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Muore Oriana Fallaci


falcon82

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Fonte Ansa

 

FIRENZE - Oriana Fallaci è morta nella notte presso al casa di cura Santa Chiara a Firenze, dove era ricoverata da uan settimana sotto il piu' stretto riserbo. Aveva 77 anni. Soffriva di un male incurabile. Le esequie della scrittrice, per sua espressa volonta', si svolgeranno in forma strettamente privata. Lo hanno reso noto i familiari.

 

Giornalista d' assalto, intervistatrice di 'grandi firme', polemista anti-Islam, scrittrice di best-seller: in un paese come l' Italia, che tiene ancora rigorosamente distinti letteratura e giornalismo e che solo in anni recenti ha visto il fiorire di figure di intellettuali-star, grazie alla diffusione dei talk-show televisivi, Oriana Fallaci ha rappresentato un 'caso'.

 

Toscana purosangue, con la sua forte personalità e i suoi modi spicci la Fallaci è stata la prima donna in Italia ad emergere in un terreno tradizionalmente occupato dagli uomini. Esplicita e sincera fino all' esibizionismo, ha interpretato sia il giornalismo che la vita con forte spirito d' avventura, documentando alcuni dei più importanti conflitti e insurrezioni tra gli anni '60 e '70, ma anche, benché dietro lo schermo della finzione letteraria, vicende personali. E quando è passata alla narrativa è diventata in breve tempo la scrittrice italiana contemporanea più letta nel mondo.

 

Nata a Firenze nel 1930, la Fallaci esordì non ancora diciassettenne come cronista di un quotidiano fiorentino per poi passare all' 'Europeo'. Qui si occupa di attualità e costume e a questa fase appartengono i suoi primi libri: 'I sette peccati di Hollywood' (1957), 'Il sesso inutile, viaggio intorno alla donna' (1961), il romanzo 'Penelope alla guerra' (1962) e 'Gli antipatici' (1963).

 

L' impegno nel giornalismo cresce negli anni successivi proporzionalmente all'importanza dei temi trattati. La Fallaci si misura con eventi come la conquista della Luna (tema del libro 'Se il Sole muore', 1965) e con la guerra in Vietnam: 'Niente e cosi' sià, 1969, è il libro con cui vince il suo primo premio Bancarella e rivela le sua qualità di corrispondente consolidando la sua fama internazionale. Negli anni seguenti continua a recarsi in Vietnam, seguendo le battaglie più sanguinose e distinguendosi per il coraggio. Si occupa anche, sempre per 'L' Europeò e poi per 'Il corriere della sera', dei conflitti indopakistani e mediorientali e delle insurrezioni in America Latina, rimanendo gravemente ferita nel massacro di Plaza Tlatelolco a Città del Messico (1968).

 

E' questo anche il periodo delle sue celebri interviste con capi di stato e leader politici, da qualcuno giudicate a tratti insolenti, da altri fino troppo addomesticate, ma che restano comunque un modello nel genere più difficile del giornalismo: particolarmente noti e riusciti i suoi "faccia a faccia" con Henry Kissinger, Nguyen Van Giap, Golda Meir, Ghedafi, Khomeini, Deng Xiao Ping che confluiscono nel libro "Intervista con la Storia" (1974).

 

Il suo passaggio alla narrativa, la cui vocazione covava chiaramente anche nello stile dei reportage, viene premiata dal pubblico di tutto il mondo. I suoi romanzi ('Lettera ad un bambino mai natò, 1975, 40 edizioni solo in Italia; 'Un uomo', 1979, premio Viareggio; 'Insciallah', 1990, superpremio Bancarella) vengono tradotti in 30 paesi (tra cui Giappone, Cina, Thailandia, paesi arabi), vendono milioni di copie e scatenano puntualmente polemiche culturali e non solo. Che sono solo l' antipasto di quello che accadrà per l'ultima, colossale battaglia della Fallaci, quella contro l'Islam inaugurata dal caso editoriale italiano degli ultimi anni, 'La rabbia e l'orgogliò, rielaborazione di un intervento apparso sul Corriere della sera all'indomani dell' 11 settembre, e proseguita con altri due libri.

