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La mia ipocondria & discorsi associati.


davydenkovic90

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davydenkovic90
La mia ipocondria & discorsi associati.

Vi scrivo mentre sono sdraiato con del ghiaccio sulla mia gamba sinistra, precisamente all'altezza del polpaccio. Che ho combinato? Pare un'infiammazione al tendine d'Achille, ma lo scopriremo domani con un'ecografia.

Nel frattempo mi trastullo pensando all'ipocondria, spesso citata per scherzo, ma invece manifestazione di un problema legato all'ansia talvolta grave e invalidante.

Ho il sentore che molti gay ne soffrano, e in questo momento anche io.

Ho questo doloretto al polpaccio che ho da qualche tempo, che in realtà non mi impedisce di fare niente (anzi, sto facendo un torneo di tennis e ho già vinto due partite, la terza avrei dovuto giocarla questa sera, ma ho dato forfait) e che forse in un altro momento della mia vita avrei totalmente ignorato e derubricato a un po' di acido lattico o a non aver fatto bene stretching, dopo una breve ricerca online, è diventato prima un sintomo legato a un neo che ho in quel punto e che il medico mi ha consigliato di togliere, poi una trombosi venosa con rischio di embolia polmonare com'è successo a Serena Williams dopo la gravidanza, e infine questo tendine d'Achille infiammato sospettato dal medico che pare sia asintomatico tranne quando è in fase ormai irrecuperabile e richiede un intervento per cui devi stare fermo 6 mesi, ecc. ecc. Un mezzo incubo, insomma.

Scrivo tutto perché immagino che qualcuno possa rivedersi nel flusso di coscienza e la colpa certamente è del mezzo (smartphone) che abbiamo a disposizione 24 ore su 24 che contiene ormai dentro di sé enciclopedie mediche che potrebbero essere state scritte benissimo da Follettina Creation, come anche archivi di casistiche infinite di esperienze raccontate dai pazienti (siti come medicitalia.it). Tutto un bel mondo di pubblicità e di business che per me andrebbe vietato, dato che immagino pesi come un macigno sul SSN, tra l'altro.

Però mi viene anche da fare un collegamento tra ipocondria e omosessualità, partendo anche da un'idea che ho avuto sul topic delle MST, perché ho conosciuto davvero una nutrita cerchia di ragazzi gay (talvolta anche medici o studenti di medicina...) con questo problema. Ragazzi che vengono a dirti che hanno un tumore al testicolo a 23 anni ancor prima di aver indagato, o che credono di avere la q.si malattia per qualche accenno di qualcosa.

Una volta, su un'app, tantissimi anni fa, parlai con un ragazzo (non ci incontrammo mai) ventenne o poco più che mi diceva che passava tutto il giorno in casa tentando di preservarsi da qualsiasi possibile cosa gli potesse accadere, anche semplicemente prendere il sole e rischiare che la sua pelle invecchiasse. Ricordo anche che mi disse di stare attento quando salivo in macchina con l'aria condizionata perché, a detta sua, fonte di bacilli (di cui non ricordo il nome).

Ho collegato questo episodio del polpaccio che mi è capitato oggi con un altro che mi capitò,  nelle stesse circostanze, una decina d'anni fa, quando neanche mi ero accettato come gay.

Ebbi un'epicondilite, un dolore piuttosto forte e costante che partiva dal gomito e arrivava fino alla punta del dito mignolo. Dovetti rinunciare anche in quel caso a un torneo che stavo facendo per il troppo dolore, ma non solo, non riuscivo nemmeno a versarmi l'acqua nel bicchiere da solo (difatti imparai una strana tecnica che ho continuato a fare per anni). A parte una terapia con il laser e un tutore, feci trattamenti molto caserecci (ghiaccio e massaggi con l'olio). Tutti dicevano che era una brutta bestia e chissà se sarei guarito, e chissà quando. Fortunatamente accadde dopo qualche mese. Ma non ebbi paura di nulla, neanche per un secondo, né rimpianti, né tristezza, né ansia.

Oggi ho paura intanto che possano essere mille altre cose diverse e tutte gravissime, nonostante il medico abbia detto cosa può essere e cosa no e mi abbia, appunto, prescritto un'ecografia per domani pomeriggio dove scoprirò tutto (E io il topic lo scrivo oggi, proprio perché sono in ansia, lol). Ho paura di non poter camminare o rimanere in forma fisicamente, anche perché ho delle cose da fare a breve: un Pride sabato, un fidanzato, un viaggio ecc.

Una volta in un libro lessi una cosa del genere: il protagonista ragionava sul fatto che temeva di prendere un aereo perché aveva delle persone ad aspettarlo a terra, mentre invece quando nella sua vita non aveva nessuno, non c'era neanche la paura.

In parte certamente è questo, so di avere "qualcosa da perdere", che ci ho messo tanto a ottenere, che non voglio assolutamente perdere e che ho la fobia di perdere.

Ma c'è anche altro.

