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Difficoltà a farsi amare/volere bene


Prince1999

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1 hour ago, wwspr said:

Consiglio un bel bagno nel bicarbonato a tutti, sarebbe davvero

a te va bene anche un bel bagno con la amuchina

male non può farti ,

non peggio almeno

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Ciao Prince, ti ricordi di me? Sì, sono quello che soffre di insonnia. E sì, sono quello che hai sfanculato due volte.

Scusami se sarò particolarmente diretto, ma vorrei offrirti qualche spunto di riflessione senza dolciumi in mezzo.

Anzitutto sei un ragazzo estremamente fortunato ad avere avuto dei genitori che hanno accettato il tuo coming out, perché, a differenza di come fanno in molti qui, non è una cosa da dare per scontata. Ad esempio nel mio caso non è stato accettato, e, da quel giorno, sono diventato una via di mezzo fra "il mostro" ed "il malato": in sostanza quasi non ho rapporti con la mia famiglia, e questo già da prima della questione della sessualità, e per motivi piuttosto gravi; non so nemmeno dove abiti mio padre, ma lui sa dove abito io, ed ogni cinque-sei mesi passa a portarmi qualche nuovo problema ed angoscia.

Eppure tu, non pago di aver sostanzialmente ricevuto sostengo dai tuoi, sembra che abbia cercato di provocarli e stuzzicarli reiteratamente, persino raccontando in modo del tutto privo di tatto le modalità con cui vorresti avere dei figli, modalità che io sostengo, ma che ad un inesperto andrebbero spiegate con una strategia e dei tempi completamente diversi dai tuoi.

Questione amici. Lo sai che il 70% delle persone ti si avvicina e ti diventa amico solo perché potrà ottenere un qualche tipo di vantaggio da te? E che nel momento in cui questo vantaggio verrà meno, ti si leverà dai piedi, così come fanno tra di loro, il prima possibile? Ho detto il 70%, non il 100% né il 50%. Non credo loro lo facciano per cattiveria, piuttosto credo senza rendersene conto. Potrei raccontarti aneddoti a non finire al riguardo. Ad es io ho sempre fatto gli auguri ai miei cosiddetti amici, mettevo l'allarme sul telefono, amici che stavano quasi tutti i giorni a casa mia il pomeriggio, che ho ospitato nelle mie case al mare o in montagna, perché mi faceva tristezza che passassero l'estate a Roma avendo i genitori che lavoravano, o poche disponibilità economiche, amici a cui ho fatto regali… sai quante volte ho ricevuto io gli auguri? Meglio che non te lo dico. Ogni volta: "Ah, scusa mi sono dimenticato, mi dispiace tanto!". E' da parecchi anni che non dico a nessuno la mia data, così almeno non c'è equivoco.

Quando il fratello del mio amico del cuore ebbe un infarto polmonare, io, vedendolo disperato, lo accompagnai subito in ospedale, aspettai in sala d'attesa ore e ore mentre la famiglia stava col malato (era una cosa di famiglia, non volevo pregiudicare la loro privacy) e poi lo consolai per i giorni a seguire, abitando lui a tre palazzine dalla mia. Eppure, quando qualche mese dopo feci a lui (solo a lui) qualche confidenza circa i miei problemi familiari, indovina un po' cosa è successo? Il giorno dopo era stato raccontato a tutta la comitiva, pure in modo distorto rispetto quanto detto da me.

Potrei raccontartene tante, ma questo solo per farti capire che la gente non è buona e cara, nella maggior parte dei casi, anche se questo non impedisce la possibilità di poter trovare qualche amicizia vera, nella vita.

Adesso qualche suggerimento per te.

Non ti devi domandare cosa potrebbe fare un amico per te, ma cosa TU potresti fare per lui. E quello che farai, non sarà per ottenerne in cambio un riscontro, ma a puro titolo gratuito, per due motivi: uno, perché lo dovrai fare con piacere tuo, ovvero dovrai provare gioia nel compiere un bel gesto verso un amico/a, o semplicemente una persona, verso cui sei ben disposto, che ti sembrerà bisognosa, o in grado di apprezzare nella circostanza. Lo dovrai fare a puro titolo gratuito. Due: perché la maggior parte delle persone (il famoso 70%) non ricambierà mai, tanto più se non gli fai comodo per qualcosa. E i grazie lasciali perdere, per carità.

E poi, ti devi domandare: quali motivi dovrebbero spingere un amico o un ragazzo/partner a stare vicino a te? Quale piacere, quale gioia recheresti alla loro esistenza? Esiste un topic di questo forum risalente ad alcuni anni fa che mi pare chieda di descrivere cosa vi sia di speciale nel proprio partner. Ebbene, il tuo partner cosa scriverebbe di te? E, scrivendo belle cose di te, quante righe potrebbe riempire? Una, una e mezza, due? E perché non aiutarlo a poterne scrivere anche quattro, cinque? La domanda fondamentale è: "Cosa c'è che spinge questa persona a stare vicino a me, piuttosto che sola o con qualcun altro?" o "Cosa posso fare io per rendere migliore e più bella la vita del mio ragazzo?"

Infine: ricordati sempre che la giornata delle altre persone non è un profluvio di piacevolezze e goduria, c'è questo, ma bisogna ingoiare anche tanta merda. Allora, quando la persona X si vede con te, o parla con te con qualche mezzo, tu cosa fai per cercare di migliorare la sua giornata? Eventualmente inducendola a cercare nuovamente e più frequentemente la tua compagnia. Cosa fai? Parli dei tuoi problemi? Ma ascolti i suoi? Esponi la tua malinconia, le tue ansie? Ma quella persona è in vena di sentirle in quel momento? O preferirebbe farsi due risate serene, che magari potrebbero alleggerire la SUA giornata? O sentire/fare qualcosa che le migliori l'umore?

Queste cose te le dico a tuo beneficio, nella speranza che possano offrire qualche spunto per maturare ed agire con maggiore efficacia.

