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"Together Alone", The Epidemic of Gay Loneliness


Alexandro

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Il punto è causato da un'analità irrisolta. In pratica non si è torelli da monta, ma nemmeno lo si sa prendere. Ecco la nevrosi e il non posizionamento nelle dinamiche sessuali frocie. 

Edited by Saramandasama
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2 hours ago, Almadel said:

Io veramente istituirei un anno di eterosessualità obbligatoria per i gay infelici della loro condizione?

Quoto in pieno.

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2 hours ago, FreakyFred said:

Sono un po' cresciuto per abboccare ad esche così (b)anali, mio caro Slamendro ?

Tesoro, parlavo in generale. Di alcune cose lette in giro. Non erano riferite a te. Davvero, non potrei mai. 

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3 hours ago, FreakyFred said:

Hai il diritto-dovere dovere di essere solitario ed indipendente, di scopare con chi ti pare, di non appoggiarti mai a nessuno, di essere nomade, di mostrarti supermaschile, invulnerabile e superiore, di competere con gli altri maschi per controllare l'harem...

Sono gli stessi diritti e doveri che senza problemi ti concede l'omofobo.

Sì è vero, nella sostanza hai ragione

Però c'è modo e modo di dirlo, dovresti imparare da Almadel ad esprimere un concetto in modo che possa piacere

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49 minutes ago, Hinzelmann said:

Sì è vero, nella sostanza hai ragione

Però c'è modo e modo di dirlo, dovresti imparare da Almadel ad esprimere un concetto in modo che possa piacere

Già... Quando avrò imparato a farlo ve ne accorgerete perché sarò diventato il dittatore del mondo :D

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davydenkovic90
11 hours ago, FreakyFred said:

Hai il diritto-dovere dovere di essere solitario ed indipendente, di scopare con chi ti pare, di non appoggiarti mai a nessuno, di essere nomade, di mostrarti supermaschile, invulnerabile e superiore, di competere con gli altri maschi per controllare l'harem...

Io non sento niente di tutto ciò su me stesso...

Comunque, per quanto riguarda il discorso sulle donne, sono d'accordo, e volevo anche scriverlo in precedenti post. Le donne - e vale per le donne di qualsiasi età - vivono delle pressioni enormi da parte della società, affinché siano per forza centomila cose in uno (devono essere donne in carriera, puttane, mamme, modelle, ben vestite, avere le tette cementate e la pancia piatta, la vagina con le grandi labbra rifatte in Svizzera ecc. ecc.).  Che manchi uno di questi elementi è un dramma che ormai le donne hanno - ahimé - interiorizzato.

Almeno i gay hanno categorie estetiche un po' più varie e sugli uomini una ruga in più può fare sexy.  E hanno anche molti modi in più di sfuggire a tante banalità della vita, oltre che di associarsi e trovare solidarietà l'uno con l'altro, se vogliono, anche in modo sano. Ci stanno anche le  antipatie, ma fra gay non mi sembra che ci sia tutto questo spirito di competizione, né di fare harem. Succede più che tutti si fanno tutti, o se ne fanno più che possono, però non è certo un obbligo, basta scollegare i frocial e fare altro. Come  non è un obbligo essere supermaschili o superforti. Se una persona ti incuriosisce o ti piace, ti interessano anche le sue debolezze e i suoi difetti perché sono cose che fanno parte di lui e magari se sono debolezze su un versante possono essere elementi di forza su un altro, e viceversa.

Per ritornare al topic, se per i gay si possono osservare dinamiche come quelle descritte nell'articolo, in anni recenti ce ne sono altrettante che vanno in direzione totalmente opposta, e cioè gay che vivono delle relazioni ordinarie,  al limite della banalità e della vecchiaia, magari già a vent'anni, con il plaid e la tv di sabato sera. Perché per alcuni di noi - e mi ci metto anche io - dopo : dieci anni di catechismo, adolescenza di stenti, bullismo,  rotture di palle di coming out, di dover ascoltare politici e chiese dire cazzate un giorno sì e l'altro pure, dei "frocio" che ti senti dire per strada, è una boccata d'aria fresca anche solo andare a prendere un gelato con un ragazzo gay in amicizia, ed è già un traguardo importante riuscire a mettere in piedi delle relazioni con persone che ti piacciono. Nel tempo libero contatto il mio ragazzo e andiamo a correre al parco, figuriamoci se ho voglia di stare a contattare un pusher e dilapidare i miei risparmi in polverina bianca per andare tutta la notte a scopare in un locale.  Magari è una cosa che è valsa solo per me. 

