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Single irriducibili o gay condannati alla solitudine?


Iron84

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3 hours ago, Iron84 said:

Penso che la questione convivenza sia data da mera opportunità, esistono persone, penso la maggioranza a sto punto ma parlo per esperienza personale quindi non fa statistica, che hanno davvero difficoltà nell'idea del vivere da soli.

Espressa in questi termini però sembra una scelta dettata da istinti conservatori, tranquillizzanti rispetto alle incertezze del vivere, proiettati su un compagno, invece sicuro di sé e dotato di maggiore potere di controllo ( visto che noi essendo gay non possiamo fare affidamento sulla donna-ragno, allegoria del controllo sul maschio )

In parole povere sembra qualcosa di illusorio

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  • davydenkovic90

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20 minutes ago, Hinzelmann said:

Espressa in questi termini però sembra una scelta dettata da istinti conservatori, tranquillizzanti rispetto alle incertezze del vivere, proiettati su un compagno, invece sicuro di sé e dotato di maggiore potere di controllo ( visto che noi essendo gay non possiamo fare affidamento sulla donna-ragno, allegoria del controllo sul maschio )

Ma no, perché? Non è che un convivente debba necessariamente "tranquillizzare le mie incertezze del vivere", ma è un essere umano con cui scambiare una parola a cena o che può darmi una mano se sono indisposto, così come posso fare io con lui...la maggior parte degli individui prima o poi trova naturale convivere con qualcuno, che c'entra il conferimento di potere di controllo scusami? :D

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Sembra che in tutta questa discussione venga messo per implicito che esista una sola forma di sessualità e di affettività comune in gay e etero, e da cui si debba partire per discutere di coppia, convivenza, solitudine, singletudine e via dicendo . 

Non si può discutere se non si va a vedere in ogni singola coppia che cosa si intende per amore, affetto, legame e via dicendo. 

Le relazioni possono essere simbiotiche, parassitarie, litigarelle, compagnone, gelose e via dicendo. 

Per una tipologia il non convivere nasce dalla natura della storia stessa, per un'altra nasce dalla volontà di nascondersi, e viceversa per altri il vivere sotto lo stesso tetto nasce da necessità economiche, per altri ancora da spinte sentimentali. 

Esistono solo felici e infelici, alla fine, in coppia o single. 

 

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Questi topic ci spingono però - per quanto possibile - a generalizzare.

Cercando però di non dare giudizi sulle modalità diverse di relazione

(a meno che non rendando infelici noi o i nostri partner).

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4 hours ago, Ghost77 said:

Non si può discutere se non si va a vedere in ogni singola coppia che cosa si intende per amore, affetto, legame e via dicendo. 

Ma esaminare ogni singolarità copulare introdurrebbe una casistica (quasi) infinita e dunque è necessario limitarsi a ragionare per specie.

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11 hours ago, schopy said:

Ma no, perché?

Perchè per come Iron84 li descrive sembra esattamente quello,  ci sono persone in difficoltà che agiscono per opportunismo...se ti rileggi i suoi interventi in serie vien fuori un po' questo

Poi certo tu puoi farmi l'esempio di una malattia ( una circostanza oggettiva di difficoltà ) ma a parte il fatto che non è la situazione da lui descritta ed è un caso eccezionale, nessuno contesta la possibilità che chiunque di noi - quale che sia la coppia in cui vive - qualora capiti una situazione di difficoltà si appoggi al proprio compagno, ci mancherebbe

Nell'allegoria della coppia eterosessuale questa funzione viene attribuita in genere alla donna, che è madre ( quindi cura-protegge ) ma è anche donna-ragno ( cioè una amante che imbriglia e controlla gli istinti sessuali del maschio...con la sua ragnatela )

Concordo sul fatto che non sia una bella immagine, se fossimo eterosessuali scatterebbe immediata l'accusa di misoginia, ma non si può negare che questo immaginario maschile esista e giacchè siamo gay quindi possiamo dircelo, se qualcuno in qualche modo lo evoca, se ne può parlare.

