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Jess la Bombalera, ovvero dell'appropriazione culturale (?)


Bloodstar

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L'altro giorno mi sono imbattuto in questo articolo:

https://www.theguardian.com/us-news/2020/sep/05/jessica-krug-george-washington-university-cancels-classes-white-black

Non sono andato a scavare e a cercarmi le fonti primarie, quindi della questione ho una visione probabilmente molto parziale ma vorrei comunque sottoporvela. 

Nella mia ingenuità e nella mia ignoranza delle dinamiche statunitensi io non riesco a comprendere cosa abbia spinto questa studiosa a millantare origini africane. Non capisco i meccanismi che stanno dietro a questo che viene definito come un caso eclatante di appropriazione culturale. Effettivamente non capisco neppure bene cosa sia l'appropriazione culturale concepita in questi termini, in cosa differisca dalla banalizzazione, dal razzismo e dall'orientalismo (il caro vecchio orientalism).  

Anche ammettendo che per l'ottica statunitense un professore nero di storia della tratta atlantica sia più legittimato di un professore bianco (la cosa è già assurda così ma soprassiedo) proprio non capisco cosa abbia fatto impegolare questa tizia in questo ginepraio da cui non ci sono palesemente vie di scampo onorevoli. A quanto pare, oltretutto,  neppure è un caso isolato.

 

 

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56 minutes ago, Bloodstar said:

Anche ammettendo che per l'ottica statunitense un professore nero di storia della tratta atlantica sia più legittimato di un professore bianco (la cosa è già assurda così ma soprassiedo) proprio non capisco cosa abbia fatto impegolare questa tizia in questo ginepraio da cui non ci sono palesemente vie di scampo onorevoli.

...forse un qualche disagio psichico...comunque, imbarazzante certo, ma è il tipo di "truffa" che ci si aspetta in tempi di quote etniche, più o meno esplicite 😅

 

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21 minutes ago, schopy said:

è il tipo di "truffa" che ci si aspetta in tempi di quote etniche

però non ricordo nesuno che millanti di esser gay solo per ottenere visibilità...

(o sbaglio?)

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È semplicemente un sintomo dell'identitarismo esasperato del progressismo americano, da tempo preponderante in ambito accademico e ormai molto popolare anche in ambito mainstream.

Cioè in breve stiamo parlando di identity politics, che si fondano su logiche fortemente essenzialiste e razzializzanti. Le identity politics si sviluppano dal postmodernismo americano e in particolare dalla critical race theory (elaborata nell'ambito dei cultural studies) che ne è fondamento.

Per chi volesse approfondire: https://en.wikipedia.org/wiki/Critical_race_theory#:~:text=Critical race theory (CRT) is,race%2C law%2C and power.

Oggi tutto ciò costituisce il corpus ideologico-politico del progressismo americano (i cui esponenti vengono spesso chiamati SJW) fra intersezionalismo, appropriazione culturale, retorica del privilegio e via dicendo.

Ecco allora che si arriva a parlare di identità razziali (whiteness, blackness, etc.), ciascuna delle quali ha specifiche caratteristiche ad essa connaturate. Ogni identità razziale è poi essenzialmente oppressa o privilegiata. A seconda della propria identità razziale si ha più o meno diritto e si è più o meno legittimati a parlare di determinati argomenti e questioni.

Questo spiega come mai questa Jessica Krug abbia potuto per anni e anni affermare di essere nera, nonostante non lo sembri neanche lontanamente, senza che nessuno battesse ciglio. Basta affermare di avere un antenato con una determinata identità razziale per poter assumerla, per fare propria la blackness in questo caso.

E spiega anche il perché l'abbia fatto. Perché in questo modo poteva fare parte degli oppressed e acquisire lo status di vittima, probabilmente una strategia di coping messa in atto per alleviare i suoi malesseri personali.

