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Attentati a Parigi


Rotwang

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Si capisce che Arabia Saudita e Turchia hanno unito gli sforzi e raggiunto una qualche forma di accordo e dubito che dietro questa operazione non vi sia una chiara matrice americana

 

e questo è probabilmente il motivo per cui nessuno ci dice come girino davvero i flussi finanziari verso ISIS: non perché non lo sappiano, ma perché non lo possono dire

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Volete che Obama dica chiaramente gli USA finanziavano ISIS in funzione anti-Assad?

E una volta che lo ha ammesso cosa succede? Ormai sono pieni di armi e di petrolio.

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No, Almadel...questo già si sa, ma chi sta finanziando ora lo

stato islamico? Chi compra il loro petrolio?

 

Ammesso e non concesso che non esistano finanziamenti diretti

l'acquisto di petrolio è un finanziamento indiretto ed il petrolio o va

via terra in turchia, o via terra verso l'Arabia

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e questo è probabilmente il motivo per cui nessuno ci dice come girino davvero i flussi finanziari verso ISIS: non perché non lo sappiano, ma perché non lo possono dire

 

I tuoi commenti e quelli di Hinzelmann sono al livello complottaro di questo:

 

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Edited by Rotwang
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Se il mio è complottismo ditemi come l'Isis esporta il suo

petrolio e come mai si bombardano casupole nel deserto

e non i pozzi con cui asseritamente si finanzierebbero

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I tuoi commenti e quelli di Hinzelmann sono al livello complottaro

 

no Rotwang ci sono delle fonti ben precise

 

I jihadisti dell'Isis sono finanziati da persone fisiche provenienti da 40 paesi, tra cui anche membri del G20: lo ha detto Vladimir Putin, precisando di aver condiviso con i colleghi del summit ad Antalya i dati a disposizione della Russia sul finanziamento ai terroristi. ... La Russia e l'Occidente «hanno capito la necessità di cooperare nella lotta al terrorismo internazionale» ma «un accordo è impossibile» perché l'Occidente è diviso nei suoi approcci alla lotta a questo fenomeno, ha detto ancora il portavoce del Cremlino, a margine del G20. «C'è la comprensione della necessità di questa cooperazione», ha continuato Peskov. «Ma raggiungere un accordo tra la Russia e l'Occidente è impossibile perché non esiste un'idea di Occidente, ogni Paese ha la propria posizione e il proprio atteggiamento verso i diversi segmenti del problema della lotta al terrorismo. Se pensate che l'Occidente sia unito nei suoi approcci al 100% vi sbagliate».

 

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/g20_sanzioni_isis_russia_occidente_diviso/notizie/1683150.shtml

 

Putin non sta dicendo che sono alcuni governi del G20 a finanziare Isis: dice che sono alcuni personaggi residenti in quei paesi... la differenza però è solo una sfumatura, un velo di diplomazia

nel G20, tra gli altri, ci sono Turchia e Arabia Saudita

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e questo è probabilmente il motivo per cui nessuno ci dice come girino davvero i flussi finanziari verso ISIS: non perché non lo sappiano, ma perché non lo possono dire

Putin oggi al G20: Isis finanziato da 40 Paesi, anche membri del G20

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/putin-isis-finanziato-40-paesi-anche-membri-g20-1194975.html

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Al Ghareeb l'Algerino:  "voglio dire alle nazioni europee che stiamo arrivando, arrivando con le armi automatiche e le bombe, arrivando con le cinture esplosive e con le pistole silenziate e voi non sarete capaci di fermarci perchè oggi noi siamo più forti che mai".

 

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/isis_video_minaccia_europa_cinture_esplosive/notizie/1683518.shtml

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Oh no, io sono esattamente alla pari di chi mette quella bandierina come foto su facebook.

 

Il tuo messaggio è disgustoso. Sorvolo sulla parte dell'immagine profilo perché è davvero incommentabile. Per quanto riguarda il discorso sulle masse colpevoli, è del tutto privo di fondamento! A condurre le guerre, a gestire i traffici di armi e a ordinare raid aerei non sono i cittadini di una nazione, bensì i poteri forti, i capi di Stato e i generali. Se seguissimo il tuo ragionamento, noi italiani saremmo colpevoli di una parte del commercio di armamenti e credo tu sappia benissimo che non ne abbiamo alcun controllo! Non abbiamo neppure il potere di far approvare un ddl sulle unioni civili, figuriamoci influire su questioni di Stato così importanti!

