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Perché Mina è tanto popolare tra i gay?


privateuniverse

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Non saprei, per me Lady Gaga non rappresenta nulla, rientrerebbe nella categoria trash-gay-icons o più semplicemente nel trash. Questione di gusti, sicuro, ed anche di una certa assuefazione ai modelli di MTV, per cui non è tanto importante l'eccellere nell'arte quanto nell'immagine.

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privateuniverse
La mia risposta è molto semplice. Mina è innanzitutto un personaggio tale da colpire l'immaginario, da scatenare un senso di adorazione (carattere comune a tutte le icone) : per la sua bravura, la sua trasgressività, che è stata ricordata, la sua longevità artistica (carattere, credo, importante: un'icona deve durare - o morire nella gloria). È una vincente, capace di fare scelte estreme (non apparire più in pubblico), altro carattere rilevante.

 

Ecco, su questi ultimi due punti mi permetto di manifestare delle perplessità, nel senso che, da questo punto di vista, Mina mi sembra parzialmente atipica rispeto ad altre icone gay; mi vengono in mente soprattutto personaggi molto diversi tra loro come Judy Garland, Dalida (anche lei era un'icona gay, o sbaglio?) e Loredana Berté, che non sono esattamente delle "vincenti", ma personaggi non privi di una certa fragilità. Il modello della donna forte e sicura di sé, e magari anticonformista e indipendente, invece, vale per altre: Madonna, la Carrà, la Dietrich, la Hepburn, la Garbo.

 

Anche la scelta della sparizione trova, in realtà, un contraltare nell'esibizionismo. La sparizione è stata la scelta di Mina, della Garbo e della Dietrich, ma non, ad esempio, quella di personaggi come Madonna o la Berté, che hanno fatto della trasgressione esibita (e quindi, in una certa misura, fasulla) la loro cifra. A questo proposito, inoltre, mi pare che un altro aspetto atipico di Mina sia che, nel suo caso, mi pare molto flebile la dimensione "trash" ed esibizionistica, che invece è molto accentuata in altre icone gay, italiane e internazionali. In effetti proprio qualche giorno fa mi è capitato di vedere, su un canale digitale della RAI, un programma di Tatti Sanguineti dedicato proprio alle apparizioni cinematografiche di Mina, nel quale si osservava che lei, a differenza di altri cantanti coevi, abbandonò presto la strada dei "musicarelli" perché riteneva di non essere una brava attrice (mentre, al contrario, lo era).

 

Un altro aspetto che ho dimenticato è la dimensione più o meno tragica, che non è aliena al personaggio di Mina: mi riferisco al fatto di aver anche cresciuto un bambino dopo essersi separata da un compagno e alla morte prematura non ricordo se del marito o del compagno.

 

E da un lato possiede una fisicità e sensualità ben pronunciate, sottolineate da alcune canzoni, dall'altro proprio in questa fisicità è abbastanza chiaramente materna. Ecco, quest'ultimo è un carattere non indifferente, perché un'icona gay a mio parere deve essere un po' una celebrazione della madre. 

 

Sì, di una madre potente, l'ho sentito dire.

Edited by privateuniverse
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trovo interessanti molti dei vostri interventi, vorrei però affrontare un punto chiave che secondo me avete tralasciato: Mina è un'icona gay perché a mio avviso è latrice di un tipo di femminilità "attraente" per un gay, e parlo di vera e propria attrazione fisica, quasi al confine con l'attrazione sessuale

la fisicità femminile e il potente ruolo materno (come dicevano @@Isher e @privateuniverse) si esprime con una certa dose di spudoratezza e capacità assertiva che sono quei caratteri che i gay da sempre hanno dovuto conquistare e che risconoscono e ammirano incondizionatamente negli altri

 

Mina è una forza della natura, la più grande voce bianca del ventesimo secolo, come la definì Louis Armstrong

non so neanche quante volte ho postato questo video ma vi invito a rivederlo: secondo me non ha perso niente della sua potenza originaria

c'è un'orchestra come "ingessata" nel suo ruolo stereotipato e la cantante che annienta ogni convenzione con la sua fisicità, fa letteralmente "venire giù" lo studio e abbatte lo schermo televisivo, l'effetto è trascinante

 

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Non saprei, per me Lady Gaga non rappresenta nulla, rientrerebbe nella categoria trash-gay-icons o più semplicemente nel trash

 

Lady Gaga è semplicissima da capire...il nome deriva da una canzone di Freddy Mercury

( radio ga ga ) ama Michael Jackson, Madonna ed il glam rock dei Queen e Bowie e praticamente

è trash nel senso ( se si vuole alto del termine, altrimenti no...ma poco cambia ai nostri fini ) della

