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I turbamenti dell'allievo Charamsa


Demò

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@Spiritosolitario, i preti non fanno voto di castità.

Quelli sono i frati. I preti sono obbligati al celibato.

 

Che è la stessa identica cosa per un cattolico

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I cattolici non possono fare sesso extramatrimoniale

ma possono sposarsi, il sacerdote non fa voto di castità ma

ovviamente non potendo sposare non potrebbe fare sesso

quindi di fatto è "chiamato" alla castità in conseguenza della

"promessa di celibato"

 

La distinzione fra "promessa" e "voto" credo sia principalmente

dovuta al fatto che nel caso del celibato sono possibili "dispense"

papali ( il cui uso prevalentemente è favorire la conversione di

ministri di culto di altre confessioni cristiane che ammettono il

matrimonio: anglicani, luterani ed alcune eccezioni per le chiese

di rito orientale etc ) e si può essere ordinati se si era sposati prima

della promessa

 

Tuttavia sarebbe sbagliato dire che un sacerdote che incorra nella

violazione della promessa e degli obblighi conseguenti compia solo

un peccato di lussuria, egli viola anche i "sacri vincoli" dell'ordine

 

Il punto è che la Chiesa cattolica ( nella sua infinita saggezza Lol )

prevede sanzioni per condotte dai contorni vaghi e da cui si può evincere

che la violazione più grave di tutte è il "grave scandalo" ( formalmente no,

nel senso che è punibile la negligenza abituale o la violazione ripetuta oltre

allo scandalo....di fatto è chiaro che la colpa più grave è quest'ultima )

 

A ciò è conseguito nella prassi canonica una ossessiva preoccupazione

di coprire ogni possibile fonte di scandalo, che ha finito indirettamente per

favorire ogni condotta sessuale "disordinata", che in quanto tale andrebbe

comunque tenuta nascosta.

 

E questo è il Paradosso che si è venuto a creare

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Che (celibato e castità n.d.r) è la stessa identica cosa per un cattolico

 

Non direi proprio dato che il celibato (sacerdotale) attiene alla disciplina ecclesiastica, mentre la castità attiene alla dottrina morale, a parte quando sia oggetto di voto pubblico, nel qual caso attiene ANCHE alla disciplina ecclesiastica.

 

Quindi un chierico secolare che scopi a destra ed a manca, qualora non vi sia pubblico scandalo, è assimilato ad un qualsiasi altro peccatore, laico o no, mentre un chierico secolare che si sposi, a parte la nullità del matrimonio per impedimento dirimente, viola la disciplina ecclesiastica che impone il celibato ai chierici, con qualche eccezione per i cattolici di rito orientale e salva ovviamente la dispensa pontificia.

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Canone 277:  i chierici sono tenuti all'obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua per il regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato...

 

 

Il celibato è la conseguenza della castità, che di fatto, lo precede anche storicamente.

Un chierico che scopi a destra ed a manca, non è assimilabile ad un qualsiasi peccatore. Il suo non è un peccato, è un sacrilegio.

Spetta al vescovo diocesano stabilire le norme e giudicare sul rispetto di questo obbligo ecclesiastico, anche in assenza di pubblico scandalo.

 

Edited by ciuciuta
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Non sono esperto di questioni canoniche ma ad ogni modo a prescindere dalla gravità del peccato è peccato.

Una persona che aderisce ad una comunità peccando consapevolmente senza pentimento non può farne parte.

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intanto a trento...

 

almeno c'è distinzione stavolta, ma son confuso, la pedofilia non era colpa dei gay a sentire Ratzy?

 

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/prete-giustifica-pedofilia-i-bambini-cercano-affetto-e-i-pre-1179619.html

 

Il prete giustifica la pedofilia: "I bambini cercano affetto". La diocesi lo sospende dagli incarichi  

Intervistato da La7 aveva "accusato" i bambini di essere la causa scatenante. L'arcidiocesi si dissocia e revoca gli incarichi al sacerdot

Parole incredibili che hanno lasciato interdetti tutti gli ospiti dello studio di La7 durante la trasmissione "L'aria che tira".

"Io sono stato tanto a scuola - continua il prete - e conosco i bambini. Purtroppo ci sono bimbi che cercano affetto perché non lo hanno in casa e quindi alcuni preti possono anche cedere". E alla domanda "sono quindi i bambini a provocare la pedofilia?", il parroco trentino annuisce. E aggiunge: "In buona parte sì". Insomma, la colpa è la loro.

Ma non finiscono qui le dichiarazioni del parroco. Incalzato sulla necessità per la chiesa di condannare o meno la pedofilia, don Giulio dice che piuttosto "è un peccato e come tutti i peccati vanno accettati". Un'intervista che getta al vento tutte le parole di condanna alla pedofilia fatte da papa Benedetto prima e da Bergoglio poi.

L'attenzione si è poi spostata sul tema dell'omosessualità, in questi giorni al centro della discussione del Sinodo. Polemiche rinfocolate da coming out del teologo del Vaticano. "Le malattie vengono", inizia don Gino. Ed è una malattia?, gli viene chiesto: "Penso di sì - insiste - e penso che dentro a chi vive queste situazioni, pedofilia e omosessualità, ci sia molta sofferenza, perché si vede diverso e cerca di venirne fuori". "È umano", conclude don Gino. Chissà cosa ne pensano i bambini vittime della pedofilia.