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Internazionale


 


François Hollande ha annunciato al parlamento il progetto di una vasta revisione della costituzione per “permettere ai poteri pubblici di agire conformemente allo stato di diritto contro il terrorismo di guerra”. Il presidente francese vuole riformare la costituzione prendendo spunto dal comitato Balladur del 2007, che proponeva di inserire nella carta costituzionale lo stato d’emergenza.


 


Una fonte del governo ha parlato della creazione di un regime costituzionale “di stato di crisi” e di un “visto di ritorno” per i francesi o i residenti in Francia che fossero “coinvolti in attività terroriste all’estero”.


 


Più precisamente, Hollande vuole rivedere due articoli della costituzione francese:


  • Articolo 36. Regola “lo stato d’assedio” quando la Francia è attaccata o colpita da una rivolta armata e prevede il trasferimento di alcuni poteri all’autorità militare. Può essere applicato solo in parte del territorio e permette di trasferire i poteri civili e di polizia all’esercito, insieme alla creazione di giurisdizioni militari. Lo stato d’assedio si proclama in caso di una grave crisi, una guerra o una rivolta armata.
  • Articolo 16.  Permette al presidente di attribuirsi “poteri eccezionali” quando una minaccia “grave e immediata” incombe “sulle istituzioni della repubblica, sull’indipendenza della nazione, l’integrità del suo territorio o l’esecuzione dei suoi impegni internazionali”. L’articolo è stato concepito come una risposta all’immobilismo governativo ed è stato applicato solo una volta, all’epoca del putsch dei generali del 1961, durante la guerra d’Algeria. All’epoca De Gaulle aveva assunto pieni poteri da fine aprile a fine settembre.

Il presidente ha sottolineato che questi due articoli “non sono adatti alla situazione in cui ci troviamo”. Hollande ha parlato di “terrorismo di guerra” perché “il funzionamento regolare dei poteri pubblici non è interrotto e non è immaginabile trasferire alcuni poteri all’autorità militare. Eppure siamo in guerra”. Per questo motivo secondo il presidente è necessario avere “un diverso regime costituzionale”.


 


Hollande ha evocato le proposte del comitato Balladur, incaricato nel 2007 di preparare una modifica costituzionale. Il gruppo di 13 esperti era stato formato dal presidente dell’epoca Nicolas Sarkozy e aveva formulato 77 proposte di modifica della costituzione per rendere “più democratica” la quinta repubblica.


 


A proposito dell’articolo 36, nel 2007 il comitato Balladur suggeriva che accanto allo stato d’assedio nella costituzione fosse inserito lo stato d’emergenza, la cui attivazione avviene oggi attraverso un decreto del consiglio dei ministri e i cui contorni dipendono da una legge ordinaria. Lo stato d’emergenza in cui si trova la Francia da venerdì scorso non ha infatti alcuna definizione costituzionale, ma nasce da una legge del 1955. Basta un decreto per attivarlo, ma è necessaria una legge per prolungarlo oltre i 12 giorni.


 


Questo stato limita fortemente le libertà pubbliche e rende possibili: l’instaurazione di un coprifuoco, la regolamentazione della circolazione o del soggiorno da parte dei prefetti, l’obbligo di dimora, la chiusura di locali e bar, il divieto di manifestazione pubblica, perquisizioni diurne e notturne senza l’autorizzazione di un giudice, controlli sulla stampa e sulla radio.


 


Soprattutto lo stato d’emergenza non è previsto per una crisi di lunga durata: le condizioni della sua attivazione sono un “pericolo imminente risultante da attentati gravi all’ordine pubblico o eventi che per loro natura e gravità assumono il carattere di calamità pubblica”.


 


Ora François Hollande vorrebbe “poter disporre di uno strumento appropriato per applicare misure eccezionali per una certa durata senza passare dallo stato d’assedio e senza rinnegare le libertà pubbliche”. In sostanza si tratterebbe di uno stato d’emergenza un po’ “alleggerito” sul piano dei poteri concessi allo stato ma che potrebbe durare più a lungo. Una proposta che inevitabilmente ricorda il Patriot act approvato dall’amministrazione Bush dopo l’11 settembre 2001.


