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è questo il prezzo da pagare??


sly

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:) se fossi lui avrei gia' cercato un lavoro una stanza in qualche appartamento e fuggito via  :ok:

 

direte e' molto difficile vivere da soli di punto in bianco, ma penso sia preferibile a vivere nello stesso tetto con della gente simile perche' definirli genitori mi pare un complimento :D

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  • 2 weeks later...
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silvietta.parrukkiera

idem un mio amico...solo hce neppure la fine dell'ani gli hanno fatto aspettare...il padre lo ha letteralmente massacrato di botte,roba che l'ho visto il giorno dopo praticamente sfiguarto in viso,e dopo averlo pistato a dovere lo ha cacciato di casa,senza soldi,senza cibo,ne un tetto dove possa mangiare.i genitori "dovrebbero"amarci per ciò che siamo,ma sono prima di tutto persone che hanno spesso più paura di noi,e sbagliano,purtroppo sbagliano. :salut:

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Bene, ho letto tutta quanta la discussione. Io penso che in un caso del genere farei il possibile per andare via di casa. Mi andrebbe bene - inizialmente - la condivisione degli spazi comuni con altre persone in modo da limitare le spese. Ci soffrirei moltissimo, perchè anche nel casoin questione non riuscirei comunque a smettere di amare i miei genitori. Ci sarebbe un certo odio, ma anche tanti ricordi.  Comunque penso che sia solo una questione di cultura e di apertura mentale, non di base etero della società. Mi viene in mente in modo automatico pensare ad un eventuale rivelazione come "sono sterile, non potrò mai avere un figlio sangue del mio sangue" e invece poi quest'altra notizia in diverso modo scioccante: "sono gay" (breve, ma dalle più smodate reazioni.)

Secondo voi quale creerebbe più problemi e quale sarebbe di più difficile accettazione da parte di un qualsiasi genitore? Io penso che sia molto più complicato per la maggioranza dei genitori italiani accettare la seconda. Detto questo, penso e ribadisco che secondo me non è una questione di aspettative in materia di prole o di matrimoni. E' solo una questione religiosa e culturale. Per molti una questione di vergogna, una questione di abitudine a certi schemi...

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Quoto tutto quello che die Neom. Io credo che un genitore che reagisce male al CO del figlio usi la scusa dei nipoti per giustificare il fatto che si sia arrabbiato, ma credo che sia più di tutto una questione di vergogna... soprattutto se vivi in un paesino di provincia dove queste cose non sono molto comuni e la gente non è di mentalità aperta.

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  • 3 weeks later...
Quoto tutto quello che die Neom. Io credo che un genitore che reagisce male al CO del figlio usi la scusa dei nipoti per giustificare il fatto che si sia arrabbiato, ma credo che sia più di tutto una questione di vergogna... soprattutto se vivi in un paesino di provincia dove queste cose non sono molto comuni e la gente non è di mentalità aperta.

 

Concordo pienamente! Io vivo in provincia dove la mentalità è più chiusa che nelle grandi città, dove ci si conosce un po' tutti e dove avere un figlio gay o bisessuale (come nel mio caso) può suscitare una vergogna profonda. Io, ad esempio, non ho mai detto nessuno che sono bisessuale tranne che a una mia carissima amica che mi sta vicino, con cui sono cresciuto assieme e che considero come una sorella. Ai miei genitori? Ma non ci penso per niente! E non perché temo la loro reazione nei miei confronti (sicuramente non buona dato l'ambiente culturalmente chiuso in cui sono cresciuti ed il loro freddo disprezzo verso il mondo gay o bisex), ma perché voglio loro un mondo di bene e non posso non pensare a come le altre persone, i vicini, potrebbero trattarli una volta saputa la notizia ("... hai, visto il figlio dei vicini? E' bisessuale e loro lo sanno! Capisci? Lo sanno e non fanno nulla! Ma che razza di genitori sono? E con che faccia si presentano in chiesa?..."). Il CO è una questione molto delicata, non solo per se stessi, ma anche per chi ci sta vicino. Quando lo si fa, bisogna farlo con le persone giuste, con quelle che possono darti incondizionatamente un appoggio affettivo e non sempre, tra queste persone, ci sono i propri genitori!

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si purtroppo di storie simili ce ne sono tante.... in questi casi è dura, e puoi contare solo sui veri amici............io in una situazione del genere sarei disperato, e distrutto, non credo che riuscirei a trovare la forza di reagire da solo, avrei bisogno di aiuto....

 

cmq il pensiero che anche i miei genitori reagiscano così l'ho avuto, ma con il tempo sto diventando più forte e magari saprei difendermi....

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per me è inconcepibile e in un certo senso anche "disumana" una reazione del genere..

boh, è tuo figlio, certi legami dovrebbero andare oltre tutto il resto, non c'è spiegazione/giustificazione che tenga.

