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Intervista shock ad un ragazzo: «Per me Hitler ha fatto male a non finire il suo operato con i gay


Olimpo

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No il problema è che questa è la pubblica opinione veneta, quella alla quale si conformano tutte le "istituzioni" sul territorio: politica, giornali, aziende etc. Quelli che ripudiano le cause da me citate(ma che mi dai del lei?)  purtroppo non fanno massa critica, non hanno simboli propri e paiono sempre cassandre ai margini di una putrida realtà anarco-reazionaria, tanto che molti finiscono per vergognarsene e ripudiano non sole le cause, ma pure le origini.Se penso che un simbolo come il leone marciano è diventato proprietà intellettuale di lega e partitini indipendentisti/antitasse(assai più pittoreschi degli stessi leghisti invero)....veramente mi incazzo molto

Purtroppo (non perchè sei tu, perchè la situazione veneta è più o meno questa) devo darti ragione su tutta la linea questa volta.

I grandi assembramenti di persone portano avanti automaticamente queste idee; molti dei singoli, ne sono certo, pensano in altra maniera, ma per paura di risultare fuori luogo o "fuori dal gregge" si omologano alle linee di pensiero correnti (non si parla solo di lega o indipendenza).

D'accordissimo sul riferimento al leone marciano.. speriamo non faccia una brutta fine, come tanti altri simboli innoqui presi come simbolo da gruppi estremisti, specialmente nella storia contemporanea.

P.S: scusa il lei di prima, ma pur conoscendoti come utente del forum non avevo mai avuto un dialogo diretto :)

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Sì, questa è un po' una generalizzazione che ha un fondo di verità per quanto riguarda la realtà di provincia che sotto ferragosto fluisce verso Jesolo...direi che la "pancia" del Veneto è popolata da persone mediamente ignoranti anche se discretamente ricche (più ricche di, che ne so, abitanti di altre regioni "poco istruite"). E' un po' strano, ché tanti veneti sono animali da soma, con tutti i pro e i contro del caso...si lavora tanto, fino a poco tempo fa si guadagnava pure bene e si spendeva da provinciali rifiniti.
 

 

Ecco, la questione della provincialità, dei provinciali rifiniti o villani rifatti e soprattutto della vergogna di appartenere a una realtà simile, è fondamentale da discutere.

Intanto per cominciare, non esiste posto al mondo in cui non ci si senta provinciali rispetto a qualche altro posto. Questo dovrebbe illuminarci sulla relatività del concetto. Di realtà asfissianti e conservatrici l'Italia è piena e non solo al sud. Solo che di norma da queste realtà(o meglio, chi avverte il peso di viverci) si scappa con la scusa del lavoro, per andare al nord o in qualche grosso centro urbano(l'estero taccio causa attuale momento di crisi). In Veneto(ma appunto la crisi potrebbe rimescolare le carte) questa scusa non sussiste. E non esiste neanche un grosso centro urbano con capacità attrattive/egemoniche rispetto al resto della regione, dove possa essere compiuta una sintesi, un passaggio di livello in ogni possibile settore. Perciò sembrerebbe che noi che sentiamo il peso della "provincialità", non abbiamo altra scelta che A-ripudiare tutto e andarcene per il gusto di andarcene, B-starcene ai margini e vergognarci. Ma di cosa? Di un passato di povertà contadina ancora troppo vicino e dell'attuale ricchezza da villani rifatti? A me sembra una cosa nobile e grandiosa che secoli di tragica povertà siano stati redenti col lavoro nel giro di pochi anni. A me turba la disorganizzazione e la mancanza di progettualità che condannano ricchezze e energie alla stagnazione. E oltre a questo sono turbato dal conservatorismo senza alternative, quasi che a duemila anni di distanza si riproponga il topos che portava i romani a ironizzare sulla bigotteria dei venetici.  Però mi rifiuto di vergognarmene, io preferisco incazzarmi, perchè essere incazzati e cosa molto più figa che provare vergogna.

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Ma è poi vero che i Veneti siano mai stati così poveri?

Certo rispetto al resto del Nord, sì lo erano

 

Perché il Veneto ed il Nord est dovevano paragonarsi a Piemonte e Lombardia e non ad Emilia Romagna e Toscana

con cui le differenze erano assai minori e la struttura produttiva assai più simile

 

E siamo sicuri che i 489 su 583 Comuni veneti  dichiarati economicamente  depressi nel 1957, fossero effettivamente

tali soprattutto se comparati a quelli amministrati negli stessi anni da giunte di sinistra in Toscana ed Emilia? 