P.S. evita di presentarti ad un ragazzo dicendogli subito: "Fra sei anni e otto mesi e due giorni voglio il primo figlio", perché quello scappa a gambe levate, come farebbe un ragazzo etero da una ragazza con simile presentazione.

P.P.S. Se il mio ragazzo mi chiamasse dolciume, lo manderei a cagare immediatamente; se mi chiama bellissimo barbapapà gli rovescio un bicchiere d'acqua in faccia; se mi chiama meraviglia mia adorata j'ammollo nu moccò su lu musu; se non smette gli metto moltissima purga nella cena. Se mi chiama giaguaro, immediatamente lo bacio in bocca, anche se stiamo sul marciapiede a Viale Libia.

 

 

Edited by ldvrsp
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Prince1999
51 minutes ago, ldvrsp said:

Ciao Prince, ti ricordi di me? Sì, sono quello che soffre di insonnia. E sì, sono quello che hai sfanculato due volte.

Scusami se sarò particolarmente diretto, ma vorrei offrirti qualche spunto di riflessione senza dolciumi in mezzo.

Anzitutto sei un ragazzo estremamente fortunato ad avere avuto dei genitori che hanno accettato il tuo coming out, perché, a differenza di come fanno in molti qui, non è una cosa da dare per scontata. Ad esempio nel mio caso non è stato accettato, e, da quel giorno, sono diventato una via di mezzo fra "il mostro" ed "il malato": in sostanza quasi non ho rapporti con la mia famiglia, e questo già da prima della questione della sessualità, e per motivi piuttosto gravi; non so nemmeno dove abiti mio padre, ma lui sa dove abito io, ed ogni cinque-sei mesi passa a portarmi qualche nuovo problema ed angoscia.

Eppure tu, non pago di aver sostanzialmente ricevuto sostengo dai tuoi, sembra che abbia cercato di provocarli e stuzzicarli reiteratamente, persino raccontando in modo del tutto privo di tatto le modalità con cui vorresti avere dei figli, modalità che io sostengo, ma che ad un inesperto andrebbero spiegate con una strategia e dei tempi completamente diversi dai tuoi.

Questione amici. Lo sai che il 70% delle persone ti si avvicina e ti diventa amico solo perché potrà ottenere un qualche tipo di vantaggio da te? E che nel momento in cui questo vantaggio verrà meno, ti si leverà dai piedi, così come fanno tra di loro, il prima possibile? Ho detto il 70%, non il 100% né il 50%. Non credo loro lo facciano per cattiveria, piuttosto credo senza rendersene conto. Potrei raccontarti aneddoti a non finire al riguardo. Ad es io ho sempre fatto gli auguri ai miei cosiddetti amici, mettevo l'allarme sul telefono, amici che stavano quasi tutti i giorni a casa mia il pomeriggio, che ho ospitato nelle mie case al mare o in montagna, perché mi faceva tristezza che passassero l'estate a Roma avendo i genitori che lavoravano, o poche disponibilità economiche, amici a cui ho fatto regali… sai quante volte ho ricevuto io gli auguri? Meglio che non te lo dico. Ogni volta: "Ah, scusa mi sono dimenticato, mi dispiace tanto!". E' da parecchi anni che non dico a nessuno la mia data, così almeno non c'è equivoco.

Quando il fratello del mio amico del cuore ebbe un infarto polmonare, io, vedendolo disperato, lo accompagnai subito in ospedale, aspettai in sala d'attesa ore e ore mentre la famiglia stava col malato (era una cosa di famiglia, non volevo pregiudicare la loro privacy) e poi lo consolai per i giorni a seguire, abitando lui a tre palazzine dalla mia. Eppure, quando qualche mese dopo feci a lui (solo a lui) qualche confidenza circa i miei problemi familiari, indovina un po' cosa è successo? Il giorno dopo era stato raccontato a tutta la comitiva, pure in modo distorto rispetto quanto detto da me.

Potrei raccontartene tante, ma questo solo per farti capire che la gente non è buona e cara, nella maggior parte dei casi, anche se questo non impedisce la possibilità di poter trovare qualche amicizia vera, nella vita.

Adesso qualche suggerimento per te.

Non ti devi domandare cosa potrebbe fare un amico per te, ma cosa TU potresti fare per lui. E quello che farai, non sarà per ottenerne in cambio un riscontro, ma a puro titolo gratuito, per due motivi: uno, perché lo dovrai fare con piacere tuo, ovvero dovrai provare gioia nel compiere un bel gesto verso un amico/a, o semplicemente una persona, verso cui sei ben disposto, che ti sembrerà bisognosa, o in grado di apprezzare nella circostanza. Lo dovrai fare a puro titolo gratuito. Due: perché la maggior parte delle persone (il famoso 70%) non ricambierà mai, tanto più se non gli fai comodo per qualcosa. E i grazie lasciali perdere, per carità.

E poi, ti devi domandare: quali motivi dovrebbero spingere un amico o un ragazzo/partner a stare vicino a te? Quale piacere, quale gioia recheresti alla loro esistenza? Esiste un topic di questo forum risalente ad alcuni anni fa che mi pare chieda di descrivere cosa vi sia di speciale nel proprio partner. Ebbene, il tuo partner cosa scriverebbe di te? E, scrivendo belle cose di te, quante righe potrebbe riempire? Una, una e mezza, due? E perché non aiutarlo a poterne scrivere anche quattro, cinque? La domanda fondamentale è: "Cosa c'è che spinge questa persona a stare vicino a me, piuttosto che sola o con qualcun altro?" o "Cosa posso fare io per rendere migliore e più bella la vita del mio ragazzo?"