A volte mi sento una specie non autoctona, ospite indesiderato in questo mondo, a qualunque latitudine. Dieci anni fa non ero felice ma ero integrato, in modo schizofrenico e nocivo per me, ma comunque integrato. Ero una margherita sul ciglio di una strada provinciale dove passano macchine a 130 all'ora, un ragazzo secchione, non dichiarato, che aveva rapporti solamente coi professori e coi familiari la cui felicità scaturiva dall'acquisto di una maglietta o da un 9 a storia dell'arte. 

Oggi mi sento un gambero della Louisiana, un gay dichiarato che però non si sente pienamente parte del mondo che lo circonda - dico a livello di sopravvivenza relazionale, amicale e umana, non economico/lavorativa - e che, per quanti passi ha mosso in direzione "gay", poi si guarda indietro e si rende conto di quanto siano rimasti distanti gli etero, come la pensano, come ti percepiscono, come si comportano con te, perché loro, non essendo gay, non hanno mai sentito l'impulso di muoversi da lì ed emanciparsi da certe posizioni perché non erano gay e hanno anche altri interessi in cui impiegare il loro cervello. Per molti etero là fuori interessarsi a noi e ai nostri problemi è come studiare i bioritmi dei pitoni dello zoo: qualcuno lo fa, ma guardandoci dal vetro terrario, senza più di tanto interagire o capire, e ovviamente tantissimi altri non lo fanno perché si interessano ai cani Golden Retriever, al bricolage o fanno il corso da sommelier. Niente di male, ma a volte quando noi ci relazioniamo tanto fra di noi gay, anche online e talvolta anche isolandoci dal resto del mondo, ci abituiamo a pensare che poi tutto il mondo sia così abituato come siamo noi a determinati concetti e modi di pensare, e puntualmente sbattiamo la faccia sul fatto che non è per niente abituato.

Per ritornare al discorso delle MST. Perché molti gay ne hanno timore, al punto da soffrire tantissimo e rinviare o vivere con ansia le occasioni che si creano di fare sesso, mentre questi mariti etero mordi e fuggi delle aree di sosta non ci mettono manco cinque minuti che son già lì nel primo cesso a ingoiare sperma da qualcuno, oppure a intrattenersi con prostitute, nella breve ora d'aria che hanno dalla moglie?

L'ipocrisia è una brutta cosa, ma è anche uno scudo.

Quali potrebbero essere le soluzioni?

Credo ci possano essere soluzioni "dark" come, appunto, diventare molto promiscui o ricorrere a droghe e farmaci di qualunque genere, fino a spingerci ai limiti dell'autolesionismo. Ma è una soluzione un po' vecchia al problema e tipica forse di un mondo dove non c'era proprio davvero neanche un briciolo di possibilità per un gay mediamente intelligente, mediamente povero e mediamente borghesuccio incanalato in una certa vita, di non poterne sfuggire mettendo su casa e famiglia con un bel ragazzo o anche solo semplicemente affermando la propria omosessualità. E allora quali altre soluzioni si prospettano?

Aiutarci e ascoltarci molto fra di noi, tenendo sempre l'occhio sugli accadimenti esterni alla nostra cerchia, monitorando di ciascuno passo dopo passo la vita familiare, lavorativa, sociale. Ma questo è molto difficile perché siamo in pochi e siamo tutti sulla stessa barca (e per esempio lo vediamo, nel nostro piccolo, anche nel forum, coi continui battibecchi). C'è chi è più forte su una cosa e più debole su altre, ci si può aiutare reciprocamente con le rispettive competenze o sensibilità per portare questa barca in un porto sicuro, ma lo si fa un po' poco e con molta più fatica e sofferenza che beneficio, in definitiva, mi pare.

Il "mondo etero" dovrebbe prenderci un pochino più a cuore, più in simpatia, anche. Invece siamo sempre  sotto la lente di ingrandimento o sotto il mirino di qualcuno,  ci guardano spesso con stupore, con diffidenza, come se invece che davydenkovic fosse apparsa la madonna di Lourdes...

Qualche giorno fa, in un negozio di elettronica, ho assistito alla buffa scena di una ragazza con un disagio mentale (non so come esprimermi in modo corretto) accompagnata dai genitori che chiedeva all'addetto come poter mettere un Blu-Ray di Spiderman nel cellulare per vederlo lì. Ovviamente tutti hanno riso e in tre o quattro addetti si sono messi in modo molto gentile e cordiale a spiegarle come poteva scaricare quel film online.

Tirando un po' le somme, io con gli amici e amiche etero con cui mi sono dichiarato non ho avuto reazioni tanto simpatiche o equiparabili a questa. Si va dall'indifferenza totale di quelli a cui si è gelato il sangue e non mi fanno più mezza domanda sulla mia vita privata (i ragazzi con cui faccio sport, ad esempio) a reazioni di stupore, fino a quasi una sorta di stizza, che non saprei bene come definire... forse un po' come se avessi scelto una corsia preferenziale nella vita, una scelta facile che mi esonera da quel grandissimo problema che hanno loro di far convivere il maschile e il femminile durante gli stessi sabati sera, e poi sotto lo stesso tetto, nello stesso lavandino, water, divano e cucina, quando uno vuole andare allo stadio a vedere la partita e l'altra 8 ore a fare shopping per mercatini. E' un'ipotesi, ma a me sembra che ci sia, da parte di molti di loro, questa sensazione che la nostra vita sia più facile. Senza contare poi che ti fanno pesare l'averlo nascosto per un certo periodo (i tempi del liceo, ad es., per me) e poi averlo rivelato solo da adulto. Anche quella è vista come un'astuzia, una presa per i fondelli... quando invece banalmente non eravamo ancora accettati o non avevamo la forza di fare coming out in un certo contesto, ma per loro questo è quasi arabo.