 

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Saramandasama
2 hours ago, Hinzelmann said:

Perchè per come Iron84 li descrive sembra esattamente quello,  ci sono persone in difficoltà che agiscono per opportunismo...se ti rileggi i suoi interventi in serie vien fuori un po' questo

Poi certo tu puoi farmi l'esempio di una malattia ( una circostanza oggettiva di difficoltà ) ma a parte il fatto che non è la situazione da lui descritta ed è un caso eccezionale, nessuno contesta la possibilità che chiunque di noi - quale che sia la coppia in cui vive - qualora capiti una situazione di difficoltà si appoggi al proprio compagno, ci mancherebbe

Nell'allegoria della coppia eterosessuale questa funzione viene attribuita in genere alla donna, che è madre ( quindi cura-protegge ) ma è anche donna-ragno ( cioè una amante che imbriglia e controlla gli istinti sessuali del maschio...con la sua ragnatela )

Concordo sul fatto che non sia una bella immagine, se fossimo eterosessuali scatterebbe immediata l'accusa di misoginia, ma non si può negare che questo immaginario maschile esista e giacchè siamo gay quindi possiamo dircelo, se qualcuno in qualche modo lo evoca, se ne può parlare.

 

Che immagine cupa

 

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davydenkovic90
On 8/7/2019 at 4:58 PM, Iron84 said:

Penso che la questione convivenza sia data da mera opportunità, esistono persone, penso la maggioranza a sto punto ma parlo per esperienza personale quindi non fa statistica, che hanno davvero difficoltà nell'idea del vivere da soli.

Difficoltà nell'immaginarsi in una casa da soli a gestire le varie incombenze non solo materiali ma anche, anzi soprattutto, emotive. Questa cosa la vedo davvero molto comune sia in  o etero che in omosessuali, quindi i gay che hanno deciso un modello di coppia con case separate sono più in là con l'eta sia per motivi culturali dell'essere gay negli anni 70/80 ma anche perchè chi si trova single in età più avanzata rivendica determinate conquiste di solitudine che volente o nolente ha dovuto fare.

Non si può parlare più di tanto a priori di questo argomento. 

Io ho iniziato a pensare alla convivenza molto a posteriori, quando ho avuto una persona con cui realizzarla, anni dopo essermi accettato, dopo aver fatto coming out, diverse esperienze e infine ho trovato qualcuno affine a me con cui ho pensato che mi sarebbe piaciuto condividere una casa e "dare al gatto un nome" (giusto per citare la famosa frase di un film). Non è che da bambino o quando non avevo un ragazzo me ne stavo lì a giocare con le barbie e sognavo di fidanzarmi e andare a vivere in due case separate col principe azzurro

Vivere separati può tornare comodo per le abitudini diverse che si hanno o per questioni pratiche tipo il lavoro (se si lavora in città diverse, per es.) ma è molto scomodo fare le valigie a vita il weekend per andare a casa dell'altro. Weekend in cui, comunque, non sei un ospite o un coinquilino che si fa i cazzi suoi, ma devi lasciare fuori dalla porta, sia pure per due o tre giorni, tutte le "conquiste di solitudine".

Entrambe le case (o una sola delle due) dovranno essere adatte a ospitare due persone e nel frigo non ci potranno essere troppe miniporzioni da single perché - mi auguro - in queste coppie si cenerà insieme spesso e non si passeranno le serate a chattare.

 Visti anche i recenti sviluppi di questo forum, comunque, non direi che gli stereotipi anni 70 e 80 siano poi così lontani da noi e queste "conquiste di solitudine" molto spesso nascondono ben altro che ovviamente uno non osa rivelare su queste pagine nascosto da un avatar.

Edited by davydenkovic90
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1 hour ago, davydenkovic90 said:

Entrambe le case (o una sola delle due) dovranno essere adatte a ospitare due persone e nel frigo non ci potranno essere troppe miniporzioni da single perché - mi auguro - in queste coppie si cenerà insieme spesso e non si passeranno le serate a chattare

Vedi, dipende anche questo. Noi viviamo a trecento metri scarsi, e il problema del dover avere due case atte ad ospitare entrambi non si pone. Penso che anche la situazione di Capricorno sia simile. 

È una cosa da affrontare, giustamente, quando vivi molto distante, ma spesso o si è della stessa città o di paesi vicini per cui non c'è il fatto di dover traslocare nel weekend poiché ci si vede praticamente tutti i giorni. 

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davydenkovic90
1 hour ago, Ghost77 said:

Vedi, dipende anche questo. Noi viviamo a trecento metri scarsi, e il problema del dover avere due case atte ad ospitare entrambi non si pone. Penso che anche la situazione di Capricorno sia simile. 