Infine: ricordati sempre che la giornata delle altre persone non è un profluvio di piacevolezze e goduria, c'è questo, ma bisogna ingoiare anche tanta merda. Allora, quando la persona X si vede con te, o parla con te con qualche mezzo, tu cosa fai per cercare di migliorare la sua giornata? Eventualmente inducendola a cercare nuovamente e più frequentemente la tua compagnia. Cosa fai? Parli dei tuoi problemi? Ma ascolti i suoi? Esponi la tua malinconia, le tue ansie? Ma quella persona è in vena di sentirle in quel momento? O preferirebbe farsi due risate serene, che magari potrebbero alleggerire la SUA giornata? O sentire/fare qualcosa che le migliori l'umore?

Queste cose te le dico a tuo beneficio, nella speranza che possano offrire qualche spunto per maturare ed agire con maggiore efficacia.

P.S. evita di presentarti ad un ragazzo dicendogli subito: "Fra sei anni e otto mesi e due giorni voglio il primo figlio", perché quello scappa a gambe levate, come farebbe un ragazzo etero da una ragazza con simile presentazione.

P.P.S. Se il mio ragazzo mi chiamasse dolciume, lo manderei a cagare immediatamente; se mi chiama bellissimo barbapapà gli rovescio un bicchiere d'acqua in faccia; se mi chiama meraviglia mia adorata j'ammollo nu moccò su lu musu; se non smette gli metto moltissima purga nella cena. Se mi chiama giaguaro, immediatamente lo bacio in bocca, anche se stiamo sul marciapiede a Viale Libia.

 

 

Ti ringrazio per i consigli.

Poi ne parleremo meglio

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9 hours ago, Prince1999 said:

Diciamo che sono un soggetto che tendenzialmente sta antipatico agli altri,e non ho mai capito il perché, sinceramente.

Tutto dipende da come tu ti poni con gli altri, come già ti dissi.

La differenza non è tanto esprimere un'idea, ma il modo con cui questa viene espressa.

Per dire, se parlando con me trovi la mia idea diametralmente opposta alla tua, non c'è bisogno di montare su il ponte levatoio e di lanciare lava bollente da dietro le tue mura.

Sappiamo entrambi che almeno all'inizio questa era una tua caratteristica più o meno evidente e l'hai smussata solo quando io te l'ho fatto notare.

Io sono una persona tendenzialmente poco permalosa (poi anche io ho i miei scivoloni, come tutti) e dedita al dialogo, ma non è assolutamente scontato che le persone del tuo circondario siano adeguatamente propense a fare altrettanto. 

Misurare le parole può salvare un rapporto d'amicizia, d'amore o persino evitare una guerra. Si chiama "diplomazia".

 

Ancor meglio se assieme ci butti dentro una bella dose di empatia.

🙂

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Prince1999
7 hours ago, Fede94 said:

Tutto dipende da come tu ti poni con gli altri, come già ti dissi.

La differenza non è tanto esprimere un'idea, ma il modo con cui questa viene espressa.

Per dire, se parlando con me trovi la mia idea diametralmente opposta alla tua, non c'è bisogno di montare su il ponte levatoio e di lanciare lava bollente da dietro le tue mura.

Sappiamo entrambi che almeno all'inizio questa era una tua caratteristica più o meno evidente e l'hai smussata solo quando io te l'ho fatto notare.

Io sono una persona tendenzialmente poco permalosa (poi anche io ho i miei scivoloni, come tutti) e dedita al dialogo, ma non è assolutamente scontato che le persone del tuo circondario siano adeguatamente propense a fare altrettanto. 

Misurare le parole può salvare un rapporto d'amicizia, d'amore o persino evitare una guerra. Si chiama "diplomazia".

 

Ancor meglio se assieme ci butti dentro una bella dose di empatia.

🙂

Hai ragione..io purtroppo molte volte (quasi sempre) non accetto le opinioni altrui perché è come se dentro di me ci fosse una parte di me che teme di essere condizionata da queste opinioni,e cedere. Questo denota una scarsissima fiducia in me stesso,ma questo già si sapeva..

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15 hours ago, ldvrsp said:

blah blah blah, pure in modo distorto rispetto quanto detto da me.

io, parlando in chat con gli eterosessuali in un videogioco, li salutavo con un ciao, bei bambini... un modo per essere deficiente come loro... non apprezzavano :D

poi ho preso l'abitudine in generale, e poi l'ho persa...

 

grazie per aver condiviso le tue esperienze di vita, mi hai fatto confermare quello che avevo già capito da tempo: meglio puntare sul migliorare se stessi e la propria qualità della vita che pensare all'amore e all'amicizia... intendo dire, invece di avere problemi di cuore e sprecare tempo, energie, soldi verso degli estranei... è meglio imparare una terza lingua, prendersi dei riconoscimenti e certificati, per poi avere più sbocchi occupazionali sia in italia che all'estero... se poi ti trasferisci all'estero o in un'altra regione italica, di amici e fidanzati non te ne fai nulla.

2 hours ago, SabrinaS said:

 

 

molto da terroni o afro-americani: tamarrata.

 

 

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8 hours ago, nayoz said:

grazie per aver condiviso le tue esperienze di vita, mi hai fatto confermare quello che avevo già capito da tempo: meglio puntare sul migliorare se stessi e la propria qualità della vita che pensare all'amore e all'amicizia... intendo dire, invece di avere problemi di cuore e sprecare tempo, energie, soldi verso degli estranei... è meglio imparare una terza lingua, prendersi dei riconoscimenti e certificati, per poi avere più sbocchi occupazionali sia in italia che all'estero... se poi ti trasferisci all'estero o in un'altra regione italica, di amici e fidanzati non te ne fai nulla.

Sono rammaricato ma non condivido la tua visione, né ho rappresentato qualcosa di similare nel mio precedente post.

Specificamente ho asserito che secondo me la maggioranza delle persone stabilisce legami amicali solo in ragione di un possibile vantaggio di qualche tipo (ho lasciato appositamente un confine sottilissimo, laddove l'amicizia vera può rappresentare anche questo, ma come relé, non come fine). Ciò non significa siano necessariamente tutti sfruttatori professionisti: c'è troppa semplicità perché possano essere pienamente consapevoli delle reali modalità con cui agiscono; più frequentemente, non se ne rendono nemmeno conto.

