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"Together Alone", The Epidemic of Gay Loneliness


Alexandro

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37 minutes ago, Hinzelmann said:

Certo se noi ci chiediamo se nel desiderio di essere amati, che di per suo tende ad essere visto come una umana necessità e quindi come qualcosa di Giusto per definizione, possa celarsi un inganno del desiderio possiamo formulare delle ipotesi, se io mi intrappolo in una serie di fantasie e di desideri immaginari su una relazione futura con una persona che mi piace, rischio di non relazionarmi con la persona che ho di fronte

Beh, tutto è connesso, in questo senso. Il desiderio è una cosa dentro cui bisogna vivere, per poterla incanalare ed educare in qualche misura devi maneggiarla, riconoscerla. Bisogna starci un po' in bilico sopra, come gli equilibristi sulla corda (mi vengo in mente metafore goistiche, ma la corda è probabilmente meno esoterica da comprendere ? ).

Il modo più sicuro per cadere da sopra una corda e iniziare a sporgersi sempre più forte da un lato o dall'altro, finché le oscillazioni non sono diventate incontrollabili e l'equilibrio è distrutto. La negazione di un desiderio corrispondere a spingersi fortissimo da un lato; non lo uccide mai, ma in compenso lo avvelena, ed è questo ciò che portava gli omosessuali dell'Ancien Règime a viverla così di merda come Pasolini.

Ma è una richiesta implicita o addirittura esplicita, continua, per l'omosessuale, quella di negare i propri desideri. 

Qualche tempo addietro un utente dei più depressoidi che ospitiamo nel Bioparco Gayforum ha scritto quanto si sentiva depresso a sentirsi dire che per sperare in una relazione doveva essere già felice. Non gli ho risposto giusto per non ripetere proprio sempre sempre le stesse cose, ma io nei primi tempi in cui frequentavo l'ambiente gay mi sentivo esattamente allo stesso modo: la relazione è il tuo desiderio più centrale quando fai coming out, spesso è la ragione per cui lo fai. Ma come cazzo si fa a dire ad un gay che non la deve desiderare, che non ha il diritto di stare male se non ce l'ha per tempi prolungati, un diritto che peraltro gli etero si sono sempre visto riconosciuto perché piuttosto ovvio. E infine la cosa più crudele di tutte: che proprio perché non è felice non potrà averla, trasformando l'essere felice in un'imperativo, in una performance e perfino, nel lungo termine, in un'elaborata finzione da mantenere con uno spreco di energie psichiche forse inferiore a quello che richiede di fingersi eterosessuali, ma comunque più che sufficiente a logorare i nervi di chiunque.

La carenza "femminile" viene repressa, ed ecco che ci sporgiamo troppo da un lato della corda. Presi dal panico, allora, ci affrettiamo a dare una controspinta dall'altro lato, ed ecco che parte quell'attaccamento ai limiti del Super Attack, e quella melenseria ai limiti del ridicolo con cui l'adolescente gay (che poi in genere resta adolescente fino ai 50 anni) parla dell'amore, si illude sull'amore, si fa i film sull'amore, ed i melodrammi sull'amore, ed ecco che l'ipermaschio diventa ipomaschio... Cosa che in effetti poi è davvero una segnale di "sparare a vista" agli occhi di molti potenziali partner.  Forse allora è meglio dare una bella controspinta indietro, torniamo all'ipermaschio che almeno una scopata ogni tanto può sperare di farsela.

Da qui l'altra contraddizione particolarmente odiosa che ho sempre notato, e cioè che mentre ti si incita costantemente a fare, da vero uomo, a meno dell'amore che tanto non è poi niente di che e si deve essere felici senza, te lo vendono in effetti come un'esperienza gestaltica, totalizzante ed epifanica che i peggiori polpettoni hollywoodiani je fanno 'na pippa. Non convivono, queste due visioni, o meglio, convivono costantemente nel maschio omosessuale ma non convivono pacificamente. Due visioni incompatibili che debbano convivere nello stesso individuo non possono che tradursi in contraddizione, o ipocrisia. Un mio amico (che non mi piace neanche di striscio per fugare i soliti sospetti che parli da rosicone) mi ha ripetuto più volte che lui non vuole relazioni, perché vuole sentirsi libero, divertirsi, fare sesso, 'nsommina il solito copione gay che conosciamo tutti. Solo che in questo caso so per certo, perché lo conosco da anni, che si tratta di strepitosa bugia. So che è follemente innamorato di un ragazzo che non lo caga di striscio, ma che se domani gli chiedesse di sposarsi andrebbe a fare la lista degli invitati e comprare l'abito bianco. Assodato che non è una scusa per respingermi visto che al massimo sono io che ho respinto lui, perché sente il bisogno di ripetere la favola che "non vuole relazioni"?