 

A partire dal conio della formula "le tre venezie" che designava un area democristiana in cui in effetti piovvero provvidenze

e agevolazioni di stato, quali solo il Mezzogiorno vide...che certo han prodotto un capitalismo diffuso di piccole e medie imprese

ma il cui provincialismo di per sé fu ed era, del tutto analogo a quello di Toscana ed Emilia Romagna

 

In secondo luogo siamo sicuri che questi provinciali si vergognino di essere tali?

A me pare ne facciano un vanto...ed è questo un tratto che dal fascismo strapaesano

per transitare alla formula democristiana di una ciminiera per ogni campanile, al localismo

leghista etc è una costante di tutti i Conservatori Italiani

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partire dal conio della formula "le tre venezie" che designava un area democristiana in cui in effetti piovvero provvidenze e agevolazioni di stato, quali solo il Mezzogiorno vide...che certo han prodotto un capitalismo diffuso di piccole e medie imprese ma il cui provincialismo di per sé fu ed era, del tutto analogo a quello di Toscana ed Emilia Romagna
 

 

Vi prego, BASTA con ste parentesi storiche e note di economia locale (abbiamo capito che siete gente acculturata!xD). Che pizza xD!!!

 

I ragazzetti sono solo la punta dell'Iceberg. Trovo più colpevoli chi li ha cresciuti così (alla faccia degli eterosessuali che sanno educare), le istituzioni, la società e l'istruzione pubblica. Il tutto è di una provincialità DISARMANTE, mi spiace davvero tanto per chi è costretto a vivere in un clima sociale così provinciale ed idiota. Comunque deficenti simili esistono anche a Madrid, Barcelona, Londra o Parigi (insomma dappertutto), la differenza è che in certe parti sono solo uno spaccato di società (tra tantissime altre) mentre in altre parti (come nel posto del video immagino) la deficenza e il provincialismo è la norma ed è generalizzato. Io comunque li prenderei a cinghiate (più passano gli anni e più divento strafottente e agguerrito :D). 

 

E per chi ci sta pensando. Se potete, scappate da certi postacci...:(

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Sì, certo sono ignoranti, ma nella loro ignoranza hanno "percepito" il modo in cui

i gay sono stati rappresentati e sfruttati dai mass media italiani negli ultimi anni: un

modo per dare spettacolo, fare risse, facendo finta di essere politically correct

 

Secondo me invece dimostrano solo quali sono, al più, i loro riferimenti "mediatici"...Sgarbi appunto, di cui si ricordano solo che sbraita "capra".

Che i gay vadano emarginati, o al più tollerati, lo imparano dai genitori e dai catechisti (io sono un po' più grande di loro ma temo funzioni ancora così).

 

Ecco, la questione della provincialità, dei provinciali rifiniti o villani rifatti e soprattutto della vergogna di appartenere a una realtà simile, è fondamentale da discutere.

(...) A me sembra una cosa nobile e grandiosa che secoli di tragica povertà siano stati redenti col lavoro nel giro di pochi anni. A me turba la disorganizzazione e la mancanza di progettualità che condannano ricchezze e energie alla stagnazione. E oltre a questo sono turbato dal conservatorismo senza alternative, quasi che a duemila anni di distanza si riproponga il topos che portava i romani a ironizzare sulla bigotteria dei venetici.  Però mi rifiuto di vergognarmene, io preferisco incazzarmi, perché essere incazzati e cosa molto più figa che provare vergogna.

 

Ma guarda che io non provo vergogna, è che nemmeno mi incazzo. Non credo d'aver lasciato intendere che il riscatto economico sia stata una cosa deplorevole, casomai ho parlato di ignoranza, di persone poco colte...solo un intervento come quello che hai scritto tu qui, tanto per fare un esempio, è sì enfatico, ma contiene lemmi che la maggior parte delle ottime persone che vivono nel mio paesello non capirebbero, te l'assicuro. 

 

In secondo luogo siamo sicuri che questi provinciali si vergognino di essere tali?

