Jump to content

Immigrazione e sicurezza con Salvini


Rotwang

Recommended Posts

Silverselfer
13 hours ago, Hinzelmann said:

Senza la Francia e CONTRO la Francia

La Francia è l'unica nazione europea ad avere delle strutture militari all'avanguardia e soprattutto complete in tutti i suoi organici. A parte quello Russo, l'esercito francese è l'unico  che possiede i numeri e le possibilità per essere una forza armata di occupazione. Tenuto conto il disimpegno militare trumpiano, la francia aumenta il suo peso strategico militare e Macron lo mette sul tavolo di ogni contrattazione diplomatica. L'Italia non può assolutamente competere su questo piano ...

La nostra arma migliore è la diplomazia e il successo di Minniti nel Fezzan ne è la prova perché ci siamo resi garanti di un accordo tribale che è una spina nel fianco nella politica regionale francese. Questi sono dei leader tuareg che al pari dei curdi sognano quella nazione che in primis la Francia gli nega considerandoli dei terroristi come qualsiasi altro gruppo jihadista. Quando, invece, i tuareg si sono discostati dal terrorismo islamico già durante la guerra del Mali del 2015.

Non si capisce Salvini che ne pensa di tutto questo ... anzi, dal'ultimo viaggio in Libia, pare proprio che ignori quei dossier lasciategli in eredità da Minniti. Al contrario, Macron ha imparato bene la lezione e spostando il controllo delle tratte di migranti in quelle zone, indirettamente amplia i compiti dell'operazione militare Barkhan, iniziata dopo gli accordi di Algeri a seguito della Guerra del Mali. Un'azione militare che verte soprattutto  a combattere il terrorismo dei molteplici gruppi attivi in quella che è effettivamente e sotto ogni punto di vista, una delle zone più calde de mondo.  

Io non so se ancora si può parlare di quegli accordi presi da Minniti ... temo che tra le dune del deserto già da qualche settimana si sia tornati a contrattare ogni sorta di traffico per finanziare la guerra. 

Dal mio opinabilissimo punto di vista, la politica di Salvini ha di eccezionale solo i guasti che ha saputo creare in così breve tempo ... 

4 hours ago, schopy said:

Ti ringrazio dell'intervento perché non ne sapevo moltissimo; probabilmente andrebbe fatta un'informazione più diffusa su questi temi, magari addolcendo un po' i tuoi toni ma non sono, appunto, "cose dell'altro mondo".

Non posso che scusarmi se mi capita di usare certi toni, del resto ho notato che da qualche giorno, gli esponenti della lega vanno in TV facendo gli occhi da agnello ferito, denunciando la campagna d'odio nei loro confronti da parte di una fantomatica èlite ... pazzesco! 

Comunque hai ragione ... Salvini è un influencer da social e quelli campano di luce riflessa. Se non ne parli male, scompaiono nel nulla che esprimono ... solo che a differenza degli altri troll da tastiera/selfie, lui e Trump possono creare guasti tali che non possono essere ignorati ... c'è gente che soffre e muore e sti coglioni scampanati continuano a postare le loro faccione e pensieri da decerebrati ... e al pari di maschi alfa alla Corona, creano proseliti che sognano di seguirne le gesta o boh ... 

In ogni modo, ringrazio io a voi e anche questo provvidenziale forum che mi da' l'opportunità di parlare di Africa a persone capaci di comprenderne al complessità. 

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 399
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Uncanny

    66

  • Saramandasama

    43

  • Hinzelmann

    38

  • andy94

    38

Top Posters In This Topic

Posted Images

8 hours ago, Silverselfer said:

Salvini è un influencer da social e quelli campano di luce riflessa. Se non ne parli male, scompaiono nel nulla che esprimono ... solo che a differenza degli altri troll da tastiera/selfie, lui e Trump possono creare guasti tali che non possono essere ignorati ... c'è gente che soffre e muore e sti coglioni scampanati continuano a postare le loro faccione e pensieri da decerebrati ... e al pari di maschi alfa alla Corona, creano proseliti che sognano di seguirne le gesta o boh ... 

sad, but true.

finchè però schema comunicativo (o "narrazione") in atto è quello dello schema qui sotto copincollato, non so come ne usciremo

01.jpg

Link to comment
Share on other sites

se vuoi continuare a confondere la percezione (molto influenzata dalla suddetta "narrazione") con i freddi dati oggettivi,

fai pure.

Però i numeri dicono altro, pure a chi continua a far finta che questi numeri (che poi sono PERSONE, non cifre) non ci siano

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-10-18/gli-immigrati-italia-producono-piu-ungheria-slovacchia-e-croazia--121657.shtml?uuid=AEAYrxqC 

Link to comment
Share on other sites

Hinzelmann

Certo Minniti AVEVA giocato la carta diplomatica con le 3 tribù del Fezzan: Tebu Tuareg Suleiman

Di queste tre tribù una è filo tripolina ( Tuareg ) mentre i Tebu sono filo Haftar, né è escluso che l'atteggiamento di una tribù consegua allo schieramento dell'altra in una logica di rivalità locale. Cosa dovrebbe colpire, sia nel caso di Minniti, che di Salvini? Che stiamo parlando di ministri degli interni e non di ministri degli esteri.

Dopodiché sono seguite le contromosse francesi: Macron che invece è il Capo dello Stato riunisce sia nel 2017 che nel 2018 ( durante la nostra crisi di governo ) i Libici direttamente all'Eliseo, per fissare le elezioni e dopo aver ottenuto un via libera americano mercé l'invio in Siria di un contigente militare francese, ha escluso gli Italiani dall'operazione Barkhane, in cui Minniti aveva tentato di "infiltrarsi"

Ovviamente l'esclusione degli Italiani dall'operazione Barkhane ha ridimensionato i risultati ottenuti da Minniti nel Fezzan, perchè l'Italia aveva promesso di riuscire a stabilizzare la regione arretrando la linea di controllo dell'emigrazione in Niger.

A questo punto arriva Salvini, il sabotaggio sistematico della Francia ai nostri danni continua, Macron ci dà dei "vomitevoli" etc

Cosa emerge da questo quadro? Che l'Italia diplomaticamente parlando subisce l'iniziativa francese, la Francia di Macron ha trovato delle intese ad hoc con Trump sulla base del fatto che ha una forza di proiezione militare e che Trump ragiona sulla base di un'unica logica : risparmiare sulle spese militari americane con chiunque sia capace di inviare truppe perchè lui possa richiamare le sue.

L'Italia potrebbe cercare di parlare con Mosca, ma ci hanno legato le mani con le sanzioni

L'Italia potrebbe parlare con l'Egitto, ma ci hanno legato le mani con il caso Regeni

Saremo in 4 in Italia a seguire queste vicende in modo approfondito, quindi è evidente che l'Italiano medio sa poco o niente, ma se lo sapesse i sentimenti antifrancesi e antieuropei salirebbero alle stelle  e Salvini passerebbe dal 28% al 48% nei sondaggi politici

L'unico modo per uscire da questa situazione sarebbe mandare un nostro contingente militare nel Fezzan ( pericolosissimo visto che in automatico i Francesi finanzierebbero le tribù rivali ) o iniziare a rivedere i nostri impegni militari a favore di un'alleanza ( la NATO ) che di fatto non ci sta servendo a niente, se non a certificare uno status di Vassallaggio

Dubito che Salvini abbia il coraggio di prendere una delle due decisioni di cui sopra ( anche perchè servirebbe una decisione di Moavero Milanesi ) ma per certi versi neanche gli serve...gli basta sembrare l'opposto di un servo sciocco piddino

Link to comment
Share on other sites

7 minutes ago, Hinzelmann said:

L'unico modo per uscire da questa situazione sarebbe mandare un nostro contingente militare nel Fezzan ( pericolosissimo visto che in automatico i Francesi finanzierebbero le tribù rivali ) o iniziare a rivedere i nostri impegni militari a favore di un'alleanza ( la NATO ) che di fatto non ci sta servendo a niente,

e qui potrei chiederti come mai i nostri fulminat.. ehm.. illuminati governanti sono rimasti fuori dal progetto di esercito europeo (che, tu guarda il caso, dovrebbe servire proprio per queste missioni), nonostante siano stati invitati a farne parte da mesi...

motivazione? "no, grazie, non ci interessa".

