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Quale governo sarà possibile?


Mario1944

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La Repubblica

"Se il Pd si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici". Lo scrive su Twitter il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda. "Si può ripartire - spiega il ministro rispondendo a una follower - solo se lo si fa insieme. L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un arrocco da un lato e un desiderio di resa dei conti dall'altro. Ridefinire il nostro messaggio al paese, riaprire iscrizioni e tenersi lontano dal M5S. Il leader c'è e fa il presidente del Consiglio". Quindi pieno appoggio a Paolo Gentiloni, nel caos attuale del Partito democratico. D'altronde era stato proprio il premier a salutare con un "grazie" l'ingresso nel partito del ministro dello Sviluppo.

Di un dialogo con M5S, torna invece a parlare il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino: "Non è il pd che si sposta verso i 5 Stelle, sono gli elettori che ci hanno mandato all'opposizione. Poi il dialogo e il confronto sono alla base della vita del parlamento. Chiaramente spetta a chi ha vinto fare delle proposte. A M5s dico: dite al paese, al parlamento, cosa volete fare, quali sono le vostre proposte politiche e programmatiche. Se volete cercare delle alleanze dovrete fare delle proposte, mediando il vostro programma". Mentre un altro governatore, Michele Emiliano, attacca a muso duro Calenda: "Bisogna liberarsi di personaggi come lui".

 Torniamo appunto al ministro dello Sviluppo. Stamattina è stato al Nazareno, dove ha preso la tessera con tanto di photo opportunity insieme a Maurizio Martina.
Subito dopo, la visita a Palazzo Chigi:  "Il Pd ha un leader ed è Paolo Gentiloni che è a Palazzo Chigi e adesso io vado lì", ha detto Calenda. Il dado è tratto, ha detto all'uscita.
"Un'alleanza con M5s? No, non siamo compatibili né con loro né col centrodestra. Stiamo discutendo dell'ipotesi di alleanza con Di Maio perchè è stata la prima introdotta nella discussione interna al partito ma abbiamo la stessa distanza con i grillini e con il centrodestra", così il ministro Andrea Orlando, leader della minoranza interna dem. E ancora, in un post su Fb: "È stata una mossa brillante dal punto di vista comunicativo spostare il dibattito interno del Pd sul tema delle alleanze, anzi sull'alleanza con i 5stelle, oscurando così il tema del risultato elettorale. La discussione tuttavia mostra la corda. La maggioranza, tutta, esclude questa ipotesi. Quindi quasi il 70% del Pd. L'area politica che mi ha sostenuto al congresso ha escluso la possibilità di un governo con i 5 stelle, così come con il Centrodestra, quindi si aggiunge un ulteriore 20% del Pd. In modo chiaro per questa prospettiva si è pronunciato Michele Emiliano che ha ottenuto al congresso il 10%"... quindi il conto è presto fatto. Il 90% del gruppo dirigente del Pd è contrario ad un'alleanza con il M5s".  E chiude così anche alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini che sull'eventuale alleanza chiede un referendum.

Nel dibattito anche aspro tutto interno al Pd su eventuali alleanze parlamentari o scelta di rimanere all'opposizione interviene il leader della Lega, Matteo Salvini che si allarma: "All'orizzonte vedo un accordo tra Cinquestelle e Pd. Visto il silenzio dei pentastellati sugli incarichi dei Servizi, non vorrei ci fossero altri ragionamenti dietro". Salvini si riferisce alla scelta del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr) di accogliere in un decreto il parere espresso dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica - approvato qualche giorno fa a larghissima maggioranza - sulla permanenza per altri 12 mesi di Alessandro Pansa direttore del Dis e Alberto Manenti direttore dell'Aise, vertici dei Servizi di sicurezza. Gentiloni aveva informato di ciò tutti i leader dei principali partiti, da Di Maio alla Lega. Ma oggi Salvini ci ripensa: "Che vergogna. E mi insospettisce il silenzio dei 5 Stelle: non  vorrei ci fosse un accordo Gentiloni-Di Maio dietro l'angolo a partire dalle poltrone per arrivare al governo".