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Ai miei genitori? Ma non ci penso per niente! E non perché temo la loro reazione nei miei confronti (sicuramente non buona dato l'ambiente culturalmente chiuso in cui sono cresciuti ed il loro freddo disprezzo verso il mondo gay o bisex), ma perché voglio loro un mondo di bene e non posso non pensare a come le altre persone, i vicini, potrebbero trattarli una volta saputa la notizia ("... hai, visto il figlio dei vicini? E' bisessuale e loro lo sanno! Capisci? Lo sanno e non fanno nulla! Ma che razza di genitori sono? E con che faccia si presentano in chiesa?..."). Il CO è una questione molto delicata, non solo per se stessi, ma anche per chi ci sta vicino.

Che bisogna scegliersi bene le persone a cui dirlo è vero, ma sinceramente io non lo dico ai miei perchè ho paura della loro reazione, non di quella degli altri. Un buon genitore non dovrebbe preoccuparsi di quello che gli altri dicono di lui e del figlio omosessuale, ed il figlio stesso neanche. Per me sarebbe sufficiente che lo accettassero quelle poche persone a cui tengo veramente. Degli altri non importa.

per me è inconcepibile e in un certo senso anche "disumana" una reazione del genere..

boh, è tuo figlio, certi legami dovrebbero andare oltre tutto il resto, non c'è spiegazione/giustificazione che tenga.

Straquotissimo  :asd:

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Che bisogna scegliersi bene le persone a cui dirlo è vero, ma sinceramente io non lo dico ai miei perchè ho paura della loro reazione, non di quella degli altri. Un buon genitore non dovrebbe preoccuparsi di quello che gli altri dicono di lui e del figlio omosessuale, ed il figlio stesso neanche. Per me sarebbe sufficiente che lo accettassero quelle poche persone a cui tengo veramente. Degli altri non importa.

 

Concordo, ... di ciò che pensano gli altri bisognerebbe infischiarsene, ma ti assicuro che ci sono persone e genitori che invece ne tengono conto, soprattutto se nel luogo in cui si vive questi vengono considerati personaggi "quasi pubblici",

stimati, conosciutissimi da tutti e in alcuni casi "presi a modello"! Purtroppo ci sono ancora alcuni casi in cui "l'onore" viene anteposto all'amore incondizionato per i figli! :no: :no: :D

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  • 1 month later...

Nevischio,

dirlo ai tuoi genitori non cambia

l'eventuale reazione della gente.

Se domani di te lo sapessero tutti

nessuno saprebbe se i tuoi lo sanno o no

(a meno che non glielo dicano loro)

 

Gli etero mi paiono più coraggiosi.

Se tu non fossi gay, ma la tua ragazza fosse Rom

anche in quel caso vi nascondereste

per paura delle voci di paese?

 

La vergogna spesso parte da noi.

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  • 4 weeks later...

non riesco proprio ad vedere la scena di una madre che si rivolge in questi toni al figlio, tralasciando l'aspetto illegale della cosa... che poco mi tocca... l'amore che dovrebbe esserci tra una madre e il sangue del suo sangue, il figlio che ha portato in grembo x 9 lunghissimi mesi, che ha partorito, per il quale ha lavorato ogni giorno della sua vita, dovrebbe essere trascendente da tutte queste cose... a maggior ragione se consideriamo il fatto che lui non ha fatto nulla, non ha scelto di essere gay, la natura che qualcuno prima dichiarava tanto eterofilica è stata l'unica artefice delle tendenze sessuali di questo ragazzo: se è gay lo è perche la natura, il destino, Dio, la casualità... chiamatela come volete... ha determinato che egli nascesse in questo modo.

 

per il resto la penso + o meno come albi: l'unico motivo per cui non ho ancora fatto CO con i miei genitori è perchè ho paura della loro possibile delusione, perchè gli voglio un'infinità di bene e mi fa male sapere che potrebbero soffrirne... non me ne frega assolutamente del giudizio della gente.. alla fine se non volgiono accettarmi per quello che sono pasienza.. si vede che nn siamo compatibili, vuol dire che mi troverò amici migliori...

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Concordo pienamente! Io vivo in provincia dove la mentalità è più chiusa che nelle grandi città, dove ci si conosce un po' tutti e dove avere un figlio gay o bisessuale (come nel mio caso) può suscitare una vergogna profonda. Io, ad esempio, non ho mai detto nessuno che sono bisessuale tranne che a una mia carissima amica che mi sta vicino, con cui sono cresciuto assieme e che considero come una sorella. Ai miei genitori? Ma non ci penso per niente! E non perché temo la loro reazione nei miei confronti (sicuramente non buona dato l'ambiente culturalmente chiuso in cui sono cresciuti ed il loro freddo disprezzo verso il mondo gay o bisex), ma perché voglio loro un mondo di bene e non posso non pensare a come le altre persone, i vicini, potrebbero trattarli una volta saputa la notizia ("... hai, visto il figlio dei vicini? E' bisessuale e loro lo sanno! Capisci? Lo sanno e non fanno nulla! Ma che razza di genitori sono? E con che faccia si presentano in chiesa?..."). Il CO è una questione molto delicata, non solo per se stessi, ma anche per chi ci sta vicino. Quando lo si fa, bisogna farlo con le persone giuste, con quelle che possono darti incondizionatamente un appoggio affettivo e non sempre, tra queste persone, ci sono i propri genitori!