Perché sente una pressione sociale a farlo, ecco perché. Crede che se ammetterà che vuole una relazione passerà per meno maschio, per nevrotico etc etc. Che poi un po' nevrotico uno lo diventa pure per davvero, se continua a far finta di non avere un desiderio dentro e dunque lo sublima in una cotta adolescenziale infinita per uno che non lo caga di striscio. Capisco anche che una fragilità così estrema, a questo punto, la si voglia nascondere, perché è in effetti un tratto che oltrepassa la normale fragilità umana e sfocia nella nevrosi, un tratto negativo, dunque. Ma il punto è che non ci sarebbe bisogno di arrivare a quegli estremi di fragilità da teiera della nonna; basta ammettere una fragilità umana e non deve per forza trasformarsi in patologia. Quello succede quando fra spinte forti e controspinte più forti e contro-controspinte ancora più forti da quella cazzo di corda ci cadi per forza

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18 minutes ago, FreakyFred said:

perché sente il bisogno di ripetere la favola che "non vuole relazioni"? Perché sente una pressione sociale a farlo, ecco perché

A parte il caso singolare, a me pare che la "pressione sociale" sia volta a favorire relazioni stabili, tanto che si vuole addirittura inquadrare l'omoaffettività nel matrimonio od almeno in certificazioni legali vincolanti.

Certo c'è anche una pressione sociale omofoba, ma questa è deprecatoria a prescindere dalle relazioni più o meno stabili ed in ogni caso ha più di mira l'omoerotismo che l'omoaffettività.

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3 minutes ago, Mario1944 said:

la "pressione sociale" sia volta a favorire relazioni stabili,

È volta a favorire relazioni stabili MENTRE si è delle macchine del sesso che non hanno nessuna voglia di relazioni.

Insomma, sei incitato ad essere una buona mogliettina E ANCHE la versione gay di Bill Clinton. Il mio amico, come tantissimi altri, cerca di essere tutt'e due, e ovviamente fallisce perché non si può fare. 

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10 minutes ago, FreakyFred said:

È volta a favorire relazioni stabili

Appunto:

mi pareva aver capito che intendessi il contrario:

1 hour ago, FreakyFred said:

perché sente il bisogno di ripetere la favola che "non vuole relazioni"?Perché sente una pressione sociale a farlo, ecco perché.

18 minutes ago, FreakyFred said:

MENTRE si è delle macchine del sesso che non hanno nessuna voglia di relazioni.

Vabbe' parlo di me singolarmente, com'è ovvio, ma, a parte le pulsioni fisiche dell'età adolescenziale, parlare di macchine  del sesso senza voglia di relazioni mi sembra alquanto esagerato..... 

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Le intendo tutt'e due ?

È proprio quello il punto. Il pacchetto che dobbiamo comprare è: relazione amorosa come supremo compimento della vita + relazione amorosa come accessorio superfluo o perfino inutile nella vita.

Che discende anche dal fatto che si vorrebbe che il compimento di una vita etica discendesse dal godimento estetico come sua espansione. Il prolungamento indefinito dell'orgasmo, come ho scritto altrove. Si vorrebbe che l'amore della vita fosse un orgasmo che dura tutta la vita, mentre gli orgasmi sono la cosa fugace e temporanea per definizione. 

Questa cosa non è possibile, semplicemente. Tuttavia effettivamente l'ipermascolinità è la via più efficace per accedere all'orgasmo, e visto che la relazione deve discendere dall'orgasmo come suo prolungamento indefinito, si tende a favorire quella, perché almeno ti fa scopare. Ma quasi mai favorisce anche l'instaurarsi di relazioni, visto che anzi pone come propria regola in primis che relazioni vade retro non ne vogliamo roba da gente needy.