Link to comment
Share on other sites

La Repubblica

"#toltalaScorta. Dall'oggi al domani mi è stata tolta la scorta. Con il nuovo governo #MinistrodegliInterni #Salvini. Non avevo una carica politica o istituzionale. Mi è stata data la scorta per minacce di gruppi neonazisti e neofascisti. Sono finite le minacce?". Così su Twitter Donatella Di Cesare, filosofa nota per i suoi studi sull'Olocausto, docente di Filososia teoretica all'università  Sapienza di Roma e membro del comitato scientifico del Museo della Shoah.

Dal 2015 viveva sotto scorta a causa di ripetute minacce di impronta antisemita. Adesso la protezione le è stata revocata, a suo giudizio senza alcun motivo. Anche il fondatore di Possibile, Filippo Civati, in una nota, auspica un chiarimento: "Donatella Di Cesare da un momento all'altro non ha più la scorta. La decisione - afferma - le è stata comunicata senza le dovute motivazioni, che ci sembrano necessarie per la sua tranquillità. Ci uniamo alla sua richiesta di chiarimenti, in un momento così delicato, in cui tutto rischia di essere strumentalizzato e di diventare molto pericoloso".

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

Hinzelmann

Ah @freedog...ma che stai a dì!

Ma se la Francia ci fa il c**o quadro, ma te pare che l'esercito europeo sia una cosa seria?

Quel che sarebbe servito è che Macron l'Europeista  ? almeno consentisse la partecipazione dell'Italia ai suoi vertici garantendoci una sfera di influenza in Libia, che nessuno poteva immaginare uguale a quella che detenevamo prima di Sarkozy, ma almeno fosse una garanzia per l'ENI, bastava questo all'Italia

In questo modo il PD avrebbe potuto dire che c'era qualcosa da perdere, ma in base al comportamento di Macron lo possiamo dire?

La risposta ahimé è no ( non per colpa del PD o di Salvini ma per colpa della rapacità francese )

Questa crisi economica ha fatto cadere il velo che copriva un egoismo nazionale e una prepotenza che sono completamente incompatibili con qualsivoglia progettualità europea

Link to comment
Share on other sites

4 hours ago, Rotwang said:

Anche il fondatore di Possibile, Filippo Civati, in una nota, auspica un chiarimento

E' sempre stupefacente la marginalità di Civati.

Link to comment
Share on other sites

8 hours ago, Hinzelmann said:

Cosa emerge da questo quadro? Che l'Italia diplomaticamente parlando subisce l'iniziativa francese, la Francia di Macron ha trovato delle intese ad hoc con Trump sulla base del fatto che ha una forza di proiezione militare e che Trump ragiona sulla base di un'unica logica : risparmiare sulle spese militari americane con chiunque sia capace di inviare truppe perché lui possa richiamare le sue.

Non potendo di molto contribuire al tuo intervento, mi limito a notare che i passati governi non hanno saputo eleggere ministri degli esteri -come dire- all'altezza della situazione. Ma d'altra parte non mi vengono alla mente governi recenti che abbiano saputo imporre la linea italiana nel Mediterraneo...

Link to comment
Share on other sites

15 minutes ago, schopy said:

Ma d'altra parte non mi vengono alla mente governi recenti che abbiano saputo imporre la linea italiana nel Mediterraneo...

pensa un po' che a me non viene proprio in mente SE ci sia una linea italiana nel mediterraneo..

cioè, 30 anni fa c'era il filo arabismo di Craxi & Andreotti che cercava qualche equilibrio colle sparate di Reagan, poi praticamente era l'ENI che dettava le linee guida; dalla caduta di Gheddafi in poi... BOH!!!!

nè mi pare di scorgere novità in tale scenario

Link to comment
Share on other sites

On 6/30/2018 at 3:54 AM, Silverselfer said:

Gli intellettuali individuano >>il vero problema<< nell'analfabetismo funzionale che a me suona come definire ipovedente un cieco . Non è che gli analfabeti funzionali siano nati oggi, solo che prima si chiamavano semplicemente >>imbecilli<< ma siccome l'UNESCO non poteva accettare il fallimento delle politiche di alfabetizzazione iniziate nel 1958 ... nel 1984 si trovò a dover coniare questo nuovo termine politicamente corretto per definire gli individui portatori sani di tare intellettive. 

La definizione di analfabetismo funzionale non è legata certo alle capacità intellettuali di un individuo - che, come ben saprai, sono più o meno migliorabili con la ''pratica'' - ma dipende dalla capacità di applicare talune abilità (lettura, scrittura, calcolo) per trarne informazioni utili nel quotidiano (che sia votare, leggere il bugiardino o usare un semplice smartphone). Una mancanza che deriva dal non averle apprese durante la scuola dell'obbligo oppure - senza che le due cose si escludano a vicenda - dall'averle perse dopo di essa (causa, appunto, mancanza di ''pratica'' nella vita di tutti i giorni).

Se fosse come dici tu, il popolo italiano sarebbe composto da imbecilli dalla nascita, visto che - secondi solo al Messico - abbiamo oltre il 40% di adulti definibili ''analfabeti funzionali''. Che sia invece un problema culturale, lo dimostra già solo il fatto che l'analfabetismo funzionale cresce mano mano si scende la Penisola...

Abbiamo una scuola dell'obbligo (dalle medie alle superiori) spesso lacunosa e mal gestita sotto diversi aspetti, pessime tendenza socio-culturali di lunga data (bassa percentuale di lettori di giornali/libri, di laureati, ecc.), pochi divulgatori scientifico-culturali e un generale disinteresse, se non sospetto, verso le scienze, la ricerca e il mondo accademico (che, invero, non sempre si dimostra un ambiente aperto verso la società civile). Per non parlare poi del divario nord/sud, incapaci di risolvere.

I nostri politici riflettono e corroborano questo stato di cose.

Più che il fallimento le linee internazionali per le politiche di alfabetizzazione, ciò che si è dimostrato - evidentemente - un fallimento sono state le politiche di pubblica istruzione, socio-economiche e di promozione culturale attuate dai governi italiani negli ultimi 40 anni (minimo). 

Edited by Layer
Link to comment
Share on other sites

Saramandasama

Come è provinciale dare contro agli italiani, quando il resto dei paesi europei e ancor di più gli USA non stanno messi meglio. 

Basta propaganda anti-italiana!

VIVA L'ITALIA~

Link to comment
Share on other sites

AGI

Parte la sperimentazione sul campo dei Taser, le pistole elettriche. Il decreto autorizzativo per l'impiego delle pistole che trasmettono una scarica elettrica con l’obiettivo di immobilizzare una persona è stato firmato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e riguarderà undici città: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi.

La sperimentazione sarà affidata alla Polizia di Stato, all'Arma dei carabinieri e alla Guardia di finanza. Trenta i dispositivi da acquistare, per ora. Dal Viminale sottolineano che la fase sperimentale seguirà un disciplinare che un apposito gruppo interforze sta mettendo a punto e sulla base del quale saranno formati le donne e gli uomini delle forze dell'ordine coinvolti nella prima fase di utilizzo.

