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Piango e non rimpiango la tua polvere, il tuo fango


Bloodstar

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2 hours ago, Bloodstar said:

Effettivamente Milano, proprio perché manca di un centro, mi ha sempre trasmesso un senso di spaesamento e forse anche di angoscia. Mi ha colpito molto la vicinanza del Duomo alla Scala e alla Galleria che io, abituato a Roma, immaginavo almeno un minimo distanziati una dall'altro vista la loro iconicità. Continua peraltro  a colpirmi, ogni volta che ci capito, l'estrema bruttezza di alcune zone che pensavo facessero parte della Milano vecchia e invece sono indistinguibili da una periferia degli anni '60. Ma come sono venuti su male certi palazzi intorno a S. Ambrogio?

Avendo vissuto sia a Napoli che a Roma che a Milano posso dirti che non è come pensi.
Milano invece è molto duomocentrica, connessa e tutt'altro che dispersiva o meglio è meno dispersiva di quanto sia Roma ma anche paradossalmente Napoli che vive molto le realtà di quartiere per questioni geografiche (colline, crateri, mare e mezzi pubblici poco capillari) mentre a Roma interviene proprio la distanza tra i vari quartieri. Milano, invece, ruota su alcuni punti di ritrovo sia di quartiere sia di città dove la vita sociale si svolge.

Per quanto riguarda la bruttezza, la vera Milano va cercata e ti ritrovi anche in un normalissimo centro storico una volta superati certa edilizia fascista o qualche oscenità anni 50. Purtroppo alcuni quartieri eleganti sorgono sopra zone medioevali della città e l'intobamento dei navigli ha levato alla città il suo fascino ma questo scempio è stato fatto in tante città del Nord (che vi avranno mai fatto di male i canali che sono cosi belli)
Intorno Sant'Ambrogio parli di alcuni condomini dietro la Cattolica? Secondo me non male, oppure della strada che collega Sant'ambrogio al Duomo? In tal caso hai ragione.

Milano non la trovo affatto brutta, anzi è molto affascinante ed interessante, in fin dei conti molto meglio lei che le sue corrispettive come Monaco di Baviera, Bruxelles, Manchester, Liverpool, Dublino e per me anche Berlino che mi fa davvero cagare come città-
 

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39 minutes ago, Saramandasama said:

 

Finalmente un servizio lusinghiero su Padova! E basta con i servizi cartolina sul prato senza erba, caffè senza porte, santo senza nome 😄

In realtà quella è la zona in prossimità della stazione, a sud, e oggi è molto più "degradata" dell'Arcella...a 500 metri più giù, dove stavo io, l'ambiente era già differente.

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2 hours ago, Iron84 said:

Avendo vissuto sia a Napoli che a Roma che a Milano posso dirti che non è come pensi.

Be' sì, le mie sono pure impressioni. A Milano sono stato giusto 3 volte. A Napoli forse 4 o 5 e mai neppure per un giorno intero.

 

2 hours ago, Iron84 said:

Milano invece è molto duomocentrica, connessa e tutt'altro che dispersiva o meglio è meno dispersiva di quanto sia Roma

A me è proprio il duomocentrismo che angoscia, sta specie di convergenza mi angustia. Roma è più dispersiva però il fatto che nel centro e a ridosso del centro abbia a sua volta un sacco di altri centri, bho, mi rilassa, diciamo così. Mi rende più tranquillo girare in una città che si impernia su tanti punti diversi. Ovviamente sono discorsi da turista, eh.

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A meno di 10km da dove vive @schopy è dove stavo io, una di quelle frazioni completamente dimenticabili sviluppatesi intorno ad una strada statale. Una chiesa, un bar, una tabaccheria, una scuola elementare. Prima del coronavirus ci tornavamo di regola due volte l'anno per vedere i miei, ma non c'è niente di bello; si prendono l'auto o i mezzi pubblici e si visitano altri posti.