Edited by davydenkovic90
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2 hours ago, davydenkovic90 said:

Magari è una cosa che è valsa solo per me

Non lo so.

Ho la sensazione che io e te dall'esistenza ci aspettassimo di meno o - talmente poco - da trovare fantastica la vita che abbiamo.

Non è così evidentemente per tutti.

Ci sono orfanelli che hanno sognato per tutta la vita che arrivasse la regina a riconoscerli come legittimi eredi al trono d'Inghilterra

e altri orfanelli dello stesso istituto pronti a correre in braccio alla prima signora che vuole farsi chiamare mamma.

Forse ci ha salvati semplicemente non avere un ego smisurato, forse da piccoli abbiamo sofferto di più;

forse è solo un caso - anche a parità di condizioni - lo stare bene quando gli altri sono tristi.

Davvero vorrei aiutare i molti gay che soffrono per la loro condizione:

ma più di impegnarmi contro l'omofobia della società non posso fare.

Non posso prenderli per un orecchio - a due a due - e farli innamorare l'uno dell'altro

o - perlomeno - far sì che godano di strane e frequenti esperienze sessuali occasionali.

Quando posso cerco di farli divertire, presentare loro degli amici, dare dei consigli su sesso e salute

e mi pare comunque molto di più di quello che un etero possa aspettarsi da un etero sconosciuto.

Sentire che qualcuno pensa che gli etero siano di base più felici dei gay, mi fa star male proprio fisicamente.

Un po' perché mi fa sentire inutile, un po' perché ricordo cosa ho passato con le donne e un po'...

beh, un po' perché so cosa vuol dire avere un compagno che mi ama e vorrei che lo avessero tutti

(non necessariamente proprio il mio compagno: uno per ciascuno).

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3 hours ago, Almadel said:

Non lo so.

Ho la sensazione che io e te dall'esistenza ci aspettassimo di meno o - talmente poco - da trovare fantastica la vita che abbiamo.

Non è così evidentemente per tutti.

Ci sono orfanelli che hanno sognato per tutta la vita che arrivasse la regina a riconoscerli come legittimi eredi al trono d'Inghilterra

e altri orfanelli dello stesso istituto pronti a correre in braccio alla prima signora che vuole farsi chiamare mamma.

Forse ci ha salvati semplicemente non avere un ego smisurato, forse da piccoli abbiamo sofferto di più;

forse è solo un caso - anche a parità di condizioni - lo stare bene quando gli altri sono tristi.

Davvero vorrei aiutare i molti gay che soffrono per la loro condizione:

ma più di impegnarmi contro l'omofobia della società non posso fare.

Non posso prenderli per un orecchio - a due a due - e farli innamorare l'uno dell'altro

o - perlomeno - far sì che godano di strane e frequenti esperienze sessuali occasionali.

Quando posso cerco di farli divertire, presentare loro degli amici, dare dei consigli su sesso e salute

e mi pare comunque molto di più di quello che un etero possa aspettarsi da un etero sconosciuto.

Sentire che qualcuno pensa che gli etero siano di base più felici dei gay, mi fa star male proprio fisicamente.

Un po' perché mi fa sentire inutile, un po' perché ricordo cosa ho passato con le donne e un po'...

beh, un po' perché so cosa vuol dire avere un compagno che mi ama e vorrei che lo avessero tutti

(non necessariamente proprio il mio compagno: uno per ciascuno).

Hai blastato analmente più di un forumino!

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7 hours ago, davydenkovic90 said:

Io non sento niente di tutto ciò su me stesso...

Non esiste - ovviamente - un insegnamento esplicito di quel tipo lì.

Ha ragione @Freakyfred nel dire che da secoli gli omosessuali hanno fatto sesso, o solo sesso e cioè non si può negare il fatto che la libertà minima che si prendevano si sostanziava in questo. A livello descrittivo questo non si può negare, altro discorso è interpretare e spiegare  qui la faccenda si fa molto più ardua.

13 hours ago, Saramandasama said:

Quindi non c'entra niente non essere risolti analmente?