E certamente, se Will&Grace può averci aiutato, di certo non lo stanno facendo gli ultimi anni di dibattito, anche politico, sull'argomento, dove veniamo accusati delle peggiori cose, e addirittura di "non esistere", e poi la solita tiritera della mamma e del papà, e addirittura le femministe ce l'hanno con noi per la GPA in California (e non col 90% di coppie etero che fanno la stessa cosa passando inosservate)

E poi quell'atavico indagare, capire se siamo gay per colpa di  nostra madre o di nostro padre, o se è perché siamo stati rifiutati da qualche ragazza, o perché giocavamo con le bambole invece che coi soldatini, che non ha mai fine.

Non so cosa ho scritto. Scrivete qualcosa voi, se ne avete voglia.

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MarkCaltagirone

Non ho capito bene. però essendo gay puoi teoricamente serbare rancore per sempre verso cose o persone

Edited by MarkCaltagirone
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a parte che il dottor internet è IL male assoluto (strano che non ti abbia diagnosticato una gravidanza al 7° mese, già che c'era) -> evitalo SEMPRE, sennò farai la fortuna dei vari ciarlatani à la Panzironi o come cazzo si chiama (sì insomma, quello che dice di guarire i tumori mangiando carne e di farti vivere 120 anni coi suoi integratori che si fa pagà a peso d'oro; io boh.. possibile che Vanna Marchi non ha insegnato niente a nessuno???),

più che con la gayezza io una qualche relazione con l'ipocondria ce la vedo con le insicurezze in genere, che possono essere di qsi tipo (dal ragazzo che citavi che ha paura di uscire di casa perchè sennò gli casca in testa un vaso di fiori dal balcone del vicino, a chi rischia le intossicazioni da farmaci perchè "se ne hanno parlato bene, male non mi farà, anzi"),

perfino esorcizzate andandogli incontro

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FreakyFred

Riguardo alle MST, ti posso dire che io per un periodo avevo quotidianamente crisi d'ansia temendo di avere l'HIV. Bene, come probabilmente sapete, la mia vita sessuale non consente di fatto un contagio da HIV, dunque è semplicemente ridicolo che di tutti proprio io tema l'HIV. Per riuscire a rendere quella possibilità abbastanza realistica nella mia mente da potermi spaventare ho dovuto fare ricorso a tutto il mio genio (del male), andandomi a guardare tutta la casistica dei contagi avvenuti nei modi più assurdi, da quello che se l'è presa per aver pestato a sangue un sieropositivo al bambino che se l'è presa sbucciandosi un ginocchio...

La domanda in questi casi è sempre "perché". Cosa c'è sotto un terrore così assurdo che di fatto è folle.

Credo che l'MST incarni il terrore più antico e profondo degli omosessuali; essere emarginati e allontanati da tutti. Non solo come gay, e quindi diversi ed indesiderati, ma anche peggio: come una minaccia, una malattia. È qualcosa che si è già vissuto e che minaccia di tornare ancora più terrificante. E quanto più tu ne hai paura, più immagini che gli altri ne avrebbero paura quanto te e dunque se fossi tu l'appestato avrebbero paura di te, e dunque che fai bene ad averne paura. Già gli etero non ti faranno mai sentire uno di loro, ma se avrai l'HIV anche i gay ti allontaneranno; sai che è così perché lo faresti anche tu. "Non v'è niente di cui aver paura, se non la paura stessa", no? Ecco, le MST per un gay sono - la paura stessa -.  

Edited by FreakyFred
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Leggendo il tuo discorso arzigogolato io mi chiedo: se l'ipocondria è la paura della morte, perché avere paura di non esserne all'altezza? Non credi tu nella reincarnazione? Quale umanità vorrebbe mai perdere le genti della propria umanità?

La tua, sportivamente parlando, sembra più un'ansia da prestazione per mancanza di autostima di non essere capace di essere, non alto, ma all'altezza delle situazioni.

Forza ci vuole coraggio?L'importante è provarci e chi non risica non rosica.

Poi io ti faccio un'altra domanda: io non ti conosco però dietro il tuo flusso di coscienza, non è che più si sostituiscono fidanzati su fidanzati dopo il primo poi quelli venuti dopo il primo ti vogliono sempre meno bene mano a mano che aumenta il numero di ex dato che ci si può fidare sempre meno di un casanova?

Chi non ha nessuno è sempre uno che aspetta qualcuno..

