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[Film] Call Me by Your Name


Uncanny

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davydenkovic90

Ecco la prova che se un film è un bel film (non sono esperto né l'ho visto, naturalmente) viene semplicemente indicato come "film" e non come "film gay".  (questo per la diatriba scatenata nel topic sulle affermazioni di Gabbana...)

Comunque c'è da capire quale sia il finale, perché, curiosamente, questi film vengono lodati e ricevono premi e successo quando il gay soffre e, possibilmente, alla fine, muore.  

Un po' come in un certo tipo di televisione che premia il gay quando è casto e puro (salvo poi glorificare le chiappe di Belen Rodriguez in prima serata o Rocco Siffredi che pubblicizza le patatine)

Il tutto ovviamente in ottica sessista e omofoba.

A questo proposito vorrei ricordare che esiste anche un altro film di Ang Lee (Il banchetto di nozze, 1993, ben 12 anni prima di Brokeback Mountain) che narra una storia analoga. [Trama breve: un ragazzo cinese gay che vive negli USA col proprio compagno americano e inscena un matrimonio etero per far contenti i genitori in visita.] L'ho visto tempo fa e ricordo uno sviluppo stile Brokeback, ma senza punte alla Almodovar, e un finale piuttosto sereno. Chissà perché non ha avuto il successo dell'altro film.

Edited by davydenkovic90
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12 minutes ago, davydenkovic90 said:

Comunque c'è da capire quale sia il finale, perché, curiosamente, questi film vengono lodati e ricevono premi e successo quando il gay soffre e, possibilmente, alla fine, muore.  

tesò, non ti posso spoilerare niente!! 

onde per cui, da giovedì in poi ti prendi un paio d'orette e lo vedi, possibilmente al cine (ok, st'aggiunta è di parte..);

POI se vuoi ne riparliamo, magari senza stare a dire a chi non l'avesse ancora visto [cmq andateci, chè ne vale VERAMENTE la pena!] come va a finire nel dettaglio, ok?

13 minutes ago, davydenkovic90 said:

esiste anche un altro film di Ang Lee (Il banchetto di nozze, 1993, ben 12 anni prima di Brokeback Mountain) che narra una storia analoga.

nì.

le analogie sono solo nel fatto che ci sono personaggi gay,

chè nel banchetto (commedia che AMO) l'omosessualità è molto meno travagliata ,

ma per ambientazione, genere cinematografico & tutto il resto sono film totalmente diversi,

Edited by freedog
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Just now, Hinzelmann said:

E' un film troppo europeo per vincere l'Oscar

non lo so sai?

ricordati Manchester by the sea dell'anno scorso: pure quello, non era troppo americano come canone, non credi?

anche se poi penso che alla fine Tre manifesti a Ebbing la farà da padrone

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Io Tre manifesti a Ebbing l'ho trovato divertente, ma troppo sopra le righe

Però sono d'accordo sul fatto che sia avvantaggiato

L'anno scorso vinse però Moonlight...non Manchester by the sea

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1 minute ago, Hinzelmann said:

L'anno scorso vinse però Moonlight...non Manchester by the sea

..che però si portò a casa cosucce tipo miglior attore protagonista e sceneggiatura originale, 

che non mi sembrano esattamente le briciole eh..

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52 minutes ago, Hinzelmann said:

Io Tre manifesti a Ebbing l'ho trovato divertente, ma troppo sopra le righe

Un po' disturbante, McDormand brava anche se un po' monodimensionale.

1 hour ago, davydenkovic90 said:

Chissà perché non ha avuto il successo dell'altro film.

Minor pubblicità e attori meno attraenti.

1 hour ago, Hinzelmann said:

E' un film troppo europeo per vincere l'Oscar, comunque già aver ottenuto le nomination è un grosso risultato

Io apprezzo Guadagnino, perché mi pare uno che ha le stesse fisse cinefile mie...anche se, non me ne voglia nessuno, perché rivedermi Io sono l'amore e non Teorema di Pasolini, che già raccontava (quasi) la stessa cosa? Perché pagare il biglietto per A bigger splash quando posso rivedermi La Piscina di Deray, con quel cast super cool formato da Alain Delon-Romy Schneider-Jane Birkin? Da europeo mi pare che gli americani s'accorgano solo oggi di qualcosa che da noi già si vedeva alla fine degli anni '60.