Per inciso... Ci provo anche io, a cercare di conciliare questi inconciliabili. Certo, rispetto al mio amico lo faccio in maniera più raffinata, più studiata, e sicuramente più consapevole, visto che almeno non ho problemi ad ammettere con me stesso e con amici e conoscenti che vorrei una relazione, e che purtroppo da questo punto di vista ho degli handicap. Ma anche io ci provo a tenere il piede in due scarpe, perché comunque i maschi gay vogliono essere presi e avere orgasmi e li vogliono subito e totalizzanti, e se manca quello è finita in partenza, dunque tocca metter su un minimo di faccia da supermaschio anche solo per superare lo scoglio di un primo appuntamento. Ma siamo comunque di fronte ad un problema strutturale che è, scusatemi se Kierkegaard non lo lascio in pace, un Aut-Aut: o la brava mogliettina di casa, o il maschio indipendente produttore inesauribile di orgasmi fisici e mentali. Tutt'e due non si può.

Edited by FreakyFred
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4 minutes ago, FreakyFred said:

È proprio quello il punto. Il pacchetto che dobbiamo comprare è: relazione amorosa come supremo compimento della vita + relazione amorosa come accessorio superfluo o perfino inutile nella vita.

Be' la fai molto estrema e, per di più, affermi che i due estremi opposti siamo costretti a conciliare:

io questa costrizione conciliatoria d'opposti non l'ho mai sentita, ma forse gli è perché sono nato in altri tempi....

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Dici che eravamo più fortunati noi vissuti in tempi di rigorosa omofobia?:

può essere, almeno sotto alcuni rispetti....

Ad esempio nessuno si sarebbe messo in testa grilli matrimoniali ? 

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Beh Healthy-Mario non ha nessun problema sentimentale e non vede problemi nella vita relazionale dei gay. Nonostante sia fattuale che ci siano e assai diffusi. Che vuoi che ti dica su di lui? Evidentemente è stato fortunato. Sul tuo vero te invece non posso dire molto, o meglio non voglio.

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Be' io i problemi degli altri, gay o no,  li vedo se gli altri li mostrano:

che ci sia gente con problemi sentimentali è pacifico, se non altro perché mostrato dagli interessati;

se siano relativamente più numerosi quelli sentimentali in ambito omoerotico, rispetto a quelli in ambito eteroerotico non so dire, anche se è probabile che l'omofobia ambiente ci metta lo zampino per peggiorare la condizione gaia.

Tuttavia è singolare che in tempi di omofobia almeno più lassa, se non dissolta, paia che i problemi sentimentali omoerotici siano più diffusi rispetto ai tempi d'omofobia rigorosa:

forse l'omofobia ambiente non è così determinante nel rendere problematici i sentimenti gai?

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34 minutes ago, Mario1944 said:

se siano relativamente più numerosi quelli sentimentali in ambito omoerotico, rispetto a quelli in ambito eteroerotico non so dire

È così.

34 minutes ago, Mario1944 said:

forse l'omofobia ambiente non è così determinante nel rendere problematici i sentimenti gai?

Forse. Io credo che però lo sia. Si tratta di quella prima "spinta" che ti manda fuori asse, e spesso passi tutta la vita a cercare di tornarci.

Probabilmente è survivor bias: sopravvivi all'omofobia peggiore, quindi sei o molto forte o molto fortunato e il resto pare facile. Gli altri nelle stesse condizioni non hanno problemi perché sono "morti", letteralmente o figurativamente. Un po' come la storia che i sopravvissuti alla Shoah campano sempre cento anni.

Edited by FreakyFred
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Beh che ci siano dei problemi generali di durata delle relazioni questo mi pare pacifico

L'idea che il desiderio sia destinato a finire, che la routine determina noia, addirittura ipotesi o teorie scientifiche sull'esaurimento chimico della passione amorosa

Dovendo fare un po' i Foucault della situazione credo si possa riconoscere che viviamo un tempo in cui la cultura fa i conti con l'inconciliabilità fra desiderio e durata dei legami, certo la sensazione è che manchi la reazione all'esistente, cioè essendo drammaticamente caduta la propensione della cultura alla critica sociale non si offrono strumenti critici di interpretazione capaci di suscitare una reazione.

