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L’involuzione del (Gay)Pride


Krad77

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Evidentemente sarebbe semplice per me :)

 

Forse "soffice" nel senso di "adattativo", cioè mi adatto

ad un ambiente meno ostile ( l'università a Padova o a Firenze

rispetto al paese siciliano ) ma facendoci "nicchia" ne subisco

anche i condizionamenti, che risultano tanto più forti quanto sono

i margini di tolleranza che questo ambiente mi concede

 

Questo potrebbe essere un tentativo di spiegazione psicologica

 

Avrebbe il vantaggio di chiarire che certamente ho fatto un passo avanti

( in Sicilia non vivevo proprio la mia omosessualità ) ed al contempo denotare

un "attaccamento" alle idee del mio gruppo politico, del mio ambiente universitario

che non mi pare così "light" ma molto forte ( mi accettano...gli sono grato di questo )

 

Se poi non esiste un riferimento "altro" rispetto all'associazionismo ( per coloro che si

sono adattati ad una comunità politica ) certamente potrebbe aggiungersi l'insoddisfazione

anche per un sistema partitico che non concede spazi alla mia identità ( come anche denotare

qualora lo trovi il famigerato fenomeno del gay più realista-piddino del Re-renzi )

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Secondo me è una forma (molto soffice) di omofobia interiorizzata di cui soffrono molti gay di sinistra
Tu non hai idea di quanto sia ENORMEMENTE VERO quello che hai scritto: mi sono fatto due conti e nella mia città il numero di omosessuali che marciavano al pride di due settimane fa con la bandiera PD - Sezione Giovani era quasi pari al numero di omosessuali che marciavano con la bandiera di Arcigay o con la bandiera Arcobaleno. E' un fenomeno massiccio.

 

Forse il ragionamento è: "mi tengo fuori dall'associazione per i diritti gay ma ne rientro surretiziamente come "esterno" sostenitore della medesima causa". Ciò mi permette di portare avanti una causa in cui, alla fine, credo molto, ma grazie al cielo mi evita l'imbarazzo, il soffice imbarazzo dell'identificazione personalistica con la causa.


@Hizelmann non penso che "soffice" = adattivo.

 

Secondo me "soffice" = consapevole ma ancora un po' fifone, insomma timoroso dell'esposizione in prima persona, eppure non così ipocrita o spaventato da soffocare totalmente l'esigenza interiore di sostenere la causa attivamente.

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Secondo me "soffice" = consapevole ma ancora un po' fifone, insomma timoroso dell'esposizione in prima persona, eppure non così ipocrita o spaventato da soffocare totalmente l'esigenza interiore di sostenere la causa attivamente.

 

Vigliaccheria e coraggio, però di per sé non determinano idee e convinzioni

è più qualcosa che spiega un comportamento

 

Anzi essere coraggioso, ma nel sostenere idee sbagliate rafforza l'adesione

ad una idea sbagliata ammantandola di "virtù"

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Tu non hai idea di quanto sia ENORMEMENTE VERO quello che hai scritto: mi sono fatto due conti e nella mia città il numero di omosessuali che marciavano al pride di due settimane fa con la bandiera PD - Sezione Giovani era quasi pari al numero di omosessuali che marciavano con la bandiera di Arcigay o con la bandiera Arcobaleno. E' un fenomeno massiccio. Forse il ragionamento è: "mi tengo fuori dall'associazione per i diritti gay ma ne rientro surretiziamente come "esterno" sostenitore della medesima causa". Ciò mi permette di portare avanti una causa in cui, alla fine, credo molto, ma grazie al cielo mi evita l'imbarazzo, il soffice imbarazzo dell'identificazione personalistica con la causa.

 

Anche ammesso che il fatto non sia casuale, l'interpretazione mi pare alquanto contorta, anche se non necessariamente falsa:

forse più probabilmente si trattava di omosessuali militanti del PD che sfruttavano l'utilità di "prendere due piccioni con una fava" oppure semplicemente di militanti del PD non omosessuali che partecipavano "pro bono factionis".

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Sono omosessuali al 100% mio buon Mario ho le mie fonti :)

 

"Prendere due piccioni con una fava" è esattamente il comportamento di cui si sta criticamente discutendo.