A me pare ne facciano un vanto...ed è questo un tratto che dal fascismo strapaesano

per transitare alla formula democristiana di una ciminiera per ogni campanile, al localismo

leghista etc è una costante di tutti i Conservatori Italiani

 

No,non credo che i "provinciali" del video si vergognino della loro provincialità, anzi :D

Spiace che l'omofobia sia amalgamata ad un'ideologia conservatrice...che chiamarla ideologia è già tanto. E' proprio un sentire comune, poco consapevole anche, una mentalità che rimane sempre la stessa fintantoché non si conosce qualche ragazzo gay, che ne so, un amico, un parente. Poi c'è ilromantico che ci dice che dalla spagna li prenderebbe a cinghiate, comoda come risposta.

Io sono abbastanza fiero d'aver fatto coming out anche con ragazzi omofobi; se qualcuno ha rivisto i suoi pregiudizi sul tema anche perché m'ha conosciuto o ha conosciuto i ragazzi che ho frequentato, è stata una buona cosa.

Edited by schopy
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@Hinzelmann, non so se fossero davvero più poveri, però in 100 anni dal 1870 al 1970 ci son stati 3.300.000 emigranti, ci son più rovigotti in Brasile e Argentina che nel Polesine...senza contare l'emigrazione verso Piemonte, Lombardia, Lazio...Toscana...è la regione che più si è "svuotata", senza dubbio perdendo gli elementi migliori

 

Comunque io non ne voglio fare un problema di ignoranza, perchè l'ignoranza è ampiamente diffusa in ogni parte d'Italia...io penso che sia un problema reagire dicendo "beh son provinciali ignoranti", perchè è anche da questa "vulgata"  che si è determinato quello spirito di rivalsa che anima il leghismo e nella realtà è più una presa di distanza, una dichiarazione di incomunicabilità e ripudio che lascia il campo libero a....MordorXD

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Fra il 1876 ed il 1900 sicuramente è stata la regione capofila dell'emigrazione con il 17,9%

ma in Piemonte emigrò il 13,5% in Friuli il 16% in Lombardia il 10% ed in Sicilia solo il 4,3%

 

In pratica l'emigrazione sembra quasi un indice di benessere...nella miseria complessiva

 

Dal 1900 al 1915 il Veneto crolla dal primo posto ad un 10% dietro Campania e Sicilia

perché esplode l'emigrazione dal Sud

 

Ma contestualmente emigrava il 9,5% sia dalla Lombardia che dal Piemonte

 

Non dico che il Veneto non fosse in testa : fino al 1900 al 1° posto poi al 3°

ma con differenziali sempre minori e non di gran rilievo e d'altronde 3.000.000

su 30.000.000 è certo un dato significativo ma si attesta intorno ad un 10% del totale

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Il veneto è una regione grande e non sono tutti omofobi. Non dimentichiamoci poi di considerare la differenza fondamentale fra grandi città e paesini .

 

Verissimo, il veneto è pieno di gay stando a gayromeo e grindr, poi non dimentichiamo le città universitarie che ne importano anche da altre regioni, soprattutto dal sud.

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casomai ho parlato di ignoranza, di persone poco colte.
 

 

Io non ho ben capito cosa c'entri ogni volta l'ignoranza o la poca cultura con l'omofobia...(??). L'omofobia è una questione di costume generale e di sensibilità personale, altrimenti non si spiegherebbe perché certe vecchine 'ignoranti' e 'poco acculturate' (quanto vogliate) non si facciano nessun problema con i gay. 

 

 

 

 

Poi c'è ilromantico che ci dice che dalla spagna li prenderebbe a cinghiate, comoda come risposta. Io sono abbastanza fiero d'aver fatto coming out anche con ragazzi omofobi; se qualcuno ha rivisto i suoi pregiudizi sul tema anche perché m'ha conosciuto o ha conosciuto i ragazzi che ho frequentato, è stata una buona cosa.
 

 

Non ho capito cosa avrebbe di "comodo" la mia risposta (manco mi fossi esiliato al Polo Nord xD). Guarda che i beceri esistono pure qui (basta andare in certe zone o in certi ambienti) e che in Italia ogni tanto ci torno. Non c'è dubbio che il far CO con conoscenti (omofobi o no) sia un buono modo (per me il migliore) per far rivedere a molta gente le proprie opinioni, ma qui NON si sta parlando di questo. Qua non si tratta di conoscenti, ma di gruppetti di perfetti sconosciuti  omofobi e beceri, dubito che qualcuno abbia la voglia e la convenienza di instaurare un dialogo con simili scimmie in scenari come quelli del video (persino la reporter etero era terribilmente infastidita). Per questo in scenari simili, ove possibile (a meno che non si tratti di gruppetti troppo numerosi e/o estremamente violenti), mi sembra più logico rispondere con insulti e nel caso di simili babbuini innocui sarebbe stato benissimo possibile prenderli a cinghiate.