Il problema non è - a livello collettivo - un problema di godimento sessuale, è un problema di desiderio

Poi ovviamente possono esserci singoli omosessuali che hanno avuto anche problemi di godimento sessuale, ma il problema di Pasolini non era certo il modo in cui raggiungeva o non raggiungeva l'orgasmo era il fatto che desiderava dei ragazzi eterosessuali che lui idealizzava

Pasolini è il tipico rappresentante della categoria dell'omosessuale "compulsivo" perverso  : tanti rapporti sessuali con tanti ragazzi diversi, tutti simili, in una situazione tipo che è quella in cui troverà la morte, quasi ritualizzata.

La libido si traduce in una carica pulsionale dai forti tratti perversi, perchè questi ragazzi sono fungibili ed è interessante notare che questo omosessuale ha fatto un film sulla perversione ( quindi ha riflettuto su questo aspetto di sé lo ha elaborato, ne ha avuto coscienza )

Il dramma di Pasolini è che non può fissare le regole del gioco perverso, per certi versi rifiuta anche l'idea perchè questi ragazzi perderebbero il fascino dell'innocenza primitiva-animalesca-naturale, che lui gli proietta addosso. E questo lo trasformerà nel masochista perfetto, che è il perverso per antonomasia.

D'altronde se la cultura gay ha elaborato un pensiero sulla perversione, è proprio per scacciare dall'orizzonte di certe pratiche l'idea della "natura" della "animalità" ( siamo gay e non satanisti...anche se possono esistere gay satanisti, ma certamente il satanismo è una scempiaggine )

La prima cosa che fanno dei bambini che giocano è fissare le regole del gioco, altrimenti non c'è divertimento

Questa cosa ha funzionato benissimo o comunque abbastanza bene per un ristretto numero di persone che ne avevano stringente bisogno, meno bene per la sessualità "ordinaria" che pur presenta ( nel mio ordine concettuale ) sempre dei tratti perversi

Non perchè siamo gay - lo ribadisco - ma perchè siamo Maschi

Abbiamo avuto altre urgenze, l'AIDS, l'omofobia,i pregiudizi,  il moralismo ( perchè è chiaro che se la società è sempre più secolarizzata ed edonistica, su di noi il moralismo grava di più ) e diciamocelo pure la difficoltà di affrontare un discorso che è di stampo psicologico ( quindi complicato, soggettivo ) che ci porta ipso facto a dislocare il problema ( che per me è un problema di testa ) verso delle "pratiche" giudicate  pericolose : il bareback, il chemsex le dipendenze etc

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Ma le perversioni ormai sono sdoganate. Tranne da chi gode a moralizzarle per poi trasgredirle. E del resto come si può godere di una trasgressione se non cela un tabù.

Il problema di alcuni gay è che amano tenersi le loro nevrosi e i loro tabù. Ne godono..

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5 hours ago, Almadel said:

Sentire che qualcuno pensa che gli etero siano di base più felici dei gay, mi fa star male proprio fisicamente.

Non è che qualcuno lo pensa, è proprio così, non è che i fatti sono opinioni; poi per quale ragione accada è tema di discussione. Il "se" accada non lo è.

Se volessimo proprio proprio potremmo fermarci al dato statistico, che i gay sono di meno, la spiegazione più banale. Ma il negazionismo non si può proprio, non è ammissibile.

5 hours ago, Almadel said:

più di impegnarmi contro l'omofobia della società non posso fare.

Impegnarti contro la tua ?

Non sembri rendertene conto, ma molte cose che dici sono estremamente tossiche, un punto che da tempo cerco di farti capire. D'altro canto anche qui ve ne hai dovuto gettare una acida, in questo caso implicando che se un gay non è felice nella comunità LGBT sia sostanzialmente perché è viziato, ovvero... debole. Si torna sempre lì con te, al disprezzo per quello che secondo le tue categorie, che sono quelle del maschilismo più becero, è debole, femminile (passivo?)

Ti conosco da dieci anni, la conosco ormai la tua worldview, ed è tanto incentrata sulla forza, sull'indipendenza, sul "successo" in termini più ampi, che se fossi etero scriveresti probabilmente libri per i PUA. C'è da spiegare il danno enorme che fanno i PUA ai rapporti uomo-donna? Con te torna sempre tutto al tema del successo, e in questo campo prima di tutto al successo sessuale, precondizione per tutti gli altri. L'amore per sua parte certifica il tuo successo virile e infatti arriva provvidenzialmente da sé nel momento in cui sei diventato un vero uomo, e come tutti i veri uomini, dell'amore non sai che fartene ma in compenso spargi iltuo seme in tanti culi (manco vagine, culi).

