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Se io fossi il capomastro... (ovvero: Ipotesi di ricostruzione di Notre Dame)


LocoEmotivo

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Vabbe' le scelte progettuali erano altre ma poi si sa come e' andata a finire.

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Vuoi mettere che figura avrebbe fatto con le due torri completate rispetto alle torri basse ?

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Ma guarda che è così per moltissime opere architettoniche (a volte anche contemporanee) 

Ti faccio un esempio, io sono di Rivoli (hinterland torinese) e il castello che si erge sulla sua collina avrebbe dovuto essere così secondo il progetto originario:

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 e invece ad oggi è così (completato al 30%):

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Ovviamente negli anni 80 quando si è deciso di restaurarlo e farne un museo nessuno si sarebbe mai sognato di completarlo secondo i progetti Juvarriani originari. 

Edited by Beppe_89
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35 minutes ago, Beppe_89 said:

Ma Notre Dame non è un affresco incompleto.. prima di prendere fuoco era un edificio fatto e finito. Nessuno deve inventarsi niente.

Be' ineffetti è come ricostruire un dipinto od una statua secondo immagini fotografiche, che oggi ormai riprendono ogni minimo particolare da ogni angolo visivo:

si può fare, ma la ricostruzione non sarà mai l'originale, per quanto possa valere, e tra l'altro è opinabile affermare che valga solo l'originale.

Tuttavia a quel punto, imitazione per imitazione, tanto vale tenersi solo le immagini fotografiche:

se non altro, come giustamente nota Ghost, si risparmiano soldi....

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Perfettamente d'accordo, ma la questione è appunto su che significhi "ripristinare" ed anche "conservare":

in fondo, se avessimo sempre fedelmente ripristinato e diligentemente conservato, non avremmo la basilica di San Pietro, la cappella sistina affrescata da Michelangelo, l'ultima cena dipinta da Leonardo eccetera.

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Certamente.. Però credi che un qualsiasi tetto di acciaio e vetro figherrimo progettato da Jean Nouvel (ipotizzando un intervento non volto al ripristino fedele dell'originale) valga più di ciò che è andato in fiamme ieri sera?

Per me no.

Inoltre la questione è estremamente più complessa.. Perché entrano in gioco altri elementi quali il valore attribuito alle architetture di cui stiamo parlando dalla nostra attuale società...gli elementi che hanno portato ad una cesura storica e che ci fanno riconoscere una data architettura come non sostituibile ecc.

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23 minutes ago, Mario1944 said:

se avessimo sempre fedelmente ripristinato e diligentemente conservato, non avremmo la basilica di San Pietro, la cappella sistina affrescata da Michelangelo, l'ultima cena dipinta da Leonardo eccetera.

senza contare che se siamo arrivati ad avere una certa sensibilità in materia di conservazione del patrimonio culturale ed architettonico è perché abbiamo (come essere umani e come società) fatto un percorso che ci ha portati qui. 

Quindi non vedo perché buttare tutto dalla finestra.

e per  la questione del "anche se rifatto fedelmente all'originale non sarà mai L'ORIGINALE"... i centri storici di quasi tutte le città del nord e centro Italia sono stati ricostruiti nel dopoguerra ma nessuno ne confuta il valore architettonico solo perché gli edifici non sono "esattamente gli stessi" che erano stati costruiti prima di venire bombardati o distrutti da terremoti, incendi ecc...

Edited by Beppe_89
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24 minutes ago, Beppe_89 said:

Certamente.. Però credi che un qualsiasi tetto di acciaio e vetro figherrimo progettato da Jean Nouvel (ipotizzando un intervento non volto al ripristino fedele dell'originale) valga più di ciò che è andato in fiamme ieri sera?

Be' a parte che la guglia finta gotica non è che fosse granché eccitante, ma è probabile che oggi si sappia fare molto di peggio.... ?

Infatti io distinguevo tra ricopertura o restauro per necessità funzionali e ricopertura o restauro per lubido servandi:

se si deve restituire la fruibilità delle strutture è inevitabile ricostruire e quindi quella d'imitare quasi perfettamente il rovinato può essere una scelta ragionevole, anche ad evitare eterne controversie sulla scelta tra le varie possibilità edificatorie.