Edited by Rotwang
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3 hours ago, Hinzelmann said:

Se il PD fosse composto di uomini verticali Renzi non sarebbe ancora nel PD

vabbè,

e se mi nonno c'aveva 3 palle era una carriola..

vuoi vincere il premio GAC della giornata?

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La reazione di pancia degli elettori pd, cavalcata da renzi, ha allineato la dirigenza contro l'm5: mica si può lasciare la bandierina a renzi, occorre prima farlo fuori

Ah ingenuitá degli elettori intelligenti, vi stanno facendo frollare prima di cucinarvi

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6 minutes ago, Demò said:

ingenuitá degli elettori intelligenti, vi stanno facendo frollare prima di cucinarvi

ti ricordo che cmq io avrei votato la Bonino;

ciò non toglie che sti voltafaccia spudorati sputtanerebbero ancora peggio quel che resta del pd..

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E i tuoi voti vanno al pd vista la legge elettorale, é uguale

Voltafaccia spudorati, era un partito al governo, poteva scegliere di fare la campagna elettorale contro salvini e B, se si é dato la zappa sui piedi

Del resto votando lega e 5s gli elettoti hanno votato contro il renzusconi, inteso come governo della democrazia cristiana

Ci vorrà tempo e sudore prima di spurgare gli umori tossici della campagna elettorale e elaborare il lutto di aver perso il ruolo di partito della nazione

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1 minute ago, Demò said:

Ci vorrà tempo e sudore prima di spurgare gli umori tossici della campagna elettorale e elaborare il lutto di aver perso il ruolo di partito della nazione

o per far finta di non ricordarsi più di intemerate tipo queste?

https://www.nextquotidiano.it/alessandro-battista-diceva-avrebbe-lasciato-m5s-caso-alleanze/ 

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Mi ricordo una campagna elettorale in cui veltroni scommise (penso al bar coi suoi amici) di non pronunciare il nome di B

Ve lo ricordate B, quello delle olgettine, meglio guardare una bella ragazza che essere gay, eluana che puó figliare, la mafia, bush, la proporró per il ruolo di kapò

Oh, quando si dice voltafaccia. Da quand'é che é diventato un bravo ragazzo?

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In breve (ma anche no):

sarebbe divertente attendere sulla riva del fiume un accordo tra Di Maio e Salvini per un governicchio che riscriva l’ennesima nuova legge elettorale. Legge che se avesse il doppio turno - come l’Italicum strabocciato da Lega e M5S-, non converrebbe a Salvini, se fosse proporzionale pura non converrebbe a entrambi, se fosse il Mattarellum totalmente maggioritario farebbe rischiare a entrambi risultati diversi da quelli di oggi mentre la Lega troverebbe il vecchiaccio forse di nuovo in campo (Strasburgo permettendo) e pronto a imparare dagli errori di questa volta (i collegi dati alla Lega e ai centristi, il candidato premier “nascosto” e così via).

E soprattutto vedrebbe un Partito Democratico ripresentarsi alle elezioni senza la pietra dello scandalo Renzi e all’interno di quella che diventerebbe una mobilitazione democratica contro chi pensa che l’antifascismo non è un problema

E fino a qua..

