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"Non comprate libri su Amazon"


Serpente

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Adoooooooooro peregrinare per negozi fisici o virtuali a caccia dell' affare migliore e di quel determinato oggetto, ore spese in sfiancanti ricerche, raffronti, ragionamenti & meditazioni sul miglior rapporto quality/price ecc...

Non è tanto questione di oculatezza o risparmio di qualche centesimo, quanto una filosofia !!!

troppo? :look:

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17 minutes ago, davydenkovic90 said:

Il mio dubbio riguarda quelle persone che, quando bisognose di acquistare un qualsiasi oggetto, subito pensano "amazon". Per molte  persone amazon è diventato l'unico orizzonte di tutti gli acquisti. Questo mi lascia perplesso, a maggior ragione quando mi ritrovo a constatare che non c'è nessun vantaggio rispetto all'acquisto su siti specializzati o negozi fisici, e anzi, talvolta questi ultimi sono più convenienti e hanno prodotti migliori, più scelta, ecc.

Io innanzitutto farei un grande distinguo tra e-commerce (Amazon, Alibaba, siti specializzati, tutti quelli che vuoi), e negozi fisici, perché questi 2 gruppi, al di là dello specifico ecommerce e dello specifico negozio fisico, hanno vantaggi o svantaggi l'uno rispetto all'altro, immagino che chi si occupa di marketing ti parlerebbe proprio di due esperienze di acquisto diverse. Il prodotto iPhone tu potresti trovarlo a prezzi uguali o diversi su Amazon, e-commerce 2, negozio fisico 1 e negozio fisico 2, ma poi nella scelta concorrono fattori che per te magari non comportano vantaggio, ma per l'acquirente specifico sì, quelli che ho elencato prima (affidabilità del negozio, sia esso online o fisico, tempi di consegna, garanzia, ecc), più altri... Amazon, di fatto, ha grande varietà, è affidabile, è veloce, ecc. Alla luce di questi fattori, per molti Amazon di fatto è l'orizzonte di tutti gli acquisti

Cioè non esiste solo il prezzo come parametro

Io potrei essere un hikikomori che ha ansia solo a varcare la soglia di casa, tra Assassin's Creed Odyssey a 45€ su Amazon e a 20€ al GameStop (seh, ciao), potrei sborsare quei soldi in più, 25€ non valgono un attacco d'ansia

Potrei anche essere una vecchietta che con il lockdown ha paura ad uscire ed ammalarsi, e avere bisogno di un pezzo di ricambio per la lucidatrice, che effettivamente in paese potrei trovare, ma il proprietario del negozio forse ha il covid, e allora uso Amazon, dove mia figlia ha già impostato come indirizzo di consegna il mio, dove i dati della mia carta prepagata sono già salvati, ecc...

Edited by metalheart
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davydenkovic90
9 minutes ago, SabrinaS said:

L'edicola del Signor Minchion invece investe solo in calendari di Mussolini e bestemmie e lo stato invece di dire al Signor Minchion di formarsi per fare altro o rendere la sua edicola competitiva, dice che deve restare così com'è perché le edicole anni 70 sono così carucce.

ci sono anche le vie di mezzo tra i due estremi.

Per esempio, io non so in quanti casi sia fondamentale per le persone ricevere un oggetto in un giorno. Probabilmente serve per alcuni acquisti, ma credo che nel 99% uno possa tranquillamente aspettare i canonici 2-3-4 giorni lavorativi di spedizione senza morire nel frattempo.

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io su amazon compro dischi e cose superflue e non ho PRIME (che è quello che dici tu ovvero tu paghi un abbonamento all'anno se compri spesso da Amazon e loro ti mandano tutto in un giorno) ma se non hai prime le cose non arrivano in 1 giorno ma in 3-4, cose come detersivi e saponi si possono anche comprare da Amazon dato che ci sono però dato che mi servono nell'immediato faccio prima ad andare al supermercato sotto casa, ma se abitassi in un luogo sperduto in mezzo alla campagna e il negozio più vicino fosse a 20km da me, comprerei tutto su Amazon perché mi arriverebbe comunque prima e in maniera più comoda. Se ovviamente nessuno negozio offrisse un servizio a domicilio, cosa che neanche in tempo di pandemia molte realtà non si decidono a fare. Niente vieta ai bar di mettere un ragazzo a prendere le ordinazioni online senza neanche usare  le app ma semplicemente whatsapp e facebook che sono gratuiti e mettere uno che vada avanti e dietro con la bici/moto. Tipo un bar vicino casa dei miei sta facendo così e ci facciamo mandare a casa la colazione ogni tanto.

