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Forza Nuova e libertà di opinione.


Paedicator1987

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19 minutes ago, Sbuffo said:

Non credo che il PD e il M5S abbia o mai voluto essere o venire identificate come sinistra antagonista.

Allora non capisci.
Piaccia o meno il PD/5S ad oggi è la sinistra, non c'è bisogno che lo dicano direttamente, basta farsi forza con la stampa amica che bolla gli altri di sinistra come NON di sinistra mentre su PD/5S tacciono, è il continuare a ripetere che Calenda è di destra, che Renzi si avvicina alla destra, Renzusconi ieri Renzi-Salvini oggi, sempre quest'ultimo (Renzi) viene bollato come il distruttore della sinistra quando la sinistra aveva perso vagonate di milioni di elettori prima del suo arrivo, come dicevo prima - far dimenticare ciò che va dimenticato -, è il continuare a marcare le differenze con gli altri grazie agli intellettuali, opinionisti e direttori di giornale nei vari talk.
Non c'è bisogno che qualcuno lo dica, basta distruggere tutto ciò che c'è attorno lasciando che loro siano gli ultimi a rimanere e se sono gli ultimi a rimanere evidentemente quelli di sinistra sono loro.
PD/5S è la sinistra di oggi, è la sinistra antagonista, una sinistra estremista e populista che è antagonista a una destra estremista e populista.

Edited by Oscuro
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Ma non è vero che il resto non è sinistra.

Il PD è un centrosinistra riformista che accetta il capitalismo e il sistema mirando a riguardo riformarlo in senso socialdemocratico e liberale. Potere al Popolo o Rifondazione sono certamente sinistra ma una sinistra antagonista, una sinistra estrema.

L'antagonismo di sinistra si intende la sinistra che si pone come antagonista al sistema capitalista e che mira al suo superamento.

Il PD non ha mai intenso né voluto essere identificata come sinistra antagonista ed estremista.

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Il PD è centro liberale, di socialdemocratico non ha nulla.

Un partito che neanche sostiene il salario minimo - il ministro del lavoro Orlando diceva qualche settimana fa che indebolisce i lavoratori - come fa a definirsi di sinistra? 

Un partito che sostiene acriticamente o quasi le politiche economiche e sociali del governo Draghi non può essere di sinistra. A meno di non intendere la sinistra come è intesa negli USA. In Europa fortunatamente abbiamo altri riferimenti.

Il M5S è un pochino più a sinistra del PD, l'unico partito ad aver sostenuto un minimo di politiche sociali. Il reddito di cittadinanza, certamente migliorabile, è la misura più di sinistra approvata nell'ultimo decennio. Conte e il M5S si possono considerare probabilmente di centro-sinistra. 

La sinistra propriamente intesa è però praticamente inesistente in parlamento. È un minimo rappresentata da Sinistra Italiana forse, altrimenti bisogna guardare fuori. 

Non è una questione di voler fare i puristi, ma oggettivamente un partito come il PD di sinistra ha ben poco. 

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Il PD è un partito socialdemocratico, siede nel gruppo dei socialdemocratici in Europa e le sue politiche sono indirizzate in quel senso.

Basti pensare alle leggi approvate dal Pd:

- la legge che ha esteso l'indennità di disoccupazione a 24 mesi.

- la legge che ha abrogato i contratti a progetto.

- la legge che ha messo fine all'abuso dei voucher.

- prima ancora che arrivasse il reddito di cittadinanza avevano introdotto il REI (reddito di inclusione).

- l'introduzione dell'assegno di ricollocamento per aiutare le persone a ricollocarsi sul mercato del lavoro.

- la legge contro il caporalato.

Una legge sul salario minimo solo un'analisi superficiale può pensare sia una norma di sinistra e a favore dei lavoratori.

Difatti sono gli stessi sindacati a mostrare diffidenza verso la proposta.

Bisognerebbe invece dare maggiore valore alla contrattazione collettiva e combattere i contratti pirata, visto che i CCNL già prevedono dei minimi salariali.

Edited by Sbuffo
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Almeno per quello che penso io ritengo che siano i fatti più recenti ad averlo qualificato in senso negativo.