Anzi se c'è precarietà lavorativa diventa logico che gli amori siano liquidi, laddove si potrebbe pensare di "liquefare" la precarietà ( in ipotesi ) e comunque se qualcosa che sembra una fregatura viene presentato come "nuovo", acquisisce subito il fascino del nuovo ragazzo ed il cerchio si chiude.

Però se parliamo di esaurimento del desiderio, di "nuovismo", siamo già un passo dopo la difficoltà dell'incontro fra due desideri, che è un problema che lo precede

Cioè in chiave gay - come minimo - il problema raddoppierebbe

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6 minutes ago, FreakyFred said:

Io credo che però lo sia.

Diciamo che (l'omofobia ambiente) può essere determinante nell'occultamento ad altri dei propri sentimenti e dunque può implicare, anzi, senz'altro implica difficoltà di trovare a chi manifestarli e da chi riceverli manifesti.

Ma questo non dovrebbe implicare che l'omofobia sia determinante per renderli (i sentimenti) problematici nel senso qui sopra indicato, anzi, per certi versi dovrebbe essere coadiuvante nel non renderli problematici, in forza della complicità contro le ostilità altrui che si dovrebbe stabilire tra due  persone parimenti reiette, a causa del sentimento stesso, dalla cultura ambiente.

In somma, l'omofobia ambiente a mio parere rarifica  certamente le occasioni di trovare un'omoaffettività stabile, per chi ovviamente la cerchi, ma, trovata l'occasione, non dovrebbe per sé stessa impedire o rendere difficile l'omoaffettività, anzi, potrebbe aiutarne il vigore del sentimento.

Nel mio caso direi che sia andata così, avendo aspettato fino a 45 anni per avere un rapporto omoaffettivo eroticamente manifestato, ma non essendomene mai finora dipartito neppure un poco né credo mai in futuro me ne dipartirò:

certo nell'aspettare e nel perseverare probabilmente molto ha avuto ed ha peso la mia natura personale,  ma anche le condizioni ambienti penso non siano state irrilevanti.

26 minutes ago, FreakyFred said:

È così.

Ma....

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2 hours ago, FreakyFred said:

visto che la relazione deve discendere dall'orgasmo come suo prolungamento indefinito, si tende a favorire quella, perché almeno ti fa scopare

ed è qui che sbagli e non mi vuoi stare a sentire quando te lo dico!

se cerchi solamente la passione, ok, allora funziona come dici tu; e però alla distanza quella non basta più per stare con qualcuno in coppia fissa, chiusa o meno che sia.

se invece punti alla RELAZIONE 4ever & ever, il feeling mentale alla distanza diviene fondamentale, e il sesso si ridimensiona parecchio: non dico che diventi un accessorio, ma si trasforma in un gioco-trastullo-momento ludico e non è più il motivo unico & solo per cui state insieme.

il giorno (spero per te imminente) in cui vivrai una relazione di lunga-lunghissima durata, forse mi capirai meglio!

Edited by freedog
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FreakyFred nella parte dell'erotomane non ce lo vedo, mi pare di aver capito che si sforzi di fare un minimo sindacale

E' il suo amico che dicendo "non voglio relazioni" agisce contro il desiderio la vitalità animale di Schopenhauer

E' un po' l'equivamente del consiglio di @Sampei : "lascialo!"

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Non mi piace obbedire al desiderio, preferisco cercare di fare in modo che sia il desiderio ad obbedire a me ?

Credo @freedog fraintenda continuamente ciò che dico come se lo stessi contraddicendo perché ragiono da "psicologo" e quindi mi immedesimo in chi funziona diversamente da me e quindi come se quelle cose le pensassi e le sentissi io.

D'altro canto io cerco sempre di interpretare degli ètats d'esprìt, uno Zeitgeist rispetto al quale  non è che io sia immune. Per chiarirci, la vocina che ti dice "non mi devo accontentare" spingendoti invece ad inseguire pulsioni di morte, la sentiamo secondo me tutti. Io di sicuro l'ho sempre sentita e la sento sempre, anche durante frequentazioni in cui camminavo tre metri sopra il cielo.

