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Una Runa per Ania - Uno dei miei mille racconti ;D


Aquarivs

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Un mesto silenzio era sceso fra quelle sei anime inquiete..

Ovunque polveri e detriti si arrendevano ald una fine che, finalmente, era giunta ammassandosi al suolo in segno di sconfitta, mostrando una completa desolazione lungo ogni luogo l'occhio potesse scorgere.

La grande sala era stata sventrata dalla furia di un re visionario ed il tetto era stato ridotto a pochi brandelli di legno che, quasi per miracolo, reggevano qua e là residui di una volta un tempo lussuosa e dorata.

In terra, ai piedi del regale cadavere giacevano Silmeria, in ginocchio, e Adamante ancora intento a proteggere ciò che più gli era caro. Lugh, Rea e Lea, da dietro quest'ultimo guardavano attoniti e sbalorditi la figura di Ania con ancora addosso il freddo impavido odore della vendetta e della giustizia.

Non era affatto quella ragazzina che era giunta da molto lontano. I suoi vestiti erano poco più che stracci logori e sporchi e il suo sorriso dolce e tenero era offuscato dal dolore e dalle ferite che questa angosciante battaglia le avevano procurato. Solo i due meravigliosi occhi azzurri avevano riacquistato il loro vigore giovanile e tra lacrime di disperazione essi scintillavano come pietre preziose.

 

Dopo pochi istanti Silmeria ri rialzò in piedi e, lenta, si avvicinò ad Ania:

 

"Tutto ciò che posso dirti è grazie.. grazie d'essere giunta fin qui nonostante il mio sbaglio.." e Silmeria scostò lo sguardo da quello di Ania gettando l'occhio sul malvagio cadavere. "Non ho avuto tempo.. sapevo che era questione di attimi ma sei giunta comunque in mio soccorso.. Perdonami se mi sono servita di te per giungere a palazzo. Non avevo altra scelta.

Quando le guardie del re vennero a prenderci alla grotta io non trovai il modo di fuggire.. nessuna delle mie sorelle lo trovò. Fummo tutte condotte qui senza alcuna speranza e, in queste fredde teche fummo rinchiuse in attesa dell'ultima nostra luna piena.

Fu allora che compresi che sarei dovuta giungere io a te per riportarti qui. Divenni un'ombra.. una proiezione.. ma non potevo andare oltre Saint Goel. E così ho lasciato che Fàrafel ti trovasse e che il suo ancora cucciolo spirito ti portasse da me. Il resto lo sai già.."

 

"Sì Silmeria. Ho condiviso con te ogni singolo pensiero da quando sono giunta al cerchio di pietre.. ma va bene così.. era il nostro destino"

 

Adamante si avvicinò dolorante alle due ragazze portando in braccio i tre lepricauni:

 

"Mia Signora" interruppe rivolgendosi a Silmeria "La notte è quasi passata.. ancora poco e Ania non potrà più tornare indietro.."

 

"Oh" sospirò Ania guardando quelli che adesso considerava amici "così presto? Non pensavo.."

 

"Non abbiamo altra occasione, piccolo eroe.." replicò Silmeria guardandola dolcemente.. "E' un gran dolore vederti partire ma tu devi tornare a casa.."

 

E in quel lungo silenzio in cui copiose lacrime scesero tra gli astanti, Silmeria prese posizione sul grande disco infranto su cui pochi attimi prima il perfido Brahams stava per decretare il loro triste destino. Davanti agli sguardi attoniti di Adamante, Ania e i tre esserini, l'ultima delle veggenti chiuse gli occhi portando le mani chiuse in un unico pugno avanti a lei e sussurrando:

 

"La profezia si è conclusa.. io, portatrice dell'ultima runa, simbolo della distruzione e della rinascita chiudo quest'ultimo sigillo.." e piccoli e veloci lampi iniziarono a saettare intorno al suo corpo che intanto cominciava a sollevarsi lentamente da terra e sei piccole rune le brillavano intorno come volessero gravitarle fino ad essere da essa risucchiate "io, portatrice dell'ultima runa dischiudo il cerchio degli dei a nuova vita, come fu nella notte dei tempi, perchè il potere non divenga uno, perchè la magia non venga dominata e perchè le ere dei tempi si spieghino davanti a migliaia di esseri viventi"

 

In pochissimi istanti le sei rune appartenute alle amate sorelle si fusero ad ogni giro l'una dentro l'altra richiamando a sè l'unica mancante, quella di Silmeria. Quando gli occhi di quest'ultima si furono aperti lo spirito runico l'abbandonò e l'ultima runa raggiunse le sei gemelle fondendosi in un bagliore caldo e vastissimo come irruenti oceani convulsi abbracciando teneramente ogni lontanissimo angolo e avvolgendo i presenti in piccoli bozzoli di luce purissima che, in un ultimo bagliore luminoso, si disperse all'istante.

 

Ania guardò un'ultima volta i tre Lepricauni che le sorrisero felici e poi sparì.

 

Sorrisi e canti gioviali la rendevano felice..

Il verde di quel meraviglioso mondo si mescolava a grandi e felici villaggi in cui la gente dimorava serena..

