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[Narmo89]


Narmo89

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Nel fare figure di merda e farmi sgamare a più non posso credo di essere un maestro...In passato, all'incirca tre anni fa, ho fatto CO con i miei. Sarebbe stato meglio non averlo mai fatto, perchè ho passato un anno tra vari psicologi (maledetto io e maledetta l'incapacità di dir no!!!! ero troppo piccolo e stupido... :rotfl: ). Al limite dell'esasperazione, ho detto una piccola bugia per far star tranquilli loro ('no, mamma, non sono malato') e per far vivere decentemente me. Detto questo...Settimana scorsa, con genitori fuori dalle balle e fratelli fuori casa, mi ha chiamato un mio amico, gay e psicologo, con quale ho iniziato a parlare un po' del più e del meno. Avevo proprio bisogno di una valvola di sfogo. Comunque, arriviamo a parlare dei ragazzi che mi piacciono, delle cavolate che ho sparato quando sono stato ubriaco ad una festa e ad un tratto mi giro verso la porta della camera e mi trovo mia madre che mi guarda. :rotfl: Sangue ghiacciato.Ho terminato la conversazione in fretta. Dopodichè...'Con chi parlavi?''Con la vale (mia compagna di scuola)''Sei sicuro?''Si, perchè?' (domanda idiota)'Perchè non mi sembrava stessi parlando con lei. Ho sentito.''Cosa?' (con aria innocente da agnellino bianco e tenero)Ha iniziato a dirmi che aveva sentito della festa, dei ragazzi che mi piacciono. Sapendo che sia lei sia mio padre considerano l'omosessualità come una malattia (avere genitori credenti e praticanti, per giunta CL non è proprio il massimo), ho dovuto inventarmi una storia da oscar. Ho detto che stavo raccontando quello che una mia amica mi aveva detto (che grandissima cretinata!!!).Lei ha iniziato a dirmi che se ero malato dovevo farmi curare e dovevo prendere in considerazione l'idea di andare 'dallo psicologo di milano, luca' :bah:'Non sono malato.' Il che è vero, perchè essere gay non è essere malati, ma lei ovviamente ha capito che non sono gay (meglio). Mi dice che mi crede.Il giorno dopo, tra la cronologia di google, mi trovo come ricerca (udite udite): omosessualità... Allegria!! Mia madre è una caccia balle!Riesco a scrivere solo ora perchè mi sento ultra controllato da una settimana a questa parte (per fortuna che oggi partono per due giorni).Lei ovviamente non mi ha creduto e ha pure la faccia tosta di dirmi il contrario... Voi cosa mi dite? Cosa ne pensate?

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Ciao.Ti capisco, la tua situazione non è affatto facile, soprattutto avendo a che fare con genitori non solo cattolici, ma anche ciellini. So com'è la situazione perché ho diversi amici ciellini e uno è anche omosessuale, ma non ha mai detto nulla ai genitori e oggi ha 24 anni.Nonostante non abbia genitori religiosi e bacchettoni, quando hanno scoperto che potevo essere gay (sarebbe lunga da raccontare) è sceso un clima nero in casa mia e sono stati mesi molto duri ... mesi in cui controllavano ogni passo che facevo. Addirittura, con un escamotage, sono riusciti a mandarmi da una sedicente psicologa. Questa era una conosciuta in famiglia ... proprio in quel periodo (non ci sentivamo da anni) mi chiama e mi chiede se volevamo parlare un po' assieme ... avevo 18 anni e mi apprestavo a fare la maturità a scuola ... Così ci sono andato e alla fine si è finito per parlare di omosessualità. Lei mi voleva far riflettere e in fondo convincere che io non ero gay ... La cosa è durata mesi. Grazie a dio poi sono finito tra le mani di una signora dell'Agedo, che mi ha svegliato e mi ha fatto capire che erano stati i miei genitori a mandarmi da quella ... così l'ho affrontata e non ci sono più andato. Adesso la situazione coi miei è tranquilla, ma sono passati anni.Non è facile, e mi sento di darti due consigli: o provi a parlare coi tuoi, ma devi essere pronto a passare un periodo pesante e devi cmq avere argomentazioni convincenti ... far loro capire che sei una persona perfettamente normale, che sei felice, etc ... Oppure per il momento far rientrare tutto nella norma e viverti la tua vita in segreto. Vista la tua giovane età e visto come sono i tuoi genitori, io per il momento ti consiglierei la seconda cosa, e rimanderei il coming out a quando sei più grande, più forte e determinato. Poi sta a te, naturalmente.Quel che devi fare, cmq, è vivere la tua vita! Non mettere in discussione la tua sessualità come ho fatto io per anni, massacrandomi il cervello ... Non ne ricavi nulla :rotfl:

