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Liceo per omosessuali


Marcolino2

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Tu andavi a scuola per rimorchiare e fare sesso?

I tuoi compagni eterosessuali venivano a scuola per rimorchiarsi le belle della classe?

Non lo so, è un'immagine molto svalutante dell'istruzione e di tutti gli omosessuali, una generalizzazione che spostata nell'ambito scolastico porta a qualcosa di ridicolo.

E comunque vorrei ricordare che in città come Roma ci sono vari licei americani dove hanno si iscrivono gli italiani. Per cui, si. Esistono licei per africani, coreani, inglesi

Si ma un conto è la differenziazione dell'istruzione in base all'orientamento che si vuole passare al ragazzo. Un conto è creare scuole solo per ragazzi gay, direi che il tuo ragionamento è svalutante, forse anche un po' generalizzato rispetto alla complessa realtà che ci circonda.
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Un conto è creare scuole solo per ragazzi gay, direi che il tuo ragionamento è svalutante, forse anche un po' generalizzato rispetto alla complessa realtà che ci circonda.

Ma mica sono solo scuole solo per omosessuali.

Mica si fa il test d'ammissione con scritto

"SEI OMOSESSUALE" Si, no, forse.

Solo che ha un senso che ci sia un clima di massima tolleranza, che faccia sentire l'omosessuale che frequenta la scuola tutelato a 360° da chi gli sta fornendo l'istruzione e che l'istruzione stessa sia in grado di formare individui che comprendano il significato dell'omosessualità (e non solo) nella storia, nella cultura e nella politica.

Questo è il messaggio minimo che una scuola dovrebbe essere in grado di dare.

Non è che si vuol centrare l'omosessualità (come tema) ma svelarla e approfondirla. In questo modo penso che il risultato sarebbe quello di avere meno omosessuali impauriti che usano gayromeo, questo è il senso.

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i Licei dovrebbero innanzitutto fornire studi seri, approfonditi, buoni per la formazione culturale, buoni per il mondo del lavoro

 

beh poi la mescolanza omo, etero, bisex penso sia eccitantissima.

 

quindi alla fine meglio di no..

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Solo che ha un senso che ci sia un clima di massima tolleranza

Non pensi sia un po' semplicistico? Certo ci sarebbe un clima di tolleranza, ma non si risolverebbe il problema. Le scuole di "etero" rimarrebbero ignoranti, l'intolleranza crescerebbe. Non bisogna osservare solo il lato puramente individuale di certe scelte. Come pensi che il mondo accoglierebbe quei ragazzi usciti dal liceo degli omosessuali? Suvvia impegnamoci ad educare, anche se è molto più difficile.
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A me l'idea di un "liceo gay-friendly" suona come quella di un "liceo anti-razzista".

Mi sembra quasi un modo per scusarsi per gli altri licei omofobi e razzisti.

Sono certo che un ragazzo gay troverebbe stimolante una scuola

in cui si dà rilievo alla cultura gay e che un ragazzo africano

si troverebbe bene in una scuola italiana in cui gli insegnino anche la cultura africana.

 

Quello che mi dispiace è l'impoverimento delle altre scuole

che - per tutelare le minoranze - sarebbero frequentate solo da bianchi etero.

 

Credo di essere per natura sospettoso verso le scuole private.

A New Yoirk non iscriverei mai mio figlio ad una scuola italiana,

anche se vorrei fargli conoscere privatamente Dante Alighieri.

E - se fossi Cattolico - non manderei mio figlio in una scuola cattolica,

anche se vorrei che frequentasse il catechismo in parrocchia.

 

Se io fossi il padre di un gay o un genitore gay

mi impegnerei nella scuola pubblica di mio figlio

per parlare delle differenze di orientamento;

ma non vedrei male una scuola che avesse già fatto questo percorso.

L?obiettivo rimane però quello di rendere "friendly" tutte le scuole.

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Non ha completamente senso per i motivi che scommetto avrete già detto voi ( Anche se non ho letto molto ).