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No, direi che la questione posta è diversa:

una cosa è una manifestazione farcita delle rivendicazioni dei diritti di tutti coloro che abbiano qualche cosa da rivendicare, anche indipendentemente dalla congruità reciproca delle varie rivendicazioni,

un'altra è una manifestazione sponsorizzata da uno o più partiti od associazioni politiche o culturali che giudicano le rivendicazioni dei manifestanti coerenti con il proprio programma o con la propria ideologia.

 

Che poi sia opportuno che una manifestazione come il gay pride accetti la presenza o la sponsorizzazione di partiti politici è un'altra questione.

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Sono omosessuali al 100% mio buon Mario ho le mie fonti :) "Prendere due piccioni con una fava" è esattamente il comportamento di cui si sta criticamente discutendo.

 

Può anche essere e d'altronde sarebbe l'effetto dei 13 pride e dell'onda

che a Firenze si vede una certa manifestazione del fenomeno, perchè

partecipa un certo tipo di ragazzo e qualcosa di simile lo si può riscontrare

a Padova o altrove

 

Mentre nei piccoli centri e nelle città non universitarie etc si vede una diversa

manifestazione dello stesso fenomeno

 

E' chiaro che io non ho nessuna difficoltà a dire che di "coraggio" per partecipare

ad una parata a Firenze, oggi come oggi, ne occorre molto di meno per un giovane

studente universitario fiorentino, di quanta non ne possa occorrere a Treviso etc

 

Al contempo magari a Firenze, non ti nascondi dietro la bandiera del PD ma ti infarcisci

la testa di idee sbagliate etc

 

Potrebbe anche essere così : quando il pride era uno, o erano due-tre tutto era mescolato

e quindi meno visibile ora vediamo meglio le differenze

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Tu non hai idea di quanto sia ENORMEMENTE VERO quello che hai scritto: mi sono fatto due conti e nella mia città il numero di omosessuali che marciavano al pride di due settimane fa con la bandiera PD - Sezione Giovani era quasi pari al numero di omosessuali che marciavano con la bandiera di Arcigay o con la bandiera Arcobaleno. E' un fenomeno massiccio.

 

Un'osservazione così, senza che sia particolarmente inerente al discorso che te-Almadel-Hinzelmann state portando avanti (e con cui mi trovo per lo più d'accordo): ma non è che la recente approvazione delle unioni civili - di cui il PD è il principale promotore, dopotutto - possa essere legata alla comparsa delle bandiere dello stesso partito (in numero ''quasi pari'' a quelle ''neutrali'' o, se volete, proprie della comunità LGTB) nel Gay Pride da te citato?

 

Poi non so - magari mi dirai tu - se questa è stata una costanza di tutti i precedenti Pride, il che aumenterebbe la validità della tua correlazione.

Edited by Layer
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Premetto che l'interpretazione di @Sampei del mio discorso è esatta.

A me va benissimo manifestare PER i profughi siriani e CON i profughi siriani;

ma come io troverei irrispettoso parlare di matrimonio gay dal loro palco

così troverei irrespettoso che loro parlino della loro tragedia dal mio.

/cut/

 

La soluzione semplice è invitarli a iscriversi anche ad altre associazioni no profit

e - invece che dedicare il Pride ai profughi siriani - andare anche ad altre manifestazioni.

Baciami

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Vogliamo parlare del Rimini Summer Pride?

 

http://www.summerpride.it/info/

 

http://www.fucina798.com/a-rimini-il-summer-pride-primo-gay-lesbian-pride-generalista-europeo/

 

A emblema della disposizione universale all’evento, il Comitato organizzativo è composto di persone di entrambi i sessi e di tutti gli orientamenti sessuali che si sono aggregati intorno alla proposta iniziale di Arcigay Rimini. Sono professionisti che mettono a disposizione le loro competenze e il loro talento per la migliore riuscita del Rimini Summer Pride.

Rimini Summer Pride dipinge il quadro delle richieste di riconoscimento delle persone LGBTI con le tinte calde dell’estate e con i contorni dei suoi tratti simbolici [...]