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Guest PianoForte
Lei mi voleva far riflettere e in fondo convincere che io non ero gay
E' inaccettabile, uno psicologo non può tentare d'indirizzarti, plasmarti. So benissimo che esistono diverse scuole di pensiero e che non tutti gli esperti sono veramente oggettivi, ma l'analista può solo "mettere a fuoco la nostra capacità di valutazione", fornire al paziente tutti gli elementi utili per fargli comprendere ( e ri-sottolineo comprendere e non cambiare!) meglio il suo contesto e se stesso.I vostri genitori, invece, sembrano aver assoldato qualcuno affinché vi faccia il lavaggio del cervello... potete anche accettare di andare da un analista, ma sceglietelo voi - imponetevi, qualunque cosa - e orientatevi verso dei veri professionisti. Se non sapete bene come discernere c'è un sistema semplicissimo di valutazione: se non vi sentite a vostro agio sul lettino (non mi riferisco alla comodità, ma all'intesa con lo psicologo), allora siete nel posto sbagliato.
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quoto gli ultimi post al massimo... vero tutto quello detto sugli psicologi.. ma verissimo anche il fatto che dopo il co con i genitori "si passa un periodo orribile".i miei mi hanno solo detto che avrebbero cercato degli specialisti e mi avrebbero fatto guarire... ma io non ci sono mai andato.ora, 3 anni dopo, hanno praticamente rimosso tutto e non mi considerano nemmeno più gay.. anche perché ogni tanto mi porto a casa qualche ragazza (amiche ovviamente) e loro si prendono bene.io poi nn ci penso nemmeno a smentirli..ora son libero.. vivo in un'altra casa e mi auto gestisco in buona parte.. ^^hihi... :pop: spero di non doverglielo ricordare un giorno... ^^ :D

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Silver Reflex

Oh mio dio....ricordo che mi avevi parlato di questo tuo problemone coi tuoi (a proposito, che fine hai fatto :pop: ), però mi mancava quest'ultima parte...Convincerli, per te, credo sia impossibile. La loro non è un'idea campata in aria, ma è bensì basata su percorsi e concetti (o forse dovrei dire preconcetti) culturali che danno forza e ragione al loro modo di pensare. Se i tuoi genitori sono così fortemente indottrinati da questo modo di pensare, potrebbe volerci un'intera vita per convincerli che non sei affatto malato...e forse non basterebbe.E' davvero brutta come situazione, e non è facile dare consigli dato che gli unici che mi vengono in mente ora sono coincidono tutti sullo stesso punto:ossia nel mandare a quel paese i tuoi non appena sarai indipendente.Tuttavia non so se sia un buon consiglio..Sappi che non sei solo, dai tempo al tempo, forse l'affetto verso un figlio, un giorno, riuscirà a far collassare il loro brutale pensiero...e se così non sarà be...non c'è cosa peggior al mondo che non saper amare un figlio per come è.Ricordati che infondo sono sempre i tuoi genitori, non odiarli se puoi... ma ricordarti cosa c'è al primo posto: te.

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potete anche accettare di andare da un analista, ma sceglietelo voi - imponetevi, qualunque cosa - e orientatevi verso dei veri professionisti.
Io infatti quando ne ho sentito il bisogno sono andato da una vera analista scelta da me ... pagata da me ... i miei non ne hanno mai saputo nulla. E' stata un'esperienza bellissima e mi ha aiutato moltissimo.
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Resisti... anche perchè mi sembri uno molto tosto.... I tuoi avranno delle convinzioni aberranti ma la tua vita non dipenderà per sempre da loro :D Un bacione :D:pop:

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Guest PianoForte
E' stata un'esperienza bellissima e mi ha aiutato moltissimo.
Infatti, la psicoanalisi non dev'essere vista come una terapia "nemica" o di cui vergognarsi. Non ci si deve sentire "malati" quando la si fa. Un bravo specialista va visto quasi come un confidente, non un amico - intendiamoci -, ma sicuramente non un invasore della nostra intimità (non si è costretti a raccontare).Con questo, intendo dire a coloro che sono costretti dai loro genitori a fare delle sedute, che - se si sentono in armonia con loro stessi - lo psicologo non apporta nulla così come non toglie; è solo un interlocutore disposto ad ascoltare e fornire ottimi spunti di riflessione. Naturalmente, parlo di quelli bravi.
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  • 2 weeks later...
Guest Avril.4e

Anche i miei mi hanno mandata da uno psicologo ... poi tanto pagano loro , quindi nn c'è problema ... comunque sono rimasta davvero senza parole .... :cry:

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  • 1 month later...