 

Il suo stile, enfatico e magniloquente secondo i critici più spietati, piace al pubblico e d' altra parte corrisponde, nel bene e nel male, ai tratti della sua personalità. Il pubblico apprezza gli accenti sinceri delle sue confessioni anche quando il confine della retorica sembra essere superato, ma i critici di professione non le conferiscono mai la definitiva patente di 'scrittrice'. Lei se ne rammarica, ma lo fa senza conveniente diplomazia: ancora qualche anno fa, ricevendo un premio in Francia, aveva detto: "In Italia la gente mi ama, ma quelli che pretendono di dire cosa deve o non deve piacere mi amano molto meno".

 

Qualcuno le aveva rimproverato anche l' eccessivo gusto per la spettacolarizzazione dei propri casi personali: gli incidenti in guerra, l' amore per Panagulis, la malattia. Ma era inevitabile che un carattere indomabile come il suo 'personificasse' anche la sfida dell' ultimo, tragico 'faccia a faccia'.

 

Personalmente non la apprezzavo particolarmnete, specialmente dopo le sue ultime "dichiarazioni". Però è sicuramente un pezzo importante del giornalismo italiano che viene a mancare

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Ad essere sincero, quando ho sentito la notizia su radiopopolare ho esclamato:

 

!!! FINALMENTE !!!

 

Ovviamente mi riferisco alla donna violenta e razzista di questi ultimi anni, e non alla donna anziana, sofferente e malata di cancro.

 

Memorabile il libro «Lettera a un bambino mai nato», «Un uomo» e «Insciallah», gli ultimi scritti invece non li definirei libri, ma becera propaganda di mondo che spero non ci sara' mai....

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Poverina, mi dispiace... malata di cancro, un male che non si augura a nessuno.

 

Ma quanto al personaggio: meno male che s'è tolta dalle palle!

Non mi mancherà assolutamente.

 

 

Edit: questo è un "mi dispiace" detto secondo le circostanze di cui si parla in quest'altro topic. Insomma, in poche parole, ar popolo, nun je po' frega' de meno.

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Lover, se non te ne frega nulla non postare ;) I contributi inutili sono .. inutili!

 

Mi dispiace che sia deceduta Oriana Fallaci. Pur non essendo molto daccordo sulle idee la consideravo una delle grandi "penne" del giornalismo italiano. Alcuni suoi libri mi hanno molto commosso, come "Lettera a un bambino mai nato".

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La detestavo cordialmente.

Mi faceva venire attacchi incontrollati di rabbia ogni volta che scriveva/diceva una frase.

Era razzista, velatamente omofoba (e si che fu amica di pasolini), violenta, fin troppo contestatrice sulle vicende italiane (condùsiderando che qui non viveva) ed esageratamente cafona a volte.

 

Ma era una grande giornalista. Ha scritto, tra tutti i libri da buttare, bellissime cose...

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Guest Irish Dragon

Mi spiace come persona (ma come mi dispiacerebbe per quasi ogni essere umano), ma come giornalista e scrittrice soprattutto, non l'ho mai apprezzata... Tanto meno, adesso che è morta, non vedo motivi che mi spingano all'interessarmi ulteriormente a lei (come spesso succede quando muore una persona di rilevanza)

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quoto Irish Dragon

 

Sono addolorato della sua scomparsa soprattutto per i suoi familiari, la morte  e` qualcosa di atroce per coloro che ti vogliono bene.  Come giornalista preferivo di gran lunga Terzani che,  ironia del caso, e` morto di cancro anche lui.

 

Che colei che invocava tanto la guerra, possa trovare la pace nella morte.

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Sì, certo: una grande donna, una forte personalità, un immenso coraggio... E naturalmente, il massimo rispetto per la sua scomparsa, specie dopo una sofferenza vissuta così pudicamente.

 

Però, si trattava di uno dei maggiori rappresentante di tutto quel sistema di pensiero che detesto... e che, per certi aspetti, credo tutti dovrebbero detestare: razzismo, omofobia, guerrafondismo, conservatorismo, qualunquismo, intolleranza... e sopratuttto l'incapacità assoluta di trattare i grandi temi con la delicatezza che sarebbe necessaria per rendere possibile il dibattito.