Edited by SabrinaS
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davydenkovic90
24 minutes ago, metalheart said:

Io innanzitutto farei un grande distinguo tra e-commerce (Amazon, Alibaba, siti specializzati, tutti quelli che vuoi), e negozi fisici, perché questi 2 gruppi, al di là dello specifico ecommerce e dello specifico negozio fisico, hanno vantaggi o svantaggi l'uno rispetto all'altro, immagino che chi si occupa di marketing ti parlerebbe proprio di due esperienze di acquisto diverse. Il prodotto iPhone tu potresti trovarlo a prezzi uguali o diversi su Amazon, e-commerce 2, negozio fisico 1 e negozio fisico 2, ma poi nella scelta concorrono fattori che per te magari non comportano vantaggio, ma per l'acquirente specifico sì, quelli che ho elencato prima (affidabilità del negozio, sia esso online o fisico, tempi di consegna, garanzia, ecc), più altri... Amazon, di fatto, ha grande varietà, è affidabile, è veloce, ecc. Alla luce di questi fattori, per molti Amazon di fatto è l'orizzonte di tutti gli acquisti 

Io non mi occupo di marketing, sono un banale acquirente che ha bisogno di un oggetto, quindi per me acquistare su Amazon, su mistertennis, o nel negozio fisico dietro casa, non fa alcuna differenza. Ovviamente scelgo l'opzione più vantaggiosa, senza escluderne nessuna a priori. Io non ho escluso a priori amazon, ma ho constatato a posteriori non essere affatto conveniente per le svariate cose che, nel tempo, ho voluto acquistare su internet. Meno scelta, prezzi talvolta convenienti talvolta assolutamente no, descrizioni, foto, ecc. non particolarmente dettagliate o accurate. E infatti, alla fine, mettendo tutto sulla bilancia, ripeto, avrò acquistato su amazon, negli ultimi 5 anni, al massimo 3 o 4 volte.

Ma se c'è chi acquista spesso su amazon e ha voglia di argomentare scrivendo cosa compra e perché, sarei curioso di leggere la sua opinione.

25 minutes ago, prefy said:

Adoooooooooro peregrinare per negozi fisici o virtuali a caccia dell' affare migliore e di quel determinato oggetto, ore spese in sfiancanti ricerche, raffronti, ragionamenti & meditazioni sul miglior rapporto quality/price ecc...

Non è tanto questione di oculatezza o risparmio di qualche centesimo, quanto una filosofia !!!

troppo? :look:

Tranquillo, non è mai troppo. ;) 

Edited by davydenkovic90
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17 minutes ago, davydenkovic90 said:

Io non ho escluso a priori amazon, ma ho constatato a posteriori non essere affatto conveniente per le svariate cose che, nel tempo, ho voluto acquistare su internet. Meno scelta, prezzi talvolta convenienti talvolta assolutamente no, descrizioni, foto, ecc. non particolarmente dettagliate o accurate. E infatti, alla fine, mettendo tutto sulla bilancia, ripeto, avrò acquistato su amazon, negli ultimi 5 anni, al massimo 3 o 4 volte.

Ma sì, certo, capisco... io, per riportare la mia esperienza personale, cerco di acquistare il meno possibile in generale, e su Amazon ancora meno. Però le lenti a contatto sono assolutamente più convenienti su Amazon, nel mio caso. Poi magari, una persona con i miei stessi bisogni potrebbe rivolgersi ai vari ottici fisici.

Edited by metalheart
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L'e-commerce ci permette di arrivare là dove altrimenti non riusciremmo. Il tale modello di TV scelto sul sito, modello 2020, con specifiche particolari, quasi sempre nel negozio fisico non lo troveremo e, se non è disponibile ordinandolo da un'altra sede(magari pure esposto...), di sicuro non te lo ordinano dalla casa madre. 