Quale modello sarà usato 
A venire utilizzato è il modello X2 del Taser, prodotto dalla società americana Axon (che prima si chiamava appunto Taser, ma un anno fa ha cambiato nome). Sono pistole che sparano due dardi, collegati a fili conduttori, che trasmettono una scarica elettrica di 5 secondi. Il modello X2, introdotto nel 2011, secondo una indagine di Reuters trasmetterebbe 63 microcoulomb di elettricità, dimezzando quella di precedenti e contestati modelli, come l’X26. (Il riferimento che si trova a volte ai 50 mila volt sarebbe impreciso, perché va misurata la carica che raggiunge il corpo). Tuttavia la carica effettivamente trasmessa può variare a seconda delle circostanze, o di cosa colpiscono i dardi (vestiti o pelle). AGI ha contattato il produttore Axon per avere dettagli su questo e altri aspetti, ma in questa fase di test preferisce non rilasciare commenti. 

Le linee guida tecnico-operative sulla sperimentazione 
Ad ogni modo, nemmeno nelle “linee guida tecnico-operative sull’avvio della sperimentazione della pistola elettrica denominata Taser modello X2”, emanate a febbraio per la prova sul campo italiana, ci sono questi dettagli. Ci sono però delle indicazioni giuridiche ed operative. Il Taser è “un’arma propria”, secondo l’attuale normativa sulle armi - spiega il documento - “che fa uso di impulsi elettrici con la proiezione a corto raggio di due dardi, che rimangono collegati all’arma per mezzo di fili conduttori, per inibire le funzioni motorie”. Ha una doppia cartuccia “che consente di replicare il doppio colpo”; “una durata determinata e massima di 5 secondi della scarica”; “possibilità di rinviare gli impulsi elettrici”. 

Uso alternativo all’arma da fuoco 
La parte centrale però sono i presupposti d’uso. “Il suo utilizzo è consentito esclusivamente nei casi previsti dalla vigente normativa per l’uso delle armi. L’utilizzo dell’arma in argomento è alternativo a quello dell’arma da fuoco, nei casi in cui sia necessario immobilizzare temporaneamente il soggetto”. E sotto la voce “precauzioni”, il documento si limita ad osservare che l’uso dell’arma deve considerare il contesto e i rischi associati con la caduta; la condizione di vulnerabilità del soggetto da colpire (attingere, si dice in gergo), e nello specifico un “evidente stato di gravidanza o disabilità motoria”; o ancora, nel caso ci sia rischio di incendi, esplosioni o il soggetto sia ricoperto di liquidi infiammabili.
Il Taser è in dotazione alle forze di polizia di circa 107 Paesi, a cominciare da Stati Uniti, Canada, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Kenya e, in Europa, Finlandia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito.

Rischi e indicazioni di utilizzo 
Questo è un aspetto interessante perché è uno dei pochi dove in effetti ci sono delle indicazioni di cautela dello stesso produttore. Axon afferma che non esistano vittime la cui morte sia stata causata direttamente dalla scarica del Taser (alcune indagini giornalistiche come vedremo sostengono il contrario). E tuttavia, riferisce Reuters, la stessa azienda avrebbe ammesso che di 24 morti per il Taser, la maggior parte sia stata dovuta a cadute in cui si erano spaccati la testa o il collo, o a causa di incendi.  
 
D’altra parte, secondo la già citata indagine di Reuters, Axon avrebbe fornito alla polizia americana delle pagine sulle precauzioni nell’utilizzo del Taser, in cui si metteva in guardia da alcune categorie più a rischio. Tra queste ci sarebbero le donne incinte, i bambini, gli anziani, persone particolarmente fragili, persone sotto l’effetto di sostanze e con problemi cardiaci. Di tutte queste categorie non si fa riferimento nelle linee guida sulla sperimentazione italiana, ad eccezione di donne “in evidente stato di gravidanza”.

Esistono indicazioni del Ministero della Salute? 
Non è nemmeno chiaro se queste indicazioni esistano nel già citato disciplinare del Ministero della Salute. AGI ha chiesto informazioni al Ministero in proposito ma non ha avuto risposta. Nemmeno i sindacati, dice ancora Pianese, avrebbero avuto per ora informazioni di sorta su documenti del ministero della Salute, o su possibili effetti del Taser, o su categorie e situazioni a rischio, al di fuori di quelle succinte delle linee guida. Gli unici che sembrano preoccuparsene sono quelli del sindacato di polizia Siulp-Cgil, secondo il quale “l’Amministrazione dovrà garantire che l’eventuale utilizzo del Taser né possa nuocere alla salute (ad esempio per chi abbia patologie cardiache) del soggetto nei cui confronti verrebbe utilizzato né vi possano essere conseguenze penali, amministrative e civili a carico dell’utilizzatore, ovvero l’operatore di Polizia”. 

Axon in Italia 
Axon ha iniziato la sua penetrazione nel mercato europeo qualche anno fa. Insieme al suo rebranding, per cui nel 2017 ha cambiato nome, l’azienda ha iniziato a estendere la sua gamma di prodotti, includendo videocamere indossabili e servizi cloud dove salvare registrazioni. Nei mesi scorsi la polizia municipale di alcune città italiane (tra cui Treviso, Savona, Padova, Salerno) ha iniziato a usare alcune di queste videocamere indossabili (body cam) per riprendere situazioni critiche in strada, ma solo quando l’operatore decida di far partire la ripresa. Axon fornisce anche videocamere da abbinare ai Taser, che dovrebbero azionarsi quando le pistole sono estratte, ma a quanto risulta ad AGI la sperimentazione in corso in Italia non include l’uso di tali body cam. 

Gli studi sui rischi 
Come già accennato, secondo l’azienda i rischi di mortalità o gravi ferimenti causati direttamente dal Taser sarebbero bassissimi. Axon, dal suo stesso sito, rimanda a uno studio del 2009, in base al quale il 99,75 per cento dei sospetti colpiti col Taser non avrebbero subito danni gravi.
Una indagine Reuters dell’anno scorso però tratteggia un quadro diverso. L’agenzia giornalistica ha documentato, negli Stati Uniti - dove il Taser è diffuso in maniera massiccia - 1.005 casi in cui delle persone sono morte successivamente a essere state anche colpite col Taser, a partire dall’inizio degli anni Duemila. Il problema è che in molti di quei casi è difficile risalire a cosa sia effettivamente successo, oltre all’uso del Taser. Tuttavia Reuters ha analizzato le autopsie di 712 di questi casi e in 153 episodi (cioè in più di un quinto), il Taser veniva citato come una causa o un fattore che ha contribuito.
Molte delle altre autopsie citavano una combinazione di condizioni mediche e cardiache, l’abuso di sostanze e altre forme di trauma. Negli Stati Uniti ci sono anche molti episodi in cui il Taser è stato abusato dalla polizia che ha inflitto più scariche di quelle consigliate o in contesti in cui non avrebbe dovuto usarlo. L’indagine di Reuters mostra anche come sono effettivamente usate le pistole elettriche negli Stati Uniti. Un quarto delle persone morte soffrivano di problemi mentali; in nove incidenti su dieci, la vittima non era armata. 
 
