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Vale davvero la pena?!


losvedese

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Buongiorno a tutti.

Stavo riflettendo tra me e me. Come molti di voi sapranno, frequento l'università all'estero, con tutti i pregi ed i difetti del caso.

Fino a qualche mese fa, la mia prospettiva era la seguente: Laurea->Ricerca del lavoro->Lavoro.

Sennonché due mesi fa mi è sono arrivate di seguito due "proposte" di dottorato, di cui una da un'università italiana ed una dal mio attuale professore (in questo caso non dovrei sostenere nessun test). Lì per lì la cosa mi ha spiazzato, in quanto non ci avevo pensato, ma l'idea della ricerca mi intrigava parecchio. Però la certezza della borsa di studio per il dottorato non esiste fino a luglio, ossia fino a 3 mesi prima dell'inizio del percorso. 

Allo stesso tempo, due mesi fa, la mia università (all'estero) mi ha segnalato ad una grande compagnia e, nonostante i miei tre rifiuti iniziali (al loro primo invito mi sono dato per malato, al secondo ho detto di non avere l'abito adatto - si, qui ci vuole un abito apposito quando si va ai colloqui di lavoro- e la terza volta ho rifiutato senza motivo) loro mi hanno così tanto pressato che ho partecipato. Dopo il test attitudinale ed i tre colloqui con R&D e sezione HR, mi hanno invitato a prendere una decisione, a fronte di una loro offerta di lavoro.

Quest'offerta è, inutile dirlo, molto meglio pagata che in Italia e, dal momento che sarei inserito nella sezione ricerca, svolgerei in pratica lo stesso lavoro del dottorato ma "in azienda", piuttosto che in laboratorio.

Il punto è che - e questo loro lo hanno messo in chiaro - devo essere disponibile a muovermi spesso per lavoro e trasferirmi di residenza (anche continente) con cadenza annuale o biennale per i primi anni.

Chi di voi ha avuto un'esperienza simile? Come fareste a costruire un rapporto che è già destinato a collocarsi in un tempo ben definito? Ma sopratutto, è il dottorato così importante?

 

Non so, son troppo confuso, impaurito e frastornato.

Aspetto vostri consigli, grazie.

Edited by losvedese
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AndrejMolov89

Ah, io sono geologo è già una grazia che non sia rifiutato, lol. Dipende da cosa vuoi fare, se a livello pratico il dottoraato è equivalente a quello che faresti in azienda e non hai velleità accademiche, ti conviene prendere al balzo la possibilità di lavorare in quell'azienda.
In ogni caso ti consiglierei di non fare il dottorato in Italia visto che ti pagano come un volantinatore qualunque.

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Da un punto di vista professionale non saprei dirti, dall'idea che mi sono fatto di te (troppo poco per poter dire di conoscerti) mi sembri una persona molto dinamica che ti piace muoverti.
Essendo molto giovane, ed avendo questa attitudine, ti consiglierei di accettare perchè faresti il lavoro che ti piace e staresti sempre in movimento.

I lati negativi ci sono ed è innegabile che per qualsiasi altra persona sarebbero tali da rendere la proposta irricevibile, ma giacchè già vivi lontano e ti muovi spesso già adesso non sarebbe meglio trasformarlo in un lavoro pratico?

 

Inoltre, a 20 anni siete tutti proiettati al mondo, la vostra nazione vi puzza e qualsiasi cosa vedete all'estero vi sembra meglio che in Italia, poi superati i 30 state tutti a rimpiangere le polpette al ragù di mammà e la partita domenica.

Questo per dirti, lascia stare la ricerca pura, impara un mestiere pratico, dottorati e mondo accademico in Italia sono un sistema chiuso e mal retribuito, è meglio che formi la tua professionalità in modo appropriato alle esigenze aziendali, se un giorno vorrai tornare lo potrai fare senza problemi e senza particolari rinunce.

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Il punto è che - e questo loro lo hanno messo in chiaro - devo essere disponibile a muovermi spesso per lavoro e trasferirmi di residenza (anche continente) con cadenza annuale o biennale per i primi anni.