Online puoi fare tutto. Come già detto, non è infrequente che Amazon non convenga, ma di siti italiani di store di elettronica (o di prodotti specifici) ne è pieno il web con tanto di recensioni in rete. Certo, a piccola differenza di prezzo (20 euro) preferisco pagare Amazon perché mi ha sempre blindato da eventuali consegne giunte danneggiate o aperte, anche da venditori terzi. Se si parla già di un centinaio di euro vado dove mi porta il risparmio. 

Rispetto a una volta, Amazon è strapieno di cineserie per cui spesso è difficile trovare il prodotto di marca se non fai una ricerca molto specifica. Esempio, una macchina per caffè americano della Russell Hobbs che abbiamo regalato a un nostro amico, per trovarla abbiamo dovuto fare lo slalom tra accrocchi cinesi, pur avendo eseguito una ricerca specificando la marca. Comunque questa Russell costava 30 euro in meno su amazon rispetto ad altri siti, controllando su trova prezzi e su camel camel per vedere gli sbalzi di prezzo. 

Per i libri Amazon è ancora l'ideale per trovare fondi di magazzino altrimenti introvabili e non prenotabili poiché purtroppo le librerie fisiche storiche che potrebbero avere un fondo di libri di 30 40 anni fa hanno quasi tutte chiuso l'attività. 

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1 hour ago, Ghost77 said:

Per i libri Amazon è ancora l'ideale per trovare fondi di magazzino altrimenti introvabili e non prenotabili poiché purtroppo le librerie fisiche storiche che potrebbero avere un fondo di libri di 30 40 anni fa hanno quasi tutte chiuso l'attività. 

premesso che con la nuova legge sul libro di febbraio 2020 nessun sito, nemmeno Amazon, può fare sconti più alti del 5% (quindi non c'è più tutta sta convenienza a comprarli on line),

credo che il problema sia qual è il libro che cerchi: se è un testo particolare, o un fuori catalogo o un'edizione vecchia, conviene cercarli sul web, magari anche sui siti di usato; sennò, se il libraio mi dice che me lo fa arrivare in pochi giorni, massimo una settimana, preferisco aspettare e farli arrivare da lui

Edited by freedog
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ma perché il libraio non prende ordini da internet come amazon per esempio, su FB? :hm: Alla gente pesa il culo !!!!

Se su Amazon non ci vuole stare, su FB nemmeno... poi nun te lamentà

 

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Io (ma anche il mio fidanzato) su amazon compro letteralmente di tutto ho una media di 20/30 acquisti al mese dalle cose più disparate come un fumetto a libri personali o per l'università, cover per il cellulare, home video di film che mi piacciono, videogiochi, prodotti smart e domotica per la casa, prodotti sanitari, candele, bici elettrica, pantofole, luci per le piante, concimi, gadget, telecamere di sorveglianza, antifumo, trapani, perfino l'iphone e il mac ho comprato su amazon, ecc ecc e non è vero che non conviene o conviene meno, intanto con prime (che si ha a prescindere visto il servizio streaming che usiamo) non si pagano le spese di spedizione che sono esagerate negli altri siti sopratutto quando si compra spesso e poi molti prodotti non sono presenti nelle classiche catene di negozi italiani o quelle poche volte che andiamo e chiediamo qualcosa spesso sono antipatici e impreparati tanto che se chiedi a qualche commesso quella specifica cosa ti guardano alienati, come quando ho chiesto il ricambio universale con setole da parquet per l'aspirapolvere presente su amazon ma essendo di passaggio ci siamo fermati da expert (mi pare) anche per avere la certezza andasse bene per il nostro modello, sembrava di parlare arabo con il commesso, che ha tirato su un sermone sul dover mandare in assistenza l'aspirapolvere per avere un ricambio (???)