"rimasticatura" e "mescolanza" di prodotti fatti essenzialmente da gay. Ha cominciato cantando in

locali gay ed è bisex...oltre ad essere una militante LGBT

 

Quindi trash, sì...ma trash LGBT

 

Ma direi sia un caso atipico, è chiaro che a Lady Gaga non necessita la potenza di una Mina

proprio per l'immediatezza delle caratteristiche dirette che la identificano come "gay"

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Ecco, su questi ultimi due punti mi permetto di manifestare delle perplessità, nel senso che, da questo punto di vista, Mina mi sembra parzialmente atipica rispeto ad altre icone gay; mi vengono in mente soprattutto personaggi molto diversi tra loro come Judy Garland, Dalida (anche lei era un'icona gay, o sbaglio?) e Loredana Berté, che non sono esattamente delle "vincenti", ma personaggi non privi di una certa fragilità. Il modello della donna forte e sicura di sé, e magari anticonformista e indipendente, invece, vale per altre: Madonna, la Carrà, la Dietrich, la Hepburn, la Garbo.

Mina è una icona gay italiana. La sua atipicità sta nella sua italianità. Il cd dei 25 anni dell'attività artistica di Mina si intitolava "Italiana". Questo secondo me dovrebbe essere il punto di partenza del dscorso su Mina, colei che non ha mai preso un aereo per andare in America - sorpassata da Nilla Pizzi, che nell'America latina era di casa!

 

E io crederei che parte integrante della sua italianità è di essere prolifica madre, oltre che madre per eccellenza per la sua generosa, giunonica fisicità. Mina canta per tutti - lo ha sempre dichiarato - canta tutto - è una sua cifra artistica peculiare - e in questo suo accogliere tutti (in questo suo essere "madre" anche in un senso secondo), sta l'origine del suo poter essere icona gay.

 

Mina (a differenza della Chiesa cattolica) non esclude nessuno, non potrebbe farlo perché sarebbe uno sfregio al suo personaggio, a sé stessa. Te la vedi una Mina fredda con gli omosessuali? È impossibile. Patty Pravo ha potuto avere uscite terribili contro i gay, segno che un'eventuale omofobia non le toglierebbe il suo status di icona gay: e lo stesso si può dire di Zero. Ma a Mina lo toglierebbe, quello status.

 

Per il resto, parlando in generale, al di là di Mina, certo che l'essere vincente e la vulnerabilità erano propri anche di Dalida e di altre: ad esempio la Callas. La caratteristica dell'essere "potenti" e della vulnerabilità possono benissimo coesistere. Quanto alla tragicità, era propria di Dalida e della Callas, ma Mina non ne ha alcuna: al confronto è una paciosa signora che gioca a scopone scientifico fino a notte alta, fumando e bevendo wisky. 

 

Mina è una cantante nazional-popolare. Non di sinistra, non di destra, la sua nazional-popolarità (magari lasciasse in eredità 'questo tipo' di nazionalpopolarità all'Italia) sono l'accettazione, l'accoglienza, il non dar peso all'inessenziale (che nell'ambito del nostro discorso sono le differenze) in una visione che rappresenta l'elemento migliore e più valido del migliore sentire comune.

 

Ripeto, né il cattolicesimo, né altro sono all'altezza dell'accoglienza generosa, fisica, apriori, di Mina. In questo senso lei è icona gay in quanto è icona in generale. 

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  • 10 months later...

Un po' di spiritualità:

Dalla_terra_Mina_2000.jpg

"dalla terra" è un album che la Minona nazionale ha registrato in latino nel 2000, in concomitanza col Giubileo, l'ho apprezzato, allorchè trovai una stampa a tiratura limitata su picture disc in vinile, all'incirca nel 2007 anche se, stranamente, su Wiki trovo sctritto che questa ristampa speciale su vinile è avventuta solo nel 2010(?)

Questi sono alcuni dei brani che preferisco:

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  • 4 months later...

secondo me Mina è la migliore di tutti i tempi... la sua voce è emozionante, avvolgente, straziante... a prescindere da tutto.

Non so se sia effettivamente così popolare tra i gay, tra quelli che conosco piace così tanto solo a me

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..e poi da quando ha detto di essere omosessuale dovrebbe andare alla grande! :grin:

 

Io ho molti suoi album comprati, per lo più, nell'adolescenza, ad ogni nuova uscita figurava nei primi posti in classifica, eppure tra ragazzi eri  considerato "strano" se l' ascoltavi o compravi i suoi dischi...

