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Omosessuale, frocio, uranismo


mauzz

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6 minutes ago, Tyrael said:

sicuro che fosse usato allo stesso livello di frocio e non di "gay" ? 

Diciamo pure che - proprio perchè la discriminazione al femminile ha assunto le vesti di una "cancellazione" piuttosto che di una "stigmatizzazione" - l'adozione di un termine specifico e connotante piacque alle lesbiche, per gli stessi motivi per cui ai gay piacque invece il meno connotante "gay"

Fermo restando il fatto che le generazioni di lesbiche successive a volte hanno preferito usare "gay" in polemica con le "separatiste"

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34 minutes ago, marce84 said:

PS: ragazzo giovane a 35 anni è un po' improprio. 😅

Tu e sb02 non avete fotina nell'avatar e avete l'avatar neutro beige dello stesso colore e credevo erroneamente di rispondere a sb02.

quando io avevo 20 anni non si parlava molto dei gay di solito. Non e' come ora che spesso se ne parla nei media. Era un tema un po' tabu. La parola gay in italiano credo non si usasse. Nei media si usava omosessuale e a livello colloquiale la gente usava culatone dalle mie parti se succedeva di parlarne.

la parola lesbica potrei dire che veniva usata per le donne al posto del culatone maschile.

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Il termine gay si inizia ad usare nei mass media italiani etero con una certa costanza direi a partire dal 1985 quando si inizia a dover riportare la notizia dei vari decessi per AIDS di personaggi famosi

 

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Ma questi personaggi famosi @Hinzelmann erano perlopiu' di madrelingua inglese con cui il termine gay si sposava a pennello.

Non ricordo personaggi italiani gay famosi morti di aids per i quali forse sarebbe stato linguisticamente meglio usare omosessuale.

Edited by marco7
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Molto bello questo dibattito..anche io,quando devo parlare con le poche persone con cui sono dichiarato,e con le quali giustamente ho ancora un po' di imbarazzo,mi pongo un po' di domande circa il termine da usare per definirmi...allora,a me gay non piace.. sarà che lo lego al fatto che quando ero piccolo sentivo solo ed unicamente questa parola in relazione al mondo LGBT e quindi mi rammenta brutti ricordi,ma non mi piace proprio..frocio è a mio avviso appunto con una radice troppo dispregiativa,io la userò quando (e se) mi sarò talmente accettato da riuscire a scherzare sulla mia sessualità...io opto per omosessuale..mi sembra la più giusta,e peraltro mi dà un non so che di culturale rispetto alle altre due..che poi gay è un acronimo che sta per Good as You...quindi significa ben poco a mio avviso.

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@marco7Gli Italiani morivano tutti di tumore o di oscuri "mali incurabili" per intenderci Tondelli

 

( siamo però nel 1990 )

BREVE STORIA DI UN LIBERTINO

REGGIO EMILIA - Pier Vittorio Tondelli è morto ieri notte all' età di 36 anni nella casa dei suoi genitori, a Correggio, "probabilmente per Aids", come precisa l' Arci-gay a cui lo scrittore era iscritto da tempo, e che lo ricorda come "un amico, un intelligente compagno di strada, un interprete forte del mondo omosessuale". Ma l' ospedale di Santa Maria Nuova a Reggio Emilia, dove lo scrittore era ricoverato nel reparto malattie infettive, preferisce mantenere il riserbo sulle cause del decesso, e i genitori s' aggrappano al referto medico che ufficialmente parla di "broncopolmonite bilaterale

Fonte repubblica

E' chiaro che la cosa valeva solo per i personaggi famosi stranieri, però la cosa pian piano iniziò a slittare nel testo degli articoli  - es "la peste gay" per indicare l'AIDS oppure l'iniziativa di ARCIGAY che come noterete viene scritta "Arci maiuscolo-gay minuscolo " 

Il problema è che i morti italiani ( tondelli a parte che si convertì al cattolicesimo ) avevano genitori italiani...