Inoltre ho scritto che il 70% agisce così. Mi pare che il rimanente 30% sia una motivazione più che sufficiente per non voler ricusare, e viste le mie esperienze passate ribadisco ricusare, piuttosto che non cercare, una amicizia.

Sul capitolo amore, non ho esperienza, essendo uscito dal closet da qualche mese, tuttavia da quello che ho visto, anche nel mondo etero, di cui invece ho maggiore esperienza, posso desumere che valgano considerazioni simili a quelle sopra esposte nell'ambito dell'amicizia.

Sappiamo tutti bene quanto siano valide le posizioni di Frederic Beigbeder sull'amore, e sappiamo bene che se dobbiamo stare per lavoro due mesi lontano, nel 70% dei casi, o forse anche più, il nostro partner chiamerà qualcun altro, magari in casa nostra, sulle nostre lenzuola, che gli scaldi il culo e poi il cuore, ma resta sempre quel 30% di speranza per il quale vale lottare.

Altrimenti resta l'intelligente domanda: "Nella relazione è più saggio chi ama di più o chi ride per ultimo?"

Io propendo per una valutazione attenta su cosa abbiamo noi da offrire di positivo al partner, su ciò di cui questi abbisogni, e sul ricordare sempre che, mentre noi stessi siamo un materiale duttile, anche il partner, oltre un certo livello, può essere preso per mano e condotto da un braccio capace.

Quando le cose vanno male, occorre uscire da noi stessi e guardare "dall'esterno" quello che non ha funzionato/non funziona e perché. Magari anche abbandonando per un momento le nostre ragioni ed abbracciando quelle della controparte. Ecco il motivo per cui temo gli adulatori.

Ma a cosa ci servono i riconoscimenti, i soldi ed il successo, se non abbiamo nessuno con cui condividere il frutto delle nostre giuste ambizioni? Possono i risultati del nostro lavoro, delle nostre abilità, sostituire in assoluto il calore di una presenza umana? Sì, possono. Ma siamo ancora pienamente delle persone umane alla fine di quella strada? No, affatto.

Senza voler essere offensivo nei tuoi confronti, anzi comprendendo quanto un simile orientamento possa sembrare legittimo dopo tante esperienze demoralizzanti.

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23 hours ago, Prince1999 said:

Hai ragione..io purtroppo molte volte (quasi sempre) non accetto le opinioni altrui perché è come se dentro di me ci fosse una parte di me che teme di essere condizionata da queste opinioni, e cedere. 

Ma cedere su cosa...? Comunque il miglior modo per farsi voler bene è di voler bene.

11 hours ago, ldvrsp said:

ho asserito che secondo me la maggioranza delle persone stabilisce legami amicali solo in ragione di un possibile vantaggio di qualche tipo (ho lasciato appositamente un confine sottilissimo, laddove l'amicizia vera può rappresentare anche questo, ma come relé, non come fine).

Non saprei, perché l'amicizia mica la puoi comprare...quindi io capisco la tua generosità, ma aspettarsi che basti quella per rendersi simpatico è un po' poco...

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12 hours ago, ldvrsp said:

Specificamente ho asserito che secondo me la maggioranza delle persone stabilisce legami amicali solo in ragione di un possibile vantaggio di qualche tipo (ho lasciato appositamente un confine sottilissimo, laddove l'amicizia vera può rappresentare anche questo, ma come relé, non come fine). Ciò non significa siano necessariamente tutti sfruttatori professionisti: c'è troppa semplicità perché possano essere pienamente consapevoli delle reali modalità con cui agiscono; più frequentemente, non se ne rendono nemmeno conto.

Boh, non saprei a cosa mi siano utili i miei amici o a cosa io possa essere d'aiuto a loro.

A meno che non sia reciproca utilità il fatto che mettano una grande casa e io cucini,

ma non con tutti gli amici ho questo rapporto conviviale.

E' vero che che porto più vino degli altri, ma ne bevo anche molto di più.

E non riesco a sentirmi sfruttato perché mi chiamano a giocare da tavolo.

Al massimo ho chiesto a Schopy di portarmi della pasta quando era finita nel mio supermercato 🙂

 

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 @ldvrsp io mi stupisco che tu non abbia ricevuto qualche rudimento di educazione aristocratica; sapresti che far troppa mostra della ricchezza della tua famiglia, anche a coetanei con cui ancora non hai confidenza, ti attirerà le attenzioni solo degli scrocconi 😌

Pur non essendo io "ricco", ti faccio un esempio: anni fa avevo a disposizione un piccolo appartamento in città; ho ospitato volentieri molti amici se potevo, e la cosa mi faceva piacere, ma ho mantenuto le distanze con chi invece, pur non essendo ancora un amico o un'amica, già voleva invitarsi per pranzo, cena e pernottamento...ma mica per fare l'antipatico, è che quando tanti si lamentano di venir "sfruttati" occorre anche capire se si mettono da soli nelle condizioni per farsi sfruttare. Se hai un gran cuore e il portafoglio pieno secondo me è preferibile darsi al volontariato anziché farsi la corte dei miracoli.

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4 hours ago, schopy said:

 @ldvrsp io mi stupisco che tu non abbia ricevuto qualche rudimento di educazione aristocratica; sapresti che far troppa mostra della ricchezza della tua famiglia, anche a coetanei con cui ancora non hai confidenza, ti attirerà le attenzioni solo degli scrocconi 😌

Pur non essendo io "ricco", ti faccio un esempio: anni fa avevo a disposizione un piccolo appartamento in città; ho ospitato volentieri molti amici se potevo, e la cosa mi faceva piacere, ma ho mantenuto le distanze con chi invece, pur non essendo ancora un amico o un'amica, già voleva invitarsi per pranzo, cena e pernottamento...ma mica per fare l'antipatico, è che quando tanti si lamentano di venir "sfruttati" occorre anche capire se si mettono da soli nelle condizioni per farsi sfruttare. Se hai un gran cuore e il portafoglio pieno secondo me è preferibile darsi al volontariato anziché farsi la corte dei miracoli.