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1 minute ago, Mario1944 said:

anche ad evitare eterne controversie sulla scelta tra le varie possibilità edificatorie

esatto e menomale che non è in Svizzera.. se no facevano un referendum:

come la ricostruiamo?

in cemento trasparente stile post atomico?

in sabbia cinetica fucsia?

in materiale nanotecnologico idrorepellente?

----

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2 minutes ago, Beppe_89 said:

menomale che non è in Svizzera.. se no facevano un referendum:

Ma almeno avrebbero decisa la questione:

in Italia l'avremmo differita alle calende greche, ovviamente gettando intanto denari per studi e controstudi....

Dal Sole24Ore odierno:

"Le volte in muratura della cattedrale di Parigi hanno preservato le navate interne dal fuoco. Dipinti, vetrate e sculture sono usciti illesi. La facciata del XII e XIII secolo è rimasta intatta così come il meraviglioso rosone del 1220-1225 che la decora. Salvi anche i portali minori della facciata, che risalgono al Duecento, e ancora conservano statue di risalenti a quel secolo."

Insomma è perito l'800 fintogotico e s'è conservato il gotico autentico....

A questo punto forse è meglio sgomberare le macerie e mettere tutto sottovetro ?

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1 hour ago, Beppe_89 said:

e per  la questione del "anche se rifatto fedelmente all'originale non sarà mai L'ORIGINALE"... i centri storici di quasi tutte le città del nord e centro Italia sono stati ricostruiti nel dopoguerra ma nessuno ne confuta il valore architettonico solo perché gli edifici non sono "esattamente gli stessi" che erano stati costruiti prima di venire bombardati o distrutti da terremoti, incendi ecc... 

[[Template core/front/global/commentEditLine is throwing an error. This theme may be out of date. Run the support tool in the AdminCP to restore the default theme.]]

Notre dame verrà rifatta esattamente come tu dici

In realtà vi sono dei casi in cui si può parlare in senso stretto di "replica" il caso più famoso è quello del castello di Berlino

Il castello di Berlino non fu soltanto bombardato, ma letteralmente minato e fatto saltare in aria per decisione della Repubblica democratica tedesca, che volle cancellare ogni traccia del militarismo prussiano etc

Al di là della decisione - discutibile - di "cancellare la cancellazione" ricostruendolo da zero al posto del palazzo della Repubblica, il poco salvato del castello originario è oggi inglobato in quanto luogo di proclamazione della repubblica socialista tedesca nel 1918, nell'ex consiglio di stato della RDT ( al contrario del palazzo della repubblica abbattuto è stato degradato a scuola privata ma vincolato come monumento )

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Mentre ciò che si ricostruisce ora è una scatola di cemento armato con 3 facciate di 4 in pietra  ricostruite a mano, cioè una replica di facciata ( ovviamente i Tedeschi per questo hanno dovuto appoggiarsi a noi Italiani perchè non ne sono capaci )

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da "La Stampa"

Endoscopi, radar e onde acustiche si metteranno al lavoro per analizzare quello che resta della struttura muraria di Notre-Dame e i risultati di queste prime analisi saranno confrontati con ciò che l’occhio degli esperti potrà vedere e con i documenti degli archivi: saranno i primi passi per far rinascere la cattedrale dall’incendio che l’ha devastata. «La soluzione migliore sarà studiare la struttura originale e riproporla in modo analogo», ha detto all’Ansa Giuliana Cardani, docente di restauro, patologia e diagnosi degli edifici storici del Politecnico di Milano.

 

 

«Tutto è ricostruibile: la storia ce lo ha insegnato tante volte», ed «è probabile che non si preveda un cambiamento radicale rispetto alla tecnologia costruttiva originale», ha aggiunto. «Ricostruire gli edifici danneggiati dai terremoti ci ha insegnato che la tecnologia moderna deve adattarsi con molta attenzione alle strutture antiche».

