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Qual è secondo voi l'interpretazione migliore della storia?


That's Hot

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si sono daccordo @@That's Hot, era solo che chiedevo in base a quale scala considerate un'interpretazione migliore di un'altra, se c'è un paramentro (espressività, voce, mimica come hai detto tu, difficoltà intrinseca del ruolo etc..) che reputate più importante delle altre, ovviamente si tiene poi conto anche di tutto il resto.

Io rimango piu colpita da un'interpretazione quanto piu questa si discosta dalla normalità, quindi se anche un certo personaggio non mi trasmette empatia, trasporto o particolari emozioni, ma rende perfettamente l'idea di un personaggio con disabilità mentali come poteva essere Leonardo di Caprio in Buon Compleanno Mr Grape, questa la reputo migliore rispetto all'interpretazione di...per dire, Robert De Niro in C'era una volta in america (giusto per cambiare un po film), nonostante ritenga ottima anche quest'ultima.

 

PS: ghghg oddio ho messo a confronto Leonardo di Caprio con DeNiro.....non volevo....però...era per rendere l'idea, i 2 attori non sono nemmeno nello stesso pianeta, lo so.......non picchiatemi troppo!! :alcoholic:

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@@Alice_c credo che riguardo alla difficoltà del ruolo, sia piuttosto relativo. Cioè, ovviamente ci sono ruoli più facili e ruoli più difficili, però credo non importa quanto sia difficile la parte che si interepreta, l'importante è saperla interpretare.

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Ok. Per rendere l'idea... Pacino in profumo di donna..

Solo che nel padrino è davvero migliore (secondo me).

La scena che dico io dura diversi minuti e lui non ha una battuta... Recita solo con lo sguardo. Per quanto il suo peronaggio non abbia deficit fisici o mentali è un'interpretazione da scuola di teatro.

 

È ovvio che, a questo punto, la più grande interpretazione della storia del cinema debba essere quella di Patty Duke in "the miracle worker" il suo personaggio era cieco, sordo e muto, e lei aveva solo 16 anni...

 

O usiamo un altro metro di paragone o non c'è proprio storia... Patty Duke in quel film mangia in testa a chiunque... XD

 

(che è il motivo per cui i miei metri di giudizio non sono: più il personaggio si discosta dalla tua realtà più è difficile e quindi encomiabile... È ovvio che devi essere un grande attore per fare l'autistico, il cieco o il portatore di qun qualche handicap, ma, spesso, è più difficile interpretare una persona normale... Perché io spettatore sono abituato a leggere i segnali delle persone normali, e tu devi essere credibile e trasmettermi le giuste "vibrazioni" come se non stessi recitando... Ad esempio io so che Pacino in profumo di donna era bravissimo ma solo perché sono cresciuta con una persona cieca in casa... E quindi vedevo nello schermo un vero cieco)

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Ma infatti ognuno usa metri di giudizio differenti, non volevo intendere che i miei sono quelli "giusti", era solo una domanda per ravvivare anche un po la discussione :beer:

 

Per dire...adesso mi tocca guardarlo questo:

 

SaintJust[/color]' timestamp='1347310951' post='603260']

È ovvio che, a questo punto, la più grande interpretazione della storia del cinema debba essere quella di Patty Duke in "the miracle worker" il suo personaggio era cieco, sordo e muto, e lei aveva solo 16 anni...

:D

Edited by Alice_c
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A questo punto, visto che molti hanno citato più interpretazioni, me ne è venuta in mente un'altra. Non ricordo il nome dell'attrice. Comunque è stata la moglie di Roman Polanski. Ha interpretato il diavolo nella "Nona Porta".

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Non ricordo il nome dell'attrice. Comunque è stata la moglie di Roman Polanski. Ha interpretato il diavolo nella "Nona Porta".u

 

La seigner?

 

The miracle worker credo si intitoli Anna dei miracoli in italiano. È del 62 credo.

Gran film...

