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Ancora vi vergognaate di dire "sono gay!!"


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non mi vergogno assolutamente...però non è che quando mi presento la prima cosa che dico è piacere sono gay...così come un etero non credo che quando si presenta dichiara la sua sessualità!!!

Sono cose personali...cioè io sono gay ma lo dico a chi ritengo giusto dirlo...ma non per una questione di vergogna....e che semplicemente credo che agli altri beh..non è che debba fregare più di tanto cosa combino sotto le lenzuola

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Io se sono all'estero, la prima cosa che dico è "piacere, sono Enrico e sono Italiano"

 

Non ho mai pensato che alla gente "non debba fregare se sono Italiano o meno"...

Lo dico subito così magari non fanno battute sulla Mafia o sull'immondizia a Napoli...

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ok...ma entrare nei meriti della propria sessualità sinceramente mi sembra il colmo.....cioè nel momento in cui fanno delle battute spiacevoli ok lo dico...ma uscirsene come un cavolo a merenda..neanche dovesse essere una cosa da dire obbligatoriamente no!!!!!

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Sono d'accordo con Almadel. Uscire allo scoperto è importante perché fa cadere i pregiudizi e gli stereotipi degli etero e induce altri gay velati a fare lo stesso. Lo stesso vale per tutte le minoranze stigmatizzate. In America, per esempio, gli atei sono malvisti e Richard Dawkins, Daniel Dennet &c., stanno facendo da anni campagna affinché gli atei americani facciano coming out, perché questo aiuterà a combattere l'influenza politica dei fanatici cristiani.

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Quante volte nella giornata un etero dichiara la propria eterosessualità? neanche una perchè è scontato che lo sia.

Perchè io devo dire di essere gay? Perchè altrimenti danno per scontato che sono etero, e a me da fastidio, come ad un etero se gli dici gay.

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Io devo dirlo a tutti per forza.

 

Vivo in simbiosi col mio fidanzato.

Mangio con lui, dormo con lui e mi accompagna ovunque in motorino.

 

Come faccio a non dirlo?

Non vado al cinema senza di lui, nè al ristorante.

Condividiamo ogni hobby....

 

Quanti uomini sposati dichiarano la loro eterosessualità, al giorno?

"mia moglie...

i miei figli...

mia suocera..."

 

Di cosa devo parlare per riuscire a non dichiararmi?

Del tempo? Neanche!

(Spero non piova sono in bici o col motorino del mio... ops!")

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Quanti uomini sposati dichiarano la loro eterosessualità, al giorno?

"mia moglie...

i miei figli...

mia suocera..."

 

Verissimo,

e consiglio anche di notare la differenza tra quelli più moderno-individualisti che parlano dei propri congiunti chiamandoli per nome, da quelli antiquato-familisti che li nominano col loro nome d parentela...

La mia vicina di casa, ad esempio, è incredibile, si parla con lei di suo marito R. e mentre io le faccio domande dicendo "come sta R., cosa fa R., ecc.", lei ossessivamente risponde "mio marito qua, mio marito là, ecco telefonano è mio marito ecc."... il guaio è che la cosa contagia persino i suoi 2 figli ragazzini, quando li incontro separatamente io chiedo dell'altro citando il nome e lui mi risponde "mio fratello..." :love:

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Personalmente ora come ora,non me la sentirei di andare in giro per i corridoi della scuola,salterellando alla mò di heidi,e urlare: "mi piace il cazzo,mi piace il cazzo"  :love: :P (buabuabua che bella scena però :P)

ad ogni modo,io mi sono accettato per quel che sono,ho capito qual'è la mia natura... e fine! per ora non mi sento di andarlo a sbandierare a tutti. comunque sia,non è che faccio il finto etero,quello no! evito semplicemente. poi un giorno,se sarò circondato da gente rispettosa del prossimo,allora vedrò! comunque non andrò mai in giro con tatuato sulla fronte: 100% gay 

sono molto riservato =)

Se lo fai veramente chiamami che voglio essere li a vedere la scena con un cesto di pop - corn :ok:

 

Io personalmente ho passato tutte le fasi di cui parlate...prima non lo dicevo a nessuno...poi ho iniziato a confidarmi con pochi intimi, mentre negavo( o non ammetevo) la mia sessualità...ora non lo dico più, se capiscono capisconole ultime 2 o 3 persone che lo sanno difatti non gli ho detto nulla ma l' hanno capito dai miei discorsi.