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Hinzelmann

Ci può essere una associazione fra il timore di non avere un corpo alla altezza che determina una diversa forma nevrotica- la ortoressia -cioè la pratica di un disciplinamento igienico sanitario ( dieta fitness palestra ) che spesso assume forme inconsapevoli di moralismo punitivo ( quasi fosse una religione del corpo ) e la occasionale ribellione del corpo che inizia a mandare segnali di malattia alla mente ( una malattia in realtà inesistente) che in genere sottendono più che la paura della morte la paura della vita.

si teme cioè la morte ma in realtà è una paura che ne copre un’altra quella di vivere, essere all’altezza della vita.

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On 7/3/2019 at 3:29 PM, davydenkovic90 said:

Però mi viene anche da fare un collegamento tra ipocondria e omosessualità, partendo anche da un'idea che ho avuto sul topic delle MST, perché ho conosciuto davvero una nutrita cerchia di ragazzi gay (talvolta anche medici o studenti di medicina...) con questo problema. Ragazzi che vengono a dirti che hanno un tumore al testicolo a 23 anni ancor prima di aver indagato, o che credono di avere la q.si malattia per qualche accenno di qualcosa.

(...)

Per ritornare al discorso delle MST. Perché molti gay ne hanno timore, al punto da soffrire tantissimo e rinviare o vivere con ansia le occasioni che si creano di fare sesso, mentre questi mariti etero mordi e fuggi delle aree di sosta non ci mettono manco cinque minuti che son già lì nel primo cesso a ingoiare sperma da qualcuno, oppure a intrattenersi con prostitute, nella breve ora d'aria che hanno dalla moglie?

Credo che per persone diverse l'ipocondria abbia diverse origini; per me riguarda soprattutto la necessità di controllare, di prevedere se possibile...osservarsi è utile comunque, in famiglia ho verificato spesso che un'attenzione pacata ai segni e ai sintomi permette di arrivare ad una diagnosi anche accelerando i tempi. Non credo che lo spauracchio delle MST sia del tutto infondato; non mi è comunque mai capitato di rinunciare a delle occasioni d'incontro per timore di contrarre una malattia, e forse col tempo un certo pudore deriva da un desiderio più "adulto" di riservatezza, di "autotutela"...detta facile, non mi va più di dar via il culo come non fosse mio :D

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davydenkovic90

Eco negativa, devo sentire il fisioterapista. E pure il dermatologo, perché il medico che me l'ha fatta mi ha visto dei nei che meritano attenzione, secondo lui... Che palle -_-

Mi sono organizzato e farò tutto settimana prossima.

L'ipocodria m'è leggermente passata, cerco di ricacciarla dentro col mio solito fatalismo...

Anche perché ho un Pride sabato e un concerto di Patty Pravo (ebbene sì, ho toccato il fondo!) mercoledì prossimo, dove sono determinato come non mai a infilarmi in qualche backstage per incontrarla e salutarla.

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Io di ipocondria ho sofferto parecchio nella pre-adolescenza, quando la mia percezione dell'omosessualità non era ancora stabilizzata...in particolare è stata la malattia di un familiare che me l'aveva sollecitata. Personalmente questo legame stretto non mi sentirei di avvalorarlo. Il legame omosessualità-ansia in generale credo sia molto stretto: specie se si proviene da certe realtà o da un ambiente familiare non ben predisposto verso l'essere gay si sviluppa una sorta di senso di persecuzione e dell'ostilità del tutto. Adesso francamente non me va de guglà e ve lo fate voi :P, ma avevo letto più di un contributo che asseriva proprio la maggior incidenza di problemi psicologici e malattie psichiatriche nel soggetto omosessuale. Sulle MST avete già detto molto.

Il legame fra omosessualità e ipocondria come forma d'ansia specifica, invece, direi che A NASO sia meno omo-specifico. Io di gente ipocondriaca anche etero ne conosco parecchia PERO' mi sto riferendo alla mia esperienza personale e può non essere una prova sociologgggica. Mi sento di concordare però con l'impressione che avete già formulato voi: il culto del corpo, l'attenzione ossessiva verso il proprio fisico e una certa ideologia un po' tossica della salute a ogni costo sta provocando i suoi nefasti effetti. Sta diventando una paranoia mica da ridere. Il problema è che sono atteggiamenti continuamente rimpallati da media e dallaggente intorno a noi, non è facile svincolarsi da tutto ciò. Rimanendo nel campo dell'omosessualità, il timore di non essere all'altezza che certa omofobia palese e strisciante induce potrebbe portare non di rado a dover dimostrare - vanamente ed inutilmente - a dover dimostrare di essere DI PIU' a ogni costo: più belli, più FIT (bleah che parola orribile), più SMART (aridaje), più impeccabili esteticamente, più, più più...dover dimostrare il doppio per rassicurare gli altri della propria omosessualità.

Sintesi da omo della strada: tocca fasse meno pippe mentali.

Fred Crepet Morelli Cooper ti/vi saluta e ti/vi ringrazia.

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4 hours ago, Fred said:

Sintesi da omo della strada: tocca fasse meno pippe mentali.

molto efficace sta sintesi, non c'è che dire!