La duke vinse anche l'Oscar quell'anno... Credo per un po' sia stata la più giovane vincitrice del premio come attrice secondaria (si chiama così in italiano il supporting actress si?)

 

Più che altro è che con quel metro di giudizio mi viene tagliata fuori la matlin... Che è meravigliosa in figli di un Dio minore (e restiamo in tema. Perché è stata la più giovane ad avere un oscar come attrice principale XD)...Ma lei è davvero sordomuta...

XD

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SaintJust[/color]' timestamp='1347310951' post='603260']

(che è il motivo per cui i miei metri di giudizio non sono: più il personaggio si discosta dalla tua realtà più è difficile e quindi encomiabile... È ovvio che devi essere un grande attore per fare l'autistico, il cieco o il portatore di qun qualche handicap, ma, spesso, è più difficile interpretare una persona normale... Perché io spettatore sono abituato a leggere i segnali delle persone normali, e tu devi essere credibile e trasmettermi le giuste "vibrazioni" come se non stessi recitando... Ad esempio io so che Pacino in profumo di donna era bravissimo ma solo perché sono cresciuta con una persona cieca in casa... E quindi vedevo nello schermo un vero cieco)

 

 

Concordo perfettamente con la tua considerazione @SaintJust, tanto più "normale" è il personaggio, tanto più difficile è renderlo credibile, è naturale che i ruoli "sopra le righe" alla fine sono quelli che, emotivamente, ti coinvolgono maggiormente ma far sì che un personaggio quotidiano, comune, generalmente invisibile ai nostri occhi resti indimenticabile è vera arte. Anche qui, nuovamente, devo citare la Loren e Mastroianni in quel capolavoro di Scola che è "Una giornata particolare".

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Io credo che l'attore che più mi ha suscitato emozioni, con tanto di pelle d'oca e occhi che non riuscivano a staccarsi dallo schermo, sia stato Sean Penn in "Dead man walking". Ma anche il ruolo interpretato da Susan Sarandon è stato da premio oscar.

Ovviamente in lingua originale, quando ne ho l'occasione preferisco di gran lunga anche io vederli così, tradotti purtroppo perdono molto (o ottengono molto, credo valga pure il livello di recitazione dell'attore).

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Concordo perfettamente con la tua considerazione @SaintJust, tanto più "normale" è il personaggio, tanto più difficile è renderlo credibile, è naturale che i ruoli "sopra le righe" alla fine sono quelli che, emotivamente, ti coinvolgono maggiormente ma far sì che un personaggio quotidiano, comune, generalmente invisibile ai nostri occhi resti indimenticabile è vera arte. Anche qui, nuovamente, devo citare la Loren e Mastroianni in quel capolavoro di Scola che è "Una giornata particolare".

 

Però, e non sto contraddicendo il vostro punto di vista, e anzi mi piace confrontarli, nell'apprezzamento di un ruolo "normale" conta tantissimo anche la sceneggiatura, per certi versi può essere più difficile, come dite, interprtare una persona normale,ma è anche vero che molti oscar sono stati dati ad attori non veramente meritevoli, ma sulla scia del grande successo che ha avuto il loro film

Edited by Alice_c
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Partiamo dal presupposto che ormai gli oscar sono una mezza farsa (dal punto di vista premio ci sono manifestazioni più "serie") che c'entra l'Oscar con la nostra idea di interpretazione magistrale? Alcuni degli attori nominati non hanno avuto oscar per la parte in cui più ci sono piaciuti, e non mi sembra che nessuno di noi abbia detto è bella perché ci ha vinto l'Oscar.

Semmai capita che l'Oscar venga dato a chi è meritevole, per cui è facile che molte delle interpretazioni citate abbiano valso un oscar o altri riconoscimenti sparsi...

 

Poi non capisco cosa c'entri la sceneggiatura con l'interpretazione... Non sono le battute che hai che rendono il tuo personaggio credibile... È come tu lo affronti e lo porti sullo schermo...