Beh, che dire... Stamattina mi sono dichiarato a mia sorella. Speravo e pensavo potesse capire la mia situazione un po' incasinata visto i miei genitori. Almeno ha evitato di ineggiare alla caccia alle streghe, come farebbero (e fanno) i miei. Mi ha promesso che non lo dirà ai miei, e di questo la ringrazio.Problema. Credo non abbia proprio capito un tubo!Ok, ha capito che sono gay (più che dirglielo non avrei saputo che fare!), ma la sua risposta è stata più o meno questa:'Lascia perdere il tuo ragazzo, mollalo su. Poi vai a parlare con lo psicologo per vedere cosa devi fare. Hai solo 18 anni e non puoi essere ancora convinto; sei di certo confuso.'Ci sono rimasto... pensavo potesse capire....

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Guarda anche mia sorella che è molto "gay-friendly" :salut: mi ha detto di pensarci su, di stare con ragazze, che magari è presto per dirlo. Penso sia logico che una sorella voglia che suo fratello sia "normale", però alla fine magari fagli capire che tu lo sei e basta, anzi a maggior ragione che hai già un ragazzo digli che ci stai bene. T capisce, solo che è un pò restia ad accettarlo.. col tempo tutto cambia.

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gayeffem85

bhe e gia una fortuna ke nn lo dice ai tuoi!parlagli del tuo ragazz,ce lopresenti...e quando stai con lei,puoi parrrrrre tipo fra ragazze,di maschi,ecc...cos inizia a capire ke ti piacciono x davvero e ke nn sei confuso!Ti do il consiglio...ma io ancora devo dichiararmi,se avrei una sorella kme la tua ke capirebbe farei cosi,.Ma quanti anni ha lei?se e matura sicuro si abituerà presto a capire e volerti bene da gay.ke ne dici?

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Uhh... non l'ha presa male. Nel caso in questione è lei ad avere le idee confuse ma sono sicuro che prima o poi capirà al 100% :salut:

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Un fatto positivo è che almeno lo tiene per se...poi credo che con il tempo capirà che non si tratta di età ma che sei così e basta...vedrai che andrà meglio :salut:

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Ha 24 anni e per giunta l'ho disturbata mentre preparava un esame per domani :rotfl: spero le vada bene dopo lo shock :P... Spero davvero possa capire e col tempo accettare. Poverina, si è pure messa a piangere (al di là del fatto che piange ogni due per tre :asd:, senza alcun motivo apparente alle volte).... Vi terrò informati, grazie dei commenti... ciau :salut:

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Guest .Weakness88.

Eh già, vai dallo psicologo...dovrebbe andarci lei piuttosto >.>Prova a darle tempo, magari capirà..per fortuna che la mia è piccola e certe cose ancora non le capisce...Dai, in bocca al lupo =)

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Guest Raindrops88

Ma si che ti vuole bene, alla fine quanto era convinta di quello che diceva, e quanto invece era in preda all'emozione per quello che le stavi dicendo. Forse tra esami, fratelli gay non ha saputo che dire e se ne è uscita alla meglio. Secondo me, se le riparli con calma non ti dirà più dello psicologo, ma solo che vuole essere sicura che tu sei sicuro. Son sorelle, son fatte così :gha:

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sono daccordo con Raindrops88 parlagli dopo l' esame e vedi cosa dice...parlare e la cosa migliore!Cmq come gli e andato l' esame a tua sorella poi dopo la tua bella notizia di te?

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anche mio fratello mi disse la stessa cosa, che dovevo pensarci bene e che forse ero confuso ... comunque meglio così, poteva non accettare la cosa ...

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Direi che la strada ora per te è in discesa.Non ha avuto reazioni negative, ma solo una reazione confusa tipica di chi non ha approfondito l'argomento (anche perchè non riteneva di averne motivo) e di chi non se lo aspettava dal proprio fratello.Ora lasciala maturare, informarsi, ecc.Tu quello che dovevi dire lo hai detto, vedrai che sarà lei a riprendere l'argomento.

