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Le piaghe della Russia di Putin


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Lettera43
 
Stando ai Panama Papers, al presidente russo Vladimir Putin sono riconducibili complesse transazioni finanziarie per oltre 2 miliardi di dollari, veicolati da uomini d’affari e istituti a lui legati attraversi società offshore del network dello studio Mossack Fonseca.
Il leader del Cremlino è uno dei nomi di spicco tra quelli emersi dagli 11 milioni e mezzo di file segreti girati da una talpa ai giornalisti del network Icij (International consortium of investigative journalists).
 
ANCHE CAMERON E POROSHENKO
Si trova in buona compagnia. Sono centinaia i politici, i reali, gli imprenditori, i vip del jet set mondiale e i facoltosi sconosciuti di ogni schieramento e latitudine travolti dal più grande leak dell storia, incluso l’arcinemico di Putin Petro Poroshenko, presidente ucraino, e il padre di David Cameron, premier della Gran Bretagna che accusa lo zar dell’omicidio di Aleksandr Litvinenko.
Ma, come nel caso dei re dell’Arabia Saudita Salman e del Marocco Mohammed VI o dello stesso premier dimissionario islandese David Gunnlaugsson, la possibile evasione fiscale di Putin è particolarmente odiosa perché perpetrata da un capo di Stato e di governo - al Cremlino dal 1999 - certamente con grandi disponibilità economiche che tuttavia danneggia il Paese del quale dovrebbe essere primo protettore.

I CASSIERI DI PUTIN
Nella Russia delle decine di misteriose transazioni finanziarie dei cassieri di Putin, il governo pensa invece innanzitutto ad accumulare armamenti e blindare il presidente di una nuova Guardia nazionale, a fronte di una disoccupazione in crescita per le sanzioni e per il crollo del prezzo del petrolio.

Povertà e altre piaghe sociali non sono mai state risolte nella sterminata Siberia come a Mosca.
Dal crollo dell’Urss, il tasso di mortalità (13,5%) è in decrescita ma ancora elevato rispetto alla media dei Paesi sviluppati, così come la speranza di vita degli uomini (65 anni), nonostante il tasso di medici, ospedali e operatori sanitari pro-capite sia - come il tasso d’istruzione - tra i più alti al mondo e ad accesso gratuito.

LA PIAGA DELLA DROGA
I russi scontano ancora i drastici cambiamenti sociali ed economici della bancarotta degli anni ’90, che hanno portato a un generale peggioramento delle condizioni di vita migliorate solo negli ultimi anni. Ma sono vittime anche di dipendenze diffuse su larga scala come alcolismo e tossicodipendenza.
L’eroina che arriva dall’Afghanistan ha un mercato vastissimo: con oltre 2 milioni di tossicodipendenti, la Russia è stimata il più grande consumatore al mondo della sostanza, per decine di tonnellate l’anno. All’eroina che non riesce ad abbandonare le grandi periferie di Mosca e delle città lungo la rotta del traffico, tra i giovani sta aumentando l’uso di droghe sintetiche.

EROINA E AIDS
La dipendenza di molti russi da sostanze stupefacenti, insieme all’abitudine ancora troppo diffusa di rapporti sessuali occasionali senza precauzioni, è - come in Ucraina e in Estonia - una delle principali cause dell’aumento di contagi da Hiv.
I registri ufficiali rivelano che dal 2010 a oggi in Russia i sieropositivi sono passati da circa 500 mila a oltre un milione (tra questi, 192 mila risultano morti di Aids nel 2015), con un trend che l’Aids centre di Mosca stima in 3 milioni di infezioni entro il 2020.
Nonostante le previsioni, i volontari delle associazioni di assistenza lamentano l’assenza di misure adeguate di cura e di prevenzione: le terapie a base di metadone sono illegali, né stigmatizzare la tossicodipendenza aiuta i malati a uscirne.