È una cosa da affrontare, giustamente, quando vivi molto distante, ma spesso o si è della stessa città o di paesi vicini per cui non c'è il fatto di dover traslocare nel weekend poiché ci si vede praticamente tutti i giorni. 

Se vivete a trecento metri scarsi, non c'è una casa, delle due, che resta tendenzialmente vuota? E a che pro pagarci l'affitto o le tasse, pulirla, sistemarla ecc.? 

Capricorno aveva una situazione del tutto diversa,vivevano in due case in paesi distanti e una era usata tipo casa delle vacanze, a quanto ho capito io. Cioè, sì, abbiamo due case perché siamo entrambi ricchi, indipendenti, e le abbiamo comprate, ogni tot ci dividiamo e ognuno a casa sua, oppure stiamo insieme nella casina di campagna o nell'appartamento di città a seconda di cosa ci va di fare in quel periodo, degli impegni di lavoro, ecc.

Non so da quanto tempo state insieme tu e il tuo ragazzo, ghost, né quali siano le vostre abitudini quotidiane e se vogliate rimanere così per sempre o se è una cosa temporanea perché lui è ancora studente, ecc. (non so, sto ipotizzando) *** ma visto che mi parli di sabati sera a giocare ai giochi da tavolo con gli amici, immagino non sia un amorazzo estivo ma già di lungo corso. E quando uno dei due ritorna a casa dopo una giornata stressante o dopo un viaggio, non avrà voglia di suonare prima il campanello dell'altro piuttosto che infilare le chiavi nella propria serratura?

Cioè, non capisco cosa ci possa essere di così tanto importante nel voler mantenere due case distinte, in una strana autarchia che gioco forza verrà meno con la quotidianità e la voglia di vedersi, dormire e mangiare insieme ecc... rinunciando tra l'altro a tante altre cose che si potrebbero fare con quelle risorse che vanno sprecate nel curare ognuno il proprio orticello che poi si utilizza relativamente, a meno che un orticello non sia in centro a Los Angeles e un altro orticello a Ficulle (Terni)

Comunque, visti i recenti sviluppi del forum e visto che ormai mi aspetto di tutto dai forumisti, questi discorsi fanno davvero poco testo e mi pare superfluo parlarne o fare domande, così come mi pare superfluo, a questo punto, raccontare di me, di cosa vorrei fare io nel prossimo futuro. Perché se certi utenti mentono così spudoratamente, c'è davvero da sentirsi inadeguati e "diversi", o fessi, a raccontare cose di sé o a confrontarci tra noi

L'unica cosa che va sottolineata è che i gusti sono gusti, e cucirsi la propria vita addosso dovrebbe essere un obiettivo che tutti dovrebbero perseguire.

Certo, mi viene da pensare che la scelta di non avere relazioni durature o di non voler convivere, in ambito gay, al di là dei gusti, nascano anche dalla vergogna sociale e dall'essere stati educati in un contesto che immagina i gay solo nelle fogne o nelle aree di sosta.

Quando invece, come ogni altro individuo, anche un gay ha non solo una vita affettiva, ma anche delle incombenze quotidiane, come la raccolta differenziata, i tempi di cottura della pasta e il wc intasato (Ecco, forse tra tutti i pregiudizi che ci sono sui gay, e che vengono tirati in ballo da certi omofobi, quello più sottovalutato è questo. Certi si immaginano che il pride sia uno zoo extraterrestre di persone che non fanno parte della società e non hanno alcun problema quotidiano e contingente, e che tutto ciò che desideriamo nella vita sia indossare paillettes e ballare le canzoni anni ottanta di Rettore)

*** a tal proposito ricordo che un utente (lupogrigio, qualcosa del genere) una volta venne a raccontare sul forum che aveva comprato una casa per andare a convivere con il suo ragazzo molto più giovane, studente.  (con la famiglia di lui che contribuiva) E poi la storia era finita e a lui era rimasto un mutuo di una casa che neanche voleva più.

Forse fra gay ci si lascia prendere tantissimo dalle prime storie, e molto spesso a distanza, per cui si fanno anche scelte premature di cui ci si può pentire. (Ma anche gli etero le fanno le stesse stronzate pari pari, eh)

 

Edited by davydenkovic90
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davydenkovic90
14 minutes ago, Almadel said:

Cioè pensi di essere l'unico che convive?