Trovo interessante, ma senza esagerare, questo tuo tornare, nel corso del tempo, sulla questione dei soldi. Dunque chiariamo.

Una metà circa dei miei conoscenti/amici è estremamente più ricca di me, dunque non sussiste l'ipotesi dello sfruttamento pecuniario. L'unico ragazzo che in vita mia abbia cercato di portarmi a letto e di sedurmi, e non smetterò mai di pentirmi di averlo respinto, ma all'epoca non avevo accettato me stesso, è il figlio di uno dei maggiori azionisti privati di Indesit/Merloni/Generali Ass., giusto per fare un esempio. Due settimane dopo che ero partito dalla villa in cui mi aveva ospitato, mi fece mandare da un amico comune un video in cui si baciava intensamente con un ragazzo, fatto alcuni giorni dopo che me ne ero andato, dicendo che l'aveva fatto per me. All'epoca ero stupido e non capii.

Con l'altra metà certamente non ho mai fatto lo sborone come qui con voi, per provocarvi, anzi non gli ho nemmeno mai fatto vedere la mia casa, mi faccio sempre accompagnare fino ad una strada vicina per evitare che notino l'edificio. Baste stare attenti con la lingua, con i vestiti e gli orologi.

Mi dispiace ma non hai nemmeno sfiorato il punto della questione, nayoz c'era andato alquanto più vicino. E' una questione di sentimenti e non di soldi. Sai per caso cosa siano i sentimenti?

Nei vari post ho manifestato, cercando di farlo in modo leggero per i lettori, le mie tante fragilità, le feroci autocritiche che mi rivolgo, i miei numerosi problemi, i miei auspici ed il grado di disponibilità e generosità affettive che sono sempre disponibile ad offrire,

ma

sono rammaricato del fatto che tu abbia letto solo quelle proposizioni che includessero paroline chiave come "soldi" o "proprietà". Rammaricato per te.

Adesso ti svelo due segreti: purtroppo tendenzialmente coi soldi sono piuttosto taccagno con gli altri; quando sto nel giusto contesto, non esiste la parola aristocratico, sono più tamarro della media di morti di sonno fighe mosce che sono i giovani oggi.

Per quello che sembra, dell'associazione di una persona ai suoi soldi importa più a te che a me.

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5 hours ago, schopy said:

Comunque il miglior modo per farsi voler bene è di voler bene.

Nella sua semplicità, è una frase che mi piace moltissimo e che condivido appieno. 

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33 minutes ago, ldvrsp said:

Mi dispiace ma non hai nemmeno sfiorato il punto della questione, nayoz c'era andato alquanto più vicino. E' una questione di sentimenti e non di soldi. Sai per caso cosa siano i sentimenti?

Sentimenti...??? Pensavo fossero faccende da cameriera...😂😂😂

Scemenze a parte, poiché tu stesso in precedenza parlavi di amici che ti "sfrutterebbero" per ottenere qualche beneficio materiale io, scherzosamente, cercavo di darti un consiglio per evitare che si creassero le condizioni per attirare gli scrocconi 😊 se sono stato antipatico mi scuso, rileggendo il mio precedente commento mi accorgo di esser stato brusco.

Per il resto, intuisco le tue fragilità, ma intravedo pure una...come definirla...zelante ostinazione a voler sbrigare tutto da solo: pare tu abbia già tutte le risposte...! Probabilmente se tu mi conoscessi mi troveresti molto meno "realizzato" di te, e con una vita molto più grigia e monotona; quindi davvero non credo di poter essere di qualche utilità a chi, in fatto di sentimenti come in tutto il resto, sembra molto più ambizioso di quanto a me non riesca 🤔

Edited by schopy
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Non si capisce però in che modo si potrebbe essere "utilitaristici" nei sentimenti,

a meno che non vi riferiate a persone che vi usano solo come spalla su cui piangere.

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Hinzelmann
On 5/9/2020 at 3:56 PM, Prince1999 said:

A me capita molto spesso,anche nella mia famiglia,di essere preso in antipatia. Diciamo che sono un soggetto che tendenzialmente sta antipatico agli altri,e non ho mai capito il perché

Beh ci sta che se per qualche motivo risulti antipatico, tu venga frequentato solo per fini utilitaristici

Capita anche a me di farmi vivo con persone che mi stanno antipatiche solo se ho una ragione pratica e  vale anche il contrario, se so di stare antipatico ad uno e sento una chiamata, fra me e me mi chiedo dove si vada a parare, cosa voglia da me tizio etc...

Non è detto che il motivo per il quale si risulta antipatici sia qualcosa di "trascendentale" a volte semplicemente le persone che frequentiamo e chiamiamo amici sono persone scelte con criteri sbagliati e non vanno per noi, ma se ti ostini a frequentarle un motivo c'è ; altre volte può essere che l'ansia ci spinga a ripetere comportamenti sbagliati, troppo insistenti o noiosi

Probabile che nel tuo caso la verità stia nel mezzo, magari ti ostini a frequentare persone per "darti importanza" e vivere di luce riflessa piuttosto che per passare una bella serata con persone simili a te, con il risultato che finisci per essere troppo prodigo di attenzioni perchè stai in ansia rispetto ad un giudizio nei tuoi confronti, per poi accorgerti che in realtà sei solo irrilevante. Se così fosse sarebbe un classico, per dei gay...

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Prince1999
1 minute ago, Hinzelmann said:

Beh ci sta che se per qualche motivo risulti antipatico, tu venga frequentato solo per fini utilitaristici

Capita anche a me di farmi vivo con persone che mi stanno antipatiche solo se ho una ragione pratica e  vale anche il contrario, se so di stare antipatico ad uno e sento una chiamata, fra me e me mi chiedo dove si vada a parare, cosa voglia da me tizio etc...