Anche se i fondi per l’emergenza Hiv sono stati aumentati, servirebbero più investimenti nelle politiche sociali, considerati anche i tassi di alcolismo e di criminalità al doppio delle medie occidentali. Invece il Cremlino preferisce investire nella difesa e negli di armamenti.
Dopo gli Usa, la Russia è la potenza bellica più grande al mondo, la prima per carri armati e testate nucleari: quasi 8.500, un migliaio in più degli americani.
La geopolitica di Putin, anche nelle fasi distensive sempre tatticamente basata sul ricatto, si fonda infatti sul riarmo, accelerato dalla crisi ucraina che, nel 2014, ha fatto segnare un incremento del 33% in investimenti nell’esercito.


PIÙ ARMI E POLIZIA
Nel 2015 il presidente russo ha sfoderato dall’arsenale 40 nuovi missili balistici intercontinentali («è la Nato che ci spinge») e a polemica infuocata sui Panama papers ha annunciato la costituzione di un nuovo corpo di sicurezza, la Guardia nazionale, dipendente dal ministero degli Interni, da dislocare in tutto il Paese.
I nuovi agenti sono concepiti per combattere il terrorismo e la criminalità, ma anche per la repressione dei «azioni non autorizzate» perché, dice Putin, «c’è un tentativo di destabilizzare la Russia dall’Interno».

POVERTÀ IN AUMENTO
Queste politiche in un Paese dove la povertà cresce a un tasso nel 15% l’anno. Dal 2014 al 2015 i cittadini con un reddito sotto al livello di sussistenza sono aumentati da circa 20 a 23 milioni: dati allarmanti, secondo gli stessi dati dell’istituto di statistica Rosstat, nonostante il tasso di disoccupazione sia attorno a un rassicurante 6%.
Certo, dal crack del 1999 povertà e inoccupati erano costantemente diminuiti, fino al ritorno della cortina della Nato: le sanzioni di Usa e Ue, le turbolenze in Crimea e gli introiti in calo da gas e petrolio degli ultimi 3 anni continuano a far salire in Russia i senza lavoro e l’inflazione.
Edited by Rotwang
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https://www.gay-forum.it/topic/32649-le-piaghe-della-russia-di-putin/
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Putin è un grandissimo leader dovremo smetterla di giudicare le persone a prescindere dai contesti. Grazie a lui la Russia è tornata ad essere la grande potenza che era nonostante non abbia un economia paragonabile a quella dei paesi sviluppati. Sarà anche una dittatura fatto sta che è riuscito nonostante una profonda crisi economica a dare uno slancio internazionale al paese. Noi non possiamo fare una manovra economica che siamo subito ricattati da 4 fondi di investimento mentre la Russia ha visto un crollo del PIL impressionante eppure nessuno mette in dubbio la sua leadership.

 

Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk

Molte delle 'piaghe' qui riportate sono invero ereditate dal periodo sovietivo e dal periodo di transizione verso un regime politico pluripartitico dopo la fine dell'URSS.

 

Putin e il suo partito, con le schiere di oligarghi annessi, ha sostanzialmente fermato l'evoluzione liberale della politica russa, dando una svolta fortemente conservatrice e nazionalista.

 

Non ben capito sei Iron sia ironica o meno nel suo post, certamente però Putin ha una politica estera ben strutturata e che mira perseguire i suoi interessi.

Il paragone con l'Italia è fuori luogo, sia tenendo conto della forza militare sia per quanto riguarda il differente contesto politico in cui l'Italia è 'incastonata' e integrata con l'Unione Europea.

AndrejMolov89

Putin è un grandissimo leader dovremo smetterla di giudicare le persone a prescindere dai contesti. Grazie a lui la Russia è tornata ad essere la grande potenza che era nonostante non abbia un economia paragonabile a quella dei paesi sviluppati. Sarà anche una dittatura fatto sta che è riuscito nonostante una profonda crisi economica a dare uno slancio internazionale al paese. Noi non possiamo fare una manovra economica che siamo subito ricattati da 4 fondi di investimento mentre la Russia ha visto un crollo del PIL impressionante eppure nessuno mette in dubbio la sua leadership.