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Stavo pensando... o meglio, sono circa tre settimane (quasi) che ci penso. Ho conosciuto il mio ragazzo, Davide, e ci siamo messi insieme. Da allora ho continuato ad inventare palle su chi uscivo per far star tranquilli i miei. Quando l'ho conosciuto ero in giro con un'amica. Quando ci siamo rivisti una seconda volta, ero in giro con alcuni ragazzi (inesistenti). Poi ho detto che lui era uno dei ragazzi con cui ero uscito e che riusciva a passarmi a prendere da casa. L'ho dovuto presentare ai miei :sisi: (al di là delle risate soffocate a stento, dato che eravamo insieme e lo presentavo come un amico). Poi un'altra volta ho detto che uscivo con un'amica (la solita), ad un certo punto mando un mess ai miei dicendo che ho incontrato Davide per caso e che poteva portarmi a casa. Errore: Mi hanno telefonato e mi hanno chiesto di passare l'amica :D ci sono rimasto troppo male, senza contare la corsa per mezza città alla ricerca di una ragazza (sembrava una serata solo uomini quella!). Cose abbastanza sistemate finchè non sono salito in macchina.Hanno iniziato a farmi tutto un discorso (idiota) sul fatto che sono misterioso ultimamente (no, davvero?), che credono che stia nascondendo qualcosa (un ragazzo forse?). Ciliegina sulla torta.'Non sto dicendo che sei gay, perchè i gay sono quelli che.... (frase incompleta per non so quale motivo). Però capito, se sei così voglio che o vai dallo psicologo di Milano oppure prendi una guida spirituale e non pratichi.' :D Queste parole sono state pronunciate da mia madre.'Hai degli atteggiamenti (quali?) che potrebbero far pensare che tu sia così (manco fosse una malattia cavolo), e che qualcuno potrebbe fraintendere (loro? nessuno che conosco mi ha mai detto nulla). Poi se incontri una persona accondiscendente, potrebbe... (incompleta, mah...)' Questo mio padre. Botta finale.'Dovresti limitare le occasioni in cui sei da solo con i ragazzi.' (e con Davide come faccio? Ci mettiamo a limonare in mezzo ad una piazza piena di gente? almeno sono sarei più da solo con lui...)Ora sono super sospettosi. Da un lato glielo vorrei dire, così almeno potrei essere libero di vedere Davide quando voglio e vogliamo. Dall'altro però ho paura della reazione.... Cosa posso fare????

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Scusate, ho dovuto concludere in fretta il post perchè mi hanno chiamato a mangiare (12.30 spaccate, altrimenti si muore). Mio padre mi ha detto che se sto mentendo mi darebbe uno schiaffo morale tale da farmelo ricordare per tutta la vita :D, il che è molto peggio di uno schiaffo fisico. Quindi, riprendendo la fine del post precedente, vorrei dirglielo così almeno eviterei di cacciar palle e rischiare di essere scoperto ogni volta che esco con lui (e questo paura mi ha già rovinato una serata, vorrei evitare che mi rovinasse pure le altre). Però appunto, ho davvero paura di come possano reagire; sarò anche un po' egoista, ma devo ancora fare un anno di superiori (scuola privata, quindi si paga una retta, a dir poco astronomica, e i miei stanno facendo una casino di sacrifici per mandarmi lì) e ho paura che mio padre per 'mettermi nella bolgia e far uscire l'uomo che è in me' :sisi:, mi cambi scuola (sarebbe terribile, all'ultimo anno, ma non dubito che potrebbe farlo); questo vorrebbe dire perdere di vista il gruppo di amicizie che mi sono creato in questa classe e col quale ho legato tantissimo (colazioni, ripetizioni, compiti assieme). Che faccio mi butto a pesce (Trafalgar, gli squali sarebbero i miei? Più che squali, parlerei di mastini) o rimango sul trampolino?

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Guest Raindrops88

Che situazione, dura, dura da morire, se fossi al tuo posto comincerei a fare il conto alla rovescia per il giorno in cui dirgli proprio tutto, e liberarsi da un pò di catene. Se li manderai sotto shock, pazienza, ci faranno loro i conti con la nuova situazione. E se tuo padre tenta la via della bolgia per tirare fuori l'uomo che c'è in te, affrontalo, e digli che l'uomo che c'è in te è già fuori, è solo diverso da come se lo aspettava, e che non avrebbe senso cambiare scuola, paese, abitudini, i gay sono ovunque, è inevitabile conoscerne in ogni luogo muahahahaha :( . A parte gli scherzi, io affronterei la situazione di testa, e pazienza per le conseguenze, non c'è nulla a cui non si possa rimediare in qualche modo.

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