Il libero arbitrio si esercita nella possibilità di dirle Sì o No, e io sono un grande fan del libero arbitrio.

Per questo, in parenthesis, mi sono sentito strano a sentire invocare Foucault, spesso considerato un "nietzscheano di sinistra", laddove l'assassino numero uno del concetto di libero arbitrio è Nietzsche. Il baffone ha sostituito i concetti di scelta e responsabilità e retribuzione, e dunque in definitiva di etica, con l'Impero assoluto della fisiologia. Probabilmente l'effetto che vediamo oggi, l'impero della fisiologia trasformato in impero della pulsione del momento,  non era ciò che egli avrebbe inteso ottenere... Anzi, poco ma sicuro (non c'era etica in Nietzsche, ma c'era un'estetica forte cui edonismo e volatilità ripugnano). Ma Nietzsche non può lavarsi del tutto le mani del comportamento dei vari Nietzscheminkia a tutti i livelli. 

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12 minutes ago, FreakyFred said:

Credo @freedog fraintenda continuamente ciò che dico come se lo stessi contraddicendo perché ragiono da "psicologo" e quindi mi immedesimo in chi funziona diversamente da me e quindi come se quelle cose le pensassi e le sentissi io.

no: molto più banalmente, è che, se non le hai vissute o non le vivi, tante dinamiche di coppia non puoi capirle.

nè tu nè nessun altro

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2 minutes ago, freedog said:

no: molto più banalmente, è che, se non le hai vissute o non le vivi, tante dinamiche di coppia non puoi capirle.

nè tu nè nessun altro

Forse non hai capito il punto chiave: non ti sto contraddicendo XD

E d'altro canto, non sto neanche descrivendo le dinamiche di una coppia che funziona, cosa su cui si potrebbe dire che ho poca esperienza (ma vado comunque sul sicuro, perché "studio" su quello che mi dice chi invece l'esperienza ce l'ha).

Io sto descrivendo le dinamiche di ciò che non funziona. E dovrai concedermi che su questo tema sono il GURU :D

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1 hour ago, FreakyFred said:

Forse non hai capito il punto chiave: non ti sto contraddicendo XD

quello l'ho capito 3 pagine web fa.

sto cercando di farti completare il quadro, tutto qui: come ti dicevo ieri, nella rainbow flag non c'è solo il nero,

e un'analisi non puoi limitarla solo a quello

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Quando si scrive together alone, si immagina una situazione in cui io come una sorta di guscio vuoto mi riempio di desideri che vengono da fuori ( il fuori può essere tanto grindr quanto un locale o una discoteca: vedo tanti oggetti di desiderio e loro mi provocano tanti desideri )

Quindi il problema diventa una sorta di "eccesso di desideri", in realtà il mio desiderio è essere in quel luogo, cioè io so che mia madre-mio padre-i miei compagni di classe preferirebbero che io sia altrove, ma sono consapevole del fatto che se voglio realizzare il mio desiderio di essere omosessuale e non subire le aspettative degli altri su di me, devo essere lì, in quel posto.

Avendo consapevolezza di questo desiderio, che è 1 desiderio e non un eccesso di desideri perchè è quello che nasce  dentro di me, a quel punto posso scegliere anche la vitalità, l'esuberanza del mero volontarismo: vizi-sfizi e capricci

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19 hours ago, freedog said:

se invece punti alla RELAZIONE 4ever & ever, il feeling mentale alla distanza diviene fondamentale, e il sesso si ridimensiona parecchio: non dico che diventi un accessorio, ma si trasforma in un gioco-trastullo-momento ludico e non è più il motivo unico & solo per cui state insieme.

Ma..... mi pare una teorizzazione un po' zoppicante:

certo che il sesso non  può essere il "motivo unico e solo" per stare insieme, perché, se lo fosse, non si tratterebbe d'una relazione affettiva stabile, ma solo d'una prossimità fisica occasionale;

tuttavia il sesso non può  neppure divenire un mero "gioco-trastullo-momento ludico" , se non altro, perché è la manifestazione fisica dell'affettività erotica, mancando la quale (manifestazione fisica), l'affettività diviene o rimane semplice affettività non-erotica, amicale o parentale od altro secondo i casi.