I consigli di conquista in tempi ormai remoti te li chiedevo anche io ed erano obbiettivamente buoni, visto che si basavano sul principio del prendere. Essere preso è ciò che mediamente vuole il gay; quando ti rifiutano la frase chiave è "non mi hai preso", come se fosse tuo dovere maschile intrappolare l'altro in una rete di seduzione e non compito di entrambi quello di accogliere, capire, riconoscere. Dunque un consiglio su come si afferra e conquista è sicuramente efficace fra gay, ma è "loaded", è carico di tossine, ti insegna una virilità feroce come via per giungere a tutto il resto. Non è colpa tua, ovviamente, tu sei solo un animale che si adatta al suo ambiente, che lo comprende con tale finezza che forse perfino tu la sottovaluti, e dunque predichi il darwinismo sessuale vendendocelo come il migliore dei mondi possibili. Ma credi che ingurgitare quotidianamente questo tipo di tossine non lo si paghi, prima o poi? I gay sono più infelici anche per questo, perché non tutti possono rispondere a questi requisiti di "successo", non tutti, anzi, quasi nessuno, e funnily enough nemmeno tu, è un ubermensch nato per divorare la vita. E penso di dire qualcosa che si applica a molti se aggiungo che personalmente mi sono cagato il cazzo di provare ad esserlo, visto che nemmeno mi ci rivedo e non corrisponde alla mia idea di successo. Io ho la fila davanti casa di gente che vuole scopare con me, e al momento sono scopamico di un atleta professionista; credi queste siano cose così difficili da combinare? Può farle letteralmente chiunque, nel mondo gay; basta prendere per averle. Se fossimo aracnidi maschi che hanno bisogno di spargere il proprio seme ovunque prima che qualche femmina se li mangi, sarebbe anche soddisfacente, ma non è questo ciò che siamo. Abbiamo bisogno... ripeto: bisogno di rapporti intimi. Per un gay questo bisogno, che è comunque un bisogno umano, è più forte che per altri, quindi concorderei che vada ridimensionato un attimo, ma non può essere negato o sbeffeggiato sottilmente come una forma di debolezza su cui trionfare, tramite... la Sindrome di Peter Pan? Wow, i gay come eterni bambini, sterili, irresponsabili e intrinsecamente narcisisti, che idea fresca e nuova! E Gandolfini approved, per di più. E me la vuoi vendere dal pulpito su cui tu stesso ti metti, ovvero uno che, dixit, non è praticamente mai stato single. Devo farmi spiegare le gioie di essere un single che scopa tanto... da te? Pardonnez-moi, siediti lì, che te le spiego io. 

Che poi ti conosco di persona e comunque fuori dal forum, grazie a Dio non sei così mostruosamente healthy dal vivo. Ci dai in pasto qui una versione super "sana" di te, come quasi tutti gli utenti; ma healthy-Almadel, Dio che istinti omicidi che mi fa. 

Ora lo sai benissimo: non si può essere allo stesso tempo una buona mogliettina e Bill Clinton gay. Enten-Eller. E molti gay lottano per poter fare la prima, perché perché perché... Beh, questo no, questo non ti serve che te lo spieghi io.

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33 minutes ago, Saramandasama said:

Tranne da chi gode a moralizzarle per poi trasgredirle. E del resto come si può godere di una trasgressione se non cela un tabù.

A dire il vero chi gode della trasgressione, sarebbe il nevrotico

Questo a prescindere dalla pratica sessuale: si ritiene che il nevrotico sia schiacciato dalla legge morale ma occasionalmente tragga godimento dalla sua trasgressione

Non è vero che il nevrotico non fa sesso, non fa sesso il nevrotico che non riesce a trasgredire la legge ( esistono entrambi ovviamente )

Ma a parte questo io non stavo parlando dei perversi, ma del tratto perverso-feticistico della sessualità maschile ordinaria, di tutta la sessualità maschile

La peculiarità gay è che non c'è la dialettica con la sessualità femminile, ma la sessualità femminile che comodamente tendiamo ad interpretare solo come "limite-freno" rispetto ad un istinto animalesco che è proprio del maschio, svolge in realtà una funzione anche positiva nel promuovere l'instaurarsi di una relazione

Questa "funzione" : desidero una relazione perchè attraverso il desiderio di relazione mi sento riconosciuto e quindi riesco ad essere oggetto sessuale, non c'è