In ultimo il comportamento sul ddl Zan, prima ancora aver fatto cadere per interesse personale un governo di cui faceva parte.con il PD e che lui stesso aveva contribuito a costituire sempre per interesse personale, aver abbandonato il PD quando non gli faceva più comodo perché non era più segretario portandosi così via i parlamentari eletti con il Pd, il conflitto d'interesse su Arabia Saudita e più recentemente sull'azienda russa Delimobil.

Diverso il giudizio di quando è stato presidente del consiglio, quando faceva parte del PD e aveva una maggioranza eletta con Bersani, in quel caso io ho apprezzato il suo operato così come quello di Gentiloni.

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Non bisogna necessariamente fare politiche economiche e sociali in linea con quelle della Thatcher per non essere di sinistra.

Secondo questa logica anche la Merkel che non ha disdegnato un minimo di politiche sociali dovrebbe considerarsi di sinistra.

Tutti i partiti di centro dovrebbero considerarsi di sinistra per lo stesso motivo. Esiste appunto la categoria del centro politico non a caso, per indentificare quei partiti fondamentalmente liberali ma con una qualche minima attenzione al sociale e ai lavoratori.

Il PD è un partito di centro. O per caso l'abolizione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori è di sinistra?

Sedere nel gruppo dei socialdemocratici in Europa non vuol dire essere socialdemocratici. Dagli anni '90 i partiti socialdemocratici europei hanno abbracciato il neoliberalismo e la terza via blairiana. Insomma c'è una certa differenza fra un Olof Palme e un Tony Blair in quanto a politiche economiche e sociali, anche se i rispettivi partiti hanno fatto parte dello stesso gruppo politico a livello europeo.

1 hour ago, Sbuffo said:

Una legge sul salario minimo solo un'analisi superficiale può pensare sia una norma di sinistra e a favore dei lavoratori.

Difatti sono gli stessi sindacati a mostrare diffidenza verso la proposta.

I sindacati mostrano diffidenza perché è una legge che va contro i loro interessi. Un'opposizione mossa da né più né meno che egoismo. 

Posso capire un discorso del genere nei paesi scandinavi dove sono praticamente tutti iscritti al sindacato, il 70-80% dei lavoratori. 

Fuori dai paesi scandinavi gli iscritti sono molti meno, in Italia il 30% dei lavoratori. Quindi devono subentrare tutele come il salario minimo dal momento che i sindacati non sono sufficienti. 

Praticamente tutti i paesi europei hanno un salario minimo stabilito per legge proporzionato al costo della vita, spesso sostenuto anche dalla destra (in UK Boris Johnson ne ha appena annunciato l'aumento). All'appello manca solo l'Austria oltre a noi. I paesi scandinavi sono un discorso a parte visto l'elevatissimo tasso di sindacalizzazione come già spiegato.

Non c'è ancora stata nessuna invasione di cavallette e nessun collasso dell'economia.

Disparities in minimum wages across the EU - Products Eurostat News -  Eurostat

Edited by Uncanny
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Non è solo in minimo di politiche sociali, come ho fatto notare prima in una sola legislatura sono state approvate molte leggi per tutelare i lavoratori.

L'articolo 18 nel mondo di oggi era più un problema che un aiuto ai lavoratori perché tutti sanno che un mercato del lavoro eccessivamente ingessato è controproducente per i lavoratori stessi e per la creazione di posti di lavoro.

Certo l'eliminazione dell'art.18 da solo non avrebbe avuto senso ma se allo stesso tempo elimini contratti molto più precarizzanti come contratti a progetto e voucher, allo stesso tempo potenzi gli ammortizzatori sociali estendendo l'indennità di disoccupazione e introducendo il REI e al contempo intervieni sulle politiche attive con con l'assegno di ricollocamento allora ha senso.

 

I CCNL poi si applicano anche ai lavoratori non iscritti ai sindacati, ripeto il problema non è il salario minimo ma dare maggiore valore ai contratti collettivi combattendo i contratti pirata, perché i CCNL prevedono già minimi salariali.