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Io ripeto comunque, hanno trovato degli esaltati,ubriachi marci e sottolineo jesolani, non voglio essere critico, perché pure io son jesolano da parte di padre e mi son sorbito anni a Jesolo, vi dico che hanno scelto il posto più malato di tutto il Veneto, li letteralmente vige il detto '' tira più un pel di figa che un carro di buoi''....

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Io non ho ben capito cosa c'entri ogni volta l'ignoranza o la poca cultura con l'omofobia...(??). L'omofobia è una questione di costume generale e di sensibilità personale, altrimenti non si spiegherebbe perché certe vecchine 'ignoranti' e 'poco acculturate' (quanto vogliate) non si facciano nessun problema con i gay. 

 

Dubito che una persona colta (''acculturata'' è un termine orribile) si metta a dire parole come ''frocio, recchia, checca''. L'omofobia è nettamente più diffusa presso quelle persone che vivono ai margini della cultura e dell'informazione per volontà personale, per disprezzo, per pigrizia.

 

Oppure mi vuoi dire che fra le persone con titoli di studio superiori, lauree e dottorati c'è una maggiore percentuale di gente che ritiene l'omosessualità una malattia rispetto alle persone con diploma elementare o delle medie? La cultura è una cosa importante.

Edited by Olimpo
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A me pare che confondi il valore della cultura con il valore dei costumi e della mentalità locale. Essere acculturati(sì, io uso sto termine. Mi piace) aiuta ad aprire la mente, ma non vale per tutti e non è sempre una garanzia. Motivo per cui molta gente umile (magari anche anziani con pochi studi o ragazzetti di periferia) qui in Spagna è nettamente più "gay-friendly" di moltissimi colti italiani. Esempio lampante che la cultura c'entra MOLTO relativamente con l'omofobia. Ripeto sono i costumi, la mentalità di un popolo, l"abitudine" sociale e una certa cultura POP(gay in tv nazionale in molti programmi, nei gossip e blah blah) a fare realmente la differenza.

 

Poi se uno è un coglione continuerà a essere xenofobo, omofobo e/o machista anche se ha 5 lauree ed è ricco sfondato.

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...io penso che sia un problema reagire dicendo "beh son provinciali ignoranti", perché è anche da questa "vulgata"  che si è determinato quello spirito di rivalsa che anima il leghismo e nella realtà è più una presa di distanza, una dichiarazione di incomunicabilità e ripudio che lascia il campo libero a....MordorXD

 

Io lascerei da parte il leghismo, che ha fatto leva sull'omofobia e la xenofobia per avvicinare un certo elettorato, ma che al nocciolo proponeva anche dei contenuti -ipotesi federaliste- che avrebbero meritato più attenzione; detto ciò, non è che ai ragazzi del video fai cambiare opinione sull'omosessualità parlandogli di Mario Mieli o dell'arcigay, anzi li infastidisci ancora di più. Non dico che la cosa va accettata, ma sappiamo anche che non li prendiamo a cinghiate; tu o ilromantico avete mai preso qualcuno a cinghiate?

 

Io non ho ben capito cosa c'entri ogni volta l'ignoranza o la poca cultura con l'omofobia...(??). L'omofobia è una questione di costume generale e di sensibilità personale, altrimenti non si spiegherebbe perché certe vecchine 'ignoranti' e 'poco acculturate' (quanto vogliate) non si facciano nessun problema con i gay.

 

E' vero che la sensibilità individuale ha poco a che vedere colla cultura...mi pare però che, a guardare i grandi numeri, sia più probabile rintracciare espressioni omofobe laddove c'è più ignoranza. Non che il titolo di studio sia garanzia di trattamento equo; certo, difficilmente una persona più acculturata dirà le cose che dicono i ragazzetti del video, pur mantenendo magari un'opinione conservatrice.