Non ho mai avuto, lì, amici che si potessero dire tali. Alcune persone della mia età si comportano verso di me in modo meno ostile di altre, un favore che ricambio volentieri rifiutandomi di fare coming out in quella bolla di 2km di diametro. Da sei anni porto uno straniero biondissimo alle cene dal vicino di casa - mio coetaneo - e nessuno mi ha mai chiesto chi sia lui per me o come ci siamo conosciuti o perché viviamo insieme; suppongo che semplicemente sappiano benissimo che siamo una coppia e preferiscano evitare l'argomento. Una donna lesbica più vecchia di me di qualche anno, originaria dello stesso paesino e trasferitasi altrove, adotta la stessa politica, che io sappia.

A parte la familiarità delle mura domestiche, non mi manca assolutamente nulla di quel posto. Mi manca però Padova, avendo studiato là all'università. Ogni volta che ci ritorno è un fiume di ricordi ad ogni passo. Purtroppo la maggior parte degli amici che avevo erano, come me, studenti che ora abitano lontano.

Edited by blaabaer
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Sono dell'opinione che anche le città più anonime sono più attraenti dei paesini anonimi.

L'ideale forse sarebbe vivere in paesini bellini (non turistici, possibilmente), ma vicino a città facilmente raggiungibili. Ne parlavo con Davyd giorni fa, dove gli indicavo una possibile futura dimora.

 

 

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AndrejMolov89
16 minutes ago, blaabaer said:

A meno di 10km da dove vive @schopy è dove stavo io, una di quelle frazioni completamente dimenticabili sviluppatesi intorno ad una strada statale. Una chiesa, un bar, una tabaccheria, una scuola elementare. Prima del coronavirus ci tornavamo di regola due volte l'anno per vedere i miei, ma non c'è niente di bello; si prendono l'auto o i mezzi pubblici e si visitano altri posti.

Non ho mai avuto, lì, amici che si potessero dire tali. Alcune persone della mia età si comportano verso di me in modo meno ostile di altre, un favore che ricambio volentieri rifiutandomi di fare coming out in quella bolla di 2km di diametro. Da sei anni porto uno straniero biondissimo alle cene dal vicino di casa - mio coetaneo - e nessuno mi ha mai chiesto chi sia lui per me o come ci siamo conosciuti o perché viviamo insieme; suppongo che semplicemente sappiano benissimo che siamo una coppia e preferiscano evitare l'argomento. Una donna lesbica più vecchia di me di qualche anno, originaria dello stesso paesino e trasferitasi altrove, adotta la stessa politica, che io sappia.

A parte la familiarità delle mura domestiche, non mi manca assolutamente nulla di quel posto. Mi manca però Padova, avendo studiato là all'università. Ogni volta che ci ritorno è un fiume di ricordi ad ogni passo. Purtroppo la maggior parte degli amici che avevo erano, come me, studenti che ora abitano lontano.

Be'. Vienimi a trovare a Mainz 🙂 se ti va. Vi offro vitto ed alloggio

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35 minutes ago, AndrejMolov89 said:

Be'. Vienimi a trovare a Mainz 🙂 se ti va. Vi offro vitto ed alloggio

 Volentieri, appena viaggiare torna ad essere una cosa più normale 🙂  Poi voi avete 227 nuovi casi di coronavirus /100K abitanti /7gg; noi, 24. Per il momento me ne sto rintanato!

40 minutes ago, Layer said:

Sono dell'opinione che anche le città più anonime sono più attraenti dei paesini anonimi.

L'ideale forse sarebbe vivere in paesini bellini (non turistici, possibilmente), ma vicino a città facilmente raggiungibili. Ne parlavo con Davyd giorni fa, dove gli indicavo una possibile futura dimora.

Penso che tutti i capoluoghi di provincia che ho visitato siano posti relativamente ok dove vivere. Ma non sono moltissimi e non sono distribuiti uniformemente sul territorio italiano.

E davvero, più che vivere in un posto interessante, valuto vivere in un posto ben connesso. Cioè bello vivere in una cartolina ma se non puoi andare da nessuna parte diventa pesante in fretta

Edited by blaabaer
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32 minutes ago, blaabaer said:

Penso che tutti i capoluoghi di provincia che ho visitato siano posti relativamente ok dove vivere. Ma non sono moltissimi e non sono distribuiti uniformemente sul territorio italiano.

E davvero, più che vivere in un posto interessante, valuto vivere in un posto ben connesso. Cioè bello vivere in una cartolina ma se non puoi andare da nessuna parte diventa pesante in fretta

Sono d'accordo.