“Uno dei problemi principali è la mancanza di ricerca indipendente e di studi di qualità”, dichiara ad AGI James Brophy, professore al dipartimento di medicina ed epidemiologia della McGill University, e già membro della commissione canadese incaricata di analizzare l’impatto delle pistole elettriche, che nel 2013 concluse che non ci fossero abbastanza elementi per valutare i rischi effettivi di tali armi. “Ovviamente i Taser sono più sicuri delle pallottole ma non sono neppure interamente innocui”, prosegue Brophy. “Nel complesso, il rischio di mortalità è basso, ma non zero, per cui favorirei sempre, se possibile, interventi senza Taser.  E lo eviterei laddove ci siano condizioni cardiache preesistenti, anche se è impossibile saperlo al momento del suo utilizzo. Lo eviterei anche su persone sotto effetto di stupefacenti, così come eviterei shock ripetuti e spari al torace perché sembrerebbero incrementare il rischio di mortalità”. 

Le associazioni per i diritti 
Chi è nettamente contrario all’introduzione del Taser in Italia sono associazioni come Antigone, che si occupa di diritti nel sistema penale. Non appena era uscita notizia della nota della Direzione Anticrimine sul via libera alla sperimentazione, l’associazione aveva espresso subito la sua contrarietà. “Il punto principale è che, laddove sono usate, le pistole elettriche non sono alternative alla pistola tradizionale ma al manganello”, commenta ad AGI Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. “Quindi si assiste a un aumento della violenza, non a una sua diminuzione. Gli organismi internazionali per la prevenzione della tortura dicono che l’uso di questi strumenti si presta facilmente ad abusi; inoltre finisce per essere alternativo a pratiche normali di ordine pubblico, anche perché la criminalità vera e il terrorista si muovono con la pistola”. 

Nelle scorse settimane, è stata anche presentata un’interrogazione parlamentare al ministero dell’Interno e della Salute, a firma di Fratoianni e Palazzotto (LeU), in cui fra le altre cose si chiede “se il Ministero della salute abbia svolto o intenda svolgere un’indagine in relazione alla sperimentazione della pistola elettrica Taser, con particolare riguardo ai rischi sulla salute, come previsto dalla legge, in particolare a tutela delle categorie più vulnerabili (donne incinte, minori, malati di cuore e anziani)”, e “quali siano i costi della sperimentazione sopra richiamata e le aziende coinvolte, considerato che per gli interroganti sarebbe più utile investire queste risorse in formazione delle forze di Polizia o in strumenti logistici (autovetture, vestiario)” ecc.  
Del ministero della Salute abbiamo già detto prima. In quanto ai costi la domanda è a sua volta interessante, anche considerato il fatto che un Taser X2, secondo il suo manuale, avrebbe una “vita utile” di cinque anni.

Link to comment
Share on other sites

La Repubblica

Dopo lo stop alle navi delle Ong, scatta per la prima volta il disco rosso del Viminale per una nave italiana che viaggia con un carico di migranti. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha fatto sapere che non intende indicare alcun porto di approdo per l’imbarcazione Vos Thalassa, battente appunto bandiera tricolore, con a bordo 66 migranti recuperati nelle acque libiche.

È successo tutto in serata. L’imbarcazione, che appartiene a una compagnia privata e che lavora per garantire la sorveglianza della piattaforma francese Total in alto Mediterraneo, è intervenuta dopo la segnalazione di soccorso inviata da un barcone in avaria in piene acque libiche Sar. Le motovedette di Tripoli, stando alle prime ricostruzioni, erano state già allertate ed erano in procinto di intervenire. Ma l’equipaggio della Vos Thalassa è stato più solerte e ha raggiunto prima degli scafi libici i migranti in difficoltà. Il trasbordo è avvenuto in piena notte e si contano appunto 66 migranti sul ponte della nave. Una solerzia che tuttavia non sarà premiata dal governo italiano, stando a quanto trapela. Perché se anche la Vos Thalassa dovesse dirigersi come è probabile verso le nostre coste, puntando su un ponte siciliano o calabrese, non riceverebbe il via libera del Viminale per l’approdo.

Su questo punto Salvini - che in queste settimane ha agito d’intesa col collega responsabile dei Trasporti, Danilo Toninelli – è irremovibile e conferma la strategia. E questo anche se non si tratti di una delle navi non governative alle quali è stata dichiarata “guerra” da Palazzo Chigi e Viminale. Del resto, una revisione delle regole d’ingaggio per le operazioni di salvataggio il vicepremier della Lega vorrebbe introdurla anche per le navi militari.   

Link to comment
Share on other sites

Silverselfer
On 7/3/2018 at 10:49 AM, Hinzelmann said:

Dubito che Salvini abbia il coraggio di prendere una delle due decisioni di cui sopra ( anche perchè servirebbe una decisione di Moavero Milanesi ) ma per certi versi neanche gli serve...gli basta sembrare l'opposto di un servo sciocco piddino

So di ripetermi, ma ti stimo per la mirabile capacità di esposizione che dimostri ogni volta :hi:

Moavero è andato appunto in Libia a cercare di rimediare al viaggio ufficiale del Ministro degli Interni.

Dal continente africano va invece citato un evento storico --> E' stato siglato un accordo tra Etiopia ed Eritrea che pone fine allo stato di guerra che dura da venti anni. 

Quello che rende tutto più emozionante  è il fatto che si tratta di un movimento popolare  montato dal basso e conquistando democraticamente tappa dopo tappa, è giunto alla presidenza etiope ... che ha rinunciato alle istanze sui territori eritrei.  

Il prossimo banco di prova è la Somalia ... se ci tenessimo seriamente ad aiutarli a casa loto (tenendo anche d'occhio il nostro piccolo interesse nazionale), ora dovremmo dare tutto il nostro appoggio politico ad Abiy Ahmed ...

Invece, l'interesse di Salvini è mantenere alta la tensione sul tema migranti e quindi all'economia della sua politica servono le navi delle ONG da respingere ---> Il populismo europeo è una parte integrante del business migratorio.

Per capire la psicologia di Salvini, secondo me è utile guardare questo piccolo video dove viene insultato da un suo collega ...

Gli insulti non solo se li fa scivolare addosso, ma li legittima declassandoli a >>normale dialettica parlamentare<< eppure l'accusa è molto concreta perché nel suo intervento aveva appena definito aria fritta dei risultati di cui non sapeva nulla in dettaglio, nonostante avrebbe dovuto presiedere le riunioni e dare il suo contributo ai risultati ottenuti. 

Lui è un grande incassatore ... prende gli sputi in faccia senza alcun rigurgito d'orgoglio ... del resto abbiamo anche visto come si è tenuto le corna in testa della Isoardi mettendo tutto a tacere ... 

Da Ministro degli interni continua a fare lo stesso, ripete le medesime arringhe senza preoccuparsi di conoscere i temi del dibattito e  a chi glielo fa notare risponde che >>ci sta<< in quanto i suoi avversari devono pur contestarlo. A quanti poi gli rimproverano di stare sempre in televisione, in piazza o sui social ... risponde che lui preferisce fare il ministro tra la gente. 

Le qualità dell'uomo forse saranno anche congeniali per fare il politicante di mestiere, ma non dimentichiamoci che  un rappresentate politico non è un influencer che deve solo raccogliere consenso ... gli elettori lo pagano per risolvere i problemi e non per camparci sopra. Lui si difende dall'accusa di fancazzismo dicendo che si fa il mazzo dalla mattina alla sera ... ed è vero, ma lavora per la convenienza del suo partito e della sua carriera.

On 7/3/2018 at 10:58 AM, freedog said:

e qui potrei chiederti come mai i nostri fulminat.. ehm.. illuminati governanti sono rimasti fuori dal progetto di esercito europeo (che, tu guarda il caso, dovrebbe servire proprio per queste missioni), nonostante siano stati invitati a farne parte da mesi...

motivazione? "no, grazie, non ci interessa".