 

Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk

Se uccide chi la mette in dubbio, devo fidarmi assolutamente di lui. Il mio collega russo ti sfanculizzerebbe immediatamente, cioè, tornerebbe indietro nel tempo da quanto veloce sarebbe. No, Putin non ha reso grande la russia, no, non ha risollevato la situazione se le è spartita con tutti gli altri, e sì, essendo un dittatore ha la possibilità di garantire una opinione positiva sulla sua leadership, è questo ciò che contraddistingue generalmente lo stato di polizia da quello di diritto.  Il mio collega russo non vede l'ora di farsi la cittadinanza tedesca e bruciare letteralmente il passaporto russo.

Purtroppo i paesi che hanno vissuto la dittatura fanno fatica a fare la transizione democratica. E la russia va vista in quest'ottica per me, come la libia, la siria, l'afganistan, l'iran, l'arabia saudita e l'iraq.

 

I pochi paesi che sono usciti facilmente dalla dittatura sono germania e italia, seguiti da spagna portogallo e grecia.

 

La dittatura russa e' endemica, non conoscono altro da sempre e ci vuole molto tempo.

 

Dai tempi degli zar e dell'unione sovietica credo che un pochino da loro le cose sono migliorate ma non e' un paese democratico coi nostri standard anche se la gente vota.

 

Una democrazia non fa invasioni come quella di crimea. E' escluso.

 

Per iron: con tuoi criteri anche hitler, mussolini e stalin furono grandissimi leader. Basti pensare che stalin a fine seconda guetta mondiale tratto' alla pari con gli americani. Piu' grande di cosi' che vuoi ?

Edited by marco7
LocoEmotivo

un capo di Stato e di governo - al Cremlino dal 1999 - 

Come passa il tempo! Mi ricordo ancora di quando parlava di questo "oscuro" cekista che aveva sostituito l'imbriacone...

Quindi, non siamo l'unico Paese con la passione per i ventennii.

 

Molte delle 'piaghe' qui riportate sono invero ereditate dal periodo sovietivo e dal periodo di transizione verso un regime politico pluripartitico dopo la fine dell'URSS.

[...]

Putin ha una politica estera ben strutturata e che mira perseguire i suoi interessi.

Una vecchia barzelletta sovietica (che forse ho già riportato qui sul forum) diceva: "Con quali Paesi confina l'URSS?" "Con quelli che vuole". Credo sia ancora valida.

 

Il mio collega russo non vede l'ora di farsi la cittadinanza tedesca e bruciare letteralmente il passaporto russo.

E pensare che Majavoskij ne andava orgoglioso...

 

Chissà se la Russia farà mai passi verso il XX secolo.

La Russia, veramente, il XX secolo l'ha creato.

Senza entrare nel dettaglio, sono in moltissimi (dall'uomo comune al giornalista al politologo) a voler inquadrare la Russia con criteri di valutazione che sono prettamente occidentali. E questo è, nella migliore delle ipotesi, un mastodontico errore.

Non tutte le nazioni corrono verso la stessa meta. La democrazia non è la miglior forma di governo né la miglior pietra del paragone. Il capitalismo/consumismo/quantaltrismo deve ancora dimostrare di essere un sistema economico valido e stabile. Personalmente ritengo imprescindibili le libertà individuali, ma anche su quello si potrebbe discutere.

Per giudicare la realtà russa dovremmo prima tentare di capirla (e no, non sono affatto un putiniano).

 

Solo grandi leader possono fare grandi danni

Non entro nel merito della tua valutazione, ma grandi danni possono farli anche grandi coglioni.

Gli effetti di questi scandali si abbattono con esiti diversi sui leaders a seconda

del contesto politico in cui si trovano

 

Il fatto che gli Olandesi abbiano bocciato con il referendum l' adesione dell'Ucraina

alla UE, mi pare faccia pensare che in realtà versi in situazione peggiore Poroshenko.