Prendi Perkins in psycho ad esempio... Ha aggiunto lui piccoli tic, o fisse per le caramelle, che non comparivano nella sceneggiatura. Lui ha presentato la sua versione di quel personaggio e funziona. Fatto da un altro attore sarebbe stato un personaggio diverso, pur con la stessa sceneggiatura.

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Devo riconoscere @@Alice_c che non sempre i premi vengono dati a chi realmente li merita lampante, secondo me, il caso di Nicole Kidman che non venne premiata per la straordinaria interpretazione in "Moulin Rouge" alla quale fu preferita Halle Barry, indubbiamente brava ma non come Kidman in Moulin Rouge (personale opinione). Venne poi riparato dall'Academy Award al torto fattole l'anno successivo premiandola per "The hours", una Virginia Woolf credibile ma non eccelsa.

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SaintJust[/color]' timestamp='1347353337' post='603372']

Partiamo dal presupposto che ormai gli oscar sono una mezza farsa (dal punto di vista premio ci sono manifestazioni più "serie") che c'entra l'Oscar con la nostra idea di interpretazione magistrale? Alcuni degli attori nominati non hanno avuto oscar per la parte in cui più ci sono piaciuti, e non mi sembra che nessuno di noi abbia detto è bella perché ci ha vinto l'Oscar.

Semmai capita che l'Oscar venga dato a chi è meritevole, per cui è facile che molte delle interpretazioni citate abbiano valso un oscar o altri riconoscimenti sparsi...

 

Poi non capisco cosa c'entri la sceneggiatura con l'interpretazione... Non sono le battute che hai che rendono il tuo personaggio credibile... È come tu lo affronti e lo porti sullo schermo...

Prendi Perkins in psycho ad esempio... Ha aggiunto lui piccoli tic, o fisse per le caramelle, che non comparivano nella sceneggiatura. Lui ha presentato la sua versione di quel personaggio e funziona. Fatto da un altro attore sarebbe stato un personaggio diverso, pur con la stessa sceneggiatura.

 

 

ok, la sceneggiatura non può influenzare il giudizio su una interpretazione...

 

volevo trovare dei punti di discussione, ma a quanto pare non c'è poi niente di cui discutere :)

Edited by Alice_c
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@@Alice_c Ma non è quello il punto...

è proprio che uesto è il classico topic da elenco tanto per fare post (né più né meno come il telefilm preferito o cosa state leggendo?)

Che poi si riesca a farci una discussione sopra mi sembra abbastanza palese, visto che ci stiamo, effettivamente, costruendo una discussione...

ma, da come la vedo io, va bene cercare spunti, anche diversi, ma che abbiano senso...

che l'interpretazione di un attore sia buona o meno in base alla sceneggiatura a me pare una follia...

se mai si può dire che, se la sceneggiatura di un film è buona, e se il regista è bravo, e se gode di una buona distribuzione, allora, l'interpretazione di tale attore è vista (per forza di cose) da più persone e, quindi, è riconosicuto da un numero maggiore di spettatori che la sua è una buona interpretazione.

Altrimenti uno Scamarcio qualunque potrebbe andare a fare film al posto di Pacino o De Niro, che loro appaiono così bravi peché hanno scelto le sceneggiature giuste :P

 

Però puoi sempre cercare di convincermi che

nell'apprezzamento di un ruolo "normale" conta tantissimo anche la sceneggiatura

Magari spiegando davvero che intendi invece di collegarlo poi con chi vince o meno l'oscar (che non credo abbia davvero a che fare né con lo sceneggiatore, né con l'interpretazione della persona "normale")

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Marcia Cross che interpreta Bree Van de Kamp di Desperate Housewife. Bree è una donna che ama la perfezione e soffre di disturbo ossessivo-compulsivo di personalità ed è molto religiosa però si troverà a divorziare, avere tre mariti e moltissimi amanti e uno durante il matrimonio, soffrire di alcolismo, avere un figlo gay che tuttavia accetterà solo dopo, sua figlia avrà un bambino fuori dal matrimonio e dopo aver divorziato aprirà un negozio online dove venderà altelene del sesso, insomma molte circostanze in contrasto con il suo carattere e Marcia Cross interpreta perfettamente il ruolo. Credo che sia un interpretazione veramente meritevole, come quella di Stephen Collins che interpreta il reverendo Eric Camden.