 

Come scrisse Camus: La poesia provoca l’azione, e il sogno la realizza. E Rimini è la città dove i sogni possono diventare realtà – continua Tonti -. Rimini è indiscutibilmente la capitale europea di questa idea di estate, una meta simbolica per generazioni di persone da tutto il mondo. È la città di “Amarcord” e luogo di nascita di Federico Fellini; è il posto dell’amore tormentato e fatale tra Paolo e Francesca cantato da Dante; è dove Giulio Cesare ha dichiarato guerra a Roma. Rimini possiede inoltre, insieme a millenni di storia e cultura, una capacità ricettiva turistica di prim’ordine. Rimini Summer Pride vorrebbe anche fare riflettere sulla pink economy: noi che del turismo siamo la capitale europea e che quest’anno ospiteremo l’Expo del turismo LGBT non possiamo farci sfuggire questo tesoro, un turismo che solo in Italia vale 2,7 miliardi di euro. Esiste un vero ‘turismo dei Pride’, composto dalle numerose persone che seguono le manifestazioni organizzate nelle varie località. Per Rimini Summer Pride stiamo approntando appositi pacchetti turistici viste le presenze attese”.

 

Rimini è tra l’altro gemellata con Fort Lauderdale in Florida, dove si tiene un importante Summer Pride.

 

Questo è lo staff:

http://www.summerpride.it/staff/

 

A me pare evidente che a distanza di due anni, vi sia una tendenza alla "specializzazione"

e "diversificazione" delle manifestazioni non solo quindi persone diverse in diversi contesti

ma diverse organizzazioni per manifestazioni che tenderanno ad essere sempre più diverse

fra loro

 

Non è neanche detto sia un male...beninteso

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A me pare evidente che a distanza di due anni, vi sia una tendenza alla "specializzazione" e "diversificazione" delle manifestazioni non solo quindi persone diverse in diversi contesti ma diverse organizzazioni per manifestazioni che tenderanno ad essere sempre più diverse fra loro

beh, ma in zona ci sono già altri pride (Bologna, Ferrara, mi pare che Rot tempo fa abbia accennato anche ad un pride piacentino..),

è fisiologico che cerchino di dargli un'identità specifica!

 

ed ovviamente ben venga tutto ciò!

Edited by freedog
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Sì ma fino a che punto è fisiologico e quando potrebbe

diventare invece patologico....è questo di cui si dovrebbe

discutere

 

Esistono dei limiti? Quali sono?

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vedi, da quel che scrivi alle volte mi dai l'impressione di voler sempre & cmq catalogare tutto & tutti,

come in questo caso.

 

Probabilmente la risopsta alla tua domansa non saprebbero rispondere nemmeno gli ideatori,

chè come in tutte le cose vive & vivaci alle volte si va per tentativi & improvvisazioni, al grido di

https://www.youtube.com/watch?v=7Mkh9waBBWU

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Icoldibarin

Diventa invece un bel problema se nella mia manifestazione costoro iniziano a scendere in piazza per le loro cause.

Quindi tu per esempio consiglieresti all'ANPI di suggerire ai Sentinelli di starsene a casa alle manifestazioni del 25 aprile?

 

Perché l'accusa di "iperspecializzazione" di cui parla Icoldibarin non viene mai rivolta a chi si occupa di migranti, di mafie, di precariato, di trans? Come nel caso della "autoghettizzazione" (che è l'accusa contraria) è una critica che viene rivolta esclusivamente agli omosessuali.

Perché si tratta di eventi di tipologia diversa.

Se qualcuno avesse proposto di parlare della precarietà lavorativa durante i flash mob di "Tempo scaduto" avrei commentato che non sarebbe centrato granché.

Questo perché quel tipo di flsh mob era studiato per un chiaro ed preciso scopo, fermare la procrastinazione sull'approvazione di una legge che garantisse i diritti per la popolazione LGBT in Italia.

Ma il pride è una ricorrenza annuale di un avvevimento storico, come lo è il 25 aprile o il primo maggio. Forse i membri de Lo Stato Sociale dovevano evitare di baciarsi durante il concertone perché il primo Maggio è la festa del lavoro? Io non credo.

