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Referendum sulle trivelle


Rotwang

Referendum sulle trivellazioni. Vi ricordiamo che per ABROGARE la legge sulle trivellazioni bisogna votare SÌ, se invece volete mantenere la legge votate NO  

31 members have voted

  1. 1. Cosa votate al referendum sulle trivelle?

    • 10
    • No
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    • Non voto/Non so/Altro
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Voterei 'no' al referendum, in questo sondaggio però ho votato la terza opzione, in quanto il mio calcolo politico propende in realtà per l'astensione.

 

Trovo assurdo che si debbano smantellare trivelle entro le 12 miglia dalla costa - già un funzione - che possono essere utilizzate ulteriormente per estrarre gas e petrolio. Anche perché, vincesse il 'sì' nel referendum, l'attività estrattiva di molti pozzi continuerebbe comunque fino alla fine della concessione. Tanto vale sfruttare al massimo i pozzi fino a ciclo vitale, mantenendo gli investimenti necessari per le strutture estrattive (economicamente positivi) e il beneficio proveniente dalle materie prime ottenute dalle stesse.

 

Il problema dell'inquinamento, invece, non sussiste secondo me. O meglio, per quanto presente, è un rischio raro. E comunque, non ha senso sbandierarlo per le trivelle entro le 12 miglia (dove comunque non se ne potranno costruire altre di nuove in questa fascia) e non per quelle (italiane e croate) al di là di tale linea.

 

Non vedo nemmeno come un referendum sulle concessioni per le trivelle entro le 12 miglia di mare dalla costa possa indirizzare a investimenti ancor più massicci verso le rinnovabili. Oltretutto, l'Italia è nel campo molto attiva: ha già superato l'obiettivo UE (fissato per il 2020) del 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Fonte: http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2015/03/16/news/rinnovabili_litalia_ha_raggiunto_lobiettivo_2020-109823196/

 

Il referendum in questione, infine, mi pare molto influenzato dalla mentalità NIMBY, 'non nel mio cortile'.

 

in Italia siamo da decenni all'avanguardia, c'è l'impianto di Larderello nei pressi di Volterra

un luogo surreale, da vedere, con tubi lucenti che si inseguono su per le colline

 

135226.jpg

 

Un bel paesaggio industriale. Quasi land art.

Edited by Layer
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Non credo di votare. Renzi ha suggerito l'astensione e seppure l'idea per me è antidemocratica, non vorrei che il Governo avesse lo smacco di una sconfitta, in vista delle unioni civili. Poi perché non capisco bene la questione e non vorrei dare un voto sbagliato.

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Non voto perchè non posso ma probabilmente anche se avessi potuto non sarei andato a votare, per un discorso molto semplice, penso che lo strumento Referendario vada utilizzato su altri temi, magari etici o comunque con risvolti vicini ai cittadini.

Qui ci sono le solite teorie ambientaliste, le stesso che ci hanno privato del nucleare rendendoci ancora più schiavi del fossile, gli stessi che puntano sulle rinnovabili ma poi ci dicono che le pale eoliche sono brutte, gli stessi che sbraitano contro gli inceneritori ma non riescono a proporre un ciclo chiuso dei rifuti.

 

Se ci sciroppiamo una democrazia rappresentativa, con i suoi costi esorbitanti e politici corrotti, è perchè l' elettore medio non può di certo entrare nel merito di una materia così tecnica e specifica, con dati in progress e con un tam tam a mio avviso eccessivo.

Quindi no non voto.

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AndrejMolov89

 

 

le stesso che ci hanno privato del nucleare rendendoci ancora più schiavi del fossile, gli stessi che puntano sulle rinnovabili ma poi ci dicono che le pale eoliche sono brutte,
Tecnicamente anche il nucleare è una fonte di energia fossile XD 
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Vabbe' anche il pannello solare fornisce energia nucleare proveniente dal sole e questa energia nucleare dal pannello solare non e' di certo fossile.

 

A me sembra che per l'italia sia una gran fortuna che le centrali nucleari siano state chiuse. Con le tangenti che ci sono in italia e il nepotismo non escluderei che i tecnici delle centrali nucleari che avevate erano assunti per raccomandazione e non per competenza.