 

Non so se sia la voce o l' interprete italiana migliore: io avrei in mente anche altri talenti ad esempio Mia Martini che però è stata molto meno "personaggio"

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  • 3 weeks later...

per me insopportabile adesso

piacevole nei suoi anni

anni 60,70

sono cresciuto con le sue mille bolle blu che volano che volano che volano

ma mai amata tantissimo

e sono gay eh confermiamo

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  • 1 month later...

Lo sapevate che ?

Attila_Mina_1979.jpg

Questa copertina, firmata da Luciano Tallarini, su fotografie di Mauro Balletti, rielaborate con l'aerografo da Gianni Ronco, vince il permio come miglior copertina dell'anno, e viene esposta al museo MoMa di New York.

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Mi ricordo di aver visto, tanti anni fa, una commedia all'italiana con un travestito che, sulla strada, cantava "io non ti conosco, io non so chi sei...".

Mina è bravissima, ma come donna "di riferimento" preferisco Elizabeth Taylor.

Mi piace moltissimo Montgomery Clift, e il fatto che lei gli sia sempre stata accanto, accettando la sua omosessualità, mi conquista.

Un film che amo molto è "Un posto al sole" con loro due come protagonisti.

C'è una scena in cui si baciano, lui prima le dice che vorrebbe dirle quanto l'ama, e lei nel doppiaggio italiano dice "dimmelo, dimmelo".

Ho visto la stessa scena in lingua originale e lei gli dice invece "tell mama, tell mama all".

La Taylor è la donna che comprende e rispetta l'omosessuale, la sua confidente.

Edited by Fergus
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Io la trovo imbarazzantemente ridicola quando reinterpreta pezzi già esistenti . Il discorso " Sono Mina e posso cantare anche gli ingredienti dell'Anitra WC" è una cosa da varietà anni '60 in cui incappò anche Gassman . Fa ridere la novità, all'epoca, ma se presa sul serio una cosa del genere  lascia solo interdetti . Poi che abbia una bella voce, non si può dir nulla, la trovo però troppo manieristica, a tal punto che l'imitazione della Goggi è molto più una verità che una parodia .

 

 

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Mi piace moltissimo Montgomery Clift, e il fatto che lei gli sia sempre stata accanto, accettando la sua omosessualità, mi conquista.

La Taylor forse era piu attaccata a Rock Hudson, in ogni caso era sicuramente una frociarola d.o.c., diciamo che il genere maschile le piaceva in tutte le salse :grin:

 

Io la trovo imbarazzantemente ridicola quando reinterpreta pezzi già esistenti .

 

Questa che hai postato è proprio imbarazzante ma in effetti anche le cover dei successi di Battisti a cui ha dedicato 2 interi album trovo che non aggiungano niente agli originali pure come arrangiamenti

Ma Mina, specie negli anni '80, era solita far uscire un doppio LP, di cui uno dedicato, appunto, a cover, alcune più riuscite, altre meno.....anche i grandi possono commettere errori

Edited by prefy
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  • 1 month later...

Mi sento profondamente ignorante: conosco pochissime canzoni di Mina... Però concordo con quanto detto un po' da tutti sul perché sia diventata un'icona gay! 

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  • 4 weeks later...
orodeglistupidi

Lo sapevate che ?

Attila_Mina_1979.jpg

Questa copertina, firmata da Luciano Tallarini, su fotografie di Mauro Balletti, rielaborate con l'aerografo da Gianni Ronco, vince il permio come miglior copertina dell'anno, e viene esposta al museo MoMa di New York.

Una delle mie preferite.

 

Questo pezzo lo conoscete / ve lo ricordate?

 

"Caravel", scritto da Guido Bolzoni e arrangiato da Vince Tempera, tratto dall'album "Mina®" del 1974.

 

Bellissima atmosfera decadente, quasi stregata. Ne esiste anche una versione in francese, diventata "La Chiromancienne".

 

https://www.youtube.com/watch?v=_aVjnap-cRg

 

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  • 5 months later...

e riuppiamo un' altra volta con questa riuscita interpretazione (successivamente ripudiata dalla stessa Mina, insieme a tutto l'album che la conteneva)

 

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Le grandi iconee gay sono, in genere, donne cazzute, in carriera di grande personalità ma nello stesso tempo portatrici di una femminilità molto forte quasi estrema, spesso provocante e quindi riconosciuta come più vera, sebbene spesso siano decisamente kitsch come Moira Orfei.

Da un lato sono portatrici di libertà e anticonformismo dall'altro c'è un elemento proprio estetico ed anche gioviale e spensierato di viverla.

Il fatto che spesso cambino di look, giochino con la propria fisicità e immagine è un qualcosa che aiuta quell'identificazione, estremizzazione e caratterizzazione che i gay uomini fanno della donna.

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