 

In ogni caso, aldilà di questa specie di ostracismo dei giovani gay, aldilà di tutto almeno si stanno rendendo un po' conto che non hanno vita facile nei comuni licei, hanno sbagliato però il metodo di risoluzione del problema: bisogna fare delle ore di lezione o comunque incontri con specialisti che insegnino a rispettare le "diversità" che si considerano oggi, e non mi riferisco alle preferenze sessuali soltanto, ma anche al colore della pelle, alle religioni, insomma all'apertura mentale in generale. Non serve ficcare tutti gli omosessuali in una scuola, anzi è peggio perchè chi li perseguita si convince ancor di più che è giusto che stiano per conto loro e che non si incontrino con la società

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Diciamo pure che in Italia, un gay dichiarato spesso si ritrova a essere "l'unico gay del liceo".

Quanto meno in una scuola del genere avrebbe la possibilità di vivere le storie e le esperienze dei coetanei e di non dover subire un'adolescenza dove certe cose non sono concesse.

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in un grande liceo è impossibile che sia l'unico...

 

e comunque facebook svela facilmente quanti persone ci sono attorno con lo stesso orientamento....

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Non mi sono mai piacciono i ghetti.

 

Sono la resa della civiltà, invece di combattere il bullismo e le discriminazioni ci si arrende ad essi e si devono creare degli istituti apposta in cui non ci sia la discriminazione e il bullismo ed in qualche modo essi vengono legittimati o accettati negli altri istituti.

 

L'omofobia, la discriminazione e il bullismo vanno combattuti, questa è l'unica via.

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A me l'idea di un "liceo gay-friendly" suona come quella di un "liceo anti-razzista".

Mi sembra quasi un modo per scusarsi per gli altri licei omofobi e razzisti.

 

Infatti: apriamo un liceo gay in modo che gli altri licei possano essere liberamente e felicemente omofobi!

 

 

Ovvio che se fai una caricatura di ciò che ho scritto lo rendi ridicolo

 

OK.

Aspetto da te delucidazioni sulle materie insegnate in modo gayo nel liceo gayo...

 

Eppure la Yourcenar ha scritto un capolavoro assoluto - Le memorie di

Adriano - che ogni gay che abbia studiato ha letto, per conto proprio

ovviamente, in età successiva ( o almeno dovrebbe leggerlo....)

 

Io non l'ho mai letto, a parte qualche estratto trovato per caso sul web, anche perché non mi piacciono in generale i romanzi e tanto meno quelli cosiddetti <storici>.

Comunque per leggere la Youcernar non c'è bisogno di un liceo gay, dato che mi risulta sia letta anche fuori dei licei.

Tra l'altro vorrei sapere quale sarebbe il merito gayo del romanzo: l'autrice ricama (per non dire s'inventa) sull'amore di Adriano verso Antinoo.

E allora?

Adriano amò Antinoo realmente ed appassionatamente come riferiscono sia gli storici antichi sia i reperti archeologici.

Questa è la notizia storica e per una concezione etica omofoba la notizia scandalosa.

Il resto è fantasia della Youcernar, anche ammirabile, ma fantasia appunto.

 

Esistono fonti su come questa relazione sia stata irrisa da

tardi autori cristiani ed esistono anche i templi, le statue e la città che

invece dimostrano come un amante gay potesse essere elevato al rango

di Dio, uno bello spunto per parlare del rapporto fra omosessualità e religione.

 

Ma queste non sono cose non insegnate in una scuola non gay!

Del resto l'irrisione degli autori cristiani implicava che se ne parlasse.

E comunque non capisco che c'entri l'autocensura degli storici cristiani nel problema <liceo gay sì o no>.

 

E poi perchè non approfondire il tema della rappresentazione artistica dell'amante

omosessuale nella storia dell'arte?

 

E per questo abbiamo bisogno d'un liceo gay?

Basterebbe che qualcuno scrivesse un saggio...

 

Io non ci vedo niente di ridicolo, soprattutto se insegnato ad un adolescente

 

Infatti il problema non è se nelle scuole ordinarie s'insegni la presenza degli omosessuali nella storia, mi sembra infatti che non sia censurata la cosa, ma se ci sia bisogno d'un liceo apposito per insegnare che non era cosa scandalosa.