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On 7/4/2019 at 9:47 PM, marco7 said:

Ma soffri o godi a dar via il culo @schopy ?

Ma no che non ci soffro, ma manco mi va di...che ne so, rischiare di prendermi le piattole per andare con uno sconosciuto di cui già dopo due giorni non ricorderò più il nome.

23 hours ago, davydenkovic90 said:

Anche perché ho un Pride sabato e un concerto di Patty Pravo (ebbene sì, ho toccato il fondo!) mercoledì prossimo, dove sono determinato come non mai a infilarmi in qualche backstage per incontrarla e salutarla.

Più in là della Rettore non mi sono spinto...anche se mi beccherei per una cicca con Nicoletta.

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Hinzelmann
1 hour ago, schopy said:

Ma no che non ci soffro, ma manco mi va di...che ne so, rischiare di prendermi le piattole per andare con uno sconosciuto di cui già dopo due giorni non ricorderò più il nome.

Più in là della Rettore non mi sono spinto...anche se mi beccherei per una cicca con Nicoletta.

In generale è certamente vero che mentre sull'ipocondria generica il collegamento con l'omosessualità è meno specifico, questo diventa più stringente nel caso delle malattie a trasmissione sessuale

Bisogna distinguere quindi tra malattie in senso generale, e malattie a trasmissione sessuale, nel primo caso può in ogni caso presentarsi come prezzo da pagare ad una ortoressia troppo spinta, mentre nel secondo caso il collegamento è più diretto e lo spauracchio lo ha ben spiegato @freakyfred

Altro discorso il non aver più voglia di fare sesso promiscuo o anonimo o con chi capita,capita etc. e magari scoraggiarsi con l'idea delle piattole ( che non sono neanche una malattia...)

 

 

Edited by Hinzelmann
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5 hours ago, Hinzelmann said:

Bisogna distinguere quindi tra malattie in senso generale, e malattie a trasmissione sessuale, nel primo caso può in ogni caso presentarsi come prezzo da pagare ad una ortoressia troppo spinta, mentre nel secondo caso il collegamento è più diretto e lo spauracchio lo ha ben spiegato @freakyfred

Altro discorso il non aver più voglia di fare sesso promiscuo o anonimo o con chi capita,capita etc. e magari scoraggiarsi con l'idea delle piattole ( che non sono neanche una malattia...)

Sono comunque un gran fastidio!

@FreakyFred ha ben sintetizzato quale sia lo spauracchio connesso alle MST...nondimeno proteggersi quando si fa sesso è una buona abitudine, e a distanza di tempo riconosco che la mia salute vale più della mia libido. Non che ora veda pericoli di contagio ovunque, ma (forse sto solo invecchiando) frequentare un battuage oggi mi pare istintivamente meno sicuro di quanto non mi paresse anni fa.

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MarkCaltagirone

i gay hanno un problema con una libido esplosiva nata in seguito alla neutralizzazione adolescenziale che li spinge a compiere gesti rischiosi e contagiosi 

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Hinzelmann
50 minutes ago, schopy said:

Sono comunque un gran fastidio!

E chi lo nega, intendevo solo dire che di per suo non è ipocondria

52 minutes ago, schopy said:

...nondimeno proteggersi quando si fa sesso è una buona abitudine

Certo se tu da giovane hai fatto sesso non protetto nei battuage, hai fatto qualcosa di sbagliato e avresti dovuto proteggerti

Ma anche in quel caso - pur avendo agito tu da irresponsabile - saremmo agli antipodi dall'ipocondria, è perfettamente normale sentirsi insicuri se si fa sesso senza protezioni

Un ipocondriaco teme di contrarre l'HIV addirittura se prediliege pratiche a rischio zero come @FreakyFred

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avendo una personalità ossessiva, l'ipocondria è una di quelle cose che ho provato sulla pelle. Mai così grave da svuotare il portafoglio dei miei genitori con visite mediche, ma abbastanza da indurmi a spendere ore su google per cercare conferme di ipotetiche malattie. Va a periodi. Generalmente i contenuti delle ossessioni cambiano con estrema variabilità, tanto che . Ho sofferto per 3 anni della ''sorella'' dell'ipocondria, cioè la dismorfofobia, che cmq può ritenersi sempre una forma di ''ipocondria'' (la paura della deformità....in quel caso). 

non so darti una risposta al perché molti omosessuali siano ipocondriaci. personalmente penso che si tratti di un problema che nulla o poco ha a che fare con la cultura, ma molto con la personalità individuale, che in ultima analisi, dipende da genetica ed educazione familiare. Mia madre era molto apprensive e iperprotettiva, da qui poi ho sviluppato molte insicurezze, per cui a volte trovo difficoltà a prendere un treno da solo, o mi dimentico di timbrare il biglietto. 

una cosa che noto - e che non so se sia collegabile a qualche forma di ossessività - è il culto per il corpo negli omosessuali; io direi che in quest' ultimo caso si tratti propriamente di un problema sociale e culturale, e non soltanto psicologico. Comunque in sintesi anche la ''vigoressia'' è una cosa molto simile all'ipocondria : la paura di essere ''troppo'' magri; meccanismi simili, che io sempre ho vissuto. 