 

Ma questo deriva necessariamente dal suo carattere: egocentrica, presuntuosa, presenzialista, aggressiva, becera, sbraitona... Con l'abitudine di sparare a zero su tutto e su tutti, magari senza nemmeno assumersi la responsabilità delle proprie parole, solo per il gusto di scatenare la rissa... Chi altri avrebbe avuto tanta presunzione da PRETENDERE una udenza privata da un Papa?

 

Proprio la figura di intellettuale-trombone che non mi piace. Il suo stile di scirttura passava dalla quotidianità più volgare alla magniloquenza più tronfia. E non le ho mai sentito esprimere un parere più approfondito o più articolato di quello che avrei potuto ascoltare dalla resdora al mercato rionale.

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Il 22 febbraio 2006 il presidente del consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini ha insignito la Fallaci della medaglia d'oro del consiglio stesso. Nencini ha motivato la sua scelta dicendo che la Fallaci è una delle bandiere della cultura toscana nel mondo. Durante la premiazione, avvenuta a New York, la scrittrice ha raccontato del suo tentativo di creare una vignetta su Maometto, in risposta alla montante polemica sulle vignette apparse sui giornali francesi e olandesi, che raffiguravano Maometto. A proposito ha dichiarato: «Disegnerò Maometto con le sue nove mogli, fra cui la bambina che sposò a 70 anni, le sedici concubine e una cammella col burqa. La matita, per ora, si è infranta sulla figura della cammella, ma il prossimo tentativo probabilmente andrà meglio».

 

E l'avemo fatta pure benemerita della cultura, con tanto de medagli del Presidente Ciampi. Senza contare la proposta di farla senatrice a vita! ;)

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Ho sempre pensato che la Fallaci e Terzani rappresentassero benissimo il concetto di Yin e Yang dall'antica filosofia cinese:

 

Yin                  Yang

luna                   sole

notte                 giorno

oscurità             luce

freddo               caldo

riposo               attività

femminile           maschile

nord                  sud

ovest                 est

inverno              estate

autunno             primavera

destra                sinistra

introversione      estroversione

terra                 cielo

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IMO, Più che omofoba Oriana Fallaci era contro certe forme di  "promozione" dell'identità gay.  Era  contro il matrimonio e l'adozione gay, ma non era certo a favore della repressione e  discriminazione degli omosessuali. In ogni caso, le sue eranop opinioni puramente personali.

Per me Oriana Fallaci ha sì esagerato (l'Islam moderato esiste, contrariamente a quello che leui sosteneva) avuto il merito di svegliare il mondoe metterlo in guardia  contro il pericolo costituito dall'imperialismo del terrore fondamentalista islamico. Non è razzismo denunciare i crimini di Al-Qaeda, denunciare regimi dove lapidano le donne, le segregano, le uccidono solo perchè vogliono la libertà; non è razzismo denunciare la criminale violenxa del terrorismo wahabita, il mortifero culto della strage di innocenti in nome di una visione distorta di Allah e dell'Islam; non è razzismo condannale le farwe omicide, una delle quali è costata la vita a theo Van Gogh;  e non è razzismo denunciare gli assassinii di gay e dissidenti perpetrati in Iran e Palestina. L'occudente, Oriana ha detto, deve liberarsi dall'idea che i criminali di al-qaeda "reagiscano alle colpe dell'Occidente", e prenda coscienza del suo diritto a difendersi! Certo, la guerra in Iraq è statro un grave errore, ma ciò non toglie che nessuno ha dirtitto di massacrare innocenti per una qualsivoglia"causa". Oriana Fallaci era per la libertà re i diritti dell'uomo e della donna. Io dico: Grazie, Oriana.

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Non mi metto di certo a difendere idee razziste che aveva.. della Fallaci bisognerebbe però imparare la testardaggine... questo suo aspetto mi ha sempre affascinato..

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Mi dispiace che sia morta, avevo letto una sua intervista su un paio di Vanity Fair fa e l'avevo trovata simpatica. Mi piaceva molto il suo punto di vista.. Così estremo ed interessante!

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Io credo che la sua condizione influisse moltissimo il suo comportamento.