No, no. Mi sento diverso (sorpassato, fesso, demodè) nel parlare di me in modo sincero e onesto. E confrontarmi con persone che nella mia ingenuità penso essere altrettanto sincere e oneste.

Poi ci sta tutto, anche il romanzare, lo fanno in tanti e da tempo, e di alcuni ho avuto anche la prova. Evidentemente per loro ha una qualche utilità, ma romanzando si può dire tutto e il contrario di tutto e quindi cade un po' il senso di questa piattaforma come spazio di discussione, per conoscersi ecc. ma resta quello dello sfogo virtuale fine a se stesso e intellettualoide che forse alla mia veneranda età non trovo nemmeno più tanto interessante.

E certo meglio leggere Jane Austen che quei pasticci di post di Mario1944 che non ha alcun buon gusto o senso estetico neanche nella scrittura, ma un becero passatismo che mal nasconde il fatto che sia un ex seminarista o prete o chissà che altro ci sarà dietro a quel profilo e che non avrà mai il coraggio di rivelare.

Buon ferragosto, stavolta davvero.

Edited by davydenkovic90
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Io ho parlato di "generazioni pre millennial" in cui può aver pesato anche la "discrezione", va chiarito che però non è solo questo

Quel che intendo dire è che le vecchie generazioni si sono formate anche ad una "cultura critica della famiglia", non che questo escluda forme di relazioni stabili o convivenze, tantomeno unioni civili, sono tutte cose compatibili o recuperabili se hai fatto CO, ma certo l'immaginario di base era un altro, c'è stato un lavorio culturale di demolizione del mito familista che in parte era anche necessario fare in un paese cattolico come il nostro, certamente ha avuto un certo successo tra i gay per comprensibilissimi motivi,  visto che dalle famiglie di origine volevano scappare per ritagliarsi uno spazio di libertà, in parte è stato un segno dei tempi.

Da questo immaginario critico sono derivate anche forme plurali di unioni o di coppie ( magari a New York sperimentate anche da coppie etero diverse...tipo Woody Allen, per dire ) e poi abitudini, stili di vita, che magari uno non vuole cambiare, solo perchè oggi la forma sociale più apprezzata è la coabitazione.

 

 

 

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1 hour ago, davydenkovic90 said:

questi discorsi fanno davvero poco testo e mi pare superfluo parlarne o fare domande, 

E invece no, e te lo dico davvero col cuore. A me le situazioni diverse dalle mie piacciono un sacco, mi entusiasma sapere quanti mille modi di vivere in coppia ci siano. C'è sempre da imparare e se vivessimo vicini giuro vi ascolterei a orecchie aperte. 

Ora ti apparirò come un mostro (anzi appariremo dato che la cosa è condivisa) ma io sovente ho bisogno di stare da solo. Entrare in casa e parlare solo con Alexa per accendere la luce. Solo. La chiave nella toppa deve essere mia. 

E non è che non voglio vedere il mio ragazzo perché è lui, non vorrei vedere neppure Michael Cera se ci fossi fidanzato. Nessuno tra i cogl.. tra i piedi. 

Arrivo a casa da lavoro, mi cambio, poi magari viene lui a cena o vado io, oppure ognuno sta solo a casa propria a fare le proprie cose. 

Tu mi dirai "ma potete farle sotto lo stesso tetto". 

Non è la stessa cosa. Proprio l'altra settimana il mio ragazzo raccontava ad amici quanto è insofferente a condividere il sonno con qualcuno, più ancora di me. Io almeno dormo (con lui, già con amici o parenti o genitori avrei difficoltà) , lui le difficoltà le ha in genere senza i suoi spazi. 

Per opposto all'esterno siamo i primi a presentarci come coppia. I nostri limiti sono interni, non sociali. Non so se siamo più Jake e Finn o due Re ghiaccio, sta di fatto che stiamo bene. 

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Io vi pongo una domanda: ma è tanto brutto stare da soli? Con "solo" ci si può intendere tante cose, per cui voglio precisare: è tanto brutto stare soli sentimentalmente? Dobbiamo per forza avere accanto qualcuno per sopravvivere? Continuiamo da sempre con "l'uomo è un'isola, l'uomo non è un'isola", e finiamo per credere che si debba stare solitari in mezzo a un bosco o circondati da figli e nipoti. Però possiamo anche avere accanto persone per brevi periodi. 