la soluzione? accettarsi

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Hinzelmann

Ragionevolmente dismorfofobia, vigoressia, ortoressia sono tutte facce della stessa medaglia

D'altronde tutti gli adolescenti devono fare un lavoro per accettare il proprio corpo sessuato, che nel caso dei giovani gay si intreccia con l'accettazione della propria identità sessuale

Ragionevolmente meno mi sento a mio agio con la mia identità sessuale su un piano sociale e culturale, più sarò spinto a compensare producendo una immagine sociale del mio corpo che diventa strumento di affermazione, veicolo di successo e apprezzamento, da lì la pressione INEGUALE che si scarica sull'individuo omosessuale

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  • 2 months later...
davydenkovic90
On 7/6/2019 at 8:37 PM, Olimpo said:

avendo una personalità ossessiva, l'ipocondria è una di quelle cose che ho provato sulla pelle. Mai così grave da svuotare il portafoglio dei miei genitori con visite mediche, ma abbastanza da indurmi a spendere ore su google per cercare conferme di ipotetiche malattie. Va a periodi. Generalmente i contenuti delle ossessioni cambiano con estrema variabilità, tanto che . Ho sofferto per 3 anni della ''sorella'' dell'ipocondria, cioè la dismorfofobia, che cmq può ritenersi sempre una forma di ''ipocondria'' (la paura della deformità....in quel caso). 

non so darti una risposta al perché molti omosessuali siano ipocondriaci. personalmente penso che si tratti di un problema che nulla o poco ha a che fare con la cultura, ma molto con la personalità individuale, che in ultima analisi, dipende da genetica ed educazione familiare. Mia madre era molto apprensive e iperprotettiva, da qui poi ho sviluppato molte insicurezze, per cui a volte trovo difficoltà a prendere un treno da solo, o mi dimentico di timbrare il biglietto. 

una cosa che noto - e che non so se sia collegabile a qualche forma di ossessività - è il culto per il corpo negli omosessuali; io direi che in quest' ultimo caso si tratti propriamente di un problema sociale e culturale, e non soltanto psicologico. Comunque in sintesi anche la ''vigoressia'' è una cosa molto simile all'ipocondria : la paura di essere ''troppo'' magri; meccanismi simili, che io sempre ho vissuto. 

la soluzione? accettarsi

Ti leggo e cito soltanto adesso, e su questo direi che siamo abbastanza simili.

Intanto, dismorfofobia e ipocondria, a quanto ho capito, sono entrambe manifestazioni dell'ansia. 

Io non ho mai avuto il culto del corpo, né anoressia né vigoressia, ma neanche lontanamente. 

Ho fatto tanto sport e la cura del mio fisico era sempre secondaria a quello, allo sport e soprattutto al divertimento e al piacere di farlo. Mi piaceva tanto correre ma non lo facevo per avere un bel fisico, giusto per tenermi in forma, ma non ho un ideale di forma che voglio raggiungere. Anzi, quello che per molti gay è l'ideale (muscoli ecc.) a me non piace proprio.

Ho il problema della dismorfofobia, nel senso che io tendenzialmente non mi piaccio, però piaccio ad altri. Io non ho quasi mai la sensazione di essere all'altezza di niente e di nessuno. Soprattutto di nessuno, perché è sempre nelle relazioni [di qualunque tipo, anche amicali] che il problema è più evidente e grave.

Ultimamente, sempre sul tema dell'ipocondria, mi capita di frequente di preoccuparmi per patologie che non mi riguardano affatto. Per esempio ho letto su questo forum di un ragazzo col morbo di Crohn e mi sono documentato, oppure per esempio mi capita, in generale, di vedere persone che soffrono intorno a me per un qualsiasi motivo, ma anche un clochard per strada, e starci male per ore. Per me in quel momento esiste solo quella persona lì e ci penso costantemente, penso al perché quella persona soffre e io no, e decine di altre persone che conosco non soffrono ma si lamentano comunque e pensano a ca**ate dalla mattina alla sera.

Qualche sabato fa sono andato a tagliarmi i capelli... erano tutti pieni e ho detto "ok, vado dal cinese"... durante il tragitto sono entrato invece nel negozio, appena aperto, di un ragazzo marocchino. Mi ha raccontato un po' di sé (non parlava quasi niente di italiano), ero l'unico cliente e mi ha tenuto lì un'ora, facendomi un lavoro certosino (capelli e barba) per soli 10 euro. Di gran lunga il parrucchiere più bravo che mi abbia mai tagliato i capelli in vita mia. Sono stato ore a pensare a che vita ha avuto, alle difficoltà che deve aver incontrato spostandosi per l'italia in cerca di lavoro (come mi raccontava) fino ad aprire poi una sua attività... ma sono pensieri che mi vengono e non sono semplice altruismo, credo siano più patologia che altro, perché alla fine sono io che deduco tutto, giudico sulla base dei pochi elementi e mi lascio condizionare così tanto l'umore da queste storie, e poi non è che posso far niente per rendermi utile o che, rimane tutta un'elucubrazione e una sofferenza fra me e me

 

Edited by davydenkovic90
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3 hours ago, davydenkovic90 said:

e mi lascio condizionare così tanto l'umore da queste storie, e poi non è che posso far niente per rendermi utile o che, rimane tutta un'elucubrazione e una sofferenza fra me e me

Forse è sensibilità d'animo?