 

secondo me invece è solo il tuo modo per pararti il culo, per carità è giusto che uno abbia una sua stabilità per evitare di subire il contraccolpo di un eventuale rifiuto in maniera dura ma non mi far passare per generosità verso i tuoi omofobi la cosa, semplicemente hai paura di essere rifiutato e questo è normalissimo. Per il resto degli altri io me ne frego, non sei un assassino e non fai nulla di male per cui lascia che pensino ciò che vogliono e inizia a vivere senza menzogne.

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  • 1 month later...

:ok: se fossi lui avrei gia' cercato un lavoro una stanza in qualche appartamento e fuggito via   :awk:

 

direte e' molto difficile vivere da soli di punto in bianco, ma penso sia preferibile a vivere nello stesso tetto con della gente simile perche' definirli genitori mi pare un complimento :awk:

 

Quoto alla grande.

Io inoltre sono dell'idea, come qualcuno ha scritto sopra, che c'è gente capace di essere un buon genitore e chi no. Nel momento in cui scegli di "fare" un figlio non puoi avere la certezza che questo sia maschio o femmina come desideravi nel concepirlo: allora che si fa se non ti soddisfa lo cambi? lo dai in adozione? lo butti nell'immondizia!?!?

 

Chi risponde positivamente a queste "domande" ha naturalmente dei problemi.

 

Un'altra possibile interpretazione secondo me è che Il/La figlio/a per un genitore è una figura sul quale vogliono a tutti i costi trasmettere le proprie preferenze, i gusti, il comportamento, ecc, perchè secondo un genitore è quella la base ideale.. Si iniziano a convincere che è impossibile farlo solo quando noi adolescenti iniziamo a riscattare la nostra libertà, magari ispirata da un coetaneo che grazie al fallimento dei suoi genitori nell'inculcargli i loro parametri, ha trovato prima la sua indipendenza.

Ebbene secondo me è quest'ultima categoria di genitori, quelli che credono di aver fallito, che sono più soggetti ad una reazione di questo tipo, perchè vedono la situazione non nel modo reale, e cioè che il figlio/a è felice di essere quello che è, loro in quel momento sentono solo l'effetto dell'esplosione di una supernova di dolore, che ovviamente non ha motivo di esistere. Alcuni non si rendono conto nemmeno che io figlio ho un mio cavolo di cervello!

 

PS. Credo che mia madre sia convinta che l'omosessualità sia una malattia..  :sisi:  Ed è strano sentirglielo dire.. in quel momento mi verrebbe di urlarle che non ha proprio capito nulla..

 

Bhè se posso aggiungere un mio punto di vista: non mi sognerei neanche di dirlo ai miei, neanche quando saprò con + certezza cosa preferisco. Sono già una delusione vivente e quella sarebbe troppo potente.. Non avrei nemmeno il coraggio di guardarli in faccia anche se fossero comunqe fieri del figlio che hanno.

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beautiful_soul

Adesso ho letto questo topic e sono rimasto scandalizzato . Cioè la famiglia dovrebbe essere sempre unita in tutto e i genitori dovrebbero appoggiare sempre i propri figli in qualunque caso , ma spesso non è cosi e ciò mi dispiace un casino . Comunque se lui è minorenne non può essere cacciato di casa .

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un mio amico ha detto alla madre che è gay risultato:

-alla fine del anno dovràa andare via di casa

-dovrà mantenersi da solo

- per lei è morto..non esiste più..non è più nessuno

-sue testuali parole "puoi anche morire"

 

ora detto ciò..che è solo una minima parte...io mi chiedo...ma è questo il prezzo da pagare????

 

non ci credo!!!scusate se lo dico ma questa è proprio una stronza!!!come si fa a dire questo ad un figlio?

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Purtroppo a volte si, è questo il prezzo da pagare. Alcuni genitori reagiscono così solo momentaneamente, ma altri purtroppo non si smuovono più da questo pensiero.

 

Il prezzo da pagare per vivere la propria vita apertamente per quello che si è, è sempre molto alto, e non solo se si è gay.

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Il prezzo da pagare per vivere la propria vita apertamente per quello che si è, è sempre molto alto, e non solo se si è gay.

 

Quoto! ecchecavolo  :sisi:

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