L'esercito è il >>cavallo di battaglia<< francese sullo scacchiere europeo e Macron più di ogni altro, lo fa pesare all'alleato tedesco. Il quale per ragioni storiche non può armarsi ... una questione analoga è quella appena accaduta in Corea con il Giappone che deve demandare agli americani il compito di difenderlo militarmente. L'Italia invece gode di un trattamento in chiaro scuro, ma sicuramente dei nostri militari in Libia non si sa come sarebbero recepiti, visto che da quelle parti si ricordano benissimo le nefandezze compiute durante il regime fascista ... 

Sicuramente è ora che si superino i trattati post seconda guerra mondiale/fredda ... anche a livello di diritti di veto all'ONU. Tuttavia, ci vorrebbe una situazione di convenienza comune a farlo e in questo momento è più facile che salti il banco,piuttosto che si riesca a riformare le regole per rimanerci seduti. 

In altre parole ... prima dell'esercito europeo ci vuole un ministero congiunto per la difesa e quindi una politica estera comune ... altrimenti diventeremmo tutti un protettorato francese ... quindi rimaniamo in attesa degli F35 ... e forse dovremmo anche ubbidire a Trump che chiede ai paesi NATO di portare le spese militari al 2% del PIL, che per quanto ci riguarda significa circa 24 miliardi di euro in più ...  

On 7/3/2018 at 11:17 PM, Layer said:

La definizione di analfabetismo funzionale non è legata certo alle capacità intellettuali di un individuo - che, come ben saprai, sono più o meno migliorabili con la ''pratica'' - ma dipende dalla capacità di applicare talune abilità (lettura, scrittura, calcolo) per trarne informazioni utili nel quotidiano (che sia votare, leggere il bugiardino o usare un semplice smartphone). Una mancanza che deriva dal non averle apprese durante la scuola dell'obbligo oppure - senza che le due cose si escludano a vicenda - dall'averle perse dopo di essa (causa, appunto, mancanza di ''pratica'' nella vita di tutti i giorni).

Gli imbecilli esistono eccome e lo sono prima che per tare intellettive, per sfrontata e deliberata volontà di pascersi nell'ignoranza.  

Ti rimando poi alla definizione che  dette l'UNESCO all'analfabetismo funzionale --> la condizione di una persona incapace di apprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da dei testi scritti ... --> Se dal 1984 a oggi le cose sono andate sempre peggio, tanto che gli analfabeti funzionali sono divenuti maggioranza ed hanno eletto dei loro degni rappresentati al vertice delle democrazie occidentali ... non basta dire che è colpa dei prof ... e che cazzo!

Riguardo alla scuola dell'obbligo ... si tratta di una mia battaglia personale ---> si deve chiamare scuola pubblica ---> la definizione >>scuola dell'obbligo<< conserva un retaggio ottocentesco, quando si introdusse >>l'istruzione elementare obbligatoria<<  ed era sentita come una sorta di coscrizione che sottraeva braccia all'allora società essenzialmente rurale. 

Purtroppo questa sbagliata concezione di obbligatorietà è rimasta incancrenita nella testa di molti ministri dell'istruzione pubblica, compresa quella della  sindacalista Fedeli che ha pensato bene di accorciare il liceo e far lavorare gratis gli studenti.  Invece, l'Istruzione dovrebbe essere percepita come un servizio pubblico primario e indispensabile come quello della Sanità e ai professori riservato lo stesso rispetto che si riserva usualmente ai medici.  

La scuola pubblica italiana è migliore di tante altre ... per esempio, quella inglese è molto peggio e  Boris Johnson è molto peggio di Salvini. 

Il declino culturale in atto è dovuto soprattutto alla società dei media di massa iniziata con la televisione. E' stata provata una progressiva diminuzione delle capacità di concentrazione che oramai non supera i due secondi e quindi non compete chi sta ancora leggendo questo post. Non solo, ma il linguaggio dei media di massa sollecita molto la parte emozionale del nostro encefalo a discapito di quella razionale. 

Io definisco questo processo ---> Società di Peppa Pig ---> la semiotica del linguaggio sociale è proprio quella delle animazioni per bambini, basate tutte su informazioni intuitive.  Salvini, Meloni, Di Maio eccetera ... sono tutti dei teletubbies che chiosano pensieri intuitivi assimilabili in meno di due secondi ... 

Link to comment
Share on other sites

Saramandasama

Poche storie, Salvini è un uomo del fare. Da solo contro tutti è riuscito a portare una lega che era al collasso a diventare il primo partito in Italia. 

La zuppa di porro spiega bene il perché non c'è alternativa al Salvini per i prossimi anni~

Edited by Saramandasama
Link to comment
Share on other sites

On 7/11/2018 at 3:56 AM, Silverselfer said:

Gli imbecilli esistono eccome e lo sono prima che per tare intellettive, per sfrontata e deliberata volontà di pascersi nell'ignoranza.  

Ti rimando poi alla definizione che  dette l'UNESCO all'analfabetismo funzionale --> la condizione di una persona incapace di apprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da dei testi scritti ... --> Se dal 1984 a oggi le cose sono andate sempre peggio, tanto che gli analfabeti funzionali sono divenuti maggioranza ed hanno eletto dei loro degni rappresentati al vertice delle democrazie occidentali ...

Beh, allora deciditi: prima di ci che gli imbecilli - che sarebbero di fatto gli analfabeti funzionali - sono sostanzialmente e al di là del politicamente corretto semplici ''portatori sani di tare intellettive'', mentre ora divengono ''prima di tutto'' delle persone che scelgono di rimanere nell'ignoranza. La prima denota una condizione involontaria, l'altra no. E c'è una bella differenza - e nel secondo caso, mi daresti ragione (il problema è culturale).

Questa è la prima definizione data dall'UNESCO (1978)

A person is functionally illiterate who cannot engage in all those activities in which literacy is required for effective functioning of his group and community and also for enabling him to continue to use reading, writing and calculation for his own and the community’s development.

http://unesdoc.unesco.org/images/0011/001140/114032E.pdf

Chiaro è che l'analfabeta funzionale, pur conoscendo le basi della lettura ecc., non riesca poi ad applicarle per comprendere a pieno il testo. Perché?

Quote

non basta dire che è colpa dei prof ... e che cazzo!

Infatti, non mi son limitato solo a quello. Se teniamo conto che i livelli di alfabetismo funzionale differiscono da stato a stato, non è solo perché quella definizione non indica un livello di alfabetismo funzionale (per cui mio bisnonno nel 1900 era una persona istruita molto più della media, ma nel 2018 - con uguali conoscenze e capacità di applicazione - sarebbe pressoché un'analfabeta). Piuttosto, dati diversi fotografano efficienze diverse del sistema nell'istruire e nell'incentivare le singole persone in queste attività.

Abbiamo diverse eccellenze in ambito accademico e un'ottima scuola elementare, dati alla mano. Ma questi ci dicono pure che le medie e le superiori sono complessivamente sotto molti altri Paesi europei.

Chiaramente, il problema non è solo la scuola.

On 7/11/2018 at 3:56 AM, Silverselfer said:

definizione >>scuola dell'obbligo

Ho utilizzato questa definizione solo perché la ''scuola dell'obbligo'' (fino a 16 anni, se non erro) non coincide perfettamente con la ''scuola pubblica'', l'uso di quella definizione dunque serviva  a sottolineare questa sfumatura. Convengo su quanto detto riguardo il ruolo della Scuola e dei Docenti nella Società, invece.