A me per esempio piace abbastanza Torino, penso che potrei viverci senza troppi patemi. Perché è  ben collegata ad altre grandi città, perché ha un sistema di trasporti urbani decoroso  (paragonato all'Atac tutto diventa decoroso, ma vabbe'), un centro storico oggettivamente molto bello, delle zone residenziali semicentrali non troppo brutte. Gli aspetti negativi sono l'aria pessima, il fatto che ampie parti della città sono brutte in maniera invereconda e il fatto che a volta ancora si porta dietro lo spettro della città post-industriale in decadenza.

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2 hours ago, blaabaer said:

 Volentieri, appena viaggiare torna ad essere una cosa più normale 🙂  Poi voi avete 227 nuovi casi di coronavirus /100K abitanti /7gg; noi, 24. Per il momento me ne sto rintanato!

Penso che tutti i capoluoghi di provincia che ho visitato siano posti relativamente ok dove vivere. Ma non sono moltissimi e non sono distribuiti uniformemente sul territorio italiano.

E davvero, più che vivere in un posto interessante, valuto vivere in un posto ben connesso. Cioè bello vivere in una cartolina ma se non puoi andare da nessuna parte diventa pesante in fretta

Assolutamente. Per questo dicevo, città più grandi facilmente raggiungibili. Tutto altrimenti viene angusto (quanto meno se non ci accontentiamo di certe cose).

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3 hours ago, blaabaer said:

Da sei anni porto uno straniero biondissimo alle cene dal vicino di casa - mio coetaneo - e nessuno mi ha mai chiesto chi sia lui per me o come ci siamo conosciuti o perché viviamo insieme; suppongo che semplicemente sappiano benissimo che siamo una coppia e preferiscano evitare l'argomento.

Ho sempre ammirato la tua calma olimpica nell'affrontare tutta la faccenda 😊

2 hours ago, Bloodstar said:

Gli aspetti negativi sono l'aria pessima, il fatto che ampie parti della città sono brutte in maniera invereconda e il fatto che a volta ancora si porta dietro lo spettro della città post-industriale in decadenza.

Se è pessima l'aria di Torino non so che diresti di quella che si respira qui 😅 in qualsiasi città vedrai zone molto brutte, tutto sommato se non ti tocca abitare proprio lì la cosa è trascurabile. Come si sarà evinto dai vari interventi, Padova è tra i migliori piccoli capoluoghi di provincia del Nord per svariate ragioni.

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Pessimo, da sempre. Provinciale (come ogni paesino), pieno di gente timorata di dio che non perde occasione di parlarti alle spalle.. avete capito.

Sono stato abbastanza bullizzato per la mia omosessualità, e lì ho  vissuto i miei anni più tristi, grigi e abbruttenti. Sono contento di tornarci di rado e solo per andare a trovare mia madre e mia sorella.

Mi piacerebbe invece vivere in una grande città, principalmente perchè mi piace stare solo in mezzo a tanta gente che non conosco e che mi lascia in pace, e allo stesso tempo è molto meno difficile conoscere di nuova.^^ 

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1 hour ago, schopy said:

in qualsiasi città vedrai zone molto brutte, tutto sommato se non ti tocca abitare proprio lì la cosa è trascurabile. 

Però Torino ha un particolare tipo di zone brutte. Non ci sono solo le periferie degradate orrende, ci stanno anche questi quartieri residenziali grigissimi, tristissimi. con quei palazzoni enormi indistinguibili uno dall'altro,  quei vialoni dritti infiniti messi a squadro. 

Edited by Bloodstar
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@Bloodstar ma messa così è quasi affascinante. Marcovaldo non era ambientato a Torino?

@Rocco88 non solo per le persone: pure una scelta più ampia di posti da visitare e di eventi a cui partecipare. In certi posti nella provincia oltre alla sagra del cinghiale c'è proprio il nulla, a me viene ansia

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8 hours ago, blaabaer said:

oodstar ma messa così è quasi affascinante. Marcovaldo non era ambientato a Torino?