Durante le masse critiche dovremmo evitare i simboli arcobaleno?

 

Il pride è e deve essere un evento in evoluzione, non si può pensare che resti bloccato in un limbo temporale, in breve tempo appassirebbe.

Le nostre rivendicazioni e le nostre istanze cambiano e crescono, è vitale iniettare una dose delle sfide attuali ogni anno.

Inoltre non è poi difficile trovare un ponte di comunicazione, perché è chiaro che ci sono rifugiati che oltre dalla guerra scappano anche dall'omofobia e ci sono disabili gay che magari hanno lottato anni per ritagliarsi il loro piccolo spazio di indipendenza in un doppio ambiente vincolante.

 

Secondo me il pride può tranquillamente restare un evento molto frocio e gaio anche se facciamo nostre altre battaglie di civiltà. La civiltà va sempre a braccetto.

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Io penso che il Pride non sia affatto in crisi , sia diventato qualcosa di più, quasi la testa di ariete di un movimento più ampio di laicità.

 

Il punto fondamentale è che risulta essere un movimento fluido visto che nasce come liberazione sessuale e non come movimento di diritti. Insomma un grande calderone di rispetto per le diversità che nella sua naturale evoluzione accoglie anche le istanze di altre minoranze.

 

Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk

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Quindi tu per esempio consiglieresti all'ANPI di suggerire ai Sentinelli di starsene a casa alle manifestazioni del 25 aprile?

I Sentinelli - che in giugno manifesteranno in memoria di Sylvia Rivera, dei fatti di Stonewall e quindi per l'emancipazione omosessuale con annessa rivendicazione di diritti e parificazione giuridica e sociale - il 25 aprile avranno manifestato al fianco dell'ANPI per un'Italia antifascista in commemorazione della liberazione dalla dittatura. Mi sembra cristallino.

 

 

ma non è che la recente approvazione delle unioni civili - di cui il PD è il principale promotore, dopotutto - possa essere legata alla comparsa delle bandiere dello stesso partito
No no sono proprio dei gay che manifestano per i diritti dei gay ma non in qualità di gay, bensì in qualità di PDini, era così, anche se in maniera leggermente meno vistosa, anche l'anno scorso, e perfino durante le manifestazioni di Svegliatitalia di gennaio. Edited by Sampei
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AndrejMolov89

Quindi tu per esempio consiglieresti all'ANPI di suggerire ai Sentinelli di starsene a casa alle manifestazioni del 25 aprile?

 

Perché si tratta di eventi di tipologia diversa.

Se qualcuno avesse proposto di parlare della precarietà lavorativa durante i flash mob di "Tempo scaduto" avrei commentato che non sarebbe centrato granché.

Questo perché quel tipo di flsh mob era studiato per un chiaro ed preciso scopo, fermare la procrastinazione sull'approvazione di una legge che garantisse i diritti per la popolazione LGBT in Italia.

Ma il pride è una ricorrenza annuale di un avvevimento storico, come lo è il 25 aprile o il primo maggio. Forse i membri de Lo Stato Sociale dovevano evitare di baciarsi durante il concertone perché il primo Maggio è la festa del lavoro? Io non credo.

Durante le masse critiche dovremmo evitare i simboli arcobaleno?

 

Il pride è e deve essere un evento in evoluzione, non si può pensare che resti bloccato in un limbo temporale, in breve tempo appassirebbe.

Le nostre rivendicazioni e le nostre istanze cambiano e crescono, è vitale iniettare una dose delle sfide attuali ogni anno.

Inoltre non è poi difficile trovare un ponte di comunicazione, perché è chiaro che ci sono rifugiati che oltre dalla guerra scappano anche dall'omofobia e ci sono disabili gay che magari hanno lottato anni per ritagliarsi il loro piccolo spazio di indipendenza in un doppio ambiente vincolante.

 

Secondo me il pride può tranquillamente restare un evento molto frocio e gaio anche se facciamo nostre altre battaglie di civiltà. La civiltà va sempre a braccetto.

