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Appunti sull'Omofobia


Almadel

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Verosimilmente la gran parte degli omofobi non sono compiutamente omosessuali ma bisex che non digeriscono la propria latenza omo

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Hinzelmann

L'ipotesi che alle spalle dell'omofobia vi possa essere un'ancestrale o arcaica

paura del Maschio-neopatriarca di confusione dei generi, con conseguente

perdita del proprio status di Potere è plausibile. Da qui tutta una serie di

considerazioni sulla sodomia etc.

 

Ma un elemento che forse sarebbe necessario sottolineare, per quanto

se vogliamo banale...è che l'omofobia al contrario di altri sentimenti di

ostilità che si possono riversare su minoranze o gruppi subordinati, colpisce

statutariamente degli individui isolati.

 

Ed è questo elemento - io credo - ad esporre in modo particolare i gay

al pericolo della interiorizzazione dell'omofobia

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Il punto è che io preferisco attenermi solo al fenomeno,

perché mi piace analizzare: ma quanto a capire le "cause"

rimango sempre un po' scettico.

 

Quindi posso notare che l'omofobia sia vivace in chi ha ha una sessualità infelice

quali che siano i motivi per i quali l'ha sviluppata 

& posso segnalare che le persone omofobe hanno assorbito e accettato

i cinque discorsi di cui ho parlato in apertura.

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Amor-fati

Il binomio omofobo=represso per me regge; non sempre, perché avrà sicuramente le proprie eccezioni come ogni regola, ma non stiamo parlando certo di regole del tipo «nulla si genera tutto si trasforma» dal momento che si parla di regole dell'animo umano.

 

Personalmente, ho introiettato (e poi distrutto, ovviamente) dell'odio per gli omosessuali e per qualsiasi cosa li emblematizzi. Mia madre purtroppo mi aveva mandato dei messaggi subliminali contraddittori che ho poi riscoperto studiandomi la pragmatica della comunicazione umana qualche anno fa. Uno dei messaggi era: ''vorrei tanto che facessi danza come le bambine, ma non voglio che tu sia gay'' oppure ''guarda che i gay non hanno nulla che non va, ma tu non esserlo perché è meglio'' oppure ancora ''mi sembri molto effeminato quando cammini e quindi c'è qualcosa che in te non va, i gay non hanno niente che non va, ma in te che sei effeminato c'è qualcosa che non va''. Ovviamente, non me li ha mai mandati direttamente, tramite frasi (l'averli frasalizzati ne avrebbe disvelato la contraddittorietà persino a lei) ma lo ha sempre fatto con delle azioni o delle frasi parziali che in un bambino possono provocare una distonia tale da farlo diventare schizofrenico (rapporto di doppio legame con la madre).

 

In pratica, in me c'era qualcosa che non andava, ma per ammettere che ''stavo bene'' dovevo mentire. Ho così sviluppato un odio tale che una volta vedendo un bacio gay facendo zapping in tv mi venne da vomitare. Alle medie, gli sfottò ricevuti mi fecero totalmente disidentificare con il me bambino; ho interiorizzato figure dominanti fino a costruirci sopra la personalità che ho ora, che, rivisitata, è anche quella più naturale che ho. In pratica, paradossalmente, nel costruirmi la personalità su figure introiettate per necessità, ho finito con l'avere un contatto con me stesso tale da poter disalienarmi dalle parti che non andavano e riappropiarmi di quelle che avevo eliminato. Ancora oggi porto qualche caratteristica che sto gradualmente eliminando.

 

Quest'ultimo processo, il disalienarsi da quella realtà che ci si costruisce per essere ''forti'', ''uomini'' spesso non avviene. A questo punto c'è chi continua a vivere quel sogno costante - aiutato spesso dalla propria ignoranza, causa sia del suo vivere oniricamente quanto della suo non avere un contatto con sé stesso al punto tale da divenire omofobo - e diviene appunto omofobo, si sposa, ha figli, e quando tutto questo arriva al limite della sopportazione tradisce la propria moglie con un uomo.