Unica eccezione lavoro e parenti cioè i miei genitori lo sanno ed anche mia sorella ( e mia zia solo perchè mia madre gli è andata a parlare dopo la mia confessione, grande zia che l'ha fatta ragionare) al lavoro non lo faccio per 2 motivi

1) non sono ancora assunto a pieno titolo(sono apprendista)

2)è pieno di contadini bigotti dove lavoro io (no non ho a che fare con la terra sono un operaio meccanico)

 

in famiglia non mi va di farlo più che altro peri miei nonni...sono siciliani...mente troppo ristretta...

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ForbiddenLove

Un coming-out non tutti se lo possono permettere... dipende dal contesto in cui si vive...

c'è chi ha la fortuna di vivere tra gente aperta e c'è chi vive in mezzo a gente cafona e ignorante...

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ma perché secondo te tutta la gente su questo forum che ha fatto almeno un coming out nella propria vita non conosce NESSUNA persona cafona e ignorante?? siamo seri. tutti quanti annoveriamo almeno un gran caprone nella nostra cerchia di conoscenze. questo ha mai fermato qualcuno? no. sono solo scuse quelle del "io vivo in un paesino di mentalità chiusa", se uno vuole essere coraggioso e sfidare le chiacchiere lo fa, punto e basta, lo fa a Roma come a Canicattì.

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Perchè io devo dire di essere gay?

 

 

non devi mica fare i manifesti

devi semplicemente essere onesto quando ti chiederanno chi è quel ''amico'' con cui esci spesso

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  • 1 month later...

ma perché secondo te tutta la gente su questo forum che ha fatto almeno un coming out nella propria vita non conosce NESSUNA persona cafona e ignorante?? siamo seri. tutti quanti annoveriamo almeno un gran caprone nella nostra cerchia di conoscenze. questo ha mai fermato qualcuno? no. sono solo scuse quelle del "io vivo in un paesino di mentalità chiusa", se uno vuole essere coraggioso e sfidare le chiacchiere lo fa, punto e basta, lo fa a Roma come a Canicattì.

 

 

Invece secondo me conta il posto in cui vivi...se io dovessi dire: "sono gay",perderei sicuramente il posto di lavoro al centro estivo,perchè la gente ha troppi pregiudizi...e infatti l'estate scorsa sono stato licenziato perchè hanno scoperto che ero gay...e non ero nel mio paese ma in Liguria...in città secondo me è più facile dichiararsi che in un paesino di montagna,perchè in quest'ultimo conosci praticamente tutti,a differenza della città..e pure il mio boy che è cittadino quando viene da me,si sente in un certo modo un po' estraniato e a disagio...

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Sono daccordo pure io sul fatto che il posto dove si vive è

una cosa determinante per il CO.

Vivendo in un piccolo paesino come il mio sarebbe una tragedia

se si venisse a sapere una cosa del genere, verresti considerato

come un lebbroso. In una grande città le possibilità invece sono

molto più ampie, è molto più difficile il passaparola.

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Guest Enver

Scorrettamente e pardonisticamente:

Ultimamente ho sostenuto (anzi ho tenuto di peso) un discorso fra etero (ovvero in cui le mie posizioni erano ritenute essere dette da un eterosessuale) che ha preso una ruga (più di una piega infatti) del genere:

"Certo che i gay non sono sottogenerati o complessati sessuali, sono anzi proprio pari a noi, sappiamo che l'omosessualità è preistorica quanto l'eterossualità, ma antropologicamente hanno vinto gli eterosessuali, gli omosessuali non sono riusciti a prevalere su di loro. E' tutta una lotta umana (più umana della politica), il fatto che l'amore gay non metta figli in commercio non c'entra nulla. Se stacchi un momento darwin dal muro ti faccio vedere come dice che è per legge naturale che gli etero hanno prevalso.

