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Siete favorevoli o contrari all'aborto?


Ainelif

Favorevoli all'aborto?  

63 members have voted

  1. 1. Aborto: contrari o favorevoli?

    • Favorevole
      52
    • Contrario
      11


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A dire il vero il tasso di abortività e di abortività minorile

in Italia credo sia fra i più bassi in Europa

 

Non so se non sia però un segno di sessuofobia e

arretratezza piuttosto che di informazione sessuale corretta

 

Considerate che nel 1983 il 79% delle donne che abortiva era sposata

e certamente c'erano meno analisi sul rischio preventivo di malformazioni

quindi il fine terapeutico era limitato

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  • wasabi

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Ragazzi, vi ricordate vero che attualmente il nostro pianete è sovrappopolato, vero?

 

Capisco il fascino di una vita che inizia, ma non mi sembra il caso di farne una tragedia anche se qualcuno nel mondo, per quanto pochi, usi l'aborto come un contraccettivo di emergenza.

Anzi, forse sarebbe anche ora che nel dibattito pubblico si iniziasse a discutere di controllo demografico.

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[ammetto che non ho letto tutte le risposte]

non so come rispondere, perché sono favorevole a che sia permesso abortire, sia lasciata libertà di scelta alla donna e chi decide questo passo (non facile) venga aiutata e supportata, non trattata come una delinquente, o che per "obiezione" debba vagare in cerca di un ospedale serio.

Però Sull'aborto in sé, per quanto mi riguarda, lo trovo una "pratica" da dover prendere in considerazione come ultima ratio. Credo abbastanza impossibile di potermi trovare un giorno in una situazione di scelta, e solo allora potrei dire che ne peso realmente.

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Favorevolissimo all'aborto specialmente in caso di rilevate patologie congenite neonatali (spina bifida, sindrome di down, o altri sindromi altamente invalidanti) qualora i genitori decidano di non mettere al mondo un bambino che avrà difficoltà serissime, nonché una vita a metà, se non anche a meno di metà.

Inoltre, inutile girarci intorno, i costi per il mantenimento di un bambino con dei problemi (supporti meccanici, costi della sanità, scuole di recupero - vedi don gnocchi) oggi giorno sono elevatissimi.

 

Col mio lavoro ogni santo giorno sono in mezzo a ragazzi con dei problemi, anche molto gravi, e vedo famiglie disperate, che non sanno più a chi affidarsi. Costi su costi, sostegni di tutti i tipi, giornate bruciate tra terapie palliative e altri sistemi di emergenza. Criticatemi pure per il mio cinismo, ma non siamo NESSUNO per giudicare le scelte degli altri. Prima bisogna trovarsi nella situazione, poi si hanno gli strumenti necessari per porre un giudizio ponderato.

Edited by Krypto
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Ancora si discute sull'aborto?Penso che sia madre che bambino abbiano diritto di vivere bene e in salute, quando una di queste due condizioni manca non ha senso forzare una gravidanza.

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Assolutamente favorevole. E favorevole alla massima libertà di scelta. Anche per me il feto non è ancora una "vita". So bene che non è una scelta che si prende alla leggera, ma se la famiglia sa già di non essere in grado di sostenere un bambino, specie se non sano al 100%, perchè complicare la vita a loro e al bambino stesso? Non ne vedo il motivo.

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E' una legislazione molto interpretabile la nostra, ma raccoglie i punti giusti: tutelare la salute "fisica e psichica" della donna.

 

Dunque, favorevole deve questi due tratti vengano seriamente messi in pericolo.

 

Tanto alla fine l'esser favorevole o contrario dipende unicamente dai propri pro e contro messi sulla bilancia, dato che non possiamo sapere QUANDO venga a crearsi, o ad attivarsi nel corpo, la coscienza del sè.

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Lilith black

favorevole all'aborto e senza dubbi.

nel senso che l'embrione non è da considerarsi ancora vita, perciò non c'è nemmeno da porsi il problema etico.

siccome causa grosse modifiche del corpo e molte gravidanze non erano desiderate è giusto che la donna possa scegliere se avere o meno il figlio.