Edited by marco7
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A me sembra che per l'italia sia una gran fortuna che le centrali nucleari siano state chiuse. Con le tangenti che ci sono in italia e il nepotismo non escluderei che i tecnici delle centrali nucleari che avevate erano assunti per raccomandazione e non per competenza.

 

In realtà l'Italia ha usato il nucleare per quarant'anni senza alcun intoppo e i tecnici erano tra i più brillanti al mondo, quindi anche qui i soliti pregiudizi anti-italiani, però anch'io mi felicito che le abbiamo chiuse perché palesemente superate e anche se più pulite delle energie fossili tradizionali, molto più pericolose.

Edited by Rotwang
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In realtà l'Italia ha usato il nucleare per quarant'anni senza alcun intoppo e i tecnici erano tra i più brillanti al mondo

 

come quelli in giappone e quelli svizzeri....

 

il nucleare è buono per l'ambiente dove c'è la centrale finché non ci sono incidenti. quando succede l'incidente sei fregato. 

 

le centrali fossili non sono pericolose, sono inquinanti.

Edited by marco7
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Giusto per ricordare a quelli che pensano che l'Italia sia all'anno zero sulle energie rinnovabili, proprio una notizia di oggi, secondo l'Agenzia Internazionale sull'Energia noi siamo il primo paese al mondo per l'utilizzo dell'energia solare (copriamo l'8% del nostro fabbisogno con il solare):

http://www.repubblica.it/ambiente/2016/04/13/news/italia_1_a_al_mondo_per_uso_energia_solare_8_del_fabbisogno-137522111/?ref=HREC1-9

 

Senza contare che sul 2015 il complesso delle energie rinnovabili in Italia ha raggiunto quasi il 40% dei consumi elettrici, ed è in costante aumento.

http://www.repubblica.it/ambiente/2015/05/13/news/rinnovabili_italia_prima_al_mondo_per_il_solare-114238347/

 

093036328-bb28d861-42d6-4350-9086-0a268f

 

 

Quindi non parliamo dell'Italia come se partisse dall'anno zero e avesse bisogno di chissà quali svolte verso il rinnovabile, perchè già stiamo facendo tantissimo.

 

Giusto per ricordare alcuni provvedimenti di questi ultimi anni che hanno contribuito a spingere questo risultato:

L'introduzione delle detrazioni fiscali al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica:
L'introduzione della certificazione energetica APE:
l'introduzione dei certificati verdi:
L'introduzione dei certificati bianchi:
L'obbligo di installare le valvole termostatiche per il riscaldamento:
L'obbligo del rinnovabile per gli edifici di nuova costruzione o quelli ristrutturati:
Edited by Sbuffo
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Secondo me si sta ingigantendo la cosa da un punto di vista ambientale. 

Mi sono informato il più possibile su internet e ho chiesto info a conoscenti che ritenevo preparati (un amico laureato in ingegneria ed il mio professore di fisica).

Ho deciso di votare No.

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Sul Referendum di domani 17 aprile 2016, voglio provare a dare l'unica lettura che purtroppo non mi pare sia stata più di tanto considerata finora, forse perché è di una noia mortale e nessuno la potrebbe gestire in maniera sensazionalistica. O forse perché sono argomenti che pochi hanno gli strumenti per cogliere, poiché si collocano ben al di sotto degli approcci semplificati ed idealizzati che infervorano l'una o l'altra opinione. Eppure temo sia l'UNICO tipo di lettura da non dimenticare MAI quando si tratta di metter mano a leggi ed atti equiparati: una lettura noiosamente ed esasperatamente GIURIDICA.

 

Il quesito è il seguente:

 

Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?

 

Il comma 17 del decreto legislativo 152 del 2006 stabiliva, prima di essere modificato, che:
"Ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonchè di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9.
Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia marine dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette, oltre che per i soli idrocarburi liquidi nella fascia marina compresa entro cinque miglia dalle linee di base delle acque territoriali lungo l'intero perimetro costiero nazionale.
Per la baia storica del Golfo di Taranto di cui all'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1977, n. 816, il divieto relativo agli idrocarburi liquidi è stabilito entro le cinque miglia dalla linea di costa.
Al di fuori delle medesime aree, le predette attività sono autorizzate previa sottoposizione alla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui agli articoli 21 e seguenti del presente decreto, sentito il parere degli enti locali posti in un raggio di dodici miglia dalle aree marine e costiere interessate dalle attività di cui al primo periodo.
Le disposizioni di cui al presente comma si applicano ai procedimenti autorizzatori in corso alla data di entrata in vigore del presente comma. Resta ferma l'efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati alla stessa data".