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SaintJust[/color]' timestamp='1347364549' post='603420']

Magari spiegando davvero che intendi invece di collegarlo poi con chi vince o meno l'oscar (che non credo abbia davvero a che fare né con lo sceneggiatore, né con l'interpretazione della persona "normale")

 

 

Vi stavo solo chiedendo se la bellezza del film può influenzare il nostro giudizio sull'interpretazione di un attore, non mi sembra fosse una domanda senza senso -.-'

 

ti ho tirato fuori l' oscar senza entrare in disquisizioni sulla validità dell'oscar come premio per non andare troppo off-topic, perchè su questo ci dovremmo fare un tread apposta.

non entro nel merito degli oscar perchè qua non è il caso, e visto che questo voleva essere un tread per...alzare i post, allora non lo voglio sporcare oltre

Edited by Alice_c
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Ora ha senso. Si. La bellezza del film, o meglio, quanto il film piace a noi, probabilmente influisce sul nostro giudizio sugli attori dello stesso.

Il che non significa, comunque, che la sceneggiatura influisca sull'interpretazione degli attori... Al limite (assieme a regia, fotografia e colonna sonora) solo sul nostro giudizio sul film.

 

Edit: e comunque non vale solo per i ruoli normali. XD

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Mercante di Luce

Aggiungo Peter Sellers ne "Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba" che nel film interpreta tre ruoli estremamnte differenti.

 

(e sì, amo anche il film)

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SaintJust[/color]' timestamp='1347385091' post='603587']

La bellezza del film, o meglio, quanto il film piace a noi, probabilmente influisce sul nostro giudizio sugli attori dello stesso.

Il che non significa, comunque, che la sceneggiatura influisca sull'interpretazione degli attori... Al limite (assieme a regia, fotografia e colonna sonora) solo sul nostro giudizio sul film.

 

Non sono d'accordo. Se dici che la bellezza del film può influire sul giudizio degli attori allora anche la la sceneggiatura lo fa. Ti spiego, io sono molto ma molto critico nei film, per me un buon film deve avere delle belle ambientazioni, una bella storia, bravi attori e ottimi doppiatori perché i film li percepiamo con la vista e con l'udito, quindi sia video che audio devono essere buoni. Io ho dato giudizi positivi su attori che solitamente non mi piacevano, ho dato giudizi negativi su attori in alcuni film che reputo buoni oppure in telefilm che amo senza farmi influenzare dalla trama di un film o dalla sceneggiatura ma se tu ti fai condizionare dal livello di gradimento del film allora ti fai influenzare anche dalla sceneggiatura. La sceneggiatura è un testo che verrà poi prodotto e interpretato dagli attori, e se la sceneggiatura non è buona, quindi i personaggi non sono caratterizzati bene, l'attore perderà parecchio. Prendi l'esempio di Marcia Cross che ho portato nel mio ultimo post: Bree Van de Kamp è un personaggio molto particolare, con la giusta attrice dietro è diventato un punto fondamentale della serie, ma se ad esempio lo stesso ruolo fosse stato assegnato a Sarah Michelle Gellar non so quanto sarebbe riuscito bene... Non per critigare la Gellar ma non la vedo in quel ruolo XD

 

Quindi per una buona interpretazione ci vuole la giusta sceneggiatura per l'attore, Stephen Collins in no ordinary family non mi è piaciuto molto, avrei messo Anthony stewart head...