E non dimentichiamo il servizio clienti gentilissimo disponibile h24 che ti risolve subito qualsiasi problema e se sbagliano spesso ti rimborsano o danno extra

Persino i vestiti compro online vista l'imbarazzante, basica e monotona scelta del reparto uomo in Italia, anche se questi li compro su siti d'abbiligamento gay/queer europei/americani essendo il look che mi piace e cerco, l'unica cosa che vado di fisico sono le scarpe visto che la vestibilità per lo stesso numero cambia da modello a modello, e anche in campo d'abbigliamento le commesse sono impreparate come poche cose, una volta chiesi dei pantaloni neri, me ne portò color cenere/grigio scuro, da allora ho perso la speranza nei negozi di abbigliamento

Tutta questa voglia poi di andare in negozi affollati pieni di gente/bimbiminkia casinista e urlatrice mi irrita solo all'idea, personalmente preferisco passare il mio tempo libero dedicandomi ad altre passioni che rinchiudermi dentro un centro commerciale per "tastareh di personah l'oggettoooh!!11!!", la comodità dell'ecomerce è proprio questa anche perchè le cose che ha effettivamente senso valutare fisicamente prima di comprare sono veramente poche ormai

Poi vabe non commentiamo certe uscite imbarazzanti e cringe che impongono una veramente incondivisibile e limitata visione personale

Edited by MrNatasha
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6 hours ago, SabrinaS said:

Il problema è che la piccola impresa italiana o non è capace di investire in sitoweb, gestione del sito, digitalizzazione, magari neanche si rende conto del potenziale di internet, o non ha proprio incentivi a farlo. 

il problema è che amazon ha una posizione di monopolio, non basta che la piccola impresa si doto di una piattaforma, occorre che siano molte imprese

poi di sicuro siccome non vogliono spendere ed investire preferiscono amazon

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21 minutes ago, Demò said:

il problema è che amazon ha una posizione di monopolio, non basta che la piccola impresa si doto di una piattaforma, occorre che siano molte imprese

poi di sicuro siccome non vogliono spendere ed investire preferiscono amazon

aggiungici che il negozietto sotto casa è sommerso da tasse & burocrazia assortita.

mentre Bezos -avendo le sedi legali nei paradisi fiscali- no.

e questo non è un dettaglio insignificante

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3 minutes ago, freedog said:

aggiungici che il negozietto sotto casa è sommerso da tasse & burocrazia assortita.

mentre Bezos -avendo le sedi legali nei paradisi fiscali- no.

e questo non è un dettaglio insignificante

Sì infatti sono questi i punti interessanti di queste brutte faang di merda

off topic ma devo proprio raccontare questo episodio di una mia compagna di università che spero di non doxxare ma tanto rimango sul vago 

Super fricchettona probabilmente pansessuale, frequentatrice di centri sociali e ambienti antagonisti ecc, dotata di una vena creativa e un talento per la comunicazione che poi le saranno fatali

quando finisce a lavorare per Amazon nella Polonia antiabortista come diversity leader o qualcosa del genere, lavorando come una matta per diffondere il messaggio di Amazon come bella e buona e aperta agli stranieri e agli LGBah no in Polonia non si può dire 

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1 hour ago, freedog said:

mentre Bezos

Olanda, Lussemburgo etc... (almeno in Europa), non sono paradisi fiscali. E' l'Italia che fa cacare. Un paradiso fiscale sono ad esempio le Isole Vergini o Panama... un esempio di dumping è quello che è stato fatto per esempio dando incentivi fiscali solo alle aziende del sud con i vari fondi e i vari piani industriali del menga. Oppure tutte le varie proposte del tipo "facciamo svernare i nostri pensionati al sud dando incentivi fiscali" e compagnia bella... o quando c'era la lita, la svalutazione della moneta. I vari paradisi fiscali vengono definiti nella stessa Gazzetta Ufficiale Europea ogni anno stilando una lista nera dei paradisi fiscali e dei paesi non collaboranti fiscalmente, per cui chiaramente non ci sono né Olanda e nemmeno Lussemburgo etc.. 

stiamo a livello Di Maio quì. Se potesse farlo, anche il libraio sposterebbe la sede all'estero, solo che non è che può spostare il piano terra dove ha la libreria. O forse è abbastanza vecchio per non desiderare di andare all'estero, come invece fanno tantissimi giovani. 

Ad esempio anche Fiat ha la sede legale ad Amsterdam, ma il domicilio fiscale è a Londra, che non è che definita come paradiso fiscale dai giornali populisti italiani che poi tu leggi/gestisci.

e FCA è una multinazionale esattamente come Amazon 

Edited by SabrinaS
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C'è sempre ebay, solo che anche lì trovi pochi librai che vogliono farsi lo sbattimento di fare lo scan di ogni singolo libro. 