 

inoltre sono favorevole alla scelta di non far nascere un figlio con grossi problemi fisici. in quel caso è una scelta dei genitori, ma io vorrei essere libera di poter scegliere cosa fare.

 

è sempre una questione di libertà. quindi libertà di scelta anche in questo.

 

se fosse negata la possibilità di abortire si tornerebbe alle mezzane con le pozionciolle di prezzemolo che ti fanno abortire di nascosto, che rischiano di uccidere le donne avvelenandole, o peggio ancora qualcuno che usa i ferri e non sa fare...meglio che si faccia tutto alla luce del giorno e in modo poco splatter.

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Meno aborti con la contraccezione gratuita

fra le teenager il crollo arriva all'80%

 

 

http://www.repubblica.it/salute/benessere-donna/contraccezione/2012/10/05/news/meno_aborti_con_la_contraccezione_gratuita_fra_le_teenager_il_crollo_arriva_all_80_-43883815/

 

Ovviamente i "difensori della vita" non prendono nemmeno in considerazione che una maggiore educazione sessuale, e il garantire i mezzi per vivere responsabilmente la sessualità, sarebbero le migliori soluzioni per prevenire gli aborti.

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  • 1 month later...

L'aborto, un tema delicatissimo..

Dico che sono favorevole; non si può, a mio avviso, imporre ad una donna (o ragazza) di portare avanti una gravidanza quando il nascituro è affetto da patologie o malformazioni, oppure la nascita potrebbe mettere a rischio la salute della madre o dello stesso bambino.

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Io sono favorevole a far scegliere alla donna.

In questo senso ho votato "favorevole".

Sei molto carino, tuttavia, io ritengo che sia lecito e assolutamente appropriato che la decisione sia presa anche dal padre... o quantomeno che non ne venga escluso.

 

Premettendo che a mio avviso è un tema delicatissimo.

Premettendo che una donna che si accinge ad abortire di certo non ci va a cuor leggero, e che sia un fardello/pensierosolcante che poi ti accolli per tutta la vita, ho votato favorevole anche se in parte lo sono, e in parte, non lo sono.

 

Ad esempio se zompi ad cazzum, ti assumi le tue responsabilità. Insomma un po’ come la pillola del giorno dopo: una botta ormonale che non ti fa bene, ma che prendi in casi “estremi”; non puoi utilizzarla ogni due per tre, dunque, fare sesso in modo incosciente perché tanto poi “basta un poco di zuccherooooo e la pillola va giù…”

 

Per me, una donna ha il diritto di abortire, tutelata dalla sanità (prima della 194 - parlo della legge - le donne si affidavano alle mammane. Incompetenti paesane che ti facevano abortire coi ferri da maglia sul tavolo della tua stessa cucina: immagianiamo non tanto il durante, ma i postumi... ) qualora si verificasse una situazione estrema.

Per situazioni estrema intendo ad esempio quando l’ecografia e le analisi d’indagine manifestassero delle gravi malformazioni al feto, tanto da renderlo totalmente dipendente da qualcuno dal momento in cui viene al mondo. Ed io, in questo, scusate ma ci penso. (va bè qui si apre il tema del diritto alla vita, ma di cosa significhi "vita", oltre allo stato fisiologico di un individuo)

 

 

@@Lilith black ti ho letta dopo aver postato.

Non condivido quando dici che nel senso che “l'embrione non è da considerarsi ancora vita, perciò non c'è nemmeno da porsi il problema etico”, ma sono in accordo con te su tutto il resto.

 

 

@@Justin il tuo pensiero è profondo, grazie.

Tuttavia, ci sono madri che preferiscono rifiutare delle cure ad esempio oncologiche per mettere al mondo un figlio... dunque, non sapendo di non sopravvivere concludono la gravidanza.

E' ingiusto? Non avere una madre è lacerante. Ma una madre che tra la sua vita e quella del bambino sceglie quella di suo figlio, ha il mio totale rispetto e appoggio. Comunque non vorrei andare OT.

