Jump to content

Cosmesi maschile


LuxAeterna

Recommended Posts

6 minutes ago, Almadel said:

E' stata una cosa molto provinciale, tranquillo :D

L'unico aneddoto interessante riguarda una sfilata all'aperto a torso nudo a settembre

che mi è costata un bel raffreddore al mio primo esame di latino a diciannove anni...

Cero hai mille aneddoti da raccontare. :D

Link to comment
Share on other sites

Mercante di Luce

Concordo col fatto che la cosmesi sia completamente slegata dall'orientamento sessuale. Alle superiori (quindi già 10+ anni fa) ero decisamente il meno attento della classe (di soli maschi) a questo genere di prodotti.

Adesso mi perdo giusto un po' con shampoo e oli per la barba, che penso siano la parte della cosmesi maschile che più ha avuto un boom negli ultimi anni.

Link to comment
Share on other sites

Io non credo che la cosmesi maschile sia completamente slegata dall'orientamento sessuale. La cosmesi moderna nasce ed è un fatto per donne. Poi passa anche agli uomini, con mille trucchi per renderla accettabile a questi ultimi senza far loro provare vergogna: For man, Pour homme, Man, sottolineati in modo tale da renderli segni marcatori ed esaltatori della maschilità, e, nella pubblicità, se possibile con torsi nudi bene in mostra, volti indiscutibilmente virili, magari circondati da donne sognanti e in estasi di fronte a tanto maschio. Con questa ‘maschera‘ si crea un mercato specificamente maschile, ben rassicurato sul fatto che chi lo usa non è meno virile – non è cioè omosessuale – se usa questi prodotti, anche se, per la cura della pelle, fondamentalmente del volto, i prodotti usati dagli uomini sono e continuano ad essere in larga misura creme per donne o nate per donne, le quali sono ormai diventate – in non tutti i casi, ma in molti, i più economici e diffusi – prodotti generici, o meglio, bi-generici. Ma chi sono stati i primi consumatori di questi prodotti? Gli omosessuali, certo. 

Chi pensa che la cosmesi sia completamente slegata dall'orientamento sessuale si arresta al dato odierno, ma non tiene conto della sua storia, e della conclusione che bisogna trarne, cioè che in questo campo (ma non è il solo: c'è anche quello dello stile di abbigliamento, dell'uso di determinati colori per camicie o altro, che un tempo erano assolutamente proibiti per i maschi), sono i gay che hanno influenzato gli eterosessuali, che hanno sdoganato e trasportato nel genere maschile un “genere” un tempo femminile divenuto poi anche “specie” omosessuale.

Oggi poi molte cose tendono anche per altre ragioni a diventare indistinte e, come si suol dire, uni-sex, in modo che siano vendute, diffuse, consumate, e anche godute, indubbiamente, da tutto il mondo, un mondo sempre più uguale almeno nell'apparenza esteriore.

Link to comment
Share on other sites

8 minutes ago, Isher said:

sono i gay che hanno influenzato gli eterosessuali, che hanno sdoganato e trasportato nel genere maschile un “genere” un tempo femminile divenuto poi anche “specie” omosessuale.

No, è il mercato che influenza, devo correggerti questa volta, saggio Isher. Nella diffusione insensata (insensiata per l'utilizzatore finale, non per produttori e dispensatori) di prodotti per bambini - compresi i cosmetici, vedasi i filtri solari indicati per l'età pediatrica - non sono stati i bambini ad influenzare gli adulti, è stato il mercato a farlo utilizzando i bambini.

Edited by marce84
Link to comment
Share on other sites

1 minute ago, Isher said:

Ma questo è un caso divers, caro Marce. Io ho parlato della cosmesi usata da maschi e solo di questa.

No, insisto: è la stessa cosa. Il mercato ha bisogno di ingenerare di continuo nuovi desideri e nuove esigenze.

Link to comment
Share on other sites

6 minutes ago, Isher said:

Chi pensa che la cosmesi sia completamente slegata dall'orientamento sessuale si arresta al dato odierno, ma non tiene conto della sua storia, e della conclusione che bisogna trarne, cioè che in questo campo (ma non è il solo: c'è anche quello dello stile di abbigliamento, dell'uso di determinati colori per camicie o altro, che un tempo erano assolutamente proibiti per i maschi), sono i gay che hanno influenzato gli eterosessuali, che hanno sdoganato e trasportato nel genere maschile un “genere” un tempo femminile divenuto poi anche “specie” omosessuale.

Certamente questo è un punto di arrivo da noi, con una sua storia alle spalle

Non sono sicuro sia così in Corea o in Estremo Oriente dove questo modello estetico di maschio etereo ( apparentemente mite e nobile d'animo ) è probabilmente il frutto di una cultura eterosessuale e patriarcale a cui corrisponde l'immagine femminile della lolita

In questo caso il fraintendimento culturale è un rischio concreto, anche se ovviamente una cosa nata laggiù da noi si inserirebbe in quella storia che tu citi e quindi finirebbe per assumere un significato diverso.