Però poi c’è lo spauracchio della Spagna ad agitare gli animi: lì il Partito Socialista, si ricordava ieri dalle parti del Cinquestelle in maniera del tutto disinteressata, è tornato al voto perché il suo leader non voleva un accordo con i popolari e alla fine i risultati sono stati gli stessi e il suo leader ha dovuto lasciare. Da ricordare però c’è anche l’Austria: le elezioni le ha vinte il centrosinistra, sono state annullate per errori di conteggio, e con le nuove elezioni ha vinto di nuovo il centrosinistra. Nessun partito è sparito, né in Spagna né in Austria.

non capisco perchè il MoVimento 5 Stelle voglia fare un governo con il partito di Mafia Capitale e come il PD possa fare un governo con degli irresponsabili buoni a nulla capaci di tutto. Su quali basi programmatiche? Quelle indicate da Di Maio nella lettera a Repubblica sono scritte sull’acqua: “Dieci milioni di poveri non possono essere ignorati. 30 miliardi di sprechi non possono non essere eliminati. Una tassazione folle per le imprese non può non essere ritoccata. La sicurezza nelle città giorno e notte non può non essere garantita. La disoccupazione, soprattutto giovanile, non può continuare a dilagare”.

Leggendola mi dicevo "grazie al cazzo! Chi non vuole combattere la povertà e gli sprechi? Chi non vuole meno tasse? Chi non vuole più sicurezza e meno disoccupazione? Tutti!".

Il problema è come arrivare agli obiettivi: è quella la politica. Le soluzioni, non i problemi. E se i metodi sono antitetici, come si può trovare una sintesi di governo?

La verità invece è una. Di Maio, Salvini e Meloni hanno vinto le elezioni politiche e ora tocca a loro l’onore e l’onere di governare il paese. Realizzando il reddito di cittadinanza e la flat tax, dichiarando guerra all’Europa e all’euro ma con educazione, aiutando gli immigrati a casa loro e rimpatriandone 600mila al giorno: qualunque altro governo sarebbe “abusivo”, direbbero Salvini e Di Maio, “non eletto da nessuno”, rintuzzerebbero Meloni e Di Battista,

È giusto che chi ha vinto dimostri tutte le sue capacità che in queste anni sono state nascoste dall’oscurantismo. È giusto che le responsabilità se le prenda chi non se le è volute prendere in questi anni, perché a chi tocca nun se ingrugna. poi  gli elettori italiani potranno giudicare il grande lavoro dei prox anni (ahahah) di governo del Patto di Neanderthal tra Di Maio, Salvini e Meloni come quelli di Roma, Torino e Livorno stanno facendo nelle città dove governa il M5S.

Negli ultimi 25 anni le elezioni le ha vinte il centrodestra (1994) che poi ha deluso, poi il centrosinistra (1996), che poi ha deluso, poi il centrodestra (2001) che poi ha deluso, poi il centrosinistra (2006) che poi ha deluso, poi il centrodestra (2008) che poi ha deluso, poi il centrosinistra (2013) che poi ha deluso. Salvini, Di Maio e Meloni trovino la sintesi e regalino il bengodi che hanno promessovisto che già lo cercano tutti su Google.

 A chi ha vinto l’onere di governare.

A chi ha perso il compito di scrutare l’orizzonte, in attesa dell’arrivo dei Draghi.

Semplice, facile, lineare.

E forse per questo indigeribile a chi va gattopardescamente  avanti di tattiche & alchimie politiche

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Non si arriverà a nessun accordo, né M5S-PD né M5S-Lega. 

Ci sarà o un governo del presidente o un governo di scopo per approvare una nuova legge elettorale e tornare ad elezioni. 

Non credo però che praticamente nessuna legge costituzionalmente valida sarebbe in grado di dare una maggioranza nelle condizioni attuali. Probabilmente lo farebbe solo una legge con un sistema alla francese con maggioritario a doppio turno, ma è chiaro che favorirebbe enormemente il M5S che ai ballottaggi è sempre andato forte e quindi nell'eventualità venisse proposta non troverebbe consenso dagli altri partiti. 