 

E che differenza ci sarebbe con la vita girovaga e cosmopolita che fai ora, scusami?  :haha:  :haha:  :haha:

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visto che ti pagano come un volantinatore qualunque.

Dipende, però. Con una borsa di studio privata credo si possa campare degnamente (ma ammetto di non essere molto informato).

 

 

 

I lati negativi ci sono ed è innegabile che per qualsiasi altra persona sarebbero tali da rendere la proposta irricevibile, ma giacchè già vivi lontano e ti muovi spesso già adesso non sarebbe meglio trasformarlo in un lavoro pratico?

Messa così, ha un suo senso. Tanto viaggiare per viaggiare, almeno viaggio per lavoro.

 

 

a 20 anni siete tutti proiettati al mondo, la vostra nazione vi puzza e qualsiasi cosa vedete all'estero vi sembra meglio che in Italia

Ti prego, non muovermi questa critica Iron. Se l'Italia mi facesse schifo, non ci tornerei ogni 3 mesi :D La fase "mancanza di casa" l'avevo comunque già superata quando vivevo in Italia, dato che l'università era a 1000km da casa.

 

 

Questo per dirti, lascia stare la ricerca pura, impara un mestiere pratico, dottorati e mondo accademico in Italia sono un sistema chiuso e mal retribuito, è meglio che formi la tua professionalità in modo appropriato alle esigenze aziendali

Grazie per il contributo, rafforza quello che è già il mio pensiero in merito :) 

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innanzitutto complimenti per i tuoi successi. non capita a tutti che t cercano in due università per due dottorati e un'azienda che insiste così tanto per averti. devi essere molto bravo.

 

secondo me ci sono due cose che devi decidere

1. ti interessa il dottorato ?

2. lavoro all'estero (fuori dall'italia intendo) o in italia ?

 

sul punto uno:

per conto mio se sei molto bravo devi pensare se ti interesserebbe una carriera universitaria diventando tu professore universitario. se ti interessa ed eventualmente la consideri è indispensabile il dottorato per farla. una carriera universitaria secondo me ti da delle soddisfazioni che una carriera commerciale di da meno: sei a contatto con giovani studenti (che è bello e tiene giovani), ti da un'indipendenza maggiore da tutti nel senso che se sei professore sei tu quello che sceglie come e su cosa fare ricerca.

 

sul punto due: per come è malmessa l'italia oggi secondo me l'estero ti da solo vantaggi professionali. in italia invece hai vantaggi affettivi perchè è il tuo paese, parlano la tua lingua madre e sei a casa tua nel senso nel tuo ambiente famigliare per qualsiasi cosa nel bene e nel male.

 

 

se sei così bravo qualsiasi scelta farai avrai successo, sia che lavori per un'azienda o che fai dottorato ed eventualmente una carriera accademica. io penso che anche se fai il dottorato più tardi avrai ancora proposte lavorative da aziende. non è che se perdi il treno dell'azienda oggi poi domani non trovi più lavoro.

 

anni fa conobbi un ragazzo che prima lavorava al politecnico e organizzava un dipartimento di biologia per informatica e comanda delle cose per i laboratori. Siccome era poco considerato e un professore lo trattava male decise di andarsene e lavorò per un'azienda commerciale. dopo la sua partenza regnava il chaos in quel dipartimento per le cose che gestiva lui e il dipartimento gli chiese 3 volte di tornare e solo alla terza volta lui accettò ed ebbe anche condizioni migliori di prima e anche col professore con cui ebbe problemi in precedenza andò poi tutto bene. questo per dirti che se sei bravo ti cercheranno sempre e non devi farti troppe seghe mentali sul fatto che se oggi lasci un'"occasione" in seguito avrai difficoltà.

 

io personalmente credo che nel tuo caso se sei molto bravo per te sarebbe meglio fare un dottorato, forse dal professore più prestigioso tra i due che ti hanno chiesto di farlo da loro. se ti interesserebbe la carriera accademica penso che è meglio se la fai fuori italia in generale perchè le università stanno in generale messe meglio fuori dall'italia che in italia.