 

Il primo passo sarà utilizzare le tecniche di diagnostica strutturale più avanzate per ricostruire lo schema originale della costruzione: «queste indagini ci permetteranno di rilevare correttamente le caratteristiche della geometria, dei materiali e della tecnica costruttiva, di ricostruire la logica gerarchica delle strutture senza cadere in errori o in interpretazioni soggettive». Dove sarà possibile, e dove non si vede già a occhio nudo, nelle strutture di Notre-Dame sopravvissute all’incendio potranno essere praticati piccoli fori d’ispezione nei quali introdurre endoscopi: «questi strumenti potranno dare indicazioni su spessore e dimensioni e tecnica costruttiva di archi e vele da ricostruire». Se ciò non sarà possibile, si potranno condurre indagini non distruttive con radar, onde elastiche e onde acustiche: «potranno dare informazioni importanti su densità e compattezza, o sulla presenza di spazi vuoti o elementi danneggiati». I risultati di questa prima fase, ha proseguito, «dovranno essere combinati con i dati provenienti documenti d’archivio, osservazioni visive e analisi strutturali, all’insegna della multidisciplinarieta’ che deve caratterizzare il progetto di intervento: storia e tecnologia devono procedere di pari passo». Questa fase preliminare «potrebbe richiedere pochi mesi. Molto dipenderà dall’ accessibilità della struttura per fare sopralluoghi».

 

È molto importante seguire la logica costruttiva, dalle dimensioni dei componenti al modo in cui si rapportavano tra loro. Il secondo passo sarà organizzare in chiave moderna il progetto di ricostruzione e catalogare tutte le informazioni in un archivio digitale per rendere più sicuri e precisi i successivi interventi di restauro e garantire una corretta manutenzione successiva.

 

 
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LocoEmotivo

Dopo aver lanciato il sasso, dico la mia.

Sono parzialmente d'accordo con @Beppe_89: non opterei per nessun intervento cicatriziale (che evidenziasse cioè la ferita subita invece di reintegrarla) perché il danno, in questo caso, non ha quelle connotazioni storico-politiche che invece giustifica un simile intervento nella stazione di Bologna o a Ground Zero.

Però mi prenderei alcune libertà (visto che ho un budget illimitato e non devo rendere conto a nessuno delle mie scelte, proprio come erano le premesse del thread).

Compiuti le necessarie valutazioni strutturali, penserei di aggiungere un altro piano, diciamo così: eleverei ancora di più la chiesa fin quasi al limite.

O forse realizzerei un tetto che fosse colorato come un'immensa vetrata gotica, così da far entrare un arcobaleno continuo di luce.

O progetterei una copertura diversa, più audace (più gotica, secondo questa accezione) realizzata materiali che slancino ancora di più la cattedrale.

Di certo, ricostruirla "così com'era" mi sembra un peccato capitale. Benché sia proprio ciò che i turisti si aspettano di vedere.

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Certamente, data la funzione pubblica, turistica, cultuale, anche politica per certi versi, dell'edificio, lasciarlo sventrato e scoperto non è possibile, anche perché si deteriorerebbero le parti non rovinate.

Una copertura nuova è dunque necessaria, ma la questione verte su quale debba essere e, poiché qualunque proposta innovativa avrebbe fautori ed oppositori gli uni contro gli altri armati, ad evitare di dilatare i tempi è quasi inevitabile che si ricostruisca il distrutto com'era, con la guglia simil gotica e col tetto di travi lignee.

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Ricordo una trasmissione in cui un inglese restaurava un casale acquistato in Toscana e si trovava a lottare con gli impresari poiché spingevano tutti a un restauro che fingesse un'antichitá posticcia, con travi scure e invecchiate per il tetto. Ho compreso solo col tempo, io che ero un amante dell "invecchiato" il senso delle sue idee. Ciò che è perduto è inutile inscenarlo, è invece da valorizzare ciò che rimane. 

Non dico che i soldi per l'arte siano buttati ; sostengo che il denaro per ricreare una scenografia di ciò che non c'è più potrebbe essere usato per preservare ciò che rimane. Sicuramente un tetto ligneo va fatto, ma che non emuli l'antico né esalti sé stesso in modernità. 

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55 minutes ago, Ghost77 said:

Sicuramente un tetto ligneo va fatto, ma che non emuli l'antico né esalti sé stesso in modernità. 

Se fai un tetto non in legno non potra' bruciare un'altra volta e alla fine il materiale del tetto che sostiene la copertura finale del tetto non lo si vede.