Il salario minimo semplicemente indebolisce i sindacati e la contrattazione collettiva, rischia di essere un abbattimento al ribasso oppure rischia di non tenere conto delle singole particolarità dei settori o dei luoghi in cui viene applicato facendo un danno alle aziende e una disparità di fatto nel trattamento dei lavoratori.

 

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25 minutes ago, Sbuffo said:

Diverso il giudizio di quando è stato presidente del consiglio, quando faceva parte del PD e aveva una maggioranza eletta con Bersani, in quel caso io ho apprezzato il suo operato così come quello di Gentiloni.

Io però gli accordi con la Libia di Minniti non glieli perdono. Poi di quegli anni non so troppissimo (ancora non mi interessava la politica e vivevo meglio), quindi magari sbaglio ad accusare, ma tant'è...

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15 minutes ago, Sbuffo said:

Almeno per quello che penso io ritengo che siano i fatti più recenti ad averlo qualificato in senso negativo.

In ultimo il comportamento sul ddl Zan, prima ancora aver fatto cadere per interesse personale un governo di cui faceva parte.con il PD e che lui stesso aveva contribuito a costituire sempre per interesse personale, aver abbandonato il PD quando non gli faceva più comodo perché non era più segretario portandosi così via i parlamentari eletti con il Pd, il conflitto d'interesse su Arabia Saudita e più recentemente sull'azienda russa Delimobil.

Diverso il giudizio di quando è stato presidente del consiglio, quando faceva parte del PD e aveva una maggioranza eletta con Bersani, in quel caso io ho apprezzato il suo operato così come quello di Gentiloni.

L'odio verso Renzi è nato nell'esatto momento in cui prese la guida del PD, a causa del contesto storico politico-sociale in cui si viveva, il PD era parte di quella classe politica che il popolo ripudiava e nel momento in cui Renzi prese la guida di quel partito lui divenne l'emblema del male, di ciò che andava distrutto, il bersaglio di ogni attacco poiché caduto lui sarebbe caduto tutto, ma lui non cadde e fu argine a quell'estremismo e a quel populismo.
Non ricordarsi di quanto è accaduto significa o vivere su Marte o essere in perenne malafede.

L'Arabia Saudita e l'Azienda Russa è pura fuffa, conseguenza e continuo di quel Renzi fa schifo, è solo una questione di morale e di etica che con la Politica dei fatti non c'entra un cazzo.
La scissione è una questione di principio e di propri valori, non può esserci convivenza in un rapporto dove non si può avere punti in comune, poiché il PD di oggi è l'opposto del PD di ieri di cui hai apprezzato molteplici risultati.
Gli interessi personali sul governo Conte 2 li avevano tutte e tre le parti, il PD, il M5S e Renzi stesso, nessuna di queste parti voleva andare ad elezioni anticipate e quindi tutte e tre le parti accettarono l'ammucchiata, quello era il governo della sopravvivenza preceduto dal governo della propaganda, l'evitare una sconfitta rovinosa alle elezioni anticipate e di consegnare il paese alla Destra, staccare la spinta durante la crisi Covid era una questione di principio, non si poteva accettare che a gestire la fase vaccinale e dei fondi Europei fosse un Governo che in Maggioranza era composto da complottisti No Vax e Anti Euro, perché questo è il M5S.
Sulla questione DDL Zan non c'è niente che si possa imputare a Renzi poiché nessuno di noi può conoscere la verità, la può conoscere solo chi ha votato in segreto, chi grida a una verità è vittima della narrazione Renzi fa schifo di cui il PD si è fatto forza iniziando a sfruttarla come gli estremisti e populisti che li hanno preceduti, poiché questo è oggi il PD, un partito di estremisti e populisti.
La roba che hai elencato sono fatti recenti che ampliano una realtà, quella del Renzi fa schifo, che già aveva preso vita molti anni prima, tra le tante cose Renzi fa schifo anche per le Unioni Civili quando conservatori-cattolici dissero che l'avrebbe pagata, e l'ha pagata poiché da quel giorno in poi la stampa conservatrice-cattolica bombardò Renzi e la sua battaglia di diritti/culturale.
 

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A dire il vero Renzi prima del referendum era il segretario più popolare che il PD avesse mai avuto.

Nessuno era riuscito a portare il Partito Democratico al 40%.