La mentalità vittimista, in generale proprio dal punto di vista psicologico, porta infatti ad identificare negli altri e in fattori esterni le cause delle condizioni negative ed indesiderate nella propria vita con conseguente deresponsabilizzazione personale. E porsi come vittima è funzionale a ricevere compassione e sostegno dagli altri, così da vedere alimentato il proprio bisogno di autoaffermazione e alleviare le proprie insicurezze.

 La condizione di oppressed in ambienti pervasi dall'ideologia SJW sopra descritta poi eleva il proprio status sociale e fa acquisire particolare autorità morale e legittimazione, cosa tanto più rilevante in ambito accademico e ancora di più se parliamo di un corso di storia della tratta atlantica. 

Edited by Uncanny
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1 hour ago, marco7 said:
  1. non è impossibile che ci possa esse qualche morto de fama che s'attacca pure a sti mezzucci purchè si parli di lui, ma è un problema suo;
  2. mi spieghi quale visibilità cerca chi vuol passare da rifugiato e/o perseguitato politico per discriminazioni sessuali o razziali?
  3. cmq Vlady parlava d'altro; qualche volta non ti fermà solo al titolo...
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Vabbe' @freedog : anche la tipa in america non si diceva nera per avere visibilita' ma per diventare professoressa o per altri motivi.

dunque il mio secondo esempio e' paragonabile alla tipa in america.

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5 hours ago, Bloodstar said:

A quanto pare, oltretutto,  neppure è un caso isolato.

In effetti il celebre caso Rachel Dolezal anticipa questo di almeno 5 anni

In entrambi i casi non c'entrano né Affirmative Action (il discorso dei bandi, quote razziali nei college, ecc) e direi neanche woke points, ma psicopatologie di qualche sorta imho

Una sorta di "disforia" razziale, che voglia scimmiottare il discorso del genere applicando quello della "razza" (per quanto esista?) potrebbe esistere?

https://www.nytimes.com/2017/05/18/opinion/the-uproar-over-transracialism.html

ci sarebbe un discorso da fare sul "transracialism"

Edited by metalheart
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Saramandasama

 

Esistono disturbi come l’apotemnofilia, vale a dire il disturbo dell’identità dell’integrità corporea.., non vedo come quello dell’identità dell’integrità “etnica” possa essere considerato una cosa bizzarra. Ci muoviamo in ambiti medico-psichiatrici. Inutile voler ragionarci su non avendo le competenze e gli studi specialistici per farlo! 
 

 

Edited by Saramandasama
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Io ho conosciuto un ragazzo etero che si spacciava per gay per rimorchiare.

In Italia non è una condizione necessaria per occuparsi di studi di genere,

quindi non ho ritenuto la cosa preoccupante e l'ho incoraggiante.

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14 hours ago, metalheart said:

Una sorta di "disforia" razziale, che voglia scimmiottare il discorso del genere applicando quello della "razza" (per quanto esista?) potrebbe esistere?

https://www.nytimes.com/2017/05/18/opinion/the-uproar-over-transracialism.html

ci sarebbe un discorso da fare sul "transracialism"

c'è una puntata dei simpson in cui Lisa finge di avere ascendenze pellirossa per essere invitata ai seminari e sentirsi figa

probabilmente ci prende @Uncanny

probabilmente negli USA se sei bianco hai forti difficoltà a farti assegnare un corso di laurea che parla della tratta dei neri, anche se è l'argomento sul quale pubblichi da tutta la vita

 

poi ste cose arrivano in Europa, non ci capiamo un cazzo, ma i sinistrati nordeuropei ci si tuffano a pesce tra una manifestazione per la thunberg e l'altra

 

comuqnue stavo pensando, avente mai fatto caso al fatto che halloween per gli italiani è cultural appropriation? adesso il 31 ottobre, quando tutti i miei contatti facebook di sinistra (scusate, sono vecchio, non uso instagram o tiktok) inizieranno la loro tiritera contro i cattolici reazionari, i destrorsi, mario giordano etc, io me ne uscirò con uno sfavillante post, aggiornatissimo sulle ultime tendenze culturali, in cui li farò sentire in colpa, in quanto italici di cultura cattolica etc, di essersi appropriati della cultura celtica, cultura peraltro eliminata proprio dalla chiesa cattolica comandata da italici, cioè i nostri tristrisnonni

boom

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@Uncanny ci ha preso in pieno come sempre.