Le candidature all'Oscar per Call me by your name mi fanno molto piacere, mi stupiscono solo fino ad un certo punto perché leggevo già anni fa di quanta buona stampa Guadagnino godesse a New York, e poi i suoi film spesso vengono sponsorizzati da marchi del lusso, hanno bei servizi patinati su riviste Condé Nast, etc.. Successo di pubblico scarso, ma tutto sommato in linea con quel che per gli americani sono art movies.

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12 hours ago, freedog said:

che però si portò a casa cosucce tipo miglior attore protagonista e sceneggiatura originale, 

che non mi sembrano esattamente le briciole eh..

Io parlavo del premio come miglior film

Certo potrebbe vincere un premio per la sceneggiatura non originale o la canzone, ma non ho una conoscenza così approfondita di queste categorie

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7 hours ago, freedog said:

quando ci sarà la lista definitiva delle sale, te la linko

ecco il link

https://www.comingsoon.it/cinema/trovacinema/?idf=12555 

noterella a margine per i cinefili:

forse non tutti sanno che James Ivory (il regista di quella pietra miliare della cinematografia gaya che è stato Maurice) è co-sceneggiatore di questo film.

E in più di qualche passaggio la sua mano si nota

Edited by freedog
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premetto che ho visto solo il trailer... a me sembra la solita mappazza estetizzante e patinata, tra un pizzico di Ivory, una spruzzata di Visconti (che non guasta mai) e ci metterei anche il Brusati di Dimenticare Venezia, il tutto ammannito in salsa agrodolce zeffirelliana

contribuisce senza dubbio all'incredibile risultato l'usurata ambientazione nel solito villone della provincia italiana.... il ranocchietto shirtless con palese insufficienza toracica che suona il pianoforte poi è una sequenza mozzafiato!

non credo che andrò a vederlo, preferirei stare due ore a fissare il buio... purtroppo mi perderò la mezza scena di sesso che ci avranno ficcato da qualche parte, ma pazienza

un film davvero completo! potrebbe vincere l'oscar

 

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33 minutes ago, conrad65 said:

premetto che ho visto solo il trailer... a me sembra la solita mappazza estetizzante e patinata, tra un pizzico di Ivory, una spruzzata di Visconti (che non guasta mai) e ci metterei anche il Brusati di Dimenticare Venezia, il tutto ammannito in salsa agrodolce zeffirelliana

contribuisce senza dubbio all'incredibile risultato l'usurata ambientazione nel solito villone della provincia italiana.... il ranocchietto shirtless con palese insufficienza toracica che suona il pianoforte poi è una sequenza mozzafiato!

Decadente e calligrafico, come piace agli stranieri; ma andrò a vederlo, ho deciso di concedergli comunque una chance...se in passato ho resistito a Tornatore... :D

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10 hours ago, conrad65 said:

a me sembra la solita mappazza estetizzante e patinata

è meno estetizzato/estetizzante di quanto credi

il patinato sicuramente c'è, ma l'ambientazione è meno 'provincia pittoresca' di quanto scrivi 

nel complesso è più vicino a un romanzo di formazione/accettazione della propria rikkionaggine, direi un "turbamenti del giovane Torless" musiliano trasportato negli anni 80 (la colonna sonora, per dire, è MOLTO '80!).

e questo dettaglio (che dal trailer forse non potevi capire) ti era sfuggito

Edited by freedog
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12 minutes ago, freedog said:

turbamenti del giovane Torless

Non riesco a considerare I turbamenti  un bildungsroman, mi spiace. E' un libro austriaco sulla nevrosi e la repressione, non altro, dal mio punto di vista.

Non sono invogliato a vederlo se mi fai simili paragoni. Anzi, se fosse veramente un film sul tormento e la macerazione, sarebbe anche interessante, ma non sarà mai così.

Edited by Bloodstar
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1 minute ago, Bloodstar said:

Da quando I turbamenti è un bildungsroman? Anzi, da quanto non lo si considera più tale?