Edited by Uncanny
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1 hour ago, marco7 said:

Il compito principale della politica italiana e' fare la lege eletorale ? Mi sembra di capirlo.

no, è una scusa che si usa per legittimare un governo tecnico

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Al Pd ora non credo convenga andare al governo con il M5S, sarebbe probabilmente un abbraccio fatale, allo stesso tempo non conviene ritornare immediatamente al voto, quindi le due opzioni possibili sono: o un governo del presidente che riformi la legge elettorale (chissà magari anche una riforma costituzionale?) e si occupi Delle questioni più urgenti, nella speranza che duri il più a lungo possibile, oppure un governo di minoranza del M5S magari con un'astensione sul voto di fiducia, in questo modo si lascerebbero i 5S al governo a cuocere nel loro brodo con le loro promesse impossibili da mantenere, prima o poi il governare e la loro incompetenza logorera anche loro.

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4 hours ago, Uncanny said:

Non si arriverà a nessun accordo, né M5S-PD né M5S-Lega. 

Ci sarà o un governo del presidente o un governo di scopo per approvare una nuova legge elettorale e tornare ad elezioni. 

In ogni caso, qualunque governo per rimanere in carica deve necessariamente avere la fiducia delle Camere e preferibilmente anche dei Servizi, quindi un qualche accordo tra tutti i partiti o almeno tra una tale parte di loro che sia maggioritaria è inderogbilmente necessario.

22 minutes ago, Sbuffo said:

Al Pd ora non credo convenga andare al governo con il M5S, sarebbe probabilmente un abbraccio fatale

L'osservazione potrebbe valere anche per un governo dei Grilli e Strilli sostenuto dal PD.

Comunque secondo me, che si noti non sono e non sono mai stato sinistrorso, il PD non farebbe una cattiva figura se sostenesse, a certe condizioni, un governo di Salvini ovvero uno di Grillo con interposto Di Maio:

il senso di responsabilità dimostrato da un politico ripaga quasi sempre.

22 minutes ago, Sbuffo said:

in questo modo si lascerebbero i 5S al governo a cuocere nel loro brodo con le loro promesse impossibili da mantenere, prima o poi il governare e la loro incompetenza logorera anche loro.

Stando ad Andreotti, che se ne intendeva, il potere logora chi non ce l'ha, ma forse anch'egli avrebbe concesso qualche eccezione  ;-)

Edited by Mario1944
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14 minutes ago, Almadel said:

Ma che vuol dire "governo del presidente"?

Avete presente come funziona la democrazia parlamentare?

Almadel caro, mi sa che sei tu a non sapere come funzioni la nostra democrazia parlamentare, complice ormai la vecchiaia che si fa sentire...

Per Governo del presidente s'intende nel gergo parlamentare italiano ad un esecutivo di breve durata, con programmi e obiettivi limitati, scelto dal capo dello Stato. Si ricorre a questa formula di governo per superare stalli politici.

Edited by Rotwang
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Intendi dire che c'è la possibilità di fare un esecutivo senza la fiducia delle camere?

Ammesso che sia in grado di trovare una maggioranza per riformare la legge elettorale.

A mia memoria non ricordo nessun governo simile, puoi illuminarmi con un precedente?

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26 minutes ago, Almadel said:

Intendi dire che c'è la possibilità di fare un esecutivo senza la fiducia delle camere?

Ammesso che sia in grado di trovare una maggioranza per riformare la legge elettorale.

A mia memoria non ricordo nessun governo simile, puoi illuminarmi con un precedente?

Nella storia della Repubblica, si può considerare come primo "governo del presidente" quello di Giuseppe Pella, secondo governo della II Legislatura (1953-1954). Altro esempio di governo del presidente fu quello presieduto da Adone Zoli, sesto ed ultimo sempre della II Legislatura (1957-1958). Più recente è il caso dell'esecutivo di Carlo Azeglio Ciampi, secondo ed ultimo governo della XI Legislatura (1993-1994). L'iniziativa di tali governi è sempre esclusiva dei presidenti della Repubblica, evidentemente per superare l'ingovernabilità.