 

Dal 2006 esiste dunque un divieto di attività di ricerca ed estrattive nei pressi delle aree costiere protette.

 

Il comma 239 dell'unico articolo della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Finanziaria 2016), così recita:
"239. All'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il secondo e il terzo periodo sono sostituiti dai seguenti:
«Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette. I titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono sempre assicurate le attività di manutenzione finalizzate all'adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell'ambiente, nonché le operazioni finali di ripristino ambientale»".

La legge del 2015 introduce un divieto più ampio che tocca tutte le aree costiere anche non protette e il limite esterno di quelle protette.

Si lascia la possibilità ai pozzi già in funzione di proseguire l'attività fino a... qui sta il punto.

 

Se si elimina la locuzione "per la durata di vita utile del giacimento", le concessioni (entro le 12 miglia) preesistenti verranno a scadenza come previsto nei relativi decreti autorizzativi, senza possibilità di richiesta di rinnovo, indipendentemente dalla vita utile del giacimento sfruttato. Il suo sfruttamento non potrà dunque essere spalmato su un periodo maggiore rispetto a quanto indicato nella concessione. La produzione dovrà essere concentrata nel restante periodo di concessione.

 

L'art. 29 della legge 613/1967 fissa in 30 anni il periodo di concessione per l'estrazione, con diritto di proroga.

 

La tassazione delle attività estrattive (L. 21/07/67 n.613; D.Lgs. 25/11/96 n.625; L. 23/08/04 n.239; L. 23/07/09 n.99) è basata in parte sulle royalties, ovvero il pagamento di un corrispettivo allo stato per lo sfruttamento di un bene naturale di sua proprietà (ex articolo 826 del codice civile). Per le estrazioni offshore tali royalties sono al 7% per il metano e al 4% per il petrolio, e si calcolano sul valore di vendita delle quantità prodotte annualmente.

 

Esiste però un limite di esenzione: le leggi sopracitate stabiliscono che se la produzione annua non supera le 50.000 tonnellate di petrolio o gli 80 milioni di metri cubi standard di metano, le royalties non si applicano.

 

Laddove la concessione non potrà più essere prorogabile, la compagnia petrolifera dovrà concentrare la produttività dell'impianto nel tempo rimanente. Aumenta quindi la produttività annuale, e di conseguenza rischia di non essere mantenuta sotto soglia per beneficiare dell'esenzione.

 

In definitiva è a questo che si riduce il quesito del referendum:

Volete voi evitare che la Legge Finanziaria del 2016 consenta una agevolazione fiscale de facto in favore di quelle compagnie estrattive che hanno ancora pozzi costieri, permettendo loro di scansare il divieto ancora per un numero imprecisato di anni e di beneficiare quindi della possibilità di proroga oltre i canonici 30 anni?

Questo è ciò che io nella mia pochezza e limitatezza posso estrapolare dalla pura e semplice lettura degli atti normativi che fanno da quadro alla consultazione referendaria.

 

Le ulteriori contropartite che possono spingere le autorità istituzionali a sminuire la questione deridendola o addirittura consigliando l'astensione non le conosco.

Ma se c'è una cosa che trovo positiva, nella sua ahimé limitatezza, è che l'intromissione di nuove voci (seppur flebilissime) e di un dialogo pubblico (seppur convulso) nel cementato triangolo "Istituzione Pubblica - Compagnia petrolifera - gestione del Territorio" abboa destato così tanto scompiglio. Votate.

 

 

Testi normativi di riferimento:
http://www.altalex.com/…/codice-dell-ambiente-parte-ii-valu…
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls…
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/…/1994/08/08/094G0354/sg
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/…/1991/01/16/091G0014/sg
http://www.gazzettaufficiale.it/…/caricaDettagl…/originario…
http://unmig.mise.gov.it/unmig/info/domande.asp#royalties
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/09099l.htm

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davydenkovic90

Questo referendum mi sta appassionando quasi quanto la vita sentimentale di Belen Rodriguez.