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9 hours ago, Prince1999 said:

io opto per omosessuale..mi sembra la più giusta,e peraltro mi dà un non so che di culturale rispetto alle altre due

Ineffetti è una formazione dotta,  non popolare, ma d'altro canto è pasticciata perché compone latino e greco e perché pare riferirsi solo al sesso ed escludere l'affettività, benché probabilmente nell'intento dell'autore il sesso fosse da intendere come genere sessuale e non come attività sessuale.

Io preferisco omoerotico, anche perché, essendo aggettivo, costringe a ricercare un sostantivo da connotare, evitando quella, per me sgradevole, personificazione di un'inclinazione umana.

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Io preferisco dire "a me piacciono i maschi" perché c'è il verbo piacere che potrebbe essere inteso a 360 gradi, cioè con sentimento e coinvolgimento emotivo, e la parola "maschi" ricorda agli amatissimi etero che a noi piacciono nella loro interezza,che comprende atteggiamenti etc., il cazzo in sè piace solo a loro.Per usare una formula più breve un "sono gay" ci può anche stare,considerando la presenza del verbo essere che indica essenza e non è un "ho deciso di diventare" . Detto questo,la cosa resta sul piano teorico,perché nonostante la.mia "autopromessa" di riscrivere sul forum solo dopo essermi dichiarato, mi ritrovo che sono passati 3 mesi e ancora non ho fatto CO, quindi passo le giornate a bestemmiarmi addosso.

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15 minutes ago, IlFinnico said:

mi ritrovo che sono passati 3 mesi e ancora non ho fatto CO, quindi passo le giornate a bestemmiarmi addosso.

Sono solo 3 mesi, non essere troppo severe con te stesso.

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12 hours ago, Prince1999 said:

gay è un acronimo che sta per Good as You...quindi significa ben poco a mio avviso.

Non è vero non è un acronimo ma un "acronimo inverso" cioè durante alcune manifestazioni di omosessuali venne in mente di trasformare il termine gay in acronimo per fare degli striscioni con lo slogan " g.a.y. : buono quanto te"

Siamo gay e siamo buoni/validi come te

Questo semmai spiega l'uso politico del termine, una volta che il movimento politico omosessuale scelse di adottare questa parola ( che esisteva da prima come forma meno volgare di faggot per significare "omino allegro") ma questo semmai arricchì di significato la parola che in precedenza aveva un significato prevalentemente gergale ( quello è un uomo allegro, per indicare in un bar una persona che ci sta )

 

 

 

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On 1/12/2020 at 7:11 PM, marce84 said:

Ho notato nei miei mesi di permanenza qui che gli utenti spesso usano frocio e finocchio, come d'altronde spesso, rivolgendosi scherzosamente e affettuosamente ai passivi, li chiamano passiveh o zoccole. Credo, come diceva @Dav1de, sia un modo per esorcizzare un certo tipo di linguaggio e quasi farsene beffa. Mi si corregga se sbaglio. 

Riflettevo oggi se si faccia bene a esorcizzare quel tipo di linguaggio oppure se non si dovrebbe farlo, perchè non merita neanche quel tipo di linguaggio la nostra attenzione. Mi sembra un tema interessante. Che ne pensate?

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10 minutes ago, marce84 said:

Riflettevo oggi se si faccia bene a esorcizzare quel tipo di linguaggio oppure se non si dovrebbe farlo, perchè non merita neanche quel tipo di linguaggio la nostra attenzione. Mi sembra un tema interessante. Che ne pensate?

Quelle parole lì saranno diffuse nelle bocche altrui per un bel pezzo,

quindi rimodellarlo e disputarglielo favolosamente indietro sarà un discreto evergreen

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3 minutes ago, Dav1de said:

Quelle parole lì saranno diffuse nelle bocche altrui per un bel pezzo,

quindi rimodellarlo e disputarglielo favolosamente indietro sarà un discreto evergreen

Intendi dire che sei d'accordo all'uso scherzoso di quel linguaggio? Non ho capito cosa intendi con "disputarglielo", sputarglielo forse?