Edited by Rotwang
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Governo del presidente si intende che il presidente preso atto del fatto che non c'è un accordo possibile tra i vari partiti e si prende lui la responsabilità di indicare  una figura terza da presentare alle Camere per ottenere la fiducia e viene votato da chi ci sta per riformare la legge elettorale ed occuparsi delle incombenze più imminenti.

Non sarebbe un governo politico o nato dall'accordo tra le forze parlamentari, ma un'estrema ratio per la formazione di un governo dopo aver preso atto che nessuno ha una maggioranza, le forze politiche dovrebbero scegliere se quello come atto di responsabilità e ultima spiaggia o tornare subito al voto.

Cmq lo trovo anche su Wikipedia:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Governo_del_presidente

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Ah, meno male che sarei io a essere vecchio :D

A parte che Zoli ebbe la fiducia, non c'è oggi alcuna scadenza da rispettare;

anzi la situazione attuale è propria figlia del malcontento per le soluzioni istituzionali (i "presidenti non eletti").

Una "figura terza da presentare alle Camere" sarebbe un banale governo tecnico come quello di Dini, Amato o Monti.

Necessitano comunque di "ottenere la fiducia" di qualcuno (e lo stesso vale per una legge elettorale maggioritaria o col doppio turno o con un ricco premio di maggioranza).

In ogni caso non c'è nessuna fretta.

In Germania se la sono presa comoda e in Belgio ancora di più: forzare la mano per un esecutivo senza fiducia (ammesso si possa) sarebbe un grave errore.

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Se con "governo del presidente" intendete quello che oggi si chiama "governo tecnico", ok.

Il punto è che senza una maggioranza parlamentare non si va da nessuna parte,

tantomeno si trovano i voti per rifare la legge elettorale che sarebbe lo scopo di tale esecutivo.

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Ma più o meno sono tutti sinonimi, cambiano le sfumature.

Ad esempio governo tecnico è appunto un governo che ha un presidente del consiglio e da ministri che non sono politici ma appunto tecnici, il governo del presidente non è necessariamente fatto da tecnici, potrebbe ad esempio scegliere di nominare presidente del consiglio un presidente di camera e senato dopo che questi saranno nominati, visto che in qualche modo saranno già figure che godono di un certo sostegno visto che sono riuscite ad ottenere la maggioranza per ricoprire quel ruolo.

Poi ovvio che dovrà ottenere la fiducia però potrebbe essere più facile perché sarebbe meno impegnativo visto che non implica un accordo o alleanza politica dei vari partiti come invece necessiterebbe un governo M5S+PD o M5S+Lega.

Sarebbe solo un atto di responsabilità come ultima spiaggia per non rischiare di dover subito tornare al voto.

Edited by Sbuffo
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Silverselfer

Ci hanno talmente abituati a dei governi tecnici/di scopo che oramai la seconda repubblica ha ridotto il parlamento italiano a un serie di voti di fiducia, chiesti in nome della responsabilità nazionale per una contingenza improcrastinabile.  L'esperienza del governo Monti e i successivi governi del presidente credo che abbiano talmente logorato la credibilità della nostra classe politica, che tutti oggi si rendano conto quanto sia pericoloso dover ricorrere ad un altro espediente anti democratico come quello. 

Sono invece portato a credere che le dimissioni di Renzi siano una sua ennesima balla sparata nell'impeto del momento di una disfatta senza precedenti. Se avesse contato fino a dieci prima di spararla così grossa, si sarebbe reso conto che questo risultato, se da un lato ha effettivamente disintegrato la sinistra italiana, dall'altro ha realizzato il suo scopo di creare un partito di fedelissimi. Il PD oggi è nella posizione del PSI di Craxi che avendo anche meno dei suoi voti, a suo tempo fece il bello e il cattivo tempo in Italia. 