Insomma i gay facessero anche coming out, firmassero gli assegni rosa pure tanto gli etero prevarranno sempre, e se per caso accadesse che gli eterosessuali debbano venir meno a quel punto il problema sarebbe lo stesso, solo invertito".

Da questa visione sembra che i gay siano molto liberi, solo che in basso è scritto piccolo che alla fine rimarranno comunque indietro agli etero sui grafici.

Per ricollegamento, sembra che il posto non importi molto, anzi, è meglio che i gay scoprano il capo così queste "dinamiche antropologiche" possono continuare.

Questa teoria sembra che stia crescendo..

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Guest fractalis

..bhè credo che oggi gli abitanti della terra siano molti di più rispetto al passato e quindi per crescita esponenziale aumentano anche i numeri delle "razze"....e poi non potremmo mica fare tutti figli altrimenti le conseguenze sarebbero disastrose.

 

Tornando poi al tema ..io ho 31 asnni e da sole due settimane sto vivendo il mio primo coming out della vita...! è incredibile.

.. solo a persone molto vicine....per ora sono riuscito a dichiararmi solo ad un mio amico etero che conosco da tanto tempo.

 

ho sempre saputo di avere una certa tendenza...ma purtroppo ho SEMPRE avuto paura....kazzo PAURA FOTTUTA!

...e quando sono in giro con la gente mi accorgo che mi piacerebbe poter osservare a lungo certi ragazzi..mi carica...è una fonte di energia...ma poi non riesco a reggere la situazione ...perchè un pensiero si insinua e mi fa pensare a chi guarda me che mi sto innamorando a ad osservare un ragazzo...

 

va bè comunque a 31 anni era ora! :no:

 

...kissà ora il mio primo ragazzo ke figo sarà! :no:

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Guest Enver

..bhè credo che oggi gli abitanti della terra siano molti di più rispetto al passato e quindi per crescita esponenziale aumentano anche i numeri delle "razze"....e poi non potremmo mica fare tutti figli altrimenti le conseguenze sarebbero disastrose.

Non vorrei fare il turnafeste, ma il fatto che i gay siano così pochi al giorno d'oggi e in poi (forse) esce fuori dal fatto che la popolazione sia aumentata, infatti  proprio perchè ci sono più etero sparsi per il mondo che gay dovrebbe essere emblematico del fatto che loro abbiano già fatto parrucca della loro "vittoria".

 

Complimenti per il Facing out, almeno c'è qualcuno, anche se a dire il vero incomincia ad esserci qualche gay che non sente proprio il bisogno di farlo ne un giorno ne mai, (me incluso), anche perchè sceglie di vivere la propria naturalezza di fronte a tutti in altri modi, in più c'è da dire che per l'amore fra eterosessuali che vedo io ogni tre scalini mi chiedo se potrebbe essere mai capito quello che io vorrei esprimere dichiararandomi di fronte a persone che fanno delle relazioni affettive delle puntate della loro vita.

Francamente i coming out non viene affrontato da molti etero in modo positivo solo perchè la sessualità etero è messa peggio della nostra, quelli che invece hanno una visione dell'amore impostata accettano senza rancori.

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incomincia ad esserci qualche gay che non sente proprio il bisogno di farlo ne un giorno ne mai, (me incluso), anche perchè sceglie di vivere la propria naturalezza di fronte a tutti in altri modi, i

io questo lo chiamo comunque un coming out, anche se una persona non pronuncia mai davanti a un altro le parole "sono gay", ma poi non ne fa mistero nei suoi discorsi e atteggiamento di tutti i giorni, per me significa essere out tale e quale a quello che ha radunato tutta la famiglia e l'ha fatto tipo annuncio a pranzo, e lo trovo comunque un atteggiamento più nobile di quelli che non lo fanno per tutta la vita nel senso che per tutta la vita rimangono nascosti/velati.