Poi si mise in testa di intestarsi un'importante modifica costituzionale e le cose sono andate come sappiamo.

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Sembra la parabola del feroce Salvino, benché questi abbia ancora buoni numeri elettorali, ma d'altronde non è uscito dalla Lega per formare un partito nuovo, come invece Renzi, che probabilmente commise così il vero e forse irrimediabile errore.

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13 minutes ago, Almadel said:

A dire il vero Renzi prima del referendum era il segretario più popolare che il PD avesse mai avuto.

Nessuno era riuscito a portare il Partito Democratico al 40%.

Poi si mise in testa di intestarsi un'importante modifica costituzionale e le cose sono andate come sappiamo.

Le Europee avvennero nel 2014, il Referendum a ridosso del 2017.
Renzi non era il più popolare da tempo poiché commise il più grande peccato mortale che un Leader possa commettere, e cioè quello di permettere che fossero gli altri a creare e modellare la sua immagine.
Non che fosse facile evitarlo, ogni singola opposizione, sia interna che esterna, lo bombardava giorno e notte, anzi a dir la verità è impossibile evitare una roba del genere.
L'intestarsi il referendum cambiò completamente la prospettiva della sconfitta, non fu errore, fu mossa geniale.

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3 hours ago, Sbuffo said:

- la legge che ha abrogato i contratti a progetto.

- la legge che ha messo fine all'abuso dei voucher.

Invenzioni utili, che Renzi dovette sopprimere per assecondare la Sinistra estrema e non perderne l'appoggio:

contratti che permettevano a molti di fare lavori brevi e saltuari con contribuzione regolare.

Sopprimendoli li si è ricacciati nel nero, dato che assumere un dipendente per pochi giorni e saltuariamente è un suicidio economico.

 

6 minutes ago, Oscuro said:

L'intestarsi il referendum cambiò completamente la prospettiva della sconfitta, non fu errore, fu mossa geniale.

Avrebbe potuto tuttavia evitare di promettere le dimissioni in caso di sconfitta:

non era mica De Gaulle!

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3 minutes ago, Mario1944 said:

Avrebbe potuto tuttavia evitare di promettere le dimissioni in caso di sconfitta:

non era mica De Gaulle!

Dimissioni? lui disse che si sarebbe ritirato dalla politica e questo era fondamentale per compattare quegli elettori che gli avrebbero permesso di scoraggiare l'opposizione interna che sempre più stava picconando, quando si ripresentò alle primarie tremò il culo a tutti per quel 40% di Italiani che non volevano farlo fuori.
Riprendersi la guida del PD con "Pieni poteri" dopo la sconfitta del Referendum fu fondamentale per quello che poi sarebbe seguito.

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Devo concordare a grandi linee con Uncanny. È l'attuale segretario, Padre Letta, a definire il PD un partito di centro che guarda a sinistra, cioè a quella subalterna e prona che Acerbo chiama giustamente “ornamentale”. Così come Di Maio ha parlato del movimento 5S come di un partito liberale europeista.

Poi non è un mistero che il PD nasca per superare la tradizione socialdemocratica traendo ispirazione proprio da quel PD americano di cui Veltroni è sempre stato sostenitore.

Chi, come me, era ragazzo verso la fine degli anni 80 e ha visto e vissuto la dissoluzione del blocco socialista, il crollo del muro e seguito poi negli anni tutte le contorsioni e giravolte della sinistra (ex)comunista, ha percepito in modo netto il cambiamento tra il prima e il dopo, tra cos'era e cosa rappresentava la sinistra allora e cos'è e cosa rappresenta oggi.

Posso quindi capire che le nuove generazioni che non hanno vissuto quegli eventi, non avendo termini di paragone, possano considerare il PD un partito di sinistra. Ma 30 anni fa, il PCI avrebbe considerato, senza se e senza ma, il PD come un partito di destra.

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26 minutes ago, Oscuro said:

Dimissioni? lui disse che si sarebbe ritirato dalla politica

Be', per ritirarsi doveva dimettersi, essendo presidente del consiglio.