 

Da quanto finora emerso dai documenti di Mossack Fonseca, sembra che Poroshenko nell'agosto 2014 – quando cioè era in carica da poco più di due mesi e la guerra nel Donbass era ai livelli più cruenti – abbia intestato a sé una società offshore alle Isole Vergini, la Prime Asset Partners Ltd, alla quale ha trasferito le quote della sua fabbrica di cioccolata Roshen, già possedute da un fondo comune di investimento ucraino. La Roshen è la più grande industria dolciaria ucraina, con un valore stimato di 858 milioni di dollari, e al 74° posto nella classifica delle società che hanno pagato più tasse nel 2015, qualcosa come 65 milioni di dollari.

Poroshenko non ha fatto alcuna menzione della società offshore né di altre aperte a Cipro e in Olanda nella sua dichiarazione dei redditi.

 

In questo modo il presidente avrebbe violato la legge, e più volte. Intanto perché la costituzione vieta al capo dello Stato di gestire attività economiche, poi perché lo vieta anche la legge anticorruzione a tutti i funzionari pubblici, e infine per non aver dichiarato le proprietà all’estero. Ma soprattutto Poroshenko avrebbe violato il patto con gli ucraini, fatto quando era ancora in campagna elettorale, di disfarsi di tutte le sue proprietà qualora fosse stato eletto. "Come presidente dell’Ucraina, il mio impegno sarà solo per il benessere della nazione", aveva detto in un’intervista al tedesco Bild. Quello che emerge dai Panama Papers sembra smentirlo.

 

Ma forse la posizione più pericolosa in assoluto è quella di Cameron, perchè lo scandalo

nel suo caso viene prima di un importante referendum, quello sulla Brexit e potrebbe

influenzare l'opinione pubblica essendo Cameron molto esposto a favore dell'UE

 

http://www.lastampa.it/2016/04/10/esteri/panama-papers-cameron-rende-noti-i-suoi-redditi-ma-spuntano-nuovi-sospetti-PPHFiGFCBZtyGCQZLfau2M/pagina.html

Chi conosce la situazione dei civili russi non può che convenire che stanno rovinati, ma tanto rovinati! Sinceramente credo che i russi non siano adatti per la democrazia, altrimenti l'avrebbero già chiesta a gran voce. Dopo Pootin la Russia cambierà? Non so proprio rispondere a questa domanda.

Ma forse la posizione più pericolosa in assoluto è quella di Cameron, perchè lo scandalo

nel suo caso viene prima di un importante referendum, quello sulla Brexit e potrebbe

influenzare l'opinione pubblica essendo Cameron molto esposto a favore dell'UE

 

http://www.lastampa.it/2016/04/10/esteri/panama-papers-cameron-rende-noti-i-suoi-redditi-ma-spuntano-nuovi-sospetti-PPHFiGFCBZtyGCQZLfau2M/pagina.html

 

Le due cose (scandalo Panama Papers e referendum per Brexit) non sono però tematicamente collegate. Quindi, non darei tanto per scontato che ciò influisca più di tanto sulla faccenda Brexit. Sarebbe stato un altra cosa se al posto di Panama ci fosse come paradiso fiscale uno stato dell'Unione Europa, per dire.

Le due cose (scandalo Panama Papers e referendum per Brexit) non sono però tematicamente collegate. 

 

Hinzelmann è filo-russo e grillino cattolico, è ovvio che il suo modello politico sia una dittatura.

Edited by Rotwang

Chi conosce la situazione dei civili russi non può che convenire che stanno rovinati, ma tanto rovinati! Sinceramente credo che i russi non siano adatti per la democrazia, altrimenti l'avrebbero già chiesta a gran voce. Dopo Pootin la Russia cambierà? Non so proprio rispondere a questa domanda.