Ti spiego cosa succede in modo semplice: le associazioni gay diventano succursali politiche. Le nostre istanze sono specifiche e trasversali, devono lavorare bene in tutti gli ambiti. Se tu proponi un taglio politico di una certa area politica come puoi ragionevolmente occuparti di quell'area dalla prospettiva omo-bi-trans? Spiegamelo? 

La questione è che solo ai gay viene richiesto di dover pisciare fuori dal vaso, dobbiamo essere impegnati per qualsiasi causa, quindi dobbiamo sentirci in colpa per non invitare siriani sul palco (commento letto su facebook) dovremmo essere più attivi nei diritti dei disabili (che per quanto nobile come iniziativa, hanno le loro associazioni di riferimento) un conto è dare un appoggio politico, un conto È diventare qualcosa di informe. Non è che io non mi preoccupi del precariato, o di altre cose, ma sinceramente non lo farei in una associazione gay, a meno di trattarlo dal punto di vista specifico gay. Io ho visto l'associazione che ho aiutato a fondare (insieme ad Almadel) trasformarsi in un sindacato degli studenti frocio: per un anno ci siamo accollati alle manifestazioni di altri, ed anzi, a volte hanno avuto la faccia come il culo di proporre qualcosa nel nostro ambito, e di farci mettere il marchio pink wasching. Ora abbiamo molto lavoro da fare, non possiamo diventare il rubbish sociale che deve occuparsi di tutto: è impossibile, mi dispiace, ho visto un'associazione venire distrutta da questo atteggiamento, e sinceramente. Poi un'altra cosa, perché, per esempio i Siriani non si occupano dei diritti dei gay? Perché i disabili non si occupano dei diritti dei gay? Perché i sindacati non fanno discorsi sul matrimonio egualitario, sull'adozione? Se dobbiamo essere proprio i collettori di ogni minoranza sociale ed istanza sociale pretendo come minimo che gli altri facciano altrettanto: non invitandoci a sventolare le bandiere, sostenere la causa, per poi prendersi i NOSTRI spazi. Questa visione universale è sbagliata, a meno di convergenze di intenti, altrimenti è omofobia interiorizzata: abbiamo la sfiga di essere froci, ma non totalmente disagiati, c'è ben altro a cui pensare. 

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vedi, da quel che scrivi alle volte mi dai l'impressione di voler sempre & cmq catalogare tutto & tutti, come in questo caso.

 

In realtà io porrei delle domande per cercare di promuovere una

discussione e ho portato un esempio

 

Nel caso di Rimini abbiamo un pride con uno staff composto da persone

di tutti gli orientamenti e da associazioni non LGBT

 

Giusto? Sbagliato? Troppo?

 

Che impressione vi fa?

( non su di me che è irrilevante, ma su

questo tipo di Pride )

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Nel caso di Rimini abbiamo un pride con uno staff composto da persone di tutti gli orientamenti e da associazioni non LGBT Giusto? Sbagliato? Troppo? Che impressione vi fa?

beh, come è stato già giustamente detto,

 

Il pride è e deve essere un evento in evoluzione, non si può pensare che resti bloccato in un limbo temporale, in breve tempo appassirebbe
Edited by freedog
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Sabato sono andato al BolognaPride e, molto colorato, allegro, festante da parte dei partecipanti, devo dire che dagli interventi sul palco è partito un tasso di militanza particolarmente elevato. I discorsi sono stati incisivi e centratissimi, bellissima l'idea di sostituire il minuto di silenzio per la strage di Orlando con un minuto di samba, e gli interventi sono stati fatti da tutte le principali associazioni che compongono il Pride, trasmettendo un messaggio di unità e strategie di lotta comune tra MigraBo, Mit, Arcigay, Arcilesbica Famiglie Arcobaleno Agedo ecc. - se poi invece dietro se ne dicono di tutti i colori io non lo so, ma il messaggio che è passato era di unità.

Sul RiminiPride non mi vorrei esprimere (conosco un po' i ragazzi dell'associazione) ma intanto è uscita questa notizia: 

Minacce al Rimini Pride: “aspettatevi di tutto”

Da un evento Facebook organizzato da Forza Nuova partono le minacce verso il Rimini Summer Pride: "Tireremo le bottiglie a quei froci".
fonte: http://www.gay.it/primo-piano/news/rimini-pride-minacce-forza-nuova

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le minacce verso il Rimini Summer Pride

Sembra che anche attorno al Latina Pride ci siano stati picchetti fascisti minacciosi e guerreggianti ma credo sia andato comunque tutto bene.