Sicuramente Renzi ha una gravissima responsabilità storica da portarsi nella tomba, tuttavia  delude solo chi si ostinava a trovare in lui un riformatore della sinistra e non il suo boia. Ricorrendo alla logica cinquecentesca della politica toscana, questa tornata elettorale è stata la >>Mattanza di Matteo<< in cui ha eliminato politicamente tutti i suoi avversari . Certo che è stata un'orgia di sangue, ma il risultato è un solido arroccamento nei due rami del parlamento con un manipolo di fedelissimi. Gli unici che potevano insidiarlo erano quelli di Liberi e Uguali, cioè gli scampati vivi, ma il loro risultato elettorale non ha condensato abbastanza massa critica per attrarre altro pulviscolo dissidente anti renziano. 

Spero vivamente che la mia non sia una fantasiosa discettazione intellettuale e che in Renzi risieda un concreto Principe machiavellico e sappia  ricorrere all'inganno e all'assassinio non come mero impulso fiorentino, quanto piuttosto perseguendo un chiaro disegno politico. Questa tornata elettorale si sta rivelando sempre di più un tiro di sponda per andare in buca dopo un eventuale fallimento del prossimo governo, solo in quell'occasione si deciderà la disfatta o eventuale trionfo della leadership renziana. Ma fin quando rimarrà in parlamento, non esiste Calenda che tenga o dissidenza interna capace di cospirare contro la sua roccaforte, in grado nel frattempo di decidere le sorti di qualsiasi tipo di governo sarà insediato. 

Sul nuovo assetto elettorale che molti pensano di vedere nel successo di Lega e M5S confido assai poco. Il loro elettorato lo definisco trumpiano, cioè fatto di una consistenza umorale molto volubile. Ora li attente la fase due della politica trumpiana che sta nella meticolosa realizzazione delle promesse elettorali. Ogni fallimento in tal senso, li accomunerà all'establishment che virtualmente sono andati a combattere.  Per Salvini abbolire la legge Fornero equivale all'Obama Care per Trump e parimenti la Flat Tax agli sgravi fiscali portati a casa dall'amministrazione americana. Il M5S, invece, dovrà decidere se diventare una forza di governo e quindi perdere l'ala rivoluzionaria del movimento, oppure dare quel reddito di cittadinanza per cui sono stati eletti ... in ogni modo non possono continuare a combattere quelli che ormai sono diventati dei mulini a vento, in quanto non esiste più il sistema partitico che dicevano di voler abbattere. 

In entrambi i casi, allo stato dei fatti, sia gli uni che gli altri si preparano a tradire il mandato elettorale che hanno raccolto dalle urne e quindi li attende la feroce disillusione del prossimo voto. Sicuramente però, a prescindere le sorti politiche di questo e quell'altro, questo cazzo di Paese deve essere governato e la nostra debolezza politica favorisce, proprio come accadeva nel 500, francesi e tedeschi che decidevano le nostri sorti favorendo gli interessi a loro più favorevoli. Rimaniamo ancora un popolo totalmente incapace di superare l'orgoglio che ci divide in fazioni in eterna lotta tra loro ... la conquista del governo è ritenuto solo come una resa dei conti e mai con lo scopo di migliorare le condizioni di vita di tutto il popolo italiano. Napoletani, Palermitani, Sardi, Romani, Lombardi, Piemontesi, Veneti, Liguri e Toscani non sono, ahimè, ancora un unico popolo e anche questi presunti giovani in cui tante speranze si ripongono, mi sembra che siano più propensi a diventare francesi, tedeschi, inglesi o quant'altro piuttosto di sacrificarsi per il bene nazionale. 

Bah, vedremo dopo l'elezione dei due presidenti delle camere cosa riuscirà a combinare Mattarella ... 

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3 hours ago, Almadel said:

la situazione attuale è propria figlia del malcontento per le soluzioni istituzionali (i "presidenti non eletti").

Su questo ho forti dubbi:

in genere il popolo dei malcontenti se la prende, non necessariamente a torto, col governo in carica e quindi con i partiti di cui è espressione, indipendentemente dal fatto che il presidente del consiglio sia stato indicato dagli elettori stessi.