 

Mah, se vogliamo prendere i canoni con cui viene valutata una democrazia, la Russia in fin dei conti lo è : ci sono quattro partiti rappresentati in parlamento https://it.wikipedia.org/wiki/Duma_di_Stato_(Federazione_Russa) le elezioni sono multipartitiche, anche se, nei fatti, vince sempre il partito Russia Unita di Putin (e che fu di Eltsin), ci sono undici quotidiani a tiratura nazionale https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_newspapers_in_Russia una marea di televisioni private https://en.wikipedia.org/wiki/Television_in_Russia

 

quindi non stiamo parlando della Corea del Nord o della Libia del fu Gheddafi, penso che il consenso di Putin sia in gran parte reale ed è basato su una serie di dati di fatto:

 

- la popolazione russa è mediamente poco informata, peggio ancora dell'Italia, specialmente nelle zone interne (non a caso a Mosca e San Pietroburgo il consenso a Putin è molto più basso)

- sanno poco o niente dell'estero, se non per stereotipi (cosa questa appurata avendo conosciuto dei russi)

- sono mediamente nazionalisti e xenofobi, anche più degli italiani, cavalcando il nazionalismo russo Putin ci ha messo poco nell'ottenere consenso

- ultimo ma non meno importante, il forte peso della Chiesa Ortodossa, da sempre enorme in Russia (basta pensare che persino Stalin (!) ebbe il funerale ortodosso), molto conservatrice

 

 

Le due cose (scandalo Panama Papers e referendum per Brexit) non sono però tematicamente collegate. Quindi, non darei tanto per scontato che ciò influisca più di tanto sulla faccenda Brexit. Sarebbe stato un altra cosa se al posto di Panama ci fosse come paradiso fiscale uno stato dell'Unione Europa, per dire.

 

Beh certamente

 

Ma se qualcuno mi avesse chiesto : quale dei leader coinvolti in questo scandalo

rischia di incorrere in conseguenze peggiori etc

 

Io avrei risposto e risponderei, Poroshenko la cui leadership traballa a causa del

referendum olandese che mette in dubbio l'adesione dell'Ucraina alla UE e Cameron

che ha fatto del referendum Brexit una sorta di plebiscito personale ed ora si trova

esposto per questa storia delle imposte di successioni non pagate

 

Quindi questa è la mia risposta, del tutto opinabile

 

Putin è più a rischio per questo scandalo? Può essere, non sono informatissimo

sull'orientamento di voto dei Russi, ma andrebbero citati dei fatti

 

Non è che siccome Putin ci sta antipatico, allora necessariamente diventa vero

che la sua leadership è debole...

 

 

Non è che siccome Putin ci sta antipatico, allora necessariamente diventa vero

che la sua leadership è debole...

Esatto

 

È evidente che un pò per scelta degli usa un pò per ritrovato vigore Russo, è finito l assolo americano nelle politica estera. Gli Usa si sono ritirati in molte zone del mondo lasciando un vuoto in medioriente colmato dalla Russia mentre noi europei non siamo riusciti a fare nulla se non macelli come in Libia.

 

Magari nelle idee e nelle intenzioni abbiamo dei leader molto più progressisti e sensati ma che non hanno la forza di imporre le proprie idee. In questo deserto politico si è imposta la buona Merkel ma che si è rivelata del tutto inadatta a guidare l Europa. Incapace di mediare tra gli interessi nazionali e quelli comunitari e accettando ricatti dai vari imbecilli di turno come Erdogan o il leader ungherese che non ricordo il nome.

 

Purtroppo è un fatto che personalità minime come Hollande Cameron Renzi non hanno nessun peso specifico al di fuori dei proprio confini nazionali.

Questo rende l UE del tutto imbelle e irrilevante oltre il fatto di essere bloccata da una crisi da cui non vuole uscirne.

Hollande in fondo quando ci furono gli attentati a Parigi andò in TV a piagniucolare e ho detto tutto.

 

 

Putin potrà anche giustamente stare sui coglioni ma è una persona di cui i russi si fidano e intendo non quel manipolo di coglioni che vanno a votare elezioni farlocche ma mi riferisco a i russi potenti agli oligarchi, grazie al loro appoggio lui blinda il potere e ci piaccia o no contro la lotta al terrorismo dobbiamo molto a lui.