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E' chiaro che la cultura c'entra ed è chiaro che però non è facile stabilire

i motivi per i quali la provincia veneta è così omofoba e conservatrice

 

Tenderei a vedere un filo rosso tra fascismo "strapaesano", campanilismo

assistenzialista democristiano e particolarismo omofobo e xenofobo leghista

 

( certo la lega è stata in parte anche federalista...ma anche il fascismo inglobò

contraddittoriamente futurismo e strapaese, ciò che conta è la presa effettiva

del consenso sulle masse cioè il particolarismo )

 

La versione democristiana della ciminiera per ogni campanile è la versione

ottimistica del boom, dell'assistenzialismo pubblico diffuso su cui poi si edifica

il mito del Veneto che ha solo sgobbato etc in cui l'unico valore "spirituale" in

cui credere è la Famiglia

 

La versione leghista è invece pessimistica, ha bisogno di nemici e di valori da

difendere anche per l'impossibilità politica di fare il federalismo fiscale vero ( cioè

il nocciolo leghista, @schopy...non c'è, non esiste, è solo un grumo di frustrazioni

insoddisfatte e soprattutto non soddisfacibili per mancanza di risorse finanziarie )

 

D'altronde l'opzione alternativa, progressista, fondata sul centro urbano e sulla

grande impresa, diciamo "venezia-centrica" fallisce a Porto Marghera

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 Ripeto sono i costumi, la mentalità di un popolo, l"abitudine" sociale e una certa cultura POP(gay in tv nazionale in molti programmi, nei gossip e blah blah) a fare realmente la differenza.

 

 

mentalità di un popolo e costumi mi sembrano termini troppi vaghi, altrimenti non si spiega il fatto di come all'interno di uno stesso popolo esistano notevoli differenze di opinioni nonostante le persone siano cresciute nello stesso ambiente ed educate agli stessi costumi. Un ruolo importante poi viene svolto dal progresso di una persona, cioè da come questa riesce ad emanciparsi e staccarsi dall'ambiente in cui è cresciuta e liberarsi dei pregiudizi. 

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Piccolo OT

 

( cioè il nocciolo leghista, @schopy...non c'è, non esiste, è solo un grumo di frustrazioni

insoddisfatte e soprattutto non soddisfacibili per mancanza di risorse finanziarie )

 

io mi riferivo ad esigenze e istanze di federalismo in senso lato -che la Lega ha accolto ma non ben elaborato- non volevo fare apologia del leghismo.

 

E' chiaro che la cultura c'entra ed è chiaro che però non è facile stabilire

i motivi per i quali la provincia veneta è così omofoba e conservatrice

 

Tenderei a vedere un filo rosso tra fascismo "strapaesano", campanilismo

assistenzialista democristiano e particolarismo omofobo e xenofobo leghista

 

A mio avviso c'è pure una buona dose di sessuofobia, o comunque, un rapporto col sesso non ben risolto, probabilmente una conseguenza "alla lontana" di quel campanilismo di cui fai menzione. Che poi si lavori tanto e che la famiglia sia l'unico "valore spirituale" da difendere...non credo che sia proprio un mito, un fondo di verità c'è; di sicuro gli spazi d'aggregazione sociale, per gli adolescenti, ruotano ancora attorno all'oratorio. E d'estate tutti a Jesolo :D

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Per elemento "mitico" non intendevo riferirmi alla cultura del lavoro

e della famiglia, queste sono sicuramente realtà come anche il peso

del cattolicesimo in tutto il nord est, o forse sarebbe meglio dire il peso

di un certo cattolicesimo che non ha mai avuto niente del cattolicesimo liberale

lombardo, ma è sempre stato un cattolicesimo anti-statale 

 

Ecco il filo rosso fra versione "strapaesana" del fascismo e il cattolicesimo

anti statale municipalistico

 

D'altronde questo è attestato anche dalla vittoria nella scommessa di De

Gasperi con Nenni, cioè dal record repubblicano nel cattolico trentino rispetto

alla laica Romagna ( in un momento storico in cui la monarchia incarnava ancora

la sovranità dello stato il nord est fu anti-statale, più che repubblicano )

 

Se poi consideriamo De Gasperi, Rumor, Piccoli, Gui, Gonella Bisaglia....il nord est

ed il Veneto sono stati sovra rappresentati nella DC fra il 1946 ed gli anni '70 con

pioggia relativa di sovvenzioni, agevolazioni, aiuti pubblici, partecipazioni statali

 