Edited by Layer
Link to comment
Share on other sites

La Repubblica

Abrogare la legge della scorsa legislatura con cui è stato introdotto - dopo un iter molto faticoso e svariati richiami dell'Europa - il reato di tortura e al tempo stesso aumentare le pene per i reati di minaccia o resistenza a pubblico ufficiale. Sono le due proposte di legge che Fratelli d'Italia ha presentato a Montecitorio e per cui Giorgia Meloni si è spesa anche con un tweet. Sostenendo addirittura che "il reato di tortura impedisce agli agenti di fare il proprio lavoro". Poi cancella il tweet, lo riscrive aggiungendo che il reato di tortura - "come è formulato oggi" - impedisce alle forze dell'ordine di fare il proprio lavoro. E aggiunge anche un video. 

Una legge - quella sulla tortura - in realtà considerata molto timida da ong e associazioni per i diritti umani e anche da parlamentari che si erano sempre battuti per la causa, come Luigi Manconi. Meloni lancia anche un avvertimento al governo, esprimendo la speranza che il governo assuma un atteggiamento più disponibile rispetto a quello tenuto finora su altre proposte del suo partito. "Noi diamo la nostra disponibilità a dare una mano al governo - ha detto Meloni - sulle questioni per cui siamo stati votati, purtroppo registriamo una chiusura su alcune nostre proposte, come la discussione nella commissione d'inchiesta sui diritti umani del genocidio dei cristiani nel mondo, o ancora l'inserimento delle nuove mafie, come quelle nigeriane e cinesi, nell'oggetto di studio della commissione Antimafia. Sono chiusure inspiegabili".

"Tutti siamo contrari alla tortura, ma bisogna capire cos'è la tortura", ha detto ancora Meloni. "Se dai 12 anni a un agente per minacce psicologiche, io non sono d'accordo".

C'è poi il capitolo del rafforzamento delle pene per minacce a pubblico ufficiale. Il deputato Edmondo Cirielli ha sostenuto che "siamo di fronte a un'emergenza. Negli ultimi anni le aggressioni ai danni delle forze dell'ordine sono aumentate in modo impressionante. Noi vogliamo portare da un minimo di sei a un massimo di dieci anni le pene per questo tipo di reato, che ora vanno da sei mesi a quattro anni". Quanto al reato di tortura, FdI pensa di abrogare il reato così com'è e di trasformarlo in una serie di circostanze aggravanti. "Non c'è bisogno di prevedere un automatismo - ha spiegato Cirielli - noi vogliamo impedire la criminalizzazione delle forze dell'ordine che c'è stata nella scorsa legislatura per motivi ideologici".

Link to comment
Share on other sites

Silverselfer
57 minutes ago, Layer said:

Chiaramente, il problema non è solo la scuola

Ti chiedo scusa perché non volevo che finissimo su posizioni contrapposte, anche perché in altre occasioni mi è capitato di sostenere le tue stesse istanze.  Da qui nascono le mie contraddizioni e siccome non voglio continuare su questa china ... stop.

Sostanzialmente, distinguo la questione dell'analfabetismo funzionale sul piano politico perché l'ho sentito nominare troppe volte dalla sinistra durante l'ultima tornata elettorale ---> E' colpa dell'analfabetismo funzionale se gli elettori di sinistra votano M5S e Lega.

Dare degli imbecilli a quanti non votano a sinistra è un vizio ricorrente dell'intellighenzia e trovo estremamente irritante questo nuovo modo di farlo >>politicamente corretto<<. 

L'analfabetismo funzionale esisteva anche quando gli stessi imbecilli votavano PCI, PDS, DS, PD ... è dal 1994 che l'emorragia dell'elettorato di sinistra è iniziata tracimando nell'alveo del populismo ... sostanzialmente il PCI mancò la sua morte naturale quando il PSI di Craxi coinvolto in Mani Pulite, mancò l'onda lunga promossa dal comunista Napolitano. Dopo, ha continuato il suo processo di consunzione fino alle elezioni del 2013, quando ha esalato l'ultimo respiro con Bersani ... con Renzi già non esisteva più. 

Sarebbe interessante discutere di tutte le riforme scolastiche italiane e rintracciarvi la causa dell'analfabetismo funzionale ... tuttavia, non credo che questo abbia attinenza con il motivo per cui il M5S è il maggiore partito d'Italia e Salvini, con un risultato elettorale inferiore al PD, governa di fatto questo paese ... l'unico analfabetismo funzionale che ravvedo è quello dei renziani, incapaci di elaborare il proprio fallimento e non hanno capito di doversene andare o quanto meno uscire di casa con un paio di mutande in testa per pubblica decenza ... 

Link to comment
Share on other sites

Condivido in toto lo scritto. Credo sia la prima figura pubblica a far notare che è quanto meno strano che ONU e UE non riescano e si sforzino ben poco ad esportare condizioni detentive dignitose - come anche hotspot sotto loro gestione, aggiungo io - in Libia, ma che poi allo stesso tempo siano così alacri nell'esportare democrazia e far cadere regimi gettando interi paesi nel caos. Fa l'esempio dell'Afghanistan, ma si potrebbe dire lo stesso della Libia, in cui ricordo che oltre alle responsabilità dei paesi europei (e degli USA, naturalmente) ci fu anche quella dell'ONU che dette l'autorizzazione all'attacco e al rovesciamento del regime. 

Tutte cose che dico da tempo su questo forum, ma che come dicevo penso sia la prima volta che vengano affermate da figure pubbliche, in questo caso un giornalista e scrittore. 

"Chi governa, eccolo il problema.....

Non so se il presidente della Repubblica abbia fatto bene o meno a imporre lo sbarco dalla Diciotti. Certo ha risolto una situazione surreale, con una nave militare italiana impossibilitata ad approdare in un porto italiano. Però so altre cose. Quando, ancora giovane giornalista, scrissi su Lotta Continua degli esuli istriani e dalmati, ricevetti molte critiche. Ho continuato a scriverne, e trovo strano che molti sostengano il diritto al ritorno dei profughi palestinesi, e inneggino alle foibe: c'è profugo e profugo.  Qualche anno dopo, da Cuba, per lo stesso giornale raccontai, procurandomi qualche problema con la polizia castrista, l'esodo dei marielitos, come vennero chiamati dal porto di Mariel, da dove poi partirono verso la Florida. Raccontai quello che vedevo, come la scena di una coppia di omosessuali picchiati inneggiando a Che Guevara, che non era più in grado di prendere le distanze. Ricevetti ancora più critiche, perchè fuggivano il paradiso socialista. A Valona, nel 1997, raccontai la storia dei gommoni clandestini, e del blocco navale, In Itali al governo c'era il centrosinistra, premier Romano Prodi. Ministro degli interni Giorgio Napolitano. Il 25 marzo in accordo con quel che restava del governo albanese, le navi della Marina militare italiana presero a pattugliare l'Adriatico, fino a sorvegliare da vicino le coste (sul tetto dell'albergo in cui stavo a Valona, c'era una postazione di osservazione di militari italiani). Le navi italiane avevano il potere di rispondere al fuoco e di intercettare gommoni. Il 28 marzo una imbarcazione albanese, rubata nel porto di Saranda, piccola e stracarica, con a bordo  molte  donne e bambini fu speronata nel Canale d'Otranto dalla corvetta italiana Sibilia. In pochi minuti morirono 81 persone Ne sopravvissero 32. La sentenza di secondo grado, nel 2011, confermò le condanne del primo grado: tre anni e dieci mesi al comandante dell'imbarcazione albanese, due anni e quaatro mesi a Fabrizio Laudadio, comandante di nave Sibilia.  Non ricevetti critiche, la vicenda fu trattata come una tragedia del mare, e del resto nessuno vestì magliette di alcun colore, forse le vite degli albanesi valgono meno.
Non sono un esperto di accordi internazionali, ma forse la Diciotti avrebbe dovuto limitarsi a garantire la sicurezza dell'equipaggio della Vos Thalassa. Certo, consegnarli alla Guardia Costiera libica vuol dire avviarli a centri di detenzione infami. Ma perchè l'Europa e l'Italia che un potere di elargizione di aiuti su Tripoli ce l'hanno non lavorano a imporne di dignitosi ? Perchè tante eroiche ONG non vanno in Libia a fare i cani da guardia dei diritti dei detenuti di quei centri ?  Perchè l'Onu non fa qualcosa di più che organizzare qualche volo di rientro da Tripoli verso i paesi di provenienza ? Perchè pretendiamo di imporre la democrazia in Afghanistan e non siamo capaci di esportare un sistema detentivo dignitoso in Libia ? E' come se avessimo  un qualche interesse a far proseguire la tratta, non a incanalare le migrazioni in un corridoio di legalità e di sostenibilità.   Sostenibilità: sapete che l'art. 10 della Costituzione, che per molti è una specie di Corano irriformabile, dice che hanno diritto d'asilo tutti coloro che non godono nei propri Paesi, dei diritti e delle libertà garantite in Italia. Andava bene quando i profughi erano dieci ungheresi e tre polacchi, oggi vuol dire miliardi di persone. O forse è solo questione di chi governa, di bandiere e di ideologie, e di doppie morali, di orsacchiotti e palloncini di commozione di massa. Se fosse per le vite degli altri, dovrebbe valere sempre. Io ho aiutato due famiglie irachene e un giovane eritreo a lasciare i loro paesi, ma non ricordo proprio chi governasse l'Italia in quel momento.  E non ho ragioni di simpatia o di rancore con chi governa adesso. Sono per conto mio."