 

27 minutes ago, Oscuro said:

questo era fondamentale per compattare quegli elettori che gli avrebbero permesso di scoraggiare l'opposizione interna che sempre più stava picconando

Visti gli esiti, sbagliò i conti.

In ogni caso l'errore grave, secondo me, fu quello di fondare un partito nuovo:

non si getta un partito ampiamente radicato sul territorio da più di mezzo secolo solo perché ci sono correnti interne che fanno la Fronda.

Avrebbe potuto andarsene aspettando tempi migliori:

chissà se non avrebbero richiamato lui, invece di Letta.

 

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43 minutes ago, Mario1944 said:

Visti gli esiti, sbagliò i conti.

In ogni caso l'errore grave, secondo me, fu quello di fondare un partito nuovo:

non si getta un partito ampiamente radicato sul territorio da più di mezzo secolo solo perché ci sono correnti interne che fanno la Fronda.

Avrebbe potuto andarsene aspettando tempi migliori:

chissà se non avrebbero richiamato lui, invece di Letta.

Sbagliò i conti? stravinse le primarie.
Non c'è errore grave nell'uscire da un Partito che ti ha sempre visto, considerato e bollato come un intruso, quello era il momento migliore per andarsene.

 

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1 hour ago, Oscuro said:

Sbagliò i conti? stravinse le primarie.

Poiché se ne dovette andare, evidentemente non aveva "ricompattato" a sufficienza."

 

1 hour ago, Oscuro said:

Non c'è errore grave nell'uscire da un Partito che ti ha sempre visto, considerato e bollato come un intruso, quello era il momento migliore per andarsene.

Non ci sarebbe stato errore se si fosse ritirato dalla politica, ma perché è ritornato in politica addirittura fondando un partito nuovo, a mio giudizio ha commesso un errore grave, perché ha gettato un partito abbastanza solido per tradizione pluridecennale:

lottare per lottare, meglio farlo con un buon pacchetto di voti.

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7 minutes ago, Mario1944 said:

Poiché se ne dovette andare, evidentemente non aveva "ricompattato" a sufficienza."

Doveva compattare gli elettori per scoraggiare le opposizioni interne affinché si riprendesse una Leadership meno discussa la quale gli serviva per arrivare fino al 2018.
Finite le elezioni, davanti ad un'inevitabile sconfitta, il suo lavoro era semplicemente quello di impedire un governo 5S/PD creando le condizioni in cui si poteva fare solamente un 5S - Lega, e cioè un governo della propaganda di breve durata dove l'inevitabile vittoria di Salvini avrebbe portato a delle elezioni anticipate, toglie la sedia a Salvini e la da al PD, il Populismo si sconfigge cosi, lo lasci gonfiare e poi quando è gonfio lo lasci li appeso davanti all'inevitabile sgonfiamento, poi agevola le condizioni del governo della sopravvivenza PD/5S, li Renzi toglie il disturbo.
A Renzi serviva solamente questo a seguito della sconfitta del referendum, assicurarsi una Leadership meno discussa che gli permettesse di muoversi come voleva, pienamente consapevole del fatto che a seguito delle elezioni del 2018 la sua Leadership non esisteva più.

19 minutes ago, Mario1944 said:

Non ci sarebbe stato errore se si fosse ritirato dalla politica, ma perché è ritornato in politica addirittura fondando un partito nuovo, a mio giudizio ha commesso un errore grave, perché ha gettato un partito abbastanza solido per tradizione pluridecennale:

lottare per lottare, meglio farlo con un buon pacchetto di voti.

Come detto sopra, la sua Leadership post elezioni 2018 non esisteva più, non ha "gettato un partito", lui sarebbe stato gettato dal partito, un partito che avrebbe seguito una linea completamente diversa dalla sua.
Rimanere in un partito che ti rigetta e che segue una linea completamente diversa dalla tua è il miglior modo per uccidere i propri ideali.
Le battaglie politiche, sociali e culturali seguite da Renzi sarebbero morte rimanendo all'interno del PD.
 

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On 11/2/2021 at 8:27 PM, Oscuro said:

Rimanere in un partito che ti rigetta e che segue una linea completamente diversa dalla tua è il miglior modo per uccidere i propri ideali.
Le battaglie politiche, sociali e culturali seguite da Renzi sarebbero morte rimanendo all'interno del PD.