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In realtà non è successo assolutamente niente, hanno srotolato in 5 uno

striscione con scritto Latina capitale della tradizione e acceso due fumogeni

e poi sono scappati nel giro di un paio di minuti, prima che intervenisse la

polizia

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Icoldibarin
Se tu proponi un taglio politico di una certa area politica come puoi ragionevolmente occuparti di quell'area dalla prospettiva omo-bi-trans? Spiegamelo?

Io non propongo "un taglio politico di una certa area politica", propongo che le battaglie per i diritti civili abbiano la forza di viaggiare assieme. Non penso nemmeno che il rischio di diventare una succursale partitica sia così concreto, di fatto praticamente nessun partito attualmente si occupa seriamente di diritti umani...

 

 

Questa visione universale è sbagliata, a meno di convergenze di intenti, altrimenti è omofobia interiorizzata: abbiamo la sfiga di essere froci, ma non totalmente disagiati, c'è ben altro a cui pensare.

Io non penso sia sbagliata né sintomo di omofobia.

Sostengo che manifestare per un diritto svincolandosi dal resto è miope poiché se gli altri diritti vengono lesi l'odio omofobico non può che crescere.

 

 

 

Nel caso di Rimini abbiamo un pride con uno staff composto da persone di tutti gli orientamenti e da associazioni non LGBT

Io da tempo sostengo che la società sarà più civile quando la percentuale di LGBT ai pride si abbasserà, ovviamente non perché auspico che i trans e gli omo/bisessuali smettano di parteciparvi ma perché la componente etero sia sempre più presente.

 

 

 

Nel caso di Rimini abbiamo un pride con uno staff composto da persone di tutti gli orientamenti e da associazioni non LGBT
"Tireremo le bottiglie a quei froci".

Direi che non si corre troppo il rischio di opacizzare la natura frocia della manifestazione...

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AndrejMolov89
Io non penso sia sbagliata né sintomo di omofobia. Sostengo che manifestare per un diritto svincolandosi dal resto è miope poiché se gli altri diritti vengono lesi l'odio omofobico non può che crescere.  

Il problema è che i Siriani non fanno dei proclami per tutelarci, mentre noi lo facciamo (volentieri) Le altre associazioni non fanno comunicati quando c'è l'omofobia di turno. Nè usiamo degli spazi politici delineati per le nostre battaglie di categoria. Però sembra che non sia abbastanza  quel che facciamo, che è terribile. Perché Antéros deve parlare di siriani nei momenti gay, o fa parlare i Siriani, mentre, non succede l'incontrario. E ho preso i Siriani come esempio, ma posso citarne altri. Io ho il timore che fra un po', a partià di diritti non ricevuti, verremo usati solo come strumenti di contestazione politica da altre associazioni che fanno cose talmente nobili, che non hanno mai bisogno di citare le nostre battaglie.

Non riesco a modificare il post, ma va be'. Aggiungo un'ultima cosa, io sono per l'intersezionalità, ma come appoggio politico: se mi chiedono di partecipare come anteros a una manifestazione per i diritti dei lavoratori, ci sta anche il mio appoggio. Il problema è quando l'associazione in questione si occupa più di altro che dei diritti dei LGBTQI oppure non fornisce i servizi minimi di accoglienza per fare "riflessioni politiche sul tutto ciò che non c'entra". Ci sono entità diverse, sarebbe bene iniziare a intenderci come tali e collaborare per un mondo migliore, non iniziare a sovrapporci, che si rischia di non fare un cazzo di buono nei relativi settori di appartenenza

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Direi che non si corre troppo il rischio di opacizzare la natura frocia della manifestazione...

 

Non ho capito il senso di questa affermazione

 

Sarebbe come se un ebreo affidasse la propria identità al ricordo dei campi

di sterminio e/ o alla esistenza di gruppi neonazisti

 

Ed io da giovane le botte vere dai fascisti le ho pure prese...