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Penso che il tuo problema sia la logorrea, più che l'ipocondria 😂...

A parte gli scherzi, mi criticavi perché con la palestra mi ero infortunato (te lo ricordi?) e che se era successo era perché mi ero allenato male, perché chi s'allena bene non s'infortuna, che dovevo darmi una calmata, eccetera eccetera...e ora è capitato a te. Mi verrebbe da dirti quello che ti starebbe ben detto, ma dato che sono un signore, ti auguro invece pronta guarigione.😘

Comunque anche io ho una paura terribile delle malattie. Penso che se mi dovesse venire veramente qualcosa di serio, non reggerei psicologicamente. Ho un collega di lavoro che ha un anno più di me e gli è venuto un infarto proprio mentre si trovava al pronto soccorso, nel quale si era recato per un mal di schiena che durava da diversi giorni. L'hanno salvato, ma ora vive con un pompa cardiaca collegata con un cavo esterno ad una batteria che porta a tracolla. E' in attesa di un trapianto, che però tarda a venire (son già tre anni che aspetta). La pompa non possono sostituirgliela e gli han detto che nessuno è sopravvissuto più di quattro anni. Lui dice di essere un morto che cammina e non so come riesca a tirare avanti.

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davydenkovic90
6 hours ago, Gondo said:

A parte gli scherzi, mi criticavi perché con la palestra mi ero infortunato (te lo ricordi?) e che se era successo era perché mi ero allenato male, perché chi s'allena bene non s'infortuna, che dovevo darmi una calmata, eccetera eccetera...e ora è capitato a te. Mi verrebbe da dirti quello che ti starebbe ben detto, ma dato che sono un signore, ti auguro invece pronta guarigione.😘

Ti ringrazio, ma non mi è capitato proprio nulla e il dolore al polpaccio non era dovuto all'attività fisica. 

Non ricordo il topic di cui parli, comunque se ho detto che allenarsi bene riduce il rischio di infortuni e allenarsi troppo e/o male lo accresce, lo confermo.

Sulla logorrea, sei libero di non leggere.

Sull'ipocondria, non credo possa definirsi come una paura delle malattie "normale" e "sana". Esempio: tu vedi il tuo collega e dici "speriamo che non tocchi anche a me", e magari, che ne so, eviti di metterti a rischio per non contrarre una certa patologia...mentre io invece penso che sicuramente toccherà anche a me, presto, o che mi sta già toccando, perché ho tremila sintomi che non mi spiego e le analisi saltano fuori tutte negative... ecc. ecc.

Inoltre ritengo sano un pensiero di uno che guarda un altro e dice "ok, lui è malato, io no, per fortuna" (senza scadere nella morbosità di quelli che vanno a sbirciare dove c'è stato un incidente, per esempio). Io invece ora starò tutto il tempo a pensare a questo tuo amico, e in generale alle persone meno fortunate che mi capita di vedere in giro. E non mi spiego perché a loro è capitato quello e a me no, e del perché pochi metri più avanti ci sono delle cretine che fanno shopping o l'aperitivo e lì c'è un clochard giovane di età indefinita, con una gamba gonfissima... e quando è inverno mi chiedo "ma dove sarà? dove dormirà adesso?" (il clochard che mi capita di vedere spesso nei posti che frequento) e così via, insomma.

 

 

Edited by davydenkovic90
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On 7/6/2019 at 8:37 PM, Olimpo said:

non so darti una risposta al perché molti omosessuali siano ipocondriaci

Perché la solitudine di molti omosessuali amplifica di molto le preoccupazioni e le paure. Infatti quando uno sta male, in genere che fa? Cerca qualcuno che lo consoli e gli stia vicino. E se non ce l'ha? Entra nel mondo virtuale a cercare quello che non trova nella vita reale.

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davydenkovic90
6 hours ago, Gondo said:

Perché la solitudine di molti omosessuali amplifica di molto le preoccupazioni e le paure. Infatti quando uno sta male, in genere che fa? Cerca qualcuno che lo consoli e gli stia vicino. E se non ce l'ha? Entra nel mondo virtuale a cercare quello che non trova nella vita reale.

Può essere una tua interpretazione , io non sono tanto solo e questi problemi di ansia mi sono venuti più forti proprio in un periodo in cui ho un ragazzo molto presente, con cui tutto va alla grande e che mi sta vicino

L'ipocondria è legata all'ansia, nel mio caso sia l'ansia di perdere ciò che ho ottenuto o la consapevolezza di non meritarlo... può esser vero che anche questa è una forma di solitudine interiore e di distacco dalla realtà che ti circonda.