O meglio viene intepretata come una fase dell'adolescente gay newbie, che chiede il riconoscimento perchè non ha - lo dico brutalmente - le "palle" per concludere il suo percorso di auto-accettazione e quindi essendo debole, si comporta come una femmina

Questo tipo di discorso non l'ha fatto solo Almadel ( le cui idee sul sesso non credo ci sia bisogno di sottolinearlo sono diverse dalle mie ) l'abbiamo fatto tutti e certamente centinaia di volte l'ho fatto pure io

Magari alcuni sottolineano di più in termini negativi l'aspetto di "femminilità", mentre altri - fra cui io - introducono nel discorso l'identità "queer" del proto-gay, una identità da respingere dall'orizzonte erotico ma capace di produrre cultura gay etc

Ovviamente il riconoscimento nella propria unicità, non è il riconoscimento sociale io posso ottenere il primo solo se mi innamoro e vengo ricambiato

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1 hour ago, FreakyFred said:

Non sembri rendertene conto, ma molte cose che dici sono estremamente tossiche, un punto che da tempo cerco di farti capire. D'altro canto anche qui ve ne hai dovuto gettare una acida, in questo caso implicando che se un gay non è felice nella comunità LGBT sia sostanzialmente perché è viziato, ovvero... debole. Si torna sempre lì con te, al disprezzo per quello che secondo le tue categorie, che sono quelle del maschilismo più becero, è debole, femminile (passivo?)

Mi hai prorpio travisato. Io non credo che l'essere nevrotico sia essere viziato, né che i viziati siano deboli,

né che i deboli siano passivi e nemmeno che essere passivi implichi femminilità

Credo che molti gay - come il Pasolini descritto da Hinzelmann - desiderino una situazione e non una persona

e siano frustrati da una realtà che o non somiglia mai alle loro aspettative o che si esaurisce subito

obbligandoli a ripetere lo stessa schema innumerevoli volte; come se inciampassero ogni mattina sullo stesso sasso

e ogni giorno maledicessero i sassi e le persone che consigliano loro di cambiare strada.

A questo punto devo precisare che non sto pensando nello specifico a te,

perché il tuo ultimo intervento è talmente un attacco personale che potresti pensare che io stia facendo altrettanto ?

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5 minutes ago, Almadel said:

desiderino una situazione e non una persona

E che c'è di sbagliato? Io vorrei una relazione perché mi piace come situazione. 

6 minutes ago, Almadel said:

perché il tuo ultimo intervento è talmente un attacco personale che potresti pensare che io stia facendo altrettanto ?

Non è personale, è personaggiale... mind the gap ?

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2 hours ago, Almadel said:

come se inciampassero ogni mattina sullo stesso sasso

e ogni giorno maledicessero i sassi e le persone che consigliano loro di cambiare strada.

Non vale forse tanto per Pasolini, era ovvio che lui rimanesse inappagato perchè la volta che eccezionalmente si focalizzava su una persona ( Davoli ) quello era un eterosessuale e quindi fatalmente e dolorosamente ripiegava sullo schema, sulla situazione-tipo.

Però esistono  ragazzi gay che hanno questa fame di riconoscimento, ma non trovano un oggetto di desiderio all'altezza del loro desiderio.

Questa è o sarebbe - certamente - un'altra patologia del desiderio, in parte può gravare sul soggetto la deprivazione del riconoscimento sociale che lo spinge a richiedere compensativamente tanti riconoscimenti individuali, ma certamente può esistere anche il caso di una persona che ad un certo punto sente una voce interiore che gli dice che non deve accontentarsi, non deve limitarsi. Quante volte lo abbiamo letto? Ovviamente noi non possiamo sapere in realtà se sia giusto o meno lasciare Tizio o Caio : se io conosco nel real la persona saprò che è la 10ma volta in 10 mesi che me lo dice, sul forum non posso saperlo

La questione non riguarda sicuramente FreakyFred, perchè lui se li terrebbe tutti...XD Semmai può aver riguardato delle persone che lo hanno scaricato e quindi credo che nessuno dovrebbe offendersi

Anche in questo caso però il problema sta nel desiderio e non nel godimento

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4 hours ago, Almadel said:

Credo che molti gay - come il Pasolini descritto da Hinzelmann - desiderino una situazione e non una persona

e siano frustrati da una realtà che o non somiglia mai alle loro aspettative o che si esaurisce subito

obbligandoli a ripetere lo stessa schema innumerevoli volte; come se inciampassero ogni mattina sullo stesso sasso

e ogni giorno maledicessero i sassi e le persone che consigliano loro di cambiare strada.

