la mancanza di esempi variegati, e la mancanza di libertà di esprimersi senza essere costretti in qualche convenzione. Magari così, essendoci identità meno marcate per maschi e femmine, anche i pronomi avranno un influenza minore psicologicamente.
 

1 hour ago, schopy said:

Non dovremmo correggere un bambino men che treenne se dice di essere "quasi una bambina"?

Non ho mai avuto bambini, ma non so quanto sia frequente e fattibile un'affermazione da parte di un bambino di meno di tre anni.

Edited by Lyronesium
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23 minutes ago, Lyronesium said:

Non so se la questione sia il pronome (...)

La questione evidentemente non è solo il pronome, e da sempre i bambini giocano (credo?) ad identificarsi in qualcosa di diverso da quel che sono se è per questo.

Edited by schopy
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20 minutes ago, schopy said:

Francamente non so cosa ne penserebbe un agender italiano di questa tua chiosa

Beh, la grammatica non e' mica un'opinione!

In italiano il neutro non c'e'; ci possiamo inventare tutte le schwa del mondo, ma saran sempre solo tentativi (vedremo quanto riusciti) di inventarci qsa che manca

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1 minute ago, schopy said:

La questione evidentemente non è solo il pronome

Mi vien da dire che la questione del pronome sia un effetto di altri problemi. Premetto che non sono informato, quindi non ho gran reputazione delle mie opinioni sull'argomento.

3 minutes ago, schopy said:

i bambini giocano (credo?) ad identificarsi in qualcosa di diverso da quel che sono se è per questo.

Credo di sì, ma se parliamo di questo caso allora non correggerei un bambino che afferma di essere una bambina, come non correggerei quello che afferma di essere un cacciabombardiere.
La domanda di prima è troppo vasta per potermi cimentare in una risposta. Troppe cose da analizzare e da tenere in conto.

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