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Guest Enver

Gli etero in questo caso non contano come il carnevale di Venezia a Rio de Janeiro.

Devono accettarlo i gay, e dopo tutta la marciata per l'emancipazione credi che accettino qualcuno che ha promuove una sorta di viagra per il coming out?

Credo che no.

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  • 8 months later...

sono gay, e per quando brutto sia, voglio vivere la mia vita,

L'unica cosa di brutto è l'ignoranza della gente!

 

Io non mi vergogno di dire che sono gay, sono felice così: al massimo mi imbarazzo a scoprirmi, a mettermi a nudo, come farei con tutte le altre cose personali.

 

La paura è solo quella di essere sputtanato nel paesetto in cui vivo solamente perchè i miei genitori non lo sanno (altrimenti non mi importerebbe neanche di questo), ma ora mi sta passando anche quella...  :heart:

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davvero bello il primo post, complimenti a chi l'ha scritto! il fatto è che sono tutte cose vere quelle che dice! La cosa difficile è farlo questo grande passo...

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L'unica cosa di brutto è l'ignoranza della gente!

 

Certe persone rimarranno sempre ignoranti!!  :rotfl:

 

Comunque io non mi vergogno assolutamente di essere lesbica, anzi.. Io sono così, se mi accettano per come sono ok se mi voltano le spalle per quanto mi possa dispiacere io devo andare avanti lo stesso.. Non posso cambiare me stessa, il mio essere per nessuno!!

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io non nascondo la mia natura omosessuale..non l'ho mai nascosta..lo sanno i miei genitori e i miei amici e chiunque voglia saperlo io non mi vergogno di essere gay e sono fiero di esserlo

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Dagli utlimi post che leggo noto che molti di voi non si vergognano di palesare la propia natura sessuale mentre per me non è affatto così.

La parola "gay" è una parola che nn riesco a pronunciare quando l'associo a me non ci riesco proprio.

Per me significa scoprirsi troppo, diventare vulnerabili e rischiare. E' una parola troppo pesante; semplicemente la odio.

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La parola "gay" è una parola che nn riesco a pronunciare quando l'associo a me non ci riesco proprio.

 

Forse perché il suo uso non è speculare a quello di "etero", ma è una sorta di stigma, un'aggiunta che rende diversi proprio per la sollecita necessità di specificarla...

Leggevo ad esempio varie recensioni del telefilm "Quo vadis baby", quasi ovunque il coprotagonista maschile Lucio viene definito come "l'assistente gay" della protagonista Giorgia... Proviamo a pensare, se il personaggio non fosse stato gay, lo avrebbero forse definito "assistente etero" di Giorgia?

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Ganimede,

il termine "gay" è semplicemente denotativo.

Daniel è "il mio amico brasiliano"

e non dico che Pietro è "il mio amico italiano"

Tommaso è "il mio amico rosso"

e non dico che Marco è "il mio amico castano".

 

Caro Nipote,

dirsi "gay" è il contrario di essere vulnerabili.

In USA tutti prendono in giro Tom Cruise per la sua omosessualità,

ma nessuno prendeva in giro Freddy Mercury.

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Ma scusa Almadel,

proprio gli esempi che porti dimostrano che i termini denotativi, laddove usati per distinguere situazioni asimmetriche, producono una connotazione, che in entrambi i casi consiste in una presa di distanza.

 

Dire "il mio amico gay" per un etero, o "il mio amico etero" per un gay, al posto del semplice "il mio amico", non ha lo stesso valore: il denotativo aggiunto implica una mancanza di comunanza, che in linea di massima è una sorta di barriera, anche se minima.