Tutta la left wing americana. Sono fuori controllo. Sono in una piena crisi, di non so che tipo, che è imbarazzante da vedere. Si stanno anche cannibalizzando. Io personalmente continuerò a essere il meno razzista, classista, ecc possibile nella vita di tutti i giorni, denunciando razzismo ovunque lo veda, senza dare adito a questi discorsi del cazzo a colpi di tweet di merda su cos'è la whiteness, blackness, eccetera, dovremmo farlo tutti, se no poi finiamo come questa dell'articolo.

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Un'attivista ghanese in Italia ha scritto da poco un post contro il razzismo italiano

in cui se la prende proprio contro il concetto di "blackness" e contro la parola "afroitaliani".

Se negli USA questo è un concetto che ha senso perché i discendenti degli schiavi hanno una storia comune,

qui in Italia lei non si sente "afroitaliana", ma semmai "italiana di origine ghanese".

D'altra parte in Italia non esiste neppure il concetto di "whiteness":

noi non metteremo mai nello stesso calderone di "Bianchi" anche i Moldavi

perché non è certo il colore della pelle a determinare il razzismo.

 

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Paedicator1987
9 minutes ago, Almadel said:

noi non metteremo mai nello stesso calderone di "Bianchi" anche i Moldavi

perché non è certo il colore della pelle a determinare il razzismo.

No di certo, vedi antisemitismo otto e novecentesco, però oggettivamente il colore della pelle e i lineamenti del volto aiutano a colpo d'occhio.

Capire se uno è ebreo a vista è impossibile nonostante le tipizzazioni delle fisionomie  offerte dal Fascismo e dal Nazismo e così per slavi o arabi.

Mentre è evidente - a parte casi eccezionali di solito riconducibili al sangue misto - per i negri - africani e  no - e per i gialli.

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44 minutes ago, Almadel said:

Un'attivista ghanese in Italia ha scritto da poco un post contro il razzismo italiano

in cui se la prende proprio contro il concetto di "blackness" e contro la parola "afroitaliani".

Se negli USA questo è un concetto che ha senso perché i discendenti degli schiavi hanno una storia comune,

qui in Italia lei non si sente "afroitaliana", ma semmai "italiana di origine ghanese".

D'altra parte in Italia non esiste neppure il concetto di "whiteness":

noi non metteremo mai nello stesso calderone di "Bianchi" anche i Moldavi

perché non è certo il colore della pelle a determinare il razzismo.

 

A me va benissimo 

Esprime in pieno la mia idea di cittadinanza come appartenenza alla comunità nazionale 

Mi sembra in effetti più un post da dedicare agli attivisti intersezionalisti che a chi vota lega

E più che razzismo direi "utilizzo degli italiani neri per solleticare la propria libidine politico ideologica "

Peraltro azzecca la considerazione che i neri in Italia non hanno niente in comune,  salvo che nel ristretto ambito degli stati di origine

Perché a parte il dato estetico del colore a livello culturale tra un eritreo e un nigeriano c'è molto meno in comune che tra un irlandese e un italiano 

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22 hours ago, Bloodstar said:

Nella mia ingenuità e nella mia ignoranza delle dinamiche statunitensi io non riesco a comprendere cosa abbia spinto questa studiosa a millantare origini africane.

Sembra non sia l'unico caso è il secondo dell'anno

H. G. "Hache" Carrillo[3] (born Herman Glenn Carroll, 1960 – April 20, 2020)[4] was an American[5] writer and Assistant Professor of English at George Washington University in Washington, D.C.[6] In the 1990s, he began writing as "H. G. Carrillo", and he eventually adopted that identity in his private life as well, claiming to have been a Cuban immigrant who had left Cuba with his family at the age of 7. Carrillo wrote frequently about the Cuban immigrant experience in the United States, including in his only novel, Loosing My Espanish (2004).