Provo per gli omofobi (che spesso comunque sono anche etero, si intenda) una sensazione ambivalente: da una parte la pena derivante dalla comprensione che chi mi sta di fronte non ha mai realmente pensato in vita sua, che non abbia un benché minimo contatto con la realtà in quanto tale, che sia un illuso che spera di vivere in un mondo che non potrà sopravvivere alla sua dipartita; dall'altro l'odio che però scaturisce dall'idea che chi ho dinanzi è contingente: poteva diventare così com'è come poteva avere il coraggio di non esserlo, sviluppando il proprio senso critico senza distruggerlo inculcandosi nella mente idee, per dirla con Kant, «eteronome» idee cioè che vengono da fuori, che sono inizialmente altro da me.

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Posso credere alla equazione "gay = represso"

solo nei casi in cui l'ostilità colpisca solo gli omosessuali.

 

Poiché in genere essa è associata

nell'Omofobia Sciovinista anche al Razzismo

in quella Religiosa anche ad altre condanne moralistiche

e in quella Adolescenziale anche al bullismo verso tutte le categorie deboli

in quella Familistica a un vasto arsenale di ipercriticismo verso i figli

e in quella Pseudoscientifica anche altre posizioni eterodosse...

sinceramente mi pare più una cattiva ideologia che la risposta a una repressione specifica.

 

@Frollo: non capisco perché ogni volta che io apro una discussione mi fanno tutti questa domanda...

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ci sono inoltre i gay più o meno repressi che combattono altri gay perchè non si sono accettati loro stessi. ratzinger sembra essere il prototipo di questi.

Io dico se si fosse indagata maggiormente la psicologia dei vari Ratzinger che ci sono in giro anziché trastullarsi con le terapie riparative del menga saremmo molto più avanti

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@@Almadel essendo la "mia prima volta" potresti rispondermi? XD

Te lo chiedevo semplicemente perchè trovo curioso analizzare solo le manifestazioni e non le cause, quindi mi domandavo se ci fosse un di più.

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@Frollo, secondo me quando si apre una discussione

è meglio esporre le manifestazioni e successivamente

lasciare che ci si interroghi sulle cause;

rispetto a partire già con una propria interpretazione.

Un banale "cosa ne pensate dell'omofobia?" non mi sarebbe piaciuto. 

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Posso credere alla equazione "gay = represso"

solo nei casi in cui l'ostilità colpisca solo gli omosessuali.

Anch'io mi riferisco più che altro all'ostilità a senso unico contro i gay, esempio omofobia giovanardiana, volonteniana ecc...

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Hinzelmann
Poiché in genere essa è associata

nell'Omofobia Sciovinista anche al Razzismo

in quella Religiosa anche ad altre condanne moralistiche

e in quella Adolescenziale anche al bullismo verso tutte le categorie deboli

in quella Familistica a un vasto arsenale di ipercriticismo verso i figli

e in quella Pseudoscientifica anche altre posizioni eterodosse...

sinceramente mi pare più una cattiva ideologia che la risposta a una repressione specifica.

 

 

Questo discorso mi pare scivoloso...se prendiamo un etero omofobo vittoriano

è del tutto normale osservare espressioni di riprovazione morale specifiche di

stampo classista: credo fosse abituale stigmatizzare la corruzione morale di

persone appartenenti a classi inferiori da parte di "borghesi" - vedi caso Wilde

ma si vede anche in film di Ivory etc.

 

O espressioni di stampo razzista ( l'omosessualità in certe tribù è l'espressione

di una sessualità "bestiale" ) etc.

 

Questo è in effetti assolutamente vero, si riscontra...ma credo sia l'effetto del

fatto che l'omofobia condivide la stessa logica di ogni altra forma di inferiorizzazione

violenta.