Edited by marco7
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E che differenza ci sarebbe con la vita girovaga e cosmopolita che fai ora, scusami?  :haha:  :haha:  :haha:

Anche Iron lo ha puntualizzato in effetti. La differenza è che si tratterebbe proprio di cambiar casa periodicamente (a quanto loro dicono) mentre adesso i viaggi rimangono "andata e ritorno".

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svedè, qui devi principalmente decide qual è la tua priorità: la carriera o gli affetti?

E questi ultimi peraltro al momento solo potenziali?

 

anche alla luce di quel che ci siamo detti domenica, mi pare di capire che la cosa che ti spaventa di più è la richiesta che ti ha fatto la megaditta di continui spostamenti.

beh, questi non agevolerebbero la possibilità di una storia *importante* & molto duratura, questo è logico.

 

Però considera anche altri aspetti:

  • hai 23 anni,
  • proposte lavorative del genere qui non te le faranno MAI (manco quando avrai 50 e rotti anni..),
  • evidentemente hannno molta stima delle tue competenze, visto che hanno MOLTO insistito per sto colloquio (cmq tu sei pazzo o completametne incosciente: al posto tuo, io stavo là con 10 minuti di anticipo alla prima convocazione..)..

 

beh, se accetti il parere di un vecchio cretino (io..), accetterei la proposta lavorativa, sia per le prospettive di carriera MOLTO interessanti che per il fatto che, al momento, non hai legami affettivi così vincolanti.

Ok, così avrai più difficoltà a creare una bella storiona di quelle importanti;

però avresti pure la possibilità di spassartela senza troppe implicazioni; cosa che a 20 anni ha pur sempre un suo gran bel perchè...

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non è che se perdi il treno dell'azienda oggi poi domani non trovi più lavoro.

Questo continua a dirmelo anche il mio attuale supervisore. 

 

 

io personalmente credo che nel tuo caso se sei molto bravo per te sarebbe meglio fare un dottorato, forse dal professore più prestigioso tra i due che ti hanno chiesto di farlo da loro. se ti interesserebbe la carriera accademica

E' proprio questo il punto. Intorno a me vedo dottorandi che finiscono e corrono in azienda, pochi continuano con la carriera accademica. Questo mi fa venire dei dubbi: e se mi annoiassi a metà del percorso? Se decidessi di mandare tutto all'aria?

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Da quello che ho capito Svedese è uno bravo, quindi può concedersi il lusso di scegliere.

Non è lo sfigatello di turno, tipo me, che quando fa(ceva) un colloquio viene guardato con la puzza sotto il naso perchè di fondo non so fare un cacchio.

 

Non è facile trovare persone molto preparate, ancora meno che conoscano le lingue, ed è praticamente impossibile trovare giovani che hanno questa flessibilità geografica.

Persone così sono oro per le aziende e lavori del genere uno come Svedese li trova ad occhi chiusi,

Quindi non è l'occasione della vita, non è il treno che non passerà più, semplicemente perchè farlo andare via?

 

E poi metti che ti trovi il fidanzato in Giappone sei fregato, a sto punto non è meglio che ti trovi un bel sudamericano tosto con gli occhi verdi e che vi passate le serate a bere Capirinha sulla spiaggia di Copacabana?

Edited by Iron84
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E questi ultimi peraltro al momento solo potenziali?

Diciamo inesistenti. Continuo a vedermi con ragazzi sperando di incontrare quello giusto ma mi allontano subito perché non trovo nessuno come il mio ex (so che è sbagliato pensarla così, ma ...).

 

 

se accetti il parere di un vecchio cretino

Ma che vecchietto! :3

 

 

però avresti pure la possibilità di spassartela senza troppe implicazioni; cosa che a 20 anni ha pur sempre un suo gran bel perchè...

Ho cercato, ci ho provato con tutto me stesso, ma non ce la faccio proprio a spassarmela. A me piace guardare film di Truffaut e sprofondare nel divano, alla gente che incontro andare in giro per locali. Non vedo l'ora di essere 40enne.

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E poi metti che ti trovi il fidanzato in Giappone sei fregato, a sto punto non è meglio che ti trovi un bel sudamericano tosto con gli occhi verdi e che vi passate le serate a bere Capirinha sulla spiaggia di Copacabana?