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Redcold... Rileggi... Ho scritto che influisce sul giudizio sugli attori (più genericamente se amo alla follia un film, ad esempio per me apocalypse now, giudicherò il film belluo nella sua interezza. Attori compresi, anche se sheein a me non piace per nulla in altri film e telefilm) ma che non influisce sul giudizio reale sull'interpretazione data nel ruolo (odio profondamente Cruise, ma in magnolia è stato un grande, anche se il film m'è piaciuto poco e non mi è rimasto "attaccato").

 

Col discorso delle sceneggiature ad hoc per gli attori non avremmo mai avuto Williams in insomnia o one hour photo, perché non l'avrebbero scelto. E, come ho già scritto per psycho basta informarsi e si scopre che nel 90% dei casi è l'attore a caratterizzare realmente il personaggio.

 

(a proposito... L'ultima riga, che hai anche quotato, ti fa capire cosa,per me, deve avere un buon film: regia, sceneggiatura, fotografia, colonna sonora più attori. Il doppiaggio non lo considero a priori, perché non a parte del film, realmente ... Quindi la pensiamo allo stesso modo tutta quella roba = bellezza del film.)

 

Io mi rerivo all'idea di alice (applicabile, chissà perché, solo ai ruoli 'normali'), come era stata espressa in origine, che la sceneggiatura influisse molto non sul nostro giudizio sul film, cosa che condivido, ma sull'attore.

tu stesso, dicendo che un attore sarebbe stato meglio di un'altro smentisci questa ipotesi... È la bravura (o la capacità per determinato ruolo) dell'attore a fare la differenza.

 

Con la spiegazione di alice su ciò che intendeva (la bellezza del film nella sua interezza, e non più solo la sceneggiatura) ci può stare che la nostra percezione dell'interpretazione ne esca falsata, o comunque migliorata, perché anche l'attore contribuisce alla bellezza del film nella sua interezza (diciamocelo... Black swan con Flavia vento sarebbe una porcata colossale XD)

 

Insomma sto post è un casino...

Il riassunto è: la bellezza di un film (data da regia, attori, fotografia, sceneggiatura, colonna sonora etc) può influire sul nostro giudizio (personale, perché a tizio può piacere un film che a me fa orrore) ma la sceneggiatura non può trasformare un interprete mediocre in un dio della recitazione, per quanto bella, buona e particolareggiata sia non ti dirà mai come muoverti, che espressione usare e che tono di voce o cadenza... Quello sta tutto all'attore, e sono quelle le cose che definiscono una buona interpretazione..

 

È tutto sulla differenza che c'è tra influenzare il nostro giudizio e influenzare la bravura dell'attore

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Ovviamente la bravura dell'attore è una cosa fondamentale, ma è anche il personaggio e come è caratterizzato che influisce sul giudizio. Ad esempio, sempre per citare Marcia Cross, in desperate housefiwe è stata veramente brava, in Everwood mi è piaciuta di meno. Ha saputo recitare bene anche in quel ruolo, ma se devo citare Marcia Cross in qualche discussione per la sua bravura lo faccio riferendomi a Bree Van de Kamp e non a Linda Abbott perché la sceneggiatura di Bree è decisamente migliore di quella di Linda. Certo stiamo parlando di una protagonista principale e di una secondaria... Comunque tu hai detto che la sceneggiatura non può trasformare un interprete mediocre in un dio della recitazione, questo è vero però una mano può darla, pensa a Neil flynn in scrubs, lui ha caratterizzato molto la figura dell'inserviente infatti non aveva un copione fisso ma se fosse stato scelto per il ruolo del fattorino Lloyd che si vede di tanto in tanto non avrebbe avuto le stesse opportunita, quindi non sarebbe spiccato come attore nella serie perchè caratterialmente Lloyd non spicca.