Quando la pioggia di soldi si è esaurita ed il baricentro politico della DC si è meridionalizzato

negli anni '80 nasce la Liga Veneta con tutto il suo corredo "alto" di nostalgie mitteleuropee

che fanno a pugni con questa presunta povertà del Veneto ( visto che il Veneto entrò in Italia

nel 1866 ed era poverissimo nel 1876...non si vede come in 10 anni possa essersi compiuto un

simile disastro rispetto ad un ipotetico precedente buon governo )

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Come ho commentato anche su Facebook, i tizi che hanno intervistato sono i classici bulli/tamarri delle case popolari, che crescono senza istruzione e in mezzo a droga, violenza, ecc... si vede lontano un km che appartengono a questa categoria di persone. Comunque questi individui sotto Hitler sarebbero finiti, nel migliore dei casi, ai lavori forzati.

 

Riguardo al Veneto la zona omofoba penso sia quella di Padova e Verona, mi sembra che Vicenza e soprattutto Venezia siano diverse, vuoi perché città a tradizione industriale e più spostate verso sinistra, mentre le prime due sono città campagnole, dove hanno prosperato Dc e Msi durante la prima repubblica ed il forzaleghismo nella seconda, specialmente Padova che ancora alle recenti amministrative si è dimostrata quasi come gli ultimi giapponesi mentre il resto d'Italia svoltava verso il csx.

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Quando la pioggia di soldi si è esaurita ed il baricentro politico della DC si è meridionalizzato

negli anni '80 nasce la Liga Veneta con tutto il suo corredo "alto" di nostalgie mitteleuropee

che fanno a pugni con questa presunta povertà del Veneto

 

Può essere; non l'avevo mai pensata in questi termini perché non sapevo molto delle sovvenzioni regionali della prima repubblica.

 

Come ho commentato anche su Facebook, i tizi che hanno intervistato sono i classici bulli/tamarri delle case popolari, che crescono senza istruzione e in mezzo a droga, violenza, ecc... si vede lontano un km che appartengono a questa categoria di persone. Comunque questi individui sotto Hitler sarebbero finiti, nel migliore dei casi, ai lavori forzati.

 

Riguardo al Veneto la zona omofoba penso sia quella di Padova e Verona, mi sembra che Vicenza e soprattutto Venezia siano diverse, vuoi perché città a tradizione industriale e più spostate verso sinistra, mentre le prime due sono città campagnole, dove hanno prosperato Dc e Msi durante la prima repubblica ed il forzaleghismo nella seconda, specialmente Padova che ancora alle recenti amministrative si è dimostrata quasi come gli ultimi giapponesi mentre il resto d'Italia svoltava verso il csx.

 

Padova non sarà il bengodi, ma è una città di professionisti più che campagnola...casomai qui le resistenze omofobe le fanno i "giurisperiti" e tutto uno sciame di area Comunione e Liberazione. Io invece non credo che i ragazzi intervistati siano necessariamente tipi da casa popolare. Ne ho conosciuti colla villa che parlavano allo stesso modo. E, sempre sulla base dell'esperienza, posso dire anche che di droga qui in Veneto ne gira molto più tra persone di censo medio-alto che molto basso.

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 Io invece non credo che i ragazzi intervistati siano necessariamente tipi da casa popolare. Ne ho conosciuti colla villa che parlavano allo stesso modo.

 

Bah, tatuati, look ed atteggiamento tamarro, il classico look da "bullo di periferia", gli mancava giusto il pitbull d'ordinanza. Ho avuto a che fare per lavoro (ahimé) con le realtà dei quartieri ghetto e si percepiva, specie tra i giovanissimi che non crescevano altro che a spinelli/discoteca/motorino un atteggiamento di odio e ostilità verso il resto del mondo. Il paradosso di questi tipi è che spesso si proclamano di estrema destra e poi girano in bande con marocchini/neri/ecc...

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No non abbassiamo il tono della discussione con queste sciocchezze, perchè discussioni così profonde sul Nord Est non se ne fanno mai e poi  la versione gangsta della gioventù veneta non se pò sentìXD

 

Comunque, io trovo le cause storiche del conservatorismo anarcoide veneto nelle politiche veneziane prima e austriache poi e trovo che il paragone con la Lombardia serva per comprenderle, vista anche la vicinanza(a tutto campo) tra le due regioni..