Toni Capuozzo 

Edited by Uncanny
Link to comment
Share on other sites

Silverselfer
On 7/14/2018 at 12:11 PM, freedog said:

bella analisi su come funziona il mktg politico nell'epoca del far west social e su come sta favorendo i sovranismi, salviniani in primis

https://www.rollingstone.it/politica/la-bestia-ovvero-del-come-funziona-la-propaganda-di-salvini/420343/#Part13 

>>Salvini, che ha 45 anni, è un super millennial: ha vissuto il calcio balilla, la televisione, Space Invaders e le reti social.<<

Non sia che per ragioni anagrafiche, questa affermazione mi lusinga un po' ... chi rientra nel range dei 40>50 anni ha gli anticorpi della controcultura cyberpunk  che gli dà la cinica consapevolezza delle origini del world wide web.

Io chiedo sempre ad ogni grillino che incontro di spiegarmi il motivo per cui la prima impellenza nel M5S nel 2013 fu chiedere la presidenza del Copasir. Altri invece dimenticano che uno dei soci fondatori e finanziatori di FB era ed è ancora la CIA ... 

Sono trascorsi esattamente 30 anni dal 1988 e sarebbe ora che qualcuno pensi a scrivere anche la storia del world wide web. Una storia iniziata in piena guerra fredda e che continua da allora a seguire dinamiche da Big Brother.  

Esempio ---> L'Italia possiede sul suo territorio i >>rubinetti<< attraverso cui la rete globale s'interconnette con tutto il nord Africa e buona parte del medio oriente occidentale.  E' stato questo a far coinvolgere Telecom Italia in tante spies stories internazionali e putacaso, le questioni legate alla sua privatizzazione sono state il cavallo di battaglia che tirò Grillo nell'agone politico nazionale (insieme al caso Parmalat di cui sarebbe altrettanto interessante vedere nelle sue implicazioni con Bank of America poiché finanza e spionaggio costituiscono la genesi della rete).  Persino dei magistrati si domandarono come mai un teatrante fosse a conoscenza d'informazioni che spiegavano delle dinamiche verificatosi solo molto tempo dopo ... 

La Cina c'insegna che per controllare i dati bisogna avere il controllo sui >>rubinetti<< ... questi sono le dogane del WEB e vorrei domandare a qualcuno dove sono quelle italiane o europee, anche in relazione alle indagini partite su Echelon e continuate con ogni sorta d'intromissione nella vita pubblica europea sia da parte americana e sia da parte putiniana. 

Una soluzione contro i manovratori occulti del marketing internettiano sarebbe quella di dotare gli utenti di un'identità digitale che coincida con quella del mondo reale, ossia, quando si compra un dispositivo in grado di navigare in rete, questo deve essere associato allo stesso numero di utente, un po' come accade con il telaio di un automobile ---> i troll saranno equiparati a dei cittadini che esibiscono dei documenti falsi o posseggono un automobile che risulta rubata. 

Siccome noi siamo in Europa, potremmo già creare un'identità europea e chiunque passi per i nostri rubinetti, dovrà dotarsi di un visto che abiliti l'identità digitale associata ai suoi dispositivi. E sì, sarebbe comunque un limite alla libera circolazione delle persone e delle idee ... ma a questo punto, mi sembra inevitabile. 

Certo che le spie continueranno a fare il loro mestiere, ma almeno gli idioti digitali non si potranno liberamente riprodurre come una pandemia d'imbecillità alla mercé degli occulti manovratori del marketing. 

Scenari cyberpunk appunto ... 

Sulle fake news, secondo me, basterebbe rendere illegali i file video che non riportano la data di produzione. Le immagini sono il veicolo con cui si spacciano le notizie false anche in televisione. Un esempio stupido ---> I servizi giornalistici estivi o sul mal tempo sono puntualmente corredati da immagini di repertorio --->  La coda di automobili  ritratta nel video deve avere la data dell'anno in cui è stata ripresa e idem per la grandinata o la nevicata eccetera ... 

Esempio africano ---> La maggior parte delle immagini dei servizi che riguardano i fatti africani sono di repertorio e spesso non sono manco attinenti allo Stato di cui si parla nel servizio giornalistico.  Idem, per quegli odiosi video di raccolta fondi, in cui si vedono sempre bambini appestati da fame e malattie ... dovrebbero per legge comparire su quelle immagini la provenienza del girato e la data di realizzazione.

In fondo si tratta di una piccola serie di numeri che impedirebbe di replicare all'infinito le sfighe del mondo, mettendole a disposizione dei seminatori di panico ... 

Edited by Silverselfer
Link to comment
Share on other sites

6 hours ago, Silverselfer said:

chi rientra nel range dei 40>50 anni ha gli anticorpi della controcultura cyberpunk  che gli dà la cinica consapevolezza delle origini del world wide web.

Mah...può essere

Secondo me la sinistra "modernista" e liberale alla Renzi ha peccato tendenzialmente di eccesso di fiducia nel nuovismo tecnologico che ha identificato automaticamente in "progresso"

Intendiamoci in Italia questa tendenza è sempre stata avversata da un difetto di segno opposto, una diffidenza radicata contro ogni innovazione a partire da OGM e GPA a scendere ( bisogna sforzarsi di essere obiettivi ) vuoi per un sottofondo cattolico antimodernista, vuoi per un certo pessimismo, vuoi perchè alla fine gli Italiani sono un popolo di ex-artigiani etc

Ad ogni modo nel momento in cui l'innovazione tecnologica fece vincere Obama, così si disse, divenne il Bene ( tanto lo divenne da denominare primavera araba una rivolta che fu inizialmente qualificata democratica, perchè alcuni giovani arabi avevano usato il web ed ha prodotto guerre in Siria e Libia e l'ISIS )

A dire il vero quando abbiamo scoperto che gli USA spiavano sistematicamente i propri alleati, che Snowden era costretto per salvarsi la pelle a trovare rifugio da Putin, sarà per il fatto che Obama non era Trump...ed in Obama si voleva credere nonostante fosse evidente che esisteva un sistema sopra Obama e Trump che funzionava da solo,  le reazioni politiche sono state meno che modeste.