Beh certamente

 

Ma se qualcuno mi avesse chiesto : quale dei leader coinvolti in questo scandalo

rischia di incorrere in conseguenze peggiori etc

 

Io avrei risposto e risponderei, Poroshenko la cui leadership traballa a causa del

referendum olandese che mette in dubbio l'adesione dell'Ucraina alla UE e Cameron

che ha fatto del referendum Brexit una sorta di plebiscito personale ed ora si trova

esposto per questa storia delle imposte di successioni non pagate

 

Quindi questa è la mia risposta, del tutto opinabile

 

Putin è più a rischio per questo scandalo? Può essere, non sono informatissimo

sull'orientamento di voto dei Russi, ma andrebbero citati dei fatti

 

Non è che siccome Putin ci sta antipatico, allora necessariamente diventa vero

che la sua leadership è debole...

 

Sono d'accordo su Proshenko, ma d'altronde questi è già in una posizione debole e totalmente diversa da Cameron.

In ogni caso, la mia opinione si basa su ciò: stimo gli elettori inglesi molto più capaci di scindere l'aspetto 'populista' del referendum (plebiscito di riconferma nella leadership del primo ministro conservatore) dal contenuto effettivo del voto. La Brexit all'intera UK pone una questione (e problemi) che non possono essere influenzati da qualcosa che, sì, ha certo importanza, ma è molto più circoscritta alla figura di Cameron, che non alle sorti dell'intero Stato.

 

Putin non lo ritengo in pericolo, ha già superato con facilità ben altri scandali o accuse. Inoltre, come ha ben spiegato @@Fabius81, la sua popolarità si basa su altro e non vi sono - suppongo - veri motivi perché essa venga meno per i Panama Papers.

 

È evidente che un pò per scelta degli usa un pò per ritrovato vigore Russo, è finito l assolo americano nelle politica estera. Gli Usa si sono ritirati in molte zone del mondo lasciando un vuoto in medioriente colmato dalla Russia mentre noi europei non siamo riusciti a fare nulla se non macelli come in Libia.

 

Una nota a margine: la famiglia Assad è sempre stata vicina alla Russia, fin dai tempi della Guerra fredda. In realtà, Putin non sta facendo altro che rispettare l'amicizia diplomatica presente tra Siria e Russia, nata quanto quest'ultima era URSS. Sono dunque interessi nazionali, cioè strategici, nell'area in questione. Per nostra fortuna, direi, coincidono - nel caso della guerra civile siriana e contro l'ISIS - con quelli europei.

 

Magari nelle idee e nelle intenzioni abbiamo dei leader molto più progressisti e sensati ma che non hanno la forza di imporre le proprie idee. In questo deserto politico si è imposta la buona Merkel ma che si è rivelata del tutto inadatta a guidare l Europa. Incapace di mediare tra gli interessi nazionali e quelli comunitari e accettando ricatti dai vari imbecilli di turno come Erdogan o il leader ungherese che non ricordo il nome.

 

Reputo Merkel il principale statista europeo. Penso che abbia fatto il possibile, nel senso che ha agito per quanto la situazione lo permetteva. Il fatto che manchi un'integrazione politica reale nell'Unione Europa (l'obiettivo principale dei fondatori dell'Unione, dopotutto, e che tuttavia incontra e ha sempre incontrato grandi resistenze) si fa sentire moltissimo, sia nelle questioni interne sia - sopratutto - in quelle estere (extra-europee).

Edited by Layer

 

 

Sono d'accordo su Proshenko, ma d'altronde questi è già in una posizione debole e totalmente diversa da Cameron.

 

Beh ma questo è certo, volendo fare due nomi e non uno solo

mi sono venuti in mente questi due casi, ma non intendevo certo

equiparare Inghilterra e Ucraina, è chiaro che si tratta di due paesi

molto diversi tra loro.

 

 

 

Non ha una visione futura da attuare per plasmare il futuro. Intellettualmente e' piatta.

 

Per essere un leader in effetti non ha visione, concordo

 

Non che Hollande ce l'abbia, ma lui non comanda l'Europa, la Merkel

comanda ma lo fa "galleggiando" sui problemi e senza dare l'impressione

di voler o saper imprimere una direzione chiara

La Russia, veramente, il XX secolo l'ha creato.