Questa cultura della coppia ci è stata propinata da scrittori romantici che andavano in cerca di fama, perché fin dall'antichità abbiamo studiato tutti che le coppie non erano per amore, ma per business. Solo nei tempi moderni hanno iniziato a crearsi coppie per amore (e comunque spesso finivano col separarsi o col diventare vedovi). E questo non è applicabile solo alle coppie etero, ma anche a quelle gay. 

Arrivando al contemporaneo sappiate che non solo i gay sono quelle persone che "se ho la possibilità di tradire o di scoparmi anche 4-5 ragazzi diversi allora bella zì"; lo fanno anche gli etero. E sinceramente non capisco perché, se non con casi rari, non si possa decidere di avere una relazione aperta. Questo perché siamo animali sociali con sfaccettature sempre diverse e sempre in evoluzione, e non ci basta una persona per stare bene emotivamente, ce ne saranno per forza di cose sempre 3 o 4, o più anche (e se una persona mi dicesse che sta bene solo con una persona, l'amore della sua vita, mi allontanerei da essa perché avrebbe problemi mentali). 

 

Signori, siate soli, accontentatevi prima di stare con voi stessi e non lamentatevi troppo dietro la ricerca di una persona. Abbiate anche un po' di orgoglio personale. 

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davydenkovic90
1 hour ago, Yukio_ said:

Io vi pongo una domanda: ma è tanto brutto stare da soli? 

No.

Ha i suoi pro e i suoi contro, e dipende dal gusto di ciascuno. Infatti questa domanda che hai fatto andrebbe rivolta a Pamela Prati e a quelli che si inventano le relazioni.

Forse provengono da un mondo in cui era giudicato sfigato, di serie B, e pungolato chiunque non fosse accoppiato, per un motivo o per l'altro. (tra cui l'omosessualità repressa) 

Accoppiarsi, in certe famiglie, vuol dire crescere, "mettere la testa a posto". Ovviamente con una donna, perché la variante gay non credo proprio sia contemplata da certi trogloditi.

Una volta una mia parente, borghese riccona di destra, mi disse che ero gay perché "non avevo obiettivi sani nella vita". 

Ma, voglio dire, qui dentro non c'è nessuno così e se guardate da qualche parte sul vostro schermo c'è scritto 9/8/2019... davvero ha senso che ci lasciamo influenzare da stereotipi eterosessuali, machisti e familisti di cinquant'anni fa?

Patty Pravo ha cantato invano.

Edited by davydenkovic90
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8 minutes ago, davydenkovic90 said:

Forse provengono da un mondo in cui era giudicato sfigato, di serie B, e pungolato chiunque non fosse accoppiato, per un motivo o per l'altro. (tra cui l'omosessualità repressa) 

 

Di nuovo ricadiamo in un mito creato ad hoc da scrittori dell'epoca. 

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1 hour ago, Ghost77 said:

Io almeno dormo (con lui, già con amici o parenti o genitori avrei difficoltà) , lui le difficoltà le ha in genere senza i suoi spazi. 

Due anime gemelle, ovviamente l'unico limite ad una situazione del genere ( presupponendo come nel vostro caso il fatto di essere d'accordo e di potervelo permettere economicamente ) sarebbe avere dei figli

Diciamo pure che l'idea di fare un figlio, il cui peso è certamente minore in ambito gay che etero, può costituire una difficoltà.

Si ritorna quindi sul punto : essere coppia ma non Famiglia nel senso tradizionale del termine, per caratteristiche personali e culturali insieme.

[ al netto della peculiarità italiana di una unione civile, che non sarebbe famiglia ma formazione sociale particolare, ma con obbligo di coabitazione, ma senza fedeltà coniugale...cioè un intrico disorganico di timori ed ipocrisie che generano un modello paradossale ]

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davydenkovic90
2 hours ago, Ghost77 said:

E invece no, e te lo dico davvero col cuore. A me le situazioni diverse dalle mie piacciono un sacco, mi entusiasma sapere quanti mille modi di vivere in coppia ci siano. C'è sempre da imparare e se vivessimo vicini giuro vi ascolterei a orecchie aperte. 