Quando si specifica un qualcosa è perché percepiamo che è un qualcosa lontano da noi, qualcosa che tende ad ostacolare la condivisione, la confidenza, la comprensione, la piena accettazione

(proprio in queste notti si è vista una scena in tema nel telefilm "Rescue me" in prima visione su Italia 1, il pompiere Jerry conversando coi colleghi omofobi ha annunciato il ritorno di suo figlio, e si è sentito domandare "vuoi dire il tuo figlio gay?", e lui si è arrabbiato per quella specificazione, proprio perché l'aggiunta del denotativo è uno stigma).

 

E allora direi che non c'è da meravigliarsi se molti abbiano paura di porre quella sorta di barriera tra sé e una potenziale maggioranza di conoscenti.

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Caro Ganimede,

mi stai accusando di essere razzista

perchè informo i miei interlocutori

che il mio amico Daniel è brasiliano?

 

La tua critica sulla "comunanza"

riguarda solo l'amicizia

o la devo estendere a tutte le accezioni?

E quindi dire "sono al ristorante cinese"

è sempre sinonimo di razzismo?

Davvero i Napoletani si arrabbiano

se chiamo Totò "il grande attore napoletano"?

 

L'esempio su "Rescue me" fa sorgere la domanda

che forse il problema è nell'orecchio di chi ascolta.

 

Se dico che vado a prendere in stazione Francesca

e Ganimede mi chiede "Vuoi dire la tua amica lesbica?"

a me non viene spontaneo arrabbiarmi.

Ma detto da un omofobo, potrebbe offendermi.

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Proprio per questi motivi, direi che non vanno sottovalutate le accezioni che ci si porta dietro alle parole e al modo di usare le espressioni:

persino l'appellativo di "razzista", soltanto pochi decenni fa non sarebbe stata considerata un insulto, da parte di chi riteneva giusto e normale discriminare la gente in base alla razza; così come quando io accuso qualcuno o qualcosa di sessismo, tuttora mi accorgo di non suscitare la dovuta reazione, perché nella visione di molti è normale e giusto essere sessisti.

 

Gli appellativi aggiunti insinuano una distanza rispetto al sé, che non è necessariamente razzismo, e può essere magari il residuo di una barriera passata, superata magari da tempo. "Sono al ristorante cinese", è sì un elemento di distanza, che credo sia usato da chi tra i ristoranti non sceglie quello cinese nella maggior parte delle occasioni.

Non a caso, mi pare di capire che anche in questo forum non siano pochi quelli che userebbero l'espressione "Il mio amico etero", per denotare un amico che può essere anche il proprio migliore amico, ma quella differenza, come leggiamo dai racconti stessi, contiene comunque la storia di un problema che c'è o che c'è stato, insomma non è allo stesso grado di comunanza e di serenità che ci sarebbe tra due etero (fermo restando che ci potrebbero essere altri appellativi di distanza tra due etero, es. "il mio amico sciroccato", per denotare una divergenza di stramberie che si è dovuta superare, in qualche modo).

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  • 4 weeks later...
Silver Reflex

Personalmente, nonostante sia serenamente gay da quando avevo 17 anni (ora ne ho 23, a giugno 24), ho ancora qualche problemino a parlarne.

Vuoi perchè vivo in provincia, vuoi perchè non ho amici gay, vuoi perchè inconsiamente mi faccio ancora paranoie... non lo so.

 

Non fingo assolutamente di essere etero, mi comporto con assoluta naturalezza con tutti, se qualcuno mi chiede "Mattia, per caso sei gay?" non ho problemi a rispondere di si... ma non sono in grado di prendere i miei amici e dire "Oh raga, sentite, io sono gay."

 

Non ci riesco assolutamente, pur essendo sicuro che + o meno tutti coloro che frequento lo sappiano già

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Io sono una persona riservata e mi dà fastidio dire cose private a chi so che non le conosce bene.Ecco perchè difficilmente direi a persone etero che sono omo e a persone non pagane che sono pagano.

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