Intendo dire che l'età avanzata unita alla consapevolezza di essere afflitta da un male inesorabile le dessero una sensazione di onnipotenza, di invincibilità, di non curanza per le rezioni negative che le sue parole/i suoi scritti potessero portare nel mondo. Sovente mi son soffermato a pensare ciò, ritenendo che probabilmente si sia lasciata prendere la mano da questo fatto.

 

Le va comunque riconosciuto, a mio avviso, di aver avuto la coerenza e la forza di non essere nel coro per opportunismo...

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Io credo che la sua condizione influisse moltissimo il suo comportamento.

 

anche Tiziano Terzani era nelle sue stesse condizioni, un male incurabile, pero'  ha scritto un libro bellissimo, tre mesi prima di morire: "La fine è il mio inizio"

 

negli utlimi anni della Fallaci c'era odio, negli ultimi anni di Terzani c'era amore.

 

Io scelgo l'amore, e sono stato molto ma molto piu' dispiaciuto quando ho saputo della morte di Terzani.

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Dago, la mia era solo un ipotesi...

Poi c'è da dire che ognuno vive il suo dolore e le sue afflizioni reagendo in maniera differente, del tutto personale.

Prendo atto del tuo appunto, ci mancherebbe altro.  :D

 

;)

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Dago ti straquoto  ;)

 

Terzani e` stato un uomo straordinario che nelle stesse condizioni della Fallaci ha usato il cuore e non la pancia facendo appello agli istinti piu` beceri.

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alysonmichelle

Onestamente non me ne potrebbe frtegà de meno. Certo il cancro è un male inguaribile non lo augurerei a nessuno e bla bla bla ma per quanto riguarda lei non la potevo soffrirì prima e ora non me ne potrebbe fregà de meno.

 

Una ristretta mentalmente in meno al mondo

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mi spiace oltre che umanamente, anche per quello che scriveva e rappresentava tuttora! poteva essere molto drastica e a volte esagerata ma era una voce caparbia fuori dal coro, che ho apprezzato in più di un'occasione!

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Tutti scrivono e dicono: "Oriana era fuori dal coro"

 

Partigiana durante le Resistenza, Femminista ai tempi del femminismo; di Sinistra quando ti pubblicavano solo se eri di Sinistra e di Destra quando la Mondadori è diventata di Berlusconi. Contro gli USA ai tempi del Vietnam, contro Bin Laden ai tempi dell'11 Settembre. E' questo essere "fuori dal coro"?

 

"La Rabbia e l'Orgoglio" io l'ho sentita recitare al Tg5, forse il telegiornale più seguito d'Italia. "Fuori dal coro"? Più CORALE di così, credo che non sia possibile.

 

Amica di Pasolini e contraria ai diritti civili dei gay; atea, ha voluto il conforto di un monsignore. Forse lodate questa sua "incoerenza" chiamandola "individualità", evidentemente anche gli elogi funebri abbisognano di un buon vocabolario.

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Guest Trisketto87

Non ho parole.

Oriana Fallaci, simbolo del giornalismo e della cultura Italiana. Donna dal carattere di ferro, è morta....Tanto odiata. Perchè poi? Per il tono duro di esprimere il suo modo di vedere le cose, il più delle volte con immensa obbiettività? Oltre ad essere tremendamente dispiaciuto per la sua morte lo sono ancor di più perchè si è tanto bravi a disprezzarla , ma il 90 % di chi la critica non ha letto un accidenti. Basta leggere un uomo per rendersi conto della personalità della Fallaci. Lettere a un bambino mai nato. Insciallah. La gente la definisce fascista! La stessa gente che inneggiava alla sua morte!!!!Non è paradossale?!Non lo è ancor di più definire fascista una partigiana!?!?!

 

Lei criticava la cultura XENOFOBA e RAZZISTA qual'è la cultura islamica, i fondamentalisti e le loro folli idee innegianti alla morte. Lei era per la vita, accidenti!Per la libertà. Ma che libertà...ma quali ideali...in questo mondo più urli più ti urlano contro. Lei rubò una oramai nota frase ad un giornalista arabo (credo fosse arabo) "Non è vero che tutti i musulmani sono terroristi, ma è anche vero che tutti i terroristi sono Musulmani". Io personalmente non mi sento di difendere la cultura del terrore, sopratutto da GAY!!Svegliatevi!