Non è detto che il motivo per il quale si risulta antipatici sia qualcosa di "trascendentale" a volte semplicemente le persone che frequentiamo e chiamiamo amici sono persone scelte con criteri sbagliati e non vanno per noi, ma se ti ostini a frequentarle un motivo c'è ; altre volte può essere che l'ansia ci spinga a ripetere comportamenti sbagliati, troppo insistenti o noiosi

Probabile che nel tuo caso la verità stia nel mezzo, magari ti ostini a frequentare persone per "darti importanza" e vivere di luce riflessa piuttosto che per passare una bella serata con persone simili a te, con il risultato che finisci per essere troppo prodigo di attenzioni perchè stai in ansia rispetto ad un giudizio nei tuoi confronti, per poi accorgerti che in realtà sei solo irrilevante. Se così fosse sarebbe un classico, per dei gay...

Perché un classico?

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3 hours ago, Almadel said:

Non si capisce però in che modo si potrebbe essere "utilitaristici" nei sentimenti,

a meno che non vi riferiate a persone che vi usano solo come spalla su cui piangere.

Per fare ulteriore chiarezza, cito due esempi sparsi nel tempo, uno che ha riguardato me, uno che ha riguardato altri.

Esame di maturità, ci si prepara insieme, ci si conforta, si ripete, per giorni. Fanno l'estrazione a sorte, e all'orale io sarò l'ultimo. Sto accanto ai miei amici, con i quali avevo avuto sempre un buon rapporto, ci si vedeva sempre fuori scuola ecc, li cerco di tranquillizzare, gli sto vicino fino al colloquio. (di solito io rimango più calmo degli altri in queste situazioni) Bè, non nascondo che mi avrebbe fatto piacere se qualcuno avesse fatto altrettanto con me. Invece se ne sono andati, all'orale ero l'unico rimasto nella stanza. Salvo poi ricevere un messaggino "Scusa se ce ne siamo andati, adesso stiamo alla gelateria X, raggiungici". Ripeto, dopo che sono stato ore a tranquillizzarli in attesa della loro chiamata, pigliano e se ne vanno. brutti stronzi

Marzo scorso, ultimo periodo prima del lockdown. La sera in cui arrivo alla casa in montagna, intorno alle due di notte, sento due tizi al portone che parlano di sangue e ambulanze. Voci nel panico, pianti, urla. Erano ragazzi che stavano in un appartamento al pianterreno affittato a settimane per gli sciatori. Rapidamente mi vesto, scendo ed entro in quella casa. Evito una descrizione dettagliata di quello che ho trovato, basti dire che mi scivolavano le scarpe sul sangue e sul vomito in soggiorno. In sostanza un ragazzo della comitiva si era ubriacato e drogato, aveva rotto una finestra, si era tagliato, era caduto a terra con la bottiglia di liquore e continuava a colpire i cocci della bottiglia con un braccio. Quattro tendini completamente recisi, si vedeva subito. Peraltro si era spogliato. Allora caccio via i vicini che si erano affacciati e i ragazzi che mi sembrano più impressionati, tranne due più tranquilli, immobilizzo con la forza il ferito, che non si voleva far toccare, lo porto di peso sul letto, fermo il sangue che usciva copiosamente e lo faccio vomitare (sulle mie mani), evitando che si soffochi. Sussurro all'orecchio del tizio ferito, chiamandolo per nome, per cercare di farlo rilassare. Aspettiamo mezza nottata che arrivi l'ambulanza e poi resto in casa loro per aiutarli a chiamare i genitori raccontando le cose senza mandarli nel panico. Li calmo e suggerisco cosa dire al telefono per cercare di risparmiare ai genitori l'infarto. Erano amici da anni, conoscevano tutti i genitori degli altri. Non racconto queste cose per farmi grande, ho solo fatto una cosa da persona civile, mi serve per descrivere la situazione.

Bè, lo sapete che hanno fatto, dopo? Hanno fatto i bagagli e se ne sono tornati a casa loro, a trecento km di distanza.

Mio Dio! Il vostro amico del cuore si è quasi dissanguato e voi ve ne andate??? Non restate nelle vicinanze, o in sala d'attesa per stargli vicino?? Ma vi rendete conto? Mi è stato riferito che tranne i genitori e la sorella, nessun altro è andato a fargli visita nei giorni a seguire. Questa è amicizia?

Quando io parlo del famoso 70% e 30%, non lo dico perché ho digerito male la cena, o perché stamattina c'è stato il terremoto, ma perché le cose le ho viste col tempo, su di me e sugli altri.

3 hours ago, schopy said:

Per il resto, intuisco le tue fragilità, ma intravedo pure una...come definirla...zelante ostinazione a voler sbrigare tutto da solo: pare tu abbia già tutte le risposte...! Probabilmente se tu mi conoscessi mi troveresti molto meno "realizzato" di te, e con una vita molto più grigia e monotona; quindi davvero non credo di poter essere di qualche utilità a chi, in fatto di sentimenti come in tutto il resto, sembra molto più ambizioso di quanto a me non riesca

In realtà ho ben poche risposte e moltissime domande, non mi sento affatto così realizzato come credi.

Mi ostino a voler fare tutto da solo perché da quando ero ragazzino me lo sono sempre dovuta sbrigare da solo, non ho quasi mai ricevuto aiuti.

Però resto sempre desideroso di sentire l'opinione e la riflessione altrui, anche le tue, se eviti di parlare di soldi et similia.

Adesso finiamo questo interminabile O T perché stiamo rubando il thread all'autore e questo non è corretto. Anzi, mi scuso con Prince per aver divagato troppo.

 

Edited by ldvrsp
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1 hour ago, ldvrsp said:

Per fare ulteriore chiarezza, cito due esempi

Ma si tratta in tutti e due casi di conoscenti, non d'amici. Quelli che tu citi sono " la gente con cui studi prima della maturità e che poi sai che tanto perderai di vista" e "la gente con cui vai in vacanza.perché ti ci trovi bene".

