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Lesbica o bisex?


*Coronis*

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Ciao a tutte! Ho scelto di scrivere in questa sezione perché mi piacerebbe avere le opinioni di voi ragazze...spero di non aver sbagliato!

Comunque, scrivo perché in questo periodo sono un po' confusa circa il mio orientamento sessuale: a me non interessa darmi un'etichetta precisa, solo mi piacerebbe capirci qualcosa di più e magari le vostre esperienze e idee mi possono aiutare.

Sul fatto che mi piacciano le donne non ho dubbi, perché sono stata con una ragazza per tanto tempo e con lei stavo benissimo. Non capisco però se e quanto mi piacciano i ragazzi...

Il mio dubbio nasce dal fatto che io riesco a sentire una certa attrazione verso alcuni ragazzi, infatti mi sono presa svariate cotte nel corso della mia vita, però avere rapporti sessuali con loro non mi piace per niente: il solo pensiero mi fa sorgere un certo disgusto, mi fanno un po' schifo anche le scene di sesso nei film....le esperienze che ho avuto inoltre non sono state per niente soddisfacenti. Ho avuto avventure di pochi giorni, relazioni senza impegno, storie serie, di tutto (con gli uomini), ma in nessun caso mi è piaciuto il sesso, anzi era una pena. Inoltre non riesco né mi interessa stabilire un legame profondo con nessuno di loro, mi sembra di non avere niente da spartire. E ripeto, nessuno di questi problemi si è mai verificato con la mia ragazza...

La conclusione logica sarebbe di lasciar perdere gli uomini, però non capisco il perché delle mie cotte....forse era solo bisogno d'affetto, o un condizionamento sociale dal momento che io fino ai 16 anni ero convintissima di essere eterosessuale...ma forse no, e per questo volevo chiedervi:

a quelle di voi a cui gli uomini non interessano, quando lo avete capito? Lo avete sempre saputo o vi sono sorti dubbi del genere?

Alle bisessuali convinte...cosa ne pensate? Quali sono le vostre esperienze in merito?

 

So che non potete trovare voi una soluzione ai miei problemi, però mi piacerebbe sentire cosa pensate al riguardo...grazie in anticipo^^

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Allora, se le cotte erano nel passato, non c'è ragione di chiedersene il perché: in adolescenza non per niente si prendono le cotte anche per i cartoni animati (e in alcuni casi gravi procede per tutta la vita - colpevole!)...

Se invece le hai ancora adesso, sappi che io ho amiche asessuali che hanno 'cotte', a mio parere hanno poco a che fare con l'attrazione sessuale vera e propria, spesso rappresentano solo un coinvolgimento molto grande anche solo intellettualmente per una persona, che finisce per affascinarci anche fisicamente, a prescindere dal fatto che ci vogliamo davvero andare a letto o meno (e infatti spesso le cotte le vogliamo far rimanere tali, non sono struggenti come un innamoramento vero e proprio, abbiamo solo l'emozione e l'eccitazione).

 

A mio parere, se il sesso con gli uomini l'hai praticato in così tante declinazioni e nessuna ti è piaciuta...mettici una pietra sopra xD Sul serio. Nonostante la mia etichetta sociale di lesbica e la mia mancanza di attaccamento emotivo verso di loro, gli uomini mi piacciono, e con gli individui per cui provavo attrazione mi sono sempre piaciuti tutti i tipi di contatto fisico che ho avuto. Il tuo corpo non può mentire. Da quello che ti dice...non mentirti tu ;)

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Si in effetti la risposta sembra ovvia, però quello che mi lasciava perplessa era la discrepanza tra aspettativa (l'infatuazione) e la realtà...quello che pensavo era di non aver incontrato la persona giusta...anche se in realtà solo formulando in maniera compiuta i miei pensieri mi si sono chiarite molte cose..

Comunque grazie per le risposte!!

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QuintoEmendamento

perchè definirsi?

siamo sempre così ossessionati dall'etichetta, dalla necessità di identificarsi in un modello che corrisponda ad effetti, concause, canoni, che rischiamo di perdere di vista l'autentica essenza dei rapporti che ci legano agli altri.

Ovviamente fai bene a porti legittimi domande, ancora meglio a chiedere un confronto: ritengo sia il modo giusto di rapportarsi ai dubbi.