Link to comment
Share on other sites

Scusami, @marce84, ma sei OT: questo è tutto un altro problema. Noi stiamo parlando della cosmesi maschile, e delle cose che sottende: la principale delle quali è la specificità omosessuale, e il rapporto tra omosessuali e eterosessuali. Se tu ti metti a parlare del mercato in generale, perdi completamente questo aspetto, l'aspetto gay-etero, che è quello che più ci interessa, almeno qui.

Nulla so, caro @Hinzelmann, della Corea: lì mi metto a scuola da te.

Edited by Isher
Link to comment
Share on other sites

49 minutes ago, Isher said:

Scusami, @marce84, ma sei OT: questo è tutto un altro problema. Noi stiamo parlando della cosmesi maschile, e delle cose che sottende: la principale delle quali è la specificità omosessuale, e il rapporto tra omosessuali e eterosessuali. Se tu ti metti a parlare del mercato in generale, perdi completamente questo aspetto, l'aspetto gay-etero, che è quello che più ci interessa, almeno qui.

Ma la cosmesi maschile non ha specificità omosessuale. Nell'ambito della cosmesi maschile i prodotti per il camouflage, fossero anche CC o BB cream, rappresentano una quota di mercato trascurabilissima.

E se proprio si volesse affrontare seriamente il tema, gli argomenti interessanti sarebbero ben altri. Esempio: i filtri solari rientrano nell'ambito del mercato cosmetico. Gli uomini non usano nella stessa maniera delle donne i filtri. Nell'ambito degli uomini, le minoranze sessuali, usano a loro volta in modo ancora diverso i filtri. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5876844/

 

Edited by marce84
Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, Isher said:

Nulla so, caro @Hinzelmann, della Corea: lì mi metto a scuola da te.

Non che io sia un esperto, diciamo pure che in Estremo Oriente il maschio è tale per il carattere, le virtù ed il linguaggio ( in un senso lacaniano maschio e femmina sono entrambi figli del logos ) più che per l'aspetto fisico, l'aspetto esteriore della virilità -semmai- nel dopoguerra ha esaltato le caratteristiche dell'uomo d'azienda, che francamente sono quanto di meno erotico si possa immaginare almeno per me.

Il fatto che io trovi al limite più erotico se proprio devo il samurai di mishima, anche se l'ingombro fallico finisce per via di suppuku giusto dentro al suo ventre, rispetto all'uomo d'azienda, conta meno di zero...se non fosse che mi pare ampiamente condiviso da loro, nel senso che poi l'ideale tradizionale del bel giovinetto femmineo ha continuato a spopolare fra le ragazze.

Non è effeminatezza, perchè come dicevo per carattere, virtù,  linguaggio e ruolo sociale questo maschio è maschio ( ed all'occorrenza anche omofobo ) ma esteticamente aspira ad una perfezione eterea come la donna

Prima ancora dello strong make up il simbolo di questa estetica è il glutatione, che è uno sbiancante di cui la Corea è il maggior consumatore mondiale

Link to comment
Share on other sites

22 minutes ago, Hinzelmann said:

Non è effeminatezza

Sicuro? Perché in Giappone è proprio effeminatezza.

Il bishonen giapponese è una parola composta in cui bi

si riferisce proprio alla bellezza femminile.

Link to comment
Share on other sites

Sicuro al 100% no

Accetterei la definizione che alcuni fanno di "femmineo" nel senso piattamente descrittivo del termine per designare l'intero fenomeno ( non solo il bishonen ma anche le riviste, gli attori del cinema e fenomeni letterari del passato ) certamente bi- si riferisce alla bellezza come qualcosa di intrinsecamente femminile

Come se una bellezza maschile non potesse esistere o se la differenza fra i generi fosse incentrata sui ruoli sociali e non sull'aspetto fisico

Link to comment
Share on other sites

  • 4 weeks later...
  • 2 weeks later...
On 9/23/2019 at 12:38 PM, Hinzelmann said:

Sicuro al 100% no

Accetterei la definizione che alcuni fanno di "femmineo" nel senso piattamente descrittivo del termine per designare l'intero fenomeno ( non solo il bishonen ma anche le riviste, gli attori del cinema e fenomeni letterari del passato ) certamente bi- si riferisce alla bellezza come qualcosa di intrinsecamente femminile

Come se una bellezza maschile non potesse esistere o se la differenza fra i generi fosse incentrata sui ruoli sociali e non sull'aspetto fisico

La differenza tra i sessi*

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...