Carrillo kept his true identity hidden from even close acquaintances, including his husband, whom he married in 2015. Only after his death in April 2020 from COVID-19 did the true details of his life become publicly known, after several members of his family revealed them.

https://en.wikipedia.org/wiki/H._G._Carrillo

 

 

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1 hour ago, Demò said:

Perché a parte il dato estetico del colore a livello culturale tra un eritreo e un nigeriano c'è molto meno in comune che tra un irlandese e un italiano

Come si declinerà la questione razziale in un Paese come l'Italia?

Perché da un lato la sinistra intersezionalista esporterà le idee statunitense,

dall'altro lato non troverà nessun Italiano di orgine africana disposto ad accoglierle.

C'è il rischio che ci saranno cattedre sulla "Nigrizia" con nessuno studente nero ad ascoltare,

per il semplice fatto che nessuno si sentirà "uno studente nero".

Bene, sarà uno spunto per un modello italiano e più realistico di multiculturalità;

tanto sappiamo che alla fine convergeremo tutti sulla Nazionale, gli spaghetti e Toto Cutugno.

 

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1 hour ago, Almadel said:

Come si declinerà la questione razziale in un Paese come l'Italia?

Perché da un lato la sinistra intersezionalista esporterà le idee statunitense,

dall'altro lato non troverà nessun Italiano di orgine africana disposto ad accoglierle.

C'è il rischio che ci saranno cattedre sulla "Nigrizia" con nessuno studente nero ad ascoltare,

per il semplice fatto che nessuno si sentirà "uno studente nero".

Bene, sarà uno spunto per un modello italiano e più realistico di multiculturalità;

tanto sappiamo che alla fine convergeremo tutti sulla Nazionale, gli spaghetti e Toto Cutugno.

 

Credo che nei prossimi anni il dibattito pubblico da noi avrà ben altro di cui occuparsi (con questo non voglio sminuire la questione del topic).

Inoltre, temo che prima o poi la destra (la destra italiana) riuscirà a vincere anche qui, e allora ci sarà da piangere.

La vicenda della tizia che si è appropriata della falsa origine secondo me è tanto emblematica quanto sopravvalutata. La società americana (inclusa la porzione black) alla fine è pragmatica, e troverà, secondo me, il modo di superare anche questo momento difficile, magari senza Trump. Pure per loro, tutti loro, si preannunciano altri problemi.

Ovviamente di casi come quelli della cretina falsa-nera ce ne saranno tanti altri anche nel futuro.

Edited by ldvrsp
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3 minutes ago, ldvrsp said:

Credo che nei prossimi anni il dibattito pubblico da noi avrà ben altro di cui occuparsi (con questo non voglio sminuire la questione del topic).

Inoltre, temo che prima o poi la destra (la destra italiana) riuscirà a vincere anche qui, e allora ci sarà da piangere.

La vicenda della tizia che si è appropriata della falsa origine secondo me è tanto emblematica quanto sopravvalutata. La società americana (inclusa la porzione black) alla fine è pragmatica, e troverà, secondo me, il modo di superare anche questo momento difficile, magari senza Trump. Anche per loro, tutti loro, si preannunciano altri problemi.

Ovviamente di casi come quelli della cretina falsa-nera ce ne saranno tanti altri anche nel futuro.

mah, onestamente la questione multiculturale nei prossimi anni sarà centrale per tutti i paesi occidentali, specie per l'europa

e che gli statunitensi siano pragmatici, con tutti gli ampi esempi di sfaldamento sociale ai quali abbiamo assistito, non saprei

i problemi economici dell'italia vedremo come si risolveranno

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1 hour ago, Demò said:

mah, onestamente la questione multiculturale nei prossimi anni sarà centrale per tutti i paesi occidentali, specie per l'europa

e che gli statunitensi siano pragmatici, con tutti gli ampi esempi di sfaldamento sociale ai quali abbiamo assistito, non saprei

i problemi economici dell'italia vedremo come si risolveranno

Ecco, credo che il dibattito italiano non seguirà l'indirizzo di quello degli altri paesi europei. 