Non ricordo particolari censure omofobe nei miei libri di testo su Saffo, Anacreonte, Ibico, Platone e neppure sui più recenti Michelangelo, Leonardo, Caravaggio.

Non c'è bisogno d'un liceo gay per scavare in proposito.

Semmai c'è bisogno d'un liceo gay per non presentarli come pervertiti da condannare o da tollerare solo per l'arte prodotta.

Ma a questo punto ripeto l'osservazione iniziale: apriamo un liceo gay in modo che gli altri licei possano essere liberamente e felicemente omofobi?

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Sono sostanzialmente d'accordo con quanto dicono @@Almadel e @@Agron : sarebbe importante introdurre il rispetto della diversità e l'approfondimento di culture diverse (tra cui quella gay) in ogni scuola pubblica. A me, personalmente, sarebbe piaciuto imparare a scuola tante cose sulla storia e la letteratura omosessuale , che invece ho dovuto approfondire per mio conto, però andare in una scuola dove io rappresentavo una minoranza e dove ho dovuto tirar fuori il doppio delle palle rispetto agli altri e' stato per me sicuramente formativo. Tanto, comunque, nella società siamo e saremo sempre comunque una minoranza, meglio essere attrezzati. Una società inclusiva e non omofoba passa anche attraverso una scuola pubblica per tutti inclusiva e non omofoba.

Edited by wasabi
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Non ha completamente senso per i motivi che scommetto avrete già detto voi ( Anche se non ho letto molto ).

Ti inviterei a leggere l'intero topic, penso che lo troverai interessante :)

 

e comunque facebook svela facilmente quanti persone ci sono attorno con lo stesso orientamento....

Su fb credo di avere una ventina di amici gay, di essi, solo uno, che è il presidente del circolo arcigay qua vicino, ha scritto il proprio orientamento nelle info.

 

Non mi sono mai piacciono i ghetti.

Io ed alcuni altri utenti abbiamo già scritto perché non riteniamo che una scuola sperimentale, concepita in un certo modo, possa essere chiamata "ghetto" (approfitto per ringraziare @@orodeglistupidi per il link all'articolo di Dall'Orto, che anche io avevo letto tempo fa). Sarebbe quindi interessante leggere le motivazioni di chi sostiene il contrario, grazie in anticipo.

 

A me l'idea di un "liceo gay-friendly" suona come quella di un "liceo anti-razzista".

Mi sembra quasi un modo per scusarsi per gli altri licei omofobi e razzisti.

Sono certo che un ragazzo gay troverebbe stimolante una scuola

in cui si dà rilievo alla cultura gay e che un ragazzo africano

si troverebbe bene in una scuola italiana in cui gli insegnino anche la cultura africana.

 

Quello che mi dispiace è l'impoverimento delle altre scuole

che - per tutelare le minoranze - sarebbero frequentate solo da bianchi etero.

Non la vedo esattamente così.

Prendiamo atto che esistono scuole in cui c'è diffuso bullismo omofobo. Come prima risposta creiamo un ambiente sicuro per chi è vittima di bullismo, in modo che possa studiare e in modo da evitare suicidi e abbandoni.

Non significa rinunciare agli interventi sulla scuola di origine. Ma mentre aspettiamo che la scuola originaria cambi, e sapendo che sono cose per cui ci vuole tempo, cosa facciamo? Lasciamo lì il ragazzino, a prendersi le botte, a imparare ad odiare ogni minuto che passa lì dentro?

Certo alcuni genitori magari vorranno tenere lì il ragazzo proprio per fargli imparare a confrontarsi col mondo, farsi valere, rispondere. Ma non credo che possa essere una risposta univoca assoluta, bisognerebbe giudicare caso per caso, e credo che ci siano casi in cui il trasferimento sia la cosa migliore.