Certo, intendevo dire che non ha senso parlare con chi mente o è reticente ad arte e viene qui a scrivere sofismi a romanzare e trasfigurare una realtà, evidentemente, per lui poco accettabile per un qualche motivo o che non si può raccontare.

Apprezzo anche io il confronto con chi la pensa in modo diametralmente opposto rispetto a me, ma di certo non posso mettermi a discutere con chi racconta balle per anni.

E non mi riferisco a te, ma al forum in genere.

2 hours ago, Ghost77 said:

Ora ti apparirò come un mostro (anzi appariremo dato che la cosa è condivisa) ma io sovente ho bisogno di stare da solo. Entrare in casa e parlare solo con Alexa per accendere la luce. Solo. La chiave nella toppa deve essere mia. 

Lo dici a me? Io ho sempre fatto tutto da solo e alle serate con gli amici a fare i giochi da tavolo preferisco le maratone di sex and the city in tv. Tra l'altro anche tutti i miei hobby sono solitari

2 hours ago, Ghost77 said:

Arrivo a casa da lavoro, mi cambio, poi magari viene lui a cena o vado io, oppure ognuno sta solo a casa propria a fare le proprie cose. 

Tu mi dirai "ma potete farle sotto lo stesso tetto". 

Non è la stessa cosa. Proprio l'altra settimana il mio ragazzo raccontava ad amici quanto è insofferente a condividere il sonno con qualcuno, più ancora di me. Io almeno dormo (con lui, già con amici o parenti o genitori avrei difficoltà) , lui le difficoltà le ha in genere senza i suoi spazi. 

Queste cose sono normalissime, è molto facile che in una coppia ci siano ritmi diversi e gusti diversi.  Man mano che la relazione diventa importante, però, solitamente ci si abitua e ci si sincronizza. Anche senza convivenza, una relazione è comunque un continuo trovare un punto di contatto l'uno con l'altro. A cena, immagino, cucinerete cose che vanno bene a entrambi e non credo facciate uno gli spaghetti alla carbonara e l'altro le farfalle pomodoro e basilico. E' un po' pesante.

Il fatto di essere benestanti c'entra relativamente, non credo si conviva mai o quasi mai per necessità economica, ma per il piacere di stare con una persona e come conseguenza naturale di un bel rapporto che dura da anni. Anche uno molto ricco può voler sfruttare quelle risorse che sfrutta per i due orticelli e l'autarchia un po' superflua di ciascuno, magari per qualcosa di più utile. Tu Ghost potresti permetterti di comprarti una giacca da 2000 euro, ma magari non è quello che ti interessa e con quei 2000 ci vorresti fare tutt'altro.  Io non so esattamente quanto incida sul vostro bilancio mantenere due affitti (presumo viviate entrambi da soli) o due case unicamente per bazzecole sul sonno a cui ci si può benissimo abituare. 

Ci saranno altri motivi, magari anche cose molto banali, tipo che la relazione non sia poi così decisa e matura come immagino, oppure che tu ritenga (o lui ritenga) che dobbiate essere entrambi maniacalmente indipendenti l'uno dall'altro in senso materiale o economico per evitare la possibilità di un rapporto di dipendenza o che si possa, un domani, interrompere il rapporto e che uno rimanga per strada (e anche questa è una cosa vecchia ma giustissima, perché fin quando non c'era la legge del 2016, un partner gay che non lavorava e magari si era trasferito per seguire il compagno, ecc. non aveva nessun diritto al termine della relazione, mentre almeno adesso ci sono delle garanzie. Ed è anche il motivo per cui Carrie nel primo film di Sex And The City chiede a Mr.Big di sposarla prima di vendere il suo appartamento e andare a vivere insieme nell'attico sulla 5th avenue, giusto per tornare in tema di fiction)

 

Edited by davydenkovic90
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28 minutes ago, davydenkovic90 said:

Io non so esattamente quanto incida sul vostro bilancio mantenere due affitti (presumo viviate entrambi da soli) o due case unicamente per bazzecole sul sonno a cui ci si può benissimo abituare. 

Fortunatamente abbiamo appartamenti di proprietà, e il costo incide come per tutti. Ma a che pro fare sacrifici condividendo una casa e risparmiare senza godersi la vita ora, salvo il giusto per la vecchiaia, sempre se ci sarà? 