Quindi - francamente - tirare fuori ora il concorso "Vinci Salvini" mi fa sorridere, sarebbe il caso forse di avere il senso delle proporzioni

14 hours ago, Uncanny said:

Condivido in toto lo scritto. Credo sia la prima figura pubblica a far notare che è quanto meno strano che ONU e UE non riescano e si sforzino ben poco ad esportare condizioni detentive dignitose - come anche hotspot sotto loro gestione, aggiungo io - in Libia, ma che poi allo stesso tempo siano così alacri nell'esportare democrazia e far cadere regimi gettando interi paesi nel caos. Fa l'esempio dell'Afghanistan, ma si potrebbe dire lo stesso della Libia, in cui ricordo che oltre alle responsabilità dei paesi europei (e degli USA, naturalmente) ci fu anche quella dell'ONU che dette l'autorizzazione all'attacco e al rovesciamento del regime

L'ONU decide o non decide sulla base delle maggioranze che vi si formano e visto che in Libia esiste una presenza Russa ( ancorchè in opposizione al governo ufficiale sostenuto dall'ONU...) è facile immaginare che alla Russia non dispiacesse saltasse il coperchio di un altro paese mediorientale

C'erano paesi "freddi" come la Germania ed il suo blocco, che tendono a tenersi fuori da vicende mediorientali ma fra questo ed opporsi ci corre un oceano di differenza, altri e cito per primi gli USA si fecero tirare dentro, salvo ammettere poi di aver fatto un grosso errore ed essersi tirati fuori ( lo disse Obama, figuriamoci Trump )

Quanto al creare hotspot in Libia amministrati e funzionali, la verità è che il governo di Tripoli controlla al massimo la città di Tripoli, al di fuori di essa ci sono i clan, si potrebbe ritenere che l'ONU abbia scommesso sul cavallo sbagliato, ma nel momento in cui la Rosneft si accorda con Haftar e si ingaggia una lotta per il potere a Bengasi fra Francia e Russia, l'occidente vuole la garanzia che la Russia sia messa fuori gioco.

Aggiungiamoci che se da una parte sta l'Egitto ( e di rincalzo Emirati e Arabia ) possiamo stare sicuri che Turchia e Qatar stanno dall'altra, cioè con Sarraj ed in ultima analisi con l'Italia

Gli USA hanno ora da una parte dei governi amici ( Italia e Turchia ) con nel mezzo però un tentativo di colpo di stato in Turchia ed il trappolone Regeni a destabilizzare il quadro e dall'altra parte altri governi amici ( Francia Egitto e Arabia ) che sembrerebbero più solidi e capaci, che però concorrono con un Nemico ( Russia )

Finchè questa storia non si risolve, l'ONU ha abbastanza le mani legate

Link to comment
Share on other sites

La Repubblica

Consumo e spaccio di droghe sono regolati dal Testo unico, che risale al 1990, noto anche come legge Russo Iervolino, dal cognome dell'allora ministra democristiana agli Affari sociali che la firmò con il collega alla Giustizia Vassalli. Nel 2006 arrivò la Fini-Giovanardi, che equiparava droghe leggere e pesanti, ma è stata abrogata nel 2014 da una sentenza della Corte costituzionale. Il vuoto giudiziario, da allora, fa il paio con quello politico. Ora il dibattito sembra nuovamente vivacizzarsi, con dichiarazioni di ministri  e ripresa dei convegni, come quello del prossimo 23 luglio a Piacenza che fa discutere in questi giorni. 
 
Il neoministro della Famiglia Lorenzo Fontana ha ripreso in mano il Dipartimento nazionale antidroga, annunciandolo lui stesso prima dell'ufficialità della nomina, proprio dalle pagine del sito del Dpa, e ha anticipato la sua linea: tolleranza zero. Del Dpa, nato per decreto nel 2008, fu responsabile per anni il sottosegretario Giovanardi. Finito il suo regno è stato smantellato, la delega è rimasta per lo più nelle mani del presidente del Consiglio di turno e di politiche sulle droghe si è parlato molto poco. 
 
La ripresa del dibattito porta ora il titolo del convegno piacentino di lunedì prossimo: "L'erba della morte". Il tema è la cannabis, i relatori sono assessori locali, un paio di senatori, quattro parlamentari e la mamma di un ragazzo drogato. I promotori sono Luca Zandonella, assessore leghista con deleghe a Sicurezza, Politiche giovanili, Identità e tradizioni e Partecipazione, e Massimo Polledri: neuropsichiatra infantile, già senatore della Lega che però lo ha espulso nel 2015, perché alla Zanzara disse: "Se i miei figli fossero gay non sarei contento, sarebbe come se mia figlia mi dicesse mi faccio suora o mi sposo con un marocchino, anzi, questo sarebbe uno dei peggiori casi che possano capitare". Poi l'anno scorso è diventato assessore alla Famiglia di Piacenza. Con loro il senatore leghista Simone Pillon, attuale capogruppo in Commissione Giustizia, fondatore dei Family Days, antigender. 
 
Il titolo del convegno ha provocato una certa ilarità sui social e parecchio malumore fra gli operatori delle dipendenze. Che auspicano un approccio rigoroso e orientato sugli aspetti patologici, dove a fare testo sono esperienza e letteratura scientifica, con obiettivi sanitari e non demagogici, mentre si rischia di tornare a mettere in dubbio persino l'efficacia della riduzione del danno.

P.S: la mia città, che vergogna.

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

L'Espresso

Arriverà anche al crocifisso? Sul punto, i volponi di Palazzo che osservano il prosperare della Lega che brandisce simboli cristiani non hanno dubbi: ci arriverà. Di certo le premesse son già lì piazzate. Dopo il Vangelo sventolato al comizio di piazza (decisivo a raccattare i voti di marzo, secondo gli esperti), dopo il Rosario sgranato in pieno giuramento al Quirinale, Matteo Salvini è pronto a lanciare, qualora serva, anche l’ennesima battaglia sul crocifisso. Un bel modo per cominciare l’anno scolastico in serenità, ad esempio.

È in effetti già depositata alla Camera la proposta di legge, prima firma la leghista Barbara Saltamartini, per rendere obbligatoria l’esposizione della croce nei luoghi pubblici: scuole, università, accademie, carceri, uffici pubblici tutti, consolati, ambasciate. E nei porti, naturalmente: ancorché chiusi, per volontà del ministro dell’Interno, ai disperati raccolti in mare, dovrebbero tuttavia, per volontà del suo partito, esporre la croce «in luogo elevato e ben visibile».

Chiunque si sottrarrà all’obbligo - secondo la proposta - sarà passibile di una multa fino a mille euro.

La battaglia di certo non è nuova - anzi nel centrodestra sfiora l’ossessione. Se stavolta sarà portata avanti, segnerà l’ennesimo passo che allontana la Lega pagana che fu, e avvicina alla Lega sincretica che è. Coi simboli usati alla bisogna, stracciando non disprezzabili equilibri all’italiana come quello che si è trovato nei decenni sul punto, tra regi decreti mai abrogati e complesse sentenze intervenute, per cui ora i crocifissi non sono obbligatori, né vietati.

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...