Da un conoscente ci si può aspettare la gentilezza spontanea di restare finché il tuo esame non è concluso, ad uno che consideri tuo amico si può tranquillamente chiedere di aspettare. Tu non penso che avresti mai pensato di poter chiedere qualcosa a quelle persone, no?

 

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On 5/10/2020 at 2:56 PM, nayoz said:

io, parlando in chat con gli eterosessuali in un videogioco, li salutavo con un ciao, bei bambini... un modo per essere deficiente come loro... non apprezzavano :D

poi ho preso l'abitudine in generale, e poi l'ho persa...

 

grazie per aver condiviso le tue esperienze di vita, mi hai fatto confermare quello che avevo già capito da tempo: meglio puntare sul migliorare se stessi e la propria qualità della vita che pensare all'amore e all'amicizia... intendo dire, invece di avere problemi di cuore e sprecare tempo, energie, soldi verso degli estranei... è meglio imparare una terza lingua, prendersi dei riconoscimenti e certificati, per poi avere più sbocchi occupazionali sia in italia che all'estero... se poi ti trasferisci all'estero o in un'altra regione italica, di amici e fidanzati non te ne fai nulla.

molto da terroni o afro-americani: tamarrata.

 

 

stai dicendo che prince è un terrone e che a lui piacciono le terronate?

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14 minutes ago, SabrinaS said:

stai dicendo che prince è un terrone e che a lui piacciono le terronate?

direi che è una caratteristica meridionale: essere appariscenti, gretti, rozzi ed infastidire le persone magari con gli schiamazzi.

 

 

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Prince1999
6 minutes ago, nayoz said:

direi che è una caratteristica meridionale: essere appariscenti, gretti, rozzi ed infastidire le persone magari con gli schiamazzi.

 

 

Sono solo pregiudizi fidati,e sto cercando di contenermi nel rispondere cosí, sennò poi mi dicono che sono aggressivo 😘😂

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21 hours ago, Prince1999 said:

Sono solo pregiudizi fidati,e sto cercando di contenermi nel rispondere cosí, sennò poi mi dicono che sono aggressivo 😘😂

mia mamma è terrona, fidati non sono pregiudizi...

ecco le caratteristiche che ho notato in mia madre e nei vicini di casa di mia zia:

 

urlano

parlano alla televisione come se le persone in tv potessero sentire

non sono in grado di pronunciare nomi in inglese, e neppure quelli in italiano che contengono psi o ics .... 

(esempio: pissicologa, pssssssssssscologa, ichisi e ipisilonne)

rompono i maroni coi botti di fine anno

hanno il vizio di barare quando si fanno giochi di società e lo prendono come se fosse parte del gioco, qualcosa di divertente

(sbirciare le carte, prendere per "sbaglio" più carte, pretendere di rifare una mossa)

bugiardi patologici, credono che se ti fidi delle loro parole allora sei un ingenuo, un fesso e loro sono furbi... ho capito che la soluzione più semplice è evitarli e non dar peso alle loro parole

o mentono spudoratamente o "abbelliscono" i loro racconti

si autoinvitano a casa tua senza dirti nulla, si auto invitano a pranzo, e si autoinvitano pure a dormire.

scarso amore per la cultura, credono che parlare in italiano sia da "finocchi" e sia un tradimento verso la loro lingua dialettale, nemmeno si rendono conto di quanto sia importante l'inglese.

beh questo è quanto mi è venuto in mente, anni fa notai che il loro comportamento è molto simile a quello degli afro-americani del ghetto.

 

Edited by nayoz
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Dai Nayoz…..     :D 

 

Che poi metà dei  "milanesi" sono terroni trapiantati;

ergo anche i tuoi nordici dovrebbero comportarsi praticamente come nel Sud.

 

Nayoz, a forza di isolarti sta i diventando un vero misantropo incattivito. Mentre sappiamo che sei un ragazzo molto dolce…      :ciga:

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Leggendo certi commenti mi sembra che molti di voi devono avere non pochi problemi sociali.

@Prince1999 sta perfettamente facendo un percorso di psicoterapia e comincia ad applicare il metodo alla sua condizione. Al momento le risposte che si da sono ancora abbastanza assolutorie ma prima o poi troverà la risposta.

La vera domanda da porsi è la seguente: "Perchè non senti che gli altri ti vogliano bene?". Hai vissuto una quarantena in solitaria allontanando i tuoi genitori e nello stesso tempo li accusi di essere lontani. Una delle cose che mi rimase impresso della mia psicoterapia fu "I rapporti si fanno in due" e molto spesso le nostre reazioni a degli eventi generano proprio le conseguenze temute. Chissà quanti gesti d'affetto hai avuto dalle persone e non li hai riconosciuti perchè non erano quelli che volevi tu.
Ad esempio per me un grande gesto di amicizia, soprattutto ora che vivo a Milano, è coinvolgermi ad uscire insieme a presentarmi altri amici pertanto ho utilizzato questo stesso schema con altre persone. Ebbene queste ultime, si sono risentite, perchè ad un'uscita a due gli proponevo di conoscere gli amici miei. Eppure il mio era un gesto di affetto che voleva dire "voglio che tu faccia parte del mio mondo" e invece veniva interpretato come "mi rompo di stare solo con te se vuoi vieni pure tu ma ci sei o no per me non cambia molto".

Allora ti racconto di me, in genere io sono bravissimo a farmi volere bene, forse anche troppo. In realtà sono talmente bravo che addirittura divento seduttivo e molte persone si innamorano  o comunque fraintendono certi miei modi di fare, e non lo dico per vanità, per vantarmi, ma è successo tante volte con uomini e donne. Il punto è che non  riesco ad essere seduttivo con chi mi piace veramente ed è comunque una mia tendenza. Infatti sono single e da due anni colleziono buchi nell'acqua e vengo sempre liquidato in maniera abbastanza sbrigativa. La colpa è mia perchè un conto è farsi volere bene altro è creare rapporti solidi in amore o in amicizia.