Senza entrare nel dettaglio, sono in moltissimi (dall'uomo comune al giornalista al politologo) a voler inquadrare la Russia con criteri di valutazione che sono prettamente occidentali. E questo è, nella migliore delle ipotesi, un mastodontico errore.

Non tutte le nazioni corrono verso la stessa meta. La democrazia non è la miglior forma di governo né la miglior pietra del paragone. Il capitalismo/consumismo/quantaltrismo deve ancora dimostrare di essere un sistema economico valido e stabile. Personalmente ritengo imprescindibili le libertà individuali, ma anche su quello si potrebbe discutere.

Per giudicare la realtà russa dovremmo prima tentare di capirla (e no, non sono affatto un putiniano).

Come l'ha creato il xx secolo la Russia?

LocoEmotivo

Come l'ha creato il xx secolo la Russia?

La Russia si è imposta come grande protagonista del Novecento (e come non posso non linkare il grande Guzzanti?) al punto da diventare una realtà con cui non si può non fare i conti. Nel bene e nel male, ovvio.

Anzitutto, ha sfornato menti del calibro di Eisenstein, Rodcenko, Prokof'ev, Shostakovic, Majakovskij, Pasternak, Blok, Tarkosvkij, Evtushenko e Bulgakov (ma un elenco più onesto sarebbe molto, molto più lungo).

Ha creato (in concomitanza con la Rivoluzione d'Ottobre) un fermento intellettuale paragonabile a quello francese dei tempi rivoluzionari, fermento che non si è del tutto spento nemmeno 99 anni dopo (e cioè oggi).

Quindi, ha codificato il totalitarismo (che è stato un fenomeno tipico del secolo trascorso) accentrando un immenso potere nelle mani di un unico uomo che doveva essere venerato come una divinità incarnata, che esercitava il terrore tramite organi più o meno segreti e mezzi più o meno "fantasiosi" (si pensi all'holodomor, se non vogliamo tirare in ballo i "classici" gulag).

Ha messo in ginocchio quello che sembrava un esercito invincibile, forte del numero sterminato dei suoi coscritti.

Forte di quello stesso numero sterminato di coscritti, ha terrorizzato il mondo al di qua della cortina di ferro.

Ha lanciato in orbita il primo satellite per poi spedire nello spazio il primo essere vivente e il primo essere umano (tra l'altro, proprio ieri sono stati 55 anni dal volo di Gagarin).

Ha supportato movimenti e rivoluzioni, ha partecipato a guerre e invasioni, ha "ricondotto alla ragione" con la forza governi satelliti un po' troppo indipendenti.

Ha creato più di un simbolo del secondo Novecento, ad esempio quell'AK-47 Kalashnikov che è stato prodotto in quasi 200 milioni di esemplari o quel MiG-21 che è ancora il caccia bisonico più diffuso nel mondo.

E' stata la grande co-reggente del precario equilibrio politico dopo la seconda guerra mondiale, e il crollo del suo proprio sistema di governo comunista ha un valore storico che trascende i limiti nazionali.

...

Ho reso l'idea?

LocoEmotivo

ha anche fatto qualcosa per il suo popolo oltre che metterlo alla fame ? 

Ma li leggi interamente, i post?

 

[...] una realtà con cui non si può non fare i conti. Nel bene e nel male, ovvio.

Boh.

Edited by LocoEmotivo

Anzitutto, ha sfornato menti del calibro di Eisenstein, Rodcenko, Prokof'ev, Shostakovic, Majakovskij, Pasternak, Blok, Tarkosvkij, Evtushenko e Bulgakov (ma un elenco più onesto sarebbe molto, molto più lungo)..

Ha lanciato in orbita il primo satellite per poi spedire nello spazio il primo essere vivente e il primo essere umano (tra l'altro, proprio ieri sono stati 55 anni dal volo di Gagarin).