Edited by Rotwang
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già la crisi algerina portò in Francia alla Quinta Repubblica, che è una costituzione finto repubblicana e quasi monarchica

mi pare incredibile che a un presidente grigio e scialbo come Hollande sia venuta 'sta botta de gaullisme

non c'è niente da fare, da PIpino il Breve al nanetto corso la visione politica che i francesi hanno dello Stato non si è mai evoluta

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A chi si chiede chi finanzi attualmente lo Stato Islamico e chi compri il loro petrolio, be', purtroppo la risposta è che lo fanno anche i loro nemici.

 

I commerci di petrolio dello Stato islamico sono purtroppo in continua crescita e sono gli stessi ribelli siriani a doverlo acquistare.

Gli ospedali e gli edifici pubblici Siriani o vicini alla zona controllata dai jihadisti vivono grazie al diesel fornito loro dall'ISIS.

Purtroppo si sono strategicamente posizionati in zone dove possono controllare i giacimenti di petrolio più ricchi della zona Siriana. E stanno gestendo i commerci in maniera sempre più professionale cercando tecnici da pagare a peso d'oro.

 

Per questo è difficile tagliare le risorse all'IS se non tramite degli interventi armati.

 

Inoltre è anche facile sospettare qualche finaziamento da parte di Qatar, Arabia Saudita e Turchia, come ha fatto intendere Putin.

L'Occidente in sè non li finanzia, almeno per quanto ne sappiamo. Sicuramente ha gran parte delle responsabilità della creazione di tali fenomeni terroristici di matrice religiosa. Ma attualmente penso che il problema risieda nel fatto che sia in connessione coi paesi sunniti vicini all'ISIS in funzione anti-Assad.

Edited by Lor24
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già la crisi algerina portò in Francia alla Quinta Repubblica, che è una costituzione finto repubblicana e quasi monarchica

 

Hai mai studiato la storia francese (anche se sarebbe meglio chiederti se tu abbia mai aperto un libro di storia)? La Quarta Repubblica, sorta nel 1946, era come la Repubblica Italiana, ingovernabile, vittima di coalizioni di mille partiti e governi molto brevi (che a quanto pare a voi piace sia così). Il semipresidenzialismo del 1958 ha salvato la stabilità istituzionale del Paese d'oltralpe, altroché costituzione finto repubblicana. Guarda caso ritenete sempre dittature nazioni come la Francia o gli USA e mai come la Siria o la Russia :asd: vi amo.

Edited by Rotwang
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Se credere che veramente la guerra civile in Siria si

autofinanzi grazie al traffico interno di petrolio...significa

essere mentalmente elastici, preferisco avere la testa dura!

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La Quarta Repubblica, sorta nel 1946, era come etc.

 

si per carità sono d'accordo anch'io con i tanti libri di storia che hai letto

ma, a prescindere da come fosse la quarta repubblica, su cui nel mio intervento non dico niente, difficile confutare che la quinta sia una specie di monarchia repubblicana... anzi quando il mandato durava 7 anni era praticamente una monarchia (un presidente rieletto faceva il re Sole per 14 anni)

la verità è che i francesi non sono mai riusciti a far funzionare una democrazia parlamentare: amano gli imperatori e i plebisciti (e questo lo dice anche wikipedia, quindi sarà vero)

io trovo perfino imbarazzante che la prima cosa a cui abbiano pensato, dopo questo attentato, è cambiare la costituzione... non gli bastava neanche una legge, no, devono cambiare la Costituzione... 

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Se credere che veramente la guerra civile in Siria si

autofinanzi grazie al traffico interno di petrolio...significa

essere mentalmente elastici, preferisco avere la testa dura!