"Bambinee.. è ora di tornare a casa per la cena! Danae, chiama le tue cinque sorelle e dà un occhio alla piccolina.. che lo spirito di Silmeria la protegga.. si caccerà nei guai uno di questi giorni.. "Mamma, Len si è smaterializzata ancora!"

Quella visione riscaldò il cuore di Silmeria e, prima di spegnersi, un ultimo sorriso le illuminò quello splendido meraviglioso viso che, lento si dissolse in un alito di luce.

 

"Ahia.." lamentò Ania a testa in giù, china per terra, con la gonna vistosa all’insù e i lunghi capelli biondi sparsi in ogni dove sulla sua faccia ormai piena di fango che intanto se ne stava morbidamente appoggiata su un passante malcapitato mentre in lontananza il resto della bici se ne andava per conto proprio come in un ultimo atto di ribellione.

 

Quando il buffo peloso scalciò per liberarsi, Ania si alzò di scatto temendo di averlo schiacciato. Appena fu seduta come una brava signorinella, in mezzo al campo e completamente ridotta ad un colabrodo e dopo aver fatto quel gesto che tanto di rito andava fatto e cioè sistemarsi i capelli alla buona e riprendere un certo tono nelle espressioni, guardò quel morbido cuscino con l’aria di una che volesse una seria spiegazione all’accaduto.

 

Quello che vide fu tenerissimo.

 

Due occhi scuri scuri la fissavano in una cornice di pelo grigio e bianco contornato di orecchie, lingua penzolante e una coda vistosamente impazzita. Ania riempi quell’attimo con un sorriso più splendente del sole stesso e subito si avvicinò per toccarlo.

In quel momento quel buffo cagnetto sì alzò in un battibaleno e abbaiandole e scodinzolando fece due scatti verso la strada e poi riprese a correre veloce su per la collina.

Ania lo imitò quasi istintivamente alzandosi in piedi e gridando: “Ehi! Razza di teppistello! Ti sembra il modo di attraversare la strada questo?” Agitando il braccio destro in aria come in segno di protesta, cosa che poco dopo si tramutò in un dolore terribile che le ricordò quanto fosse appena successo. Completamente presa dalla curiosità, e come era solita fare, dimenticò ogni buon proposito e la vecchia decapitata compagna di avventure chissà finita in quale vallata e corse dietro al terrorista stradale che intanto ripercorreva la strada che conduceva verso la casa della furibonda.

 

"Aspettaaa! Devo andare a prendere la bicicletta! Non posso tornare a casa adesso! Oh, e va bene!"

 

E Ania lo inseguì felice sperando che, una volta giunti a casa, papà non la sgridasse per aver barattato quella povera e semidistrutta bici con un cucciolo scalmanato tanto e forse più di lei..

 

 

 

FINE.

 

- Ro.

Edited by Aquarivs
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  • 2 weeks later...

"Pensi che un giorno potremo dirle almeno qualcosa?"

"No Lea! Sai quali sono le regole.. Ania è tornata nel suo mondo.. nulla deve cambiare lo stato delle cose.."

"Ma Lugh.. " - sospirò Rea in replica..

 

"Fàrafel le starà accanto per sempre.. è giusto che Ania abbia la vita per la quale è nata.." - ribattè Lugh triste. - Un giorno, potremmo ancora avere bisogno di lei.. ma spero proprio questo momento non arrivi mai.

 

E i tre, dopo aver osservato, attraverso la finestra della sua camera, la giovane e bellissima Ania ignara venir loro incontro, si dissolsero come piccoli vapori tenui lasciando al loro posto un piccolo scintillio argenteo che, in quel bellissimo e piccolo specchio donato da Silmeria, si spense per sempre.

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Commento dallo Scrittore:

 

"Si chiude così, con un piccolo epilogo a sorpresa che avevo già preventivato quando scrissi l'ultimo pezzo in una sorta di nostalgico abbandono.

L'avventura è finita. Ania ha compiuto la missione per la quale era stata chiamata.

Ci sono state parecchie parentesi, tutte più o meno trattate in modo sommariamente esaustivo.

Ovviamente non volevo prendere il romanzo in una maniera troppo seria per cui ho lasciato che una certa leggerezza nelle espressioni e nelle spiegazioni dominasse un po' tutta la storia. Il romanzo resta comunque semplice nei dialoghi e nella trama.

La fine è piuttosto aperta. Silmeria non riporta banalmente tutto indietro ma semplicemente dà il via ad un nuovo capitolo, una nuova vita.

Sette nuove sorelle sono le predestinate alla custodia delle runa e una piccola Silmeria si intravede già nell'attivo di preveggenza che la nostra protagonista compie prima di riportare la pace.

Ania torna a casa. Non ricorda nulla di quanto successo. O forse non è mai successo?

Occorrerebbe vedere se, al suo rientro, Ania ha mai trovato, in camera sua, quello specchio che tanto le aveva reso facile la fuga sal villaggio in fiamme.

Lugh, Rea e Lea chiudono come narratori esterni questa storia a tratti veloce e a tratti lenta sperando, come me, di aver fatto qualcosa di buono.

 

Spero di scrivere qualcos'altro presto.. Vedremo".

 

Ro.

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