non scordatevi mai però che per PPP era impensabile anche solo l'idea che un ragazzo/maschio/uomo potesse innamorarsi di un altro ragazzo/maschio/uomo.

e infatti viveva il sesso come una compulsione a cui dare sfogo; che è quel che fanno ancora i preti & i topi di sacrestia oggidì

1 hour ago, Hinzelmann said:

Pasolini, era ovvio che lui rimanesse inappagato perchè la volta che eccezionalmente si focalizzava su una persona ( Davoli ) quello era un eterosessuale

beh, al'epoca Davoli era catalogato tra i ragazzi di vita;

oggi lo definirebbero un gay 4 pay

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1 hour ago, Hinzelmann said:

La questione non riguarda sicuramente FreakyFred, perché lui se li terrebbe tutti...XD

Che vuoi farci, sono una semplice ragazza all'antica. 

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L'importante è non diventare Antico come @freedog

Finendo a rammentare agli altri di non scordare mai i propri interventi incongrui

In quel caso il problema interroga la circolazione arteriosa

@freedog  te lo dico "Col cuore"...come lo direbbe Barbara D'Urso!

❤️

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3 minutes ago, Hinzelmann said:

L'importante è non diventare Antico come @freedog

Finendo a rammentare agli altri di non scordare mai i propri interventi incongrui

In quel caso il problema interroga la circolazione arteriosa

@freedog  te lo dico "Col cuore"...come lo direbbe Barbara D'Urso!

❤️

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12 hours ago, freedog said:

non scordatevi mai però che per PPP era impensabile anche solo l'idea che un ragazzo/maschio/uomo potesse innamorarsi di un altro ragazzo/maschio/uomo.

Ma infatti Pasolini non è inquadrabile nell'ambito dell'omoerotismo, ma della mera attività (o passività....) omosessuale, come quei maschi che, costretti per lungo tempo in luoghi angusti e senza femmine, fanno sesso tra di loro fingendosi reciprocamente di fare sesso con una femmina:

la differenza è che per Pasolini il luogo angusto e senza femmine non era fisico, ma psicologico.

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Respingere Pasolini ai margini, significa negare la nostra storia, non possiamo capire le difficoltà del presente senza aver consapevolezza di quelle del passato

Peraltro tanti altri omosessuali avevano comportamenti simili ( Penna, Arbasino, Bellezza )  forse Pasolini per la modalità specifica del suo rimorchiare che lo portava lontano dai luoghi del battuage frequentati da altri, era "Alone" e basta.

Pasolini può essere un modo per eludere il problema del "Together", questo sì . In realtà tutti gli omosessuali della sua generazione, intrappolati nello schema mediterraneo dell'omosessualità avevano il problema di essere ricambiati, Pasolini rende la cosa da ardua, impossibile

Dire che non fosse un omosessuale perchè magari ci piace poco il suo modo di esserlo, rischia invece di reintrodurre nel discorso il moralismo, ovverosia il fatto che il desiderio omosessuale convive con la preoccupazione della legge, del giudizio morale etc

Certo se noi ci chiediamo se nel desiderio di essere amati, che di per suo tende ad essere visto come una umana necessità e quindi come qualcosa di Giusto per definizione, possa celarsi un inganno del desiderio possiamo formulare delle ipotesi, se io mi intrappolo in una serie di fantasie e di desideri immaginari su una relazione futura con una persona che mi piace, rischio di non relazionarmi con la persona che ho di fronte

Questa situazione può essere un inganno del desiderio che vale tanto quanto la ricerca del nuovo ragazzo, della nuova relazione oggettuale

In entrambi i casi il desiderio può produrre insoddisfazione

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25 minutes ago, Hinzelmann said:

Dire che non fosse un omosessuale perchè magari ci piace poco il suo modo di esserlo, rischia invece di reintrodurre nel discorso il moralismo,

onde evitare qui pro quo assortiti:

quando dico che PPP viveva male la sua omosessualità (o certamente non come la viviamo noi ora) non credo di dare un giudizio 'moralistico', ma solo di ricordare -e ricordarmi- un dato di fatto oggettivo.

che poi ciò si debba -anche- al bigottismo dell'italietta dell'epoca, mi sembra altresì inconfutabile

Edited by freedog
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