Io non ho detto questo. Ho detto solo che il traffico di petrolio è una fetta consistente delle risorse del califfato
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Io parto dal presupposto - abbastanza fondato sul buon senso - e con il

limite di una informazione insufficiente, che anche qualora l'ISIS fosse stata

in grado di allestire dei complessi artigianali per la raffinazione del petrolio, dopo

mesi e mesi di bombardamenti ( ammesso che tali impianti siano mai esistiti ) non

possano più funzionare

 

Certamente non sono mai stati in grado di produrre carburante avio per l'aviazione di Assad

al più ci sarà stato qualche scambio di benzina coi gruppi di resistenti anti-Assad, che sono

finanziati da USA e UK ( vedi Al Nusra Army of Conquest etc ) cioè con quegli estremisti sunniti

che sono praticamente indistinguibili dall'ISIS e che certamente si alleerebbero all'ISIS in caso

di appoggio occidentale ad Assad

 

Leggo sui giornali che Francesi e Russi, stanno bombardando "centri di addestramento"

il ché significa che in realtà non esistono già più target da bombardare

 

A parte il fatto che Saddam Hussein, la cui capacità bellica si rivelò modesta riuscì a

neutralizzare i pozzi petroliferi del Kuwait, per cui mi chiedo come sia possibile che i

paesi occidentali non riescano a fermare l'estrazione del greggio, però - come minimo

si tratterà di "greggio" da raffinare, che quindi deve essere esportato in cambio di benzina

e valuta pregiata

 

In secondo luogo, se mi si dice che è impossibile neutralizzare con l'arma aerea l'estrazione

di petrolio, mi si deve anche ammettere che - essendo l'unico obiettivo da colpire che abbia

un valore strategico - la cd. "guerra aerea" ha dei precisi limiti di impiego militare

 

Ovviamente esiste la possibilità di un attacco coordinato da terra e dal cielo, ma bisognerebbe

appoggiarsi all'esercito di Assad ( i famosi caccia da attacco al suolo servirebbero ad appoggiare

una offensiva di terra ma nessun paese occidentale vuole o può mandare truppe di terra e le uniche

presenti sono i quadri logistici russi, che stanno con Assad... )

 

Il fatto che la Francia si sia rivolta alla Russia per individuare questi target la dice lunga sulla affidabilità

della campagna aerea occidentale, che è stata fin qui poco più di un'azione dimostrativa

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difficile confutare che la quinta sia una specie di monarchia repubblicana... anzi quando il mandato durava 7 anni era praticamente una monarchia (un presidente rieletto faceva il re Sole per 14 anni) 

citofonare Mitterrand?

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si per carità sono d'accordo anch'io con i tanti libri di storia che hai letto

ma, a prescindere da come fosse la quarta repubblica, su cui nel mio intervento non dico niente, difficile confutare che la quinta sia una specie di monarchia repubblicana... anzi quando il mandato durava 7 anni era praticamente una monarchia (un presidente rieletto faceva il re Sole per 14 anni)

la verità è che i francesi non sono mai riusciti a far funzionare una democrazia parlamentare: amano gli imperatori e i plebisciti (e questo lo dice anche wikipedia, quindi sarà vero)

io trovo perfino imbarazzante che la prima cosa a cui abbiano pensato, dopo questo attentato, è cambiare la costituzione... non gli bastava neanche una legge, no, devono cambiare la Costituzione... 

 

Premetto che sei coerente nell'accusare la Francia di non essere democratica, a breve considereremo la monarchia inglese come l'unica vera democrazia al mondo, ad ogni modo almeno ci evitiamo i pipponi sull'Italia non democratica e a prendere esempi i paesi bipartitici.

 

Diciamo una cosa che forse nessuno ha il vero coraggio di dire, ebbene si la democrazia non esiste, ovvero è un concetto estremamente aleatorio almeno per quanto riguarda i suoi funzionamenti. E' forse democratico uno stato che dà la rappresentanza a tutte le minoranze, creando, de facto un'impossibilità di governo? In base al tuo ragionamento non è democratico nessun paese sostanzialmente bipartitico ad ogni modo piaccia o no la presenza di un leader forte è indispensabile.

Il vero baluardo è anche la cultura democratica, che la Francia ha e che noi forse non ancora, la Francia ha sempre avuto una costituzione flessibile perchè se lo può permettere, così come il Regno Unito può permettersi di non averla proprio la costituzione ma solo una serie di "valori" nemmeno codificati. Non esiste una vera regola democratica, sicuramente il nostro sistema è il più garantista, ma cosa c'è di più garantista di una cultura che certe cose semplicemente non le concepisce?

Certo il nostro paragone non può che essere la Germania che, come noi ha un sistema che evita la polarizzazione e di conseguenza l'espressione di un leader forte ma non appena per una serie di ragioni storiche è riuscito ad esprimerlo non c'è stato niente di più positivo per il paese (Merkel).