Non sono uno psicologo quindi prendere le mie affermazioni con le pinze

 

Edited by davydenkovic90
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Sono fortemente ipocondriaco, e lavorare a stretto contatto coi professionisti dell'ambito sanitario - oltre ad essere particolarmente affascinato dall'organismo umano e dai suoi guasti - di certo non ha alleviato il disturbo.

Ricordo d'aver avuto i primi accenni d'ipocondria nel 2004, in vacanza nelle Marche, quando fui punto da una vespa il cui veleno, a mio avviso, stava diffondendosi ovunque perché avvertivo un fastidioso ed inspiegabile "formicolio interiore" generalizzato.

E' stato l'evento spartiacque tra il disinteresse verso i disturbi del corpo al diametralmente opposto comportamento ossessivo.

Nel corso delle mia adolescenza ho creduto d'esser vittima dei cancri piu' disparati, in particolare del Linfoma di Hodgkin, che m'ha sempre terrorizzato per l'aspecificità dei sintomi e la loro elevata frequenza in eventi di natura però del tutto benigna.

Non saprei accertare un legame tra ipocondria ed omosessualità, ma posso ragionevolmente supporre che un legame tra ipocondria ed insicurezze personali sia abbastanza fondato.

Molti dei miei amici e conoscenti che al mio pari son vittime di ipocondria hanno mostrato o mostrano insicurezze piu' o meno radicate, di tutti i generi e caratteristiche.

E' come se l'ipocondria rappresentasse l'incapacità di razionalizzare i segnali del proprio corpo, come se fosse una violenta espressione della mancanza di potere gestionale verso la propria emotività.

 

 

Edited by Laen
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3 hours ago, Gondo said:

Lui dice di essere un morto che cammina

E' proprio questo genere di consapevolezza la cosa che più mi turba di certi mali diagnosticabili ma incurabili. Tutti sappiamo di dover morire, l'importante è non sapere quando, perché l'ignoranza ci regala un futuro senza il quale non può esserci un presente degno di essere vissuto.

Anche io ho un certo grado di ipocondria, che in alcuni casi mi ha portato a sostenere esami specialistici superflui. Fortunatamente riesco a tenerla sotto controllo mantenendomi occupato, e soprattutto evitando di googlare sintomi perché qualunque sia il sintomo, c'è sempre il tumore o qualche morbo apocalittico fra le possibili cause elencate, anche per il mal di gola.

Edited by wwspr
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davydenkovic90

Comunque, per riderci un po' su, tempo fa mi aggiravo nella sezione psicologia del  sito medicitalia, perché trovo che i topic che la gente propone siano dei veri pezzi di teatro. Ce ne sono anche un sacco a tema doc omosessuale.

Ho trovato un consulto di un ragazzo di 36 anni con problema di micropene: diceva di essere bello, atletico e di successo con le donne (era etero) e che però tutte scappavano a gambe levate nel momento in cui scoprivano la cosa che non aveva mai avuto occasioni in tutta la sua vita e pensava al suicidio.

Sono stato male (e sto tuttora male) anche per aver letto questa cosa.

Mi irrita un sacco l'ingiustizia, però prima avevo anche quell'elemento fatalista e un po' ironico sulle disgrazie.

Per esempio fino a un paio d'anni fa avevo un'idea della vita come un'occasione da giocarsi al meglio e bella proprio perché non infinita. Tre anni fa morì una mia professoressa alla quale ero affezionatissimo, e presi la cosa tutto sommato bene, andai a trovarla al cimitero e ricordai tempi migliori. In questi giorni ci ho ripensato, a quell'evento, ho visto che sono state fatte delle commemorazioni per ricordarla, e ho provato un senso di grande tristezza e di ingiustizia.

Da stupido sono anche passato da casa sua e ho visto che sul campanello ha ancora il suo nome.

Devo uscirne al più presto.

Edited by davydenkovic90
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Io sono ipocondriaco perché ho una soglia di sopportazione del dolore bassissima, direi bambinesca, e quindi l'idea di poter provare dolore mi fa una paura fottuta. Controllo la cosa evitando le autodiagnosi e facendo esami specialistici se necessario.

13 hours ago, davydenkovic90 said:

Io invece ora starò tutto il tempo a pensare a questo tuo amico, e in generale alle persone meno fortunate che mi capita di vedere in giro. E non mi spiego perché a loro è capitato quello e a me no, e del perché pochi metri più avanti ci sono delle cretine che fanno shopping o l'aperitivo e lì c'è un clochard giovane di età indefinita, con una gamba gonfissima... e quando è inverno mi chiedo "ma dove sarà? dove dormirà adesso?" (il clochard che mi capita di vedere spesso nei posti che frequento) e così via, insomma.

Anche a me, complici anche gli studi che faccio, capita spesso di fare simili constatazioni e di sentirmi a disagio. Quello che mi fa restare piuttosto distaccato,  salvandomi dal dilagare del disagio, è avere un bassissimo grado di empatia e una spiccata propensione al cinismo. Tutti i pensieri che formulo restano, quindi, sul piano della riflessione razionale (o presunta tale) sull'ingiustizia e l'ineguaglianza, evitando di abbandonarmi deduzioni a ruota libera su basi fragili.

 

 

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