No, certi quartieri residenziali di Torino sono solo angoscianti. Un posto oscenamente brutto ma, per me, affascinante è il ponte ferroviario della Tiburtina qui a Roma. Una specie di bocca dell'inferno, dove ti lasci indietro il centro e il Verano per buttarti in mezzo ai canyon di palazzi della Tiburtina. Ha una sua grandezza.

Marcovaldo penso che siA ambientanto a Torino, Sì. anche se non credo che la città sia mai nominata esplicitamente. In ogni caso, è  un libro che non apprezzo per nulla e di cui ho un ricordo estremamente vago.

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16 hours ago, blaabaer said:

Alcune persone della mia età si comportano verso di me in modo meno ostile di altre, un favore che ricambio volentieri rifiutandomi di fare coming out in quella bolla di 2km di diametro.

Perchè hai scelto di "ricambiare il favore" non facendo CO neanche coi coetanei o i meno ostili?

 

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@Hinzelmann quieto vivere. Non sono persone con cui si possa intrattenere una conversazione se non su macchine agricole, calcio, preghiere alla BVM e gossip di quartiere. Penso che si sappia, comunque (tipo: basta aprire facebook), ma che l'argomento si eviti appunto per non entrare in un territorio in cui nessun dialogo è possibile. Ammetto che è un po' paraculo, ma se sai che vivo in Norvegia da anni con un uomo, e poi sai che ci trasferiamo entrambi insieme in Germania, e vedi su facebook foto di noi due insieme, e non fai nessuna domanda, vuol dire che preferisci non sapere. Se mai mi chiederanno "tu e lui siete insieme?" vorrà dire che saranno pronti a conoscere la risposta.

So che non è onesto verso me stesso né verso altri ragazzi e ragazze non eterosessuali che magari avrebbero bisogno di un apripista, ma in paese da bambino e da ragazzo sono sempre stato trattato con freddezza e diffidenza per il fatto di avere interessi e un comportamento diversi da quelli degli altri bambini e ragazzi, non ho vissuto bene questa cosa e quindi lascio l'onere al prossimo uomo gay o donna lesbica che si interessino di calcio e macchine agricole.

Poi un motivo per me molto più pressante sta nel fatto che io vivo altrove, ma la mia famiglia vive là ed è conosciuta da tutti; non mi pare il caso di sganciare una bomba e lasciare gli altri nel fuoco incrociato di gossip e maldicenze. È un posto in cui sapere che sono gay vuol dire mettere in discussione il ruolo di mio fratello in parrocchia e il ruolo dei miei genitori come educatori - sono insegnanti in pensione. Lo stesso vale per zii e cugini; a parte questa schiera di conoscenze obbligate e scomode (per la loro influenza sulla mia famiglia), le parole "mio" e "marito" saltano fuori insieme tipo alla terza frase quando conosco qualcuno

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31 minutes ago, blaabaer said:

So che non è onesto verso me stesso né verso altri ragazzi e ragazze non eterosessuali che magari avrebbero bisogno di un apripista

Non direi questo. ovviamente sarebbe apprezzabile il fatto di fare da apripista, ma se diciamo che il CO non è un obbligo, certamente siamo anche liberi di scegliere a chi farlo e a chi non farlo, soprattutto nel caso di persone che si vedono una tantum

35 minutes ago, blaabaer said:

È un posto in cui sapere che sono gay vuol dire mettere in discussione il ruolo di mio fratello in parrocchia e il ruolo dei miei genitori come educatori - sono insegnanti in pensione. Lo stesso vale per zii e cugini;

Questo in effetti è un elemento da tenere in considerazione, cioè il condizionamento esterno  indiretto non cessa di esistere per il solo fatto di andarsene

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1 hour ago, Hinzelmann said:

Questo in effetti è un elemento da tenere in considerazione, cioè il condizionamento esterno  indiretto non cessa di esistere per il solo fatto di andarsene

Che è un po' lo stesso motivo per cui io non mi dichiaravo con i colleghi di banca che avevano lavorato precedentemente con mio padre; capisco bene perciò  @blaabaer e anzi trovo riesca ad esprimere in modo chiaro e semplice qualche preoccupazione che ho avuto anch'io qui tra gli autoctoni.

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On 11/15/2020 at 6:59 PM, Bloodstar said:

Il mio paese natale è veramente un posto osceno.