Edited by Shadia
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@@wasabi negli altri casi dipende; Mi spiego:

 

Giustamente ci potrebbero essere casistiche, non connesse a patologie o problemi di salute, in cui tuttavia per altre motivazioni la donna ha bisogno d'abortire; provo a fare degli esempi ( la particolare e difficile situazione famigliare della futura madre, o grave situazione economica, motivi che siano comunque insormontabili, ecc..), in questi casi, rimango ancora dell'idea di essere favorevole all'aborto; quando insomma le difficoltà della donna appaiano molto serie.

 

Quando invece i motivi della madre sono meno convincenti, oppure possono essere superati, non sono favorevole a questo istituto. Dovrebbe invece prevalere il diritto alla vita del nascituro.

 

Qiundi il mio "favorevole" all'aborto, implica dei casi seri, e non connessi ad insignificanti motivazioni della ragazza.

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@@Justin non sono d'accordo.

La grave situazione economica... al giorno d'oggi ci sono strutture che ti permettono di affidare tuo figlio, in totale anonimato, e di assicurargli una vita.

Se questo è il pretesto per abortire, in questo caso non sono favorevole.

 

 

CHIUNQUE ha il diritto alla vita. Dunque, se zompi e ti fai mettere incinta, ti prendi le tue responsabilità. Non puoi privare della vita qualcuno. Tuttavia, come ho detto, nei casi di gravi patologie al feto o gravi malformazioni sono totalmente favorevole.

VIta non è solo un aspetto fisiologico.

Vita è anche far parte di un aspetto sociale.

 

Ricorderò pr sempre le parole di un'amica di famiglia, il cui figlio, è gravemente diversamente abile, intellettivamente parlando.

Mi disse una cosa che una madre non direbbe mai, mai: "spero muoia prima lui di me, perchè fino a quando ci sono io, posso occuparmene e difenderlo, ma quando non ci sarò più... cosa potrà capitargli? non è capace di intendere e di volere... chiuqnue potrà fargli del male, anche in una struttura adeguata"

(pensiamo a servizi su asili, case per anziani ecc ecc: ci sono servizi che non sono riucita a finir di vedere per quanto mi sconvolgessero).

Mi si gelò il sangue. Ma sinceramente... ha ragione. E' amor di mamma, e non egoismo.

Edited by Shadia
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@@Shadia Non credo di aver capito la connessione con la mia precedente risposta.

 

Se ho ben capito, tu dici che ci sono madri che rifiutano di farsi curare, pur andando incontro a morte quasi certa, al fine di salvare la vita al proprio figlio.

Ma in questo caso ( pur condividendo appieno il tuo profondo rispetto verso queste persone) il discorso è diverso dal mio; nel tuo caso queste donne hanno una scelta.

Io dicevo che non penso sia corretto imporre, per legge, una scelta obbligata alle future madri, di continuare la gravidanza, quando in ballo sussiste un concreto rischio per loro o per i bambini.

 

Con riguardo alla situazione economica, il mio esempio non era molto approrpiato, infatti me ne sono reso conto scrivendo. Ho pensato la stessa cosa che mi hai detto, ovvero la possibilità di aiuti esterni. Per questo ho specificato poi altre motivazioni, comunque insormontabili. Qui ti do ragione; infatti tieni conto del mio discorso non considerando quella parentesi economica.

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@@Justin mi riferivo al tuo citare che una donna ha diritto di abortire qualora avessse gravi problemi economici.

Mentre io non lo ritengo necessario perchè ci sono strutture che possono offrire una vita, in termini di tutela affettiva ed economica, del tutto "normale".

Se ho capito/letto male fammelo notare eh... (ho comuqnue letto bene il tuo ultimo intervento: ho capito cosa intendi)

 

No la scelta non deve essere obbligata. La 194 parla chiaro eh...

Sono per la libertà... ciò non cambia il fatto che mi trovo in disaccordo totale con chi sceglie l'aborto se non per casi estremi.

Edited by Shadia
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mi trovo in disaccordo totale con chi sceglie l'aborto se non per casi estremi.