Ci saranno grossi problemi con l'economia e questioni correlate, e di questo si parlerà.

Lo sfaldamento sociale americano troverà una risoluzione. La coesione sociale italiana rischia di essere messa a durissima prova -ed eventualmente lesa- dal declino socioeconomico e culturale del paese e dalle distorsioni che ne deriveranno.

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1 minute ago, ldvrsp said:

Credo che nei prossimi anni il dibattito pubblico avrà ben altro di cui occuparsi (con questo non voglio sminuire la questione del topic).

Inoltre, temo che prima o poi la destra riuscirà a vincere anche qui da noi, e allora ci sarà da piangere.

Le due affermazioni sono in contraddizione, però :D

Se vincerà la destra la questione razziale sarà enormemente ingigantita,

a meno che non venga sostituita da una caccia alle streghe contro l'Islam.

Ritengo però la seconda abbastanza improbabile visto il lecchinismo destrorso verso i produttori di combustibili fossili,

a meno che davvero Putin non riesca nel suo progetto di metterci contro i Paesi islamici per venderceli lui :D

I Neri sono un nemico più comodo degli Arabi, perché sono fondamentalmente poveri e innocui

(Non mi stupirei a vedere Salvini baciare l'anello del suo amico emiro del Qatar come Berlusconi fece con Gheddafi).

Una campagna d'odio contro i Cinesi è possibile, ma non probabile.

Rimaniamo come al solito noi o i Rom, a cui sono stati dedicati due degli slogan di maggior successo: "Parlateci di Bibbiano" e "Ruspa!"

Alla fine i Neri sono contadini e operai, mentre noi siamo solo drag-queen o ladruncoli

(con in comune la passione per il furto di bambini, accusa dalla quale perlomeno hanno prosciolto gli Ebrei,

noti per dissanguare bambini cristiani per impastare col loro sangue il pane azzimo previsto per la loro Pasqua).

 

In definitiva escludo che la vittoria della destra farà sgonfiare la questione razziale,

dipenderà molto anche dalla cronaca nera in campagna elettorale.

Magari - a sorpresa - ricicceranno fuori gli Albanesi.

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1 hour ago, Almadel said:

Le due affermazioni sono in contraddizione, però :D

Se vincerà la destra la questione razziale sarà enormemente ingigantita,

a meno che non venga sostituita da una caccia alle streghe contro l'Islam.

Ritengo però la seconda abbastanza improbabile visto il lecchinismo destrorso verso i produttori di combustibili fossili,

a meno che davvero Putin non riesca nel suo progetto di metterci contro i Paesi islamici per venderceli lui :D

I Neri sono un nemico più comodo degli Arabi, perché sono fondamentalmente poveri e innocui

(Non mi stupirei a vedere Salvini baciare l'anello del suo amico emiro del Qatar come Berlusconi fece con Gheddafi).

Una campagna d'odio contro i Cinesi è possibile, ma non probabile.

Rimaniamo come al solito noi o i Rom, a cui sono stati dedicati due degli slogan di maggior successo: "Parlateci di Bibbiano" e "Ruspa!"

Alla fine i Neri sono contadini e operai, mentre noi siamo solo drag-queen o ladruncoli

(con in comune la passione per il furto di bambini, accusa dalla quale perlomeno hanno prosciolto gli Ebrei,

noti per dissanguare bambini cristiani per impastare col loro sangue il pane azzimo previsto per la loro Pasqua).

 

In definitiva escludo che la vittoria della destra farà sgonfiare la questione razziale,

dipenderà molto anche dalla cronaca nera in campagna elettorale.

Magari - a sorpresa - ricicceranno fuori gli Albanesi.

Contraddizione apparente. 