 

Io ci vedo analogie sul piano della struttura logica e della forma mentis ; però

laddove il razzismo può essere spiegato da colonialismo e imperialismo ed il

classismo dalla lotta di classe o dal monoclassismo ( che poi in campo comunista

produce l'omosessualità come vizio borghese, con simpatico ribaltamento da stato

borghese a stato proletario...i froci sono sempre dalla parte "perdente" XD ) la

omofobia no.

 

L'omofobia è qualcosa di non contestualizzabile facilmente, appare un

atteggiamento mutevole ma sempre presente o costante in qualunque società.

Di volta in volta può associarsi all'odio per altre categorie....siano i pagani, le

streghe, i proletari, i selvaggi, i borghesi etc. etc.

 

Certo se prendiamo un caso specifico...si può parlare anche di Ideologia.

 

Prendiamo Vichy è chiaro che la persecuzione degli ebrei e la reintroduzione

del crimine di omosessualità -abolito in Francia dal 1810- segue l'applicazione

dei principi ideologici del Nazismo, da parte di un regime collaborazionista. In

questo caso i due fenomeni discendono sicuramente da una cattiva ideologia.

 

Ma nei casi precedenti direi che più che di ideologia si tratti di un modo di pensare

che produce violenza, sopraffazione...in varie direzioni

 

Non direi siano esattamente la stessa cosa

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Tutti nel mondo dovremmo combattere l'esposizione di simboli religiosi in luoghi pubblici, ma questo è un discorso gigante che ho iniziato nella mia scuola superiore a 14 anni... nella (deplorevole) gara a chi è più frocio o a chi è più rosso, quello che hai scritto è moooolto poco frocio: mi batterò tutta la vita per la liberazione sessuale, e di conseguenza per il pomicio pubblico, la pratica di oscenità e il rimming sugli altari sacri

 

Il rimming sugli altari sacri lascia il tempo che trova. Non è che mettendoti un crocifisso bagnato dall'acqua santa dove sai, risolvi il problema dell'omofobia, caro @Rouck

 

Mi sembra che in questo luogo

della discussione si possano mettere due o tre punti, rispetto al lungo, retorico e IMHO noioso cahier de doléance di Almadel:

 

1) omofobia familiare pericolosa quando un genitore iperprotettivo costringe il minore alla terapia riparativa, contro la sua volontà, presupponendo, per il suo bene, che sia egodistonico. La eviti rifiutando la tua famiglia e facendoti una nuova vita, se sei capace.

 

2) omofobia religiosa che ha una radice precisa, semitica: si trova nell'Antico testamento, il libro sacro degli Ebrei. E' il mito di Sodoma e Gomorra, in base al quale i Puritani americani sostengono che la sindrome di immunodeficienza acquisita sia la giusta punizione che dà Dio a chi se lo fa mettere a posteriori. Non la puoi evitare, fa parte della civiltà in cui vivi, anche se sei ateo.

 

3) omofobia sociopolitica pericolosa se ti esibisci pubblicamente in una fellatio in prossimità di gruppuscoli di disadattati. La eviti se hai un minimo di intelligenza e amor proprio (e del tuo partner).

 

Resta dunque l' omofobia religiosa, l'unica che non è possibile evitare e con la quale devi fare i conti, anche emigrando.

 

Io non penso che in un paese come l'Italia sia necessario emigrare per non subire l'omofobia religiosa. Per quanto più volte vi abbia invitato a bruciare le Bibbie che galleggiano nel vostro inconscio, nessun prete italiano, o vescovo o papa brucerà un omosessuale nella pubblica piazza.

Al massimo, potrà condannare il suo uso dei piaceri (=lussuria, discorso che vale anche per gli etero).

 

Solo uno sciocco emigrerebbe in Iran per sfuggire all'omofobia cattolica :-)

 

 

Di cosa stiamo parlando, di nuovo?

Edited by akinori
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