Sudamericani. HMMMMM. Iron, mi capisci sempre al volo <3 (grazie per i complimenti, anche se abbastanza esagerati) ;)

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Questo mi fa venire dei dubbi: e se mi annoiassi a metà del percorso? Se decidessi di mandare tutto all'aria?

 

 

stai dicendo se ti annoi a metà percorso accademico del dottorato o a metà percorso commerciale in quell'azienda ?

 

il punto per me è: tu sei molto bravo e domani trovi lavoro sia se vai in quell'azienda sia se fai il dottorato. il tuo vantaggio enorme è che sei più bravo degli altri.

 

agli altri studenti due professori non propongono il dottorato e con gli altri studenti nessun azienda insiste 3 volte per il colloquio di lavoro.

 

sei tu che scegli e sceglierai, non loro perchè sono loro che vogliono averti e non tu che vuoi andare da loro.

Edited by marco7
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I sudamericani si possono trovare ovunque, non metterti quel freno ahah

Comunque se il tuo interesse per un dottorato pensi possa scemare in poco tempo, forse è meglio concentrarsi su un lavoro. Dipende dalle tue aspirazioni in rapporto all'età, visto che sei così giovane. Purtroppo da italiano io ti consiglierei di prendere al volo l'offerta lavorativa ma è una mia forma mentis che con un viaggiatore come te forse ha poca presa ...Comunque ad averli i problemi di scelta così ahah!!! Complimenti per questi successi

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stai dicendo se ti annoi a metà percorso accademico del dottorato o a metà percorso commerciale in quell'azienda ?

A metà del dottorato. Ho paura di perdere il contatto con la realtà. Un mio amico ha iniziato ed è disperato, perché è al secondo anno e vuole completare, anche se l'interesse è andato scemando nel tempo.

 

 

 

Dipende dalle tue aspirazioni in rapporto all'età

A me piacerebbe sistemarmi e restituire ai miei tutti i soldi che hanno speso per la mia istruzione (e sono tanti). So che è stramba, ma questa è una mia fissazione.

 

 

 

come lo vuoi sto vaffanculo???

Che sei acida, zia <3 Ma ti voglio bene lo stesso :D 

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A metà del dottorato. Ho paura di perdere il contatto con la realtà.
 

 

hai detto che quel lavoro in azienda e uno dei due dottorati sarebbe che lavori sulle stesse cose ma in un caso in dottorato e nell'altro in azienda.

 

perchè hai solo paura per il dottorato se fai le stesse cose nei due casi ?

 

forse dovresti parlare coi tuoi genitori del il fatto che vorresti restituire loro i soldi spesi per i tuoi studi e vedere che dicono loro.

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hai detto che quel lavoro in azienda e uno dei due dottorati sarebbe che lavori sulle stesse cose ma in un caso in dottorato e nell'altro in azienda.

 

perchè hai solo paura per il dottorato se fai le stesse cose nei due casi ?

 

forse dovresti parlare coi tuoi genitori del il fatto che vorresti restituire loro i soldi spesi per i tuoi studi e vedere che dicono loro.

 

Però nel caso del lavoro, questi 3 anni si tramuterebbero in un avanzamento di carriera. Nel caso del dottorato, dopo i 3 anni, dovrei comunque ripartire dal basso (I livelli di assunzione sono Bachelor/Master o Phd, dunque a fronte dei tre anni in più, in azienda non ne trarrei alcun beneficio).

Quindi mi viene da pensare che il dottorato conviene solo ed esclusivamente in ambito accademico.

 

Riguardo ai soldi, ai miei non piace parlarne, non sono pragmatici. Me ne danno abbastanza. Mentre con il lavoro sarei sicuro di avere una sussistenza economica, nel caso del dottorato potrebbe succedermi di chieder loro dei soldi (specie nei periodi particolari tra un anno accademico e l'altro) mentre io voglio rendermi assolutamente indipendente...

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mentre io voglio rendermi assolutamente indipendente...