3 hours ago, Almadel said:

In Germania se la sono presa comoda

Sì, ma con un debito pubblico che è la metà del nostro ed in costante diminuzione e con un economia che va molto bene anche nella riduzione dei disoccupati.

31 minutes ago, Silverselfer said:

Il PD oggi è nella posizione del PSI di Craxi che avendo anche meno dei suoi voti, a suo tempo fece il bello e il cattivo tempo in Italia. 

Ho anch'io quest'impressione ed i timori manifestati oggi da Salvini che si concluda un accordo tra Renzi e Grillo paiono confermare l'impressione.

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Ma guardate che un governo comune sarebbe anche meglio. Il problema non é far riottenere al pd un consenso che cala inesorabilmente ad ogni elezione, quanto il fatto che berlusconi ha 100 anni e il suo consenso elettorale, la sua stessa base di partite iva etc, se li sta mangiando salvini. Sarebbe quasi meglio un governo di destra ora che la lega é moderata dai centristi e i 5s hanno quasi la metá delle camere che vedere un governo 5s e pd, destinato a risolversi in un'affermazione elettorale leghista tra 1 anno e mezzo

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Perche' nei paesi del sud e' tanto difficile governare ?

mai viste crisi simili alle crisi italiane e greche in svezia e norvegia. Perche' la politica italiana tira sempre a campare e non a lavorare seriamente ?

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2 hours ago, marco7 said:

Perche' nei paesi del sud e' tanto difficile governare ?

mai viste crisi simili alle crisi italiane e greche in svezia e norvegia. Perche' la politica italiana tira sempre a campare e non a lavorare seriamente ?

il Belgio mi pare sia stato 3 o 4 anni senza governo...

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Beh diciamo che nel nostro sistema politico, c'è una evidente tendenza dei partiti a chiedere i voti "contro" piuttosto che "per"

Nel mio caso questa retorica non attacca perchè è vero che io ho dato il mio voto esclusivamente per non fare vincere il CDX, ma chi ha votato PD o l'alleanza di CSX è stato indirizzato per anni verso un nemico diverso dal mio

Il PD della non vittoria del 2013 con il CDX ha governato, prima con Berlusconi poi coi transfughi, quello di Renzi ha fatto il Nazareno

E' chiaro che il Nemico non poteva essere l'alleato e quindi sono diventate le opposizioni a questi governi, cioè la Lega ed il M5S

Sappiamo benissimo che il Rosatellum era pensato prevalentemente contro il M5S, ma anche per favorire un governo di larghe intese con Berlusconi che si volle garantire attraverso un meccanismo proporzionale che avrebbe poi costretto i partiti a trovare una intesa parlamentare

Questa ipotesi è stata bocciata dagli elettori, che hanno massacrato sia il PD sia FI, quindi mancano i numeri per l'alleanza d'emergenza premeditata

In conseguenza ora si tratterebbe di fare una alleanza che a molti elettori PD appare più "innaturale" di quella con Berlusconi ( anche se loro stessi 15 anni fa avrebbero sgranato gli occhi di fronte a tale ipotesi, negli ultimi 5 ci sono stati preparati  )

La questione si complica ulteriormente per il fatto che Renzi ha fatto eleggere quasi solo Renziani, con ciò intendo non solo il fatto che - per dire - Emiliano ha 1 senatore ed Orlando ne ha 3 ( cioè le minoranze interne hanno 4 senatori ) quanto il fatto che lo stesso Franceschini ne ha 7 e Orfini 3 ( alleati critici )

Renzi potrà pure dimettersi ma sono suoi almeno 2/3 dei Senatori e lo stesso vale alla Camera, per tenerli uniti ha bisogno però di una linea politica ( cosa che Bersani non fece perdendo pezzi nel giro di tre mesi ) ed in questo frangente è quella facile della intransigenza, con tanto di minaccia di primarie sullo sfondo

Edited by Hinzelmann
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