Purtuttavia, non lasciare che la legittimità di cui sopra snaturi il sorriso e la leggerezza nell'affrontare le relazioni; mi spiego meglio se ci autoconvinciamo di essere assolutamente lesbiche rischiamo di non 'ascoltare' le reazioni del nostro corpo e della nostra pische a tutti gli impulsi che potrebbero arrivarci e derivarci dagli uomini. Per quello non amo definirmi, propendo per credermi potenzialmente bisex, ma rimango in ascolto di me stessa in ogni mia fase.

In questa, nell'attuale fase intendo (fase piuttosto lunga, ora che ci penso) mi sento assolutamente femmina e assolutamente innamorata delle donne e del loro universo, per cui gli uomini non mi interessano, sono out, sono fuori dal mio raggio seduttivo e sensibile alla seduzione.

Per farla breve, se per strada incontro un uomo e una donna, io guardo la donna.

Ma sono altrettanto cosciente che si tratta di una fase, che potrebbe mutare perchè non dipende da me ma da chi incontro e nella vita non si incontrano persone di un unico sesso ma di entrambi e ogni individuo ha in sè il potenziale per farmi perdere la testa.

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Ciao a tutte! Ho scelto di scrivere in questa sezione perché mi piacerebbe avere le opinioni di voi ragazze...spero di non aver sbagliato!

Comunque, scrivo perché in questo periodo sono un po' confusa circa il mio orientamento sessuale: a me non interessa darmi un'etichetta precisa, solo mi piacerebbe capirci qualcosa di più e magari le vostre esperienze e idee mi possono aiutare.

Sul fatto che mi piacciano le donne non ho dubbi, perché sono stata con una ragazza per tanto tempo e con lei stavo benissimo. Non capisco però se e quanto mi piacciano i ragazzi...

 

[... cut ...]

 

 

Guarda, mi ritrovo in parte con quello che hai scritto, nel senso che ho più o meno gli stessi tuoi dubbi: diverse storie con ragazzi (più o meno serie), un'unica storia con una ragazza, sesso con i primi niente di che (l'ultima volta quest'estate, in cui ero anche parecchio coinvolta emotivamente)...."Ma allora sono davvero bisex o invece dovrei dire lesbica???"

 

Ti posso dire come affronto questo dubbio su me stessa: non lo affronto xD

Nel senso, mi ritengo bisex anche se "per strada" guardo le ragazze, se cerco una ragazza e non un ragazzo... Ma il corpo maschile non mi fa schifo, e non ho problemi a instaurare legami anche intensi con ragazzi, per cui magari mi capiterà di incontrare un tipo che mi farà innamorare e con cui anche il sesso sarà soddisfacente :p

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Secondo il mio punto di vista ad un certo punto della vita diventa fondamentale definirsi ed accettarsi in toto. Definirsi è la base per poter costruire qualcosa di serio e duraturo, se si rimane aperti a tutto ciò che nella vita ci "suscitano" le persone che incontriamo si rischia di rimanere sempre molto confusi e incapaci di procedere per una strada coerente e consapevole. Nel concreto: se avete vent'anni e siete nella fase della "sperimentazione" è giusto rimanere aperti, ma più avanti bisogna riconoscersi in una delle due sponde e imparare a viverci per avere un futuro.

Detto questo non voglio dire che la bisessualità non esista, dico che per troppo ragazze diventi una facile scappatoia per eludere le pesanti conseguenze che una vita da lesbica comporta.

Più che chiedersi continuamente quale sia il nostro orientamento sessuale, credo che sia necessario imparare a capire veramente a fondo cosa ci fa paura di una vita a fianco di un'altra donna, che significa sopportare piccole e grandi fatiche quotidiane, per alcune rinunciare alla maternità, un pò per tutte ritrovarsi a ridimensionare da cima a fondo la propria concezione di futuro, i propri sogni e le proprie aspettative e, in cima a tutto, convivere con la disapprovazione della propria famiglia di provenienza.

Mi ha sempre dato molto da pensare il fatto che gli uomini gay siano molto meno vacillanti nella definizione della propria identità, sarà che per loro la sessualità è più istintiva mentre per noi più psicologica? No, io credo che il problema sia di natura culturale e che la donna sia anche in questo caso un soggetto più vulnerabile.