 

Su questo mi trovi d'accordissimo..

 

No la scelta non deve essere obbligata. La 194 parla chiaro eh...

 

Infatti il mio discorso era che se venisse approvata una legge contraria all'aborto, non sarebbe giusto imporlo nei casi estremi...non mi riferivo alla 194.

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Io personalmente sono contrario... non prendetemi per un bigotto che ritiene che la donna sia un oggetto, per carità. E' solo che ritengo che in questo casso la scelta della donna non abbia conseguenze solo sulla donna ma anche su un'altra persona (perché per me è già persona il nascituro). Ai miei occhi è comunque un "omicidio". Poi con questo non dico che le donne che decidono di abortire siano superficiali o che vadano punite etc... certamente le donne non prendono queste scelte a cuor leggero.

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Appunto, diritto alla vita...per me, viene prima il diritto alla vita della donna, che anche scegliesse l'adozione, dovrebbe passare nove mesi 'ostaggio' della gravidanza senza volerlo, NON vivendo di fatto la sua vita, di persona non incinta (come vorrebbe essere e ha il diritto di essere).

Per me è inconcepibile pensare che qualcuno di non ancora esistente debba avere diritti eguali o addirittura superiori ad una persona esistente. Inutile dire che la scelta va presa insieme al padre, quando per secoli, e ancora oggi, magari sono sicurissimi di volerlo finché non arriva (soprattutto se sono giovani) e poi invece si dileguano.

Per non parlare delle ragazzine giovani che dicono "sì sì, lo do in adozione", ma davanti alla loro creatura non ne sono capaci, e si rovinano la vita.

 

Mi dispiace...siamo in un pianeta TROPPO popolato. Parlare di diritto alla vita quando ci sono ragazzini che muoiono ogni secondo o che vivono in condizioni pietose, mi sembra assurdo. Un essere umano va messo al mondo con coscienza, e volontà. Personalmente mi sentirei molto più sicura se quando avrò figli, potranno vivere senza coetanei che non sono stati desiderati.

Dico questo, ben sapendo che ad esempio mia sorella è stata un errore, e a mia madre dissero di abortire, ma una volta saputo che c'era, mia madre l'ha voluta fortemente - e aveva 35 anni, non 15. Quindi ci sono tantissime situazioni...non dico "ammazziamoli tutti", dico, lasciamo che si possa abortire per motivi 'futili' e senza farlo sembrare un 'omicidio', perché se lo è, riesco a pensare a crimini BEN peggiori dell'omicidio, e tra questi c'è il dare una vita infelice o rendere infelice la propria.

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QuintoEmendamento

E' con pudore estremo che intervengo in questa conversazione, vuoi per il tema particolarmente delicato, vuoi perchè da donna so di essere stata 'programmata' per accogliere, proteggere, predisporre naturalmente la strada ad una nuova vita.

La mia libertà si afferma nella volontà di essere grembo e considerato che ho la possibilità di scegliere di non esserlo e i mezzi per metterlo in atto, trovo almeno superficiale l'atteggiamento di chi pensa di poter disporre del proprio utero come si farebbe di una locanda dove , se l'ospite appena entrato non è gradito, lo si mette alla porta senza tanti convenevoli.

 

Perdonate il paragone ma un figlio è un altra cosa.

 

Altro dicasi delle situazioni estreme in cui spesso una donna può trovarsi, situazioni in cui ha magari subito una violenza o in cui una diagnostica per immagini decreta che quel fagiolino che vedi lì sullo schermo b/n non potrà mai correre o crescere sano come gli altri bambini.

Sono casi molto diversi ma entrambi possono generare una profonda sofferenza. E davvero non saprei dire cosa sia giusto e cosa no, quale sia la scelta giusta.

Non per me madre, non per la fede religiosa, non per l'opinione pubblica. Ma per il bambino. per lui soltanto.

Il dissidio interiore, la spaccatura lacerante che provoca una scelta così difficile, la scelta di far vivere oppure no, è quanto di più provante possa accadere nella vita di una donna.