Sono onesto : piuttosto starei single, e abbraccio infatti la filosofia di @Yukio_

 

1 hour ago, Hinzelmann said:

sarebbe avere dei figli

Non è cosa contemplabile nel mio caso, e credo che chi volesse figli avrebbe differenti tipi di basi dalle mie. 

54 minutes ago, davydenkovic90 said:

A cena, immagino, cucinerete cose che vanno bene a entrambi e non credo facciate uno gli spaghetti alla carbonara e l'altro le farfalle pomodoro e basilico. E' un po' pesante.

Esatto, abbiamo gusti simili e siamo di bocca buona, l'importante è che ci sia qualcosa! 

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38 minutes ago, Ghost77 said:

Non è cosa contemplabile nel mio caso, e credo che chi volesse figli avrebbe differenti tipi di basi dalle mie. 

La mia era una considerazione di ordine generale, altre persone potrebbero trovarsi in una situazione simile alla tua, ma trovarsi ad avere a che fare con il desiderio di maternità di una donna, piuttosto che con quello di paternità, emerso in un secondo momento .

Ovviamente è più facile che capiti agli eterosessuali perchè per quanto il modello sociale prevalente sia la coabitazione, ancora sulla filiazione si concentrano forti inibizioni di tipo omofobico

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La questione case divise è principalmente anche etero, mi viene in mente il film di Verdone l'Amore è eterno finchè dura, alla fine i due stanno insieme ognuno a casa tua con tutti i problemi del caso. Erano due separati, di mezza età, quindi non dovevano metter su famiglia. Insomma certe cose sono vecchie come il cucco ne parlavano anche a Sex and The City.

Io ho posto il problema in ottica gay perchè i gay solo dopo i 50 anni sono davvero tanti. Certo è anche verissimo che non si può parlare di convivenza con chi conosci da poco o se non hai nemmeno un ragazzo però è anche vero, e parlo per mia esperienza, che la convivenza diventa sempre uno step avventato nel nostro mondo. Poi mi si dice che non è così e questa cosa mi consola. Di certo, ma ne sono perfettamente consapevole, non avendo fatto co questo è un elemento che incide nella mia reticenza ma fino ad un certo punto, davvero ho bisogno dei miei spazi e davvero conosco tantissime persone che non hanno bisogno di spazi solitari. Ci sono! Sono tantissime persone che non appena sono sole cercano la compagnia anche per andare a comprarsi un paio di mutande. Ecco sono persone propense a convivere perchè hanno bisogno di compagnia e non vivono bene lo stare soli. E' una cosa umana, sia etero che gay, nulla di male.

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1 hour ago, Hinzelmann said:

ancora sulla filiazione si concentrano forti inibizioni di tipo omofobico

Non contempli il non voler figliare per mancanza di interesse. Non lo sottovaluterei. 

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Se una persona ha bisogno di compagnia anche per comprarsi delle mutande spero davvero che qualcuno gli paghi uno psichiatra. 

 

Se però mettiamo dei paletti tra convivenze etero e convivenze gay iniziamo a creare delle separazioni belle potenti e io non voglio creare degli apartheid. Gay/etero convivono, e la morale cambia di persona in persona, stop. Se un etero volesse convivere e un altro volesse solo divertirsi fino ai 60anni potresti trovare dall'altra parte anche due gay che fanno lo stesso, perché mettere una divisione tra le due preferenze sessuali? Anche per quanto riguarda i figli, c'è chi li vuole e chi no. Le dinamiche in questo caso cambiano, per gli etero è più semplice, questo lo concedo. 

La convivenza è difficile per chiunque, dimmi dove si riesce a trovare un'altra persona disposta a vivere con te senza che abbia bisogno dei suoi spazi, che abbia sue manie o che voglia fare come vuole. 

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52 minutes ago, Ghost77 said:

Non contempli il non voler figliare per mancanza di interesse. Non lo sottovaluterei. 