 

 

L?obiettivo rimane però quello di rendere "friendly" tutte le scuole.

su questo, come già detto, concordo.
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Intanto io ho letto che se ne sta discutendo a livello di distretto scolastico

Quindi stiamo parlando, o almeno io ho così capito...di Scuola Pubblica e

non di scuola privata ( forse per qualcuno gay è sinonimo di privato? )

 

Premesso questo, che cioè la scuola pubblica può essere pubblica e

plurale al tempo stesso il secondo falso ideologico riguarda il fatto che

per avere questa scuola si debba rinunciare alla tolleranza nelle altre

 

Che sia un falso basta a svelarlo il paese di cui si parla: Canada, Toronto.

 

Un paese cioè dove già esistono programmi di sostegno ai gay nella scuola

ordinaria e dove già esistono programmi antirazzisti e anti bullismo

 

E' chiaro quindi che questa scuola non rappresenta una alternativa a questi

programmi ma una iniziativa ulteriore e concorrente, direi almeno in via presuntiva

la possibilità di uno step 2, una evoluzione successiva di un paese particolarmente

avanzato, che si preoccupa del fatto che una tolleranza passiva o repressiva possa

non bastare e che sia impossibile offrire un supporto più incisivo in tutte le scuole del paese.

 

Come questa discussione dimostra l'ignoranza dei gay circa il concetto stesso di cultura

gay e l'incapacità di padroneggiare parole fondamentali come il concetto di "ghetto"

( essenziale per l'appartenenza ad una minoranza ) beh... di una scuola del genere ci

sarebbe dannatamente bisogno.

 

Link al Triangle program ( che in Canada ha celebrato i suoi 15 anni )

cioè ciò che Mario 1944 trova ridicolo e inutile esiste da 15 anni in Canada

http://www.xtra.ca/p...ears-10294.aspx

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Che sia questa una possibilità più adatta ad un paese come il Canada, dove già sono stati superati altri problemi di base?

Si tratta di una proposta "avanzata" per un contesto molto più avanzato del nostro, probabilmente...

Noi abbiamo davvero bisogno di modificare tutto il contesto culturale, a partire dalla scuola (non voglio dire pubblica) "tradizionale" e dobbiamo imparare fin da giovanissimi a vivere in una società che ci considera una "stranezza".

Non mi stupisce che in un paese come il Canada ci siano proposte che invece puntino ad un "salto di qualità".

Edited by wasabi
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Il livello di questa discussione è troppo basso, rispetto alle cose che hanno scritto e cercato di dire Hinzelmann e Krad77.

Il post di Mario1946, un clone di qualche forumista, che emerge regolarmente dal suo loculo per dare ragione a Tizio e torto a Caio,

per poi ripiombare nell'ombra, contiene però tante superficialità che mi sento di mettere in guardia chi legge dal non prenderle

sul serio, cosa che peraltro mi sembra nessuno faccia. Ma non sono superficalità isolate in questo topic.

Che la proposta di un simile liceo si addica a Paesi dalla cultura avanzata mi sembra ovvio: il topic aveva un senso se si fosse

riflettuto innanzitutto su questo dato, e se contemporaneamente qualcuno avesse provato a riflettere sul suo proprio terrore

nei confronti di una simile possibilità.

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privateuniverse

A New Yoirk non iscriverei mai mio figlio ad una scuola italiana,

anche se vorrei fargli conoscere privatamente Dante Alighieri.

E - se fossi Cattolico - non manderei mio figlio in una scuola cattolica,

anche se vorrei che frequentasse il catechismo in parrocchia.

 

Peccato che, non essendo un italiano a New York, né cattolico, queste tue affermazioni finiscano per avere ben poco valore.

 

Diciamo pure che in Italia, un gay dichiarato spesso si ritrova a essere "l'unico gay del liceo".

Quanto meno in una scuola del genere avrebbe la possibilità di vivere le storie e le esperienze dei coetanei e di non dover subire un'adolescenza dove certe cose non sono concesse.

 

Per quanto mi riguarda, il punto è proprio questo.

 

A scuola tutti possono imparare qualcosa dell'ebraismo, ma se sei l'unico ebreo del liceo questo può non bastare.