 

Tutti gli attori che ti ho citato, che ho apprezzato in una circostanza e non in un altra, come gli attori che hai citato tu, vedi Cruise, non perdono la loro capacità espressiva da un film all'altro, è il personaggio, e quindi la sceneggiatura, che fa la differenza. Non tutti sono portati per determinati ruoli, la bravura dell'attore sta nell'adattarsi ma se di base c'è un buon personaggio con una buona sceneggiatura, a mio avviso si parte avvantaggiati.

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Secondo me no invece.

È Flynn che ha reso quel personaggio ciò che è, non il suo sceneggiatore.

Semmai il discorso è del casting, cioè chi sceglie un dato attore e lo sceglie bene o male, ma in questo la sceneggiatura c'entra poco (non so se hai mai avuto modo di leggerne una... La caratterizzazione non sta li. La fanno l'attore scelto col regista.sulla sceneggiatura non c'è scritto pari pari ciò che fa l'attore, tantomeno come lo fa. Al limite ti descrive lo stato d'animo con cui lo devi fare e finisce li).

La sceneggiatura non andrebbe confusa col personaggio, e viceversa.

 

Edit: c'ho pensato ora... Probabilmente la mia concezione deriva dal teatro, di cui sono appassionata, e avendo visto varie opere più volte in diversi anni e con diversi interpreti si vede quanto conti di più l'attore, e quanto cambi la caratterizzazione per sensibilità personale a parità di sceneggiatura (in questo caso teatrale).

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Flynn nel ruolo di Lloyd o di Ted non avrebbe potuto dare quella marcia in più alla serie, proprio perché questi due personaggi non sono caratterialmente forti. Comunque io non entro nel campo del teatro, parlo solo di film e serie TV quindi credo che il nostro disaccordo sia finito visto che forse parliamo di campi differenti ^^

Edited by redcold
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@@redcold è ovvio che Sarah Michelle Gellar non sarebbe stata adatta per interpretare il ruolo di Bree Van De Camp. Quando è uscito Desperate Housewives lei non arrivava nemmeno a 30 anni. Come poteva interpretare il ruolo di madre di 2 figli adolescenti??? E' come dire che la Kidman non sarebbe stata adatta ad interpretare il ruolo di Cady in Mean Girls. Ma daiiiiii; ;)

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Si, beh non è che il lavoro dell'attore cambi davvero da teatro a cinema, tant'è che il cinema sfrutta spesso è volentieri attori teatrali anche di grande spessore.

Quello che io voglio dire è che se girassero 3 versioni di scrubs, identiche tra loro in tutto, tranne che negli attori, sarebbero tre serie diverse, ognuna con la sua forza, e che i personaggi sarebbero caratterizzati in maniera del tutto differente, perché la caratterizzazione la fa l'attore, non lo sceneggiatore.

 

Un attore parte avvantaggiato solo nel momento in cui interpreta un ruolo per cui è portato, non se le sue battute sono più o meno belle o l suo personaggio più o meno simpatico, ma questo vantaggio non sta nella sceneggiatura, sta nella bravura dell'attore scegliere parti che gli siano congeniali, e di chi fa il casting scegliere qualcuno che lo sappia fare.

Da questo punto di vista è più il regista che influisce sulla recitazione degli attori, quindi dove il regista è bravo (e riesce ad avere dagli attori quanto di più simile alla sua idea del film) l'attore, spesso, riesce a superarsi.

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Devo essermi spiegata veramente male!!!

 

Perchè io non ho sostenuto che la sceneggiatura, che poi volevo intendere l'interezza del film (fotografia, montaggio bla bla bla), (ho sbagliato termine scegliendo il termine "sceneggiatura"), influisse sulla nostra considerazione dell'attore, tant'è che, per esempio, Hilary Swank in Boys dont cry per me è insuperabile, è la miglior interpretazione femminile a prescindere dal film che non riguarderei nemmeno morta perchè è troppo crudo e non si può definire "bello". Tuttavia ritengo la sua interpretazione migliore di alcune altre che avete messo qui perchè oltre al fatto che lei sia è brava, è anche il ruolo che interpreta che presenta un coefficiente di difficoltà maggiore, sia per le scene di violenza che per il personaggio in sè.