E' un aspetto che attiene alla femmina in quanto tale. Non in termini di libertà decisionale, quanto in termini di scelta emotiva.

 

Io, comunque, sono per la vita.

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@@Ariel tralasciando il fatto che rispetto profondamente il tuo pensiero, perchè lo sai già, come quello di chiunque, in disaccordo o in accordo con me, saresti così gentile da darmi la tua definizione “Esistenza”? Esisto solo quando sono al di fuori dell'utero di mia madre e respiro?

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Secondo me è più superficiale pensare che chiunque possa essere genitore, in qualunque momento. Non è così.

 

Per me bisognerebbe assolutamente demistificare l'aborto, tramutarlo in qualcosa di meno traumatizzante, perchè altrimenti, se si è donna e si fa un errore, o peggio ancora l'"errore" è altrui (violenza, coito interrotto eseguito scorrettamente, preservativo malfunzionante), si è segnate in un modo o nell'altro: o dalla gravidanza, o dalla grandissima macchia dell'aborto. Tutto questo secondo me è angosciante, per tutto il genere femminile, e francamente la trovo una forma di oppressione.

Ripeto, nei singoli casi capisco benissimo che ci possa essere dolore perché magari si debba abortire un figlio non sano e altrimenti desiderato, oppure perché si vorrebbe essere madri ma non si hanno le possibilità di mantenere a momenti neanche se stesse...non direi mai che dovrebbero tutte essere felici e contente.

Però non penso neanche che ad una giovane donna che magari non vuole farsi frenare la vita, si debba dire "te ne pentirai tutta la vita" "stai uccidendo qualcuno" e via così...Per me, è terrorismo psicologico.

 

Legalmente, si esiste solo quando si respira, fuori dall'utero, sì. Per me, prima di allora, spiritualmente, si esiste dal momento in cui all'esterno riconoscono la nostra esistenza: una mamma che comincia a parlare alla pancia incinta anche solo di una settimana, sta già riconoscendo un individuo, suo figlio.

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QuintoEmendamento

viene prima il diritto alla vita della donna, che anche scegliesse l'adozione, dovrebbe passare nove mesi 'ostaggio' della gravidanza senza volerlo, NON vivendo di fatto la sua vita, di persona non incinta (come vorrebbe essere e ha il diritto di essere).

 

quale sia la priorità nel diritto alla vita, non credo stia a noi stabilirlo. Inoltre, gli ostaggi sono tali in quanto succubi di una volontà, di una violenza da parte di chi li tiene -appunto- nella condizione di ostaggi.

Sul "senza volerlo" ci sarebbe molto da discutere, perchè esistono contraccettivi efficacissimi per evitare di rimanere 'ostaggio'.

 

Personalmente mi sentirei molto più sicura se quando avrò figli, potranno vivere senza coetanei che non sono stati desiderati.

 

In che senso ti sentiresti al "sicuro"? Quale oscura minaccia possono costituire per i tuoi futuri desiderati figli, i non desiderati figli di qualcun altro?

ma ti sei mai chiesta se -magari - un figlio NON desiderata non possa poi essere AMATO allo stesso modo di un figlio voluto?

Io rifletterei maggiormente prima di affermare alcuni concetti.

 

lasciamo che si possa abortire per motivi 'futili' e senza farlo sembrare un 'omicidio',

 

questa proprio è incommentabile. Io sono certa che volevi dire altro ed è stata espressa in maniera un po' troppo cruda.

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Non è una forma di oppressione dal momento in cui, grazie alla 194, tu puoi decidere di interrompere la tua gravidanza senza stare a spiegare che al tuo ragazzo si è rotto il preservativo, che il metodo Ogino-Knaus (i miei mi hanno avuta così… per sbaglio in pratica) non ha funzionato, che il coito interrotto non è stato poi così interrotto ecc ecc.

E non si tratta di genitorialità… si tratta di avere la testa.

Posso capire se subisco una violenza, (va bè si apre un altro discirso), se la situazione è cos’ estrema da indurmi all’aborto, ma se faccio l’amore col mio ragazzo e nonostante l’ormai ampia educazione sessuale sull’uso efficace dei contraccettivi io ci passo sopra perché tanto so come parare, grazie all’aborto e alla pillola del giorno dopo, non sono d’accordo.