 

Ogni paese ha bisogno di una guida e per essere tale deve essere legittimata ad avere ed esercitare poteri anche unilateralmente ove necessario.

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sei coerente nell'accusare la Francia di non essere democratica

 

no non intendevo dire questo: la Francia è sicuramente una democrazia

è una democrazia in cui il peso del presidente come capo effettivo dell'esecutivo è soverchiante, e la storia ci dice che questa è una caratteristica che ha accomunato tutte le esperienze francesi di governo che abbiano "funzionato"

da un certo punto di vista De Gaulle ha fatto un grande servizio alla Francia, perchè è riuscito a inventarsi una monarchia repubblicana permettendo ai francesi di sfuggire alle convulsioni periodiche che hanno afflitto dalla Rivoluzione in poi i regimi di governo di quel paese, ondeggianti tra primi e secondi imperi, monarchie neo borboniche o pseudo borghesi e un profluvio di ordinamenti repubblicani che si sono succeduti uno all'altro con cadenza più o meno ventennale

 

De Gaule è riuscito nell'impresa mirabile di creare la figura di un re/presidente per 7 o 14 anni e di dare al popolo gli strumenti per abbatterlo con un tratto di penna su una scheda elettorale, senza Bastiglie e spargimenti di sangue

 

la mia critica voleva colpire un certo riflesso automatico che mi sembra tipico della mentalità francese: a fronte di un'emergenza è sintomatico che la prima cosa cui va a pensare il pur mite Hollande è quella di modificare la costituzione per rafforzare i poteri del presidente, già soverchianti

 

questo approccio di sacralizzazione dello Stato unitario, percepito come assolutamente monolitico nella figura del monarca-presidente (siamo ancora a "l'Etat c'est moi"), è in un certo senso all'origine delle pessime o addirittura inesistenti politiche di integrazione degli immigrati che sono state fatte in Francia

la cosa davvero paradossale è che questo carattere della democrazia francese ha un che di "islamico", ossia la mentalità islamica ne è affascinata perchè è un approccio ad essa affine, lo comprende, dunque lo riconosce e lo combatte perchè lo riconosce pari a se, lo vuole "conquistare"

 

se poi vogliamo parlare della monarchia inglese, è evidente la sua fonte di ispirazione, il suo carattere biblico e pseduo-ebraico

un re che è sacro in quanto capo della Chiesa Nazionale, in sostanza un unto o re-sacerdote come furono i re di Israele

una camera di lord ereditari che ha carattere aristocratico-tribale

una camera dei comuni che rappresenta il territorio e i "capi del popolo"

il tutto somiglia all'assemblea delle tribù di Israele

 

"Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele in Sichem e convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi del popolo, che si presentarono davanti a Dio."

Edited by conrad65
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Beh bisogna capire come intendono modificare la Costituzione, io per ora

non ho ben chiare le idee

 

Comunque il pericolo in questi casi è ravvisabile immediatamente nel caso

della Germania, nel senso che Carl Schmitt teorizzò che la vera sovranità

appartiene a chi ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza e - dopo

l'incendio del Reichstag, questo potere che la Costituzione di Weimar attribuiva

al Cancelliere - lo esercitò Adolf Hitler che in un "regime di eccezione" governò fino

al 1945

 

Da qui l'idea che un potere simile vada attribuito al Parlamento e vada limitato in

durata e per contenuto, in modo tale da poter scongiurarsi una sospensione della

democrazia o peggio un cambio di regime costituzionale

 

...va pur detto che il Parlamento ha una sua maggioranza, tanto è vero che De Gaulle

lo potè dichiarare già tre volte e per lunghe durate di tempo e senza modifiche di tipo

costituzionale, quindi il problema è più forse sul contenuto delle deroghe, che sulla forma

di approvazione.