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Grazie per le risposte...vedo che ci sono opinioni anche molto diverse sulla necessità e le problematiche della cosiddetta "etichetta", sull'opportunità del darsi una definizione. Io personalmente sono d'accordo con @@peach sulla necessità del trovare, ad un certo punto della vita, la propria strada, soprattuto perché come dice lei restare aperti a troppe "influenze" rischia di farci perdere una identità e un criterio su cui basare le scelte...almeno, io comincio a sentirne il bisogno, ma non è detto che per tutte sia così. Tuttavia sono d'accordo anche con @@QuintoEmendamento quando invece dice che il classificarsi rischia di renderci sorde ai desideri del nostro corpo e della nostra mente. Proprio per questi motivi mi sono fatta le domande che mi hanno portata ad aprire questo topic...è ovvio poi che la conoscenza passa, almeno in parte, attraverso l'esperienza, ed è più difficile definirsi se si è molto giovani...comunque per concludere credo serva un equilibrio tra la voglia di appartenenza, di definizione, di identità e invece l'apertura e la capacità di capire cosa si desidera davvero.

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Nel concreto: se avete vent'anni e siete nella fase della "sperimentazione" è giusto rimanere aperti, ma più avanti bisogna riconoscersi in una delle due sponde e imparare a viverci per avere un futuro.

Detto questo non voglio dire che la bisessualità non esista, dico che per troppo ragazze diventi una facile scappatoia per eludere le pesanti conseguenze che una vita da lesbica comporta.

su questo non sono d'accordo: perché mai bisogna necessariamente identificarsi in una sola delle due sponde? Non si tratta di essere in fase di sperimentazione, ma perché dire che sono lesbica quando in realtà potrei benissimo finire con un uomo?

e non credere che dichiararsi bisex sia più comodo... anzi! ti trovi da un lato (gli etero) quelli che ti guardano come se fossi una "aperta e disponibile" a tutti, dall'altro quelli che "dici così per comodo perché non vuoi ammettere che sei lesbica"

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l'etichetta è una cosa personale, non possono dartela gli altri, ma secondo me se il sesso con gli uomini non ti piace e finora hai avuto esperienze deludenti penso che attualmente puoi definirti lesbica, poi male che va se le cose cambiano o non sei convinta puoi sempre rimetterti in discussione.

anche io ho attraversato varie fasi a seconda delle esperienze che ho vissuto: prima mi definivo bisex, poi lesbica, poi ho capito che davvero sono bisex. Ma non è che ho cambiato etichetta per comodità, semplicemente le varie esperienze mi obbligavano a rivedere me stessa in toto ogni volta.

Edited by Divine
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ciao a tutte/i.

ho letto le varie risposte, ma essendo nuova (anche di forum in generale) non so fare i richiami dei nick e incollare frasi precedentemente scritte.

secondo me se una donna sta davvero bene con se stessa, non necessita di darsi etichette.

nel corso della mia vita sono passata da eterosessuale poco convinta (non conpepivo, allora, altre possibilità, ma non avevo tutto questo interesse verso i ragazzi) a lesbica convinta al 100%, tanto da comunicarlo alla famiglia e a tutto il mio mondo e prendendo la responsabilità di tutte le conseguenze, positive e negative, che ne sono seguite.

successivamente mi sono resa conto di essere attratta da alcuni ragazzi e di trovarmi bene con loro. ho deciso così di mettermi nuovamente in discussione. il sesso andava benissimo e anche il rapporto di coppia procedeva bene. così sono entrata in crisi perchè non sapevo più come etichettarmi e la dicitura bisex non mi piaceva molto (mi dava idea di non definito e mi rendeva incerta la visione del futuro).

oggi so che come etichettarmi è più importante per gli altri. sperimentando me stessa ho capito che non è il piacere fisico a definire la mia etichetta, ma il mio piacere emotivo. posso provare piacere sessuale con donne e uomini, ma fino ad oggi mi sono innamorata solo delle donne e solo con loro desidero un rapporto a lungo termine

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Definirsi è la base per poter costruire qualcosa di serio e duraturo, se si rimane aperti a tutto ciò che nella vita ci "suscitano" le persone che incontriamo si rischia di rimanere sempre molto confusi e incapaci di procedere per una strada coerente e consapevole. Nel concreto: se avete vent'anni e siete nella fase della "sperimentazione" è giusto rimanere aperti, ma più avanti bisogna riconoscersi in una delle due sponde e imparare a viverci per avere un futuro.

 

Che cosa intendi per "costruire qualcosa di serio e di duraturo"? Se intendi poter costruire una relazione monogama a lungo termine, mi sembra che il presupposto perché questa sia stabile è definirsi come "compagna di X", più che come "lesbica". Il fattore di instabilità è non riuscire a scegliere con quale persona stare, non con quale genere.