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6 hours ago, marco7 said:

Se fai un tetto non in legno non potra' bruciare un'altra volta e alla fine il materiale del 

Sulla bilancia c'è la possibilità (remota) che accada nuovamente, e la possibilità di usare un materiale naturale e per il quale lavoro struttura fu progettata. 

L'idea di mettere una metaforica campana di vetro per evitare danni che magari mai avverranno la trovo eccessiva. 

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Ora ricordo che in svizzera si e' sviluppato un metodo per trattare il legno in modo che non brucia piu', proprio per usarlo come materiale da costruzione infiammabile.

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13 hours ago, Ghost77 said:

gli impresari poiché spingevano tutti a un restauro che fingesse un'antichitá posticcia, con travi scure e invecchiate per il tetto.

V'è un fiorente commercio di travi lignee vecchie (non recenti anticate) che possono essere usate per il restauro di strutture vetuste, conservandone per quanto possibile l'armonia strutturale.

Ovviamente non èsufficiente usare una trave vecchia, coeva o prossima temporalmente alla struttura, dovendo essa essere anche conveniente con lo stile dell'edificio, almeno se sia a vista, se altrimenti, tanto vale usare materiali nuovi.

A proposito di restauro di antichità usando materiali diversi, si ricorda il famoso caso del Pantheon nel Campo Marzio di Roma, di cui ai tempi di Urbano VIII si demolirono le travi di bronzo del pronao per sostituirle con travi di legno.

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2 hours ago, marco7 said:

Ora ricordo che in svizzera si e' sviluppato un metodo per trattare il legno in modo che non brucia piu', proprio per usarlo come materiale da costruzione infiammabile.

ehm.. se è infiammabile vuol dire che prende fuoco facilmente..

forse volevi dire ignifugo?

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Anche io sono d’accordo di ricostruire tutto così come era, cioè quale era Notre Dame pervenuta fino a noi. Ma con in più qualcosa. Tale quid non dovrebbe essere una cicatrice (che pure è un simbolo positivo: la cicatrice non è la ferita aperta) ma l’esaltazione, in una forma nuova, di qualcosa di coessenziale a Notre Dame, qualcosa che Notre Dame rappresenta in modo emblematico. E direi che siano due le cose assolutamente essenziali: lo spazio, il senso dello spazio, e la luce. Ci vuole qualcosa di nuovo, di moderno, che si inserisca su ciò che Notre Dame era fino a ieri l’altro. La ferita si tramuterebbe così in inventio, in creazione di nuovo – qualcosa di "nuovo e antico", come dicevo.

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Per conto mio la guglia non andrebbe rimessa o se la rifanno allora fare anche i tetti delle due torri in stile guglia.

da una perizia attuale i muri si sono infragiliti durante l'incendio e un vento di 90km/h potrebbe far crollare la chiesa ora.

Edited by marco7
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34 minutes ago, Beppe_89 said:

Con immenso dolore vi linko alcune delle oscene proposte per la ricostruzione di Notre-Dame...  con la speranza che nulla di ciò veda mai la luce ovviamente : D

Questa non è male:

io aggiungerei statuette di plastica dei sette nani con Biancaneve danzanti sugli archetti che sovrastanno le otto cuspidi ? 

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Megalomane questo

vuol toccare il cielo e forse solleticare i numi....

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Carta stagnola che conteneva il pasto quotidiano, dimenticata sul tetto dai Giganti addetti ai lavori:

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LocoEmotivo
On 4/26/2019 at 4:39 PM, Beppe_89 said:

oscene proposte

Uff, come sei bacchettone! ?
Alcune delle cose non mi sono dispiaciute affatto, tipo questa:

https://www.instagram.com/p/BwlT-a4lXLC/?utm_source=ig_web_options_share_sheet

E anche la prima segnalata da @Mario1944, se rivisitata, non sarebbe malaccia.

Reinterpretano un carattere tipico, rileggono il gotico a modo loro. Che è quanto di più simile e di più lontano esista dalla fedeltà al modello.

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Fare il tetto completamente vetrato annulla il senso dei rosoni e dei finestroni già presenti e sfasa irrimediabilmente il modo in cui la luce penetra nell'edificio. È un insulto a ciò che l'architettura gotica rappresenta.

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