Sulle librerie che usano amazon come vetrina non so quanto debbano pagare per "esserci" ma qualcuna c'è. 

Sembra davvero ci sia poca voglia di digitalizzarsi. 

Concordo anche con @MrNatasha, i commessi della grande distribuzione sono lì per vendere il prodotti che hanno in negozio. Ordinare qualcosa è impossibile se non è presente nei loro magazzini. E se non ce l'hanno iniziano a parlar male di ciò che volevi e a proporti le loro cazzo di alternative. E se alla fine ti convincono, poi scopri che vogliono rifilarti l'esposto acceso al prezzo del nuovo dicendo che, eh, loro fanno così. 

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16 hours ago, Demò said:

il problema è che amazon ha una posizione di monopolio, non basta che la piccola impresa si doto di una piattaforma, occorre che siano molte imprese

Ed è un monopolio inscalfibile ahimé! In una condizione in cui nessuno può competere realmente con Amazon solo gli Stati possono intervenire per "salvare" determinate aree economiche che la concorrenza di Amazon rischia di cancellare del tutto, non parliamone poi nel 2020 tra chiusure forzate varie. Io stesso ho iniziato ad utilizzare Amazon con maggior frequenza durante il lockdown (prima molto raramente).

Per i libri comunque utilizzo siti specifici, Feltrinelli, Libraccio...

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Ahahhaah, in effetti non ha senso, anche se a me non è mai capitato in prima persona. 

Anche io per i libri preferisco andare fisicamente o, in caso, ordinarli sui siti delle librerie. Solo un paio di volte mi è capitato di ordinarli su Amazon, ma solo come ultima spiaggia (in questi casi si è rivelato utile). 

 

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Beh sui libri, con una serie di leggi approvate dal 2011 in poi, è stato messo un freno anche ad Amazon. In particolare sono stati bloccati gli sconti sui libri, arma principale, oltre al reso immediato, di Amazon in tutti i settori. Infatti, ad oggi i prezzi dei vari libri, sia nelle librerie fisiche che on line sono molto simili. Ed è già tanto: consideriamo che Amazon riesce a fare sconti importanti anche sui prodotti Apple, che si sa, in tutto il mondo sono praticamente sempre senza sconto per decisione di Apple stessa, e che anche i premium reseller ricevono con un sconto che varia dall’1 al 3%, cioè nulla perché quello è il loro guadagno.

La scelta di prendere libri su Amazon, quindi, secondo me dipende dalla comodità o necessità, di riceverlo direttamente a casa o nel luogo che si vuole. Poi c’è quello che compra tutto su Amazon, anche la spesa.

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Come sapete, il Gay-Forum.it è osservato e letto da numerosi politici, marchi, personaggi famosi e multinazionali e la risposta non si è fatta attendere.

Amazon trema. Da oggi sia in Italia che nel resto del mondo la vendita dei libri online ha qualche concorrente in più. Il primo si chiama Bookshop ed è un sito web che consente alle librerie indipendenti di creare la propria vetrina virtuale con i negozi che raccolgono l’intero margine di profitto da ogni vendita (ovvero circa il 30% del prezzo di copertina). Come segnala il Guardian, sia il servizio clienti che la spedizione sono gestisti da Bookshop e dai suoi partner distributori con titoli offerti con un piccolo sconto e consegnati entro due/tre giorni. Il lancio di Bookshop ha avuto grande risonanza negli Stati Uniti ed ora è disponibile anche per i lettori del Regno Unito. L’idea è venuta allo scrittore Andy Hunter, e co-fondatore di Literary Hub, una splendida home page che aggiorna di continuo su uscite, temi, riflessioni riguardanti la letteratura anglosassone. Come spiega Hunter proprio in un articolo sulla home page di Literary Hub, “le librerie sono state nei guai per un po’ a causa della crescita di Amazon che nei primi mesi della pandemia ha davvero accelerato. Amazon è diventato molto più potente, mentre ci sono vecchi negozi che che resistono per sopravvivere”.