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@Marais

 

Nessuno si dichiara gay per sbaglio. se un dodicenne dice di essere etero posso anche pensare

che non capisca o non accetti la sua sessualità. Ma dichiararsi gay è un'altra cosa. Non lo fai a

cuor leggero. nemmeno a dodici anni.

 

Tu con che ragazzini hai a che fare? Italiani immagino. ma io parlo di americani e canadesi. Non

si possono confrontare le due situazioni. i ragazzi italiani non hanno gli strumenti.

 

"non prenderei per vincolante questa dichiarazione per il resto della sua vita."

Ma che vuol dire? Boh.

 

Gli americani come i canadesi semplicemente non esistono. E se permetti non credo proprio che abbiano piu' strumenti dei ragazzini italiani.

L'idea di una scuola per soli gay e' una stronzata. Che il ragazzino a dodici anni sia consapevole o meno del suo orientamento sessuale. La spiegazione e' semplice: dobbiamo tutti vivere in una societa' plurale. La stessa unica societa' che pero' riconosce e tutela la diversita'.

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L'idea di una scuola per soli gay e' una stronzata.

 

non è vero che è una stronzata. Per taluni allievi che sono stati vittime di mobbing e bullismo pesante può essere una soluzione definitiva.

 

mobbing e bullismo possono addirittura portare alla depressione e ai suicidi.

 

certo sarebbe meglio se ogni scuola fosse come il mulino bianco ma la realtà purtroppo è anche diversa.

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non è vero che è una stronzata. Per taluni allievi che sono stati vittime di mobbing e bullismo pesante può essere una soluzione definitiva.

 

mobbing e bullismo possono addirittura portare alla depressione e ai suicidi.

 

certo sarebbe meglio se ogni scuola fosse come il mulino bianco ma la realtà purtroppo è anche diversa.

 

Mi spiace, non sono d'accordo. Bisogna intervenire con successo per contrastare il bullismo in scuole che riconoscano nel loro statuto l'eguaglianza di tutti gli studenti nella loro diversita'.

Edited by HugeUnicum
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Mi spiace, non sono d'accordo. Bisogna intervenire con successo per contrastare il bullismo in scuole che riconoscano nel loro statuto l'eguaglianza di tutti gli studenti nella loro diversita'.

 

il bullismo andrebbe prevenuto non contrastato quando c'è già. quando una situazione brutta si è già presentata e un allievo è stato terrorizzato la situazione spesso non può essere ripristinata dai docenti e la vittima resta un escluso.

 

quando avevo 14 anni i maschi etero della mia classe per esempio "palpavano" una ragazza della mia classe nei genitali, eravamo in 2 a non partecipare a questa cosa che (non ricordo dove ho letto) non è così rara nelle scuole.

 

io credo che molti gay adolescenti subiscono bullismo e mobbing da parte dei compagni, purtroppo è una cosa quasi normale.

 

 

io un liceo per gay lo vedo bene in casi speciali dove il gay non può più frequentare la propria scuola, non per tutti i gay che possibilmente dovrebbere fare i licei della loro zona.

 

 

qualche mese fa lessi su un sito gay italiano di un liceo italiano che ha gettato la spugna per la sensibilizzazione alle tematiche omo proprio perchè la preside e i docenti sono stati intimoriti da scritte omofobe sulle pareti. questa è la realtà.

Edited by Loup-garou
Uniti post doppi
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Non sono un estimatore degli Stati Uniti, ma i gay, lì, sono stati più intelligenti: appena hanno potuto, a cominciare dagli anni Settanta, hanno costituito strutture che permettessero loro di soddisfare bisogni comuni, soprattutto nei quartieri in cui si sono concentrati. Dubito che qualunque gay americano riterrebbe una fortuna vivere in un paesino dell'Oklahoma piuttosto che nel quartiere di Castro a San Francisco, perché così almeno non si ghettizza. E dubito che i gay italiani si considerino fortunati perché in Italia non c'è niente di simile al Castro, al Marais, alla Chueca o a Schöneberg (e, se non c'è, un motivo ci sarà), in cui si possa vivere normalmente la propria vita quotidiana da gay.