Non l'ho contemplato perchè già in partenza lo avevo declinato al condizionale, sapendo-sospettando che nel tuo caso non fosse contemplato

e poi tu lo hai precisato

E tuttavia ho aggiunto : può ben capitare però che non sia contemplato inizialmente, ma anche che sia coperto ( nel nostro caso ) da inibizioni e limitazioni di tipo pratico-legale o che una persona cambi idea ( il ché nel caso delle donne è certo abbastanza comune )

 

 

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Saramandasama

La verità è che si gay manca il senso della famiglia!

odiano le feste comandate

odiano i marmocchi

sono solo in cerca di cazzi nelle dark

e poi a 50 anni si trovano soli come cani e se hanno soldi si comprano i toy boy

 

che mestizia!

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Saramandasama
11 minutes ago, Ghost77 said:

Alle levriere non piace questo elemento. 

Non voleva essere quello il punto della situazione 

stare in coppia come rimedio alla solitudine

è un po’ come fare il figlio della vecchiaia

 

Edited by Saramandasama
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davydenkovic90
7 hours ago, Iron84 said:

conosco tantissime persone che non hanno bisogno di spazi solitari. Ci sono! Sono tantissime persone che non appena sono sole cercano la compagnia anche per andare a comprarsi un paio di mutande. Ecco sono persone propense a convivere perchè hanno bisogno di compagnia e non vivono bene lo stare soli.

Be', non saremo io o te quelle persone e nemmeno i nostri partner, ma fra il comprare le mutande e mantenere pro forma due case pagando due affitti penso che ci sia tutta una gamma di sfumature ben più desiderabili. A me non sembrano la maggioranza, e men che meno tra gay, quelli che hanno bisogno di compagnia anche per comprarsi le mutande. Quelle sono le coppie etero che non sia amano più o che ritengono che una parte fondamentale della vita di coppia sia creare un profilo condiviso dove scrivere giornalmente "cuore mio", "vita mia", "hai dato un senso alla mia vita", ecc. ecc. Forse da dove provieni tu è più normale tutto questo e c'è più esibizionismo in tal senso, ma i gusti sono piuttosto vari e in genere all'interno di una coppia non ci si mette molto a trovare un equilibrio perché c'è la volontà di stare insieme, vedersi e venirsi incontro nonostante le divergenze di opinione sulle cazzate quotidiane. Ogni coppia trova il suo, non ce n'è uno migliore e, se non si riesce a trovare, la relazione in genere non nasce o è destinata a morire. 

Giusto per parlare di coppie che non stanno sempre appiccicate, io, per esempio, ho mio nonno di 94 anni che tuttora ogni giorno prende la macchina e va al suo orto con orari d'ufficio (mattina e pomeriggio), 365 giorni all'anno, senza alcun tipo di eccezione e mia nonna di 89 anni trascorre la maggior parte del tempo da sola a casa, lo vede solo per pranzo e per cena, alle 12.57 gli butta gli spaghetti che cuociono in 3 minuti così lui alle 13 in punto li ha nel piatto, e lo stesso la sera a cena. Lui poi guarda il calcio in una stanza, lei le fiction nell'altra. Mio nonno è iper-salutista, mangia solo pasta all'olio, zucchine e patate lesse. Non l'ho mai visto mangiare in tutta la mia vita nulla di diverso, nemmeno al ristorante. Mia nonna invece ama mangiare le schifezze, dolci e salate, non vede l'ora di essere finalmente portata da qualcuno a mangiare fuori, e racconta che a volte frigge i fiori di zucca quando lui non c'è e se li mangia da sola, aprendo tutte le finestre della cucina per far uscire l'odore perché lui non la scopra.

Nonostante questo penso che siano contenti di vivere insieme e se a qualcuno dei due dovesse succedere qualcosa, finisse in ospedale o cose peggiori, non penso che l'altro ci metterebbe molto a raggiungerlo.

 

 

 

Edited by davydenkovic90
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Capricorno57


Ciao ragazzi !! intervengo per aggiornare la mia situazione. 
Miki ed io, uniti civilmente nel 6/2017, ormai abitiamo fissi insieme dall'Ottobre dello stesso anno nel piccolo appartamento in centro paese, molto più comodo della casetta di montagna a 15 km da qui dove lui stava, e più vicino al suo posto di lavoro;  passavamo parecchio tempo insieme già prima del trasferimento. 

E' un ottimo periodo per la relazione, la salute, per tutto quanto insomma. 
Sarò pensionato da Settembre, e la cosa non mi esalta particolarmente.  
Saluti cordiali a tutti !!  Edoardo.. 

 :beer:

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