Se vincerà la destra, sarà solo perché le alternative si saranno autodistrutte da sole, a meno di non voler ammettere che Salvini e Meloni siano degli strateghi, cosa che non credo affatto.

Il che significherà che non ci sarà spazio per un dibattito sano e costruttivo sulle questioni razziali, a meno che non venga gestito con estrema intelligenza, cosa di cui dubito.

Contestualmente il tema dell'economia si farà più pressante, e le ricette proposte dagli attuali economisti in voga nella destra attuale (italiana, ovvero sovranista) faranno danni tremendi -ecco perché ho detto "ci sarà da piangere"-, levando ulteriormente spazio ad altre criticità.

Molto dipende da come agirà questo governo, se rimarrà in carica almeno per i prossimi due anni. Se continuerà ad agire come sta facendo adesso, le probabilità che le mie ipotesi di cui sopra si realizzino salgono, se cambierà indirizzo o composizione, le probabilità si riducono.

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35 minutes ago, ldvrsp said:

La vicenda della tizia che si è appropriata della falsa origine secondo me è tanto emblematica quanto sopravvalutata.

Beh ovviamente viene sopravvalutato questo specifico caso perchè ci sono le proteste del black lives matter

La Carroll aka Carrillo che ha finto di essere cubana, o le decine di casi di falsi antenati nativi americani che hanno caratterizzato il recente passato non interessano in questo momento

 

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23 hours ago, Uncanny said:

È semplicemente un sintomo dell'identitarismo esasperato del progressismo americano, da tempo preponderante in ambito accademico e ormai molto popolare anche in ambito mainstream.

Sì d'accordo, però riflettiamo pure un momento su quale vantaggio ne ha ricavato: una cattedra di cultural studies...io ipotizzo che pure in Italia ti è più semplice, ad esempio, accedere ad una cattedra di studi sul medio oriente se sei palestinese o di queer theories se sei gay, in genere anche perché quelli sono temi su cui sei molto più ferrato di qualsiasi altro e ti ci dedichi con maggior passione perché riguardano la tua identità. Trattandosi di posizioni relativamente poco ambite è improbabile che in Italia si verifichino di queste truffe...magari dei bravi sarti si fingono gay per essere assunti da Dolce e Gabbana? Non saprei...😅 con buona pace di @Demò anche su Internazionale di neri scrivono storiche di origine afro. 

 

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3 hours ago, ldvrsp said:

Ecco, credo che il dibattito italiano non seguirà l'indirizzo di quello degli altri paesi europei. 

Ci saranno grossi problemi con l'economia e questioni correlate, e di questo si parlerà.

dimentichi che la questione razziale può diventare un'eccellente arma di distrazione di massa per nascondere i guai veri (e l'incpaacità cronica di chi non sa nemmeno da che parte cominciare ad analizzarli).

è il sistema Morisi insomma, che per me è ancor più subdolo dei vari editti bulgari, metodi Boffo eccetera

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17 hours ago, Almadel said:

dall'altro lato non troverà nessun Italiano di orgine africana disposto ad accoglierle.

Non ne sarei così sicuro. Il Regno Unito sempre Europa è, e lì università come la SOAS a Londra (o la Soar, non mi ricordo come si chiama) ci sono, e gli inglesi neri (di origine giamaicana o altro) sono a tutt’orecchi

17 hours ago, ldvrsp said:

Ecco, credo che il dibattito italiano non seguirà l'indirizzo di quello degli altri paesi europei. 

Ci saranno grossi problemi con l'economia e questioni correlate, e di questo si parlerà.

Lo sfaldamento sociale americano troverà una risoluzione. La coesione sociale italiana rischia di essere messa a durissima prova -ed eventualmente lesa- dal declino socioeconomico e culturale del paese e dalle distorsioni che ne deriveranno.

per nulla d’accordo, lo sfaldamento sociale di cui parliamo non e confinato agli USA, coinvolge tutto il mondo e si svolge sui social. Avevo linkato l’articolo delle due giornaliste italiane del New York Times sulla presunta blackface di Di Maio, per farti un esempio

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