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Anche la satira anti-gay è sacra?


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Non capisco di cosa parli l'autore dell'articolo. La satira si può criticare, la difesa di Charlie Hebdo era contro la censura.

 

D'altra parte, così come uno può scrivere un articolo in cui sostiene che il matrimonio gay porterà al matrimonio con animali, potrà anche disegnare una vignetta che esprime lo stesso concetto. Poi, se qualcun altro è incline a farlo, potrà criticare o protestare in modo civile.

 

Voto all'articolo: 2.

Forse l'articolista vorrebbe denunciare la "violenza" del giornale francese

senza doverne declinare l'oggetto ( cioè il sentimento religioso degli Islamici )

 

Il problema è che se diamo preminenza alla tutela del sentimento religioso degli

Islamici, non è perchè la satira sia "violenta" ma perchè riteniamo preminente la

libertà religiosa rispetto a quella di espressione, il ché può avvenire negli stessi limiti

riconosciuti ad ogni religione

 

La satira infatti è sempre intrinsecamente provocatoria violenta ed iperbolica

La vignetta riportata in apertura non mi sembra presa da CH, la scritta non è in francese.

Ricordiamoci che CH è uscito con questa copertina http://www.newyorker.com/wp-content/uploads/2015/01/Charlie-Hebdo-Secondary1.jpg

Non si possono mischiare le cose come se tutti i disegnatori del mondo facessero la stessa satira, come se Forattini fosse Ellekappa...

Tutto sommato quelle vignette di Krauze, pur apertamente schierate, fanno ridere, per dire è molto più squallida la satira di regime che Forattini ha fatto per oltre quarant'anni, facendo satira... a favore dei governi della Dc e del Pdl spacciandosi per una persona libera. Questo Krauze almeno è dichiaratamente di parte.

 

Il merito di Charlie Hebdò è che ha sempre fatto satira non guardando in faccia nessuno (cristiani, ebrei, musulmani, socialisti, gollisti, ecc...) e proprio per questo era odiato da quasi tutti. In Italia di satira "anarchica" alla Charlie Hebdo credo ci sia solo Vauro, che pur lavorando al Fatto, vicino al M5S non risparmia frecciate pesanti allo stesso MoVimento (e infatti viene spesso e volentieri attaccato in rete e non solo). Un gradino sotto metterei Giannelli che ha sempre sbeffeggiato, anche se molto più blandamente, chi era al potere al momento. 

lecosechenondici

La satira viene usata spesso per fomentare odio. Anche se non fosse l'effetto desiderato è quello che si ottiene. E nel periodo "Je suis Charlie" era pieno di gente che attaccava chi criticava la satira fatta da Charlie Hebdo perchè "la satira è così, la satira non deve avere regole, deve pungere". Ebbene deve farlo nel limite di certi principi epici. Piuttosto che difendere la satira a mani basse come fanno molti di questi "Charlie" si dovrebne forse discutere di questi principi etici. Poi su un forum LGBT mi aspetterei solo critiche verso la satira omofoba, non dovrebbe esistere. E non perchè voglia censurare la satira ma perchè non deve esistere l'omofobia.

La satira se fatta in modo inopportuno deve essere punita. L'articolo cercava di spiegare che alcuni sostenevano che questo non deve avvenire, per poi attaccare i vignettisti omofobi.

A questo punto la coerenza apre a due strade. Non si attacca la satira omofoba (strada direi stupida vista l'influenza di certe vignette, soprattutto sui pecoroni della satira) oppure si corregge il tiro e si afferma che la satira non è intoccabile.

Ricordiamo che punire chi dice cose che non andrebbero dette non è limitazione della libertà. Ognuno è libero di dire quello che vuole, ma deve prendersi le sue responsabilità se le sue parole hanno influssi negativi sulla società.

 

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L'umorismo non é satira!

 

La satira é sacra perché se la prende con il potere e in regime democratico il suo particolare oggetto impone che non venga censurata: anzi, non a caso nasce in tempi e regimi autoritari come mezzo eccezionale di critica politica.