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2 minutes ago, marce84 said:

Intendi dire che sei d'accordo all'uso scherzoso di quel linguaggio? Non ho capito cosa intendi con "disputarglielo", sputarglielo forse?

Risputarglielo (il correttore Apple ringrazia)

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davydenkovic90

Molti gay spiritosi e addirittura anche certe trans si definiscono bonariamente "froci", per esempio Paolo Poli (buon'anima) oppure la Paradiso, ma sempre con fare goliardico e spiritoso e nel contesto giusto. Lo faccio anch'io! (le parole decontestualizzate muoiono)

Omosessuale credo di non averlo mai usato in vita mia, anche perché, tra l'altro, mi viene subito in mente lo sketch dei "soliti idioti"

Gay è il più carino. Corto, veloce. Un perfetto nome che ogni madre darebbe al proprio figlio, una parolina magica con cui sono state condotte varie battaglie e alla quale dobbiamo esser grati, in fondo.

Uranismo purtroppo non lo capirebbe nessuno. Il linguaggio o è condiviso o non è. E ci sono etichette ormai ben meno necessarie e ben più ridicole di "gay" e ultimamente sdoganate (Vedi curvy, milf, ecc.)

Comunque non mi sono mai posto il problema.

Edited by davydenkovic90
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On 1/13/2020 at 9:10 AM, IlFinnico said:

la parola "maschi" ricorda agli amatissimi etero che a noi piacciono nella loro interezza,che comprende atteggiamenti etc., il cazzo in sè piace solo a loro.

Affermazione interessante, benché non so quanto sia vera, almeno se universalmente o prevalentemente estesa.

Ci si potrebbe inoltre domandare se essa, posto che sia universale od almeno prevalente, valga anche per l'apparato genitale femminile, così che si possa parimenti affermare che agli eterosessuali piace la vagina in sé....

 

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2 hours ago, Mario1944 said:

 

Ci si potrebbe inoltre domandare se essa, posto che sia universale od almeno prevalente, valga anche per l'apparato genitale femminile, così che si possa parimenti affermare che agli eterosessuali piace la vagina in sé....

 

Non so se ho capito bene, provo a rispondere. Spesso sento maschi etero lamentarsi,che ne so, di essere "costretti" a portare la donna a cena o cose simili; ciò li porta a dire :" Guarda che me tocca fa' pe un po' de fica". Ecco,io voglio sperare che questo atteggiamento derivi dalla cultura che vuole il maschio virile un pallone gonfiato privo di sentimenti e auspico quindi che non pensino davvero questo. Sappiamo anche,però, che spesso gli uomini trattano le donne come oggetto,e questo ce lo portiamo dietro da secoli,confermando l'interesse per la donna solo in quanto dotata di patata. Allo stesso modo,ci sono anche donne che ragionano con la patata,ma cultura vuole che fingano di provare trasporto emotivo. Morale della favola: si possono trovare maschi etero "dolci" o "stronzi", così come accade per le donne etero,i maschi omo e le donne omo,per tutti,quindi. C'è chi è più sensibile e chi meno, e questo "livello di sensibilità" può variare anche nella stessa persona in base al momento della.vita o della giornata(leggi: se stai arrapato voi scopa'). Detto questo,non so se ti ho risposto. Ihih

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23 hours ago, marce84 said:

Che ne pensate?

Che non lascerò certo spazio ai miei nemici: "frocio" lo uso quasi tutti i giorni, rivolto a me stesso.

È una parola che usiamo nella cerchia eletta degli invertiti più vicini a me, perché tutti ne condividiamo l'utilizzo e la filosofia senza generare offesa.

Se un estraneo si azzardasse ad etichettarmi così, rischierebbe un contrasto abbastanza forte.