A quel punto è sbucato Bookshop.org. Lanciato negli Stati Uniti alla fine di marzo con piani iniziali di crescita relativamente modesti, a metà giugno il sito vendeva libri per un valore di 1 milione di dollari al giorno. “È stata una corsa sfrenata”, ha spiegato Hunter, “cinque settimane dopo quello che pensavamo sarebbe stato un periodo di sei mesi di lancio, miglioramento e piccoli cambiamenti, all’improvviso abbiamo iniziato a fare affari enormi”. Bookshop è partito con 250 librerie affiliate, ma ad oggi, dopo otto mesi, i negozi sono oltre 900. “Siamo passati dalla vendita di libri per un valore di 50.000 dollari in tutto febbraio, alla vendita di 50.000 dollari al giorno a marzo, quindi a 150.000 al giorno ad aprile”. Giugno 2020? 1 milione di dollari d’incasso al giorno. Ottobre 2020? La piattaforma ha ora raccolto più di 7,5 milioni di dollari per le librerie indipendenti negli Stati Uniti. “Eravamo quattro dipendenti più il sottoscritto, lavoravamo a casa, ci alzavamo il prima possibile e andavamo a letto il più tardi possibile, cercando di far funzionare tutto, ma lo sforzo è stato estremamente gratificante perché per tutto il tempo abbiamo ricevuto messaggi dai negozi che dicevano: Grazie a Dio ci siete così abbiamo pagato l’affitto e l’assicurazione sanitaria di quest’anno. Bookshop è una “benefit corporation”, ovvero profitto aziendale sì, ma orientato ad avere effetti sull’ambiente, sul territorio o sulla comunità. La mission di Bookshop, infatti, recita: “favorire il bene pubblico contribuendo al benessere della comunità letteraria indipendente”. Tra le regole statutarie, tra l’altro, c’è l’obbligo di non vendere mai a grossi rivenditori statunitensi, incluso Amazon. Lo sbarco in Gran Bretagna è stato così anticipato di quasi un anno con 130 librerie britanniche già iscritte e 200 previste entro la fine del 2020. “Se non arrivi prima di Natale e dai alle persone un modo per sostenere i loro negozi e acquistare i loro libri per i regali, per le piccole librerie sarà la catastrofe”.

E proprio mentre Bookshop conquistava le praterie americane del libro, ecco in Italia qualcun altro aveva già pensato alla stessa iniziativa. Si chiama Bookdealer.it, la prima piattaforma italiana che riunisce sul web le librerie indipendenti. Il servizio è nato il 27 agosto scorso, grazie all’idea di Leonardo Taiuti (editore di Black Coffee, casa editrice che ha tradotto in Italia lo splendido Gli schifosi di Santiago Lorenzo), Mattia Garavaglia (libraio della Libreria Golem di Torino), Daniele Regi e Massimiliano Innocenti. Ordinare su Bookdealer è molto semplice. Si seleziona il punto vendita in cui effettuare l’acquisto, si sceglie tra due modalità di recapito del libro (consegna a domicilio o spedizione con corriere) e la somma spesa andrà direttamente alla libreria. Sul portale di Bookdealer il lettore ha inoltre la possibilità di visitare virtualmente i negozi e conoscerne di nuovi, ricevere consigli dai librai, scoprire le novità e i titoli più venduti, leggere le recensioni di altri utenti e usufruire delle iniziative promosse da ciascuna libreria.

Specifica d’obbligo: Bookdealer non chiede alle librerie alcuna percentuale sul venduto o abbonamenti annuali, né impone costi di gestione. Al cliente verrà richiesto un sovrapprezzo per la consegna, una piccola cifra che finisce ogni volta nelle tasche dei librai, aiutandolo a sopperire alle spese quotidiane. Come è scritto in diversi lanci pubblicitari: “Bookdealer è una piattaforma nata “dal basso” grazie alle idee e all’impegno di editori, librai e lettori motivati da un unico desiderio: offrire al lettore un’alternativa ai grandi store online e sostenere in maniera concreta le librerie indipendenti”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/03/le-librerie-indipendenti-si-coalizzano-contro-amazon-con-bookshop-e-litaliano-bookdealer-si-acquistano-libri-e-si-aiutano-i-negozianti/5989662/

 

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