 

Tante battute omofobe potranno far ridere, ma non sono satira perché hanno lo scopo di offendere chi é già debole. Non puó esistere la satira contro gay o ebrei o vegani, perché come dice Almadel l'umorismo sulle minoranze é bullismo

La satira é sacra perché se la prende con il potere

Non sono d'accordo. La satira può prendere di mira una persona, una società, una classe sociale, un'idea politica, religiosa o filosofica, un gruppo di persone; può mettere in evidenza i vizi o le fisime delle persone. Non necessariamente se la prende col più forte.

 

Non bisogna dimenticare che la satira è scritta dal punto di vista dell'autore. Se l'autore ritiene, per esempio, il matrimonio gay un vizio che minaccia la società lo prenderà di mira, anche se noi non siamo d'accordo con lui. E questo non rende le sue vignette o i suoi scritti bullismo, che è un'altra cosa.

 

Questa idea per cui tutto ciò che va contro il gruppo sociale che si difende sia bullismo è tipica degli attivisti per i diritti civili e mi infastidisce sempre molto. È lo stesso modo di fare di chi si oppone ai loro diritti ed è sbagliato in entrambi i casi.

lecosechenondici

La satira é ironia. L'ironia e l'umorismo sono due cose diverse

La satira non è ironia. Può usare l'ironia così come usa l'umorismo, ma può arrivare allo scherno e all'offesa (Treccani). Comunque poco importa cos'è la satira. Sicuramente è un mezzo per veicolare messaggi e deve essere trattato al pari degli altri mezzi, non deve essere reso intoccabile dalla sua definizione.

 

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Ahò, a me l'ultima vignetta è piaciuta.

Sarà che mi ricordava i Monty Python nei ruoli en travesti.

 

Non esiste la satira contro le minoranze, la satira contro le minoranze si chiama bullismo.

Questa è una delle cose più politically correct che abbia mai sentito.

E non mi piace.

lecosechenondici

Io una vignetta o uno scritto satirico offensivo a tal punto da indignarmi finora non l'ho mai visto.quindi ben venga la satira su qualsiasi argomento sia..e poi dai ajo e famosele du risate!!!

Fatti pure una risata, io mi riservo il diritto di accomunarti al seguace di Adinolfi che ride guardando la stessa vignetta.

Forse non ti è chiaro, ma la satira è fatta per schernire o almeno pungere, anche utilizzando l'ironia di cui parli, un'idea, una persona, una comunità, ecc... Il vignettista che fa queste vignette non le fa per scherzare sui froci, le fa per offendere, per diffondere una sua idea. Se una persona esprime un messaggio omofobo e tu ti fai una risata perchè usa l'umorismo credo dovresti cominciare a fare una profonda riflessione su cosa vuoi fare. Vuoi assecondare l'omofobia e ridere con quei gonzi o la vuoi combattere? Puoi anche non combatterla, nessuno deve essere attivista per forza, ma non assecondarla è il minimo che mi aspetto da un omosessuale.

 

Edit: per non fare la figura del moralista bacchettone puntualizzo che se il mio ragazzo fa le stesse battute (e spesso insieme le facciamo) non dico "EHI GUARDA K QST CS NN SI DIKONO NEANKE X SKRZ" ma rido di gusto perchè non pensiamo veramente quelle cose e non facciamo alcun danno alla nostra minoranza.

 

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Edited by lecosechenondici

Combatto l'omofobia nel momento in cui si traduce in azione contro le persone...se i ragazzi sono educati fin da bimbi al rispetto non ci dovrebbero essere ne razzismo ne omofobia.spesso le parole non servono a niente quindi se uno é omofobo non é colpa di una vignetta satirica su un giornale.si educhino bimbi e adolescenti al rispetto e alla pace

lecosechenondici

 

 

Combatto l'omofobia nel momento in cui si traduce in azione contro le persone...se i ragazzi sono educati fin da bimbi al rispetto non ci dovrebbero essere ne razzismo ne omofobia.spesso le parole non servono a niente quindi se uno é omofobo non é colpa di una vignetta satirica su un giornale.si educhino bimbi e adolescenti al rispetto e alla pace

Perdonami ma lo trovo un ragionamento piuttosto stupido. Le parole pesano e non poco. Possono non cambiare l'idea di una persona ma possono rafforzarla. Se le parole non servissero a nulla non esisterebbero vignette, slogan, discorsi e simili. Ovviamente l'educazione ci deve essere, questo non esclude il combattere l'omofobia in ogni sua forma o almeno evitare di ridere di vignette volutamente offensive.