Ovviamente ci si fa voler bene essendo assertivi, ma non è necessario dare ragione all'altro, questo irrita le persone normali, basta semplicemente non dargli torto, non essere presuntuosi, ascoltare.
Insomma considerare chi ti sta vicino ma soprattutto capire che la compagnia richiede spirito di adattamento.

Se non sai adattarti allora non sai stare con gli altri. Inoltre stare con le persone e farsi volere bene significa condividere se sei complicato nel mangiare, nell'uscire o hai pochi interessi difficilmente creerai amicizie forti.
Inoltre racconti di te, sei aperto, se non ti apri agli altri come pretendi che questi si aprano a te?

Infine aiuta essere o molto belli o molto simpatici (tutte e due le cose è quasi impossibili a meno che non si sia anche molto insicuri)

 

 

Edited by Iron84
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Prince1999
14 hours ago, Iron84 said:

Leggendo certi commenti mi sembra che molti di voi devono avere non pochi problemi sociali.

@Prince1999 sta perfettamente facendo un percorso di psicoterapia e comincia ad applicare il metodo alla sua condizione. Al momento le risposte che si da sono ancora abbastanza assolutorie ma prima o poi troverà la risposta.

La vera domanda da porsi è la seguente: "Perchè non senti che gli altri ti vogliano bene?". Hai vissuto una quarantena in solitaria allontanando i tuoi genitori e nello stesso tempo li accusi di essere lontani. Una delle cose che mi rimase impresso della mia psicoterapia fu "I rapporti si fanno in due" e molto spesso le nostre reazioni a degli eventi generano proprio le conseguenze temute. Chissà quanti gesti d'affetto hai avuto dalle persone e non li hai riconosciuti perchè non erano quelli che volevi tu.
Ad esempio per me un grande gesto di amicizia, soprattutto ora che vivo a Milano, è coinvolgermi ad uscire insieme a presentarmi altri amici pertanto ho utilizzato questo stesso schema con altre persone. Ebbene queste ultime, si sono risentite, perchè ad un'uscita a due gli proponevo di conoscere gli amici miei. Eppure il mio era un gesto di affetto che voleva dire "voglio che tu faccia parte del mio mondo" e invece veniva interpretato come "mi rompo di stare solo con te se vuoi vieni pure tu ma ci sei o no per me non cambia molto".

Allora ti racconto di me, in genere io sono bravissimo a farmi volere bene, forse anche troppo. In realtà sono talmente bravo che addirittura divento seduttivo e molte persone si innamorano  o comunque fraintendono certi miei modi di fare, e non lo dico per vanità, per vantarmi, ma è successo tante volte con uomini e donne. Il punto è che non  riesco ad essere seduttivo con chi mi piace veramente ed è comunque una mia tendenza. Infatti sono single e da due anni colleziono buchi nell'acqua e vengo sempre liquidato in maniera abbastanza sbrigativa. La colpa è mia perchè un conto è farsi volere bene altro è creare rapporti solidi in amore o in amicizia.

Ovviamente ci si fa voler bene essendo assertivi, ma non è necessario dare ragione all'altro, questo irrita le persone normali, basta semplicemente non dargli torto, non essere presuntuosi, ascoltare.
Insomma considerare chi ti sta vicino ma soprattutto capire che la compagnia richiede spirito di adattamento.

Se non sai adattarti allora non sai stare con gli altri. Inoltre stare con le persone e farsi volere bene significa condividere se sei complicato nel mangiare, nell'uscire o hai pochi interessi difficilmente creerai amicizie forti.
Inoltre racconti di te, sei aperto, se non ti apri agli altri come pretendi che questi si aprano a te?

Infine aiuta essere o molto belli o molto simpatici (tutte e due le cose è quasi impossibili a meno che non si sia anche molto insicuri)

 

 

Guarda non è per vantarmi..tu mi hai visto in foto...e devo dire che sono abbastanza bello,ora sto iniziando anche a curarmi parecchio,sulla simpatia eh..non ti so dire Iron, perché il discorso è sempre quello.. sicuramente questa quarantena ha influito sulla mia psiche,di fatto quando incontro persone ora mi sembra di vedere alieni,e ho sviluppato una dipendenza patologica col cellulare, abbastanza preoccupante. In linea di massima è come dici te..io forse ho in mente un certo tipo di modo di volere bene,e non mi rendo conto che magari ce ne sono tanti altri che mi vengono puntualmente offerti senza che io ne comprenda il valore..penso sia cosí. Il vero perno,che tu hai localizzato benissimo.. è proprio l'insicurezza. Sono un insicuro di emme,su tutto per tutto e in tutto,e mi proteggo aggredendo a destra e manca, perché è il modo che più ritengo opportuno in taluni momenti, purtroppo chi ha l'occhio allenato lo vede da 2 km lontano che sono un insicuro patologico,su tutto..e sta cosa mi crea non pochi disagi..non so neanche da dove derivi, perché poi si coniuga ad un altro grande demone: Una totale assenza di fiducia nelle mie capacità. Da adolescente ci lavorai tanto,pensai di aver risolto,e invece è tutto lì,che barba però...

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12 minutes ago, Prince1999 said:

e mi proteggo aggredendo a destra e manca

In questo forum non sembra affatto, a dire il vero.

Anzi sembri un ragazzo piuttosto conciliante.

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Prince1999
39 minutes ago, Almadel said:

In questo forum non sembra affatto, a dire il vero.

Anzi sembri un ragazzo piuttosto conciliante.

Alma,sei ironico o dici davvero? @Tyrael ha detto l'esatto opposto ad esempio

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16 hours ago, Iron84 said:

Infine aiuta essere o molto belli o molto simpatici (tutte e due le cose è quasi impossibile a meno che non si sia anche molto insicuri)

Perché se sei bello, simpatico e sicuro diventi insopportabile?😅

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