Potrei essere decisamente lesbica, ma apertissima a "tutto ciò che nella vita mi suscitano" le donne che incontro, e prendermi una cotta diversa ogni tre giorni; viceversa, posso essere bisex ma amare follemente una persona, maschio o femmina che sia, e decidere di starci insieme senza alcuna confusione.

Sia lesbiche che bisex possono sentirsi attratti da persone diverse dal proprio partner, che siano solo donne oppure donne e uomini; il punto è come gestire questa attrazione.

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Il fattore di instabilità è non riuscire a scegliere con quale persona stare, non con quale genere.

Potrei essere decisamente lesbica, ma apertissima a "tutto ciò che nella vita mi suscitano" le donne che incontro, e prendermi una cotta diversa ogni tre giorni; viceversa, posso essere bisex ma amare follemente una persona, maschio o femmina che sia, e decidere di starci insieme senza alcuna confusione.

Sia lesbiche che bisex possono sentirsi attratti da persone diverse dal proprio partner, che siano solo donne oppure donne e uomini; il punto è come gestire questa attrazione

 

ecco, brava :)

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Io sinceramente non starei molto ad interrogarmi sul chi e cosa sono, ma al limite sul cosa voglio…

Seppur non sia poi così necessario nemmeno incaponirsi ad analizzarsi dettagliatamente su cosa si vuole davvero, perché accade da sé; le emozioni, sensazioni, vanno solo ascoltate e vissute con naturalezza, perché in loro sono insite le risposte.

 

Così feci io, quando accadde, quando incontrai l'amore nei confronti di una donna.

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su questo non sono d'accordo: perché mai bisogna necessariamente identificarsi in una sola delle due sponde? Non si tratta di essere in fase di sperimentazione, ma perché dire che sono lesbica quando in realtà potrei benissimo finire con un uomo?

Perchè essendo lesbica con un uomo non ci finirò :) (per fortuna XD)

 

Che cosa intendi per "costruire qualcosa di serio e di duraturo"?etc....

Sono sincera se gli uomini mi fossero piaciuti oggi starei con un uomo e mi sarei evitata tanti tanti casini personali e sociali ed avrei un futuro più facile :) Non prendiamoci in giro se si tratta di sesso siamo tutte bsx ma quando si tratta di costruire qualcosa lì uno sceglie e se sei veramente bsx al 90%scegli di stare con un uomo di fondare una famiglia avere dei figli

Io davvero rispetto moltissimo le bsx e credo che voi ragazze lo siate e stiate benissimo come tali...però, mi ripeto, troppo spesso dietro una bsx c'è una lesbica che fatica a chiamarsi con il suo vero nome. ..

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Perchè essendo lesbica con un uomo non ci finirò :) (per fortuna XD)

 

Messa così sembra che però l'etichetta serva solo a dare una certa impostazione al proprio essere, quando poi dovrebbe essere derivante dal proprio vissuto (o almeno una parte dello stesso).

 

Non prendiamoci in giro se si tratta di sesso siamo tutte bsx ma quando si tratta di costruire qualcosa lì uno sceglie e se sei veramente bsx al 90%scegli di stare con un uomo di fondare una famiglia avere dei figli

 

Lo "spirito pratico" colpisce anche tante lesbiche, che lo si voglia o meno.

Sicuramente essere bisex presenta l'alternativa dell'essere maggiormente accettate dalla società o di poter mettere su famiglia in maniera più semplice, ma gli eventuali compromessi si possono riscontrare anche nel mondo lesbico.

 

P.S. parlo da lesbica.

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Visualizza Messaggiopeach, il 21 novembre 2012 - 20:19 , ha scritto:

Non prendiamoci in giro se si tratta di sesso siamo tutte bsx ma quando si tratta di costruire qualcosa lì uno sceglie e se sei veramente bsx al 90%scegli di stare con un uomo di fondare una famiglia avere dei figli

 

 

Ma anche no.

Io sono bisex, veramente bisex. E non parlo solo di sesso, parlo del fatto che mi innamoro di una persona e di che sesso è non me ne frega niente.

Tralasciando le differenze organizzative, pratiche, su matrimonio e figli, se io amo un uomo metto su famiglia con lui. E se amo una donna, non è che perchè è meno macchinoso con un uomo rinuncio alla mia storia lesbica... anzi...

impegnarmi significa che scelgo il mio futuro con te, donna o uomo, perchè amo te, perchè voglio stare con te e condividere la mia vita con te.

Voglio dei figli e sto con un uomo? Ok, mi attivo. Voglio dei figli e sto con una donna? Ok, mi attivo.