Quindi, spero di essere chiara stavolta, nel mio personalissimo metro di giudizio di una interpretazione sto ben attenta a dividere quello che è la bellezza del film da quello che è l'attore e il suo ruolo, e se interpreta ruoli con handicap o con particolari scene di violenza per me fungono da +1 nella valutazione, quindi a parità di merito dell'interpretazione, "vince" quella che ha un ruolo "difficile" (per es. The milion dollar baby e appunto boy's dont cry, brava a pari merito in entrambi i film, ma in Boys dont cry la giudico migliore in base appunto al ruolo).

Però la mia domanda era questa: può la bellezza del film, nella sua interezza, influenzare il nostro giudizio anche sull' interpretazione dell'attore? Per es Russel Crowe nel Gladiatore che praticamente l'ha lanciato per me non ha fatto granchè, ha cavalcato l'onda del successo del film.

@@SaintJust mi è venuta questa domanda quando hai citato Al pacino in Profumo di Donna e nel Padrino. Mi sentirei di giudicare l'interpretazione di Al pacino "migliore" nel primo film rispetto al secondo per via dell'handicap del ruolo (handicap inteso come nel golf) anche se Il Padrino è un cult ed è fatto bene "in sè" come film per cui molti attori, probabilmente, sarebbero risultati "bravi"

Spero davvero di essermi spiegata altrimenti ci rinuncio...

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@@Alice_c tranquilla, ti eri spiegata bene anche prima, tant'è che ho detto che si, la bellezza di un film (non ripeto per l'ennesima volta ciò che fa un film bello, ché siamo tutti d'accordo pare) può influire sul nostro giudizio, compreso quello sugli attori.

E che, comunque, si riesce anche a non farsi influenzare (per te con boys don't cry, per me magnolia).

Ho dovuto fare un riassunto a redcold che, evidentemente, non aveva capito il messaggio in cui davo ragione a te, e che, senza tenere presente il preambolo non reggeva.

(ma già eri stata chiara XD)

 

Quello che sto cercando, ora, di far capire è che forse si pensa alla caratterizzazione letteraria dei personaggi, quindi qualcosa di molto particolareggiato e curato... Nelle sceneggiature non è così. È l'attore che sviluppa il personaggio, che lo caratterizza (assieme al regista) non lo sceneggiatore, e tenere presente questo da l'idea di quanto l'attore influisca sul personaggio e non il personaggio sulla sua interpretazione.

 

(che poi deriva dal misunderstanding partito prima da me sul tuo post sulla sceneggiatura e continuato con redcold che ancora non ho capito come ha interpretato il post in cui ti davo ragione)

 

(ma perché il gladiatore è un film? :P)

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Che mi dite di Marlee Matlin in "Figli di un Dio minore"?

Lo vidi da ragazzina e mi colpì, soprattutto quando seppi che è davvero sordomuta.

 

La ritroviamo poi in L Word se non sbaglio, ma, è tutta un'altra cosa.

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@@Shadia io l'ho nominata XD

In realtà ha anche fatto parecchi thriller dopo figli di un dio minore, e anche in lword non mi è dispiaciuta devo dire... È brava proprio...

 

 

 

 

Sorry mi deve essere sfuggito.

In L word l'ho trovata forzata, forse il personaggio che interpretava non ne esaltava qualità: non so.

Ma in Figli di un Dio minore è pazzesca.

 

 

Che dre di Klaus Kinski in Nosferatu del 79? (ho anche messo uno spezzone sul forum)... ho seguito la l'intervista, quello che dice quando racconta di come cercava di immedesimarsi.

 

Jeremy Irons... che trovo maledettamente duttile e sempre diverso, un attore a 360°: "La casa degli spiriti", "Lolita", "Il Danno"...

 

 

 

 

mod: ti ho citata due volte... ho cancellato quella in più!

Edited by Shadia
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