23 hours ago, Dav1de said:

Quelle parole lì saranno diffuse nelle bocche altrui per un bel pezzo

E quindi dobbiamo inocularcele per vaccinare noi stessi e depotenziare loro. 

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19 hours ago, IlFinnico said:

Guarda che me tocca fa' pe un po' de fica". Ecco,io voglio sperare che questo atteggiamento derivi dalla cultura che vuole il maschio virile un pallone gonfiato privo di sentimenti e auspico quindi che non pensino davvero

Mi pare una affermazione un po' ingenerosa, fatta la similitudine è come se io facessi lo sugar daddy nei tuoi confronti, cioè ti corteggiassi spendendo tempo e denaro ed a te piacesse farti desiderare

Ovviamente fra gay è un tipo di corteggiamento più ristretto ad un certo tipo di relazione/corteggiamento ma esiste

Il fatto che io dica ad un terzo  : cosa tocca fare per avere un po' di cazzo...serve più che altro a sdrammatizzare questa situazione asimmetrica in cui io dipendo dal mio desiderio sessuale e tu ti compiaci del fatto di essere al centro delle mie attenzioni

Questo non significa che non possa nascere poi un sentimento fra di noi, in questa fase l'orgoglio maschile suggerisce di non fare la figura della "testa di cazzo"

Edited by Hinzelmann
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1 hour ago, Almadel said:

ha qualche vantaggio?

Stando alla vulgata, il concetto di maschio è più comprensivo che sia quello di gay e quindi dovrebbe moltiplicare le occasioni, almeno per coloro cui interessi la quantità e non la qualità.... 😉

Edited by Mario1944
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10 hours ago, Almadel said:

Dire "a ma piacciono i maschi" invece di "gay", ha qualche vantaggio?

 

Presumo di sì, tipo allontanare gli effeminati 🤔 anche se messo così è giusto un po' discriminatorio. 

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15 hours ago, Tyrael said:

Presumo di sì, tipo allontanare gli effeminati 🤔 anche se messo così è giusto un po' discriminatorio. 

Ti giuro che non ci ero arrivato... sono sincero.

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15 hours ago, Tyrael said:

Presumo di sì, tipo allontanare gli effeminati

Difficile che l'esito sia questo, considerato che normalmente "maschio" indica chi fisicamente abbia attributi genitali maschili e null'altro

Volendo escludere effeminati veri o presunti, si dovrebbero almeno aggiungere qualificazioni o variare il sostantivo:

ad esempio: maschiaccio, maschio vero, maschio rude e simili.

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5 minutes ago, Mario1944 said:

considerato che normalmente "maschio" indica chi fisicamente abbia attributi genitali maschili e null'altro

Secondo te se ti dico che "non sei affatto maschio" sto intendendo che hai i cromosomi sessuali XX?

O forse non ti sei mai accorto che in italiano è comune l'uso di "maschio" come sinonimo di "virile"?

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33 minutes ago, Almadel said:

Secondo te se ti dico che "non sei affatto maschio" sto intendendo che hai i cromosomi sessuali XX?

O forse non ti sei mai accorto che in italiano è comune l'uso di "maschio" come sinonimo di "virile"?

Non direi che sia comune:

è possibile, ma è palesemente un'abusione, figura retorica che certo non ignori....

Un'interpretazione di maschio come virilmente maschile, non effeminato o addirittura rozzamente maschile,  dipende dalle circostanze, dall'intento e dalla cultura del parlante e dal contesto:

secondo me pertanto, astrattamente considerata, la locuzione "mi piacciono i maschi" non qualifica una particolare forma di maschilità;  diverso sarebbe se si usasse la locuzione "mi piacciono i maschili", perché significherebbe la preferenza non semplicemente per i maschi che sono tali fisicamente, ma per i maschi fisici che appaiono anche maschili nei modi, nei pensieri, negli atteggiamenti, ovviamente in relazione all'opinione prevalente di maschilità.

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