 

Qui da noi, invece, prevalgono la doppiezza ("non c'è bisogno che i miei amici sappiano niente, sono affari miei") e l'individualismo presuntuoso ("io sono il più bravo a fare le cose e non ho bisogno di organizzarmi con nessuno"), salvo poi piagnucolare perché il parlamento non approva leggi a favore dei gay o non riconosce le coppie dello stesso sesso. Molti gay detestano la chiesa cattolica, ma si rifiutano di apprendere da essa quel che sarebbe loro utile

 

Totalmente d'accordo. Solo un'odiosa correzione (perdonami!:P) si dice "a Chueca"(è maschile!!)

 

Sulla scuola per soli gay invece non sono molto d'accordo. Un po' perché l'orientamento sessuale si forma durante l'infanzia e soprattutto nella fase pre-puberale e un po' perché l'omosessualità NON è una differenza culturale o che necessita di un'istruzione adeguata o particolare. Inoltre la mescolanza di etero e gay nella stessa scuola è l'unico modo infallibile per far crescere nuove generazioni anti-omofobe. E' giusto che i gay si confrontino con gli etero e viceversa, altrimenti non si farebbe altro che creare generazioni di gay eterofobi e di etero omofobi.

 

C'è da dire che io sono contrario a promuovere e a valorizzare eccessivamente le differenze culturali o di altro genere. E' per questo che il modello sociale americano a prima vista non mi è piaciuto affatto, a New York ogni etnia sembra vivere nel suo micro-mondo ostinendadosi a voler ricreare lo stesso stile di vita del suo paese d'origine. Secondo me questo non è un valore aggiunto perché se stai in un paese straniero per essere realmente integrato devi fonderti con la sua cultura ed il suo stile di vita. Proprio per questo io non iscriverei mai mio figlio in una scuola italiana (mi pare ce ne sia qualcuna), lo troverei decisamente alienante per il suo sviluppo e la sua cultura.

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huahauhahua dilaga l'intolleranza all'interno del mondo gay :-)

 

temo che il liceo per soli gay sarà teatro di guerriglia e di lotta tra bande armate! :hunter:

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Gli americani come i canadesi semplicemente non esistono. E se permetti non credo proprio che abbiano piu' strumenti dei ragazzini italiani.

L'idea di una scuola per soli gay e' una stronzata. Che il ragazzino a dodici anni sia consapevole o meno del suo orientamento sessuale. La spiegazione e' semplice: dobbiamo tutti vivere in una societa' plurale. La stessa unica societa' che pero' riconosce e tutela la diversita'.

 

Non ho letto per un po' ma vedo che continuano a piovere Caz***e a non finire.

 

Certo, la società dovrebbe riconoscere tutte le diversità. E come dire che gli

eserciti non servono perchè il mondo dovrebbe vivere in pace.

 

Come ho già detto anche io ho dei dubbi. Quelle che mi fa arrabbiare è la

superficialità delle critiche che si leggono qui.

 

PS Ma qualcuno lo sa che licei così già esistono negli USA?

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Per quel che vale, mi unisco a chi pensa che dovremmo liberarci di questa paura del ghetto.

Soprattutto se, dall'altro lato della bilancia, c'è la possibilità di vivere un'agognata vita normale,

in cui conosci il fidanzatino in classe a 15 anni, come fanno gli etero,

e non su gayromeo a 23, col corollario di inesperienza, timidezze accumulate, bullismi subiti,

che si ripercuotono poi su tutta la tua vita futura, facendoti partire sempre da una posizione più difficile

rispetto a quella degli etero.

 

I licei normali sono ghetti etero?

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Mi sovviene anche un'altra interpretazione dei messaggi che leggo qui.

 

E' un po'come era una volta per la leva.

Tutti quelli che dovevano ancora svolgere il servizio militare erano per l'abolizione,

poi dopo averlo svolto diventavano favorevoli a che rimanesse obbligatorio. Ma non

perchè avessero trovato l'esperienza positiva, piuttosto il loro ragionamento era:

Ho dovuto soffrire io, perchè non dovrebbero soffrire anche gli altri che vengono

dopo di me?