 

Cosa c'entra dunque che anche se una è vera bisex sceglie di metter su famiglia con un uomo?

@@peach cosa significa "non prendiamoci in giro"?

Edited by Shadia
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Io penso che voler capire ciò che si è e che cosa si vuole non debba per forza far rima con il darsi un'etichetta...capire davvero se stesse è necessarie, e questo può voler dire darsi una definizione, distinguere tra ciò che si vuole e ciò che non si vuole, mentre non deve voler dire incasellarsi in categorie già definite. L'etichetta invece è qualcosa con cui ci presentiamo alla società, o qualcosa in cui la società ci vuole riconoscere. Si può darsi un'etichetta senza essersi capite davvero, così come ci si può capire senza darsi un'etichetta. Capire che ci piacciono le donne, o gli uomini, o tutti e due, non vuol dire per forza incasellarsi, a mio parere. Rinunciare a una storia che potrebbe farci felici perché va contro quello che crediamo essere il nostro orientamento sessuale invece sì...è per questo che trovo importante interrogarsi a fondo su quello che si vuole. Non certo per l'"etichetta".

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Etichetta è anche dire "invece di dire che sono una donna alle quale piacciono altre donne, mi definisco lesbica e faccio prima".

Non capisco e non capirò mai perché si tende a vedere un'etichetta come qualcosa di negativo: la sostanza quella è, l'etichetta di per sé non è offensiva (a meno che non si abbia una pessima considerazione delle altre etero/lesbiche/bisex/etc.) e certo non sminuisce il percorso di crescita di ognuno.

Poi non si è obbligate ad utilizzarle, ci mancherebbe, ma neanche si mette in dubbio il cosa si vuole con l'etichettarsi in sé.

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Come ha detto Ianthe, la scelta di 'comodo' la fanno anche tantissime lesbiche. Il fatto che tu creda che solo perché una si possa trovare altrettanto bene con uomini e donne, sceglierà sicuramente i primi, denota una grande insicurezza nelle relazioni omosessuali e in ciò che hanno di unico. Ti assicuro che si potrebbe benissimo voler 'scegliere' l'omosessualità - se di scelta si tratta, perché come fa notare Shadia, alla fine in amore fino a un certo punto si parla sempre di caso, della persona che ci capita di amare e con cui poi scegliamo d'impegnarci, ma solo a posteriori.

 

Coronis, dici una cosa vera. E io sai che rispondo, invece - che è quasi più utile darsi un'etichetta che capirsi, per certi aspetti. Per questo spesso premo che, anche a costo di fare come Divine che ha cambiato etichetta diverse volte (e così, ad esempio, anch'io), sia meglio presentarsi alla società comunque, anche senza certezze, e poi doversi ri-presentare, piuttosto che non definirsi mai e non presentarsi affatto, aspettando di capirsi al 100%. E' meglio per le persone con cui stiamo, per la comunità LGBT, e a lungo andare anche per noi che non dovremo più fare mille giri di parole per rispondere a determinate domande.

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QuintoEmendamento

Non capisco e non capirò mai perché si tende a vedere un'etichetta come qualcosa di negativo

 

non lo trovo "negativo" ma riduttivo.

Adesso va bene che a volte ottimizzare le parole evita macchinosi giri delle stesse, ma spesso preclude tante di quelle sfumature che definirlo "ermetico" è solo una lungimiranza poetica.

 

impegnarmi significa che scelgo il mio futuro con te, donna o uomo, perchè amo te, perchè voglio stare con te e condividere la mia vita con te.

 

quoto in tutto e per tutto, fino all'ultima sillaba.

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Capire che ci piacciono le donne, o gli uomini, o tutti e due, non vuol dire per forza incasellarsi, a mio parere. Rinunciare a una storia che potrebbe farci felici perché va contro quello che crediamo essere il nostro orientamento sessuale invece sì...

 

 

Esatto!

Inoltre chi ha detto che una vera bisex non si incasella in una storia con un uomo se non lo ama, lasciando perdere magari un grande amore in corso.

Non è che se sto con una donna e vivo una meravigliosa storia me ne esco con "eh ma sai... io sono bisex. dunque con un uomo non mi fa schifo. anche se non lo amo però potrei sposarmi con facilità e avere figli con facilità... dunque, ti lascio".

 

 

Come ha detto Ianthe, la scelta di 'comodo' la fanno anche tantissime lesbiche.

 

Eh... se vogliamo mettere i puntini sulle i, tralasciando il perchè e il per come di tale scelta matrimoniale, quante donne, uomini, ad un certo punto si separano dal marito/moglie perchè il desiderio sessuale e amoroso verso una persona del proprio sesso è ormai lacerante?