Ma.... a parte che i politici pensano soprattutto al potere, che del resto è necessario ottenere qualora pur si voglia perseguire i propri ideali, rimane difficile concedere che politicamente Renzi abbia fatta una cosa opportuna lasciando un partito con forti radici sociali, relazionali ed anche, diciamolo pure, economiche:

certamente avrebbe dovuto lottare per imporsi, forse sarebbe anche stato sconfitto del tutto;   ma uscendone s'è condannato probabilmente all'irrilevanza od alla dipendenza da vicini non minori o addirittura maggiori di sé.

Certo per ora egli pare dominare la scena, facendo e disfacendo governi e maggioranze, ma a ben considerare è un dominio effimero il suo, fondato su numeri che saranno quanto prima grandemente diminuiti dagli elettori:

è in una condizione simile a quella delle Stelle cadenti, che vivono di rendita per essere stati alle elezioni del 2018 il primo partito italiano e che quindi ancora hanno voce in capitolo, ma che probabilmente saranno rovinosamente falciati alle prossime elezioni.

 

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Adesso è facile e anche inutile essere contro Renzi, dato che non si può più ottenere nulla da lui. Bisognava esserlo nel momento in cui si propose come candidato a segretario del PD, perché era chiaro fin da subito quali interessi serviva.

È incredibile come un tale bandito della politica abbia stregato a suo tempo molti a “sinistra”. Mi ricordo Serra che arrivò a dire che Renzi era il segretario più di sinistra della storia. Serra una volta faceva ridere con Cuore. Ora fa ancora ridere, ma per come si è ridotto.

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48 minutes ago, Gondoo said:

È incredibile come un tale bandito della politica abbia stregato a suo tempo molti a “sinistra”.

È un bandito della politica perché nei fatti lo è, o perché a suon di badilate di merda è stato fatto credere che lo sia?.

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Invece secondo me Renzi al governo ha ben governato, probabilmente ha sbagliato a personalizzare sul referendum (e quella frase avventata sull'abbandono della politica) ma col sennò del poi è sempre più facile dire che non bisognava personalizzare.

Però io personalmente i problemi li vedi successivamente cioè quando non era più presidente del consiglio ed in particolare nell'attuale legislatura.

Ma la scorsa legislatura come presidente del consiglio e come governo io trovo che in buona parte abbia ben governato, al netto del fatto che aveva una maggioranza con Alfano.

Se parliamo di contenti e di leggi approvate la bilancia pende decisamente a suo favore come governo Renzi.

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16 hours ago, Sbuffo said:

Invece secondo me Renzi al governo ha ben governato,

Ineffetti non è stato poi male:

del suo governo ricordo un provvedimento fiscale a favore delle piccole società immobiliari che permetteva un'uscita dalle tagliole accumulatesi per anni a causa dei mutamenti in corso d'opera delle leggi fiscali, cui tra l'altro contribuì grandemente il tanto (ingiustamente) celebrato Tremonti;

anche il cosiddetto job act andava nella direzione di togliere le ingessature del mercato del lavoro in Italia, che certamente non favoriscono l'occupazione, specialmente quella dei giovani:

purtroppo poi dovette in gran parte correggerlo per l'assedio della sinistra estrema e dei sindacati, indefessamente ostinati l'una nel perseguire ideologie ottocentesche, gli altri nel difendere gli occupati attuali nelle imprese maggiori e nel settore pubblico.

16 hours ago, Sbuffo said:

probabilmente ha sbagliato a personalizzare sul referendum (e quella frase avventata sull'abbandono della politica) ma col sennò del poi è sempre più facile dire che non bisognava personalizzare.

Corse un pericolo inutile, anche considerato che non era una riforma così profonda ed efficace come sia i propugnatori sia gl'impugnatori pretendevano fosse ed in ogni caso sarebbe stato ragionevole scommettere il suo futuro politico tutto su quella riforma, solo se, sconfitto, si fosse veramente ritirato per sempre dalla politica:

esserci ritornato subito, gli ha fatto perdere credibilità.

Edited by Mario1944
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