 

Qui mi sembra un po' la stessa cosa con il bullismo a scuola. Molti probabilmente

l'hanno subito e in qualche modo vogliono che lo subiscano anche gli altri. Magari

è una reazione inconscia. Ma mi sembra una interpretazione valida.

Edited by calvin2010
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@penna, io gli ultimi due anni di Liceo ero dichiarato.

E - oltre al fatto che non ho subito bullismo -

(i gay dichiarati non lo subiscono quasi mai)

ho avuto l'opportunità di far conoscere la mia realtà

a moltissimi adolescenti che non avevano mai visto un gay dal vivo.

 

Forse io ero capace di badare a me stesso? Non saprei.

Un ragazzo che si voglia iscrivere a un "Liceo gay"

ha già avuto tanto coraggio da dirlo ai suoi genitori,

quindi probabilmente anche essere l'unico gay della scuola

per lui potrebbe essere una passeggiata.

 

I gay più fragili non sono certo quelli che a 13 anni

già dicono a mamma e papà: "Sono gay, iscrivetemi al Milk!"

Ragazzi così non hanno bisogno di una scuola gay-friendly.

Hanno bisogno di una scuola gay-friendly proprio quelli che non iscriverebbero al Milk.

 

Ed è per loro che dobbiamo pensare la scuola.

Se togli dalle scuole gli unici gay dichiarati

- quelli che contestano il prof di religione

e che fanno le assemblee di istituto sull'omosessualità -

che ovviamente vorranno iscriversi al Liceo Milk

chi rimarrà alla maggioranza dei gay e delle lesbiche

che aveva bisogno di un coetaneo come esempio positivo?

 

Io a 17 anni mi sarei iscritto al Milk di corsa,

proprio perché nel mio Liceo non avevo subito bullismo.

L'unico effetto sarebbe stato che potevo limonarmi un ragazzo diverso ogni sabato sera

come faceva il mio compagno di banco con le ragazze? No, non solo.

L'effetto vero è che i miei compagni di classe sarebbero cresciuti più omofobi

e che i gay non dichiarati della mia scuola (tutti gli altri) sarebbero cresciuti più isolati.

 

Questo non c'entra nulla col "ghetto": io adoro i "ghetti" e li avrei adorati anche allora;

ma realisticamente chi potrebbe iscriversi al Milk, non ne ha bisogno davvero.

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Qui mi sembra un po' la stessa cosa con il bullismo a scuola. Molti probabilmente

l'hanno subito e in qualche modo vogliono che lo subiscano anche gli altri. Magari

è una reazione inconscia. Ma mi sembra una interpretazione valida.

 

A me non sembra valida per niente.

Nell'Italia del 2012 un ragazzino gay deve riuscire a relazionarsi con una società eteronormativa,

deve imparare ad affermare con orgoglio la propria identità, pur facendo parte di una minoranza

(verissimo che un gay dichiarato e proud non è quasi mai oggetto di bullismo a scuola).

 

Proprio durante la scuola superiore si sperimenta una palestra fondamentale di carattere,

che sarà utilissima in futuro.

La mia esperienza personale mi insegna che, una volta superato lo scoglio di essere out al liceo (in un liceo composto dal 97% circa di etero e da un altro 1-2% di gay non dichiarati), il rapporto con la società è tutto in discesa ...

 

Un liceo "Milk" va benissimo negli Stati Uniti o in Canada, dove l'omosessualità è molto (o infinitamente, nel caso del Canada) più integrata nella società.

 

Un'altra considerazione di ordine pratico è che pochissimi genitori italiani iscriverebbero il proprio figlio ad una scuola di questo tipo, figuriamoci ...

Forse i miei lo avrebbero fatto, ma quanti altri?

I ragazzini che sperimentano maggiori difficoltà sono proprio quelli che non sono supportati in famiglia e che, quindi, non potrebbero neanche iscriversi ad un liceo "gay-friendly".

Tanti passi sono ancora da fare prima di arrivare al liceo Milk ...

Edited by wasabi
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