Non mi inviti a vederlo se mi dici così.

riformulo meglio:

se gli si vuol trovare per forza una collocazione, è una storia ambientata nella patinata/pittoresca provincia italica degli anni 80, tra l'educazione sentimentale e il Torless di Musil (ma qui ovviamente non c'è nessun Basini da torturare)

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davydenkovic90

E' già qualcosa che non sia il classico già visto e rivisitato in mille salse "ragazzo emigrato che porta il compagno nella famiglia italiana del sud". Ne avranno fatti mille con la stessa trama, ogni volta con un figurante diverso a interpretare il ruolo del protagonista gay. Anche quest'anno ne è saltato fuori uno con Abatantuono, ho visto recentemente in uno spot.

Ma del resto ho visto anche che Ilenia Pastorelli è diventata un'attrice importante, ha vinto pure il David di Donatello.  Quindi boh, nel cinema italiano vale tutto.

Edited by davydenkovic90
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3 hours ago, davydenkovic90 said:

Ilenia Pastorelli è diventata un'attrice importante, ha vinto pure il David di Donatello

per Jeeg Robot.

lo so bene: l'ho votata

Edited by freedog
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Vedo che, come al solito, i più retrivi ignoranti su qualsiasi argomento in questo forum non accennano ad acquietarsi, di patinato evidentemente c'è il loro unico neurone rimasto (e dimostrazione di come molte particolarità negative siano alimentate dallo stesso popolino italico, che si lamenta di chi lo governa).

Chiamami col tuo nome è il quinto film di Luca Guadagnino, regista siciliano di 46 anni. Tra i precedenti ce ne sono due che sono piaciuti più all’estero che in Italia e più ai critici che al pubblico (Io sono l’amore e A Bigger Splash) e uno (Melissa P.) che è andato bene in Italia ma non è piaciuto né ai critici né a Guadagnino stesso. Con Chiamami col tuo nome le cose sono cambiate, soprattutto da quando il film è stato candidato a quattro premi Oscar: Miglior film, attore protagonista, canzone e sceneggiatura non originale.

Alcuni critici di cinema si accorsero del film un anno fa, quando fu presentato al Sundance Film Festival; nei cinema italiani esce il 25 gennaio. Se siete tra quelli che le recensioni preferite leggerle dopo, non prima, e per decidere se andarlo a vedere vi fate guidare da altro, qui c’è quello che serve: le premesse della trama e un po’ di scene del film.

Chiamami col tuo nome è tratto da un omonimo romanzo scritto nel 2008 dallo statunitense André Aciman. Il libro era ambientato in Liguria nel 1988; il film a Crema nel 1983. Racconta la storia d’amore tra Elio – un ragazzo di 17 anni, in Italia con il padre e la madre – e Oliver, che ha 24 anni ed è un assistente americano del padre di Elio, che è un archeologo. Elio e Oliver sono interpretati da Timothée Chalamet e Armie Hammer. Nel film si sentono quattro diverse lingue (inglese, italiano, francese e pure un po’ di tedesco) e c’è molta Italia: biciclette, canzoni, vestiti, tavole di cibo e discorsi su Craxi, il Pentapartito e i partigiani. Ci sono anche molti riferimenti colti: artistici, filosofici, musicali e letterari. La maggior parte dei critici ne ha parlato bene, sia all’estero che in Italia: dove in molti sembrano fare a gara a chi l’aveva capito per primo, anni fa, che Guadagnino era così bravo.

Il film inizia così: Elio è in camera sua con una ragazza e arriva Oliver, che starà a Crema per qualche settimana, prendendosi la camera di Elio (che all’inizio lo chiama “l’usurpatore”). Poi il padre di Elio li fa conoscere: «Elio, Oliver; Oliver, Elio»: http://www.ilpost.it/2018/01/25/chiamami-col-nome-guadagnino-scene/

Edited by Rotwang
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siccome vuoi polemizzare con chi schifa i fighetti patinati, cosa fai?

vai a linkare la recensione del sito più fighetto/radical chic che ci sia.

eh, quando la coerenza è tutto...

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