 

I veneziani hanno fatto delle terre nordestine una grande colonia agricola da sfruttare, hanno depresso l'economia preindustriale delle città per favorire le industrie veneziane dopo il crollo dei commerci e mai si son sognati di creare una compagine statale moderna che andasse oltre al mero predominio dei rettori rappresentanti la repubblica sulle magistrature cittadine. Non c'è stata saldatura tra città(Venezia) e campagne(il resto del Veneto/Friuli secondo la visione venezianaXD)

 

Gli austriaci quando sono arrivati si sono guardati bene dall'attuare una politica progressista come avevano fatto nel '700 in Lombardia, perchè sapevano che nei contadini ignoranti e pretaioli stava la sicurezza di una stabilità anti rivoluzionaria.

 

La botta finale l'ha l'annessione all'Italia, con la quale è finita la dipendenza del contado da Venezia e le città di terraferma son ripartite, ma ognuna per conto suo....rimanendo comunque legate a un'economia rurale e a un predominio del professionista(specialmente il notaio) sull'imprenditore.

E le campagne sono rimaste abbandonate a se stesse, perchè le città non riuscivano ad attrarre manodopera( e abitanti) a causa della mancanza di industrie. E certo non si può dire che i cattolicissimi contadini fossero del tutto favorevoli al nuovo stato e alle sue politiche anti cattolicesimo(oltre all'esosa tassazione). E non solo i contadini, ma pure i possidenti, alcune famiglie erano letteralmente divise in fazioni tra chi dava la sua fedeltà all'Austria e chi all'idea nazionale.

Il fascismo veneto è stato un fascismo agrario, leghe tra padroni e padroncini per punire/difendersi dalle rivendicazioni(e dai danni) dei braccianti.

C'è stato il tentativo di Mestre/Marghera...eppure è fallito e come risultato ha portato Venezia a perdere qualsiasi rilevanza per agganciarsi ai soldi e alle industrie mestrine. 

 

Su questa situazione si è sviluppato il successivo boom, boom quasi più delle ex campagne che delle città a paragone. 

Edited by Demò
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@Demò no il mio riferimento alla gioventù gangsta non era riferito al nordest ma a tutta Italia (e non solo) in generale, comunque il fenomeno quartieri ghetto e proliferare dell'estrema destra è abbastanza appurato, basta vedere le scritte sui muri per rendersene conto.

 

Su Venezia c'è da dire che ha seguito l'esempio di Genova, che ben conosco vivendoci a pochi chilometri o di Trieste e Cagliari : città marittime senza un vero e proprio retroterra su cui espandersi, quello che negli anni del boom era una sfortuna si è rivelata poi una fortuna, perché ha impedito la nascita di interi quartieri dormitorio come si sono visti a Roma (Tor bella Monaca), Napoli (Scampia) o Milano (Quarto Oggiaro). Certamente ci sono le zone ricche e quelle povere che hanno attratto prima meridionali e poi extracomunitari, ma non si sono creati i bronx dove è stato riversato il peggio della società come appunto nelle tre grandi metropoli italiane.

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AndrejMolov89

Io a Padova mi sono slinguazzato col mio ragazzo ovunque. Tutti sanno che io e il mio moroso siamo morosi, e soprattutto non ho mai trovato un posto più amichevole a livello di amicizie eterosessuali. 

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AndrejMolov89

No, è la verità. Ci sono i miei compagni di geologia che vogliono conoscere il moroso, io mi sono baciato varie volte e ovunque, andando in giro mano nella mano. Anche quelli delle aule studio che frequento vogliono conoscerlo. 
Almadel può confermare quanto dico, come anche lo stesso amministratore. Demo' no, perché mi ha conosciuto di persona nel periodo in cui il consorte aveva lo sfogo di dermatite atopica e non poteva muoversi da casa.

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Però posso affermare che fuma la pipa senza timore di essere smentito, esistono prove inoppugabiliXD

Si poi per quanto vi sembri incredibile anche a Vicenza non è così impossibile vedere due ragazzi girare per mano o baciarsi pubblicamente(anche se più la prima che la secondaXD). "Tolleranza" che io interpreto alla luce del carattere mite e democristiano dei vicentini, anche se parrebbe che a Vicenza esista una notevole concentrazione di psicoterapeuti che promettono miracoli "riparativi", in modo anche particolarmente plateale

Edited by Demò
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