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Le parole asteriscate in fondo


Duma

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Vogliamo scomodare Prodico ed osservare che non ci sono nomi o locuzioni di significato perfettamente uguale (sinonimi)?:

come alcune gocce è plurale sia grammaticalmente sia logicamente, perché le gocce, seppure poche, sono considerate collettivamente ed insieme,  così qualche goccia è singolare sia grammaticalmente sia logicamente, perché ogni goccia è considerata singolarmente e distintamente dalle altre.

 

D'altronde possiamo dire, osservando rigidamente la concordanza, che una massa di gocce cadde, ma anche, violandola grammaticalmente, ma non logicamente, che una massa di gocce caddero:

l'attenzione si sposta dalla massa alle unità che la compongono.

 

Con buona pace di Marco7 che forse preferirebbe un'unica ed indistinta forma verbale come (quasi) hanno gli Inglesi.

 

Scomodiamolo Mario, scomodiamolo anche perché, per il principio di univocità semantica, quand'anche si presentassero due locuzioni diverse ma di significato perfettamente uguale una delle due necessariamente cadrebbe. Sbaglio? :sorriso:

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On 2/7/2017 at 10:57 AM, agis said:

per il principio di univocità semantica, quand'anche si presentassero due locuzioni diverse ma di significato perfettamente uguale una delle due necessariamente cadrebbe. Sbaglio?

A rigor di logica dovrebbe essere così, ma la lingua talvolta calpesta la logica e del resto le figure retoriche non sono spesso errori di logica?

Infatti si possono dare due locuzioni diverse con significato perfettamente uguale, ma la cui diversità formale veicoli una sfumatura che rende ragione della loro coesistenza:

ad esempio non c'è apparente differenza di significato tra "l'amore non perdona l'amare a nessuno che sia amato" e "amor che a nullo amato amar perdona";

tuttavia la forma latineggiante e quindi arcaicizzante, la metrica e per di più l'autorità dantesca della citazione rende la seconda locuzione più nobile della prima e quindi più adatta ad un parlare "culto" oppure anche, per contrasto, ad un parlare comicamente irridente del parlare "culto", ma sempre con un'accezione diversa rispetto alla prima locuzione "rudemente" comune. 

 

 

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1 hour ago, Mario1944 said:

A rigor di logica dovrebbe essere così, ma la lingua talvolta calpesta la logica e del resto le figure retoriche non sono spesso errori di logica?

Infatti si possono dare due locuzioni diverse con significato perfettamente uguale, ma la cui diversità formale veicoli una sfumatura che rende ragione della loro coesistenza:

ad esempio non c'è apparente differenza di significato tra "l'amore non perdona l'amare a nessuno che sia amato" e "amor che a nullo amato amar perdona";

tuttavia la forma latineggiante e quindi arcaicizzante, la metrica e per di più l'autorità dantesca della citazione rende la seconda locuzione più nobile della prima e quindi più adatta ad un parlare "culto" oppure anche, per contrasto, ad un parlare comicamente irridente del parlare "culto", ma sempre con un'accezione diversa rispetto alla prima locuzione "rudemente" comune. 

 

 

Sì Mario, siam d'accordo. A livello di locuzioni ci può essere un'apposizione consecutiva di metalivelli comunicativi. A volte, tuttavia, per far cadere un singolo termine, a me pare basti anche meno di una sinonimia perfetta che produrrebbe ambiguità nella comunicazione. Il latino "bellum", ad esempio, si conserva ancora nei termini "bellico", "bellicismo", "belligerante" ecc. ma, visto che era un po' troppo simile al tardo latino "bellus" inteso come "pulcher",  in tutte le lingue romanze è stato sostituito dal protogermanico/gotigo "(g)werra" scomparso ironicamente tanto  in tedesco (idiomi dell'ovest) ove oggi si dice Krieg ed in Islandese (idiomi dell'est)  ove si dice stríð ma conservato come guerra, guerre, war giusto da noi ^_^

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E' pur vero la la sinonimia perfetta non è sempre causa di soppressione d'un termine, con gran tormento di chi vuole apprendere un'altra lingua.

Perciò sono dubbioso sull'ipotesi del bellum da duellum soppresso per troppa similitudine col bellum (us, a) da bonulum (us, a).

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17 hours ago, agis said:

La questione del bellum/bonulum non la conoscevo Mario. More info please

 

Stando agli esperti, bellus è contrazione di benulus, diminutivo di benus, forma antica di bonus.

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Infatti bellus in latino non significa bello, per cui si usa pulcher, ma grazioso, amabile, conveniente, abile, comodo, sano, buono.

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