 

Oriana sei nel cuore di milioni di persone. Anche nel mio.

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Caro trisketto,

proprio oggi ho letto un articolo di Miriam Mafai (giornalista di estrema sinistra) che l'aveva conosciuta e criticava chi la giudicava solo in base alle sue ultime opere, dimenticandone i libri scritti in passato e il suo impegni civile in molti fronti.

 

Mi ha dato da pensare.

E ho pensato che vivere (e "vivere" significa prima di tutto "invecchiare") ci rende sempre più simili a ciò che siamo veramente. Così mi sono autoassolto per aver giudicato la Fallaci per lo stile e i contenuti de "La Rabbia e l'Orgoglio".

 

Io non credo di averla mia chiamata "fascista", di sicuro l'essere stata partigiana non ha modificato il senso di nausea e il disgusto profondo che ho provato leggendo "La Rabbia e l'Orgoglio".

Francamente penso che darei uno schiaffo a un mussulmano che mi dica, riferendosi ad Abu Ghraib "Non tutti i cristiani sono torturatori, ma tutti i torturatori sono cristiani".

 

Avrei voluto mettere qui, in questo intervento, qualche riga di questo pamphlet che riproducesse il mio disagio nel leggerlo e così l'ho riletto. Tutto, di nuovo.

Speravo in qualche frase ad effetto. Non ho trovato nulla. Solo una serie di sciocchi aneddoti non diversi da quelli che si potrebbero scrivere su i napoletani al Nord; qualche palese invenzione (come i "quarantamila" morti delle Twin Tower) e qualche contraddizione (come il fatto che lei rispetta la loro cultura, nel loro paese, e la buffa descrizione di lei che strilla perchè non vuole togliersi lo smalto dalle unghie per intervistare Khomeini...).

 

E così mi è passata pure la voglia di parlarne male.

E sì che quando organizzammo il Firenze Social Forum, lui chiese al sindaco di respingerci come "si fece con i nazisti" e ricordo che ci guardammo

- associazioni ecologiste, omosessuali, femministe, per la cancellazione del debito, eccetera - e ci domandammo cosa mai potessimo aver fatto a quella donna biliosa e arrogante.

 

E adesso che è morta, sento sbollire la rabbia. Ve la lascio volentieri come mito letterario e umano e politico. Certo che per adorarla come GAY, come dici Trisketto, servirebbe anche sapere cosa pensasse dei gay; quindi ti posto una parte di una sua famosa e recente intervista:

 

"In qualsiasi società,in qualsiasi angolo della Terra,in qualsiasi paese esclusa la Spagna di Zapatero,il matrimonio è l'unione di un uomo e una donna.Tale rimane anche se da quell'unione non nascono figli.Così capisco i risultati del referendum che in dodici Stati americani si è concluso con la vittoria schiacciante del No,insomma con un assordante rifiuto del suddetto matrimonio.Non capisco,invece,perchè in una società dove tutti possono convivere liberamente cioè senza dar scandalo,senza essere condannati o considerati reprobi,gli omosessuali sentano l'improvviso e acuto bisogno di sposarsi davanti a un sindaco o a un prete.Magari con l'abito bianco,il mazzolino di fiori in mano,e lo spettro del divorzio che costa un mucchio di tempo e un mucchio di soldi.Spero che sia un'isteria temporanea,un capriccio alla moda,una forma di esibizionismo o di conformismo.Perchè,se non lo è,si tratta d'una provocazione legata alla pretesa di adottare i bambini e sovvertire il concetto biologico di famiglia.Insomma d'una intimidazione.Non mi piacciono le provocazioni,non mi piacciono le intimidazioni.Gira e rigira,sono sempre di natura politica"

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Ma siamo sicuri che quelle cose che tu riporti le abbia scritte la "compagna Fallaci" e non Pera? :asd:

 

Comunque io non ho letto i suoi libracci pieni di schifezze come quelle sopra riportate. E a quanto pare, nel dubbio, ho fatto bene a non darle manco un centesimo... Non l'ho letta per lo stesso motivo per cui non leggo i libri dei papi: per non ingrossare le tasche già belle piene di fascisti xenofobi integralisti omofobi. Tutto qua.

 

E faccio proprio bene. :D

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