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5 hours ago, Mario1944 said:

il sesso non può  neppure divenire un mero "gioco-trastullo-momento ludico" , se non altro, perché è la manifestazione fisica dell'affettività erotica

beh, ma dipende pure dai momenti:

per dire, se -come ora sta succedendo a me- arrivi a sera che sei sfibrato dal lavoro e l'unica cosa che agogni è un rapporto molto ravvicinato col cuscino per le successive 8-10 ore, è molto più appagante dormire semplicemente abbracciati col tuo boy che fare sesso sfrenato tutta notte!

lì subentra anche il livello di pazienza/comprensione del momento che stai passando che ha il partner.

poi certo, appena passa sta nuttata ci prendiamo un vacanzone mega galattico lontano da tutto & tutti e ci rimettiamo a pari con gli arretrati;

anzi, ci aggiungeremo pure un po' di interessi.. maturati nel frattempo!!! 

:ghgh:

:uhsi:

?

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Non ho capito come siate arrivati a parlare di sesso.

Se gli omosessuali a quarant'anni sono più tristi dei loro coetanei etero

non so quale possa essere la causa, ma che sia "il sesso" lo escluderei.

Sarà l'assenza di figli, il deficit di serotonina (che rende i topi gay e gli umani depressi),

sarè l'omofobia interiorizzata o esterna, ma di sicuro non "il sesso".

Sì, è vero: il sospetto che  gli "zitelli impenitenti" siano ragazzi che non praticano sesso anale c'è.

(Due fra i miei amici nella vita reale e due o tre storici forumisti); ma - come al solito - il confronto con gli etero è impietoso.

Gli etero che non praticano sesso vaginale sarebbero emarginati in modo assai più brutale rispetto ai loro colleghi gay.

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6 hours ago, freedog said:

beh, ma dipende pure dai momenti

Infatti contestavo la teorizzazione , non l'attuazione ?

21 minutes ago, FreakyFred said:

Non stiamo parlando di sesso

.... ma di fare l'amore.

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Saramandasama
5 hours ago, Almadel said:

Non ho capito come siate arrivati a parlare di sesso.

Se gli omosessuali a quarant'anni sono più tristi dei loro coetanei etero

non so quale possa essere la causa, ma che sia "il sesso" lo escluderei.

Sarà l'assenza di figli, il deficit di serotonina (che rende i topi gay e gli umani depressi),

sarè l'omofobia interiorizzata o esterna, ma di sicuro non "il sesso".

Sì, è vero: il sospetto che  gli "zitelli impenitenti" siano ragazzi che non praticano sesso anale c'è.

(Due fra i miei amici nella vita reale e due o tre storici forumisti); ma - come al solito - il confronto con gli etero è impietoso.

Gli etero che non praticano sesso vaginale sarebbero emarginati in modo assai più brutale rispetto ai loro colleghi gay.

Il risvolto anale non è allora campato in aria, cazzo~

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21 minutes ago, Ghost77 said:

È una pratica che effettuano i prolassati, vero?

Fare un threesome con due passivi impilati e farli invertire di posizione, invece, si chiama rivolto anale.

(Questa è per pochi.)

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Io conosco sia gay che sono single e fanno molto sesso, sia gay che ne fanno poco o hanno difficoltà a farne

Sono persone molto diverse fra loro, ma ai fini della nostra discussione direi che il tratto fondamentale è che chi fa molto sesso - pur essendo solo - avverte meno la sensazione di esserlo.

Il godimento sessuale, il successo sessuale ci fanno sentire meno soli

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4 minutes ago, Hinzelmann said:

- pur essendo solo -

Quello che ti chiedo è: avverti in loro un disagio? 

Poiché quell'espressione ha sicuramente un'accezione negativa altrimenti non avresti detto "pur". 

La mia idea è che la solitudine sia un senso di disagio che va al di là dall'aver un compagno. Si può essere accoppiati e soli. Si può essere single e prendere tutto dalle amicizie e dagli affetti e stare bene. Si può essere addirittura solitari e vivere la propria condizione apprezzandola. 

Non è possibile che i tuoi amici stiano semplicemente bene da non accoppiati e il sesso non sia un surrogato bensì proprio una fonte di divertimento? 

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