 

 

 

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Mi spiego meglio se uno per strada mi vede e mi offende in modo pesante le sue parole non mi fanno male poiché vengono da una persona che non conta niente.ma se poi le sue parole si traducono in fatti e mi prende a calci allora fa male e cerco di difendermi.morale della favola le parole delle vignette satiriche sono parole al vento perché tra qualche giorno nessuno o quasi se la ricorda più...chi si ricorda la vignetta che avevano fatto in un giornale francese quando é sucesso il terremoto in centro Italia??eppure in quei giorni gran casino contro quel vignettista che aveva insultato il paese di Amatrice

lecosechenondici

 

 

Mi spiego meglio se uno per strada mi vede e mi offende in modo pesante le sue parole non mi fanno male poiché vengono da una persona che non conta niente.ma se poi le sue parole si traducono in fatti e mi prende a calci allora fa male e cerco di difendermi.morale della favola le parole delle vignette satiriche sono parole al vento perché tra qualche giorno nessuno o quasi se la ricorda più...chi si ricorda la vignetta che avevano fatto in un giornale francese quando é sucesso il terremoto in centro Italia??eppure in quei giorni gran casino contro quel vignettista che aveva insultato il paese di Amatrice

Non è solo quello che ci rimane nella memoria che ci influenza. Il nostro pensiero può venire influenzato anche se dopo qualche giorno non ci ricordiamo di quella cosa che lo ha modificato.

L'esempio del passante non ha molto senso. Nemmeno a me fa male la vignetta che tenta di offendermi, ma sicuramente veicola un messaggio sbagliato, messaggio che va punito. Se no insultiamoci tutti quanti, tanto sono i fatti che contano.

E rimane da brivido il fatto che tu ritenga che debba farmi due risate su vignette offensive.

 

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Questa è una delle cose più politically correct che abbia mai sentito. E non mi piace.

 

fottesega.

Anche una querela per diffamazione è satira.

Purtroppo  voi pensate di essere di sinistra ma siete solo degli umidi borghesucci liberal-giolittiani, con la vostra pavida eticuccia a tutela dello status quo, cioè della maggioranza inerte e iniqua. Satira dite? Ma cosa è satira? Secondo voi è il diritto di pubblicare qualche disegnuccio osceno che deride gli avversari, quelli che la pensano in un altro modo. E siccome siete delle persone di poco spirito e non avete il coraggio di ammettere che quel che conta è sempre il vostro interesse, qualsiasi monata diventa satira e diventa libera.

Ma che senso ha deridere gli avversari? E' solo una meschineria volgare per gente senza convinzioni e senza ideali, che si compiace di riconoscere la propria mancanza di acume riflessa nelle pagine di qualche giornaletto pluto-massonico.

Bravi, continuate.

Rideremo noi quando vi mostreremo la nostra di satira.

Corazzata, cingolata e rivoluzionaria.

Chi ha detto che la satira è sacra? Non è affatto vero!

Nonostante quanto dice Almadel, non esiste alcun criterio per stabilire quando sia satira e quando sia qualcos'altro; perché è sempre satira: un uso dell'umorismo altamente aggressivo e critico. La satira, per essere umorismo, è dannatamente seria, perché pretende di mandare messaggi seri. Si tratta di un linguaggio altamente politicizzato, è un'autentica arma, e come tale può essere usata per colpire chi se lo merita, ma anche per colpire gli innocenti. Quindi è tutt'altro che sacra.

Non deve essere vietata. Non deve essere attaccata attraverso mezzi legali né violenze di altro genere. Ma questo non la rende sacra, non deve sempre piacere e non è esente da giudizi negativi di ogni sorta. Bisogna indignarsi e incazzarsi con disegnatori che pubblicano roba come quella che vediamo nel link, e bisogna boicottare chiunque diffonda quel tipo di materiale. Quello che non si deve fare è invocare la censura di stato, solo quello e punto. 