 

Non bisogna elogiare una nazione per i suoi geni come non si deve condannarla per le sue barbarie; la sua rivoluzione non è stata che un '48 arrivato in ritardo (e a fatica), visti i molteplici tentativi falliti di destituire il regime zarista (che era comunque appoggiato da molte potenze europee). Detto questo, ancora continuo a chiedermi come il secolo (ahimé) americano per te sia stato quello russo, anzi, a questo punto direi sovietico. 

 

La grandezza di un popolo non si misura con lo spessore dei libri di storia che ne parlano, ma della situazione in cui versa un popolo che continuano a descriverci come quello di San Pietroburgo, ma che in realtà è assai più miserevole. 

L'URSS non è stato che un mandare al macello povera gente, sia nei gulag come in guerra (dove la tattica sovietica è rimasta quella zarista dell'ammassare soldati sul confine tedesco milioni di soldati. 

Dici tante cose esatte ma sbagli una cosa, confondi la potenza con la grandezza: l'urss e la russia sono potenze, non grandezze.

 

Certo, l'errore mio e di tanti continua ad essere quello di voler considerare la Russia parte di questo mondo (o continuare a sperare che prima o poi ne faccia parte), quando in realtà è un pianeta a parte.

LocoEmotivo

Ragazzi, capiamoci.

Se intendete fate retorica facile, non mettetemi in mezzo.

Mi hai chiesto tu, @Angelo1900, in che modo la Russia ha influenzato il Novecento. Se poi intendi attribuire alla mia risposta significati ideologici o dietristi che non ha, allora diciamolo.

Qui si parla di Novecento. Si parla di Storia. Io ho elencato una serie di dati abbastanza oggettivi sull'influenza che questo Paese ha esercitato nel resto del mondo, sic et simpliciter. Se vogliamo andare a considerare la vie cotidienne, quello è un altro discorso - un discorso anche abbastanza facile, un discorso alla "Qualcuno pensi ai bambini", un discorso che poi porta a non capire come mai oggi i russi siano tanto putiniani, zaristi e quant'altro.

 

Certo, l'errore mio e di tanti continua ad essere quello di voler considerare la Russia parte di questo mondo (o continuare a sperare che prima o poi ne faccia parte), quando in realtà è un pianeta a parte.

Concordo in pieno.

La Russia è veramente un altro pianeta. E proprio per questo dovremmo smetterla di valutarla secondo categorie marcatamente occidentali che non la riguardano.

 

 

Detto questo, ancora continuo a chiedermi come il secolo (ahimé) americano per te sia stato quello russo, anzi, a questo punto direi sovietico.

 

Sono abbastanza d'accordo nel definire il XX secolo come secolo Americano

ma è anche vero che dopo l'America - che sostituisce l'Europa Occidentale nella

leadership mondiale - l'alleato prima e l'antagonista poi -dal 1941 al 1991- è stata l'URSS

( e sono 50 anni su 100 )

 

 

 

Certo, l'errore mio e di tanti continua ad essere quello di voler considerare la Russia parte di questo mondo (o continuare a sperare che prima o poi ne faccia parte), quando in realtà è un pianeta a parte

 

L'URSS va detta tutta la verità, fu isolata dalle potenze vincitrici del primo conflitto mondiale

con un cd "cordone sanitario" che doveva evitare il "contagio bolscevico" visto come un vero

e proprio "virus"

 

Non solo, le potenze europee di fatto sperarono di poter sovvertire il regime sovietico con una

guerra civile, che forse -non è da escludersi- fu vinta dall'armata rossa anche perchè gli altri vennero

percepiti come "al soldo dello straniero" ( gli Inglesi e gli Americani occuparono Murmansk e Arcangelo,

i Giapponesi Vladivostok, la Polonia invase Lituania Bielorussia e Ucraina e corpi volontari tedeschi

combatterono in Lettonia ed Estonia )

 

Retrospettivamente fu un grave errore, se è vero che il contagio rivoluzionario in europa non vi fu è tutto

da dimostrare che mai vi sarebbe stato in caso contrario e l'isolamento diplomatico-economico e l'aggressione

militare, finirono per legittimare il governo di emergenza nazionale dei Bolscevichi.

 

L'URSS fu dunque isolata dall'Occidente

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