Sai bene che non potrei dirmi più d'accordo.

On 11/15/2020 at 6:59 PM, Bloodstar said:

Quindi vi chiedo: che rapporto avete voi con il posto dove siete cresciuti? Ci vivete ancora o ve ne siete andati? Avete mantenuto un legame?

Un rapporto puramente affettivo, anche se scarsamente affettivo: ci ho passato più di trent'anni, eppure i ricordi legati proprio a quel posto sono relativamente pochi. Lo ricordo come si ricorda un amico che è sempre stato nella tua compagnia ma con cui non hai mai legato particolarmente, che sta lì e tu lo conosci e sai chi è e che pizza preferisce, però veramente poco di più.
Oltretutto, l'ho abbandonato poco più di un anno fa per trasferirmi a casa nuova, in una nuova realtà urbana che anche qui non sto vivendo chissà quanto, forse perché ormai sono troppo grande per crearmi una nuova geografia affettiva.

On 11/15/2020 at 8:44 PM, Bloodstar said:

L'aria fa schifo, l'estate c'è il clima di Saigon e il verde non c'è proprio mai stato.

E d'inverno c'è praticamente il fallout, una roba folle che si vedeva dai finestroni del mio liceo.

On 11/15/2020 at 8:56 PM, Almadel said:

deliziosamente degradato

Un esteta decadente :asd:

On 11/15/2020 at 10:06 PM, Iron84 said:

probabilmente sceglierei quartieri più popolari ed autentici che zone residenziali

Anche perché abbiamo scoperto che chi si dà le arie da gran signora è più @misterbaby di te :asd:

On 11/15/2020 at 10:06 PM, Iron84 said:

sono geograficamente senza radici

Amen, fratello.

On 11/15/2020 at 10:41 PM, AndrejMolov89 said:

Spero che Este venga bombardata

Così, giusto per non creare fraintendimenti :sisi:

On 11/16/2020 at 3:04 PM, Bloodstar said:

A Napoli forse 4 o 5 e mai neppure per un giorno intero

Grave, gravissimo.
Dovresti approfittare della nutrita presenza partenopea per rifarti gli occhi.

On 11/17/2020 at 12:03 AM, blaabaer said:

Marcovaldo non era ambientato a Torino?

Sì, lo è.

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1 minute ago, LocoEmotivo said:

E d'inverno c'è praticamente il fallout, una roba folle che si vedeva dai finestroni del mio liceo.

Che ti aspetti da un posto che sta stretto fra il Pantano e la Valle del tifo? Roba che neppure il Massachusetts lovecraftiano.

 

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  • 2 weeks later...

Ci vivo ancora. Fino a 2-3 anni fa non vedevo l'ora di andarmene, ora piano piano sto rivalutando il mio quartiere. Se vogliamo, è a suo modo "magico". È curioso anche vedere come cambia lo sguardo verso ciò che sta attorno a noi rispetto a quando eravamo bambini. Oggi apprezzo la presenza di qualche palazzo abbandonato, il senso di vaga miseria che si respira, che talvolta si trasforma in delinquenza vera e propria. Mi piace soprattutto la sera, anche perché ci sono varie persone che non mi va di vedere 😂. Devo ammettere, però, che ancora mi accarezza l'idea di andare a vivere in una piccola cittadina, magari dell' Italia centrale, con ritmi di vita più lenti. 

On 11/15/2020 at 9:00 PM, Renton said:

Io delle grandi città invidio semplicemente il fatto che quando sei in giro difficilmente incontri qualcuno che ti conosce. È più semplice mimetizzarsi. È l'unica ragione per cui mi sposterei.

Questa è un po' una favola. Pensa che nel mio quartiere ci sono sconosciuti che mi salutano perché conoscono i miei.   Inquietante. 😆

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  • 4 weeks later...

Idem per me. La mia fortuna era il buon collegamento con Roma. Viveo in un paesino di montagna freddo e umido. Da piccolo non mi pesava molto perché stavo sempre in campagnia e nella natura circondato da animali...La mia infanzia è stata stupenda, poi crescendo, dalle superiori, è diventato fastidioso e mi è rimasto stretto, così quando ho potuto mi sono trasferito a Roma e poi altrove.

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