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Satira

 

Una cosa che succede spesso quando qualcuno fa mobbing contro un altro e' che a chiedergli spiegazioni di questo mobbing che fa lui dice che lo faceva per scherzare.

 

La satira ha come il mobbing una componente denigratoria rispetto a chi e' il soggetto della satira.

 

Oggi sarebbe ammessa la satira contro i neri ? No, sarebbe classificata come razzismo.

 

E contro i gay ?

 

Chaplin disse che non avrebbe fatto il film sul dittatore se avesse saputo dell'esistenza dei campi di concentramento.

 

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Satire

 

Renzi ha detto che lui attacca brunetta per quel che dice e non per come e' fatto.

 

La satira fatta su certe cose tipo difetti fisici reali o su fatti tragici non viene accettata. Anche io fui bannato per 10 giorni per una "battuta" che feci in shout quando ci fu l'incidente del treno con morti in puglia.

Edited by marco7

Purtroppo  voi pensate di essere di sinistra ma siete solo degli umidi borghesucci liberal-giolittiani, con la vostra pavida eticuccia a tutela dello status quo, cioè della maggioranza inerte e iniqua. Satira dite? Ma cosa è satira? Secondo voi è il diritto di pubblicare qualche disegnuccio osceno che deride gli avversari, quelli che la pensano in un altro modo. E siccome siete delle persone di poco spirito e non avete il coraggio di ammettere che quel che conta è sempre il vostro interesse, qualsiasi monata diventa satira e diventa libera.

Ma che senso ha deridere gli avversari? E' solo una meschineria volgare per gente senza convinzioni e senza ideali, che si compiace di riconoscere la propria mancanza di acume riflessa nelle pagine di qualche giornaletto pluto-massonico.

(A parte che ti sei scordato di darmi del "buonista" e che, se non me lo dici, non godo.)

 

Non ritengo che ogni cazzata (scusami, "monata" è roba troppo venetiggiante :* ) diventi automaticamente satira: semplicemente, non ero d'accordo con il must di Alma di non toccare le minoranze.

E comunque, tanto per dire, in realtà la satira nasce proprio come derisione più o meno marcata del nemico, sia esso politico o ideologico o artistico - ed è proprio in una satira, tra le altre cose, che messer Lodovico Ariosto scrive una delle cose più deliziose e scorrette su noialtri invertiti (pezzo che tra l'altro ripropongo periodicamente in mezzo al disinteresse generale):

 

Ride il volgo, se sente un ch'abbia vena

di poesia, e poi dice: è gran periglio

a dormir seco, e volgergli la schiena.

 

La satira non è all-audiences come una barzelletta: è una punzecchiatura che ti spinge a vedere dov'è che ti prude, che ti fa (sor)ridere perché castigat ridendo mores.

Delle vignette linkate da @@ParlaConMe, l'ultima (quella per cui ho già espresso apprezzamento) mi piace perché racconta una situazione specifica ma che ha valore generale: da un lato c'è la realtà ancora ancora molto radicata nella nostra comunità, e cioè quella degli omosessuali che sono magari legati alla concezione di una generazione fa e che non riescono a cogliere i cambiamenti della società, e dall'altro lato c'è il diverso/la minoranza/il ridicolo che si erge a campione della morale senza accorgersi di essere esso stesso diverso/minoranza/ridicolo. Può piacere o meno, è ovvio, però potrebbe anche spingerti a riflettere su quante volte hai discriminato essendo inevitabilmente tu stesso la prima vittima di qualche discriminazione.

Questo è il motivo per cui non ho mai gridato #JeSuisCharlie: quel pochissimo che ho visto di Charlie Hebdo non mi ha assolutamente invogliato a partecipare a quella pagliacciata alzata di scudi, perché o la qualità della sua satira è troppo bassa per il mio livello (e quindi non merita difese) oppure è talmente inarrivabile da non avere di certo bisogno del supporto di uno come me.

Per il resto, Ibam forte via Sacra.

Edited by LocoEmotivo

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