 

io ho il sospetto che ciò ha a che fare col tuo CO in famiglia così che sei indipendente e non ricattabile. 

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io ho il sospetto che ciò ha a che fare col tuo CO in famiglia così che sei indipendente e non ricattabile. 

Colpito e affondato. 

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Il bisogno di indipendenza mi sembra sia logico per uno che ha scelto la tua strada, quindi un po' di risposta te la sei data...

Sul rendere i soldi ai genitori per gli studi concessi, ci ho provato pure io, con conseguente offesa a morte dei miei, scena teatrale da parte della mamma e coinvolgimento di altri parenti per raddrizzare le idee del figlio irriconoscente....aaaaah la mentalità sudista!

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penso anche io che probabilmente i tuoi genitori non desiderano che gli ridai i soldi spesi per i tuoi studi.

Non lo penso neppure io, anche perché loro sono sempre fieri e soddisfatti. Ma a restituirli, non so, mi sentirei più leggero.

 

 

 

con conseguente offesa a morte dei miei, scena teatrale da parte della mamma e coinvolgimento di altri parenti per raddrizzare le idee del figlio irriconoscente....aaaaah la mentalità sudista!

ahahahha le mamme son tutte uguali <3 Ma, aspetta un attimo, tu sei sardo, no?! La Sardegna ha una mentalità sudista? 

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io penso che tu temi che loro ti rifiutino se dici loro che sei gay e per questo vuoi pararti il culo. però non è ottimale se tu fai le scelte professionali future basandoti su questo criterio.

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io penso che tu temi che loro ti rifiutino se dici loro che sei gay e per questo vuoi pararti il culo. però non è ottimale se tu fai le scelte professionali future basandoti su questo criterio.

Non mi baso solo su questo, ovviamente. So quello che succederà quando lo scopriranno, e so che non sarà positivo. Sarò anche ipocrita, ma non voglio rimanere senza nulla, né lavoro né famiglia , allo stesso tempo.

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ma se sai che loro ti mollano quando sanno che sei gay perchè non li molli tu prima e perchè hai questa fissa di voler restituire loro i soldi che hanno speso per i tuoi studi ?

 

se loro ti mollano che ti importa di restituire loro i soldi ?

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La Sardegna ha una mentalità sudista?

Azz se è sudista svedese! La famiglia, la religione e l'onore (tutte in versione very old style) la fanno da padrone tranne a Cagliari e Olbia :)

 

 

 

 

 

non voglio rimanere senza nulla, né lavoro né famiglia , allo stesso tempo.

Saresti pazzo a provare il contrario, comprensibilissimo

Edited by Efestione7
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ma se sai che loro ti mollano quando sanno che sei gay perchè non li molli tu prima e perchè hai questa fissa di voler restituire loro i soldi che hanno speso per i tuoi studi ?

 

se loro ti mollano che ti importa di restituire loro i soldi ?

Questione di correttezza marco... A prescindere dal modo in cui si comporteranno.

 

Azz se è sudista svedese! La famiglia, la religione e l'onore (tutte in versione very old style) la fanno da padrone tranne a Cagliari e Olbia :)

Olbia <3 <3

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Beh se oggi come oggi non sei insieme a nessuno, non ha senso per conto mio, pensare a cosa fare di lavoro in base agli affetti. Anche perchè il caso potrebbe anche portarti a trovare la persona giusta sul luogo del lavoro che sceglierai ;)

 

Su cosa segliere tra dottorato, lavoro aziendale, ecc io applicherei lo stesso consiglio che dico a chi deve scegliere l'università: fai quello che ti piace, non pensare ad altro. La vita lavorativa si è allungata molto e le possibilità di cambiare capiteranno molto spesso, per cui, molto probabilmente la scelta che farai a breve non sarà certo definitiva. Non farti condizionare da genitori, amici, conoscenti. Scegli il più liberamente possibile. Pensa che, come a varie persone che conosco, è possbile che cambi lavoro anche all'interno della stessa aziena, o che il dottorato ti permetta di veire a contatto con nuove aziende che ora non conosci.

 

Hai la fortuna di poter scegliere, senza "dover" accettare. Scegli!

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