O magari si incontra un amore del proprio sesso come si è sempre desiderato?

Edited by Shadia
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non lo trovo "negativo" ma riduttivo.

Adesso va bene che a volte ottimizzare le parole evita macchinosi giri delle stesse, ma spesso preclude tante di quelle sfumature che definirlo "ermetico" è solo una lungimiranza poetica.

 

Dipende: c'è chi rifiuta una etichetta perché la vede come una sorta di omologazione, a prescindere da tutto.

Se ciò che sono e provo mi porta verso una definizione lineare come può essere il "donna che è attratta sessualmente e sentimentalmente da altre donne", perché dovrei finire con il non utilizzarla? Perché è una etichetta che condividerei con altre persone? Perché potrei cambiare idea in futuro?

Sicuramente è possibile considerare l'etichetta riduttiva, ma altre volte noto un certo pregiudizio nei confronti della stessa... E non capisco il perché.

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QuintoEmendamento

Sicuramente è possibile considerare l'etichetta riduttiva, ma altre volte noto un certo pregiudizio nei confronti della stessa

 

propenderei per credere che non si tratti di un pregiudizio ma di un "suono" poco gradevole, quella B che segue la S scivola strano sul palato.

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Allora il problema non è definirsi ma il suono di lesbica? XD

 

Io intanto perlerei di definizioni, e non di etichette, che magari suonano ai più meno negative (perché per alcune sono negative)...

Non mi ripeterò qui, perché non credo sia per nessuna un mistero cosa penso della frase: "non mi definisco per principio perché (aggiungere uno dei millemila motivi più o meno realistici che vi vengono in mente)", piuttosto mi chiedo... Ma perche questi discorsi li fanno praticamente solo le donne? Cioè, un motivo ci sarà pure se è quasi sempre una donna a dire: rifiuto le etichette, e non un uomo.

In cosa, da questo punto di vista, funzionano diversamente le donne?

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QuintoEmendamento

In cosa, da questo punto di vista, funzionano diversamente le donne?

 

nella poliedricità della percezione che hanno del loro profondo.

Non tutte ovviamente. ma ne conosco un paio che a pieno titolo rientrano.

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A me pare più un rifiuto della definizione, ma questo perché conosco donne con la profondità di una pozzanghera dopo mesi di siccità che le rifuggono, e donne molto profonde che le accettano e le usano...

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SaintJust[/color]' timestamp='1353532540' post='624831']

Ma perche questi discorsi li fanno praticamente solo le donne? Cioè, un motivo ci sarà pure se è quasi sempre una donna a dire: rifiuto le etichette, e non un uomo.

In cosa, da questo punto di vista, funzionano diversamente le donne?

E' una cosa che mi sono sempre chiesta anch'io...

perchè ci sono così tante donne che si definiscono bisex mentre invece gli uomini si definiscono in maggioranza o etero o omo.

Forse molte concepiscono la sessualità come cosa più fluida (?) oppure essendo molto sentimentali riescono a trovare un equilibrio con entrambi i sessi.

 

Solo che da lesbica non sono ancora riuscita a darmi una spiegazione....

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@@SaintJust non so, forse un uomo bisessuale teme il pregiudizio altrui. Forse teme di essere messo in discussione, a casua dell'ignoranza, tirando in ballo la virilità. (come se un omosessuale uomo non fosse virile eh O.ò)

 

In fin dei conti, una donna bisex (purtroppo) è anche un "sogno erotico", e molti uomini etero commentano con un "oddio magari la mia ragazza la trovassi a letto con una"... l'ho sentito un sacco di volte sai?

Mi è stato detto un sacco di volte "se nel mentre sei con una hai bisogno chiama eh"

 

Frasi allucinanti, che mi fanno trasalire. Tuttavia accadeva quando ero molto più giovane.

 

Però non ho mai sentito una donna dire "magari trovassi il mio uomo a letto con uno..."

Edited by Shadia
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No no... Aspettate... Io non ho parlato di bisex. Bisex È una definizione. A tutti gli effetti (che poi ci siano più donne bisex è vero, ma non era a loro che mi riferivo).

Io sto parlando delle donne che dicono: io non mi definisco. E non mi definisco come lesbica, etero o bisex. Non mi definisco e basta.

 

Questo io non capisco. Il rifiuto delle definizioni (con la motivazione più accreditata dell'amore fluido XD)

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