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tornando in topic, è interessante leggersi il punto di vista di Israele su tutta la faccenda medio-orientale, che diverge in parte dalle interpretazioni del fenomeno ISIS che vanno per la maggiore nelle cancellerie europee

 

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=60373#.VkxhupQVW6Y.facebook

 

In primo luogo l'IS è diventato una forza politica negli ultimi tre anni, quando cioè Obama ha deciso di abbandonare la presenza americana in Iraq e di lasciarlo in mano agli sciiti, con il cui potere forte, l'Iran, ha cercato di allearsi (ma è stata un'alleanza unilaterale, Obama aiuta l'Iran, che si fa i cavoli suoi e considera ancora gli Usa come il “grande Satana” e non ha interrotto il legame con la Russia). E' questo vuoto di potere e quest'alleanza unilaterale che ha creato l'Isis: reazione araba e sunnita all'espansionismo sciita. Le atrocità dello Stato Islamico, che corrispondono alla lettera dei modelli coranici, sono fatte un po' per terrorizzare l'Occidente, ma soprattutto per reclutare forze e conquistare prestigio nel mondo sunnita.
Insomma, il dato dominante è il riaccendersi della guerra civile, la “fitna” come dicono loro, nel mondo islamico. E' un conflitto millenario (dalle lotte fra faraoni e Impero Persiano a quello fra sciiti e sunniti nelle generazioni immediatamente successive a Maometto) che si era congelato da qualche secolo intorno alla frontiera fra Impero Ottomano e Persia, che è rimasto fermo fino al conflitto fra Saddam Hussein e Khomeini (in cui gli Usa erano dalla parte di Saddam) e che Obama ha riaperto, alleandosi però con l'Iran. Quelli che immaginano un Iran dalla parte della pace, unico avversario dell'Isis, ignorano completamente l'imperialismo persiano, che oggi è appoggiato da tutte le superpotenze. Quanto più il mondo occidentale aiuterà i persiani a costruire un'egemonia dall'Afghanistan al Libano, dal Caucaso allo Yemen, tanto più si troverà davanti un'opposizione implacabile del mondo sunnita. E' un'alleanza che provocherà probabilmente non la distruzione dell'Isis, ma la sua estensione alla maggioranza dell'Islam (che è all'80% sunnita).

...

Il problema sarebbe contrastare questa politica, contenere l'Iran, impedirgli di dominare la Siria e l'Iraq come vorrebbe. Solo a queste condizioni, di un equilibrio ricostituito fra sciiti sunniti, sarà possibile distruggere le organizzazioni terroriste. E' ovvio interesse dell'Occidente che nessuna delle due parti prevalga con una vittoria decisiva, che nessuna delle due abbia un'egemonia chiara. Bisognerebbe dunque appoggiare anche militarmente la parte volta volta più debole, come la Gran Bretagna ha fatto per secoli in Europa. Ma queste sono politiche troppo lungimiranti per l'ideologica dirigenza americana e probabilmente anche per il suo elettorato.

...

E' Israele ancora una volta ad avvertire che il pericolo vero non viene dall'Isis, militarmente assai più debole di quel che sembra, senza base industriale e povero di popolazione e di coscritti, limitato a uno spazio geografico che a noi sembra grande ma è appena una provincia del Medio Oriente; ma dall'Iran (http://www.rightsreporter.org/attacchi-di-parigi-fanno-perdere-di-vista-vero-pericolo-iran/), che grazie a Obama è sull'orlo dell'arma atomica, ha missili intercontinentali, una tecnologia moderna, molti fondi che vengono dal denaro, una popolazione numerosa e organizzata, uno spazio geopolitico immenso, alleati solidi. Speriamo che l'Occidente se ne accorga, che capisca che l'uso dell'etichetta Isis nel suo territorio è solo una forma propagandistica, se volete un franchising. Il terrorismo nei nostri stati c'era ben prima della fondazione dello stato islamico (Madrid 2004, Londra 2005) e spesso è stato alimentato da Hezbollah, che è un satellite dell'Iran (Buenos Aires 1994, Burgas 2012). Una volta si chiamava Al Qaeda, oggi Isis, in futuro chissà. La chiave per fermarlo non sta in Medio Oriente, ma da noi.

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Beh non è che l'allineamento della politica estera americana sulle

esigenze di Israele e Arabia Saudita, avesse creato chissà quale

stabilizzazione

 

Il risultato è che la leadership americana è diventata inaffidabile per chiunque

 

A mio avviso a partire dall'invasione dell'Iraq, che ha costituito una smentita clamorosa

alla limitazione del primo conflitto, di chiara marca saudita: tagliamo gli artigli a Saddam

ma lasciamo un governo sunnita di minoranza in Iraq

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