Ha il sapore di un raggiro verso i cittadini chiamarli a decidere per qualcosa di così specialistico e che nasconde palesemente un doppio gioco. Non è questione di informarsi perché, per quanto possa informarmi, non potrò mai essere in grado di dare una risposta a un quesito del genere. C'è solo da capire dov'è il raggiro e andare a votare di conseguenza.

Trovo scandaloso che Renzi abbia detto di astenersi, quindi mi è venuta voglia di andare a votare sì

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Non e' che se si vota si si da una accelerazione alle energie alternative ?

 

L'italia produce molta elettricita' col gas oggi e questo non e' la cosa migliore dal punto di vista ecologico.

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Come ho già detto prima l'Italia fa già tantissimo dal punto di vista delle energie rinnovabili.

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/32477-referendum-sulle-trivelle/?p=920856

Siamo i primi al mondo come energia solare, l'8% del fabbisogno coperto dal solare.

http://www.repubblica.it/ambiente/2016/04/13/news/italia_1_a_al_mondo_per_uso_energia_solare_8_del_fabbisogno-137522111/?ref=HREC1-9

In generale sulle rinnovabili siamo a circa il 40% ed in costante aumento.

http://www.repubblica.it/ambiente/2015/05/13/news/rinnovabili_italia_prima_al_mondo_per_il_solare-114238347/

 

Poi l'energia prodotta da gas è la meno inquinante tra i combustibili fossili (rispetto ad esempio carbone e petrolio).

 

Non esiste poi nessun grande paese industriale al mondo che produca ad oggi il 100% da energie rinnovabili, basta guardare Stati Uni, Germania, Francia, o Regno Unito.

Tutti questi paesi hanno importanti produzioni di energia o con nucleare o con gas o con carbone.

Edited by Sbuffo
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Il referendum sul nucleare non aveva nulla di simile a questo... il nucleare cavalcò la tragedia di Chernobyl dove un reattore con una tecnologia già superata all'epoca ma funzionale (altre centrali con la stessa tecnologia hanno lavorato fino a pochi anni fa) venne messa in mano per alcune ore a valenti tecnici... Per quanto trovi affascinanti le centrali nucleari no grazie...

Nel caso odierno...

Due alte cariche di uno stato democratico che dicono di non andare a votare andrebbero prese, spogliate di ogni potere e processate a mio parere, fosse anche solo il voto per eleggere il caposcala del condominio...

Qui è stato preparato un referendum, i soldi che tutti paghiamo in tasse sono stati spesi e si terranno le votazioni: il minimo che si deve fare è andare a votare, oppure andare e far annullare la scheda ma comunque recarsi al seggio...

Il voto rimane una delle poche "armi" che il cittadino ha per far sentire la sua voce...

Quando ci fu un referendum per spostare i pali dell'alta tensione su aree edificabili o qualcosa di simile nel 2003 o 2004 nessuno si prese la briga di fare tanta confusione, fallì miseramente e amen...

Con il referendum di domani sembra si debba decidere il destino del mondo, è stato ricamato di tutto sopra alle trivelle e ovviamente ognuno ha dovuto tirare le sue conclusioni...

Andrò a votare perché è un diritto ma anche un dovere poi vedremo se/chi/cosa vincerà...

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Dopo aver seguito incontri con esperti sul tema ho deciso di astenermi dal voto, non per fare un favore al governo, ma perchè un si al referendum sarebbe economicamente controproducente.

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Ho votato SI.

 

Bravo baby! Finalmente uno che non ragiona in puri termini economici ma in interessi planetari sovranazionali. Edited by marco7
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anch'io sono andato a votare, per un diritto/dovere civico e di coscienza, ho votato SI, non ho visto, purtroppo molte persone, ma spero che entro sera tanti si recheranno ai seggi.

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Dovreste in italia votare su piu' temi contemporaneamente e poi l'affluenza alle urne aumenterebbe perche' alcuni vanno a votare per un tema altri per un altro e cosi' aumenta. In svizzera funziona cosi' e quelle rare volte che si vota su pochi temi l'affluenza e' piu' scarsa credo. Certo pero' che se gia' il vostro governo dice di stare a casa.....

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È uscito il dato dell'affluenza alle ore 12.

Per ora bassa, sta all'8,3%.

Dubito che verrà raggiunto il quorum.

Edited by Uncanny
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