 

Per me è pericoloso.

Il messaggio è pericoloso.

 

 

Se io posso abortire quando mi pare e mi piace, un po’ come prendere la pillola del giorno dopo ad cazzum senza pensare che è dannosa per me, ma è una soluzione, che messaggio arriva a mia figlia che si da alla bella vita da trombadora (e mi va bene), ma senza coscienza (e non mi va più bene)?

 

 

snapback.pngAriel, il 12 novembre 2012 - 20:56 , ha scritto:

 

lasciamo che si possa abortire per motivi 'futili'.

 

Spero che tu ri sia espressa male... tuttavia, qualora ti fossi espressa nel senso esatto del significato, con lo stesso significante io sono totalente in disaccordo.

E a dirti la verità, sono perplessa.

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Questo sondaggio binario è fin troppo semplicistico.

 

Non sono favorevole all'aborto se è usato come contraccettivo.

Nutro una grossa riserva quanto all'adozione dell'aborto per fini eugenetici (malattie, sindromi, etc.)

In linea di massima tenderei a non ricorrerci mai, ma non è facoltà esclusvivamente mia deciderlo. Ogni persona dovrebbe potere effettuare una scelta consapevole, seguita da personale preparato.

Per me rimane una scelta dolorosa, però in diverse circostanze meritevole di essere valutata.

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Sì, ma nessuno è sicuro al 100% - mai visto 'Non sapevo di essere incinta?'

Scherzi a parte...so di sembrare piuttosto categorica e irruente in questo frangente. Certe espressioni sono sicuramente molto crude. Le virgolette direi che sono la chiave perché si capisca cosa intendo.

 

La priorità del diritto alla vita secondo me dovrebbe sceglierla la persona in grado di esprimersi e più direttamente toccata dalla questione, cioè la madre. Sempre. Se una donna trova inconcepibile abortire, non dovrebbe farlo. Se una donna in salute, ricca, e di trent'anni non vuole figli e decide di abortire, dovrebbe poterlo fare.

 

Non ho mai negato che un figlio non desiderato in principio possa essere amato - ho parlato di mia sorella, mi sembra, e sinceramente non potrei essere più felice che esista, è letteralmente l'essere umano che amo di più al mondo. Una volta che una persona esiste, ha sicuramente diritto alla migliore vita e famiglia possibile, e il fatto di non essere frutto di una gravidanza programmata non dovrebbe influire.

Quello che intendevo - esprimendomi sicuramente male, 'al sicuro' non era l'espressione giusta, né dire semplicemente che i bambini non sono stati desiderati è sufficiente per descrivere le situazioni a cui mi riferisco - è che tantissimi casi limite sarebbero semplicemente evitabili se non si trattasse da assassina incosciente una sedicenne che decide di abortire. E che vorrei che i miei figli e i loro amici abbiano tutti la migliore situazione familiare possibile. Mi spiace di aver scritto in modo confusionario, che lasciava intendere altro.

 

[edit] Mentre scrivevo hanno scritto altri. A me pare ovvio che l'aborto non può essere usato come contraccettivo. Ma sinceramente, considerato lo sbatti che tra obiettori di coscienza e varie ed eventuali si debba fare anche solo per prendere la pillola del giorno dopo - figuriamoci abortire - mi chiedo CHI possa usare tali mezzi come contraccettivi. A mio parere, nessuna donna al mondo...parliamo di nulla.

 

Per me è molto più pericoloso il messaggio che la nostra vita non è nelle nostre mani, se solo facciamo un piccolo errore, nel nostro periodo fertile che va dai 12 fino ad oltre i 40.

Una cosa è se si sbaglia e lo si vuole comunque, ci si sente pronti - altro conto è se si sbaglia, e non si vuole, pur essendo nelle condizioni di essere genitore. Io questo intendo per 'futile' motivo, ad esempio, e a me non sembra futile affatto, ergo le virgolette.

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