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Icoldibarin
Non ho capito il senso di questa affermazione

Se si sostiene che il pride sia diventato una manifestazione "amorfa" dove la componente omo/transessuale viene offuscata dal resto, mi sembra di capire altrettanto che i nostri oppositori abbiano invece pochi dubbi a riguardo.

 

(Mi spiace per le percosse subite, non era lì che voleva vertere il mio intervento)

 

 

 

Le altre associazioni non fanno comunicati quando c'è l'omofobia di turno.

 

Dipende dalle associazioni. Ad esempio Amnesty, presente in tutti gli ultimi pride a cui ho partecipato, è particolarmente attiva nella lotta contro l'omofobia in diverse regioni del mondo.

 

 

 

Ci sono entità diverse, sarebbe bene iniziare a intenderci come tali e collaborare per un mondo migliore, non iniziare a sovrapporci, che si rischia di non fare un cazzo di buono nei relativi settori di appartenenza

Non mi fraintendere però, io non ho detto che dobbiamo sovrapporci. Ho detto che dovremmo avere il coraggio di lottare uniti perché alla fine le storie di oppressi si assomigliano molto.

Se altri non lo vogliono fare con noi è certo un problema, la soluzione però non credo che possa essere la persecuzione di una lotta avulsa dagli altri fronti di giustizia.

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dovremmo avere il coraggio di lottare uniti perché alla fine le storie di oppressi si assomigliano molto.

 

io penso che dovremmo avere il coraggio di focalizzarci sui diritti gay, perchè le associazioni lgbt non sono comitati di beneficenza e, onestamente, non si può obbligare un gay ad essere a favore, per esempio, dell'accoglienza ai profughi, solo perchè è gay.

 

Io trovo intollerabile che si voglia prendere in ostaggio un'intera minoranza per farne uno strumento di rivendicazioni politiche estranee a quelle che le sono connaturate.

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Io da tempo sostengo che la società sarà più civile quando la percentuale di LGBT ai pride si abbasserà, ovviamente non perché auspico che i trans e gli omo/bisessuali smettano di parteciparvi ma perché la componente etero sia sempre più presente.

 

Questa osservazione è sicuramente giusta, se nel 1994 faceva fatica a partecipare un gay

nel 2016 partecipano anche etero etc

 

Sarebbe sbagliato opporsi ad una partecipazione la più ampia possibile, ma nessuno credo

lo abbia sostenuto

 

Io avevo fatto l'esempio del Pride di Rimini perchè nello staff c'è una project manager dell'assessorato

ala cultura del Comune, una Consulente del Comune di Rimini ed il fondatore di una associazione culturale

per l'aggregazione e la valorizzazione del territorio, il tutto chiaramente mirato ad un expo turistica etc

 

Poi se 5 tipi di Forza Nuova tirano su uno striscione non è che questo basti a trasformare il Pride, nel Pride

degli oppressi...cioè mi pare troppo comodo.

 

Semmai si può dire che -ragionando in un'ottica localistica- questo è il Pride "giusto" per quella località

 

Se vuoi il Pride politico impegnato, vai a Bologna, se vuoi il Pride della pink economy e del turismo vai a

Rimini

 

Il mio dubbio è che però tutto ciò stia avvenendo senza che nessuno lo abbia discusso o deciso, ma un po'

casualmente e senza un chiaro indirizzo

 

Se a questo ci aggiungiamo che non mi pare vi sia grande consapevolezza di cosa il pride dovrebbe essere

o comunque non esiste una unanimità di vedute, neanche su un minimo comune denominatore o su un concetto

"base" ( l'unica cosa che ho capito è che chi solleva domande tendenzialmente si prende "padellate" in faccia ma

questo lo sapevo dal 1994...Lol )

 

Il mix delle due cose a cui si potrebbe aggiungere la terza, cioè il bisogno del pride di integrare nella comunità LGBT

i newbie...abbastanza restii a farsi integrare etc e con un corredo di idee sicuramente sbagliate, mi pare renderebbe

necessario - invece - aprire un dibattito interno alle associazioni

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