Dopo qualche ora è comparso un comunicato della Chiesa di Trento che "si dissocia pienamente dalle dichiarazioni rilasciate da un anziano prete diocesano". "Egli, interpellato dalla cronista in un contesto del tutto casuale - prosegue la nota - ha espresso argomentazioni che non rappresentano in alcun modo la posizione dell'Arcidiocesi di Trento e il sentire dell'intera comunità ecclesiale". E per cercare di spegnere la polemica, il Vescovo ha anche deciso di revocare l'incarico di collaboratore pastorale e ne ha bloccato la "facoltà di predicazione".

Edited by Demò
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Canone 277: i chierici sono tenuti all'obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua per il regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato... Il celibato è la conseguenza della castità, che di fatto, lo precede anche storicamente. Un chierico che scopi a destra ed a manca, non è assimilabile ad un qualsiasi peccatore. Il suo non è un peccato, è un sacrilegio. Spetta al vescovo diocesano stabilire le norme e giudicare sul rispetto di questo obbligo ecclesiastico, anche in assenza di pubblico scandalo.

 

Non distingui clero regolare, che fa normalmente voto pubblico e perpetuo di castità,  da clero secolare che invece non lo fa, infatti io ho parlato di chierico secolare:

"Quindi un chierico secolare che scopi a destra ed a manca, qualora non vi sia pubblico scandalo, è assimilato ad un qualsiasi altro peccatore, laico o no,"

 

 

 

 

Una persona che aderisce ad una comunità peccando consapevolmente senza pentimento non può farne parte

 

Per la dottrina morale cattolica un peccato è sempre consapevole:

se non è consapevole, non è peccato, salvo quello originale che pertiene per eredità alla specie umana e che si lava col battesimo.

Comunque la Chiesa non ha mai avuto problemi con i peccatori, purché si pentano e chiedano l'assoluzione:

a questo fine ha deputato il sacramento della penitenza confessoria e su questo insegnamento ha fondato gran parte della sua autorità intermediatoria tra uomo e dio e quindi in ultima analisi della suà potenza terrena.

Edited by Mario1944
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Premesso che mentre si sta scatenando la contropropaganda

non so quanto sia rilevante stare a questionare su singoli dettagli

forrmalistici

 

Vuoi perchè un gay a seguito delle istruzioni del 2005 neanche potrebbe

essere ordinato sacerdote, vuoi perchè ogni gay è chiamato alla castità in

quanto tale, anche senza essere ordinato etc

 

In realtà ha ragione ciuciuta

 

Fu il Concilio Vaticano II che -chiamato a discutere del celibato sacerdotale-

prese la decisione di ribadirne la centralità assoluta per la CC ed in conseguenza

a presidiarne l'essenza, stabilendo una stretta connessione fra celibato e castità

 

Ciò che si può dire è che è una decisione relativamente recente e politica, più che

teologica, in particolare questo cambiamento non si tradusse in un cambiamento

del Codice canonico.

 

Rimane quindi valido ciò che io dicevo quanto alle conseguenze dell'infrazione canonica

cioè l'assoluta discrezionalità della CC nel comminare le punizioni

 

In particolare è paradossale il parametro di riferimento del "grave scandalo" che non ha

molto a che vedere né con il concetto di peccato, nè con il concetto di dissacrazione della

"promessa di celibato" bensì con il fatto che le violazioni non devono diventare di pubblico

dominio

 

La ratio legis di una disposizione del genere è infatti la tutela della "segretezza" o "riservatezza"

della condotta, punisce la diffusione della notizia sulla condotta piuttosto che la condotta in sé.

 

Era prevedibile :

 

 

 

maestro, che capolavoro!!!

 

Ovviamente senza alcun contraddittorio in studio

 

Ma questa è l'Italia ed è Rai Uno...

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Che non esista un problema "omosessualità" non si può dire

credo sia ancora in vigore la disposizione del 2005 che vieta

alle persone con radicate tendenze all'omosessualità di prendere

i voti sacerdotali

per caso quella disposizione l'ha scritta la Gattara?

quel fulgido esempio di mascolinità?

 

ah beh.. allora s'è già capito quanto valga..

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  • 4 weeks later...

intanto ha rilasciato un'interessante intervista a gay.it

http://www.gay.it/news/Krzysztof-Charamsa-amore-prete-migliore-intervista

 

io gli avrei cmq fatto un paio di domande che qui fatto però non ho trovato:
"come mai c'ha messo tutto sto tempo per il suo CO?"

e

"come ha fatto a sopportare l'omofobia del sant'uffizio x tutto questo tempo senza esplodere?"

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intanto ha rilasciato un'interessante intervista a gay.it

http://www.gay.it/news/Krzysztof-Charamsa-amore-prete-migliore-intervista

 

io gli avrei cmq fatto un paio di domande che qui fatto però non ho trovato:

"come mai c'ha messo tutto sto tempo per il suo CO?"

e

"come ha fatto a sopportare l'omofobia del sant'uffizio x tutto questo tempo senza esplodere?"

Big money.

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